domenica 31 ottobre 2010
Hamsik: "Poche occasioni, ma anche concretezza e cinismo"
Intervenuto nel post partita Marek Hamsik ha rilasciato interessanti dichiarazioni. Ecco quanto evidenziato da Tutto Napoli: "Oggi abbiamo fatto tanto possesso palla, ma abbiamo creato meno occasioni rispetto alle altre partite. In compenso siamo stati più cinici e concreti. Gli obiettivi? Sarà importante tenerci nelle prime posizioni, il nostro obiettivo è l'Europa. Il campionato è lungo, alla fine si faranno i conti". Poi si parla della sua posizione e della media gol, leggermente più bassa degli altri anni: "Più o meno la posizione in campo è sempre la stessa, ora però con l'arrivo di Cavani mi trovo meno spesso a fare inserimenti. I gol non mi mancano, anche perché ne ho fatti 3 e non sono solo io a segnare, visto che Lavezzi e Cavani hanno fatto gli altri gol". Dopo si parla di turn-over e dei ricambi del Napoli: "Se la società varrò fare ulteriori acquisti io non posso saperlo. Posso solo dire che ora la squadra è forte e abbiamo dei ricambi ottimi, oggi abbiamo fatto turn-over, che serve molto a tutti per rifiatare". Infine si parla della trasferta di Liverpool: "Sono emozionato al pensiero di giocare all'Anfield Road, uno degli stadi più belli".
Cucci: "A Brescia con prudenza e coraggio. Gargano, Lavezzi e Cavani esempi di generosità. Hamsik si sacrifica meno"
Sarebbe stato bello se il Napoli fosse arrivato al compleanno del suo eroe (Maradona) con una bella classifica – come la Lazio di Reja, ad esempio – e con tanta allegria; il Milan ha rovinato la festa e adesso c’è solo la speranza di recuperare a Brescia il terreno e lo spirito perduti, con una prova di grande spessore tecnico e agonistico che l’avversario inguaiato può rendere sì complicata ma che l’indiscussa superiorità dovrebbe consentire. Mi dicono che Cavani non giocherà “per il turnover”: preferisco sapere che ha bisogno di recuperare, che il suo brillante incedere s’è opacizzato, rallentato proprio per eccesso di buona volontà, una virtù che lo avvicina a Lavezzi, il generoso sgobbone di sempre, e lo allontana invece da Hamsik, che ha qualche punto di classe in più e un’oncia di spirito di sacrificio in meno. Con questi piccoli ma importanti problemi deve battersi Mazzarri che invece dal giorno in cui è arrivato non s’è mai tirato indietro dall’impegno pratico e dalla voglia matta di vincere che purtroppo non sempre riesce a trasmettere ai suoi ragazzi. Soprattutto agli ultimi arrivati che godono di buona fama professionale ma non hanno ancora mostrato compiutamente il loro valore; dopodiché i tifosi più accesi invece di mettergli un po’ di pepe in quel posto se la fanno con uno come Gargano che da anni si spreme – insieme a pochi altri - per onorare la maglia che indossa. Sarebbe utile se al Napoli i giocatori cominciassero a temere adeguate conseguenze del loro comportamento senza pensare che i possibili conti debba pagarli sempre e soltanto l’allenatore. Dopo il Milan ho contestato la solita storia “del Napoli che gioca col cuore” sollevando qualche protesta fra i lettori: ribadisco il concetto, ovvero l’inutilità (dimostrata) della tardiva seppur generosa reazione al vantaggio avversario quando questo viene ormai abitualmente aiutato con un avvio confuso e svogliato della gara. Ed è doppiamente colpevole, questo atteggiamento, se si tiene conto che si verifica puntualmente al San Paolo, davanti al pubblico amico, come se l’approccio della partita venisse trasformato in una passerella di storditi pazzarielli già vincitori di qualcosa. Questo dovrebbero capire: che non hanno vinto niente. Che sono – nella migliore delle ipotesi – come quel Cassano (oggi sognato dai napoletani) che qualcuno, in questi giorni, ha paragonato a Maradona. Il calcio italiano è pieno di campioni – non faccio nomi per carità di patria – che hanno vinto molti titoli. Di giornale. Mai un “titulo” sul campo, come diceva Josè Mourinho. E siccome vogliono farsi pagare alla grande, con ingaggi e stipendi da nababbi, viene il momento in cui chiedergli la restituzione di qualcosa: non di un “cuore generoso” ma di risultati pratici. Dunque vorrei rivedere i giocatori del Napoli col coltello fra i denti – come un anno fa di ‘sti tempi – con una voglia di vincere stampata in faccia, con il forte senso di gruppo che nel recente passato gli ha permesso di conquistare – ad esempio – Firenze e Torino. Forse non è abbastanza importante, per qualcuno, spezzare le reni al modesto Brescia; e invece sarà il caso di andarci con tanta prudenza e tanto coraggio per conquistare una vittoria che rilanci gli azzurri verso i traguardi cantati a Fuorigrotta dal popolo in via di disillusione.
Fonte: Azzurrissimo
Fonte: Azzurrissimo
sabato 30 ottobre 2010
Brescia-Napoli, la chiave tattica - Una gara per Lavezzi e Hamsik
La trasferta di Brescia si annuncia piuttosto insidiosa per il Napoli. I lombardi vengono da quattro sconfitte consecutive ed hanno la necessità di rialzarsi. Iachini adotterà il 4-3-1-2 e sarà ancora Kone a sostituire Diamanti alle spalle di Eder e Caracciolo. Il punto di riferimento del gioco dei lombardi sarà, come di consueto, l’ex livornese Cordova, regista classico posizionato davanti alla difesa ad impostare l’azione e dettare i tempi. In avanti, Caracciolo è l’attaccante dal prezioso compito di far guadagnare metri ai suoi con il suo gioco spalle alla porta. A servirsi delle sponde dell’ex palermitano e delle aperture di Cordova, la seconda punta Eder con Hetemaj e Dallamano pronti ad inserirsi dalla sinistra. Quest’ultima sarà la zona del campo dove gli azzurri dovranno prestare le maggiori attenzioni in fase passiva. Il pressing di Gargano su Cordova e una buona copertura di Maggio (o Zuniga) e Campagnaro a destra, potrebbero rappresentare le chiavi giuste per disattivare il gioco dei bresciani e ripartire in contropiede. Da sottolineare l'assenza di Pazienza, uomo decisivo in fase difensiva per Mazzarri. Sarà Yebda a dover ricoprire il delicato ruolo di marcatore sugli inserimenti dei centrocampisti avversari. In fase propositiva Lavezzi e Hamsik con il loro gioco sulla trequarti avversaria potrebbero essere decisivi. Il Brescia, infatti, ha una linea mediana poco muscolare e una difesa vulnerabile che potrebbe facilitare il gioco e gli inserimenti dei due talenti partenopei. Lavezzi, in particolare, potrebbe mettere in difficoltà il centrale Zebina alla stregua di quanto visto lunedì scorso ai danni di Sokratis. L'argentino con i suoi dribbling potrebbe indurre al fallo l'ex juventino, incline ai cartellini e poco abile nel gioco d'anticipo proprio come l'ex genoano. Occorrerà, tuttavia, un Lavezzi in ottima forma.
BRESCIA ( 4-3-1-2): Sereni; Zambelli, Martinez, Zebina, Dallamano; Baiocco, Cordova, Hetemaj; Kone; Caracciolo, Eder. All. Iachini
NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Maggio, Gargano, Yebda, Dossena; Lavezzi, Hamsik, Cavani. All. Mazzarri
Fonte: Tuttonapoli.net
BRESCIA ( 4-3-1-2): Sereni; Zambelli, Martinez, Zebina, Dallamano; Baiocco, Cordova, Hetemaj; Kone; Caracciolo, Eder. All. Iachini
NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Maggio, Gargano, Yebda, Dossena; Lavezzi, Hamsik, Cavani. All. Mazzarri
Fonte: Tuttonapoli.net
venerdì 29 ottobre 2010
Brescia, Corioni: "Santacroce è un grande giocatore"
Il presidente del Brescia, Gino Corioni, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli. Ecco quanto evidenziato da Tutto Napoli.net: “Santacroce ha grandi qualità, solo che probabilmente non è così ordinato come dovrebbe esserlo un giocatore. Bigon l’ha tradotta a modo suo, ma ho sempre detto che Fabiano è un grandissimo giocatore, fisicamente e tecnicamente. Questa serie di infortuni non so perché è accaduta, se Santacroce sta bene atleticamente, è uno forte fisicamente. Ho sempre detto questo - riporta Calciomercato.com - se non sta bene evidentemente qualcosa non va. Tutte le partite devono esser dure, anche se giocate con i crismi che impone uno spettacolo di calcio. Mi aspetto un grande Napoli, così come spero in un grande Brescia. Chi temo? Cavani, ma soprattutto chi fa gol. Rischi per Iachini? Zero”.
Fonte: Tuttonapoli
Fonte: Tuttonapoli
Salvatore Biazzo: "Diego, patrimonio del pianeta senza pallone d'oro"
Ecco quanto evidenziato da TuttoNapoli.net: "Diego era il più grande e ha sempre trattato noi giornalisti con il massimo rispetto. Dal calcio non ha ottenuto quanto meritava, basti pensare alla sua esclusione dall' albo dei calciatori premiati con il Pallone d'oro. Anche se all'epoca il riconoscimento veniva assegnato a giocatori europei, credo che avrebbero potuto assegnarglielo almeno per la carriera.I successi di Maradona, il suo estro, rendono onore al calcio planetario, Diego è un patrimonio universale. Ricordo l' incredibile successo editoriale dei primi prodotti marketing della Rai su Diego. Oltre 400.000 copie vendute, la gente faceva la fila fuori dalle edicole praticamente il giorno prima che le videocassette arrivassero! Il merito era tutto delle prodezze del Numero 10, della sua vita fatta di luci, ombre e grandi bagliori. Diego ha iniziato a giocare a calcio quando aveva 3 anni, in un cortile angusto. I suoi non potevano permettersi un pallone e il futuro Pibe de Oro si accontentava di giocare con un' arancia.Tanti auguri Diego, che tutti i tuoi amici ti siano vicini e che tu stia bene".
Fonte: Tuttonapoli
Fonte: Tuttonapoli
giovedì 28 ottobre 2010
Il Punto Di ANTONELLO PERILLO.
1)Napoli Liverpool gli azzurri hanno sbagliato solo l'approccio oppure siamo inferiori anche tecnicamente?
2) La rosa del Napoli e davvero corta forse sarebbe meglio concentrarsi di più sul campionato?
3)Napoli Milan gli azzurri hanno sofferto l'approccio alla grande sfida ed alla fine hanno pagato come mai quest'anno in casa non si vince?
4) Gli arbitri soffrono ancora di sudditanza verso le grandi quindi il Napoli ancora non lo è? e in 10 contro 10 si poteva vincere?
5)parecchi calciatori del Napoli hanno il fiatone ma tu non credi che a gargano forse gli e stato detto che deve anche impostare il gioco ma non e questo che lui sa fare?
6)Il Napoli a brescia farà il turn over?
A Brescia si deve vincere. Non credo che Mazzarri farà turnover, visto che i ragazzi questa settimana hanno potuto lavorare con ritmi normali.
Contro il Liverpool il Napoli ha sofferto oltremodo, perchè gli inglesi giocavano in dieci dietro la linea del pallone. E' contro le squadre arroccate imn difesa che il Napoli manifesta i suoi limiti nella costruzione della manovra, a causa dell'assenza di centrocampisti centrali di qualità.
2) La rosa del Napoli e davvero corta forse sarebbe meglio concentrarsi di più sul campionato?
Dipende dai punti di vista. La rosa è corta se Mazzarri non reputa validi tutti gli elementi di cui dispone. Io spero che il Napoli si concentri su tutte le competizioni. Spetta al tecnico sfruttare al meglio l'organico che ha concordato la scorsa estate con Bigon.
3)Napoli Milan gli azzurri hanno sofferto l'approccio alla grande sfida ed alla fine hanno pagato come mai quest'anno in casa non si vince?
Innanzitutto contro il Milan il Napoli è stato inesistente fino al gol di Robinho. Non si può partire contro una grande regalandole 20 minuti e un gol. Poi è riemerso quanto sostenevo a proposito della sfida col Liverpool: ci vorrebbe un centrocampista che illumini il gioco, specie quando gli avversari si difendono.
Io lanciai la provocazione della "Maschera di Collina" proprio per denunciare i torti subiti dal Napoli lo scorso anno. Rizzoli ha arbitrato male, ma Pazienza l'espulsione doveva evitarsela.
5)parecchi calciatori del Napoli hanno il fiatone ma tu non credi che a gargano forse gli e stato detto che deve anche impostare il gioco ma non e questo che lui sa fare?
Gargano, come Maggio, Dossena e Hamsik nelle ultime partite sono sembrati un po' stanchi. Le alternative per farli rifiatare ci sono, ma il mister sembra fidarsi solo dei "titolarissimi".
6)Il Napoli a brescia farà il turn over?
A Brescia si deve vincere. Non credo che Mazzarri farà turnover, visto che i ragazzi questa settimana hanno potuto lavorare con ritmi normali.
mercoledì 27 ottobre 2010
Bigon: "La rosa è competitiva, vogliamo restare nelle zone alte"
Riccardo Bigon, direttore sportivo del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Sky. Ecco quanto evidenziato da Tutto Napoli.net: "Milan? Peccato, un po' di rammarico resta, ma siamo soddisfatti per la prova della squadra. Giocando al giovedì in Europa è difficile poi fare il match successivo. Il nostro obiettivo stagionale? Giocarcela con tutti, restare nella parte più alta possibile della classifica. La rosa è competitiva, restiamo fiduciosi di restare agganciati al treno delle pretendenti alle posizioni europee fino alla fine. Il mercato di gennaio è ancora lontano, ci stiamo muovendo per fare un po' di sondaggi, un po' di scouting. Sarà importante capire in quel periodo come sarà la nostra stagione - riporta Calciomercato.com - come sarà la nostra rosa, se saremo ancora in Europa League. Valuteremo con tranquillità".
