giovedì 31 marzo 2011

Yebda, che carattere: "Lo scudetto per entrare nella storia. Con la Lazio dobbiamo vincere"

“Sappiamo che quella di domenica sarà una partita difficile. La Lazio è una bella squadra. Noi sappiamo che dobbiamo fare qualcosa di bello per la città. Entrare nella storia? Per farlo si deve vincere lo scudetto, perchè Maradona l'ha vinto due volte. Loro avranno delle assenze, ma hanno altri giocatori che possono sostituirli senza problemi. Avremo una partita dura, speriamo con l’entusiasmo di riuscire a vincere. Dobbiamo far vedere che abbiamo carattere, dobbiamo vincere a tutti i costi".
DERBY DI MILANO - "Forse il pareggio è il risultato migliore per noi, ma dobbiamo pensare a vincere la nostra partita e poi penseremo ad altri discorsi. Togliere un giocatore a Milan e Inter? Boateng è importante, ci ho giocato insieme e può cambiare la partita. Comunque direi Ibrahimovic che è importantissimo per loro, mentre nell’Inter sicuramente Eto’o".
SCUDETTO - "Mancano ancora otto partite, dobbiamo giocare partita per partita e alla fine vedremo dove siamo arrivati. L’uomo scudetto? Io direi che ci sono tre giocatori più un gruppo molto unito e tutti danno il massimo per la squadra".
FUTURO - "Mi trovo molto bene a Napoli, c'è un bel rapporto con i compagni e il mister. Non so cosa sucederà, valuterò con la società. E’ ovvio che vorrei restare, sto facendo il massimo per dimostrare che posso dare un contributo. La cosa impportante adesso è la partita con la Lazio".
IL MIGLIOR YEBDA - "Non si è ancora visto secondo me, però posso migliorare in questa fase finale. Punizioni? Io non ho paura, l’ho dimostrato con l’Inter facendo il cucchiaio. Non l’ho fatto in nazionale solo perché nel Marocco c’è Kharja dell’Inter che lo sapeva".
NAZIONALE - "Era molto importante per me fare bene, per noi è un derby molto sentito. Ho giocato in una posizione più offensiva, all’occorrenza se il mister lo chiede posso fare più ruoli. Nel mio paese ora c’è grande attenzione per il Napoli
"In chiusura ci tengo a ringraziare la società e i tifosi, sono contento di essere in questa squadra".

Cavani ha un rimpianto: "Che bello sarebbe stato segnare a Dublino con il Napoli..."

"Ho fatto gol all'Irlanda di Trapattoni, che sta facendo un ottimo lavoro con la Nazionale britannica. Ma di certo, se avessi segnato qui con il Napoli nella finale di Europa League, sarebbe stata un'altra grandissima soddisfazione". Edinson Cavani ha raccontato il suo momento magico in un'intervista pubblicata oggi da Il Mattino. "Il Napoli mi sta regalando momenti indimenticabili, e non solo per l'aspetto sportivo. I compagni e i tifosi mi rendono ogni giorno più felice, ogni allenamento è una gioa. E ora sotto con la Lazio, altra partita molto impegnativa".
TRA SCUDETTO E CHAMPIONS - "Stiamo facendo sognare i tifosi, e anche noi sogniamo: questo è molto bello. Sarebbe stupendo poter giocare e confrontarsi con le squadre più famose al mondo. Io ci credo, e spero che questo sogno s'avveri. La serie A non è semplice, posso dire di conoscere bene ormai questo campionato. Con il Napoli abbiamo giocato ottime partite, magari qualche volta non siamo riusciti ad esprimerci su certi livelli, ma quello che conta alla fine sono i risultati. Del futuro è rischioso parlare ora, non dobbiamo deludere le aspettative di chi ci segue, ma è chiaro che puntiamo in alto"
IL CAVANI PRIVATO - Alla fine dell'intervista, l'attaccante uruguaiano svela alcuni piccoli particolari della sua vita privata: "Mi piace passare un pò di tempo a casa e rilassarmi con gli amici. Quando è possibile mi piace fare un giro vicino al mare e mangiare una pizza. Sono un ragazzo normale, amo la compagnia e quando sono lontano dal campo di gioco il desiderio è quello di stare con le persone che amo"

mercoledì 30 marzo 2011

Cavani: "Gioco nel Real Napoli e ho il sogno scudetto da inseguire"

Tiferà per l'Inter. Edinson Cavani ha le idee chiare in vista del derby di sabato sera: "Vorrei che l'Inter vincesse il derby, perché la squadra di Leonardo passerebbe al comando della classifica ma non scapperebbe via" ha detto il matador alla Gazzetta dello Sport dopo la partita con la sua nazionale (3-2 in Irlanda con un suo gol). "Noi potremmo scavalcarla nella sfida diretta in programma al San Paolo. Con l'aiuto di ottantamila "amici". E' bello essere padroni del proprio destino. Con un risultato diverso, invece, tutto dipenderebbe dal Milan e dai suoi risultati. Questa è la nostra speranza. Lo scudetto - ha detto Cavani - è un sogno. Inter e Milan sono più forti. Noi dobbiamo mettere sulla bilancia la nostra felicità, la nostra freschezza, la nostra testa pulita. Loro "devono" vincere lo scudetto, noi possiamo vivere partita dopo partita. Il nostro obiettivo principale del resto è conquistare la qualificazione in Champions League".
IL NUOVO ARRIVATO - E se dal punto di vista professionale è un momento d'oro per il bomber di Salto, altrettanto può dirsi per l'aspetto familiare, allietato dall'arrivo di Bautista: "E' bellissimo, come tutti i bambini del resto. Se gli dedicherò la prossima rete in campionato? Può essere, deciderò sul momento. Non voglio niente di preparato"
LAZIO - Massima concentrazione, però, sulla sfida con la Lazio del suo amico Muslera: "Mi dispiace ma dobbiamo vincere. Anche la Lazio è in lotta per la Champions, ha giocatori importanti in ogni reparto. Sarà dura. Lo sappiamo. Mi aspetto numeri importanti da Lavezzi che è caricato a mille. Io cercherò di fare gol e di aiutare i compagni, come sempre. Ma la verà qualità di questa squadra è la forza del gruppo. Mazzarri ci ha insegnato ad essere un collettivo, a non ragionare singolarmente ma come un unico blocco".
FUTURO - Infine, la dichiarazione che tutti i tifosi attendevano: "Il mio futuro? E' già scritto. Gioco nel "Real Napoli" e sono felice. Voglio continuare a correre e a segnare in maglia azzurra. E non vorrei più tornare sull'argomento. Ho il sogno scudetto da inseguire, e questo mi basta"

Questo si che e un vero campione in tutto Cavani qui a Napoli ti amiamo grazie mille

lunedì 28 marzo 2011

De Laurentiis: "In ritiro allestiremo un altare. E sui pareggi si costruiscono le vittorie altrui"

Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis ha rilasciato alcune considerazioni a margine della conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa "Giubileo per Napoli", tenutasi stamane presso la sede arcivescovile della città. Il patron azzurro, accompagnato dallo staff della società, si è mostrato disponibilissimo e da grande uomo di spettacolo ha finanche fatto da moderatore, gestendo e dando luogo a simpatici siparietti insieme al cardinale Sepe. Si è soffermato sui temi e sui punti salienti dell'iniziativa esordendo con dei ringraziamenti. Ecco quanto evidenziato da Tuttonapoli.net: "Ringrazio il nostro cardinale, per aver dato seguito ad una mia vecchia proposta. Ma ringrazio soprattutto la società civile che ha dato sostegno a questa mia iniziativa. Ho chiamato di persona il presidente degli industriali di Napoli, invitandolo a sollecitare altri imprenditori affinchè diano anche loro un contributo importante ai nostri giovani, bisogna essere più che propositivi, raccogliendo quanto più fondi possibili. Bisognerebbe assumere la consulenza di un esperto, un manager di livello internazionale che sappia guidarci, che possa agire da faro per un percorso innovativo".
Nel corso della conferenza è stato poi trasmesso un filmato con le immagini più emozionanti della stagione azzurra, addolcito dalle stupende note dell’inno giubilare dedicato proprio al Napoli. De Laurentiis compiaciuto dall’iniziativa ha inoltrato delle proposte al Cardinale, prendendo spunto dalla grande fede di Cavani: “Edinson rappresenta la chiesa in modo sublime, propongo per il giovedì santo delle processioni in giro per i sepolcri della città, con capofila insieme alla gente, Cavani”. Aggiunge poi: “Sto prendendo degli accordi sulla sede del prossimo ritiro estivo, saranno di durata triennale, farò costruire un altare, così lei (rivolgendosi al cardinale ndr) potrà celebrare una messa per i nostri calciatori ed i tanti tifosi al seguito”. Simpatico siparietto finale insieme al Cardinale che ha ribadito: "Se domenica Milan e Inter pareggiano e noi vinciamo, bhè allora...". De Laurentiis sorridendo ha risposto: "Sepe prossimo presidente onorario del Napoli, il Cardinale ha capito tutto, è sui pareggi che si costruiscono le vittorie altrui. Ma non promettiamo quello che è nelle mani di Dio...". Rivolgendosi ai giornalisti presenti: “I media devono sensibilizzare le persone a far parte della cordata della speranza”.

Fonte:Tuttonapoli.net

sabato 26 marzo 2011

Mazzarri: «Menez mi piace Lotteremo fino alla fine»

NAPOLI, 26 marzo - «Otto finali e noi facciamo la corsa solo su noi stessi». Nonostante la sosta di campionato Walter Mazzarri è già carico in vista della prossima giornata e del finale di campionato. Il tecnico ha parlato anche di mercato, confermando che Menez è un giocatore che apprezza molto.

