Non è chiara questa operazione. In molti abbiamo atteso mister
muscoli mollicci con trepidante attesa, un giocatore di quantità e
qualità, capace di dare tanto a questo Napoli.
Davide Lippi assicurava, da quella sua ex GEA, una solidità di
affermazioni coerente, che nel mondo del calcio è evento quantomeno
raro.
Ma poi Donadel guarisce e decide improvvisamente di allontanare il figlio di Marcello Lippi.
La procura passa repentinamente ad Andrea D’Amico, lo ricordate? Ve ne siete già dimenticati?
La società d’appartenenza di tal procuratore è la PDP srl Pasqualin
D’Amico, quella che ha gestito i seguenti casi: Arturo di Napoli, Fabio
Gatti, Samuele dalla Bona, Fabiano Santacroce, Victor Ruiz e
Domenico Criscito.
Ogni nome una storia che non trasmette una grande coalizione con l’amore partenopeo. Voi che dite?
Argomento affrontato ad inizio stagione. Ma nessuno si immaginava che si
riuscisse a cambiare la procura dalla sera alla mattina dopo un lungo
infortunio. Dubbio che sia tutto pilotato.
Napoli è una città fatta di gente più intelligente della media, più
colta e più adatta a vivere le esperienze quotidiane poco felici, certo
qui non c’è la media furti presente a Genova, Roma, Milano, Torino. I
livelli sono decisamente inferiori. Solo che i media raccontano cose
diverse, ma noi abbiamo smesso di stare zitti. Il mondo deve sentirci.
Torniamo al calcio. Non so come finirà questa campagna acquisti, non
credo che il signor Donadel abbia il coraggio di lasciarci, qualora lo
facesse, sarebbe bello se donasse ogni euro ricevuto a noi tifosi,
chiaramente al netto delle tasse; quelle certamente saranno state
versate.
Che D’Amico, Pasqualin, Donadel, rammentino che ognuno sceglie la sua
direzione, Napoli non è un parcheggio. E’ un avviso per tutti. Negli
anni di Doni, forse gli accordi di società indebitate fino al collo, con
giocatori sotto contratto, sono talmente pericolosi da tuonare talmente
forte da trasformare la sentenza Bosman, in sentenza Silvio.
Questa società non fa operazioni ai limiti dell’onestà, corteggiando
giocatori sotto contratto, dipingendoli dei due colori di Stendhal,
umiliando il silenzio di altre società che permettono da anni questo
ignobile sciacallaggio, per poi promettere più soldi e pagarli prezzi
fuori mercato. Certi conti non tornano. La tattica Raiola su Hamsik
vestì quel tipo di obiettivo. Corteggiamo mediaticamente per prendere a
quattro denari.
Aurelio De Laurentis li paga i giocatori, senza il costo dei meriti o delle operazioni parallele.
Non ha bisogno delle questue altrui. Che Donadel segua il suo destino
sportivo. Con serietà, i suoi procuratori avrebbero molto da spiegarci.
Domenico Serra
martedì 31 gennaio 2012
IL PUNTO SUL MERCATO. Santana va al Cesena. Il Napoli ufficializza Novothny
IL PUNTO SUL NAPOLI
Il Cesena non molla Mario Alberto Santana. La dirigenza romagnola attende l’ok del Napoli per la cessione in prestito dell’ex giocatore della Fiorentina.
L’agente Ulisse Savini fa il punto sul giovane difensore del Pescara Marco Capuano in esclusiva ai microfoni di Tuttomercatoweb.com: “Non si muove sino a giugno, importante ora rimagna a Pescara per maturazione totala. A giugno valuteremo il da farsi. Il Napoli lo segue dall’estate”.
Il dg del Pisa, Fabrizio Lucchesi, stamattina ha chiesto a Riccardo Bigon il giovane Jacopo Dezi. Pare che la risposta del d.s. azzurro sia stata negativa. Difficilmente il ragazzo si muoverà da Napoli. L’entourage del giocatore potrebbe accettare di rimanere , per permettere a Dezi di giocare l’imminente Torneo di Viareggio da protagonista.
Donadel sembra destinato a restare al Napoli fino a giugno. Poi si vedrà.
Sul fronte acquisti nessuna novità da parte del Napoli . Si chiude alle 19. Vedremo se Bigon regalerà un altro colpo.
Il Napoli ha respinto una richiesta del Catania per il trasferimento in Sicilia del secondo portiere Antonio Rosati.
Il Napoliha prelevato il 17enne attaccante Soma Novothny. L’ungherese si aggregherà alla Primavera in prestito per 6 mesi, ma l’operazione prevede il riscatto del giovane talento per i prossimi 5 anni. L’attaccante vanta 9 gol in 13 partite nell’attuale seconda serie ungherese con il Veszprem. (fonte Tuttomercatoweb.com)
Ore 18:55. Santana non va più al Cesena: saltato l’accordo.
Ore 19: Ultimissima: Santana va al Cesena!
PRINCIPALI OPERAZIONI DEGLI ALTRI CLUB
L’Inter, che già aveva preso in prestito Guarin, ha acquistato Palombo dalla Sampdoria e ha ceduto Thiago Motta al Psg.
Il Cesena ha preso Iaquinta dalla Juventus.
La Juventus ha presentato Padoin.
La Lazio sta provando a prendere in prestito Krasic dalla Juventus, mentre è saltata la pista Honda. Il club di Lotito sta addirittura pensando a Nilmar!
Il Genoa ha depositato in Lega Calcio il contratto relativo all’acquisto dal Porto a titolo temporaneo – con diritto di riscatto fissato intorno ai 5 milioni – del centrocampista offensivo argentino Fernando Daniel Belluschi.
L’attaccante del Milan, Filippo Inzaghi, ha rifiutato il trasferimento al Siena, preferendo restare in rossonero fino alla fine della stagione.
Il centrocampista della Roma, David Pizarro, è un nuovo giocatore del Manchester City. Il calciatore, volato alle 14 in Inghilterra con un volo privato, ha ricevuto l’ok per il permesso di soggiorno nonostante non abbia giocato il 75% delle partite della sua nazionale nel corso dell’ultimo anno. Si aspetta quindi l’ufficialità dei Citizens, che acquistano Pizarro in prestito secco.
La Lazio si è tirata fuori dalla corsa che porta ad Antonio Candreva del Cesena. Sul centrocampista dei romagnoli si fa sotto il Genoa che prova così a sbloccare la trattativa nelle ultime ore di mercato.
Tramite un comunicato presente sul sito web, l’Udinese ha ufficializzato l’acquisto a titolo temporaneo (prestito fino a giugno) di Michele Pazienza. Il centrocampista torna così in Friuli dopo sette anni.
L’Atalanta ha preso Cazzola dalla Juve Stabia.
Candreva passa alla Lazio, Del Nero va al Cesena.
Il Milan ha preso Muntari e il giovane brasiliano Lucas Roggia.
lunedì 30 gennaio 2012
Enrico Fedele schiaffeggia all’Ata Hotel Criscitiello per un articolo al vetriolo sui soldi arabi di Cannavaro
Furiosa lite oggi all’Ata Hotel Excecutive, centro nevralgico del
mercato trasferimenti invernale a Milano. Come si può apprendere dal
sito SiciliaInformazioni.com, nel primo pomeriggio, infatti, c’è stata
una colluttazione tra il direttore del sito TuttoMercatoWeb, Michele
Criscitiello, e l’agente Enrico Fedele, procuratore del difensore e
capitano del Napoli Paolo Cannavaro, che ha colpito il giornalista
avellinese con uno schiaffo. Il tutto sarebbe nato a causa di un
editoriale non molto gradito dal procuratore, dove Criscitiello parlava
del rinnovo contrattuale di Cannavaro.
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Ecco quanto aveva scritto Criscitiello su Tuttomercatoweb.
Vi raccontiamo un film mai visto, sembra una barzelletta. C’è un napoletano che cerca, non fortuna, ma soldi di fine carriera e va a vivere a Dubai. Gli arabi gli offrono tanti soldi, palazzi ed una carriera da dirigente. L’amico napoletano crede alla buona fede della sua società ma al termine della stagione guarda il conto corrente e dei soldi promessi neanche l’ombra. Anche l’agente che avallò il suo trasferimento non ha visto ancora un euro. I suoi procuratori storici hanno vissuto di rendita sulla sua carriera. Il procuratore in questione, di vecchia data, ha tentato anche di fare il direttore sportivo, per poi essere liquidato dopo poco tempo. Anche la carriera da agente dei calciatori è in fase di declino: tra i principali suoi assistiti attuali si mettono in evidenza Bellusci del Catania e Grieco dell’Aversa Normanna. Proviamoci in India, forse becchiamo la liquidazione!
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Ecco quanto aveva scritto Criscitiello su Tuttomercatoweb.
Vi raccontiamo un film mai visto, sembra una barzelletta. C’è un napoletano che cerca, non fortuna, ma soldi di fine carriera e va a vivere a Dubai. Gli arabi gli offrono tanti soldi, palazzi ed una carriera da dirigente. L’amico napoletano crede alla buona fede della sua società ma al termine della stagione guarda il conto corrente e dei soldi promessi neanche l’ombra. Anche l’agente che avallò il suo trasferimento non ha visto ancora un euro. I suoi procuratori storici hanno vissuto di rendita sulla sua carriera. Il procuratore in questione, di vecchia data, ha tentato anche di fare il direttore sportivo, per poi essere liquidato dopo poco tempo. Anche la carriera da agente dei calciatori è in fase di declino: tra i principali suoi assistiti attuali si mettono in evidenza Bellusci del Catania e Grieco dell’Aversa Normanna. Proviamoci in India, forse becchiamo la liquidazione!
domenica 29 gennaio 2012
Il Napoli ha sbagliato un altro "rigore" e si è adagiato all'idea delle rimonte impossibili
Marassi distrugge il Napoli. Il risultato è bugiardo oltre ogni
limite. Gioca solo il Genoa, roccioso e aggressivo come il Napoli non sa
essere da tempo.
Il giorno del derby restituisce un risultato meritato ai ragazzi
gemellati.
Errori continui, gambe condizionate da una partita infrasettimanale che
ha condizionato tutte le squadre che hanno giocato. Tutte tranne la
Juventus.
Sul 3-0 a pochi minuti dalla fine, i partenopei smettono di
sonnecchiare, tentano una rimonta impossibile, quelle che fanno godere i
tifosi, ma che fanno schifo al calcio di qualità.
Forse Mazzarri e soci si sono autoconvinti che si possa vincere
riposando un tempo, sonnecchiando per mezza partita; tanto c'abbiamo i
tenori.