'LA REPUBBLICA' - Parla ancora Bigon: ''La Champions? Sognare non costa nulla ed è giusto che i nostri tifosi lo facciano, ma noi non dobbiamo dimenticare che le rivali sono molto attrezzate e forti. Come ha detto il nostro presidente siamo tra il 5° e decimo posto, ma cercheremo comunque di arrivare il più in alto possibile. Lavezzi? 'Nelle sfide come quelle di lunedì lui si esalta più che in altre, il gol è una perla che ogni tanto tira fuori dal repertorio, sta trovando continuità e maturità calcistica, cose fondamentali per fare il salto di qualità definitivo".
'LA REPUBBLICA' - Parla ancora Bigon: ''La Champions? Sognare non costa nulla ed è giusto che i nostri tifosi lo facciano, ma noi non dobbiamo dimenticare che le rivali sono molto attrezzate e forti. Come ha detto il nostro presidente siamo tra il 5° e decimo posto, ma cercheremo comunque di arrivare il più in alto possibile. Lavezzi? 'Nelle sfide come quelle di lunedì lui si esalta più che in altre, il gol è una perla che ogni tanto tira fuori dal repertorio, sta trovando continuità e maturità calcistica, cose fondamentali per fare il salto di qualità definitivo".
martedì 26 ottobre 2010
Mazzarri: "Giudizio arbitrale non uniforme. Squadra troppo contratta in avvio"
Il tecnico del Napoli, Walter Mazzarri, ha rilasciato alcune dichiarazioni al termine della gara. L’intervista è stata trasmessa da Radio Marte. : “L’anima e il cuore ci devono essere e ci sono stati da quando sono arrivato. Mi spiace per il risultato perchè abbiamo creato tanto. Ultimamente ci capita di partire contratti. Sto cercando di analizzarne le motivazioni. Mi ha comunque fatto piacere vedere con che grinta la squadra tiene testa a qualsiasi avversario, provando a fare la partita, anche al di la delle varie ripartenze. Preso il cazzotto dello svantaggio, ho visto chiara la reazione".
Mazzarri poco ha apprezzato l'arbitraggio...: "Quando Lavezzi è andato via su Papastathopoulos è stato scandaloso che l’arbitro non sia intervenuto. Lì era somma di ammonizioni e doccia anzitempo per il difensore rossonero. Il direttore di gara è stato fiscale nell'espellere Pazienza per il doppio fallo di mano, ma non ha riservato lo stesso trattamento a Sokratis. A quel punto avremmo giocato in 10 contro 10 e le cose, son sicuro, sarebbero andate diversamente. Il gol l’abbiamo preso quando Maggio era fuori. C’è solo da applaudirli questi ragazzi. Giocare con un uomo in meno per tutto il secondo tempo, e peraltro sotto di una rete, sarebbe stato destabilizzante per qualsiasi squadra, ma non lo è stato per noi. Ora azzeriamo tutto e cominciamo a preparare al meglio la gara con il Brescia”.
Capitolo Santacroce: "Fabiano era infortunato, non l'ho convocato per questo"
E su Dumitru...: "Gli ho subito fatto i complimenti. Nicolao si è comportato da veterano sebbene la situazione non fosse delle migliori. Quando perdiamo a me non sta mai bene, ma il ragazzo rappresenta una delle note positive della serata insieme a Yebda"
Fonte: Tuttonapoli
Mazzarri poco ha apprezzato l'arbitraggio...: "Quando Lavezzi è andato via su Papastathopoulos è stato scandaloso che l’arbitro non sia intervenuto. Lì era somma di ammonizioni e doccia anzitempo per il difensore rossonero. Il direttore di gara è stato fiscale nell'espellere Pazienza per il doppio fallo di mano, ma non ha riservato lo stesso trattamento a Sokratis. A quel punto avremmo giocato in 10 contro 10 e le cose, son sicuro, sarebbero andate diversamente. Il gol l’abbiamo preso quando Maggio era fuori. C’è solo da applaudirli questi ragazzi. Giocare con un uomo in meno per tutto il secondo tempo, e peraltro sotto di una rete, sarebbe stato destabilizzante per qualsiasi squadra, ma non lo è stato per noi. Ora azzeriamo tutto e cominciamo a preparare al meglio la gara con il Brescia”.
Capitolo Santacroce: "Fabiano era infortunato, non l'ho convocato per questo"
E su Dumitru...: "Gli ho subito fatto i complimenti. Nicolao si è comportato da veterano sebbene la situazione non fosse delle migliori. Quando perdiamo a me non sta mai bene, ma il ragazzo rappresenta una delle note positive della serata insieme a Yebda"
Fonte: Tuttonapoli
lunedì 25 ottobre 2010
NAPOLI-MILAN: così in campo
COSI' IN CAMPO
NAPOLI (3-4-2-1): 26 De Sanctis; 2 Grava, 14 Campagnaro, 6 Aronica; 11 Maggio, 5 Pazienza, 23 Gargano, 8 Dossena; 17 Hamsik, 22 Lavezzi; 7 Cavani. In panchina: 1 Iezzo, 25 Cribari, 80 Blasi, 21 Yebda, 18 Zuniga, 77 Sosa, 12 Dumitru. All. Mazzarri
MILAN (4-3-3): 32 Abbiati; 15 Papastathopoulos, 13 Nesta, 25 Bonera, 77 Antonini; 27 Boateng, 21 Pirlo, 8 Gattuso; 7 Pato, 11 Ibrahimovic, 70 Robinho. In panchina: 1 Amelia, 44 Oddo, 76 Yepes, 16 Flamini, 10 Seedorf, 51 Strasser, 9 Inzaghi. All. Allegri
ARBITRO: Rizzoli di Bologna
Fonte: Azzurrissimo
Fedele: "Il Napoli deve battere il Milan per volare al secondo posto"
A Radio Crc nella trasmissione “Si gonfia la rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Enrico Fedele, procuratore di Cannavaro. Ecco quanto dichiarato: “Il Napoli stasera deve assolutamente vincere con il Milan. È una partita che nasconde parecchie insidie, perché il mezzo passo falso dell’Inter ha dato più carica al Milan, ma allo stesso tempo anche al Napoli perché con questa vittoria potrebbe posizionarsi al secondo posto. Credo che Mazzarri schiererà Grava e Cribari perché tra Pato, Robinho e Ibraimovic c’è bisogno di una forza fisica. Ricordo ancora quando entrai allo stadio di Bayern Monaco quando nel Napoli giocava Maradona. Diego entrato nel campo, a 40 minuti dall’inizio della partita, è stato accompagnato dai fischi della gente, lui ha iniziato a palleggiare e dopo 15 minuti tutti hanno iniziato ad applaudirlo”
domenica 24 ottobre 2010
Cavani su Napoli-Milan: "Non vedo l'ora. Vogliamo rimanere in alto"
Edinson Cavani, attaccante del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni al Corriere della Sera.
NAPOLI TRA LE PRIME: "Una squadra per lottare ad alto livello. Vogliamo rimanere tra il primo e il quarto posto e poi vedere cosa succede. È l’anno post-Mondiale, tutto può accadere"
IL GOL: "E' mestiere, talento, missione. Faccio gol per la gioia di aiutare la squadra ma l’attaccante è anche un grande egoista. Sono felice solo se la palla fa quello che dico io. Il gol è liberazione. Solo dopo mi sento a posto, giusto. Dopo ringrazio per il dono che ho ricevuto. Non l’ho trovato per terra - evidenzia Tuttonapoli - sono stato bravo a coltivarlo e non è facile come sembra: devi quasi avere doti di preveggenza per intuire da dove arriva la palla e dove mandarla"
L'ATLETA DI CRISTO: "Avevo un compagno, al Danubio, che spesso mi accompagnava a casa dopo gli allenamenti. Il primo a parlarmi di Cristo fu lui. Io gli facevo domande, volevo capire: cosa c’è sopra di noi? Chi ha creato tutto questo? A chi devo dire grazie? Ero molto giovane, cercavo risposte. Quel ragazzo è diventato pastore pentecostale. Io atleta di Cristo. Leggo la Bibbia tutti i giorni, studio, condivido con mia moglie la benedizione della fede, che ha cementato la nostra relazione. Ho capito che c’è un tempo per tutto: per il sacrificio, la ricompensa e il gol"
NAPOLI-MILAN: "Non vedo l’ora. È uno snodo importante. Napoli è una città calcio-dipendente: bellissimo, ma anche una grande responsabilità. Sfida con Ibra? Il confronto con Zlatan sarà un piacere però mi piace di più l’idea di non assomigliare a nessuno. Io sono Edi - evidenzia Tuttonapoli - con le mie caratteristiche".
NAPOLI TRA LE PRIME: "Una squadra per lottare ad alto livello. Vogliamo rimanere tra il primo e il quarto posto e poi vedere cosa succede. È l’anno post-Mondiale, tutto può accadere"
IL GOL: "E' mestiere, talento, missione. Faccio gol per la gioia di aiutare la squadra ma l’attaccante è anche un grande egoista. Sono felice solo se la palla fa quello che dico io. Il gol è liberazione. Solo dopo mi sento a posto, giusto. Dopo ringrazio per il dono che ho ricevuto. Non l’ho trovato per terra - evidenzia Tuttonapoli - sono stato bravo a coltivarlo e non è facile come sembra: devi quasi avere doti di preveggenza per intuire da dove arriva la palla e dove mandarla"
L'ATLETA DI CRISTO: "Avevo un compagno, al Danubio, che spesso mi accompagnava a casa dopo gli allenamenti. Il primo a parlarmi di Cristo fu lui. Io gli facevo domande, volevo capire: cosa c’è sopra di noi? Chi ha creato tutto questo? A chi devo dire grazie? Ero molto giovane, cercavo risposte. Quel ragazzo è diventato pastore pentecostale. Io atleta di Cristo. Leggo la Bibbia tutti i giorni, studio, condivido con mia moglie la benedizione della fede, che ha cementato la nostra relazione. Ho capito che c’è un tempo per tutto: per il sacrificio, la ricompensa e il gol"
NAPOLI-MILAN: "Non vedo l’ora. È uno snodo importante. Napoli è una città calcio-dipendente: bellissimo, ma anche una grande responsabilità. Sfida con Ibra? Il confronto con Zlatan sarà un piacere però mi piace di più l’idea di non assomigliare a nessuno. Io sono Edi - evidenzia Tuttonapoli - con le mie caratteristiche".
La Bolletta di AmoreAzzurro
amici tifosi ecco a voi la bolletta del nostro blog non si sa mai la fortuna e cieca e può darsi che stavolta passi da noi.
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venerdì 22 ottobre 2010
Cesare Maldini: “L’attacco del Napoli darà problemi alla difesa del Milan”.
Ex bandiera del Milan ed ex allenatore della nazionale, Cesare Maldini ha analizzato ai microfoni di Marte Sport Live il prossimo match che si disputerà al San Paolo contro il Milan. Ecco quanto evidenziato da Tutto Napoli: “La difesa del Milan risentirà la mancanza di Thiago Silva che insieme con Nesta è uno dei punti di forza di questo Milan. Considerando l’attacco del Napoli, turnover permettendo, ci sarà da fare molta attenzione nella retroguardia rossonera. Ricordo il 2-2 dell’anno scorso, il Milan aveva praticamente i tre punti in tasca ma nel recupero il Napoli con due reti firmò il pareggio. Quest’anno il Milan dovrà cambiare atteggiamento, soprattutto dopo la brutta prestazione contro il Real Madrid, deve continuare bene in campionato". Sul dubbio Ibrahimovic spiega: “dopo così tante partite consecutive è normale che debba riposarsi quindi nel caso in cui fosse così al Milan non mancano di certo stelle in attacco. Pato e Robinho sono in forma e sembrano i candidati più gettonati, ma anche Inzaghi non va sottovalutato, può dare ancora tanto al Milan. Dunque anche la difesa azzurra, in cui sarà assente Cannavaro, avrà molto di cui occuparsi”. Un commento inevitabile sul suo “pupillo” Ciro Ferrara. “Sono felicissimo per Ciro, il suo percorso è iniziato parallelamente al mio, l’ho avuto nell’ under 21 e nella nazionale maggiore, è un grande traguardo per lui ma anche per l’Italia che riesce a formare dei giovani che possono dare un grande contributo al calcio italiano”.
Fonte:Tuttonapoli
Fonte:Tuttonapoli
Bigon: "Bilancio positivo, finora in Europa nessuna sconfitta. Segnalai Bale, ma il Tottenham..."
Il direttore sportivo del Napoli, Riccardo Bigon, ha rilasciato un’intervista esclusiva ai microfoni di “Marte Sport Live” sulle frequenze di Radio Marte. Ecco quanto evidenziato da Tutto Napoli: “Quella di ieri è stata a rigor di fatto una gran bella serata, soprattutto grazie alla cornice offerta dal nostro pubblico. Avevamo di fronte un avversario difficile, ma abbiamo provato a vincere la partita. Il risultato potevamo sbloccarlo, purtroppo così non è stato. Siamo ancora in corsa per una qualificazione che sarebbe di grandissimo prestigio, non possiamo che dirci soddisfatti”.
I ragazzi sono apparsi un pò intimoriti: “Diciamo pure che l’atteggiamento delle due squadre è stato un pò diverso ad inizio gara. L’esperienza dei reds ha prevalso. Quando però la partita è entrata nel vivo i nostri hanno giocato con maggiore intensità. Il gol è mancato per un soffio”.
Il Liverpool era a Napoli per non prenderle. I nostri ragazzi non sono riusciti a trovare varchi ...: “Dal punto di visto tattico la differenza tra primo e secondo tempo la si è vista. Nella ripresa con qualche spazio in più abbiamo fatto vedere buone cose. Gli avversari si rintanavano nella loro metà campo senza concederci nulla".
Ieri non è stata una gran serata per le italiane: "Il nostro è un calcio agli eccessi dove ogni gara è un’ultima spiaggia, dove ogni incontro è caricato a mille. I giocatori hanno sulle spalle il peso di una pressione non indifferente. In Italia le partite sono complicatissime; siamo in un contesto dove il tatticismo fa da padrone, mentre all’estero il gioco è un po’ più arioso”.