LA CLASSIFICA
- Innanzitutto, come si sta in questa posizione invidiabile di classifica? «Credo che la nostra forza è stata quella di non guardarla mai la classifica. E continueremo a non farlo. Sappiamo di aver fatto due vittorie importanti, ma basterebbe poco per calare. Dobbiamo conservare il nostro equilibrio, ci sono otto finali, dobbiamo migliorare, crescere e tutto il resto non ci deve riguardare. Sinora siamo più che soddisfatti per la crescita che ha ottenuto questa squadra e vogliamo proseguire così. Se il Napoli oggi è a questo punto significa che la Società, lo staff e tutti quanti abbiamo fatto le scelte giuste di mercato, abbiamo tutelato i nostri talenti ed abbiamo salvaguardato lo spirito di gruppo. Se guardate l'intero campionato vedrete che ogni giocatore ha reso ed ha aiutato a rendere i compagni al massimo. Questo spirito è il vero valore aggiunto di questa squadra».

COMPLIMENTI AL NAPOLI -
Il gioco del Napoli è divertente ed incisivo. Tanto che anche autorevoli giornali inglesi stanno studiando le tattiche di Mazzarri: «I complimenti ci riempiono di orgoglio. Vuol dire che si è lavorato bene e questo dimostra quanto sia maturato il Napoli sia in Italia che in Europa come impatto mediatico. Mi piace sottolineare che al di là del risultato questa squadra piace come spirito, come gioco, come mentalità e anche estetica. E' piacevole vedere il Napoli interpretare le partite e questo aspetto è un motivo di grande soddisfazione. Il Napoli piace non solo ai tifosi ma anche agli sportivi che amano il calcio».

NAPOLI E UDINE
- L'Udinese è un'altra squadra che regala spettacolo: «Io credo che sia Napoli che Udinese stiano facendo cose eccezionali. Se si fa un paragone coi grandi Club, con il tetto ingaggi delle big e tanti fattori, io penso che noi e l'Udinese stiamo davvero ottenendo risultati strepitosi. Probabilmente l'ambiente di Udine lascia lavorare più tranquilli, Napoli è più passionale, probabilmente dà maggiore pressione ma anche tanto entusiasmo». Maggio ieri ha disputato una buonissima partita in Nazionale: «Maggio è uno di quelli che con me gioca sempre. E' arrivato a certi livelli anche perché è maturato con noi. Gioca con una squadra con mentalità vincente e si esprime al meglio anche in Nazionale. Io non mi meraviglio perché Maggio con noi ha sempre disputato grandi partite».

LOTTA SCUDETTO
- Lo scudetto quando si decidera? «Ho la sensazione che si deciderà all'ultima giornata. Per come è strutturata la classifica credo che ci sarà un rush finale, almeno questa è una mia impressione. Noi continuiamo col nostro profilo di sempre. Ci estraniamo da tutto e corriamo su noi stessi. Adesso arriva la primavera, stiamo curando ogni dettaglio per arrivare al top delle nostre potenzialità. Io e il mio staff le pensiamo tutte per dare la possibilità ai giocatori di esprimersi al massimo. La mia attenzione è concentrata solo su questo, non sui numeri e sulla classifica»

LO SPOGLIATOIO -
Come sta vivendo lo spogliatoio questo finale di stagione? «Guardate io vi dico che ho parlato alla squadra ed ho detto: 'ragazzi ci sono otto partite alla fine, molti di noi non si sono mai trovati in questa situazione a fine stagione. Siamo in una condizione di entusiasmo e di fascino. Perciò facciamo come se fossero due mesi di ritiro, ognuno per conto proprio facesse i sacrifici per onorare al meglio questa maglia'. Sono certo che i ragazzi daranno il massimo. Noi non abbiamo calciatori storicamente allenati a lottare per il vertice. Siamo giovani, ci sono ragazzi pieni di voglia di far bene ma che in passato non giocavano in squadre che lottavano per il vertice. Perciò io quando parlo coi ragazzi voglio trasmettere loro la serenità per non far sentire il peso e affinchè possano giocare mentalmente liberi. Mancano due mesi e dobbiamo affrontarli esattamente come abbiamo affrontato psicologicamente l'intera stagione».

QUESTIONE CAMPI
- Arriva la primavera, significa caldo e soprattutto cami più leggeri. Una condizione che sicuramente favorisce le squadre tecniche come il Napoli: «Sì, questo ci conforta. Per come è strutturata questa squadra anche fisicamente, questo è un fattore positivo. Certo dovremo però affrontare le insidie delle grandi squadre, perché adesso tutti ci aspetteranno come una grande squadra. Ci sarà tantissima attenzione da parte dei nostri avversari. Ci sono tante variabili da valutare in un finale di campionato. Noi, ripeto, siamo un mosaico ben preciso, giochiamo palla a terra ed abbiamo un tridente che viene messo nelle condizioni di esprimersi benissimo anche grazie lavoro di chi è dietro. Siamo una squadra che ha dei meccanismi precisi e quando girano bene tutti gli uomini, ogni singolo ne beneficia. Ecco perché noi dovremo basare tutto sul nostro gioco ed avere sempre la stessa filosofia di squadra».

MILAN-INTER
- La prossima settimana ci sarà il derby di Milano. Mazzarri per chi tifa? «Io tifo per il Napoli. Avremo una partita difficilissima con la Lazio. Guardo solo a noi, c'è poco da guardare gli altri. Dobbiamo dare il massimo noi, questo è fondamentale. Non dobbiamo fronteggiarci solo con Milan ed Inter ma con tutti. Ci sono ventiquattro punti in palio e noi dovremo guardare sopra sotto e soprattutto badare a mantenere questa media fino alla fine».

MENEZ
- Già si parla di mercato. Uno dei nomi che si fanno per il Napoli del prossimo anno è quello di Menez: «Ci mancava solo questo. Menez? Non c’è bisogno che lo dica io, è forte. Piace a tanti, mica solo a me».

venerdì 25 marzo 2011

Un turno in meno a Ibrahimovic. Ma guarda un po'...

Sembra il classico caso in cui vengono applicati due pesi e due misure. Poi sta a ciascun tifoso (e non) farsi una propria idea. Fatto sta che la Corte di Giustizia Federale ha ridotto da 3 a 2 le giornate di squalifica a Zlatan Ibrahimovic, accogliendo in parte il ricorso presentato dal Milan. Una giornata di «sconto», dunque, laddove per Ezequiel Lavezzi, stella del Napoli, non ci fu verso alcuno di ottenere una riduzione, nonostante il motivato ricorso della società azzurra. Le tre giornate inflitte in prima istanza gli furono riconfermate tutte, causa il poco cavalleresco scambio di sputi col romanista Rosi. Un gesto, è chiaro, da punire, anche se apparve subito chiaro che l'argentino fu vittima di una forte provocazione. L'attaccante svedese pure non c'è andato per il sottile: rifilò un pugno nello stomaco a un giocatore del Bari. Il lama contro Rocky:e il «boxeur» viene parzialmente perdonato. Ibra in ogni caso non potrà disputare il derby contro l'Inter in programma il prossimo 2 aprile. Rientrerà invece la successiva giornata, in cui è in calendario Fiorentina-Milan. (fonte Corrieredelmezzogiorno.it)

giovedì 24 marzo 2011

Bilanci in attivo: il Napoli tra le quattro società virtuose Insieme a Fiorentina, Catania e Livorno

Una pessima notizia per il calcio italiano, che con il Fair Play finanziario alle porte, continua purtroppo a spendere molto di più di quanto ricava. L'inchiesta pubblicata oggi dalla Gazzetta dello Sport parla chiaro: in Italia le società vivono al di sopra dei propri mezzi. Nell'ultima stagione di riferimento, quella 2009-2010, sono stati bruciati 193,5 milioni di euro. Un lieve miglioramento, considerando i 200 milioni spesi nella stagione 2008-2009. Ma il traguardo del pareggio è ancora lontanissimo.
SOCIETA' MODELLO - Esistono per fortuna alcune società virtuose. Tra queste rientra pure il Napoli, che dunque sta tenendo fede alla promessa fatta da De Laurentiis: mai più bilanci in disordine con tutti i rischi derivanti. La società partenopea è "dentro" di soli trecento mila euro. Ma è in utile, ed è questo ciò che conta. Al primo posto della classifica c'è la Fiorentina, che ha prodotto utili per 4,4 milioni di euro, seguita dal Catania (2,5 milioni) e dal Livorno (1,8 milioni), che poi è retrocesso.
FAIR PLAY - A partire da luglio, inizieranno i controlli della Uefa sui bilanci delle società. E in un futuro prossimo, per accedere alle manifestazioni internazionali, l'elemento discriminante sarà rappresentato proprio dal pareggio in bilancio. Se questa regola fosse già in vigore oggi, ben sette squadre italiane sarebbero fuori. Ciò che incide maggiormente sono gli stipendi da pagare ai calciatori: è la spesa che preme per il 68% sul fatturato. E anche l'esposizione verso le banche rimane molto alta. E' ora che il calcio italiano si cominci a dare una regolata: il fair play finanziario è una realtà molto più vicina di quello che si può immaginare.