Sconfitta sacrosanta, ma non era partita da vincere. Mancano punti in
casa, ne mancano moltissimi. C'è tempo per rimediare senza condannare
ottimi rincalzi, Britos di un'elevatura tecnica immensa, Dzemaili
un'ottima alternativa, Vargas timido, magro e ingiudicabile. Se Marek
non avesse sbagliato quel rigore dopo una grande serpentina di Blerim...
Si diventa tifosi in un secondo.
Questa squadra è distratta e poco cinica, inconsciamente si è
autoconvinta di poter recuperare lasciandosi segnare. E' un meccanismo
che va avanti da molto tempo e ha creato qualche lesione mentale.
Vorrei che si lanciasse il pallone in tribuna al momento opportuno;
vorrei che Gargano indossasse la maglia di capitano; vorrei che tifosi e
calciatori trovassero in questi passi falsi, la storia della nostra
crescita.
C'è tempo per recuperare, ripartendo da Hugo Campagnaro, uomo saggio,
grande talento, sincero professionista. Non abbiamo bisogno d'altro.
Domenico Serra
AreaNapoli.it
Domenico Serra
AreaNapoli.it
sabato 28 gennaio 2012
Mazzarri fa pretattica: “Non vi dico la formazione, la vedrete sul campo. Gia’ so che se non faremo punti verro’ attaccato”
Walter Mazzarri, allenatore del Napoli, ha rilasciato un’intervista a “Napoli Magazine” nella sala Scorpio dell’Holiday Inn, alla vigilia di Genoa-Napoli.
- Si aspettava la squalifica di 2 turni in Champions League?
“Credo che l’arbitro abbia equivocato, non me l’aspettavo la squalifica di due turni. Faremo ricorso. Nilmar perdeva tempo in una zona del campo dove non doveva essere. Era solo un input per cercare di far capire ai miei giocatori che non bisognava perdere tempo. La scorrettezza l’ha fatta Nilmar, che si e’ frapposto tra me e la palla. Nilmar volutamente mi ha scansato la palla col piede. Dopo l’episodio sono andato a sedermi in panchina senza fare polemiche. Ci sono i filmati che parlano”.
- Genoa-Napoli: che sfida sarà?
“Sarà un match difficile. Il Genoa e’ forte in tutti i reparti. Ora hanno anche Gilardino e Sculli. Il 6-1 dell’andata e’ capitato, perche’ loro ci hanno affrontato in un nostro momento particolare. Con la Juventus sembrava una gara chiusa ed invece abbiamo pareggiato. Il 5° e il 6° gol furono casuali. Il Genoa farà una gara importante”.
- Quali sono le sue previsioni sul girone di ritorno?
“Non faccio previsioni a lungo termine. Guardo solo al Genoa. Ci sono calciatori che hanno fatto 5 partite consecutive. Ci sono altre 8 partite a stretto giro, per questo devo ruotarli per non incorrere ad infortuni. Vedrete in campo le scelte che farò. So gia’ che se non faremo risultato verrò attaccato: è il gioco “Dove colpire Mazzarri?”. Ci sono abituato, non mi stupisco, fa parte del mio lavoro. Io andro’ avanti per la mia strada fino all’ultimo secondo che sarò a Napoli. Faremo la nostra partita”.
- Si passa da depressione ad euforia. Cosa pensa?
“Dico sempre quello che penso. Una volta, contro il Milan, non abbiamo giocato bene. Con la Juventus, anche, ho analizzato la partita. Penso sempre a fare dare il massimo ai miei uomini. Il calcio non e’ una scienza esatta”.
- Nel turnover rientrano Britos e Donadel?
“Non vi dico niente, vedrete la formazione in campo poi dopo farete i commenti. La nostra è una squadra che, tirata al massimo, qualche volta inconsciamente non ce la fanno a dare sempre tutto. Sono scelte che vanno capite e fatte perche’ non si puo’ fare diversamente. I numeri valgono fino a un certo punto. Si gioca in continuazione, non c’e’ tempo per recuperare e per questo si perde qualche punto in campionato”.
- Dopo la sostituzione contro l’Inter, ha abbracciato Inler. Come sta Gokhan?
“Chi mi conosce sa che ogni cosa che faccio ha sempre un fine. A mio avviso Inler sta facendo il massimo. Volevo gratificarlo, dando un input a tutto lo stadio. Io vigilo sui giocatori. Fin quando ci saro’ io i ragazzi daranno sempre il massimo. Io ci provo a far capire di sostenere durante la gara i giocatori, anche se sbaglia tre passaggi. Se lo si bersaglia in continuazione, com’e’ accaduto l’anno scorso con Gargano, si rischia di perderlo”.
- Sarà un Genoa arrembante. Che Napoli vedremo?
“Sarà un Napoli che provera’ a fare la gara, come sempre. Dobbiamo essere bravi negli spazi. Giocheremo fin quando avremo la forza. Punteremo anche sulle ripartenze. Con l’Inter siamo stati bravissimi a non concedere nulla. Da perfezionista, quale credo di essere, abbiamo aspettato troppo a chiudere la partita”.
- La pressione puo’ essere un ostacolo? Certo e’ che arrivare in finale di Coppa Italia puo’ significare arrivare in Europa League. Crede che ora vedremo un Napoli meno contratto?
“Io non mi accontento mai. I ragazzi fino all’ultimo minuto ci provano. Non posso sapere cosa scatta nella testa dei giocatori. Sia in campionato che in Coppa i giocatori non si tireranno indietro. La pressione ce la mettiamo da soli”.
- Lavezzi ha recuperato bene, Pandev sta bene. E’ in difficoltà?
“Se si vuole crescere, bisogna saper capire che entra uno ed esce un altro. L’allenatore fa le scelte nell’interesse della squadra. Bisogna essere professionali, rispettando le scelte del tecnico. Quello che puo’ pensare un giocatore e’ da stimolo per tutti, soprattutto se si tratta di concorrenza”.
- La gara col Genoa puo’ valere doppio viste le altre gare in programma?
“Puo’ essere la trasferta piu’ difficile. Sappiamo che non sarà una partita semplice”.
Il futuro di Donadel
Andrea D’Amico, noto agente, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai
microfoni di Radio Gol, trasmissione in onda sulle frequenze di Radio
Kiss Kiss Napoli: “Gli ultimi giorni di mercato non saranno così
frenetici come negli scorsi anni a causa del turno infrasettimanale,
spero di sbagliarmi. Tevez? Se il City ha deciso di tenerlo, credo che
Maxi Lopez possa considerarsi un giocatore del Milan. Il Dottor Galliani
ha lavorato benissimo a questa operazione. Ha sempre avuto “il
coltello” dalla parte del manico. Ha sempre detto al City di volergli
risolvere la grana Tevez, viceversa avrebbe preso Lopez”. Sul futuro di
Donadel: “Rimane? Non lo so. Ci sono tante offerte. Ne stiamo parlando
con Bigon. Abbiamo tante idee, vedremo se si realizzeranno questi
progetti. Il mercato negli ultimi giorni riseva sempre tante
sorprese. Bocchetti al Napoli? E’ un’operazione che non è plausibile. E’
una trattativa che non ha il tempo per concretizzarsi”. (fonte
Napolipress)
giovedì 26 gennaio 2012
Gargano merita la fascia di capitano, i tifosi un po' di costanza
Ci sono giocatori timidi, onesti, precisi, con un cognome importante,
ma che al momento opportuno restano in silenzio.
La visita partenopea sulla Rai per la sfida di coppa Italia, non ha
lasciato una buona impressione ad opera dei cronisti pagati da noi
utenti. Manatine, falletti, rigorini i loro; falli, rigori plateali i
nostri. La sfida tutto sommato è equilibrata per colpa dei nervi del
Napoli e dei suoi instabili tifosi. La sfida è condizionata anche da
Ranieri, mister aplomb alterna frasi in un discutibile inglese con altre
in un romano di dubbio gusto. Che nessuno si offenda. Veicola la
partita verso la paura dell'avversario chiudendosi in difesa, con un
catenaccio da piccola squadra, per illudere l'avversario. Ranieri non ha
zittito nessuno.
Ma il Napoli non ci casca, non confonde quelle maglie con quelle
bergamasche, certo c'è un sosia di Cigarini nano che tenta di spezzare
gambe per giustificare l'anzianità, ma il risultato non è dei migliori.
La partita scivola via, il dodicesimo uomo in campo comincia ad esultare al momento del vantaggio, come se si fosse sbloccato dalle sue paure. Mi perdoneranno ma io disapprovo. Io e mio padre abbiamo esultato e incitato i ragazzi dal mio salone, ma sul risultato privo di reti segnate, E credetemi se urlate arriva al cuore dei ragazzi in campo, anche se siete dinanzi a Sky. Quel tifo costante e meritato dai giocatori, mi manca. Il Napoli non mi è mai mancato, c'è sempre stato.
Domenico Serra
AreaNapoli.it
La partita scivola via, il dodicesimo uomo in campo comincia ad esultare al momento del vantaggio, come se si fosse sbloccato dalle sue paure. Mi perdoneranno ma io disapprovo. Io e mio padre abbiamo esultato e incitato i ragazzi dal mio salone, ma sul risultato privo di reti segnate, E credetemi se urlate arriva al cuore dei ragazzi in campo, anche se siete dinanzi a Sky. Quel tifo costante e meritato dai giocatori, mi manca. Il Napoli non mi è mai mancato, c'è sempre stato.
Domenico Serra
AreaNapoli.it
Ilaria Puglia: “Al San Paolo al tempo della crisi poche auto, panini «al risparmio»”
L’atmosfera è surreale: sembra di andare allo stadio il 26 dicembre. Lungo il tragitto pochissime macchine: la penuria di benzina ha costretto tutti a piedi. Negli abitacoli, poi, scene tipo filastrocca degli elefanti nella Cinquecento:tifosi stipati come sardine pur di non consumare tutti insieme l’ultima goccia di propellente. Anche la tangenziale è scorrevole: in tempi di crisi persino i 90 centesimi di pedaggio sono soldi da risparmiare. Ma il problema vero sono le bancarelle dei panini. La situazione è grave. I friarielli scarseggiano e i «friarielli» sono un must del tifoso napoletano. Gli ambulanti sono riusciti ad accaparrarsi gli ultimi fasci disponibili a 0,50 centesimi l’uno, mentre fino alla settimana scorsa ne costavano 0,20. Il dilemma è serio: o panini più leggeri,con meno «friarielli», o panini più cari, per ammortizzare i costi. Nel dubbio, i più scelgono di aumentare il prezzo di 1 euro e dimezzare la razione di «friarielli», il che è come dimezzare il piacere dello stadio. Sono dentro, un silenzio surreale. Non trovo Michele,da Castelvolturno. Lo chiamo al telefono e mi spiega che non viene perché ha finito la benzina andando al lavoro. Ma tant’è, la passione non conosce crisi. E se dobbiamo andare allo stadio a piedi, in mezzo al deserto da panico da accaparramento scorte, a noi basta che ci sta il Napoli e ce ne andiamo a piedi pure fino a Pompei. E persino un panino vuoto mangiamo. Noi ci nutriamo così.