Il primo obiettivo stagionale può dirsi raggiunto con la conquista del girone: "L’Europa League è il secondo trofeo più prestigioso d’Europa dopo la Champions; naturale che i grandi club abbiano voglia di fare bene. Dal canto nostro, ci siamo ritrovati ad affrontare tutte le squadre del girone con personalità, ottenendo peraltro risultati positivi. Non mi pare che il Napoli abbia mai perso finora. D’altronde in casa non abbiamo subito reti, mentre a Bucarest ne abbiamo rifilate tre allo Steaua. Questo può essere interpretato come un vantaggio a nostro favore”.
Ieri il presidente ha svelato un piccolo retroscena di mercato. La società sarebbe stata vicina all’acquisto di Bale: “Ci occorreva un esterno mancino. Segnalai dei nomi, Bale era tra questi. Lo visionammo in nazionale, però poi non se ne fece più niente. Il Tottenham non volle darlo via”.
E su Napoli-Milan: “Partita importante tra due grandi squadre. Il Milan non si discute. L’organico di Allegri ha il chiaro intento di vincere il campionato. Dalla nostra il calore del pubblico partenopeo. Proveremo a vincerla come siamo abituati a fare nel rispetto di una grande club qual'è il Milan”.
Fonte:Tuttonapoli
I ragazzi sono apparsi un pò intimoriti: “Diciamo pure che l’atteggiamento delle due squadre è stato un pò diverso ad inizio gara. L’esperienza dei reds ha prevalso. Quando però la partita è entrata nel vivo i nostri hanno giocato con maggiore intensità. Il gol è mancato per un soffio”.
Il Liverpool era a Napoli per non prenderle. I nostri ragazzi non sono riusciti a trovare varchi ...: “Dal punto di visto tattico la differenza tra primo e secondo tempo la si è vista. Nella ripresa con qualche spazio in più abbiamo fatto vedere buone cose. Gli avversari si rintanavano nella loro metà campo senza concederci nulla".
Ieri non è stata una gran serata per le italiane: "Il nostro è un calcio agli eccessi dove ogni gara è un’ultima spiaggia, dove ogni incontro è caricato a mille. I giocatori hanno sulle spalle il peso di una pressione non indifferente. In Italia le partite sono complicatissime; siamo in un contesto dove il tatticismo fa da padrone, mentre all’estero il gioco è un po’ più arioso”.
Il primo obiettivo stagionale può dirsi raggiunto con la conquista del girone: "L’Europa League è il secondo trofeo più prestigioso d’Europa dopo la Champions; naturale che i grandi club abbiano voglia di fare bene. Dal canto nostro, ci siamo ritrovati ad affrontare tutte le squadre del girone con personalità, ottenendo peraltro risultati positivi. Non mi pare che il Napoli abbia mai perso finora. D’altronde in casa non abbiamo subito reti, mentre a Bucarest ne abbiamo rifilate tre allo Steaua. Questo può essere interpretato come un vantaggio a nostro favore”.
Ieri il presidente ha svelato un piccolo retroscena di mercato. La società sarebbe stata vicina all’acquisto di Bale: “Ci occorreva un esterno mancino. Segnalai dei nomi, Bale era tra questi. Lo visionammo in nazionale, però poi non se ne fece più niente. Il Tottenham non volle darlo via”.
E su Napoli-Milan: “Partita importante tra due grandi squadre. Il Milan non si discute. L’organico di Allegri ha il chiaro intento di vincere il campionato. Dalla nostra il calore del pubblico partenopeo. Proveremo a vincerla come siamo abituati a fare nel rispetto di una grande club qual'è il Milan”.
Fonte:Tuttonapoli
De Laurentiis: "Avremmo meritato il successo, ma il San Paolo ha vinto"
"Ha vinto il San Paolo". Aurelio De Laurentiis, sorridente e sereno, in conferenza stampa rende omaggio alla grande serata del pubblico di Fuorigrotta. Il Presidente plaude al popolo azzurro ma anche alla squadra per la prova di carattere contro il Liverpool.
"Ho visto uno stadio con una magnifica coreografia ed è stato uno spettacolo per il mondo intero. Quindi innanzitutto oggi ha vinto il calore e la passione di questo splendido pubblico. Mi compiaccio con i nostri sostenitori che hanno dato prova di grande amore e compostezza. La squadra forse all'inizio ha subìto il fascino di questo match. Quando si va in campo contro una Club di tale storia com'è il Liverpool, mette anche un po' di tensione, siamo uomini non macchine. Il fatto che a lor mancassero alcuni uomini di grande nome non è indicativo, perché hanno una rosa importante"
"Io dico che il Napoli ha fatto una buona partita - continua il Presidente - ma non siamo riusciti a segnare. Nel primo tempo la palla non è entrata per pochi centimetri. Abbiamo fatto più gioco noi che loro, abbiamo costruito palle gol e non mi sembra che la nostra porta abbia corso rischi. Il Napoli si è comportato con maturità e capacità di confrontarsi in campo europeo, ha creato anche tante occasioni e questo depone in favore della nostra prestazione. In ogni caso è finita 0-0, è un punto che ci fa classifica. Le altre squadre del girone hanno anche pareggiato, quindi la corsa alla qualificazione è aperta. Probabilmente a livello psicologico un po' di fatica per i continui impegni può affiorare. Ma questo apre una parentesi dolente a livello mondiale. Purtroppo le convocazioni in nazionale per partite amichevoli, spesso anche inutili, stanno minando il calcio nostrano. Questo bisogna dirlo e non lo capisco, francamente non fa parte del mio modo di pensare. La Federazione mondiale non ci mette in condizione di poter avere i nostri calciatori durante l'anno affinchè possano allenarsi con regolarità"
"Noi dobbiamo guardare avanti - chiude De Laurentiis - e già lunedì abbiamo un grande match con il Milan. Sarà un'altra grande serata. Il pubblico napoletano ce lo invidiano tutti e regalerà nuovamente uno spettacolo meraviglioso. Non sarò allo stadio. Vedrò la partita a Washington, dove andrò a ritirare un premio. Ma sarò lo stesso vicino alla squadra perché credo che andrò a seguire il match in uno dei tanti Napoli Club che ci sono in America per tifare con loro".
"Ho visto uno stadio con una magnifica coreografia ed è stato uno spettacolo per il mondo intero. Quindi innanzitutto oggi ha vinto il calore e la passione di questo splendido pubblico. Mi compiaccio con i nostri sostenitori che hanno dato prova di grande amore e compostezza. La squadra forse all'inizio ha subìto il fascino di questo match. Quando si va in campo contro una Club di tale storia com'è il Liverpool, mette anche un po' di tensione, siamo uomini non macchine. Il fatto che a lor mancassero alcuni uomini di grande nome non è indicativo, perché hanno una rosa importante"
"Io dico che il Napoli ha fatto una buona partita - continua il Presidente - ma non siamo riusciti a segnare. Nel primo tempo la palla non è entrata per pochi centimetri. Abbiamo fatto più gioco noi che loro, abbiamo costruito palle gol e non mi sembra che la nostra porta abbia corso rischi. Il Napoli si è comportato con maturità e capacità di confrontarsi in campo europeo, ha creato anche tante occasioni e questo depone in favore della nostra prestazione. In ogni caso è finita 0-0, è un punto che ci fa classifica. Le altre squadre del girone hanno anche pareggiato, quindi la corsa alla qualificazione è aperta. Probabilmente a livello psicologico un po' di fatica per i continui impegni può affiorare. Ma questo apre una parentesi dolente a livello mondiale. Purtroppo le convocazioni in nazionale per partite amichevoli, spesso anche inutili, stanno minando il calcio nostrano. Questo bisogna dirlo e non lo capisco, francamente non fa parte del mio modo di pensare. La Federazione mondiale non ci mette in condizione di poter avere i nostri calciatori durante l'anno affinchè possano allenarsi con regolarità"
"Noi dobbiamo guardare avanti - chiude De Laurentiis - e già lunedì abbiamo un grande match con il Milan. Sarà un'altra grande serata. Il pubblico napoletano ce lo invidiano tutti e regalerà nuovamente uno spettacolo meraviglioso. Non sarò allo stadio. Vedrò la partita a Washington, dove andrò a ritirare un premio. Ma sarò lo stesso vicino alla squadra perché credo che andrò a seguire il match in uno dei tanti Napoli Club che ci sono in America per tifare con loro".
giovedì 21 ottobre 2010
Napoli-Liverpool, nella notte è caccia all'inglese: 4 feriti, tra cui un napoletano
10.36 - Successivamente si è appreso da fonti della questura che il ferito di via Mezzo Cannone non è un tifoso inglese ma il proprietario del locale, Luigi Tranchese di 28 anni. L'imprenditore quando si è accorto che i tifosi del Napoli volevano assalire il gruppo di supporter del Liverpool è intervenuto per calmare gli animi. I teppisti anzichè calmarsi hanno aggredito Tranchese e lo hanno ferito ad un occhio. Poi sono scappati. La polizia sta svolgendo indagini per cercare di identificare gli autori dell'aggressione. La tensione è alta in città quando mancano ancora 11 ore dall'inizio del match Napoli-Liverpool.
09.28 - Caccia al tifoso del Liverpool la scorsa notte nel centro di Napoli. Tre tifosi del Liverpool sono stati aggrediti da ultras del Napoli. I tre ferimenti sono avvenuti in circostanze diverse. Un tifoso inglese e' stato accoltellato in via dei Cimbri. Portato in ospedale, dopo le cure si e' fatto dimettere. Le sue condizioni non sono gravi. Poi altri due aggressori, uno in via Mezzo Cannone dove un gruppo di tifosi inglesi stava cenendo: alcuni tifosi del Napoli li hanno aggrediti, un fan del Liverpool e' stato ferito. Infine in piazza Principe Umberto, nella zona della stazione centrale, intorno alle 4 un gruppetto di supporter del Liverpool e' stato assalito da alcuni tifosi del Napoli. Un inglese e' stato percosso e ha riportato delle ferite. Una volante dell'Ufficio di prevenzione generale e' intervenuta evitando il peggio ai tifosi inglesi. Tre tifosi azzurri, due di Napoli e uno di Sant'Angelo dei Lombardi (Avellino) sono stati arrestati.
Fonte:Tuttonapoli
09.28 - Caccia al tifoso del Liverpool la scorsa notte nel centro di Napoli. Tre tifosi del Liverpool sono stati aggrediti da ultras del Napoli. I tre ferimenti sono avvenuti in circostanze diverse. Un tifoso inglese e' stato accoltellato in via dei Cimbri. Portato in ospedale, dopo le cure si e' fatto dimettere. Le sue condizioni non sono gravi. Poi altri due aggressori, uno in via Mezzo Cannone dove un gruppo di tifosi inglesi stava cenendo: alcuni tifosi del Napoli li hanno aggrediti, un fan del Liverpool e' stato ferito. Infine in piazza Principe Umberto, nella zona della stazione centrale, intorno alle 4 un gruppetto di supporter del Liverpool e' stato assalito da alcuni tifosi del Napoli. Un inglese e' stato percosso e ha riportato delle ferite. Una volante dell'Ufficio di prevenzione generale e' intervenuta evitando il peggio ai tifosi inglesi. Tre tifosi azzurri, due di Napoli e uno di Sant'Angelo dei Lombardi (Avellino) sono stati arrestati.
Fonte:Tuttonapoli
mercoledì 20 ottobre 2010
Hodgson: "Le assenze di Gerrard e Torres? Decido per il bene del Liverpool"
Roy Hodgson, tecnico del Liverpool, parla alla vigilia della sfida con il Napoli: "L'assenza di Gerrard e Torres? E’ arrivato il momento di fare delle scelte e dobbiamo avere della priorità. Mi prendo la mia responsabilità e credo che domani la squadra sarà in grande forma. Vedrete. Non è bello essere all’ultimo posto in classifica, Liverpool è una grande opportunità, possiamo ancora cambiare le cose. Conosco bene De Sanctis, ho lavorato con lui, gli altri meno. Ho giocato con Fernando Torres con l’Utrecht, adesso faccio il contrario e mi criticano lo stesso. Ho le spalle larghe e ho la giusta esperienza". Pronto pure Jamie Carragher: "Sarà difficile. Conosco bene Hamsik e Cavani, ma abbiamo la giusta esperienza per cavarcela. Noi siamo pronti, cercheremo di essere protagonisti".
INCREDIBILE: Hodgson lascia a casa Torres e Gerrard
Incredibile! Roy Hodgson ha preferito non convocare i due assi Steven Gerrard e Fernando Torres per la sfida di domani con il Napoli. Il tecnico dei reds ha fatto questa scelta in vista della gara di campionato in programma domenica contro il Blackburn, gara che potrebbe sancire il suo allontanamento dall'Anfield. Hodgson dovrà fare a meno anche di Glen Johnson e Daniel Agger. Recuperato Poulsen. Ecco i convocati: Reina, Jones, Hansen, Konchesky, Aurelio, Kyrgiakos, Skrtel, Wilson, Carragher, Kelly, Spearing, Poulsen, Shelvey, Maxi, Babel, Jovanovic, Pacheco, Eccleston, Cole, Ngog.
martedì 19 ottobre 2010
Il Punto Di ANTONELLO PERILLO.
1)Ieri un paregggio a Catania secondo te un punto guadagnato o due persi?
2)Mazzarri ieri intervistato ha detto che la rosa non è matura per lottare su tre fronti secondo te come si matura?
3)e la notizia della settimana che dei vandali hanno fatto dei danni allo stadio secondo te e stata una ragazzata o c'è qualcosa dietro?
4)perchè appena il Napoli non vince parecchie persone pensano che l'erba del vicino sia sempre più verde?
5)Napoli Liverpool il tuo pronostico ed una mia domanda ma come è possibile che i biglietti ce li hanno solo i bagarini cosa è che non funziona?
6)Domenica e mancato un Napoletano D.O.C che aveva il Napoli e Napoli nel cuore un tuo ricordo per Guido Palligiano.
Guido Palliggiano era una persona perbene e un grande artista. Il timbo della sua voce mi resterà sempre nel cuore, nel ricordo delle "Notti azzurre" in cui trasmetteva su Radio Marte la sua enorme passione per il Napoli.
Grazie mille Antonello per questo spazio che dedichi al mio piccolo blog e grazie dei consigli che mi dai.
Un punto guadagnato, visto che si giocava in casa di una squadra che non perde da un anno e che vanta caratteristiche tecniche particolare. Il Napoli di Mazzarri si trova spesso in difficoltà contro squadre che schierano trequartisti veloci e seconde punte rapide. Peccato, però, perchè la vittoria a un certo punto sembrava a portata di mano.