Fonte:Tuttonapoli.net

Ovacion - Cavani rifiuta il Real, De Laurentiis prepara super-clausola

Respinta la proposta del Real Madrid di Josè Mourinho. Edinson Cavani vuole restare a Napoli dove si trova benissimo e De Laurentiis è pronto ad ogni sacrificio per blindarlo. E' quanto rivela Ovacion Digital, supplemento sportivo dell'autorevole quotidiano uruguayano El Pais. L'attaccante uruguayano avrebbe confidato al suo entourage di voler restare senza alcun dubbio a Napoli, anche per la continuità di rendimento trovata, nonostante gli interessamenti di Manchester United, Chelsea e Bayern Monaco oltre a quello di Josè Mourinho che lo voleva già all'Inter. "Non è in vendita" sarebbe stata - sempre secondo Ovacion - la risposta di Aurelio De Laurentiis che è pronto a blindare il giocatore con una clausola rescissoria di 100mln di euro e ad accontentare gli agenti del giocatore con un raddoppio dell'ingaggio ("pago quello che volete" è il virgolettato riportato).

mercoledì 23 marzo 2011

Pozzo apre al Napoli per Inler: "Ci siamo promessi che ne riparleremo a fine stagione"

Il Napoli è alla spasmodica ricerca di centrocampisti di qualità per la prossima stagione, da più sessioni di mercato si fa il nome di Gokhan Inler dell'Udinese, senza però arrivare mai ad una felice conclusione della trattativa. A chiarire un pò la situazione ci ha pensato direttamente il patron del club friulano Giampaolo Pozzo, che è intervenuto ai microfoni di Kiss Kiss Napoli durante la trasmissione Radio Goal, rilasciando alcune considerazioni in tal senso. Ecco quanto evidenziato da Tuttonapoli.net: "Ho parlato con De Laurentiis di Inler più volte, ma senza concludere nulla. Ci siamo promessi di rincontrarci a fine campionato. Ora abbiamo bisogno di concentrazione per raggiungere i migliori obiettivi possibili, poi è chiaro che in base a quanto faremo, cercheremo di capire cosa fare. Se si va in Europa, il progetto potrebbe cambiare, anche se qui ad Udine privilegiamo sempre la volontà dei calciatori, che potrebbero essere anche allettati da proposte economiche indubbiamente superiori alle nostre". Aprendo così ad un possibile approdo del nazionale svizzero in maglia azzurra a fine stagione. Il numero uno bianconero ha poi confermato che non c'è stata nessuna richiesta da parte del Napoli per il centrocampista Antonio Candreva

martedì 22 marzo 2011

Corbo: "Napoli non temere nessuno. Campionato falsato dalla Sampdoria!"

Antonio Corbo, giornalista di Repubblica, ha rilasciato alcune considerazioni ai microfoni di "Si gonfia la rete" in onda su Radio CRC. Ecco quanto evidenziato da Tuttonapoli.net: “In queste ultime partite il Napoli deve fare di tutto per vincere ogni gara. Deve pensare partita dopo partita, non bisogna prefiggersi dei traguardi altrimenti si rischia di farsi prendere dall’ansia e dalle pressioni, specialmente perché il Napoli non è abituato a pensare di poter lottare per lo scudetto. Sono stupito da un Moratti che adesso si accorge del Napoli. Mi chiedo se sia giusto tenere aperto il mercato di gennaio e permettere alle società di uscire fuori bilancio per comparare disperatamente giocatori. Credo non sia stato corretto permettere alla Sampdoria di privarsi di Cassano e di Pazzini. La Sampdoria ha smantellato la squadra e ha falsificato il campionato perché che incontra i doriani oggi non sfida la stessa squadra di ieri. A metà campionato non si dovrebbe svendere i calciatori. Nel calcio chi spreca denaro crea problemi anche agli altri. Il Napoli invece ha speso in modo oculato e sta raggiungendo grandi risultati. La squadra azzurra non deve temere nessuno e non deve essere condizionato dallo scudetto, deve vincere tutte le partire e alla fine si tireranno le somme”.

lunedì 21 marzo 2011

La volata scudetto a tre? L'ultima volta vinse la terza

ROMA, 21 marzo - Il Milan che sbriciola il suo cospicuo vantaggio ma è comunque battistrada, l'Inter che nell"erà Leonardo corre a perdifiato e confida nel derby, il Napoli sornione che è sempre in zona dopo una leggera flessione e ritrova i gol di Cavani. Il trio scudetto sa che mancano otto turni alla fine e tutti i giochi sono possibili, e perfino l'Udinese, a -6 dal vertice, non smette di farci un pensierino.

E' CORSA A TRE PER LO SCUDETTO - La serie A sfodera uno dei suoi finali migliori, da batticuore. Per la terza volta da quando ci sono i tre punti a vittoria - dal 1994/95 ad oggi - lo scudetto si deciderà con una volata a tre. Il Milan dopo 30 giornate comanda la serie A con 62 punti, l'Inter insegue a -2, il Napoli a -3. La situazione si è creata grazie alla straordinaria rimonta dell'Inter, che con Leonardo in panchina ha messo insieme 37 punti in 15 partite (12 vittorie, 1 pareggio e 2 sconfitte il bilancio, con media punti-partita di 2,47), non tanto per il rallentamento del Milan, che comunque da Natale ad oggi ha perduto la prima partita di campionato sabato a Palermo e che in 13 giornate ha totalizzato 26 punti (7 vittorie, 5 pareggi ed 1 sconfitta lo score rossonero), alla media di 2 netti a partita, una media tipica per chi deve vincere lo scudetto.

I PRECEDENTI - Il Milan, è vero, aveva +13 sui cugini nerazzurri a Natale, ma il dato era inficiato dal fatto che l'Inter, per la partecipazione al Mondiale per club, aveva dovuto rinviare le gare della 16/a e 17/a giornata contro Cesena (in casa) e Fiorentina (al Franchi) che sono state recuperate nel 2011 sotto la gestione Leonardo e non più sotto quella di Benitez. I due precedenti campionati di serie A che vedevano a 8 giornate dalla fine una situazione praticamente analoga a quella odierna sono quelli del 1997/98 (Juventus 54, Inter 53 e Lazio 52 a 720' dalla fine del torneo, con Juventus laureatasi campione d'Italia a 74 punti, Inter seconda a 69 e Lazio finita addirittura settima a quota 56) e del 2001/02 (Roma e Inter al comando con 53, Juventus inseguitrice a 52 e bianconeri campioni d' Italia con 71 punti davanti a Roma 70 e Inter 69, con i nerazzurri partiti in testa a 90' dalla fine e 'suicidatisì con il 2-4 all'Olimpico contro la Lazio nell'ultima giornata). Dopo tanti testa a testa a due il discorso scudetto si allarga, crescono le attese e si moltiplicano i tifosi che sperano nel tricolore.

De Laurentiis: "Che record per Cavani. Mazzarri? A vita. Gargano? Vi spiego..."

"Sono contento per Cavani. Al di là del rigore ha fatto un grandissimo gol, sbloccandosi dopo un periodo un pò così e eguagliando il record di 22 reti di Vojak". Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, contentissimo per la doppietta di Edinson Cavani, elogia tutto il collettivo azzurro che mostra di essere estremamente unito e legatissimo al suo tecnico: "C'è uno spirito di gruppo straordinario. I ragazzi - ha detto De Laurentiis - volevano vincere a tutti i costi anche per il loro allenatore che era stato male in settimana. Per Mazzarri non essere in campo in allenamento è stata una vera sofferenza, i ragazzi l'hanno capito e hanno lavorato ancora meglio in settimane per arrivare al meglio alla gara.  E sulle voci di mercato non c'è da preoccuparsi: io lo vorrei a vita. Noi, lo ripeto, non abbiamo obiettivi. Dobbiamo solo giocare al massimo, consapevoli che siamo una realtà che continua a costruire qualcosa di importante anno dopo anno".
CRESCITA - Non cambia il progetto di De Laurentiis, politica dei giovani per colmare il gap con le grandi: "Questo è un Napoli giovane che, in stile Barcellona, deve rinforzarsi ogni anno per crescere sempre di più. Altre dirette concorrenti, invece, devono svecchiare o confermare molti giocatori. C'è anche una squadra come l'Udinese che invece ha giocatori che girano a mille. Queste restanti gare serviranno anche per capire come dovremo rinforzare la rosa. Verificheremo ogni segnale che arriverà fino alla fine del campionato".
DONADONI E CAGLIARI - Saluto fugace tra De Laurentiis e l'ex Roberto Donadoni scelto in prima persona dal presidente per guidare i partenopei: "Ci siamo stretti la mano da persone per bene". Soddisfazione per la doppia vittoria sul Cagliari: "Oggi abbiamo sfatato un altro tabù e non dimentichiamo la gara d'andata con quel gol all'ultimo secondo. Era dal '93 che non vincevamo in casa con il Cagliari ed è un altro bel record in quest'annata".
GARGANO Il presidente ha spiegato l'assenza di Gargano che questa mattina ha lasciato il ritiro: "Ha avuto un problema familiare ed è dovuto andare via. Siamo stati in contatto durante la gara con gli Sms".

domenica 20 marzo 2011

Napoli - Cagliari 2-1: missione compiuta. Azzurri a -3 dal Milan

Il Napoli batte 2-1 il Cagliari di Donadoni e si porta a soli 3 punti dal Milan primo in classifica. Gara sofferta, ma vittoria meritata dagli azzurri, tutto cuore. Il Cagliari pressa alto e gioca a viso aperto fin dai primi minuti. I sardi si dispongono bene soprattutto a centrocampo e al 14' potrebbero segnare con Acquafresca per un fuorigioco applicato male. E' così che al 21' De Sanctis raggiunge e supera il record di Castellini per l'imbattibilità interna (764 minuti). Il Napoli non punge in attacco, ma nella ripresa la musica cambia e gli azzurri si procurano un penalty che Cavani trasforma. Napoli straripante: 4 occasioni in 10 minuti, ma basta un episodio ad Acquafresca per pareggiare. Ci pensa Matador a portare il Napoli sul 2-1 con un gran gol su assist di Hamsik (che potrebbe segnare poco dopo). Il Napoli domina a sprazzi e riesce a portare in porto una gara importantissima.