Fonte: Il Mattino
Fonte: Il Mattino
mercoledì 25 gennaio 2012
NAPOLI-INTER 2-0 Vittoria targata Mazzarri e Cavani. Azzurri formato Coppa: lucidi, attenti e concreti
Un Napoli lucido, determinato e concreto è
riuscito a battere l’Inter per 2-0 e a conquistare l’accesso alle
semifinali di Coppa Italia, dove incontrerà il Siena. Una vittoria
targata Cavani, per la doppietta, e Mazzarri per l’intelligenza tattica
con la quale ha imbrigliato i nerazzurri di Ranieri. Il mister ha avuto
anche ragione nel non lasciare in panchina chi, come Campagnaro e Inler,
era stato messo all’indice per le negative prestazioni contro Bologna e
Siena.
CAMPAGNARO: molto più concentrato rispetto alle ultime uscite. Si limita all’essenziale, senza accompagnare più di tanto la manovra, al contrario di quanto ha sempre amato fare. VOTO: 6
CANNAVARO: preciso, si limita nei lanci, bada molto al sodo. Difesa più registrata rispetto alle ultime partite. VOTO: 6
ARONICA: al 40° gli capita finanche una palla gol, ma purtroppo sul destro. Se la cava con sufficiente disinvoltura. VOTO: 6
MAGGIO: in netta ripresa sotto il profilo della corsa e della scelta dei tempi negli inserimenti offensivi. Poco preciso, però. E anche poco freddo al 15°, quando Castellazzi gli respinge un tiro ravvicinatissimo. VOTO: 6.5
GARGANO: un mastino, un cacciatore di palloni da catturare davanti alla difesa azzurra. Molto generoso, potrebbe finanche segnare nel finale. VOTO: 7.5
INLER: passo lento e ancora tanti passaggini laterali. Ma nella ripresa, dopo una prima frazione di gara molto modesta, gioca con ritrovata personalità. VOTO: 5.5 (dall’82° DZEMAILI S.V.
ZUNIGA: preferito a Dossena, ha il compito di controllare Maicon. Preoccupato dai numeri del brasiliano, centellina le incursioni in avanti. Attento e intelligente. VOTO: 6.5
HAMSIK: una partita non memorabile, ma giocata con la consueta intelligenza tattica. VOTO: 6
LAVEZZI:partita senza guizzi. Sembra nettamente risentire di uno stato di forma non ancora ottimale. VOTO: 5.5 (dal 65° PANDEV VOTO: 6.5
CAVANI: si fa vedere la prima volta al 35°, quando viene fermato irregolarmente ai limiti dell’area di rigore da Chivu. Nella ripresa ha il grande merito di procurarsi il rigore con un’azione insistita e di trasformarlo con freddezza. E poi si fa valere lottando su molti palloni. VOTO: 7.5
All. MAZZARRI: sfida l’Inter lasciando fuori i due giocatori più in forma, cioè Pandev e Dossena, e confermando chi aveva fatto peggio contro Bologna e Siena, cioè Campagnaro, Maggio e Inler. I fatti gli danno ragione. Non era facile battere l’Inter imbrigliando Maicon, limitando Snejder e aiutando i succitati titolarissimi a ritrovare l’autostima. VOTO: 7
Antonello e Luca Perillo
LA PAGELLA DI AZZURRISSIMO
DE SANCTIS: primo tempo da spettatore; poteva anche vedersela su Rai Uno. Primo intervento al 60°, su insidiosa punizione dalla distanza di Snejder. Bravo nel finale a sbrogliare una situazione critica in area. VOTO: 6.5CAMPAGNARO: molto più concentrato rispetto alle ultime uscite. Si limita all’essenziale, senza accompagnare più di tanto la manovra, al contrario di quanto ha sempre amato fare. VOTO: 6
CANNAVARO: preciso, si limita nei lanci, bada molto al sodo. Difesa più registrata rispetto alle ultime partite. VOTO: 6
ARONICA: al 40° gli capita finanche una palla gol, ma purtroppo sul destro. Se la cava con sufficiente disinvoltura. VOTO: 6
MAGGIO: in netta ripresa sotto il profilo della corsa e della scelta dei tempi negli inserimenti offensivi. Poco preciso, però. E anche poco freddo al 15°, quando Castellazzi gli respinge un tiro ravvicinatissimo. VOTO: 6.5
GARGANO: un mastino, un cacciatore di palloni da catturare davanti alla difesa azzurra. Molto generoso, potrebbe finanche segnare nel finale. VOTO: 7.5
INLER: passo lento e ancora tanti passaggini laterali. Ma nella ripresa, dopo una prima frazione di gara molto modesta, gioca con ritrovata personalità. VOTO: 5.5 (dall’82° DZEMAILI S.V.
ZUNIGA: preferito a Dossena, ha il compito di controllare Maicon. Preoccupato dai numeri del brasiliano, centellina le incursioni in avanti. Attento e intelligente. VOTO: 6.5
HAMSIK: una partita non memorabile, ma giocata con la consueta intelligenza tattica. VOTO: 6
LAVEZZI:partita senza guizzi. Sembra nettamente risentire di uno stato di forma non ancora ottimale. VOTO: 5.5 (dal 65° PANDEV VOTO: 6.5
CAVANI: si fa vedere la prima volta al 35°, quando viene fermato irregolarmente ai limiti dell’area di rigore da Chivu. Nella ripresa ha il grande merito di procurarsi il rigore con un’azione insistita e di trasformarlo con freddezza. E poi si fa valere lottando su molti palloni. VOTO: 7.5
All. MAZZARRI: sfida l’Inter lasciando fuori i due giocatori più in forma, cioè Pandev e Dossena, e confermando chi aveva fatto peggio contro Bologna e Siena, cioè Campagnaro, Maggio e Inler. I fatti gli danno ragione. Non era facile battere l’Inter imbrigliando Maicon, limitando Snejder e aiutando i succitati titolarissimi a ritrovare l’autostima. VOTO: 7
Antonello e Luca Perillo
martedì 24 gennaio 2012
I Pronostici di Sportytrader.it
Il Napoli dovrà rimboccarsi le maniche per confermare i pronostici positivi della vigilia di quest’annata
Chi nei suoi pronostici sull’ultima giornata di Serie A aveva dato il Napoli come vincente nella trasferta contro il Siena è rimasto con l’amaro in bocca. Sì, perché le occasioni sotto porta ci sono state per gli uomini di Mazzarri, che però non sempre sono stati assistiti dalla fortuna e non sempre sono riusciti a essere incisivi fino in fondo. Ma mancano ancora molte giornate e il Napoli può sperare ancora di ottenere un posto europeo per la prossima annata, almeno in Europa League.Uno sguardo alla partita contro il Siena
Realizzare buoni pronostici sul calcio non è sempre facilissimo. Se poi ci sono delle partite sorprendenti come quella di domenica, l’impresa diventa ancora più ardua.Il Siena era una squadra da non sottovalutare, soprattutto in casa, dove i bianconeri toscani sono stati capaci di far capitolare squadre del calibro della Lazio. Il gol del Siena è arrivato su un errore difensivo dei partenopei, al 22° della ripresa, realizzato da Calaiò di testa.
Il Napoli reagisce troppo tardi. Si sprecano troppe occasioni sotto porta. Rientra el Pocho dopo la pausa per l’infortunio muscolare. Lavezzi vivacizza il gioco e, con lui, anche Cavani inizia a creare belle occasioni, che però non vengono finalizzate. Al Matador viene addirittura parato un rigore troppo centrale da un bravissimo Pegolo, che poco prima gli aveva parato anche un bel colpo di testa.
A pareggiare i conti, per il Napoli, ci pensa Pandev, sempre di testa, dimostrando che il Napoli riesce ad avere carattere per non farsi schiacciare completamente da una squadra in cerca di punti per la salvezza.
Obiettivo ottavi di finale di Champions : il Napoli ha ancora qualche settimana per prepararsi
I pronostici della vigilia di Champions League per questo 2011-2012, sicuramente non davano vincente il Napoli, capitato in uno dei gironi più complicati, a tenere testa a squadre del calibro di Bayern Monaco o Manchester City. E invece, gli uomini di Mazzarri ce l’hanno fatta ad arrivare fino agli ottavi di finale.Il 21 febbraio, ci sarà l’incontro col Chelsea al San Paolo. Sicuramente gli inglesi non sono facili da battere, soprattutto se si pensa che sono arrivati primi nel girone E. Va anche detto, però, che il Chelsea ha totalizzato lo stesso numero di punti del Napoli e che il gruppo E aveva squadre sicuramente meno prestigiose rispetto a quelle affrontate dai partenopei nel girone A. Ma attenzione a non abbassare completamente la guardia, perché il Chelsea è quarto in Premier League, mentre il Napoli non riesce a ingranare in Serie A, dove è attualmente settimo.
L’atmosfera dello Stadio San Paolo, però, potrebbe giocare una parte determinante nell’incontro. Il pubblico napoletano riesce sempre a incoraggiare i ragazzi e a dare quel qualcosa in più che permette a Cavani e compagni di dare il meglio soprattutto quando giocano in casa.
L’impresa non sarà sicuramente facile, ma se gli uomini di Mazzarri vogliono sperare di arrivare ai quarti in Champions, dovranno dimenticare le fasi negative in Serie A e rimboccarsi le maniche per lavorare sodo al raggiungimento di questo obiettivo.
lunedì 23 gennaio 2012
Antonello Perillo: “Le dichiarazioni di Mazzarri mi lasciano molto perplesso e mi sembrano ingenerose nei confronti di De Laurentiis e della stessa squadra”
A metà campionato la classifica parla chiaro. Il Napoli è venuto clamorosamente meno nelle sfide con le piccole. Contro Chievo, Parma, Catania, Novara, Bologna e Siena la squadra di Mazzarri ha raccolto la miseria di 3 punti sui 18 a disposizione. Avessero quanto meno rispettato la media inglese, vincendo i due confronti casalinghi e pareggiando i quattro esterni, gli azzurri ora avrebbero 7 punti in più in classifica e si ritroverebbero quarti, a due sole lunghezze dalla zona Champions e a cinque dalla capolista Juventus: insomma sarebbero in corsa finanche per lo scudetto.