2)Mazzarri ieri intervistato ha detto che la rosa non è matura per lottare su tre fronti secondo te come si matura?
Il Napoli ha titolari molto forti e alternative non tutte di primissimo livello. Sono convinto che Mazzarri saprà gestire al meglio gli uomini che ha a disposizione. Peccato per l'infortunio di Lucarelli, unica vera alternativa a Cavani.
3)e la notizia della settimana che dei vandali hanno fatto dei danni allo stadio secondo te e stata una ragazzata o c'è qualcosa dietro?
L'episodio del San Paolo è legato ad una ragazzata. Ma questo non mi rincuora più di tanto. Trovo folle che lo stadio di Napoli sia così facilmente vulnerabile. Se qualcuno volesse far entrare droga, armi e bombe carta?
Fa parte del dna dei napoletani: siamo pronti ad esaltarci o a deprimerci.
5)Napoli Liverpool il tuo pronostico ed una mia domanda ma come è possibile che i biglietti ce li hanno solo i bagarini cosa è che non funziona?
Secondo me il Napoli batterà il Liverpool, che ha problemi seri ed è ultimo in Premier League. I biglietti? Sotto questo profilo il Napoli deve organizzarsi al meglio per gestire i grandi eventi.
6)Domenica e mancato un Napoletano D.O.C che aveva il Napoli e Napoli nel cuore un tuo ricordo per Guido Palligiano.
Guido Palliggiano era una persona perbene e un grande artista. Il timbo della sua voce mi resterà sempre nel cuore, nel ricordo delle "Notti azzurre" in cui trasmetteva su Radio Marte la sua enorme passione per il Napoli.
Grazie mille Antonello per questo spazio che dedichi al mio piccolo blog e grazie dei consigli che mi dai.
lunedì 18 ottobre 2010
Ass. Ponticelli: "Credo non sia un caso che la devastazione del San Paolo sia avvenuta ieri"
Intervenuto ai microfoni di Radio Goal, sulle frequenze di Kiss Kiss Napoli, l'Assessore allo Sport del Comune di Napoli, Alfredo Ponticelli, che ha cercato di dare ulteriori informazioni riguardo a quello che è successo ieri, nella prima serata, al San Paolo. Ecco quanto evidenziato da Tutto Napoli: "Intorno alle 19 di ieri, un gruppo di ragazzini si è intrufolato nello stadio San Paolo, stiamo valutando tutto prima di dare altre notizie. In primis dobbiamo capire da dove hanno scavalcato e come sono entrati. I danni non sembrano ingenti e irreparabili; una volta fatta la stima e capito come procedere alla riparazione, bisognerebbe scoprire la motivazione che li ha spinti. Secondo me non sono semplici atti vandalici di un gruppo di ragazzini e non credo che sia un caso e una coincidenza il fatto che giovedì si giocherà con il Liverpool, dovremmo dunque approfondire e valutare tutto prima di dare informazioni dettagliate". L'assessore conclude con una notizia che potrebbe dare una svolta alle indagini: "E' stato fermato uno dei componenti della gang, proveremo a capirne di più"
Costacurta: "Il Napoli non è ancora pronto per giocare ogni tre giorni"
L'ex difensore del Milan e della Nazionale, Alessandro Costacurta, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Sky Sport. Ecco quanto evidenziato da TuttoNapoli.net: "Sono d'accordo con Mazzarri: il Napoli ha un problema di mentalità. La squadra è ancora troppo giovane e non riesce a gestire a livello di concentrazione tanti impegni ravvicinati. Anch'io sono riuscito solo col tempo ad acquisire quella mentalità giusta che ti permette di affrontare serenamente un incontro per volta, senza pensare agli impegni successivi. Per diventare una grande squadra, questo è un passaggio fondamentale".
domenica 17 ottobre 2010
Quagliarella a SKY sport 24 io Messo sul mercato a dispetto dei santi
Ecco alcune dichiarazioni rilasciate da Fabio Quagliarella a SKY sport 24: io Torino sto bene come stavo a Napoli solo che hanno preferito cedermi a dispetto dei santi ed ecco che quegliarella lancia delle frecciate al Napoli e a Mazzarri. continua Quagliarella la Juve a saputo che ero sul mercato e non ha esitato ad acquistarmi io avevo un bel rapporto con tutti li a Napoli e credo di aver lasciato un bel ricordo, qui alla juve sono in una grande squadra dove si verticalizza di più e ci sono più occasioni.
Io credo che il buon Fabio poteva anche citare chi e stato il santo lo ha voluto mandare perche sono pronto a dargli la corona per la scelta fatta visto che a Napoli e arrivato un certo CAVANI.
Io credo che il buon Fabio poteva anche citare chi e stato il santo lo ha voluto mandare perche sono pronto a dargli la corona per la scelta fatta visto che a Napoli e arrivato un certo CAVANI.
Napoli un buon punto a Catania: Le paggelle.
De Sanctis 7 : Se il Napoli riesce a non affondare al “Cibali” il merito è tutto suo. Almeno quattro interventi decisivi di cui due da mission impossibile su Silvestre al 34’pt sugli sviluppi di un corner e su Spolli al 20’del st. Decisivo.
Grava 5.5 : Viene portato sempre fuori zona da Mascara e commette molti falli inutili. E’ il meno lucido della retroguardia. ( Dal 6’st Aronica 6: entra e subito fa sentire la sua esperienza su Maxi Lopez e salva all’ultimo minuto su Mascara una occasione pericolosa)
Cannavaro 6: Annulla Maxi Lopez in tutto e per tutto. Espulsione ingenerosa per fallo su Richiuti nel recupero.
Campagnaro 5.5: parte terzo a sinistra e poi con l’entrata di Aronica va a destra. Soffre il passo di Gomez e la fisicità di Maxi Lopez quando gli capita nelle sue zone.
Maggio 5.5: Poco brillante, è costretto a rincorere sia Mascara che Captano quando si spinge in avanti. Si divora un gol nel secondo tempo sugli sviluppi di un corner. Da rivedere.
Gargano 5.5: Impalbabile non è sempre quello dei giorni migliori. Va in barca nela ripresa quando Biagianti si inserisce nela sua zona.
Pazienza 6: E’ il metronomo del Napoli. Oggi si dedica prettamente alla distruzione del gioco catanese e annulla Del vecchio. Sempre diligente e pulito in possesso palla.
Dossena 6 : Spinge tanto sul suo settore limitando le scorribande di Potenza. Gomez fin quando c’è lui non crea eccessivi pericoli. (Al 22’st Zuniga 5: E’ il peggiore in campo, entra e fa danni perdendosi Gomez sul gol. Le diagonali difensive non sono il suo forte.)
Hamsik 5.5 : E’ come il faro di Marechiaro, va ad intermittenza. Izco lo marca stretto e non gli concede nulla, e lo slovacco non fa nulla per metterlo in difficoltà. Unico lampo è l’assist per Cavani a fine gara.
Lavezzi 6 : Ennesimo assist per Cavani che non sbaglia. Partita di pochi spazi, ed il Pocho cerca con la sua classe di fare inserire i suoi compagni. Bravo in alcuni recuperi difensivi.
Cavani 6.5 : Appena vedi Napoli in vantaggio leggi il suo nome. Il gol di oggi è un misto di fiuto del gol nonché di tecnica pura quando stoppa quella palla area in un modo semplice. Raddoppia spesso su Del vecchio nel primo tempo. Sbaglia un gol fatto nel finale, ma gli va perdonato per quello che sta facendo.
Mazzarri 5.5: L’entrata di Zuniga gli sconvolge una gara fino a quel momento condotta con sagacia e mestiere. Hamsik poteva essere sostituito con un elemento più fresco ed incisivo nella trequarti.
Fonte: CalcioNapoli24
sabato 16 ottobre 2010
Mazzarri: "Col Catania la gara più insidiosa. Giocherà la formazione titolare"
Walter Mazzarri, tecnico del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni alla vigilia della sfida con il Catania. Ecco quanto evidenziato da Tutto Napoli: “La sosta non è stata sosta. Per la maggior parte dei nostri ci sono stati viaggi intercontinentali, alcuni di loro hanno giocato ben due partite con ritmi sfasati. Quelli che son tornati hanno lavorato pochissimo. Oggi li impegnerò in una partitina tirando le somme. Sono cosciente di quanta energia spenderemo nelle prossime tre gare. Catania è senza dubbio la sfida più insidiosa; ci sono tre punti in palio, se non facciamo bene potremmo risentirne poi. Per come intendo io il calcio, vorrei sempre vedere i miei ragazzi giocare come hanno fatto contro la Sampdoria. Non avevo da correggere niente, li incitavo a continuare. Peccato non aver concretizzato subito con un paio di gol. Il Catania è una delle squadre che da quand’è in serie A ha compiuto una serie di scelte cruciali per la crescita tecnico-tattica. Delvecchio lo conosco bene, i vari Mascari e Maxi Lopez sono garanzie individuali. Lo stesso Andujar sa imporsi come pochi. Giampaolo detta bene il gioco ed è riuscito a dare la giusta mentalità all’organico. Un avversario di tutto rispetto, non c’è che dire. Ormai non bisogna più guardare al blasone. Rispetto a dieci anni fa il calcio è cambiato. Domani farò giocare quelli che reputo più forti. Sono coerente con me stesso. Se considero complicata la partita, naturale schierare la formazione migliore. Valuterò poi le condizioni di coloro che giocheranno domani e lunedì inizierò a riflettere per la partita di giovedì".
Questione turn-over: "Nelle scorse gare contro Cesena e Steaua sono stato costretto a fermare giocatori come Cavani e Cannavaro. Li ho visti cotti. Avevano giocato 6 partite di fila come titolari inamovibili. Non avrebbero reso al 100%. Giochiamo allo stesso modo sia in casa che fuori. Cercheremo il gol fino alla fine. Quanto ai giovani e ai nuovi, ho un mio credo. Se la squadra ha una forte ossatura, inserire gli ultimi acquisti non rappresenta un problema. Yebda sta acquisendo sicurezza; già nell’ultima apparizione ha saputo essere determinante con quel passaggio filtrante. Sono soddisfatto della mia squadra”.
Fonte: TuttoNapoli
Questione turn-over: "Nelle scorse gare contro Cesena e Steaua sono stato costretto a fermare giocatori come Cavani e Cannavaro. Li ho visti cotti. Avevano giocato 6 partite di fila come titolari inamovibili. Non avrebbero reso al 100%. Giochiamo allo stesso modo sia in casa che fuori. Cercheremo il gol fino alla fine. Quanto ai giovani e ai nuovi, ho un mio credo. Se la squadra ha una forte ossatura, inserire gli ultimi acquisti non rappresenta un problema. Yebda sta acquisendo sicurezza; già nell’ultima apparizione ha saputo essere determinante con quel passaggio filtrante. Sono soddisfatto della mia squadra”.
Fonte: TuttoNapoli
venerdì 15 ottobre 2010
Iezzo: "Siamo concentratissimi. A Catania per vincere"
Gennaro Iezzo, portiere del Napoli, è intervenuto ai microfoni di “Marte Sport Live” su Radio Marte, rilasciando alcune dichiarazioni. Ecco quanto evidenziato da Tutto Napoli: “Noi napoletani ci portiamo dietro l’umore della gente, tutti i giorni. Quando vinci, festeggi alla grande, ma quando si perde, dentro di te c’è la stessa amarezza di un tifoso vero”.
Che effetto fa sapere che i bambini si avvicinano al calcio prendendo te come riferimento?: “Se ci dovessero essere ragazzi che si ispirano a me, non può che farmi piacere. Lo sport è fondamentale per la crescita di un adolescente”.
Un portiere, o per meglio dire Gennaro Iezzo, cosa fa quando la palla è tra i piedi dei propri attaccanti?: “La testa, la mia testa, non va viaggiando chissa’ dove. Resto in campo. Il calcio nasconde insidie ad ogni angolo; molto meglio restarsene concentrati. Oggi il ruolo di portiere è decisamente più difficoltoso. Prima c’erano le marcature ad uomo, la palla non sgusciava via così facilmente, né si orientava in direzioni tanto imprevedibili”.
La tua parata più bella?: “Il rigore negato a Kakà è un bello sfoggio, ma quella più impegnativa risale ai tempi in cui militavo nel Cagliari. Ricordo che Sheva indirizzò la palla in rete con violenza e precisione, tanto che la platea del Meazza già esultava. Non so come riuscii a strapparla via dalla porta, quasi con le unghie”.
Altro napoletano è il portierino Sepe, ragazzo originario di Torre del Greco: “Si, con lui e Vitale faccio il viaggio insieme fino a Castel Volturno. Ovviamente guido io, sono ancora troppo giovani, non mi fido (ride, ndr.). Scherzi a parte, Sepe ha grande talento. In macchina gli gonfio la testa con consigli vari. Spero continui ad allenarsi con impegno come fa ogni giorno. Quanto a me, cercherò sempre di farmi trovare pronto qualora ce ne fosse bisogno".
In chiusura la parola passa ad un paio di tifosi in filo diretto col portierone azzurro. Uno di loro, sembra un pò irriverente: "Il tuo amore per Napoli è grande, ma se Guardiola chiamasse...?". "Genna' nel mio palazzo se vuoi, la guardiola del portiere è sempre libera...". E' Simone Schettino che inscena ad arte uno scherzetto.
Fonte: Radio Marte
Che effetto fa sapere che i bambini si avvicinano al calcio prendendo te come riferimento?: “Se ci dovessero essere ragazzi che si ispirano a me, non può che farmi piacere. Lo sport è fondamentale per la crescita di un adolescente”.
Un portiere, o per meglio dire Gennaro Iezzo, cosa fa quando la palla è tra i piedi dei propri attaccanti?: “La testa, la mia testa, non va viaggiando chissa’ dove. Resto in campo. Il calcio nasconde insidie ad ogni angolo; molto meglio restarsene concentrati. Oggi il ruolo di portiere è decisamente più difficoltoso. Prima c’erano le marcature ad uomo, la palla non sgusciava via così facilmente, né si orientava in direzioni tanto imprevedibili”.