DE SANCTIS 6.5 - Raggiunge un record storico. Il gol gli passa sotto le gambe
SANTACROCE 6.5 - Si dà da fare, in affanno in qualche circostanza su Acquafresca, ma i suoi anticipi sono efficaci
CANNAVARO 6.5 - Molto attento, sorpreso da Acquafresca in occasione del gol
RUIZ 6.5 - Qualche pasticcio in avvio, sia in difesa che in impostazione. Meglio nella ripresa, dove azzecca i tempi e i lanci
ZUNIGA 6.5 - Vittima del pressing del Cagliari nel primo tempo. Cresce notevolmente nella ripresa, soprattutto in fase difensiva
YEBDA 6.5 - Non al top l'intesa con Pazienza, perde qualche palla ma combatte come un leone
PAZIENZA 7- E' il polmone della mediana azzurra. Riesce a dettare i tempi nonostante sia braccato da molte maglie rosse
DOSSENA 6.5 - Corre ed è sempre presente per i cross, non tutti sfruttati al 100% (ARONICA 6 - Libera bene palle insidiose)
HAMSIK 7.5 - Onnipresente, ma spesso è chiuso dai sardi. Nella ripresa è devastante: assist a Cavani per il 2-1 e percussioni doc. Esce per i crampi (MASCARA 6 - Colpisce un clamoroso palo di testa su cross di Ruiz)
LAVEZZI 7.5 - Mobile e generoso, potrebbe segnare nel primo tempo. Nella ripresa si procura il rigore
CAVANI 8 - In ombra nel primo tempo, si sblocca dopo 6 partite su rigore e supera Careca in fase realizzativa. Il raddoppio è una delizia: raggiunge il record di Vojak con 22 reti.


MAZZARRI 7 - Primo tempo blando, col Cagliari che ammansisce gli azzurri. Ripresa scoppiettante e tre punti che potrebbero essere decisivi di qui alla fine.

sabato 19 marzo 2011

Maggio: "I compagni sono ben preparati, sfatiamo un altro tabù"

Protagonista all’official store del Napoli di Via Vetriera, Christian Maggio è stato intercettato dai microfoni di Radio Marte: “E’ incredibile arrivare qui e trovare tutta questa gente che ti acclama! E’ il segno che stiamo facendo molto bene”. Al Sant’Elia questa stagione si è interrotto un lungo digiuno, adesso tocca battere il Cagliari al San Paolo, impresa non ancora riuscita dal ritorno in massima serie: “Quest’anno stiamo sfatando un po’ di tabù, cerchiamo di farlo anche domani, io non ci sarò, ma i compagni stanno bene e si sono preparati al meglio”. Qualche battuta sulla sfida tra i due tecnici. Questo quanto evidenziato da Tuttonapoli.net: “Con Donadoni non è andata come ci si aspettava , ma resta un grande allenatore. Mazzarri? Non è stato bene, ma lui è un lottatore!”

venerdì 18 marzo 2011

De Sanctis: "Obiettivi? Fissarsi tra le prime tre"

Morgan De Sanctis, portiere del Napoli, è il protagonista del salottino di “Marte Sport Live” su Radio Marte. Ecco quanto evidenziato da Tutto Napoli: “Quello col Cagliari è un appuntamento importante. Loro avranno una gran voglia di rivalsa dopo la cattiva prova della scorsa giornata. Faremo il possibile perché la nostra corsa continui più forte di prima. Quest’anno c’è la possibilità di arrivare nelle prime tre posizioni, non ci sono obiettivi se non questo. C’è differenza tra quarto e terzo posto. Significherebbe tantissimo per tutto un discorso di programmazione tempistica. Il Milan dista sei punti, e a nove giornate dalla fine sono molti. Ci guardiamo intorno a 360 gradi senza mai distogliere lo sguardo da noi stessi. Donadoni? Ricordo un inizio di stagione alquanto tribolato, anche se le prestazioni c’erano. Ci siamo poi assunti le nostre responsabilità andando a mettere in campo tutte le nostre qualità. Il valore del tecnico resta alto e lo sta dimostrando a Cagliari. In questi anni credo di aver raggiunto il miglior rendimento psico-fisico della carriera. Promettere di restare da qui fino alla scadenza e anche oltre del mio contratto sarebbe inutile. Pensieri lontani da Napoli non ne faccio. Chiaro che poi andando avanti con gli anni bisognerà avere anche l’onestà intellettuale di capire sino a quando si riesce ad essere competitivi. Fare brutte figure non è proprio da me. Il mio idolo? Mi dividevo tra il mito di Maradona e quello di Zenga. Ho sempre pensato a divertirmi, ma poi son successe una serie di cose di cui mi dico fortunato. Adesso ci vorrebbe solo un bel trofeo da alzare col Napoli. Cercheremo di centrare la qualificazione Champions con tutte le forze, ma vincere qualcosa avrebbe tutt’altro sapore. Ci sono stati frangenti in cui non siamo riusciti ad indirizzare bene la fortuna (vedi Villarreal e quarto di Coppa Italia con l'Inter, ndr.). Convocazione? Ultimamente ho avuto l’opportunità di parlare col preparatore dei portieri della Nazionale. Hanno impostato la loro politica su Buffon com’è giusto che sia, e dietro di lui si è puntato sui giovani. In questo momento storico non c’è bisogno di un giocatore come me. Se dovessero cambiare le cose, non ci sarebbero problemi a rientrare nel giro. Io allenatore in futuro? Non credo proprio. Potrei fare il dirigente o magari il commentatore televisivo, ma non il tecnico. Son troppo maniacale per quella professione".

giovedì 17 marzo 2011

Ernesto Bronzetti: "Napoli, escludo Diarra. Il fair play finanziario contro le piccole"

Il noto agente Fifa Ernesto Bronzetti ha rilasciato un'intervista ai microfoni dell'emittente campana Telecaprisport in occasione della presentazione della seconda edizione del “The Vip Champion”, la kermesse di sport e spettacolo che si terrà a Capri dall’8 al 12 giugno 2011. Il consulente è notoriamente  vicino alle vicende di mercato che riguardano il calcio spagnolo e dalla Spagna potrebbe partire Diarra, accostato recentemente al Napoli. Ecco quanto evidenziato da Tuttonapoli.net: "Il Napoli ha una strategia che al momento non gli permette di poter prendere in considerazione tre o quattro giocatori da ingaggi che superano i 4mln di euro a stagione. Fino a quando la società non cambierà questa strategia sarà difficile ipotizzare una crescita. L’unica possibilità per il Napoli di prendere giocatori di grande livello è di pescare il jolly come è successo quest’anno con Cavani o in passato con Lavezzi”. Perché le squadre italiane all’estero vengono spesso ridimensionate? “In Italia il problema principalmente è della mancanza di una cultura sportiva e nel calcio questo si traduce in assenza di programmazione a differenza di ciò che accade all’estero. Prendete per esempio la Spagna dove il Barcellona è il club che investe di più e in maniera massiccia sul settore giovanile. Ben sette giocatori della prima squadra arrivano dalla ‘cantera’, si lavora molto in questo senso. In Italia, invece, non c’è una programmazione sui giovani. All’estero, e in Spagna, paese che conosco bene, si lavora molto sulla tecnica. Conosco bene Guardiola e so che lui vuole in squadra giocatori di bassa statura perché questo vuol dire ricerca del gioco a terra, negli spazi stretti, le triangolazioni, ecc. In Italia se non sei alto un metro e ottanta non vieni preso neanche in considerazione”. Il Fair play finanziario servirà a creare maggiore equilibro e competitività? “Il Fair Play non creerà certamente problemi a Barcellona, Real Madrid, Inter, Milan, ecc ma a le piccole squadre. Nessuno dei grandi rinuncerà agli alti ingaggi per i giocatori importanti. Sarà una buona cosa per limitare le follie di calciomercato relative al prezzo dei cartellini. Sarà impensabile e improponibile chiudere affari come quello di Kakà per 70mln di euro perché i club dovranno spendere in base agli introiti ma le grandi società resteranno grandi mentre le piccole rischieranno seriamente di scomparire. Se infatti per i club più titolati resterà intatta la possibilità di accedere a certi giocatori, per quelli più piccoli che non hanno praticamente nessun introito diverso dagli investimenti dei proprietari sarà impossibile sopravvivere".

martedì 15 marzo 2011

Mazzarri a Radio Marte: "Voglio solo isolare la squadra dai rumours esterni il resto è aria fritta"


Walter Mazzarri a Radio Marte, intervistato da Vittorio Raio, Gianluca Gifuni e Dario Sarnataro: "In questo momento abbiamo 14 punti in più dell'anno scorso: un dato che la dice lunga sulla crescita della squadra. Un percorso eccezionale. Contro il Parma non siamo partiti troppo bene, forse siamo entrati un po' contratti in campo. Abbiamo dovuto aspettare la fine  del primo tempo per parlare un po' e riorganizzarci. Poi abbiamo visto il Napoli vero, che aggredisce l'avversario, non gli da' spazi e siamo stati premiati vincendo con merito". 