I FESSI. Mazzarri ha detto che sono i fessi a ragionare con i “se” e con i “ma”. Magari sarò il principe dei fessi, ma a me i conti proprio non tornano. Come si possono regalare 15 punti su 18 a sei squadre così mediocri? E come si possono giustificare risultati tanto deludenti con la storia della sfortuna e con la strampalata questione del budget degli stipendi? Caro Mazzarri, io la stimo tantissimo, ma le faccio notare che il suo ragionamento non regge e può rivelarsi finanche controproducente per l’intero ambiente azzurro. Prima osservazione: affermare che il settimo posto di questa stagione sia frutto solo della sfortuna equivale a dire che l’eccellente terzo posto della stagione scorso sarà stato figlio solo di una fortuna sfacciata e non dei meriti suoi e dei ragazzi. Seconda considerazione: se fosse vero che la classifica rispecchi sempre il monte stipendi delle squadre, ci spiega perché i milionari giocatori del Napoli hanno raccolto solo figuracce contro i colleghi di squadre dai budget ridottissimi, come Chievo, Novara, Siena, etcetera etcetera? Conti correnti alla mano, li avremmo dovuto seppellire di gol.
DE LAURENTIIS. Trovo oltremodo ingenerose nei confronti di De Laurentiis e degli stessi atleti azzurri, le dichiarazioni rilasciate dal mister dopo il pareggino in Toscana. Il presidente ha cacciato bei quattrini la scorsa estate per rifare il centrocampo. Tra Inler e Dzemaili il patron ha investito più di 25 milioni. E’ colpa sua se i due svizzeri stanno giocando molto, ma molto, al di sotto delle aspettative? Lo sa Mazzarri che l’acquisto di Inler è stato il più costoso dell’intera scorsa sessione di calciomercato? Non è stato forse lui a volerlo? E non va riconosciuto a De Laurentiis il merito di essere stato abilissimo a trattenere con stipendi ragionevoli tre crac del mercato cercati da tutti i grandi club del pianeta, come Hamsik, Lavezzi e Cavani? Vuoi vedere che per colmare il gap con la Juve, le milanesi e le romane, il presidente avrebbe dovuto anche… raddoppiare gli stipendi ai tre tenori? Mi chiedo, poi, alla luce di quanto detto da Mazzarri, come si sentiranno adesso i giocatori azzurri. Saranno felici di essere stati considerati degni di lottare per un sesto-settimo posto? E’ davvero questo il modo migliore per motivarli al meglio in vista di una bella rimonta in classifica, auspicata pochi giorni fa dallo stesso De Laurentiis? O gli si sta fornendo, ai calciatori, un alibi perfetto in caso di fallimento?
EQUIVOCI TATTICI. Il mister ha tanti meriti, e glieli ho riconosciuti anche nei momenti più burrascosi, la scorsa primavera, del suo rapporto col Napoli, ma dovrebbe essere molto più attento nelle sue esternazioni e concentrarsi, invece, sui veri nodi da sciogliere. Primo nodo: la difesa sta attraversando un periodo di forma imbarazzante. Sono 8 partite consecutive che il Napoli incassa gol. Campagnaro, Cannavaro e Aronica saranno sempre inamovibili, tutti a tre sempre assieme? E l’idea di una linea a quattro è sempre tutta da scartare? Secondo nodo: il centrocampo non fa filtro come nella scorsa stagione. Inler ha forse problemi di personalità? Pazienza, che costruisce con minor qualità ma era un’iradiddio in fase di filtro e di intensità agonistica, andava a forza buttato via come un ferro vecchio, o poteva invece servire in caso di necessità? E Dzemaili è stato pagato 8 milioni più metà Santacroce solo per fare panchina? Altro nodo: si può provare seriamente qualcosa di nuovo sotto il profilo tattico? Si può evitare di andare in affanno quando le altre squadre giocano “a specchio” e bloccano le fasce? Si può chiedere a Cannavaro, generosissimo, di non scavalcare sempre il centrocampo con una decina di lanci a partita?
UN MERCATO SCONFESSATO. Britos e Donadel quanti mesi ancora dovranno lavorare per indossare la maglia azzurra? Vargas a che punto sta con l’apprendistato? E Fernandez, Fideleff e l’amico del Pocho, Chavez, sono stati acquistati per fare un dispetto a qualcuno? C’è la speranza che non facciano tutti a fine di Ruiz? Possibile che a giocare siano sempre gli stessi, anche quando sono palesemente fuori forma? Considerando, poi, il ruolo marginale di Dzemaili e l’ormai imminente cessione di Santana, mi sembra lecito interrogarmi sulle scorse scelte di mercato: a parte quella legata al deludente Inler, Mazzarri le ha finora sconfessate tutte. Non sarebbe meglio ripartire proprio da qui? Non si potrebbe provare a dare spazio a qualche volto nuovo, quanto meno per far rifiatare qualche esausto titolarissimo?
RIPARTIRE DALLA COPPA ITALIA. Il Napoli deve subito ricompattarsi. Non c’è più tempo da perdere: dopo domani è atteso da una sfida importantissima in Coppa Italia. Battere l’Inter significherebbe, vista la composizione del tabellone, avere ottime possibilità di volare verso la finale e aggiudicarsi, anche in caso di mancata vittoria del trofeo, un piazzamento in Europa League. Meglio di niente, visto il rischio concreto di restare fuori il prossimo anno dalla massima competizione continentale. Se poi dovesse anche passare gli ottavi di Champions contro il Chelsea, la squadra azzurra avrebbe dato un senso compiuto alla propria stagione. Il terzo posto in classifica? E’ Mazzarri a dire di non crederci più. Forse il mister preferisce concentrarsi solo sulle coppe. Ma i tifosi, che sognavano di poter finalmente lottare per lo scudetto, quanto apprezzeranno? Sarò un fesso, ma ci credevo anche io.
Corbo: “Mazzarri all’arbitro presenterà il conto in banca dei suoi giocatori?”
Ma perché Mazzarri non chiarisce i dubbi dei tifosi su questioni tecniche? è bravo, potrebbe spiegare meglio quello che succede ed essere convincente.
È stato imbarazzante assistere al garbato battibecco sulle possibilità del Napoli.
Sky grazie a Massimo Mauro e Ilaria D’Amico ha posto il problema.
Una squadra, sostiene Mazzarri, vince se i suoi giocatori hanno ingaggi alti.
la classifica del monte-ingaggi rispecchia la classifica della A.
davvero?
quindi: basta prendere giocatori superpagati per vincere?
se vero, non contano niente questi elementi: l’abilità di un club nella scelta di giocatori giovani che hanno un grande futuro e un ingaggio adeguato, la bravura di un allenatore che migliora i giocatori e li dispone in un modulo innovativo e vincente, la serietà professionale dei singoli, il codice etico di una squadra, e soprattutto il valore di mercato dei giocatori.
cavani, lavezzi e hamsik per fare tre nomi valgono un centinaio di milioni sul mercato internazionale ma guadagnano ingaggi contenuti. si vince con i loro gol e il loro impegno o presentando all’arbitro il conto in banca dei tre?
mazzarri rifletta. ha lavorato benissimo finora. meglio se adesso cambia modulo e cerca tesi migliori per giustificare qualche insuccesso. non allena mica una squadra di cassintegrati.
È stato imbarazzante assistere al garbato battibecco sulle possibilità del Napoli.
Sky grazie a Massimo Mauro e Ilaria D’Amico ha posto il problema.
Una squadra, sostiene Mazzarri, vince se i suoi giocatori hanno ingaggi alti.
la classifica del monte-ingaggi rispecchia la classifica della A.
davvero?
quindi: basta prendere giocatori superpagati per vincere?
se vero, non contano niente questi elementi: l’abilità di un club nella scelta di giocatori giovani che hanno un grande futuro e un ingaggio adeguato, la bravura di un allenatore che migliora i giocatori e li dispone in un modulo innovativo e vincente, la serietà professionale dei singoli, il codice etico di una squadra, e soprattutto il valore di mercato dei giocatori.
cavani, lavezzi e hamsik per fare tre nomi valgono un centinaio di milioni sul mercato internazionale ma guadagnano ingaggi contenuti. si vince con i loro gol e il loro impegno o presentando all’arbitro il conto in banca dei tre?
mazzarri rifletta. ha lavorato benissimo finora. meglio se adesso cambia modulo e cerca tesi migliori per giustificare qualche insuccesso. non allena mica una squadra di cassintegrati.
Antonio Corbo (RepubblicaNapoli)
martedì 17 gennaio 2012
Terna distratta, Pioli arrogante, Napoli con la paura di volare
"E' va buò Pupè (la figlia), meglio pareggiare che perdere. Tutto sommato stevm abbuscann. Almeno abbiamo fatto vedere che siamo alla stessa forza del Bologna. Comm currevano". [cit. Nonna Ida]. Trascorro ore nei salotti della Napoli vomerese godendomi il fare saccente dei cultori dello sport, bevo una tazza di thè vanigliato e borbotto di Maggio e Campagnaro, delle loro confusioni mentali. Poi mi rivolgo alla rete dei network e discuto coi miei amici. Finisce sempre che il parere della nonna vinca su tutto. Pure se la partita non l'ha nemmeno vista. Ho idee rivoluzionarie, mi ripeto. Cominciamo con le penalizzazioni dei ragazzini come Pulzetti che si tuffano per evitare le ripartenze; continuiamo con Brighi e company che sembrano Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno; terminiamo con me stesso, che sono il classico opinionista che vede un complotto come se si chiamasse Ron Howard e stesse dirigendo A beautiful mind.
Sbagliano tutti, arbitri, guardalinee, giocatori, allenatori. Il calcio è bello per questo. Se ci fosse la moviola in campo forse non avremmo nulla da dirci durante la settimana, avremmo molto tempo da dedicare alla coppia e forse salveremmo molti dei nostri amori. Verità assolute? Il Bologna ha lottato e meritato più che un punto contro un Napoli sulla carta superiore, così come il Napoli meritò di superare il Manchester City sulla carta superiore. Ma l'occasione era ghiotta e i miei sogni immensi. C'è più di un problema, questo maledetto fuorigioco sbagliato in ogni partita e un centrocampo che non riesce a trovare le giuste misure. Un Vargas immensamente promettente, ma timido, mi lascia ben sperare. Credo in un recupero miracoloso, voglio davvero il terzo posto. La vita di coppia è meravigliosa, ma i martedì della prossima stagione calcistica non li voglio passare al cinema; amo Orson Welles, che me ne faccio del cinema di oggi...? Azzurri aiutatemi.