La tua parata più bella?: “Il rigore negato a Kakà è un bello sfoggio, ma quella più impegnativa risale ai tempi in cui militavo nel Cagliari. Ricordo che Sheva indirizzò la palla in rete con violenza e precisione, tanto che la platea del Meazza già esultava. Non so come riuscii a strapparla via dalla porta, quasi con le unghie”.
Altro napoletano è il portierino Sepe, ragazzo originario di Torre del Greco: “Si, con lui e Vitale faccio il viaggio insieme fino a Castel Volturno. Ovviamente guido io, sono ancora troppo giovani, non mi fido (ride, ndr.). Scherzi a parte, Sepe ha grande talento. In macchina gli gonfio la testa con consigli vari. Spero continui ad allenarsi con impegno come fa ogni giorno. Quanto a me, cercherò sempre di farmi trovare pronto qualora ce ne fosse bisogno".
In chiusura la parola passa ad un paio di tifosi in filo diretto col portierone azzurro. Uno di loro, sembra un pò irriverente: "Il tuo amore per Napoli è grande, ma se Guardiola chiamasse...?". "Genna' nel mio palazzo se vuoi, la guardiola del portiere è sempre libera...". E' Simone Schettino che inscena ad arte uno scherzetto.
Fonte: Radio Marte
Mazzarri si racconta: "Avanti finale dopo finale. Alla fine faremo i conti"
Walter Mazzarri, 49 anni, allenatore del Napoli che fa sogni in grande, toscano di San Vincenzo, è vero che negli anni 70-80 doveva essere l’erede di Antognoni?
"Così dicevano, avevo talento e portavo il 10: mi accostavano ad Antognoni senza che lo volessi e la cosa mi ha anche condizionato. Già allora vedevo la vita diversamente, molto concreta: mio padre aveva un panificio, consegnavo il pane. Oggi dicono sia un aziendalista, un manager: non è sbagliato".
Livorno, Reggio Calabria, Genova e Napoli: tutte città di mare.
"Un caso. Anche se i Mazzarri vengono dall’Elba e ho abitato in parecchie case vicino al mare. E’ l’unica cosa che chiedo, per il resto tutto casa e bottega. Vinco, perdo, pareggio, la mia vita è quella".
Quando dice manager, dice allenatore all’inglese?
"Sì, l’allenatore lavora per l’azienda e ragiona come se fosse sua. E’ un mondo esasperato questo, dove tanti puntano sull’immagine, come mi vedete però io sono. Senta, tanto siamo tra noi: posso fumare?"
Prego.
"Ah, il fumo… Fui il primo allenatore multato per fumo in campo. Con la Reggina vincevamo 1-0, mi siedo, accendo la sigaretta, poi come un fesso salto fuori con la sigaretta in mano. Tombolini mi fulminò".
Mazzarri temperamentoso.
"Vero, ma se dicono pazzo mi arrabbio. Ho temperamento ma non solo quello. Programmo, curo i dettagli, se non sistemo l’1% non ci dormo. Alla partita devo arrivare dopo aver fatto tutto il possibile. Il calcio non è una scienza esatta, ma proprio perché ci sono imponderabilità e fattore umano, la preparazione ti fa sopravvivere".
Comunque è un carattere che piace ai napoletani, no?
"Certo, ma se dietro il temperamento non c’è la sostanza i giocatori se ne accorgono e il boomerang ti torna addosso. Ai giocatori dico: sono al vostro servizio, chiamatemi 24 ore su 24, se risolviamo i problemi, i primi a beneficiarne siete voi. Mai andato in fibrillazione per la formazione, l’ho sempre chiara. E anche quando mi agito sono concentrato e razionale, l’opposto dell’istintivo. Forse vivo male le sconfitte, è vero, non ci dormo. Ma prima di perderle le tento tutte. E poi ho un rapporto sereno e diretto con i giocatori. (Bussa alla porta Lucarelli, ndr). Chieda, chieda".
Le credo. Eravamo al rapporto con i cavalli pazzi: Cassano, Lavezzi, Lucarelli…
"Più i giocatori hanno temperamento e meglio sto. Credo nel faccia a faccia. Cassano mi ricorda sempre volentieri e ha detto che non mi so vendere bene… Forse ha ragione, ma non sono uno da pubbliche relazioni. Arrivai a Livorno che Lucarelli aveva tirato un vassoio a un allenatore, mai avuto problemi. Non è vero che nello spogliatoio ci si dice tutto, è nel faccia a faccia che succede".
De Laurentiis parla di grandi risultati in 5-6 anni.
"Per superare le differenze di budget ci vuole programmazione e organizzazione. Dico non tutto e subito".
A Coverciano è stata pubblicata la sua tesi.
"Quella dei tecnici è una squadra: a ognuno il suo ruolo, senza sconfinamenti. Ho fatto la gavetta dall’osservatore al secondo di Ulivieri. Alle 9 del mattino ho già chiamato i collaboratori, il team manager Santoro e ho il quadro: so se i Nazionali sono rientrati, come stanno, se sono mancati parecchio li metto sulla bilancia, si prepara subito l’allenamento. Che è sacro: è il momento in cui il calciatore mette a punto la sua macchina. Lo dico sempre “rispetto delle regole”. Qui quando il magazziniere consegna la tuta sa cosa dire. Dunque allenatore autorevole ma non autoritario e regole uguali per tutti, soprattutto per chi è più in vista. Sono un martello? Sì e a 360 gradi. Rapporti chiari e corretti: decido io, non il giocatore più importante. Se succede, addio. E ai giocatori dico: non guardate la testa del compagno cui date la palla, non fatevi influenzare dal nome, guardate la maglia: questo per me è il concetto di squadra".
La sua specialità? De Laurentiis disse: “Mazzarri lo specialista del 3-5-2”.
"Direi la preparazione. E un giocatore vede subito se sei preparato o no. Il 3-5-2? I moduli li uso tutti ma se l’80% è predisposto a un gioco devi continuare così. La mia firma però è il 3-4-3. Il modulo non è tutto, sono fondamentali i movimenti e l’automatismo. Noi arriviamo a un possesso palla di 70 minuti e attacchiamo almeno in 5: Lavezzi, Hamsik, Cavani, Maggio e Dossena, più i centrocampisti e magari Campagnaro. L’allenatore in prima è un artista, un creativo. I giocatori preferiscono essere sorpresi. All’intervallo di Napoli-Milan nel 2009 sul 2-0 per loro i giocatori pensavano, ora ci sfonda: dissi solo, degli errori ne parleremo, ora cambiamo così, si ricomincia da 0-0, facciamogliene tre. Due andarono benissimo. Il pubblico tutto questo lo capisce e mi piace lo striscione “Al di là del risultato”. Ho sentito fare paragoni col gioco di Vinicio".
Attacco di talento: Hamsik, Lavezzi, Cavani.
"I gol parlano per Cavani ma non solo: con la Roma ha rincorso Pizarro fino all’area. Il calcio di oggi è un attacco senza punti di riferimento. Cito Cassano e Bellocci nella mia Samp e la miglior Roma di Spalletti con Totti. Nessun attaccante per l’Italia? Beh, offriamo Maggio, Dossena, Cannavaro e altri. A proposito di Nazionale, sono orgoglioso di Chiellini. Quando ero a Livorno lo vedevano un po’ cavallone e volevano venderlo allo Spezia. Li feci aspettare».
Ricordando le polemiche, le manca Mourinho?
"Per come io penso debba essere un allenatore, no, non mi manca".
E la storia del turnover in Europa League, il 3-3 con la Steaua?
"E’ la coperta troppo corta: una squadra come il Napoli non può non farlo. Ora ho Catania, Liverpool e Milan: voi che fareste? Hamsik, Lavezzi e Cavani alla sesta consecutiva calano. Tanti anni fa quando con l’Empoli andavamo a San Siro si perdeva sempre, oggi non è così matematico se Inter o Milan non hanno curato tutti i dettagli contro una squadra che invece lo ha fatto".
Dove arriverà il Napoli?
"Avanti finale dopo finale e poi faremo i conti".
Un’altra cosa che dice sempre ai giocatori?
"Non voglio che i giocatori esultino in maniera eccessiva dopo i gol, lo si fa tutti insieme alla fine e per tener alta la tensione dal campo urlo “Dai, dai fino al 95°”. Nei nuovi spogliatoi del Napoli hanno messo una foto dove io indico l’ora…".
FONTE: La Repubblica
"Così dicevano, avevo talento e portavo il 10: mi accostavano ad Antognoni senza che lo volessi e la cosa mi ha anche condizionato. Già allora vedevo la vita diversamente, molto concreta: mio padre aveva un panificio, consegnavo il pane. Oggi dicono sia un aziendalista, un manager: non è sbagliato".
Livorno, Reggio Calabria, Genova e Napoli: tutte città di mare.
"Un caso. Anche se i Mazzarri vengono dall’Elba e ho abitato in parecchie case vicino al mare. E’ l’unica cosa che chiedo, per il resto tutto casa e bottega. Vinco, perdo, pareggio, la mia vita è quella".
Quando dice manager, dice allenatore all’inglese?
"Sì, l’allenatore lavora per l’azienda e ragiona come se fosse sua. E’ un mondo esasperato questo, dove tanti puntano sull’immagine, come mi vedete però io sono. Senta, tanto siamo tra noi: posso fumare?"
Prego.
"Ah, il fumo… Fui il primo allenatore multato per fumo in campo. Con la Reggina vincevamo 1-0, mi siedo, accendo la sigaretta, poi come un fesso salto fuori con la sigaretta in mano. Tombolini mi fulminò".
Mazzarri temperamentoso.
"Vero, ma se dicono pazzo mi arrabbio. Ho temperamento ma non solo quello. Programmo, curo i dettagli, se non sistemo l’1% non ci dormo. Alla partita devo arrivare dopo aver fatto tutto il possibile. Il calcio non è una scienza esatta, ma proprio perché ci sono imponderabilità e fattore umano, la preparazione ti fa sopravvivere".
Comunque è un carattere che piace ai napoletani, no?
"Certo, ma se dietro il temperamento non c’è la sostanza i giocatori se ne accorgono e il boomerang ti torna addosso. Ai giocatori dico: sono al vostro servizio, chiamatemi 24 ore su 24, se risolviamo i problemi, i primi a beneficiarne siete voi. Mai andato in fibrillazione per la formazione, l’ho sempre chiara. E anche quando mi agito sono concentrato e razionale, l’opposto dell’istintivo. Forse vivo male le sconfitte, è vero, non ci dormo. Ma prima di perderle le tento tutte. E poi ho un rapporto sereno e diretto con i giocatori. (Bussa alla porta Lucarelli, ndr). Chieda, chieda".
Le credo. Eravamo al rapporto con i cavalli pazzi: Cassano, Lavezzi, Lucarelli…
"Più i giocatori hanno temperamento e meglio sto. Credo nel faccia a faccia. Cassano mi ricorda sempre volentieri e ha detto che non mi so vendere bene… Forse ha ragione, ma non sono uno da pubbliche relazioni. Arrivai a Livorno che Lucarelli aveva tirato un vassoio a un allenatore, mai avuto problemi. Non è vero che nello spogliatoio ci si dice tutto, è nel faccia a faccia che succede".
De Laurentiis parla di grandi risultati in 5-6 anni.
"Per superare le differenze di budget ci vuole programmazione e organizzazione. Dico non tutto e subito".
A Coverciano è stata pubblicata la sua tesi.
"Quella dei tecnici è una squadra: a ognuno il suo ruolo, senza sconfinamenti. Ho fatto la gavetta dall’osservatore al secondo di Ulivieri. Alle 9 del mattino ho già chiamato i collaboratori, il team manager Santoro e ho il quadro: so se i Nazionali sono rientrati, come stanno, se sono mancati parecchio li metto sulla bilancia, si prepara subito l’allenamento. Che è sacro: è il momento in cui il calciatore mette a punto la sua macchina. Lo dico sempre “rispetto delle regole”. Qui quando il magazziniere consegna la tuta sa cosa dire. Dunque allenatore autorevole ma non autoritario e regole uguali per tutti, soprattutto per chi è più in vista. Sono un martello? Sì e a 360 gradi. Rapporti chiari e corretti: decido io, non il giocatore più importante. Se succede, addio. E ai giocatori dico: non guardate la testa del compagno cui date la palla, non fatevi influenzare dal nome, guardate la maglia: questo per me è il concetto di squadra".
La sua specialità? De Laurentiis disse: “Mazzarri lo specialista del 3-5-2”.
"Direi la preparazione. E un giocatore vede subito se sei preparato o no. Il 3-5-2? I moduli li uso tutti ma se l’80% è predisposto a un gioco devi continuare così. La mia firma però è il 3-4-3. Il modulo non è tutto, sono fondamentali i movimenti e l’automatismo. Noi arriviamo a un possesso palla di 70 minuti e attacchiamo almeno in 5: Lavezzi, Hamsik, Cavani, Maggio e Dossena, più i centrocampisti e magari Campagnaro. L’allenatore in prima è un artista, un creativo. I giocatori preferiscono essere sorpresi. All’intervallo di Napoli-Milan nel 2009 sul 2-0 per loro i giocatori pensavano, ora ci sfonda: dissi solo, degli errori ne parleremo, ora cambiamo così, si ricomincia da 0-0, facciamogliene tre. Due andarono benissimo. Il pubblico tutto questo lo capisce e mi piace lo striscione “Al di là del risultato”. Ho sentito fare paragoni col gioco di Vinicio".
Attacco di talento: Hamsik, Lavezzi, Cavani.
"I gol parlano per Cavani ma non solo: con la Roma ha rincorso Pizarro fino all’area. Il calcio di oggi è un attacco senza punti di riferimento. Cito Cassano e Bellocci nella mia Samp e la miglior Roma di Spalletti con Totti. Nessun attaccante per l’Italia? Beh, offriamo Maggio, Dossena, Cannavaro e altri. A proposito di Nazionale, sono orgoglioso di Chiellini. Quando ero a Livorno lo vedevano un po’ cavallone e volevano venderlo allo Spezia. Li feci aspettare».
Ricordando le polemiche, le manca Mourinho?
"Per come io penso debba essere un allenatore, no, non mi manca".
E la storia del turnover in Europa League, il 3-3 con la Steaua?
