Non è chiara questa operazione. In molti abbiamo atteso mister 
muscoli mollicci con trepidante attesa, un giocatore di quantità e 
qualità, capace di dare tanto a questo Napoli.
Davide Lippi assicurava, da quella sua ex GEA, una solidità di 
affermazioni coerente, che nel mondo del calcio è evento quantomeno 
raro.
Ma poi Donadel guarisce e decide improvvisamente di allontanare il figlio di Marcello Lippi.
La procura passa repentinamente ad Andrea D’Amico, lo ricordate? Ve ne siete già dimenticati?
La società d’appartenenza di tal procuratore è la PDP srl Pasqualin 
D’Amico, quella che ha gestito i seguenti casi: Arturo di Napoli, Fabio 
Gatti, Samuele dalla Bona, Fabiano Santacroce, Victor Ruiz e
Domenico Criscito.
Ogni nome una storia che non trasmette una grande coalizione con l’amore partenopeo. Voi che dite?
Argomento affrontato ad inizio stagione. Ma nessuno si immaginava che si
 riuscisse a cambiare la procura dalla sera alla mattina dopo un lungo 
infortunio. Dubbio che sia tutto pilotato.
Napoli è una città fatta di gente più intelligente della media, più 
colta e più adatta a vivere le esperienze quotidiane poco felici, certo 
qui non c’è la media furti presente a Genova, Roma, Milano, Torino. I 
livelli sono decisamente inferiori. Solo che i media raccontano cose 
diverse, ma noi abbiamo smesso di stare zitti. Il mondo deve sentirci.
Torniamo al calcio. Non so come finirà questa campagna acquisti, non 
credo che il signor Donadel abbia il coraggio di lasciarci, qualora lo 
facesse, sarebbe bello se donasse ogni euro ricevuto a noi tifosi, 
chiaramente al netto delle tasse; quelle certamente saranno state 
versate.
Che D’Amico, Pasqualin, Donadel, rammentino che ognuno sceglie la sua 
direzione, Napoli non è un parcheggio. E’ un avviso per tutti. Negli 
anni di Doni, forse gli accordi di società indebitate fino al collo, con
 giocatori sotto contratto, sono talmente pericolosi da tuonare talmente
 forte da trasformare la sentenza Bosman, in sentenza Silvio.
Questa società non fa operazioni ai limiti dell’onestà, corteggiando 
giocatori sotto contratto, dipingendoli dei due colori di Stendhal, 
umiliando il silenzio di altre società che permettono da anni questo 
ignobile sciacallaggio, per poi promettere più soldi e pagarli prezzi 
fuori mercato. Certi conti non tornano. La tattica Raiola su Hamsik 
vestì quel tipo di obiettivo. Corteggiamo mediaticamente per prendere a 
quattro denari.
Aurelio De Laurentis li paga i giocatori, senza il costo dei meriti o delle operazioni parallele.
Non ha bisogno delle questue altrui. Che Donadel segua il suo destino 
sportivo. Con serietà, i suoi procuratori avrebbero molto da spiegarci.
Domenico Serra

2 commenti:
Donadel ci darà una mano, anzi, due piedi!
Domenico, di queste cose se ne sentono tutti i giorni.
Nel calcio, l'unica cosa vera, è la nostra passione. Facciamo come i genitori con i figli, a questo mondo, perdoniamo tutto.
Camma fa'... la domenica senza il pallone è veramente una palla! :-)
Antò addà passà a nuttat.
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