NAPOLI-BOLOGNA 1-1. Azzurri involuti e privi di idee
Un Napoli sotto tono e involuto rispetto alle ultime gare non riesce ad andare oltre uno stentato pareggio al San Paolo contro il Bologna. E dire che alla fine è andata anche bene agli azzurri… In quella che doveva essere la gara della svolta, del rilancio in alta classifica, la squadra di Mazzarri si è ritrovata a dover rincorrere. Dopo una clamorosa occasione fallita al 10° da Hamsik, i padroni di casa si sono ritrovati sotto di un gol: clamoroso il buco in difesa; evidente l’errore di Campagnaro; facile per Acquafresca superare De Sanctis. La reazione non è stata di quelle memorabili. Imbrigliato dalla gabbia tattica studiata da Pioli, autentica bestia nera di Mazzarri, il Napoli ha sofferto più del prevedibile. Quasi vuoto il taccuino del cronista fino all’intervallo.
Nella ripresa azzurri subito all’attacco e pericolosi con Pandev (54°), che non riesce a girare in porta sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Al 55° Mazzarri decide di dare una svolta tattica, passando ad un 4-2-3-1, con l’ingresso di Zuniga al posto dell’irriconoscibile Campagnaro. Napoli nervoso, poco incisivo, con Maggio e Inler in serata no. Al 70° arriva il pareggio: rigore, provocato da Perez, con un mani in area. Penalty trasformato da Cavani: per lui, undicesimo gol in campionato. Nel finale, inutile assalto, nonostante gl’ingressi di Vargas e Lucarelli.
LA PAGELLA DI AZZURRISSIMO
DE SANCTIS: nulla può sul gol di Acquafresca, che gli si presenta tutto solo in area. Nel finale salva su Di Vaio. VOTO: 6
CAMPAGNARO: se lo hanno visto Prandelli e Sabella, può dire addio al sogno di una convocazione in Nazionale. La sua peggiore partita da quando indossa la maglia del Napoli. Responsabile del gol del Bologna.VOTO: 4 (dal 55° ZUNIGA: entra subito in partita. VOTO: 6)
CANNAVARO: da perno della difesa a 3, passa a comandare la linea a 4. Niente sbavature. Spesso è il primo a far partire la manovra, pur esagerando a volte con i lanci. VOTO: 6
ARONICA: non ha particolari problemi nella sua zona. Impreciso in qualche appoggio. VOTO: 6
MAGGIO: l’ombra del bel giocatore che abbiamo spesso ammirato. Non ha indovinato un cross. VOTO: 4(dall’82° VARGAS: un tacco sbagliato, un paio di passaggi riusciti. S.V.)
GARGANO: molto più dinamico e propositivo dello spento Inler. Anche qualche idea interessante. VOTO: 6.5
INLER: corricchia, non gioca con l’intensità di un Pazienza o di un Cigarini stile-Atalanta e neppure con la cattiveria del suo dirimpettaio Mudingayi. Il re Leone si fa attendere. Leggermente meglio, comunque, nella ripresa, quando almeno è un po’ più svelto nel far girare palla. VOTO: 4.5 (dall’89° LUCARELLI: S.V.)
DOSSENA: dopo un primo tempo inguardabile, nel secondo suda sette camicie proiettandosi a fondo campo, ma rivelandosi spesso troppo prevedibile. VOTO: 5.5
HAMSIK: al 10° si divora un occasione d’oro, tirando addosso a Gillet un rigore in movimento. Poco ispirato.VOTO: 5.5
PANDEV: il migliore del Napoli, anche se non riesce ad esprimersi appieno. E’ il giocatore che da’ più la sensazione di poter far male alla difesa felsinea. VOTO: 6.5
CAVANI: fa salire la squadra, segna dal dischetto in un momento davvero difficile. Ma non è in serata esaltante. VOTO: 6
All. MAZZARRI: ogni volta che incontra Pioli sono dolori e palpitazioni. Impiega quasi un’ora per decidere di abbandonare la difesa a tre. VOTO: 5
Antonello e Luca Perillo
domenica 15 gennaio 2012
SERIE A. Pareggia la Juve, perde l’Udinese. Risultati ottimi per il Napoli, che tra i convocati ha Britos, Donadel e Vargas
La Juve non va oltre il pareggio (1-1, gol
di Vucinic e Cossu) in casa contro il Cagliari. L’Udinese perde 3-2 in
una rocambolesca partita in casa del Genoa. Risultati ottimi per il
Napoli. Peccato solo per la vittoria della Lazio all’OLimpico contro una
deludente Atalanta (2-0). E stasera si gioca MIlan-Inter.
Il Napoli ha davvero un’occasione notevole
per ridurre le distanze dalle prime in classifica. Satrà fondamentale
vincere domani sera allo stadio San Paolo (fischio d’inizio previsto
alle ore 20:45) contro il Bologna di Pioli. Mazzarri confermerà in
attacco il tridente composto dallo slovacco Hamsik, dal macedone Pandev e
dall’argentino Cavani.
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Dopo la vittoria della Lazio contro
l’Atalanta (2-0), si sono concliuse anche le 6 partite pomeridiane della
18/a giornata di A. Il risultato più clamoroso a Torino dove il
Cagliari ha frenato la marcia della Juventus pareggiando con Cossu il
gol iniziale di Vucinic. Ribaltone Genoa a Marassi contro l’Udinese: i
liguri sotto 0-1 vanno sul 3-1 e chiudono 3-2. Vittoria importante per
il Lecce, che passa a Firenze con rigore di Di Michele. Vittorie anche
per Chievo, Cesena e Parma. Alle 20,45 il clou con Milan-Inter. Domani,
sempre alle 20.45, il posticipo Napoli-Bologna. L’anticipo di ieri tra
Catania e Roma è stato sospeso per pioggia sull’1-1. Ecco i risultati
delle partite giocate nel pomeriggio. (fonte Gazzetta.it)
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Questi i convocati di
Mazzarri per Napoli-Bologna: De Sanctis, Rosati, Aronica, Britos,
Campagnaro, Cannavaro, Fernandez, Donadel, Dossena, Dzemaili, Gargano,
Inler, Maggio, Zuniga, Cavani, Hamsik, Lucarelli, Pandev, Vargas
IL DOMENICO SPORTIVO. Serra: “Silenzio o prove. In Italia prima dei tre reati di giudizio c’è il reato di giornale”
Silenzio o prove; io me ne fotto e palleggio in cameretta col pallone di spugna.
Nella vita è tutto legato ad un filo sottile d’apparenza, tutto dipende da come racconti la tua storia [cit. Orson Welles].
Captain Tsubasa, un celebre manga giapponese del famosissimo Yoichi Takahashi, continua a stupirmi per quanto stia diventando conosciuto.
Le partite stanno diventando interminabili anche dopo i novanta, i confini del potere calcistico si stanno modificando, i guardalinee divenuti giudici con bandierine rosa mentre quei Candidi e onesti “direttori d’equilibrio decisionale” sono partiti per terre migliori. Le indagini collimano su Napoli Parma del 4 aprile 2010. Gianello, uno dei presunti scommettitori, non fu convocato per la sfida. Ma resta ancora oggi principale accusato. Nell’esame attento della verità mai accusare nemmeno chi ha un briciolo di sospetto. Il volume di gioco che si registrò tra primo e secondo tempo è da verificare. Sacrosanto. Anche se in contropiede quella sconfitta fu meritata. Queste indagini dovrebbero restare segrete. In Italia prima dei tre reati di giudizio, c’è il reato del giornale, che ti appioppa quello che gli conviene e gli viene suggerito.
Napoli si incazza ancora, consuma l’espirazione di giocatori coi guantoni per distribuire confessioni che sembrano canti alla ricerca di pettegolezzi, per deviare l’attenzione da immensi problemi come il probabile taglio del format del Grande Fratello o di piccoli piccoli, come la votazione per comprare la libertà di colpevoli non arrestabili perché dinanzi al nome hanno la scritta On. E mentre noi godiamo di una qualificazione immeritata in coppa Italia, dove Rosati non ha esultato, Cavani ha saltato invece di gioire per la rete, Donadel ha giocato tra i fischi, Dzemaili ha guidato il gioco, il mondo dei ricchi politici del calcio analfabetizzati assegna a Napoli un bagno di ridimensionamento.
Io continuo a palleggiare con una palla di spugna in cameretta, la scrivania sarà sempre una porta regolamentare, come nelle simulazioni col mio fratellino alto quanto una cocozza emiliana. Questa mia ingenuità mi ha fatto amare il calcio, dovrei accantonarla. Dovrei accettare che nei secondi tempi uno Strasser può diventare Carla Fracci se gioca contro l’azienda che ne detiene la proprietà; mentre un Cigarini cerca di spezzare le gambe ad un dipendente uruguaiano della sua stessa azienda. E ora vado a palleggiare col pallone di spugna…
Questi geni opinionisti, questi mistificatori del male, questi falsi giornalai, questi conduttori di violenza sportiva, più che amanti ed esperti di calcio, sembrano geni del basket, capaci di fare continuamente canestro da tre punti, in un cesto che di questi tempi, è sempre più simile ad un bidet.
E il cartone giapponese sopra citato era Holly e Benji. Visto come cambia tutto?
Stanno umiliando un popolo che è troppo sano per restare zitto.
Silenzio o prove, solo silenzio o prove.
E il cartone giapponese sopra citato era Holly e Benji. Visto come cambia tutto?
Stanno umiliando un popolo che è troppo sano per restare zitto.