"E’ la coperta troppo corta: una squadra come il Napoli non può non farlo. Ora ho Catania, Liverpool e Milan: voi che fareste? Hamsik, Lavezzi e Cavani alla sesta consecutiva calano. Tanti anni fa quando con l’Empoli andavamo a San Siro si perdeva sempre, oggi non è così matematico se Inter o Milan non hanno curato tutti i dettagli contro una squadra che invece lo ha fatto".
Dove arriverà il Napoli?
"Avanti finale dopo finale e poi faremo i conti".
Un’altra cosa che dice sempre ai giocatori?
"Non voglio che i giocatori esultino in maniera eccessiva dopo i gol, lo si fa tutti insieme alla fine e per tener alta la tensione dal campo urlo “Dai, dai fino al 95°”. Nei nuovi spogliatoi del Napoli hanno messo una foto dove io indico l’ora…".
FONTE: La Repubblica
giovedì 14 ottobre 2010
Napoli, ecco il piano sicurezza per la gara con il Liverpool
Un sopralluogo allo stadio San Paolo di Napoli è stato effettuato oggi dal questore della città Santi Giuffrè al fine di trovare soluzioni per disciplinare, nel modo migliore, gli accessi alla struttura e migliorare i dispositivi di sicurezza già esistenti a garanzia di un regolare afflusso e deflusso delle tifoserie di Napoli e Liverpool in occasione dell'incontro di calcio in programma il prossimo 21 ottobre. L'ispezione si è resa necessaria - fa sapere una nota della questura di Napoli - in considerazione dell'incidenza che l'evento può avere sull'ordine pubblico. Dopo la verifica è stato disposto che i supporters partenopei potranno accedere ai settori di tribuna lungo via Claudio esclusivamente dal varco sul versante Curva A, piazzale D'Annunzio - Appio Claudio. Dal lato di Piazzale Matteucci e Bersanti - Piazzale Tecchio, potranno passare esclusivamente i tifosi ospiti che utilizzeranno il Varco 33. Nel corso del sopralluogo è stato trovato materiale di risulta giacente lungo il perimetro dell'impianto. La questura ha inoltrato una richiesta di rimozione del materiale al Comune di Napoli che ha confermato l'esecuzione dell'intervento.
Sosa: "Spero di essere protagonista a Catania, vorrei segnare un gol"
Jose’ Ernesto Sosa parla a pochi giorni della sfida di Catania. Si parla di Van Gaal: “E’ un grande allenatore, ha svolto una grande carriera finora e i suoi risultati parlano da solo”. Ora – però – è a Napoli: “Mi piacerebbe segnare, sarebbe un attestato di stima. Poi ho bisogno di trovare continuità, non sono ancora al 100% della condizione fisica. Devo solo continuare così”. Nel Napoli gioca dietro la prima punta: “E’ una posizione che mi piace tanto, ho già giocato così nel Bayern, ma devo stare bene per fare la differenza. E’ un ruolo difficile. Ma posso fare anche il centrocampista centrale, dipende dalla partita”. Napoli lo ha già conquistato: “Mi sto ambientando molto bene, è importante sentire la fiducia dei compagni. Sono in una squadra forte e io devo essere all’altezza. La città mi ricorda molto l’Argentina, i tifosi sono molto calorosi, voglio regalare loro gioie e soddisfazioni ricambiando il loro affetto". Le differenze tra il calcio tedesco e il calcio italiano ci sono: “La parte fisica è importante nei due campionati, la serie A è più forte tatticamente, devo assimilare tanti movimenti per essere al top”. La sfida con il Catania è un derby argentino: “Li conosco tanto, ho giocato con il portiere Andujar in nazionale. Voglio fare gol, ma lui mi ha detto di fare il bravo. Ci siamo stuzzicati”. Sosa può sfruttare anche l’arma dei calci di punizione: “Sicuramente posso sfruttarla, è una mia specialità, ma non sono l’unico a calciarle. Ci sono Gargano e il Pocho. Ovviamente ci proverò”. Domenica è una partita difficile, il Napoli è all’inizio di un trittico terribile, Catania, Milan e Liverpool: “Mi sto preparando per giocare, sono a disposizione di Mazzarri. Sono pronto se mi chiama in causa. Per me ogni partita, è un esame. Voglio mettermi in mostra e migliorare sempre, ecco perché devo arrivare presto al massimo della forma”. Molto dipenderà dalle condizioni dei nazionali, Cavani è reduce dal doppio impegno: “E’ forte, lo ammiro in allenamento e io sono contento dei suoi progressi perché è un valore aggiunto del Napoli”. Il secondo posto è davvero esaltante: “Lo scudetto? Io sono appena arrivato, è logico che ci penso, si punta sempre al massimo. Abbiamo cominciato bene, ma l’importante è finire bene”. Anche l’Europa è una tappa importante: “Non ci poniamo limiti, giocare una competizione così ti arricchisce tanto anche dal punto di vista dell’esperienza. Vorremmo essere protagonisti”. La partita con il Liverpool è anche l’ennesimo capitolo tra argentini e britannici: “Ma noi pensiamo al Napoli, magari il valore è doppio, quindi speriamo di fare bene”.
Fonte: Radio Marte
Fonte: Radio Marte
De Laurentiis: "Liverpool? Che attesa, ho fatto sconto ai tifosi. Messi? Ne scopriremo uno nuovo"
Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, a Fiumicino per l'incontro con i dirigenti Aia ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Sky. Ecco quanto evidenziato da Tutto Napoli.net: "Il rapporto con gli arbitri dovrà migliorare sempre di più, oggi c'è stato il secondo incontro e se ne farà probabilemente uno al mese. Si è deciso che una delegazione degli arbitri farà visita a tutte le squadre per parlare con l'allenatore e i giocatori. Ho chiesto di velocizzare il gioco, con minori interruzioni e gli arbitri presto diranno ai giocatori che non sarà buttato sempre il pallone fuori.
MESSI - Il presidente ha parlato del fuoriclasse argentino, di recente visto a Milano in compagnia del pocho Lavezzi: "Io credo che il Napoli debba cercare fra i sedicenni, i diciassettenni e i diciottenni il nuovo Messi. E poi io ho sempre parlato di un organico e non di un solista. Nel calcio si gioca in undici più undici, in cui tutti sono funzionali".
LIVERPOOL - Nonostante la gara con il Catania ancora da giocare, l'attesa per il match d'Europa League è spasmodica. I biglietti sono andati a ruba nel primo giorno di prevendita: "Sarà una partita da tutto esaurito. Abbiamo fatto anche degli sconti ai tifosi, ci sono troppe partite ravvicinate. Già il non aver aumentato il prezzo del biglietto è importante, averli in alcune casi abbassati è ancora più importante".
MESSI - Il presidente ha parlato del fuoriclasse argentino, di recente visto a Milano in compagnia del pocho Lavezzi: "Io credo che il Napoli debba cercare fra i sedicenni, i diciassettenni e i diciottenni il nuovo Messi. E poi io ho sempre parlato di un organico e non di un solista. Nel calcio si gioca in undici più undici, in cui tutti sono funzionali".
LIVERPOOL - Nonostante la gara con il Catania ancora da giocare, l'attesa per il match d'Europa League è spasmodica. I biglietti sono andati a ruba nel primo giorno di prevendita: "Sarà una partita da tutto esaurito. Abbiamo fatto anche degli sconti ai tifosi, ci sono troppe partite ravvicinate. Già il non aver aumentato il prezzo del biglietto è importante, averli in alcune casi abbassati è ancora più importante".
mercoledì 13 ottobre 2010
Le ultime da Castelvolturno: problemi per Aronica, migliora Lucarelli. Rientrati Yebda e Dumitru
Doppia seduta per il Napoli a Castelvolturno. Gli azzurri proseguono la preparazione in vista del match di Catania di domenica per la settima giornata di Serie A.
Al mattino seduta tecnico tattica. Nel pomeriggio esercitazioni atletiche, schemi offensivi, cross e tiri in porta a coppie e chiusura con partitelle miste a campo piccolo con la rosa divisa in quattro gruppi da cinque elementi. Yebda e Dumitru sono rientrati dagli impegni con le Nazionali ed hanno svolto allenamento completo.
Aronica ha subìto una lieve distorsione in mattinata e nel pomeriggio ha svolto lavoro differenziato.
Lucarelli, intanto, è stato visitato a Roma dal Professor Mariani che si è detto soddisfatto del decorso post operatorio a quasi un mese dall'infortunio al ginocchio dell'attaccante azzurro, evidenziando sensibili miglioramenti rispetto alla tabella di recupero.
Domani seduta pomeridiana.
Al mattino seduta tecnico tattica. Nel pomeriggio esercitazioni atletiche, schemi offensivi, cross e tiri in porta a coppie e chiusura con partitelle miste a campo piccolo con la rosa divisa in quattro gruppi da cinque elementi. Yebda e Dumitru sono rientrati dagli impegni con le Nazionali ed hanno svolto allenamento completo.
Aronica ha subìto una lieve distorsione in mattinata e nel pomeriggio ha svolto lavoro differenziato.
Lucarelli, intanto, è stato visitato a Roma dal Professor Mariani che si è detto soddisfatto del decorso post operatorio a quasi un mese dall'infortunio al ginocchio dell'attaccante azzurro, evidenziando sensibili miglioramenti rispetto alla tabella di recupero.
Domani seduta pomeridiana.
Balotelli: "Porto Napoli nel cuore"
Vedi Napoli: e poi... « Io ci sono stato quest’estate per una settimana e l’affetto che ho ricevuto da quella gente non l’ho riscontrata mai, altrove, nei miei confronti. Lancio il mio personale in bocca al lupo al Napoli e ai suoi tifosi. Quella è una grande squadra e questa sarà una grande stagione » . Giugno è un Balotelli- day che va in scena per una settimana intera, tra i vicoli e in Costiera, tra le pizzerie del Lungomare e le gite ad Amalfi e Positano, tra serate spensierate e ricche di attenzioni che Napoli riserva a quel ragazzo costretto a diventare in fretta - un uomo. « Ora sono al Manchester City e ci sto bene. Ma, in futuro, mai dire mai » . Del domani non v’è certezza e il Balotelli che su Radio Radio si lancia nell’elogio di Napoli, squarciando ipotesi da principe azzurro, è il ventenne rapito da una città che non gli ha negato nulla: « La gente di Napoli la porto e la porterò sempre con me nel cuore e quelle sono state vacanze indimenticabili, cariche di sentimento» .
GLI AMICI -Sette giorni con tantissimi nuovi amici, prima di ritrovare, in quelle ore così euforiche e frenetiche, Fabiano Santacroce, conosciuto praticamente in fascia e rimasto stabilmente con lui in contatto. Balotelli si diverte a Napoli, a Sorrento, con chiunque, palleggia nella hall dell’albergo (dove è stata scattata la foto con Luca Perillo per Azzurrissimo; ndr) e scatena chi gli sta intorno, si concede ad un’intervista radiofonica in cui elenca le bellezze cittadine e l’umanità di quella « folla » che quotidianamente gli trasmette calore; va via, anzi no, perché invece di ripartire alla domenica sera, come pareva dovesse accadere, decide di rimanere e di godere quei panorama mozzafiato. Tiene vivi i rapporti con i coetanei entrati con lui immediatamente in sintonia, porta Napoli a spasso con sé e la riscopre quando ormai altri hanno dimenticato. Non lui: «Non mi è mai capitato di percepire tutto quell’affetto intorno a me e i napoletani saranno sempre nel mio cuore. Il Napoli è una grande squadra e sento che questa sarà veramente una gran bella stagione: dunque, in bocca al lupo sincero, da parte mia. E per quanto mi riguarda, posso solo dire che io sono un giocatore del Manchester City. Ma che in futuro, mai dire mai». Perchè vedi Napoli e poi: è Balotelli-mania...
fonte: Corriere dello sport
GLI AMICI -Sette giorni con tantissimi nuovi amici, prima di ritrovare, in quelle ore così euforiche e frenetiche, Fabiano Santacroce, conosciuto praticamente in fascia e rimasto stabilmente con lui in contatto. Balotelli si diverte a Napoli, a Sorrento, con chiunque, palleggia nella hall dell’albergo (dove è stata scattata la foto con Luca Perillo per Azzurrissimo; ndr) e scatena chi gli sta intorno, si concede ad un’intervista radiofonica in cui elenca le bellezze cittadine e l’umanità di quella « folla » che quotidianamente gli trasmette calore; va via, anzi no, perché invece di ripartire alla domenica sera, come pareva dovesse accadere, decide di rimanere e di godere quei panorama mozzafiato. Tiene vivi i rapporti con i coetanei entrati con lui immediatamente in sintonia, porta Napoli a spasso con sé e la riscopre quando ormai altri hanno dimenticato. Non lui: «Non mi è mai capitato di percepire tutto quell’affetto intorno a me e i napoletani saranno sempre nel mio cuore. Il Napoli è una grande squadra e sento che questa sarà veramente una gran bella stagione: dunque, in bocca al lupo sincero, da parte mia. E per quanto mi riguarda, posso solo dire che io sono un giocatore del Manchester City. Ma che in futuro, mai dire mai». Perchè vedi Napoli e poi: è Balotelli-mania...
fonte: Corriere dello sport
Liverpool, infortunio per Kuyt in nazionale: salta il Napoli
E' durata 29 minuti la gara con la nazionale olanese di Dirk Kuyt. L'attaccante del Liverpool nel corso della gara con la Svezia, valida per le qualificazioni ad Euro 2012, ha rimediato una forte distorsione alla caviglia su cui è ricaduto male dopo uno stacco di testa. Il giocatore è stato poi trasportato in ospedale in ambulanza. Il sito del club inglese ha comunicato che al rientro del giocatore saranno valutate le sue condizioni ma i media inglesi ipotizzano uno stop almeno fino al nuovo anno.
Un altro problema, l'ennesimo per Roy Hodgson. Ormai è ben noto che Kuyt sia per i reds un giocatore imprescindibile nello sviluppo della manovra offensiva e negli equilibri difensivi a cui partecipa con il suo grande spirito di sacrificio che gli ha permesso di entrare nel cuore dei tifosi della Kop.