Si discute su quanto hai dichiarato prima del Parma sul mio futuro. Hai detto che i bilanci si fanno a fine anno e ti sei detto lusingato dell'interesse di altre squadre. "I nostri tifosi devono sapere sempre la verità. Si dovrebbe risentire quello che ho detto, cioè che sono talmente esperto che a 10 domeniche dalla fine non ascolterò i rumours su di me e sui giocatori. L'ho detto perché si parlava di mercato, di me, di Candreva, di Giovinco. Io non voglio niente e nessuno che si permetta di distogliere l'attenzione dai nostri impegni di campionato. Voglio isolare la squadra. Se poi si fanno illazioni... Anche l'anno scorso dissi le stesse cose. Da 11 anni a questa parte faccio i bilanci alla fine. E non mi riferisco solo a me, ma dirò la mia sotto ogni punto di vista. Una cosa generale, un consuntivo finale che faccio da sempre. Tutto il resto è aria fritta. Se arriviamo settimi, anche per la società questo sarebbe oggetto di valutazione per la società. Che cavolo si parla a fare a dieci giornate dalla fine di certe cose?"


Molti tifosi vogliono venire al San Paolo a sostenere la squadra.
"Ci terrei davvero che questo momento fosse vissuto insieme alla nostra gente, che può inventare l'arma in più anche contro il Cagliari, avversario difficilissimo. Serve sempre la massima sinergia tra giocatori e ambiente. Il traguardo finale? Non lo dico... Ma daremo il massimo. E i tifosi ci devono stare sempre al fianco. Ieri ha parlato De Laurentiis. Ad oggi il rapporto è perfetto. Leviamo qualsiasi equivoco che possa destabilizzare la nostra squadra. E' normale che a fine anno ci metteremo a tavolino e faremo un bilancio, al di la' dei contratti. Non c'è solo un rapporto allenatore-società, ma tante cose contraddistinguono il progetto di crescita di un club".


La squadra emoziona sempre.
"I tifosi mi dicono che sono orgogliosi di noi. Non molliamo mai, abbiamo un'anima, lottiamo fino all'ultimo secondo. Tutto il resto non ci deve i n t e r e s s a r e !".

Grande Mister lo sapevo che era stato tutto amplificato per disturbare la nostra squadra e mettere il bastone frà le ruote a tutto l'ambiente azzurro ma fortunatamente con la tua chiarezza che ti contraddistingue hai subito rimesso tutto apposto.

lunedì 14 marzo 2011

De Laurentiis: "Scudetto? E' tutto aperto. Mazzarri non ci tradirà"

Arrabbiato o soddisfatto, Aurelio De Laurentiis non è mai banale. A poche ore dall'importante vittoria di Parma, nel giorno della presentazione a Roma del suo nuovo film 'Amici miei, come tutto ebbe inizio', il presidente partenopeo parla di tutto. Dallo scudetto alla Champions League, fino al rapporto con Mazzarri e alla polemica con Ghirardi ("Non mi va di parlare del passato. A me interessa il futuro", liquida in fretta il numero uno azzurro).
NAPOLI IN CORSA - La contemporanea frenata di Milan e Inter riapre uno spiraglio in chiave scudetto. La squadra di Mazzarri è a -6 dalla capolista. "Questo è un campionato apertissimo - spiega De Laurentiis - dove ancora si può vedere di tutto e di più. C'è l'Udinese che sta salendo, altre squadre che sembrano tagliate fuori e invece possono ancora rialzare la testa. È un campionato divertente e imprevedibile. Queste ultime 9 giornate me le immagino come tante finalissime. Scudetto e Champions? Sono aperte a tutte le squadre"
"MAZZARRI? SE VUOLE ANDARE..." - Il presidente del Napoli parla senza filtri di Mazzarri e delle voci su un suo possibile addio a fine stagione. "Mazzarri è sempre stato nel mio cuore. È stata una mia scelta e con lui ho sempre avuto un ottimo rapporto. Non vedo perché avrei dovuto fargli un contratto di altri 3 anni più quello in corso. Si sa che nel calcio c'è sempre il pettegolezzo... Se gli fanno la corte vuol dire che è un allenatore valido". De Laurentiis è chiaro: "Tra di noi c'è un'intesa perfetta. Ma il giorno in cui Mazzarri mi dovesse venire a chiedere 'io non ci sto più volentieri qui'..., ce ne stanno tante di strade aperte, non è questo il problema. De Laurentiis e Mazzarri hanno un unico comune denominatore: il Napoli. Non credo che Mazzarri voglia tradire".

Il Pocho Lavezzi come il Nino Maravilla Sanchez: merce rara da tenere stretta

Lavezzi contro il Parma ha dimostrato per l'ennesima volta di essere un campione. Non e' per un caso che senza di lui il Napoli abbia raccolto appena un punto contro Milan e Brescia. Le sue ripartenze, i suoi scatti brucianti, le sue giocate imprevedibili fanno, e come, la differenza. Certo, se fosse freddo e preciso sotto porta come lo e' stato contro Mirante, il Pocho (nella foto Calcionapoli.it) salirebbe sul trono dei top ten del pianeta... Ma mi accontento lo stesso. Subito dopo la sconfitta col Villarreal scrissi: "Non trovo giusta la valanga di insulti nei confronti di Lavezzi per i due, clamorosi, gol falliti contro il Villarreal. Ho letto e sentito cose assurde... Lavezzi è il cuore e l'anima del Napoli, che senza di lui perde tantissimo in fase offensiva. Forse solo il miglior Gargano e capitan Cannavaro mettono il suo impegno e la sua grinta su ogni palla, anche quelle che sembrano perse. Il Pocho corre come un matto, spacca le difese avversarie, guadagna cartellini gialli, apre spazi incredibili ai compagni di squadra e dispensa assist a ripetizione. Se Cavani ha realizzato 20 gol lo deve molto anche all'argentino". Giocatori come lui, in grado di saltare l'uomo, sono ricercatissimi dalle grandi squadre internazionali. Da alcune settimane, ad esempio, non si parla che di Sanchez, il giovane talento dell'Udinese che sta incantando con dribbling, assist e gol. Il cileno è davvero forte, ed ha anche due anni in meno di Lavezzi. Gli esperti di mercato lo quotano 40 milioni di euro. E il Pocho quanto vale? Personalmente spero che De Laurentiis resista a qualunque offerta.


Fonte: Azzurrissimo.it

Torna il grande Napoli

Un Napoli grintoso e determinato espugna il "Tardini" e torna a volare, dopo un breve periodo di calo. Gli azzurri vincono per 1-3, trascinati nella ripresa da Hamsik e Lavezzi. Dello slovacco su passaggio del Pocho il gol del temporaneo pareggio (era stato Palladino a portare in vantaggio il Parma nel primo tempo). Di Hamsik l'assist per il secondo gol azzurro, firmato splendidamente da Lavezzi. Di Christian Maggio, tra i migliori in campo, la rete finale. Alla luce anche dei pareggi di Milan, Inter e Juventus, nonché della sconfitta della Lazio, il Napoli guadagna punti preziosissimi nelle zone di vertice della classifica.


DE SANCTIS: nulla può sul siluro a mezz'aria di Palladino. Come sempre è una sicurezza, anche se ha poche occasioni per mettersi in mostra. VOTO: 6

SANTACROCE: in difficoltà su Palladino, che lo brucia in qualche occasione, compresa quella del gol. Qualche buon anticipo, specie nella ripresa. Ci piace, ha tante qualità, ma questa volta ha sofferto un po' troppo. VOTO: 6-

CANNAVARO: autorevole, concreto, è tra quelli che suonano la carica a inizio ripresa. VOTO: 6.5

RUIZ: molto bene. Più ordinato nel mantenere la posizione rispetto alla partita contro il Villarreal. Mette in mostra un gran sinistro nei rilanci. VOTO: 7

MAGGIO: parte bene, mostrando di non risentire dell'affaticamento muscolare che lo aveva afflitto in settimana. Torna spesso a dare una mano in difesa. E poi segna pure il terzo gol. VOTO: 7.5

PAZIENZA: in ripresa rispetto alle ultime prestazioni, sembra giocare più sicuro con Yebda al fianco, che mantiene la posizione più di Gargano. VOTO: 6.5

YEBDA: partita di grande sostanza sotto il profilo agonistico. Ottimo nel gioco aereo in mezzo al campo, oltre che nel recuperare palloni. VOTO: 6.5 (dal 78° GARGANO: entra nel finale per far valere col suo dinamismo la superiorità numerica determinata dall'espulsione di Galloppa. E imn parte ci riesce. VOTO: 6)

ZUNIGA: generosissimo, gioca dappertutto sulla fascia sinistra, inventandosi spesso anche attaccante aggiunto. Ormai è un preziosissimo jolly. VOTO: 7

HAMSIK: dopo una mezzora anonima, pian piano prende la squadra per mano, fino ad esaltarsi a inizio ripresa, con un gran gol e con l'assist per il Pocho. VOTO: 7.5

LAVEZZI: con il Pocho è un altro Napoli, senza alcuna discussione. Primo tempo in chiaroscuro, ripresa col botto (e col gol vittoria). VOTO: 7.5

CAVANI: cerca il gol in tutti i modi, ma non è al top della forma. Crea sempre spazio ai compagni. VOTO: 6

All. MAZZARRI: il Napoli torna a volare anche grazie al tecnico. Chissà che cosa avrà detto ai ragazzi all'intervallo. VOTO: 7


Paggelle. A cura di Azzurrissimo.it

sabato 12 marzo 2011

Mazzarri: "In tribuna soffrirò, sarò come un leone in gabbia. La Juventus? Non mi interessa"