Silenzio o prove, solo silenzio o prove.
sabato 14 gennaio 2012
Careca: “Date tempo a Vargas. E’ giovanissimo e viene da lontano”
Careca intervistato da Il Mattino: “Ai miei tempi non
facevano che paragonarmi ad Altafini o a Clerici ma io avevo già 27 anni
e certi discorsi non mi spaventavano. Lui, invece, è giovanissimo. E
magari sentirsi paragonato a Fonseca o a Giordano può mettergli qualche
ansia in più. Non farei drammi per la prova in Coppa Italia, è arrivato
lì da voi da pochi giorni: non dimenticatevi che ha lasciato la calda
estate sudamericana per venire a giocare nel freddo dell’Europa. Anche
questo può influenzare la prestazione di un giocatore. Bisogna avere
pazienza quando si fanno investimenti così importanti. Bisogna sapere
che non possono andare in campo subito, che devono capire prima il
campionato italiano. Non è un salto facile da Santiago del Cile a
Napoli. A parte i problemi di lingua, ci si mette del tempo a capire il
vostro calcio. E se poi non si gioca quasi mai, può capitare che
s’abbassi il morale”.
venerdì 13 gennaio 2012
Vargas: “Ci vorrà tempo per entrare negli schemi. A fine gara Mazzarri e i compagni mi hanno rasserenato”
Eduardo Vargas, attaccante del Napoli, ha rilasciato un’intervista
a Radio Biobio: “Non sono mai riuscito ad entrare in partita. Questo
primo match in maglia azzurra mi lascia una sensazione amara. Sono
consapevole però che ci vorrà tempo per entrare negli schemi della
squadra. Mi dispiace pero’ che per un errore mio la squadra abbia subito
un goal: lo ammetto, ho sbagliato io. Alla fine però siamo riusciti
comunque a vincere e al termine della partita il mister Mazzarri ed i
compagni mi hanno rasserenato”. (fonte Napoli Magazine)
giovedì 12 gennaio 2012
Varriale: “La Coppa Italia obiettivo concreto per il Napoli”
Il giornalista della Rai Enrico Varriale è intervenuto ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli nel corso della trasmissione Radio Goal:”Questa sera sarò allo stadio per commentare Napoli-Cesena e per vedere per la prima volta Edu Vargas all’opera in Italia. La società partenopea si è assicurata le sue prestazioni bruciando la concorrenza di tanti club stranieri e dell’Inter. C’è grandissima curiosità attorno al cileno, sarà il suo esordio l’attrattiva principale della gara di stasera. Coppa Italia? Dai quarti di finale diventa una competizione importante. Credo che il Napoli, che sta costruendo un percorso di crescita straordinario, ha bisogno di un trofeo da alzare. Quest’anno la Coppa Italia può essere l’obiettivo più alla portata, senza però tralasciare il campionato e la Champions League. La crescita del Napoli passa per la crescita dei giocatori più importanti come Hamsik, Lavezzi, Vargas e gli altri”. (fonte IamNaples)
mercoledì 11 gennaio 2012
Calcio, Petrazzuolo: "Basta voci su Lavezzi!"
Antonio Petrazzuolo, direttore di "Napoli Magazine", e' intervenuto su Radio Punto Zero all'interno
della rubrica "Tutti in rete con "Napoli Magazine" in "Campania Radio
Sport Fuori Gara" (lun.-ven. 15:00-16:00, con le Ultimissime di "Napoli
Magazine" tutti i giorni alle 15:50, da non perdere il mercoledi' e il
venerdi' dalle 15:45 alle 16:00 il filo diretto con i tifosi via
telefono, 081.5123700, Sms. 347.5123700 e Facebook sui profili di
Antonio Petrazzuolo e Michele Sibilla), trasmissione condotta da Michele
Sibilla, per fare il punto sul Napoli: "Le voci su Lavezzi?
Trovo veramente di cattivo gusto alimentare voci di mercato quando il
"Pocho" in prima persona ha ribadito la sua volonta' di fare bene a
Napoli nel corso di questa stagione. Nella testa dei giocatori
c'e' un solo pensiero: la rimonta in campionato, poi a febbraio si
pensera' al Chelsea in Champions. Vargas? L'ho visto per la prima volta in allenamento a Castel Volturno. Le impressioni sono buone, ma capisco Mazzarri: come si fa a togliere uno tra Lavezzi, Hamsik, Pandev e Cavani? Sono sicuro che avra' la sua chance ma, come mi ha ricordato mio padre poco fa, se un certo Zola
non giocava perche' di fronte aveva un certo Diego Armando Maradona non
possiamo crearci da soli il problema Vargas. Mazzarri sapra' come
gestirli. Messi Pallone d'Oro? Giusto cosi', e' attualmente il
calciatore piu' completo in circolazione. Mascara a Novara? Il tecnico ha parlato di operazioni in uscita necessarie. Il video su De Sanctis? Ha fatto bene a smentire tutto. Un centrocampista in arrivo? Il nome piu' gettonato resta quello di Candreva, se Santana va al Cesena. L'allenamento a Castel Volturno aperto alla stampa?
E' stato un piacere ritornare a lavorare sul campo, speriamo
di ritornarci presto per raccontarvi cio' che accade da vicino sul
terreno di gioco".
Parla Britos: “Voglio ripagare la fiducia e la stima del Napoli”
Miguel Angel Britos è l’ospite del salottino di Radio Marte a Castel
Volturno: “Sto meglio, mi alleno bene. Ho sofferto tantissimo in questi
mesi perché non sono riuscito ad offrire il mio contributo. Ho
l’opportunità di giocare questa partita di domani, cercherò di fare il
massimo anche se non sarà facile perché sono fuori da cinque mesi. Spero
di fare del mio meglio”. Britos ha tanta esperienza e non vede l’ora di
giocare in Champions: “Sinceramente prima era molto dura, poi ero
convinto che la squadra potesse passare il turno e ce l’abbiamo fatta”.
L’uruguaiano è a tutti gli effetti un rinforzo di gennaio: “Spero di
fare molto bene, Napoli per me è importante, è uno dei miei obiettivi.
Devo solo ritrovare la miglior forma che arriverà giocando, piano piano
ci sarò al 100%. La sfida di domani è un ottimo test, è una sfida
importante, noi ci teniamo alla Coppa Italia. Il Cesena gioca bene anche
se in campionato non ha i punti che meritava. E’ una responsabilità
grande”. Lunedì sera c’è il Bologna, la sua ex squadra: “Ho vissuto tre
anni molto belli e intensi, soprattutto l’ultimo. Volevo provare un
grande club per giocare ad alti livelli. Per me è stato un passaggio
bellissimo, un salto di qualità che volevo fortemente. Sono contento
della stima di Mazzarri, voglio ripagarlo e l’opportunità di domani è
davvero preziosa, abbiamo un buon rapporto. La vittoria di Palermo è un
segnale molto chiaro: lotteremo in campionato fino alla fine.Ogni
partita sarà una finale. Possiamo arrivare lontano, il terzo posto
sarebbe un grande risultato”. Vargas si è già sintonizzato sulla
lunghezza d’onda del gruppo: “Il nostro spogliatoio è molto compatto,
può davvero fare la differenza. Sai perfettamente che un il tuo compagno
ti difenderà. Cerco di spiegare tutto ad Edu, lo vedo molto bene, è
giovane e appena arrivato, avrà bisogno di adattarsi. Anche io ho
sofferto i primi mesi a Bologna, sono convinto che abbia le qualità
giuste per fare bene. Nel Napoli ci sono tanti sudamericani, parliamo la
stessa lingua, abbiamo gli stessi costumi. Cavani mi ha impressionato
tantissimo, è davvero un campione. Pure Gargano sta facendo benissimo,
pure il Pocho è straordinario. Ora dobbiamo recuperare in campionato,
abbiamo perso punti per strada e cercheremo di tornare in alto”. La
difesa del Napoli è stata tra le migliori: “Sta facendo molto bene. E’
la prima volta in serie A che gioco a tre, ho fatto questo modulo
soltanto in Uruguay. Qui bisogna andare a duemila all’ora, questa è la
verità”. Tra gli hobby di Britos, c’è la pesca: “Vado sempre a Gaeta. Mi
piace tanto andare al mare. Pesco dalla spiaggia, al massimo ne ho
preso uno di un chilo, poi li mangio. Cucino io. Qualche volta mi ha
accompagnato Colombo, una volta è venuto pure Walter. Con Gargano ho un
bel rapporto, siamo vicini di casa. Napoli è fantastica, è una città
bella anche se io esco poco, non mi piace l’immagine che viene
proiettata all’esterno. Conosco la zona di Posillipo e il lungomare, ma
ripeto sto spesso a casa, amo la musica hip-hop”. Chiusura dedicata ai
tifosi: “Li saluto, spero di ritrovare la forma fisica per dare il mio
contributo. Farò il massimo, darò sempre il 100%. La nazionale? Mi
auguro che possa arrivare, ma non sarà facile. Io comunque non mi pongo
limiti. Tra i miei modelli, c’è sicuramente Montero. Qualche parola in
dialetto? No, no – sorride – anzi c’è, ma non si può dire”.
martedì 10 gennaio 2012
Mazzarri: “Non so essere ruffiano e non mi godo le vittorie ma mi consumo e smetterò presto. Lo scudetto a Napoli? Se mi danno tempi giusti e poteri ampi…”
Bentornato a Mazzarri, il «grande» antipatico.
«So bene che non godo della fama di simpatico, ma di questo poi parleremo. Però, scusi, da dove sarei tornato?».
3-1 a Palermo, prestazione sontuosa: siete riemersi dalla normalità….
«Ah certo, normalità sarebbe quello che ha fatto il Napoli sino ad oggi? Io lo trovo eccezionale. Eravamo in zona retrocessione, quando arrivai: ora siamo nella scia delle grandi, negli ottavi di Champions».
«So bene che non godo della fama di simpatico, ma di questo poi parleremo. Però, scusi, da dove sarei tornato?».
3-1 a Palermo, prestazione sontuosa: siete riemersi dalla normalità….
«Ah certo, normalità sarebbe quello che ha fatto il Napoli sino ad oggi? Io lo trovo eccezionale. Eravamo in zona retrocessione, quando arrivai: ora siamo nella scia delle grandi, negli ottavi di Champions».
Diciamoci tutto, stavolta: antipatico….
«Perché sono vero, uno uscito dal bronx non riesce a fingere, mai. Io sono stato trasparente sin dalla giovinezza e sono rimasto tale e quale». E poi: presuntuoso….
«Perché so. Ho consapevolezza dei miei mezzi, della mia conoscenza, della mia cultura calcistica. E quando non so, studio: ripresi a scrivere a macchina per stendere belle relazioni; poi ho imparato l’inglese, perché serve sempre».
«Perché sono vero, uno uscito dal bronx non riesce a fingere, mai. Io sono stato trasparente sin dalla giovinezza e sono rimasto tale e quale». E poi: presuntuoso….
«Perché so. Ho consapevolezza dei miei mezzi, della mia conoscenza, della mia cultura calcistica. E quando non so, studio: ripresi a scrivere a macchina per stendere belle relazioni; poi ho imparato l’inglese, perché serve sempre».
E ancora: permaloso….
«Con chi pensa di offendere la mia intelligenza, non in assoluto. Guai se uno ha l’idea malsana di volermi fregare, di fare il furbo: io sono frontale». Parliamo di calcio, anzi di Mazzarri allenatore.
«E’ il garante della giustizia. I calciatori lo sanno: sono il loro scudo, perché loro sono i protagonisti. Lavoro per dare ai ragazzi le giuste indicazioni, gli input dei quali hanno bisogno. Ognuno è un mio figlio adottivo, ma in generale privilegio i rapporti con chiunque all’interno dello spogliatoio: perché la parola gruppo è spesso abusata, ma ha un suo valore intrinseco».