Un altro problema, l'ennesimo per Roy Hodgson. Ormai è ben noto che Kuyt sia per i reds un giocatore imprescindibile nello sviluppo della manovra offensiva e negli equilibri difensivi a cui partecipa con il suo grande spirito di sacrificio che gli ha permesso di entrare nel cuore dei tifosi della Kop.
martedì 12 ottobre 2010
Pierpaolo Marino: "Napoli, a gennaio servono altri campioni"
La sosta del campionato, dovuta agli impegni delle nazionali, contrariamente a ciò che si è detto e scritto in questi ultimi giorni, non è servita ai club per cominciare ad intavolare quelle trattative che potranno essere definite soltanto dal primo gennaio. I dirigenti delle società di Serie A, salvo poche eccezioni, avrebbero preferito continuare a giocare anche nell'ultima domenica, consumando più partite possibili prima della sosta natalizia. Questo, al fine di raccogliere, dentro e fuori dal proprio contesto, il maggior numero di informazioni utili per mettere a punto le prossime strategie di mercato ed individuare con più precisione gli obiettivi da perseguire. Troppo pochi sei turni di campionato per permettere a tutti di avere ben chiare le idee sui tagli da operare all'organico e, conseguentemente, sui giocatori da acquisire. A tutto ciò, si aggiunga che i due ravvicinati impegni delle nazionali favoriscono infortuni in serie, che, in alcuni casi, mettono in condizione i dirigenti di dover, giocoforza, rivedere le proprie idee sull'adeguatezza degli organici allestiti. Molti pensieri, poche parole e nessun fatto, contraddistinguono, quindi, le lunghe giornate di questa sosta, caratterizzate soltanto da "improbabili" allenamenti a ranghi ridotti, con gli scarti di lusso del saccheggio delle federazioni nazionali. L'incertezza sulle strategie di mercato regna sovrana in questa settimana per molte società, mentre per alcune, già in crisi, si acuiscono i dubbi ed aumentano, in maniera esponenziale, le riflessioni sulla bontà della conduzione tecnica della squadra e sul tempo, forse perduto, per operare in modo deciso prima della sosta. Tuttavia, in chiave mercato, alcuni club sanno già con certezza di dover intervenire con determinazione a gennaio, per non perdere l'ultima chance per rifinire, completare o addirittura rifondare un discutibile mercato estivo. L'Inter, dopo l'immobilità della prima sessione di calciomercato, pagata con l'avvio di stagione meno travolgente degli ultimi anni, ora, sa di dover mettere a segno quei colpi rimasti soltanto in canna ad agosto. Molti continuano a fantasticare (a sproposito, ndr) su Kakà, mentre Moratti sapientemente, si schernisce per distrarre tutti dai veri obiettivi che intende mettere a segno. La telenovela Maicon, che si accenderà o spegnerà, inevitabilmente, a cavallo tra novembre e dicembre, potrà, conseguentemente, determinare, in caso di partenza dell'esterno brasiliano, probabili operazioni con il Real (Benzema?). Per il resto, se il "Placido" Benitez riuscirà, finalmente, a farsi ascoltare, almeno, in società, si riaccenderanno due grandi trattative inopinatamente spentesi a fine agosto, quella di Fabregas con l'Arsenal e di Kuyt col Liverpool. In caso di felice conclusione, nessuno potrà muovere alcun appunto ai dirigenti nerazzurri, perché queste sono le due pedine che mancano per completare un già sontuoso organico. Il Milan, vive nell'incertezza determinata dalla querelle Ronaldinho, una vicenda che condizionerà anche eventuali movimenti in entrata. Berlusconi e Galliani non vorrebbero fare granchè per non turbare gli equilibri raggiunti, ma, se dovesse verificarsi l'imprevista partenza del Gaucho, il tentativo di anticipato assalto alla clausola rescissoria di Antonio Cassano, potrebbe essere la prima opzione. Un'operazione, quest'ultima, che presenta molte asperità da superare in gennaio, ma che potrebbe rivelarsi molto più agevole a luglio, quando l'opzione di risoluzione del contratto diventerebbe azionabile. La Juventus, al momento, ha già la certezza di dover ancora intervenire a gennaio, nonostante la miriade di acquisti estivi. Due i ruoli che richiedono l'urgenza più estrema: un esterno destro ed un centrale di difesa. Il budget di spesa è, però, esaurito ma la fantasia (probabili scambi con il Milan?) ed acquisti camuffati da leasing (Zapata?), potrebbero permettere altri arrivi "estemporanei" dopo quelli degli ultimi giorni del mercato estivo (Quagliarella e Rinaudo). Nel frattempo, la Fiorentina, medita su un amletico dubbio: cambiare la guida tecnica o rifondare in buona parte la squadra? Il Napoli, entusiasmantemente trascinato dai vecchi gregari (con un Dossena in più) e dai soliti fenomeni (Hamsik e Lavezzi), dopo l'ottimo inserimento estivo di Cavani, deve intervenire a gennaio, per completare l'organico, con altri campioni di questo livello. Bisogna meditare, infatti, che probabilmente, questo sarà l'ultimo campionato con quattro posizioni utili per la Champions League ed i partenopei hanno una irripetibile possibilità, quella di regalare alla favolosa tifoseria azzurra ciò che per numero, passione e calore, merita ampiamente.
Fonte: Tuttonapoli
Fonte: Tuttonapoli
La Samp cerca Carew. Pozzi e Marilungo pronti a partire?
Come tutti sanno questo è il periodo dei rumors, delle voci vere, accennate, degli affari che nascono e muoiono in un battito di ciglia. Chiaro però come sia possibile da tante voci ricostruire almeno in parte le strategia di alcune società pronte a tutelarsi in vista di una sessione di mercato invernale che si prevede molto accesa. I fatti. Nei giorni scorsi il d.s. del Napoli Bigon non aveva nascosto l'ammirazione per il doriano Nicola Pozzi, vecchia conoscenza partenopea ai tempi della C, che nella squadra di Mimmo Di Carlo fatica a trovare spazio per la presenza di Cassano e Pazzini. Altro calciatore che parrebbe essere entrato nel mirino del Napoli è l'altro sampdoriano Marilungo, compagno di panchina dello stesso Pozzi. A chiudere il cerchio arriva dai tabloids inglesi una notizia che confermerebbe il malcontento dei due ragazzi. La Samp infatti, secondo il Dayli Mirror, sarebbe fortemente interessata a John Carew, attualmente in forza all'Aston Villa a testimonianza che del fatto che la dirigenza doriana si stia muovendo per coprire il buco lasciato da Pozzi o Marilungo. Se tre indizi fanno una prova...
lunedì 11 ottobre 2010
Napoli-Liverpool, biglietti in vendita da mercoledì
Da mercoledì 13 ottobre alle ore 10.00 saranno in vendita i biglietti per Napoli-Liverpool, terzo match del girone K di Europa League di giovedì 21 ottobre al San Paolo, ore 19.00. I tagliandi sono in vendita ai Botteghini 1 e 3 dello stadio San Paolo e nelle abituali rivendite autorizzate.
Potranno essere acquistati due tagliandi per ogni persona ed è vietato il cambio utilizzatore così come la vendita on line.
Per l'acquisto dei biglietti ci sarà un diritto di prelazione per gli abbonati fino a Venerdì 15 Ottobre alle ore 18.
Gli abbonati dei seguenti settori potranno esercitare la prelazione solo presso i botteghini dello stadio San Paolo:
- Tribuna Posillipo "C" dalla fila 13 alla 18 dai posti 1 a 11
- Tribuna Posillipo "E" dalla fila 10 alla 19 dai posti 1 a 20
- Tribuna Nisida "A" fila 11 posti da 9 a 18
- Tribuna Nisida "A" dalla fila 12 alla 15 dai posti 10 a 19
Napoli-Liverpool, i prezzi:
SETTORE PREZZO PREVENDITA
Tribuna Onore Euro 149 + Euro 1
Tribuna Posillipo Euro 119 + Euro 1
Tribuna Nisida Euro 59 + Euro 1
Distinti Euro 49 + Euro 1
Tribuna Laterale Primo anello Euro 22 + Euro 1
Curve Euro 22,50 + Euro 0,50
Napoli-Liverpool (ridotti, donne e under 16):
SETTORE PREZZO PREVENDITA
Tribuna Onore Euro 99 + Euro 1
Tribuna Posillipo Euro 89 + Euro 1
Tribuna Nisida Euro 44 + Euro 1
Distinti Euro 39 + Euro 1
Curve ------------ -----------
Potranno essere acquistati due tagliandi per ogni persona ed è vietato il cambio utilizzatore così come la vendita on line.
Per l'acquisto dei biglietti ci sarà un diritto di prelazione per gli abbonati fino a Venerdì 15 Ottobre alle ore 18.
Gli abbonati dei seguenti settori potranno esercitare la prelazione solo presso i botteghini dello stadio San Paolo:
- Tribuna Posillipo "C" dalla fila 13 alla 18 dai posti 1 a 11
- Tribuna Posillipo "E" dalla fila 10 alla 19 dai posti 1 a 20
- Tribuna Nisida "A" fila 11 posti da 9 a 18
- Tribuna Nisida "A" dalla fila 12 alla 15 dai posti 10 a 19
Napoli-Liverpool, i prezzi:
SETTORE PREZZO PREVENDITA
Tribuna Onore Euro 149 + Euro 1
Tribuna Posillipo Euro 119 + Euro 1
Tribuna Nisida Euro 59 + Euro 1
Distinti Euro 49 + Euro 1
Tribuna Laterale Primo anello Euro 22 + Euro 1
Curve Euro 22,50 + Euro 0,50
Napoli-Liverpool (ridotti, donne e under 16):
SETTORE PREZZO PREVENDITA
Tribuna Onore Euro 99 + Euro 1
Tribuna Posillipo Euro 89 + Euro 1
Tribuna Nisida Euro 44 + Euro 1
Distinti Euro 39 + Euro 1
Curve ------------ -----------
De Laurentiis: "Modello Barcellona e college per i talenti. Preparo altri tre colpi per il prossimo anno"
Il Presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport. Ecco quanto dichiarato: "Il Napoli è doventata la mia ragione di vita. Siamo orgogliosi di quello che stiamo creando. Un film nasce e poi muore, va in circuito mentre già se ne pensa un altro. Il Napoli invece è un progetto, una continuità di idea, una filosofia. Abbiamo in testa il modello-Barcellona. Per costruire quella squadra di mostri, quasi imbattibile, sono serviti cinque-sei anni, avendo però delle basi, delle strutture, che a noi mancavano del tutto quando abbiamo iniziato. Ora siamo al pari delle grandi e vogliamo crescere sempre".
BATTAGLIE, NON CROCIATE - "Il calcio è una materia in continua evoluzione. Dieci anni fa Tele+ e Stream avevano insieme 900mila abbonati, oggi Sky può contarne quattro milioni e mezzo, mentre il digitale terrestre non ha ancora compiuto il suo definitivo processo di evoluzione. Mi chiedo allora perchè dobbiamo aderire alla vendita collettiva dei diritti televisivi, perchè io non posso essere libero di venderli da me, senza altri intermediari. I club devono produrre prima e realizzare poi, altrimenti qui si rischia seriamente. E poi, c'è da riconsiderare il rapporto tra club e Nazionali. Non mi è sembrato necessario tenere Cavani in campo per 90 minuti in una partita amichevole dell'Uruguay. Se lui, Lavezzi o Hamsik dovessero tornare azzoppati e io mi dovessi ritrovare in serie B, chi mi tutelerebbe per il danno da cento milioni di euro che subirei?"
CAPITOLO STADIO - "Non credo che il San Paolo vada abbandonato, nè credo ai nuovi stadi decentrati. Il nostro va adeguato, bisognerà ridimensionarlo secondo parametri attuali. Entro gennaio lo doterò di megaschermi sul modello delle Olimpiadi, con i quali, se ci fosse la possibilità, si potrebbe anche utilizzare il replay"
OBIETTIVO GIOVANI - "Il Palermo ha molte analogie con noi, perchè va alla ricerca di ragazzi da inserire in un contesto di programmazione e crescita. Riconosco che quel Pastore è un vero genio, l'ho seguito pure l'anno scorso. Intanto noi costruiremo altri nove campi, alcuni dei quali in sintetico, dove far allenare tutte le formazioni giovanili. Vorrei allestire una vera e propria casa-Napoli, un college dove ospitare i ragazzi. Ci estenderemo su altri cinque ettari a Castel Volturno: le idee non ci mancano, ma per fare tutto servirebbe l'aiuto di San Gennaro. Allora facciamo un passo per volta"
HAMSIK - "Il suo obiettivo è la Champions? E chi dice che non debba conquistarla qui da noi? E' chiaro che io da presidente devo volare basso, ma lascio i calciatori liberi di avere ambizioni. E se Hamsik ha firmato un contratto con noi fino al 2015, significa che è qui che vuole inseguire i suoi sogni"
RINFORZI - "Quando si attrezza una squadra, bisogna aver tempo e fiducia. Non solo Cavani, ma anche il rilancio di calciatori come Dossena, Grava, Pazienza, Aronica, è stato importante per noi. Tutto merito di Mazzarri ovviamente, che tratta tutti come se fossero campioni. E io ho puntato su di lui ad occhi chiusi, anche perchè è uno che sa prendersi le proprie responsabilità. Vedrete che presto anche Dumitru, Sosa e Yebda diranno la loro. Preferisco viaggiare a fari spenti, ma per far crescere ulteriormente questo Napoli penso a tre innesti per l'anno prossimo"
Fonte: Corriere Dello Sport
BATTAGLIE, NON CROCIATE - "Il calcio è una materia in continua evoluzione. Dieci anni fa Tele+ e Stream avevano insieme 900mila abbonati, oggi Sky può contarne quattro milioni e mezzo, mentre il digitale terrestre non ha ancora compiuto il suo definitivo processo di evoluzione. Mi chiedo allora perchè dobbiamo aderire alla vendita collettiva dei diritti televisivi, perchè io non posso essere libero di venderli da me, senza altri intermediari. I club devono produrre prima e realizzare poi, altrimenti qui si rischia seriamente. E poi, c'è da riconsiderare il rapporto tra club e Nazionali. Non mi è sembrato necessario tenere Cavani in campo per 90 minuti in una partita amichevole dell'Uruguay. Se lui, Lavezzi o Hamsik dovessero tornare azzoppati e io mi dovessi ritrovare in serie B, chi mi tutelerebbe per il danno da cento milioni di euro che subirei?"