Walter Mazzarri parla alla vigilia della sfida con il Parma: "La situazione della mia squadra è buona. Questi ragazzi vanno sempre elogiati, stanno facendo un campionato straordinario. Ho sentito parlare da qualche parte di calo, ma non è vero almeno dal punto di vista delle prestazioni. Semmai è successo con un giocatore o due che erano stanchi. Con il Brescia, ad esempio, al di là degli episodi sfortunati, abbiamo creato sette palle gol, i nostri avversari le hanno collezionate soltanto negli ultimi minuti, quando la mia squadra si è buttata in avanti perdendo qualche equilibrio. E’ stato un eccesso di generosità, la condizione atletica è buona. Non siamo in calo, poi non dobbiamo mai dimenticare le nostre premesse iniziali. I numeri non si possono disconoscere, ad oggi abbiamo due punti in più rispetto al girone d’andata. Questa squadra non ha avuto cali generali, poi magari qualche mese fa partite come quelle con il Brescia l’avremmo risolta con una zampata. Siamo tornati all’antica, creiamo tanto ma non abbiamo concretizzato. Anche con il Milan, fino all’episodio del rigore, avevamo subito soltanto un tiro in porta. Non sono preoccupato dal punto di vista della prestazione".
Difesa da inventare"Mancheranno due titolari su tre, ma ho fiducia di chi scenderà in campo. Questa rosa è sempre all’altezza e l’ha dimostrato nel corso della stagione. Non sarà facile, il Parma giocherà alla morte, si deve salvare. Quella rosa lì è strano che sia in quelle posizioni di classifica, l’allenatore è bravo, evidentemente l’annata è storta. Per noi, tutto questo rappresenta un’insidia importante. Dobbiamo essere preparati e pronti per una partita perfetta dal punto di vista tattico e vibrante. Maggio? Spero sia recuperarabile, si è fermato a livello precauzionale. Yebda? Può darsi che tocchi a lui senza togliere nulla a Gargano". Rientra Lavezzi: "E’ importante, ha qualità e caratteristiche diverse da quelli che ho. Nel nostro mosaico, è una pedina fondamentale, ma non deve pensare che deve vincere la partita da solo. Il contesto tattico viene prima di tutto".
Cavani non segna dalla trasferta di Roma: "Contro la Juve, abbiamo avuto una percentuale realizzativa del 100%. E’ normale che quando un ragazzo gioca sempre, possa attraversare un momento di poca lucidità, magari gli è arrivato un pallone poco pulito".
Si è parlato dell’interessamento della Juventus, De Laurentiis l’ha blindato: "E’ gratificante quando il tuo valore viene riconosciuto, ma sono talmente esperto di questo mondo, quando manca ancora un quarto di campionato, si parla di cose che non mi interessano. Ho dieci finali, trenta punti in palio, non voglio sentire altro. Non ha senso discuterne adesso. A fine anno si tirano le somme, al di là dei contratti e dirò le cose che penso. Non mi distrarrò, voglio portare questa squadra più in alto possibile che sta facendo un campionato straordinario al di là delle aspettative. Farò sempre così, sia se resto qui per altri tre anni, sia se vado da un’altra parte. De Laurentiis ha parlato di stima e questo è il presupposto per andare avanti, il contratto è solo una tutela. Non dobbiamo distrarci, nessuno ci riuscirà. Le voci fanno parte dell’ambiente. Ringrazio tutti e non mi illudo, lo scenario può sempre cambiare. Sono troppo esperto. Ringrazio anche il ct Prandelli, è un grande uomo. E’ sincero, non ha nessun motivo di dire cose faziose. E’ al di sopra delle parti, ha fatto delle cose straordinarie nei club e ha portato la Fiorentina al vertice del calcio italiano. La nazionale? Non penso neanche a questo".
Il Villarreal, intanto, ha vinto in Europe League: "Questo dà ancora più valore alla nostra prestazione del Madrigal". L’Inter, intanto, ha rallentato: "Tutto è possibile. Dobbiamo dare il massimo fino all’ultimo secondo, quelle dietro corrono ancora e noi non abbiamo fatto niente. Facciamo la corsa su noi stessi". Mazzarri respinge al mittente le accuse: "Non mi lamento, io protesto. Dove lavoro, bisogna arrivare più in alto possibile e se reputo una cosa giusta, la dico. Sarò sempre così". In panchina andrà Frustalupi: "Sarò come un leone in gabbia, soffrirò ancora di più. Spero che passi presto questa domenica".

Cavani: "Vivo in un'atmosfera idilliaca"

Ecco una brevissima anticipazione, pubblicata da Il Mattino, dell'introduzione del libro autobiografico di Edinson Cavani "Quello che ho nel cuore", in uscita martedì prossimo.

Per il nostro arrivo a Napoli, Sole e io abbiamo lasciato tutto nelle mani del Signore, e quando è arrivata l’offerta dei partenopei siamo stati davvero contenti. Non ho esitato nemmeno un secondo a firmare il contratto perché sentivo che le cose sarebbero andate per il meglio (...) I regali dei tifosi e l’affetto della gente mi fanno vivere in un’atmosfera idilliaca, e giocare nello stadio dove un grande come Maradona ha fatto la storia del calcio è una soddisfazione incredibile. Sto vivendo una meravigliosa esperienza con il popolo napoletano, e spero di non deluderlo mai. La mia presentazione ai tifosi fu un’esperienza particolare e unica. Il presidente De Laurentiis e io entrammo allo stadio San Paolo per fare un giro del campo; una sorta di benvenuto che il padrone di casa riserva ai nuovi arrivati.

Luca Sepe feat. Raffaele Auriemma - TRANNE TRE (Rap Calcistico)

Grande canzone di Luca Sepe che con molta ironia fa capire come stiamo messi male in Italia e speriamo che prima o poi questa situazione possa cambiare perchè qui nessuno più vuole fare la parte del fesso noi vogliamo un calcio dove tutto sia possibile ed ha comandare sia lo spettacolo.

giovedì 10 marzo 2011

De Laurentiis: "Mazzarri alla Juve? forse nel 2016"

La Juve se ne stia a casa sua, il mio allenatore è blindato per altri tre anni, oltre a questo che deve finire. Se, nel 2016, Mazzarri vorrà andare a lavorare alla Juve, potrà andarci". Aurelio De Laurentiis si presenta in Lega calcio per l'odierna assemblea combattivo come al solito. "Quello che trovo molto squallido - ha aggiunto - è che si dia per scontato che tutto sia vendibile e tutto comprabile. Mazzarri non è sul mercato. Il giorno che io dovessi dire che non va bene più per il Napoli perché si è interrotta la nostra stima reciproca e la nostra volontà di lavorare insieme, allora sarà sul mercato. Io sono molto contento di averlo individuato tre anni fa, poi ho dovuto aspettare perché non sono stato fortunato ad averlo prima del tempo". De Laurentiis è tornato anche a chiarire il concetto espresso nei giorni scorsi delle 'Tre Genoveffe e diciassette Cenerentole' del campionato italiano. "Io ho fatto un ragionamento su determinate affermazioni che sento fare in giro. Allora - ha detto - il problema è che bisogna guardare le cose con obiettività e ho citato una classifica, fatta dai giornali, secondo la quale Napoli e Palermo avrebbero dovuto occupare posizioni diverse e più vantaggiose rispetto a quelle reali. Questo mi ha fatto affermare che probabilmente c'é un'Italia calcistica che gira in due modi". Il presidente del Napoli ha anche citato l'atteggiamento dei media: "Si parla soltanto di due-tre squadre, la maggior parte delle pagine sui giornali o degli spazi televisivi sono attribuiti sempre a tre squadre al massimo, il che secondo me è scorretto". Comunque il cammino del Napoli per arrivare al vertice, secondo De Laurentiis, non è ancora compiuto. "Il Napoli non esisteva più - ha ricordato - è venuto dal nulla nel 2004. Io oggi non mi sento forte ancora come due squadre (le milanesi ndr) che da tantissimi anni lottano per gli scudetti. Noi non siamo ancora pronti per vincere tutto subito. Fra tre-quattro anni potremo giocarcela anche con quelli che stanno ai massimi livellli di classifica". E adesso qual è il traguardo?: "Quello dell'inizio dell'anno, migliorare di un posto la classifica dell'anno precedente, quindi l'obiettivo è arrivare quinto. Poi quello che dovesse arrivare in più va benissimo".

martedì 8 marzo 2011

De Laurentiis all'attacco: "Diamo fastidio: se il torneo lo devono fare due squadre ce lo dicano"