«Con chi pensa di offendere la mia intelligenza, non in assoluto. Guai se uno ha l’idea malsana di volermi fregare, di fare il furbo: io sono frontale». Parliamo di calcio, anzi di Mazzarri allenatore.
«E’ il garante della giustizia. I calciatori lo sanno: sono il loro scudo, perché loro sono i protagonisti. Lavoro per dare ai ragazzi le giuste indicazioni, gli input dei quali hanno bisogno. Ognuno è un mio figlio adottivo, ma in generale privilegio i rapporti con chiunque all’interno dello spogliatoio: perché la parola gruppo è spesso abusata, ma ha un suo valore intrinseco».
Parliamo di risultati: con il Napoli.
«Siamo in continua crescita e quando sento dire che, paradossalmente, saremmo stati un pochino deludenti in campionato, mi ci arrabbio. Ma voi pensate che un club vada giudicato per la sua posizione in classifica e non per ciò che ha offerto nel corso della stagione? Mettiamo pure che abbiamo qualche punto in meno, ma cosa e chi decide che dovremmo essere primi, secondi o terzi?». Infatti: dove dovreste essere?
«Ragiono applicando teorie personali: siamo da due anni tra le grandi, essere lì è il premio per una maturazione complessiva, non una eredità del passato. Il Milan, la Juventus, l’Inter hanno l’abitudine a lottare per il vertice, noi no. Il Milan, la Juventus, l’Inter, ma anche la Roma e la Lazio hanno un monte-ingaggi che fa la differenza. E’ quello che determina il valore d’una squadra, non quanto spendi per acquistare un calciatore».
«Siamo in continua crescita e quando sento dire che, paradossalmente, saremmo stati un pochino deludenti in campionato, mi ci arrabbio. Ma voi pensate che un club vada giudicato per la sua posizione in classifica e non per ciò che ha offerto nel corso della stagione? Mettiamo pure che abbiamo qualche punto in meno, ma cosa e chi decide che dovremmo essere primi, secondi o terzi?». Infatti: dove dovreste essere?
«Ragiono applicando teorie personali: siamo da due anni tra le grandi, essere lì è il premio per una maturazione complessiva, non una eredità del passato. Il Milan, la Juventus, l’Inter hanno l’abitudine a lottare per il vertice, noi no. Il Milan, la Juventus, l’Inter, ma anche la Roma e la Lazio hanno un monte-ingaggi che fa la differenza. E’ quello che determina il valore d’una squadra, non quanto spendi per acquistare un calciatore».
Riassumiamo: va bene così la stagione?
«Nel suo complesso, benissimo. Aspettiamo la sfida con il Chelsea, in campionato siamo nella scia dell’establishment, abbiamo valorizzato calciatori, abbiamo un futuro. Poi, vabbé, io sono incontentabile e la prima cosa che ho detto ai ragazzi, vinta la gara di Palermo, è stata: nel primo tempo abbiamo concesso troppo». Andiamo per gradi: a chi va lo scudetto?
«Io penso che il Milan abbia qualche possibilità in più della Juventus, per una serie di motivi. Credo anche nell’Inter. Però alla fine e alla lunga la spunta il Milan».
Il suo preferito è…
«Guardiola. E se qualcuno pensa che allenare il Barcellona sia un vantaggio, ha capito ben poco. Ha solo da perderci, poverino, e invece trionfa sempre, giocando un calcio da brividi. E poi è una bella persona. A me piace in ogni suo atteggiamento. In Italia, invece, mi piacciono molto Allegri e Conte, che si stanno giocando alla grande le chanches loro concesse».
E Mourinho le garba?
«Non scherziamo: stiamo parlando di un fenomeno. L’uomo ha capacità di gestione delle situazioni, direi ambientali e mediatiche, fuori dal comune. Ne ho enorme considerazione».
Il suo modello di riferimento?
«Non mi è mai piaciuto rifarmi a qualcuno, ma per quanto mi riguarda, devo un grazie a Renzo Ulivieri, che mi ha offerto una possibilità. Ai suoi tempi era innovatore, geniale, colto, maniaco».
Lei è ossessivo e ossessionato?
«Non gusto le vittorie, perché cinque minuti dopo la fine della partita sono già proiettato sulla sfida successiva. Io mi consumo: smetterò presto, prima di quanto si pensi».
«Nel suo complesso, benissimo. Aspettiamo la sfida con il Chelsea, in campionato siamo nella scia dell’establishment, abbiamo valorizzato calciatori, abbiamo un futuro. Poi, vabbé, io sono incontentabile e la prima cosa che ho detto ai ragazzi, vinta la gara di Palermo, è stata: nel primo tempo abbiamo concesso troppo». Andiamo per gradi: a chi va lo scudetto?
«Io penso che il Milan abbia qualche possibilità in più della Juventus, per una serie di motivi. Credo anche nell’Inter. Però alla fine e alla lunga la spunta il Milan».
Il suo preferito è…
«Guardiola. E se qualcuno pensa che allenare il Barcellona sia un vantaggio, ha capito ben poco. Ha solo da perderci, poverino, e invece trionfa sempre, giocando un calcio da brividi. E poi è una bella persona. A me piace in ogni suo atteggiamento. In Italia, invece, mi piacciono molto Allegri e Conte, che si stanno giocando alla grande le chanches loro concesse».
E Mourinho le garba?
«Non scherziamo: stiamo parlando di un fenomeno. L’uomo ha capacità di gestione delle situazioni, direi ambientali e mediatiche, fuori dal comune. Ne ho enorme considerazione».
Il suo modello di riferimento?
«Non mi è mai piaciuto rifarmi a qualcuno, ma per quanto mi riguarda, devo un grazie a Renzo Ulivieri, che mi ha offerto una possibilità. Ai suoi tempi era innovatore, geniale, colto, maniaco».
Lei è ossessivo e ossessionato?
«Non gusto le vittorie, perché cinque minuti dopo la fine della partita sono già proiettato sulla sfida successiva. Io mi consumo: smetterò presto, prima di quanto si pensi».
Sembra una confessione alla Agassi: odio il mio mondo…
«Non arrivò a ciò, ma a certe finzioni sono allergico. Non alleno la stampa, non so essere ruffiano, diversamente non saprei essere, non sarei Mazzarri. Sono onesto intellettualmente; poi ci sta di sbagliare, ma la buona fede è sempre fatta salva». Siamo in tema di rivelazioni: si dà il tempo di vincere lo scudetto?
«Ne ho vinti tanti di scudetti, facendo coincidere risultati con bilanci, da Acireale, la prima squadra salvata, al Napoli, con il quale sono andato in Champions, c’è dell’altro: la salvezza con la Reggina a meno undici ma partendo da meno quindici, l’Europa e la finale di Coppa Italia con la Samp. E mai un esonero. Crede sia poco?».
Dica un’altra verità: dopo le turbolenze della passata estate, quest’anno si sentiva più a rischio che in passato?
«L’ho sospettato, è vero. Poteva bastare qualche risultato negativo per rinfocolare le tensioni di nove mesi fa. Ma se siamo qua, vuol dire che siamo stati tutti bravi, me compreso….».
Perdoni la domanda: ci resterà ancora?
«Ho un contratto fino al 2013 ed intendo rispettarlo».
«Non arrivò a ciò, ma a certe finzioni sono allergico. Non alleno la stampa, non so essere ruffiano, diversamente non saprei essere, non sarei Mazzarri. Sono onesto intellettualmente; poi ci sta di sbagliare, ma la buona fede è sempre fatta salva». Siamo in tema di rivelazioni: si dà il tempo di vincere lo scudetto?
«Ne ho vinti tanti di scudetti, facendo coincidere risultati con bilanci, da Acireale, la prima squadra salvata, al Napoli, con il quale sono andato in Champions, c’è dell’altro: la salvezza con la Reggina a meno undici ma partendo da meno quindici, l’Europa e la finale di Coppa Italia con la Samp. E mai un esonero. Crede sia poco?».
Dica un’altra verità: dopo le turbolenze della passata estate, quest’anno si sentiva più a rischio che in passato?
«L’ho sospettato, è vero. Poteva bastare qualche risultato negativo per rinfocolare le tensioni di nove mesi fa. Ma se siamo qua, vuol dire che siamo stati tutti bravi, me compreso….».
Perdoni la domanda: ci resterà ancora?
«Ho un contratto fino al 2013 ed intendo rispettarlo».
E a Napolil’humus per lo scudetto esiste?
«Esiste eccome, però in tempi ragionevoli. Ma se lei s’aspetta che le dica: lo vinciamo quest’anno, è fuori strada. Qui si può costruire su quanto è già stato edificato in questi sette anni e soprattutto negli ultimi due. Basta poco. E quindi, avendo poteri ampi, si può fare». Cos’è il Napoli dei miracoli?
«E’ una squadra che ha un gioco, una identità e anche un’anima.Pandev, a Palermo, ha espresso un concetto meravigliosamente gratificante: come si lavora qui non si lavora da nessuna parte. E lui ha conquistato il triplete con l’Inter. E’ vero, non lasciamo niente al caso, abbiamo la massima attenzione su qualsiasi particolare che può sembrare irrilevante e che invece può divenire determinante. Le partite si decidono talvolta con un episodio».
Si racconta che con Cavani, alla vigilia della gara con il Genoa, ci sia stato un colloquio chiarificatore….
«Non avevamo niente da chiarire ma tra uomini si parla. Non c’erano attriti, però avevamo il bisogno di confrontarci. Che poi abbia segnato al Genoa e anche a Palermo, mah, forse è un caso».
A proposito, come mai i presidenti delle «altre» star non l’hanno cercata?
«Intanto, qualche messaggio in passato è arrivato. Ma è vero, sono rigoroso: rispetto i ruoli e chiedo di essere ricambiato. Di tattica non discuto, però ascolto e spiego. Faccio l’allenatore perché mi piace e per cercare di garantire risultati al mio club. Fino ad oggi ci sono riuscito».
Quando le dicono che gioca in contropiede s’infuria….
«Il Napoli osa, attacca, segna, ha una manovra offensiva che parte da dietro, uno studio dei particolari. Non mi offende l’etichetta ma la visione deformata della realtà, la falsità».
A proposito, è l’allenatore più pagato d’Italia…
«Mica conosco la dichiarazione dei redditi degli altri. E poi a me interessa produrre redditi, valorizzare i miei giocatori. Un tecnico deve avere tra le proprie corde una vocazione da manager, deve guadagnare per quanto produce, come un qualsiasi manager di azienda. Ecco perché Ferguson rappresenta un’icona calcistica».