CAPITOLO STADIO - "Non credo che il San Paolo vada abbandonato, nè credo ai nuovi stadi decentrati. Il nostro va adeguato, bisognerà ridimensionarlo secondo parametri attuali. Entro gennaio lo doterò di megaschermi sul modello delle Olimpiadi, con i quali, se ci fosse la possibilità, si potrebbe anche utilizzare il replay"
OBIETTIVO GIOVANI - "Il Palermo ha molte analogie con noi, perchè va alla ricerca di ragazzi da inserire in un contesto di programmazione e crescita. Riconosco che quel Pastore è un vero genio, l'ho seguito pure l'anno scorso. Intanto noi costruiremo altri nove campi, alcuni dei quali in sintetico, dove far allenare tutte le formazioni giovanili. Vorrei allestire una vera e propria casa-Napoli, un college dove ospitare i ragazzi. Ci estenderemo su altri cinque ettari a Castel Volturno: le idee non ci mancano, ma per fare tutto servirebbe l'aiuto di San Gennaro. Allora facciamo un passo per volta"
HAMSIK - "Il suo obiettivo è la Champions? E chi dice che non debba conquistarla qui da noi? E' chiaro che io da presidente devo volare basso, ma lascio i calciatori liberi di avere ambizioni. E se Hamsik ha firmato un contratto con noi fino al 2015, significa che è qui che vuole inseguire i suoi sogni"
RINFORZI - "Quando si attrezza una squadra, bisogna aver tempo e fiducia. Non solo Cavani, ma anche il rilancio di calciatori come Dossena, Grava, Pazienza, Aronica, è stato importante per noi. Tutto merito di Mazzarri ovviamente, che tratta tutti come se fossero campioni. E io ho puntato su di lui ad occhi chiusi, anche perchè è uno che sa prendersi le proprie responsabilità. Vedrete che presto anche Dumitru, Sosa e Yebda diranno la loro. Preferisco viaggiare a fari spenti, ma per far crescere ulteriormente questo Napoli penso a tre innesti per l'anno prossimo"
Fonte: Corriere Dello Sport
domenica 10 ottobre 2010
Maggio: "Il segreto di questo Napoli è il gruppo"
"Il segreto di questo Napoli è il gruppo". Christian Maggio in una intervista esclusiva al sito ufficiale racconta il suo momento, le emozioni di questo lusinghiero e felice inizio stagione e snocciola le ambizioni e le sensazioni che si vivono all'interno dello spogliatoio azzurro
Christian, che bilancio trai da questa prima parte di stagione?
"Sicuramente positivo. Pensarlo meglio questo avvio era difficile. Siamo lanciati in campionato e ben messi in campo europeo. Abbiamo la qualificazione del girone ancora tutta da giocare, siamo dietro al Liverpool e dovremo affrontarlo due volte in pochi giorni. Ma, al di là dei risultati, ci sentiamo bene, siamo fiduciosi del cammino intrapreso e siamo consapevoli dei nostri mezzi. Le prestazioni ci danno certezza e conforto e siamo soddisfatti soprattutto per il gioco espresso"
Con la Roma hai giocato una delle tue più belle partite. Che momento stai vivendo?
"Mi sento bene e mi sto avvicinando gradualmente al top della forma. Devo dire che all'inizio, dopo le fatiche del Mondiale, ci ho messo un po' a carburare, ma era un aspetto anche fisiologico avendo saltato parte del ritiro. Sto lavorando benissimo con lo staff tecnico ed i risultati cominciano a vedersi. Con la Roma mi sono espresso bene, mi sentivo sostenuto dalla condizione e soprattutto ciò che conta è essere riusciti a battere una squadra così forte. Il Napoli non ci riusciva da oltre 13 anni e per noi è stata una grande soddisfazione. Ecco, un'altra prerogativa di questa squadra è che in questi anni stiamo riuscendo a sovvertire tutte le statistiche ed abbattere i tabù..."
Il Napoli sta raccogliendo elogi anche all'esterno e creando entusiasmo tra i tifosi. Ora c'è da confermarsi a questi livelli...
"Sì, è chiaro. Come ci dice sempre Mazzarri: il difficile arriva adesso. Non siamo più una sorpresa, le avversarie ci studiano e ci aspettano. Ma noi dobbiamo solo pensare a noi stessi, restare concentrati sul lavoro da fare in settimana, applicare le idee e l'atteggiamento tattico che ci indica il tecnico e non guardare al di fuori del nostro ambiente. Sinora questo orientamento sta dando i suoi frutti e bisogna proseguire così. E' chiaro che il calcio è fatto di periodi, ma noi dobbiamo essere pronti a fronteggiare ogni ostacolo e dimostrare che possiamo giocarcela con tutti. Di certo l'entusiasmo dei tifosi ci fa piacere e ci dà tanta energia. Napoli è una piazza unica, ci trasmette passione e sarebbe bellissimo un giorno regalare qualcosa di importante a questa città"
Qual è il segreto di questa squadra?
"Il gruppo. Non c'è dubbio. Il valore aggiunto ce lo conferisce l'unione e la solidità di questa rosa. Molti di noi sono insieme da anni, stiamo crescendo e maturando l'uno al fianco dell'altro. Conoscersi, in campo ed anche fuori, è sicuramente un gran vantaggio. La Società è stata brava a creare un progetto, a formare una base solida sulla quale costruire e alla quale aggiungere tasselli anno per anno. La dimostrazione più evidente è l'inserimento dei nuovi arrivati che subito si sono integrati nei nostri meccanismi. Questo significa che, al di là di chi va in campo e di chi gioca di più o di meno, qui c'è un gruppo che ti mette nelle condizioni di esprimerti al meglio"
Mazzarri predica sempre calma e non guarda la classifica. Voi come la vivete, invece, nello spogliatoio?
"Uguale a lui. La nostra mentalità è esattamente quella del mister. Noi non possiamo permetterci di pensare come una squadra di alta classifica perché significherebbe non essere realisti. Ci godiamo questo momento felice, ma sappiamo che qualsiasi rilassamento lo potremmo pagare a caro prezzo. Quindi restiamo concentrati sulla singola partita e procediamo senza guardare troppo lontano, pur con la voglia e l'ambizione di voler arrivare quanto più in alto sarà possibile"
Qual è stata la partita più emozionante di questo primo scorcio di stagione?
"Beh, a Genova con la Samp è stata forse una vittoria che ha segnato una prima svolta, in un match molto bello e incerto. A Cesena pure abbiamo vissuto un crescendo esaltante e lo stesso dicasi per il successo attesissimo con la Roma. Però onestamente, se dovessi scegliere io, direi che mi ha emozionato la rimonta di Bucarest. Dopo un quarto d'ora eravamo sotto di 3 gol. Una cosa che non avevo mai vissuto. Lì si è visto lo spirito del gruppo. Penso che sarebbe morta qualsiasi squadra, il Napoli invece addirittura la poteva vincere per la mole di occasioni create. Quella partita ci ha dato ancora più fiducia nei nostri mezzi"
Ad Ottobre dell'anno scorso segnasti due gol decisivi che siglarono le prime due vittorie dell'Era Mazzarri. Magari stavolta il primo urlo te lo riservi per il Liverpool o per il Milan...
"Sì, mi ricordo benissimo la rete al Bologna nel finale, al debutto di Mazzarri. E poi sfatammo il tabù trasferta con un altro gol mio nel finale di Firenze. Furono momenti decisivi per cominciare la grande risalita. Questo è l'elemento importante: che la squadra vinca. Personalmente non nego che il gol mi fa piacere e se il primo arrivasse col Catania sarebbe bellissimo lo stesso. Ogni partita ha un valore a sè. Ci aspettano 8 giorni di fuoco alla ripresa: Catania, Liverpool e Milan. Sarà un altro mini ciclo importantissimo. Ci giochiamo tanto e ciò che conta sarà riuscire a trarre il massimo in termini di gioco e risultati"
La Nazionale. Capitolo che ritieni ancora aperto...
"Sì, ci credo e ci spero, come è anche giusto che sia. Però non è un pensiero prioritario al momento. Voglio dare tutto con il Napoli e vivere questa spledidia stagione al massimo. Poi si vedrà. Conosco Prandelli, l'ho avuto come allenatore a Firenze, e so che è una persona serissima ed un tecnico di grande spessore. Però il mio azzurro adesso è quello del Napoli, la Nazionale passerà da ciò che saprò dimostrare con questa maglia addosso"
Fonte: TuttoNapoli
Christian, che bilancio trai da questa prima parte di stagione?
"Sicuramente positivo. Pensarlo meglio questo avvio era difficile. Siamo lanciati in campionato e ben messi in campo europeo. Abbiamo la qualificazione del girone ancora tutta da giocare, siamo dietro al Liverpool e dovremo affrontarlo due volte in pochi giorni. Ma, al di là dei risultati, ci sentiamo bene, siamo fiduciosi del cammino intrapreso e siamo consapevoli dei nostri mezzi. Le prestazioni ci danno certezza e conforto e siamo soddisfatti soprattutto per il gioco espresso"
Con la Roma hai giocato una delle tue più belle partite. Che momento stai vivendo?
"Mi sento bene e mi sto avvicinando gradualmente al top della forma. Devo dire che all'inizio, dopo le fatiche del Mondiale, ci ho messo un po' a carburare, ma era un aspetto anche fisiologico avendo saltato parte del ritiro. Sto lavorando benissimo con lo staff tecnico ed i risultati cominciano a vedersi. Con la Roma mi sono espresso bene, mi sentivo sostenuto dalla condizione e soprattutto ciò che conta è essere riusciti a battere una squadra così forte. Il Napoli non ci riusciva da oltre 13 anni e per noi è stata una grande soddisfazione. Ecco, un'altra prerogativa di questa squadra è che in questi anni stiamo riuscendo a sovvertire tutte le statistiche ed abbattere i tabù..."
Il Napoli sta raccogliendo elogi anche all'esterno e creando entusiasmo tra i tifosi. Ora c'è da confermarsi a questi livelli...
"Sì, è chiaro. Come ci dice sempre Mazzarri: il difficile arriva adesso. Non siamo più una sorpresa, le avversarie ci studiano e ci aspettano. Ma noi dobbiamo solo pensare a noi stessi, restare concentrati sul lavoro da fare in settimana, applicare le idee e l'atteggiamento tattico che ci indica il tecnico e non guardare al di fuori del nostro ambiente. Sinora questo orientamento sta dando i suoi frutti e bisogna proseguire così. E' chiaro che il calcio è fatto di periodi, ma noi dobbiamo essere pronti a fronteggiare ogni ostacolo e dimostrare che possiamo giocarcela con tutti. Di certo l'entusiasmo dei tifosi ci fa piacere e ci dà tanta energia. Napoli è una piazza unica, ci trasmette passione e sarebbe bellissimo un giorno regalare qualcosa di importante a questa città"
Qual è il segreto di questa squadra?
"Il gruppo. Non c'è dubbio. Il valore aggiunto ce lo conferisce l'unione e la solidità di questa rosa. Molti di noi sono insieme da anni, stiamo crescendo e maturando l'uno al fianco dell'altro. Conoscersi, in campo ed anche fuori, è sicuramente un gran vantaggio. La Società è stata brava a creare un progetto, a formare una base solida sulla quale costruire e alla quale aggiungere tasselli anno per anno. La dimostrazione più evidente è l'inserimento dei nuovi arrivati che subito si sono integrati nei nostri meccanismi. Questo significa che, al di là di chi va in campo e di chi gioca di più o di meno, qui c'è un gruppo che ti mette nelle condizioni di esprimerti al meglio"
Mazzarri predica sempre calma e non guarda la classifica. Voi come la vivete, invece, nello spogliatoio?
"Uguale a lui. La nostra mentalità è esattamente quella del mister. Noi non possiamo permetterci di pensare come una squadra di alta classifica perché significherebbe non essere realisti. Ci godiamo questo momento felice, ma sappiamo che qualsiasi rilassamento lo potremmo pagare a caro prezzo. Quindi restiamo concentrati sulla singola partita e procediamo senza guardare troppo lontano, pur con la voglia e l'ambizione di voler arrivare quanto più in alto sarà possibile"
Qual è stata la partita più emozionante di questo primo scorcio di stagione?
"Beh, a Genova con la Samp è stata forse una vittoria che ha segnato una prima svolta, in un match molto bello e incerto. A Cesena pure abbiamo vissuto un crescendo esaltante e lo stesso dicasi per il successo attesissimo con la Roma. Però onestamente, se dovessi scegliere io, direi che mi ha emozionato la rimonta di Bucarest. Dopo un quarto d'ora eravamo sotto di 3 gol. Una cosa che non avevo mai vissuto. Lì si è visto lo spirito del gruppo. Penso che sarebbe morta qualsiasi squadra, il Napoli invece addirittura la poteva vincere per la mole di occasioni create. Quella partita ci ha dato ancora più fiducia nei nostri mezzi"
Ad Ottobre dell'anno scorso segnasti due gol decisivi che siglarono le prime due vittorie dell'Era Mazzarri. Magari stavolta il primo urlo te lo riservi per il Liverpool o per il Milan...
"Sì, mi ricordo benissimo la rete al Bologna nel finale, al debutto di Mazzarri. E poi sfatammo il tabù trasferta con un altro gol mio nel finale di Firenze. Furono momenti decisivi per cominciare la grande risalita. Questo è l'elemento importante: che la squadra vinca. Personalmente non nego che il gol mi fa piacere e se il primo arrivasse col Catania sarebbe bellissimo lo stesso. Ogni partita ha un valore a sè. Ci aspettano 8 giorni di fuoco alla ripresa: Catania, Liverpool e Milan. Sarà un altro mini ciclo importantissimo. Ci giochiamo tanto e ciò che conta sarà riuscire a trarre il massimo in termini di gioco e risultati"
La Nazionale. Capitolo che ritieni ancora aperto...
"Sì, ci credo e ci spero, come è anche giusto che sia. Però non è un pensiero prioritario al momento. Voglio dare tutto con il Napoli e vivere questa spledidia stagione al massimo. Poi si vedrà. Conosco Prandelli, l'ho avuto come allenatore a Firenze, e so che è una persona serissima ed un tecnico di grande spessore. Però il mio azzurro adesso è quello del Napoli, la Nazionale passerà da ciò che saprò dimostrare con questa maglia addosso"
Fonte: TuttoNapoli
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