Il Presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha tenuto questo pomeriggio una conferenza stampa all'Hotel Vesuvio, in occasione della presentazione del flm "Amici Miei - Come tutto ebbe inizio". Ecco quanto evidenziato da Tuttonapoli.net: "Siamo ancora in fase di crescita. Altre squadre che pure sono state in serie B come noi, adesso stanno facendo tanta fatica ad affermarsi sul palcoscenico della serie A. Noi siamo partiti senza strutture, senza niente, abbiamo ricostruito e stiamo ricostruendo ancora. Il vivaio? Empoli e Udinese da tantissimi anni puntano sui giovani, non è che si fa tutto in una stagione. I tifosi devono pretendere tutto e subito, io però sono entrato in un mondo che sta cambiano e cerco di cogliere i cambiamenti in maniera corretta, cercando di costruire e non di sfasciare. Se dovessi dare seguito alle mie pulsioni, sfascerei tutto"
"C'è qualcuno che pur avendo una società con maggiore storia di noi, è ritornato in serie A e l'anno scorso ha fatto peggio di noi, e quest'anno sta facendo peggio di noi. Bisogna andare avanti con umiltà. Anche a me piacerebbe vincere scudetto, champions e coppa intercontinentale, ma poi cosa accadrebbe? Due anni fa nella classifica dei club eravamo al trecentesimo posto, oggi siamo al trentesimo, e io sono fiero di essere arrivato in così poco tempo a questa posizione. Quando sono arrivato mi dicevano tutti che il Napoli era conosciuto in tutto il mondo. Ho fatto i miei riscontri con persone specializzate del settore, e mi sono accorto che non era vero niente. Il periodo buio della società aveva fatto si che la notorietà della maglia azzurra fosse andata persa. Negli anni scorsi venivo a Napoli e vedevo ragazzini giocare con le maglie di Milan, Inter, Juventus...oggi quei ragazzini indossano la maglia del Napoli, ed è questo ciò che conta"
"Anche i nostri calciatori a volte peccano di esperienza. Se non ci fosse stata quella reazione di Lavezzi non sappiamo come sarebbero andate certe partite. Non ho mai fatto discorsi individualistici, ma se in un determinato momento importante della stagione mi ritrovo con un giocatore importante della squadra che non può giocare,e con i sostituti che per varie ragioni non si sono ancora integrati, è chiaro che diventa difficile. Abbiamo subìto torti arbitrali, è vero. La classifica senza questi torti parla di un Napoli primo, ma fin quando il calcio sarà questo non possiamo fare altro che dover attenerci alle regole. Dobbiamo mantenere la calma, poi è chiaro che dispiace dover constatare queste cose. Ascoltare che Mazzarri sarebbe blasfemo è assurdo. Il Napoli è una realtà che dà fastidio, perchè ha i conti in ordine, fa le cose seguendo le regole e la giustizia. Su questo non ci piove, come il Palermo, la Lazio, la Roma a volte. Se il torneo lo devono fare solo due squadre allora ce lo dicano, non facciamo un torneo con diciassette squadre. Questa potrebbe essere una soluzione: poi chi vince il campionato a due, e chi vince il campionato a diciassette fanno uno spareggio e la vincitrice si porta a casa il trofeo. Ma io non ho nulla contro gli arbitri, che possono sbagliare come tutti: non dobbiamo farla così pesante, ricordando anche quello che è successo negli anni scorsi. Fin quando non ci sarà la moviola in campo, non ne verremo fuori, è accaduto anche all'estero, e lì di certo non possiamo pensare ad un complotto contro il Napoli".
"In una partita delicata come quella con il Brescia, non avendo capito il motivo dell'allontanamento di Mazzarri, io mi sono alzato in piedi per invitare il pubblico a salutare il tecnico che andava negli spogliatoi e ad incitare il secondo che doveva guidare la squadra. Poi non vi dimenticate che io allo stadio vesto sia i panni del presidente che del tifoso, e da tifoso voglio essere libero di potermi esprimere. Altrimenti questo non è uno stato di diritto, ma uno stato di polizia. Dopo aver ascoltato una trasmissione, mi sarebbe venuta voglia di non accettarla più allo stadio".
"Lavezzi? Sono giovani. Anche mio figlio è stato squalificato, ma io non mi permetto di dire nulla a mio figlio: deve capirlo da solo, perchè se attacca l'arbitro nell'intervallo non fa altro che penalizzare la squadra. Il pocho è un motore estremamente importante nella squadra, ma a  volte abbiamo vinto anche senza di lui. Il problema è la mentalità della squadra. A Milano eravamo stanchi, non sarebbe cambiato granchè. Ora è importante il rush finale: i giocatori dovranno dimostrare di poter indossare questa maglia anche in futuro. Ci sono ancora dieci gare dove questi calciatori possono essere utili sia per il Napoli sia per la loro carriera, dando il massimo che possono dare ad un bravissimo tecnico quale è Mazzarr

domenica 6 marzo 2011

Mazzarri contro gli arbitri «Espulso per rigore netto»

NAPOLI, 6 marzo - Rabbia Mazzarri dopo il pari interno del Napoli col Brescia. Il tecnico dei partenopei è stato espulso al 34' del primo tempo per proteste, ed è lui stesso a spiegare la dinamica. «Il fallo su Maggio è evidente, era rigore sacrosanto - ha detto ai microfoni di Sky - L'ho fatto presente al quarto uomo, hanno i microfoni e speravo se lo comunicassero: e invece sono stato espulso».

DOPPIO ERRORE - Mazzarri e il Napoli recriminano anche per un fallo su Mascara nel secondo tempo, ma il tecnico punta il dito in altra direzione: «Se ci sono due pesi e due misure, basta dirlo - ha aggiunto riferendosi al rigore subito domenica scorsa in casa del Milan - I metri di giudizio sono diversi, ho detto in settimana che non avrei parlato di arbitri perchè altrimenti finisco sotto processo: ma la verità è sotto gli occhi». Episodi decisivi, secondo Mazzarri:«Il Brescia si chiudeva bene, un rigore può cambiare la partita: così come è stato domenica per il Milan. Dovevamo prendere tre punti oggi, e alla fine abbiamo rischiato anche di perdere».

CANNAVARO - Mazzarri punto il dito contro la mancanza di uniformità nelle decisioni arbitrali, ma il suo capitano Paolo Cannavaro frena: «Non mi piace parlare di questi episodi, dobbiamo stare attenti a non cadere nel vittimismo», ha detto ai microfoni di Sky il difensore, che pure in settimana era tornato sulla partita di domenica scorsa in casa Milan parlando di "sudditanza". «Il fallo di Ibrahimovic su di me? Lasciamo perdere, non voglio tornarci - ha aggiunto Cannavaro - Gli errori degli arbitri ci sono, ma si può vincere lo stesso nonostante quegli errori...».

sabato 5 marzo 2011

Voce è popolo voce è Dio? Molte volte nella foga un tifso dice di tutto.

1. De Laurentiis: gliene hanno dette di tutti i colori (pappone è stato l'aggettivo più affettuoso), e il Napoli è ai vertici del calcio italiano e al 29 posto nella classifica mondiale (era molto oltre il centesimo posto);
2. Bigon: anche lui molto criticato (inesperto, il Napoli non è la Reggina, poco furbo), ha portato a Napoli un certo Cavani e ha sbolognato tutti i "pacchi" in esubero. Se ha portato qualche scommessa (Sosa, Yebda, Dumitru) si tratta di gente a costo bassissimo;
3. Mazzarri: inutile ricordare i vari "ciuccio" ed epiteti simili che gli sono stati indirizzati. I fatti parlano per lui;
4. Cannavaro: bersagliato da tutti più per il cognome che per le giocate sbagliate, sta zittendo tutti con un ottimo rendimento quest'anno (e non solo), basta guardare le pagelle di tutti i giornali per rendersi conto della sua affidabilità;
5. Aronica: sbaglia poche partite (inguardabile a Milano), ma dà sempre il suo contributo. Per tanti i tifosi è un brocco.
6. Maggio: nella prima parte della stagione s'è beccato un sacco di bestemmie, ora che è tornato a correre hanno messo tutti la coda tra le gambe.
7. Pazienza: meglio stendere un velo pietoso su quello che è stato detto su di lui, ora è un punto fermo del nostro centrocampo;
8. Gargano: è l'ultimo dei miei giocatori preferiti, però il mister lo ritiene fondamentale, e un motivo ci sarà;
9. Dossena: un altro calciatore molto criticato, ma il suo lavoro anche sporco cerca di farlo col massimo impegno;
10. Hamsik: quanti lo hanno criticato e continuano a farlo in modo aspro? Intanto, quando lui manca non si vince. Lo vogliono Barça e altre big internazionali, evidentemente alcuni tifosi sono più competenti di loro;
11. Lavezzi: appena sbaglia qualche partita, lo possiamo vendere senza rimpianto. Anche qui, meglio stendere un velo pietoso. Non vede la porta nemmeno con la lente d'ingrandimento, ma nell'economia del nostro gioco non può essere toccato;
12. Sosa: uno dei più bersagliati dalla critica. Piede fino e visione di gioco, pecca in grinta, ma a sua discolpa c'è da dire che per forza di cose è utilizzato fuori posizione.
13. Yebda: un gladiatore del centrocampo, lotta su ogni palla, è diligente, fa valere il suo fisico, non si risparmia. Un mediano vecchia maniera. Qualche tifoso scienziato lo critica perché non sa impostare l'azione. Mi chiedo perché dovrebbe farlo per forza, visto che il suo ruolo è quello di rompere e non creare. Non glielo chiede il mister, glielo chiede qualche sapientone.

Dei nuovi, Mascara e Ruiz, non parlo perché non hanno contribuito, per ragioni di tempo, al raggiungimento di queste posizioni di classifica, ma già qualcuno ha pensato bene di giudicarli in modo negativo (Ruiz addirittura appena dopo una sola partita giocata!).
Tra quelli che hanno criticato questi ragazzi mi ci metto anch'io.
Con questo post voglio sottolineare che se, per i tifosi, questi giocatori sono tutti scarsi o hanno dei difetti tali da poter essere ceduti, allora noi siamo al terzo posto e in lotta per lo scudetto per opera dello Spirito Santo!
Onore ai ragazzi e ai dirigenti che con il sudore e la bravura ci stanno guidando in questa bellissima cavalcata!