«Esiste eccome, però in tempi ragionevoli. Ma se lei s’aspetta che le dica: lo vinciamo quest’anno, è fuori strada. Qui si può costruire su quanto è già stato edificato in questi sette anni e soprattutto negli ultimi due. Basta poco. E quindi, avendo poteri ampi, si può fare». Cos’è il Napoli dei miracoli?
«E’ una squadra che ha un gioco, una identità e anche un’anima.Pandev, a Palermo, ha espresso un concetto meravigliosamente gratificante: come si lavora qui non si lavora da nessuna parte. E lui ha conquistato il triplete con l’Inter. E’ vero, non lasciamo niente al caso, abbiamo la massima attenzione su qualsiasi particolare che può sembrare irrilevante e che invece può divenire determinante. Le partite si decidono talvolta con un episodio».
Si racconta che con Cavani, alla vigilia della gara con il Genoa, ci sia stato un colloquio chiarificatore….
«Non avevamo niente da chiarire ma tra uomini si parla. Non c’erano attriti, però avevamo il bisogno di confrontarci. Che poi abbia segnato al Genoa e anche a Palermo, mah, forse è un caso».
A proposito, come mai i presidenti delle «altre» star non l’hanno cercata?
«Intanto, qualche messaggio in passato è arrivato. Ma è vero, sono rigoroso: rispetto i ruoli e chiedo di essere ricambiato. Di tattica non discuto, però ascolto e spiego. Faccio l’allenatore perché mi piace e per cercare di garantire risultati al mio club. Fino ad oggi ci sono riuscito».
Quando le dicono che gioca in contropiede s’infuria….
«Il Napoli osa, attacca, segna, ha una manovra offensiva che parte da dietro, uno studio dei particolari. Non mi offende l’etichetta ma la visione deformata della realtà, la falsità».
A proposito, è l’allenatore più pagato d’Italia…
«Mica conosco la dichiarazione dei redditi degli altri. E poi a me interessa produrre redditi, valorizzare i miei giocatori. Un tecnico deve avere tra le proprie corde una vocazione da manager, deve guadagnare per quanto produce, come un qualsiasi manager di azienda. Ecco perché Ferguson rappresenta un’icona calcistica».
Non c’è mai niente di casuale in ciò che fa, vero o falso?
«Verissimo. Analizzo qualsiasi aspetto, poi intervengo: pure nella preparazione delle partite, oppure nelle irruzioni del post-gara. Ho un metodo di ragionamento, provo a prevedere le situazioni».
«Verissimo. Analizzo qualsiasi aspetto, poi intervengo: pure nella preparazione delle partite, oppure nelle irruzioni del post-gara. Ho un metodo di ragionamento, provo a prevedere le situazioni».
Lo stratega-Mazzarri…
«Se le piace… Ma è per il titolo?». (fonte Corriere dello Sport)
lunedì 9 gennaio 2012
Vargas: “Qui a Napoli sono tutti pazzi per il calcio. Con il Cesena dovrei essere pronto”
“L’intenzione è di vincere tutto. La squadra è costruita per ottenere
ottimi risultati”. Così Eduardo Vargas, nuovo acquisto del Napoli, nel
corso della presentazione ufficiale andata in scena presso un hotel del
lungomare partenopeo. “Molti club erano interessati a me, ma il Napoli è
stato quello che mi ha dato più fiducia e che ha fatto un grande sforzo
per prendermi. Quello cileno è un campionato diverso, qui c’è un calcio
più veloce ed anche più duro, ma sono qui per provare a far bene come
nel mio Paese”, ha aggiunto l’attaccante sudamericano, che ieri sera era
in tribuna a Palermo. “Ho visto una bella gara, tutti hanno giocato
bene, soprattutto gli attaccanti – ha proseguito -. Questo Napoli mi
sembra un’ottima squadra, che gioca costantemente all’attacco, e che
avrebbe anche potuto segnare di più”.
Vargas ha poi raccontato le sue prime impressioni: “E’ fantastico qui, sembra un reality. Non dimenticherò il passato, gli inizi. Ma questa è una tappa importante della mia carriera. La cosa che mi ha colpito di più della città è la gente, l’accoglienza. Sono caldi, pazzi per il calcio. Aspetto di poter girare un po’ per vedere le bellezze di questo posto. Con il gruppo è stato un po’ imbarazzante all’inizio, poi sono arrivati i sudamericani e mi hanno spiegato i segreti per adattarmi in fretta. Mi hanno detto di non strafare, di pensare solo a fare quello che so. Mazzarri invece mi ha parlato subito di tattica. E mi ha detto di osservare bene a Palermo i movimenti degli attaccanti”.
Il 22enne di Santiago ha quindi parlato delle sue caratteristiche: “Le mie qualità principali sono la mobilità e la rapidità nello smarcarmi, e la mia posizione preferita è a destra. Sono quasi pronto, devo solo smaltire il fuso e ambientarmi un po’, ma penso che per la gara di Coppa Italia con il Cesena sarò a disposizione. Cosa dico ai tifosi azzurri? Sono qui per dare il mio contributo. Cercherò di fare quello che ho fatto in patria: so che loro mi hanno visto in video. Ecco, farò anche qui quello che hanno visto. Il numero di maglia? Ho scelto il 16 perchè è ‘vicino’ al 17, che è il mio preferito, ma ce l’ha Hamsik”. Infine una battuta piccata: “Il paragone con Sanchez? Non mi dà fastidio, ma siamo giocatori diversi, quindi anche questa cosa alla lunga, stanca”. (fonte Sky)
Vargas ha poi raccontato le sue prime impressioni: “E’ fantastico qui, sembra un reality. Non dimenticherò il passato, gli inizi. Ma questa è una tappa importante della mia carriera. La cosa che mi ha colpito di più della città è la gente, l’accoglienza. Sono caldi, pazzi per il calcio. Aspetto di poter girare un po’ per vedere le bellezze di questo posto. Con il gruppo è stato un po’ imbarazzante all’inizio, poi sono arrivati i sudamericani e mi hanno spiegato i segreti per adattarmi in fretta. Mi hanno detto di non strafare, di pensare solo a fare quello che so. Mazzarri invece mi ha parlato subito di tattica. E mi ha detto di osservare bene a Palermo i movimenti degli attaccanti”.
Il 22enne di Santiago ha quindi parlato delle sue caratteristiche: “Le mie qualità principali sono la mobilità e la rapidità nello smarcarmi, e la mia posizione preferita è a destra. Sono quasi pronto, devo solo smaltire il fuso e ambientarmi un po’, ma penso che per la gara di Coppa Italia con il Cesena sarò a disposizione. Cosa dico ai tifosi azzurri? Sono qui per dare il mio contributo. Cercherò di fare quello che ho fatto in patria: so che loro mi hanno visto in video. Ecco, farò anche qui quello che hanno visto. Il numero di maglia? Ho scelto il 16 perchè è ‘vicino’ al 17, che è il mio preferito, ma ce l’ha Hamsik”. Infine una battuta piccata: “Il paragone con Sanchez? Non mi dà fastidio, ma siamo giocatori diversi, quindi anche questa cosa alla lunga, stanca”. (fonte Sky)
domenica 8 gennaio 2012
PALERMO-NAPOLI 1-3. Un Napoli stellare brilla alla Favorita
Un Napoli stellare impone alla favorita la legge del più forte: 1-3, con reti di Pandev, Cavani e Hamsik per il Napoli e di Miccoli in chiusura per i rosanero di Mutti. Gli azzurri sono scesi in campo determinati, come fossero consapevoli di dover assolutamente vincere per non staccarsi ulteriormente dalla testa della classifica. Tranne qualche piccola sbavatura difensiva a inizio gara, la squadra di Mazzarri ha condotto una partita esemplare, esaltandosi in attacco con le giocate di Pandev, la fisicità e la corsa di Cavani, gli inserimenti di Hamsik, e, a sorpresa, anche di un Gargano molto intraprendente in fase offensiva.
LA PAGELLA DI AZZURRISSIMO
DE SANCTIS: serata senza patemi. VOTO: 6
CAMPAGNARO:in grande spolvero sotto il profilo della forma fisica. VOTO: 7
CANNAVARO: qualche difficoltà all’inizio sui movimenti di Miccoli e Budan, ma poi prende con sicurezza le redini della difesa. VOTO: 6.5
ARONICA: attento, si disimpegna con lucidità ed esperienza. VOTO: 6
MAGGIO: ingaggia un duello molto interessante con l’esperto e valido Balzaretti. La pericolosità del suo avversario diretto lo porta a limitare le proiezioni offensive. VOTO:6
GARGANO: le circostanze tattiche di questa partita lo portano anche a provare qualche inserimento offensivo ed un paio di tiri dalla distanza. E’ proprio da una sua percussione sulla destra che nasce il gol di Pandev. VOTO: 7.5 (dal 71° DZEMAILI: entra nella situazione più comoda, disimpegnandosi senza problemi. VOTO: 6)
INLER: tiene molto bene la posizione, si fa trovare dai compagni per far poi ripartire la manovra. A volte soffre, inevitabilmente, la superiorità numerica del Palermo a centrocampo. Sua la palla filtrante capitalizzata da Hamsik. VOTO: 7
DOSSENA: non sembra avere molta corsa. Gioca comunque una gara giudiziosa e senza sbavature. VOTO: 6
HAMSIK: primo tempo in sordina, largo sulla sinistra, nel quale si segnala solo per uno splendido cross non sfruttato da Cavani di testa. A inizio ripresa con la consueta eleganza insacca alle spalle di Benussi il terzo gol azzurro. In pagella, mezzo punto in più proprio per la sua rete. VOTO: 7 (dal 76° ZUNIGA: S. V.)
PANDEV: segna un gol bellissimo, frutto di classe e di tecnica, ma anche mestiere nello sbilanciare con l’anca l’avversario. Al 40° va vicinissimo al raddoppio con un destro a girare. Al 57° è fermato da un palo. VOTO: 7.5(dall’81° CHAVEZ: S. V.)
CAVANI:parte a spron battuto, andando tre volte di testa vicino al gol. Spreco malamente in occasione del terzo tentativo. Fa un lavoro encomiabile in fase difensiva. E poi segna un gol f a v o l o s o ! VOTO: 8
All. MAZZARRI: bravo nel modificare alcuni assetti tattici a gara in corso, come alcuni scambi di posizione tra Pandev e Cavani. Ancora più bravo presentare dopo la temuta sosta di campionato una squadra in ottima forma fisica e mentale. VOTO: 8
Antonello e Luca Perillo
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