Grandissimo tifoso azzurro che con le sue pubblicazioni su Azzurrissimo.it non dice mai cose banali Grande Nisida

Di Marzio: "Matavz? Nessuna brutta sorpresa. Cavani, arriva l'adeguamento"

Voci di corridoio vogliono l'intromissione del Lione nell'affare Matavz. Ai microfoni di Radio Marte, l'esperto di mercato Gianluca Di Marzio ha scongiurato ogni rischio: “Gli accordi ci sono, manca solo questo viaggio in Olanda per concludere il tutto, ma è davvero questione di giorni. Non ci saranno brutte sorprese o colpi di scena, anche perché il giocatore si è già promesso al Napoli”. Si parla anche di mercato in uscita e dopo lo scetticismo sull'addio di qualche big azzurro in caso di una qualificazione in Champions, il collega di SKY aggiunge: “La dirigenza da diverse settimane sta trattando il meritato adeguamento del contratto di Cavani, per ora non si parla di una clausola rescissoria”. L'interessamento per i gioielli dell'Udinese c'è ma è prematuro parlare di trattative: “L’Udinese non ha assolutamente intenzione di sedersi al tavolo per cedere i propri gioielli prima di giugno. Inoltre se andrà in Champions non credo che andranno via più di uno o due di questi giocatori. Di sicuro sarà difficile trattenere Sanchez”

Mazzarri: "Abbiamo sofferto più con il Chievo che con il Milan. Adesso sotto con il Brescia"

Walter Mazzarri parla alla vigilia della sfida con il Brescia: “In linea di massima confermo quelli di Milano. Sono i giocatori che hanno più esperienza e sono affidabili. A volte, ovviamente, sono stanchi a loro e possono fare prestazioni al di sotto delle loro possibilità come è successo a Milano. Voglio ricordare che noi abbiamo perso sei punti con il Chievo. Per assurdo loro ci hanno messo più in difficoltà del Milan. Non abbiamo avuto il solito atteggiamento. La prestazione è stata ancora peggiore, Moscardelli ha sbloccato il risultato su azione, il Milan, invece, ha segnato il 2-0 soltanto a quindici minuti dalla fine. Abbiamo sofferto più contro la squadra di Pioli, quindi i miei giocatori sono pronti e io sono relativamente sicuro, c’è stato qualche giorno in più anche per prepararsi”. Mascara scalpita: “E’ arrivato per ultimo, si è messo al servizio della squadra. Ho possibilità anche di fare altre scelte, dipenderà anche da cosa farà il Brescia. Noi dobbiamo cercare di non cadere nell’imbuto che loro potranno creare. Sto pensando a diverse soluzioni e una di queste prevede Mascara sia dall’inizio che a gara in corsa. Sono coerente e predico equilibrio e per una partita sottotono non si butta tutto a mare. L’ambiente vive sui risultati, una sconfitta per 3-0 viene considerata un disastro. Un allenatore sa benissimo che un episodio può cambiare l’aspetto di una partita. Non cambio di sicuro modo di pensare, non è una disfatta”. Il San Paolo può essere un alleato prezioso: “Mi auguro sia un fattore importante. Chiedo alla gente di darci una mano fino al 95’. I nostri giocatori vanno aiutati. I tifosi se la prendano con me e lascino stare i giocatori, le scelte le faccio io. Quindi le eventuali critiche sono tutte per me. In casa non sarà facile. Gargano? E’ umano anche lui e può sbagliare. Per me è indispensabile, se alla gente non va bene, ripeto, se la prendano pure con me. E’ utilissimo per il nostro gioco e poi mi piace come uomo, pensa sempre alla squadra. Oramai tutti ci rispettano, basta vedere il Milan come ci ha affrontato. Ci sarà anche da soffrire perché a volte non riusciremo ad esprimere il nostro gioco. Mancano 11 finali e cerchiamo di vincerne il più possibile”. Il Brescia è un avversario temibile: “Abbiamo grande rispetto, l’organico è buono. Non c’è quel divario tra le piccole e le grandi. Alcuni dicono che il campionato è regredito, io la penso in maniera opposta. Secondo me, è migliorato. Ogni partita va presa con le molle. In Spagna ci sono solo tre o quattro squadre al vertice”. Mazzarri non parla più di episodi arbitrali: “Ho avuto tempo di riflettere, non voglio parlare più di nulla. Mi viene in mente Pirandello, del così è se vi pare. Qualsiasi cosa possa dire in maniera costruttiva, può venire strumentalizzata. Parlo solo del rendimento della mia squadra”. Ruiz si sta integrando: “Con il Villarreal ha fatto una grande partita, sarà utile quando lo chiamerò in causa”. Cavani ha avuto tempo di rifiatare: “Forse se avesse giocato tutta la partita a Villarreal, sarebbe stato ancora più in forma – sorride in maniera polemica – se l’ho fatto riposare, è stata per una mia scelta. Se domani lo farò giocare, vuol dire che lo reputo in buona condizione. Bisogna mettersi d’accordo. Se gioca si dice che lo fa troppo, se va in panchina, doveva stare in campo. Con il senno di poi è tutto più facile. Forse con lui in campo, il Napoli non avrebbe fatto quella bella partita al Madrigal. Siamo stati condannati solo dalla sfortuna e dall’imprecisione. L’assenza di Lavezzi? Ha detto bene Cannavaro, possiamo vincere anche senza di lui. Ovviamente per me è importante, altrimenti non sarebbe un titolarissimo. Se non c’è, bisogna ovviare alla sua assenza. Non ho voluto i giocatori a gennaio? Ma sapete quanti siamo? Io vorrei sempre i migliori giocatori del mondo, ma più di 22 non servono”. Del terzo posto, Mazzarri non parla: “Per noi non cambia nulla. Andiamo avanti una partita alla volta. Lo scudetto? La matematica non è un’opinione e può succedere di tutto ancora. Bisognerebbe che tutti i grandi club si trovassero d’accordo. Se Galliani ha detto che siamo in corsa va bene così. Comunque anche Roma e Juve possono risalire anche perché gli episodi condizionano i risultati. Dal primo al decimo posto, può succedere di tutto. La squadra sta bene, ho solo corretto gli errori commessi a San Siro, non ho detto altro. Se giochiamo da Napoli, mettiamo in difficoltà chiunque”. Su Juve-Milan non parla: “Non la vedrò, facciamo la corsa su noi stessi. Tutti e due non possono vincere, già questo è importante”.

venerdì 4 marzo 2011

Vucinic, l'agente: "Napoli? Perchè no. Che tridente con Pocho e Cavani

Alessandro Lucci, agente dell'attaccante della Roma Mirko Vucinic, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di "Si gonfia la rete" in onda sulle frequenze di Radio CRC. Ecco quanto evidenzato da Tuttonapoli.net: "Il ragazzo ha un contratto con la Roma fino al 2013, nel calcio però mai dire mai. Napoli è una piazza affascinante anche per Mirko Vucinic. I parametri della società partenopea non li conosco, posso solo dire che il Napoli è una società ed una squadra in ascesa esponenziale. Quella azzurra è veramente una grande squadra. Al di là di tutto vedere un tridente formato da Cavani, Vucinic e Lavezzi, sarebbe davvero fantastico, uno dei più forti al mondo. Si parla però di una proiezione virtuale. Oggi ribadisco che il Napoli è uno dei club più forti, seriamente  candidato a vincere qualcosa di importante nel prossimo futuro. Dovesse quindi un giorno la società azzurra richiedere Mirko, saremo disposti a trattare. Quella azzurra è piazza graditissima da parte nostra".

giovedì 3 marzo 2011

E Nata Ersilia sono papà

Amici miei tifosi del Napoli da oggi ce una nuova tifosa del Napoli la piccola Ersilia la mia figlioletta ole


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martedì 1 marzo 2011

Bigon: "Non faccio questioni sugli arbitraggi ma la teoria del ci può stare, dopo un po' stanca"

La delusione è tanta e non del tutto sbollita. Qualche rammarico sulla prestazione e soprattutto su alcuni episodi che avrebbero condizionato l'andamento della partita. Il direttore sportivo del Napoli Riccardo Bigon, nel corso di Marte Sport Live, analizza la sconfitta di Milano, guardando con ottimismo al futuro. Ecco quanto evidenziato da Tuttonapoli:"Abbiamo tenuto bene il campo soprattutto nel primo tempo. Non faccio mai questioni sugli arbitraggi ma questa teoria del "ci può stare" dopo un po' stanca. Di fuorigioco ne puoi sbagliare uno, due ma non quattro , il rigore anche in questo caso si è detto che "ci può stare". Il Milan ha fatto bene e quando gioca così, con quei campioni, non ce n'è per nessuno. Ci rimani male ma abbiamo la pellaccia dura e ci concentriamo sul Brescia. La stagione è ancora lunga e cercheremo di riprendere la marcia. Se una sconfitta a Milano crea un dramma, significa che non abbiamo capito nulla. Il calcio va accettato. Si vince e si perde e quando si perde bisogna capire i propri errori. Non abbiamo però questa serenità perchè l'episodio del rigore ha condizionato la gara. Il gruppo saprà reagire come ha sempre fatto. Andiamo avanti sapendo che le prossime gare saranno di grande sofferenza ma cercheremo di portare a casa il risultato. La squadra ha dimostrato sul campo di meritare certe posizioni, questa consapevolezza ci aiuterà a recuperare le forze e se continuiamo su questa falsariga credo che raggiungeremo buoni risultati e continueremo il nostro processo di crescita. Voglio ringraziare i tanti tifosi che sono stati vicino alla squadra e che si sono comportati in maniera irreprensibile. Quando si parla di fatica per i tanti impegni, per quelli che sono abituati è normale ed arrivano a partite importanti senza battere ciglio, mentre i nostri calciaotri hanno subito questo stress mentale e credo che la prossima volta affronteranno questi sforzi in maniera diversa. Con i ragazzi abbiamo fatto due chiacchiere dopo la partita. C'erano Grava, Lavezzi e Maiello quindi il gruppo è molto compatto.  Contro il Brescia sarà la partita più importante dell'anno come quelle successive. Giocheranno ad uomo per cercare di difendersi visto che lottano per la salvezza. L'apporto del pubblico sarà fondamentale. Il rammarico c'è, noi valutiamo sempre i nostri errori senza guardare in casa degli altri e ci sarebbe piaciuto vedere una partita diversa ma quando il Milan gioca così è difficile per tutti. Non bisogna dimenticare ciò che è stato fatto di buono fino a questo momento".