mercoledì 30 maggio 2012

UFFICIALE. Mazzarri resta alla guida del Napoli

Il Presidente della SSCN Aurelio De Laurentiis e l’allenatore Walter Mazzarri si sono incontrati oggi a Roma, nella sede della Filmauro, per gettare le basi della prossima stagione. “Sono molto soddisfatto. Abbiamo parlato a lungo e a 360 gradi, analizzando la stagione appena conclusa e gettando le basi per la programmazione della prossima” ha detto De Laurentiis “Siamo in perfetta sintonia per operare tutte le azioni che pongano le basi per una stagione che sia positiva e densa di soddisfazioni. Ho anche avviato una negoziazione con Mazzarri per il prolungamento del suo contratto di un ulteriore anno” ha aggiunto. L’incontro, previsto originariamente per domani a Castel Volturno, è stato possibile oggi grazie al venir meno di alcuni impegni fissati dal Presidente De Laurentiis che ha anticipato un importante incontro con il regista di Attack the Block, Joe Cornish. All’incontro hanno preso parte anche il Consigliere Delegato Andrea Chiavelli e il Direttore Sportivo Riccardo Bigon. “Insieme al Presidente abbiamo condiviso la necessità di continuare a lavorare per la crescita del Napoli con acquisti mirati a rafforzare la rosa nel rispetto del fair play finanziario e delle opportunità che il mercato offrirà, sulla scorta di quello che abbiamo fatto nell’ultimo triennio” ha affermato Mazzarri.

lunedì 28 maggio 2012

CALCIOSCOMMESSE. Arrestati Mauri e Milanetto, indagati Conte e Criscito

ROMA – Il laziale Stefano Mauri è stato arrestato dalla polizia nell’ambito dell’inchiesta della procura di Cremona sul calcioscommesse. Tra i destinatari del provvedimento d’arresto anche l’ex giocatore del Genoa, ora al Padova Omar Milanetto. Le ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip del tribunale di Cremona sono complessivamente 19, 10 dei quali riguardano ex giocatori e calciatori di A, B e Lega Pro. Perquisizioni anche nell’abitazione dell’allenatore della Juventus, Antonio Conte, che è indagato, e a Coverciano, nel ritiro della nazionale.

Fra gli indagati c’è anche l’azzurro Domenico Criscito, giocatore dello Zenit San Pietroburgo, sempre con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla frode e alla truffa sportiva. Una perquisizione è stata effettuata dalla polizia stamani nel ritiro della Nazionale. Due auto e cinque agenti hanno varcato il portone del centro tecnico federale all’alba quando la nazionale di Prandelli ancora dormiva. In mattinata, è attesa la diramazione della lista dei 23 azzurri per Euro 2012, nella quale era prevista la presenza di Criscito.

A Mauri e a Milanetto, secondo quanto si apprende, gli inquirenti contesterebbero il reato di associazione a delinquere finalizzato alla truffa e alla frode sportiva. Gli investigatori avrebbero ricostruito che sia Mauri sia Milanetto erano disponibili, in cambio di denaro, a combinare gli incontri delle loro rispettive squadre. Sarebbero stati anche accertati diversi contatti tra i giocatori e gli esponenti dell’organizzazione criminale.

I 19 provvedimenti restrittivi sono stati emessi dal Gip del tribunale di Cremona Guido Salvini nell’ambito dell’inchiesta “Last Bet”, coordinata dal procuratore Roberto Di Martino che nel giugno e nel dicembre dell’anno scorso ha già portato a diversi arresti. L’operazione di oggi è stata condotta dalle squadre mobili di Cremona, Brescia, Alessandria e Bologna, coordinate dagli uomini del Servizio centrale operativo.

Sono in corso di esecuzione anche 30 perquisizioni domiciliari nei confronti di altrettanti indagati. Si tratta di calciatori di serie A e serie B, tecnici e dirigenti coinvolti nelle indagini.

Lo scorso 14 aprile Mauri, dopo essere stato sentito dalla procura federale della Fgci, aveva detto: «L’audizione è durata molto perché mi hanno fatto tante domande. Ai tifosi della Lazio dico di stare tranquilli». Il centrocampista della Lazio era stato chiamato in causa da Carlo Gervasoni – testimone chiave nell’inchiesta sul calcioscommesse – per due gare: Lazio-Genoa e Lecce-Lazio.

Ci sono anche cinque cittadini ungheresi tra i destinatari dei provvedimenti emessi dalla procura di Cremona. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori della polizia, i cinque facevano parte di una cellula che riferiva direttamente al boss dell’organizzazione criminale, il singaporiano Eng Tan Seet, colpito da un’ordinanza di custodia cautelare emessa lo scorso dicembre. La cellula degli ungheresi si è di fatto sostituita al gruppo degli “zingari” – decimato dagli arresti dei mesi scorsi – per continuare nella manipolazione degli incontri dei campionati di calcio italiani. Gli investigatori hanno accertato diversi contatti tra i calciatori e gli emissari del gruppo, proprio in occasione di incontri da truccare. (fonte Il Mattino)

sabato 26 maggio 2012

Bigon: “Mazzarri uno dei migliori d’Europa: in 12 anni ha sempre centrato gli obiettivi. Vargas e Insigne? Calma e gesso, i giovani non vanno bruciati”

Già da un mese al lavoro per il nuovo Napoli, attivissimo ieri a Milano. Riccardo Bigon, punto fermo del progetto di De Laurentiis che gli ha rinnovato il contratto per altri quattro anni. Il direttore sportivo che alle parole preferisce i fatti, l’Europa per tre anni consecutivi e la coppa Italia.

Partiamo da quello che è stato, fa un bilancio della stagione appena conclusa?
«Abbiamo raggiunto tutto quello che ci eravamo prefissati. Volevamo fare bella figura in Champions League e lo abbiamo fatto, restare in Europa e abbiamo centrato l’Europa League. E volevamo onorare fino in fondo la coppa Italia, l’abbiamo vinta. I numeri parlano chiaro, c’è grande soddisfazione».

Vincere nel rispetto del fair play finanziario, impresa molto ardua: una nota di merito in più per il cammino del Napoli?
«In Italia non ha mai vinto nessuno rispettando il fair play finanziario, il Napoli è stata la prima società a riuscirci con la coppa Italia. Ciò dimostra in pieno la validità e l’efficacia del progetto portato avanti da De Laurentiis in questi anni».

Quali sono i segreti?
«Non parlerei di segreti ma di un gruppo di lavoro eccezionale e perfettamente integrato nelle varie componenti, dal numero uno che è il presidente fino al magazziniere e a tutti i collaboratori. Un progetto solido nel quale tutti quanti riescono a dare quel qualcosa in più perchè c’è unione e si crede in quello che si fa».

Mazzarri il valore aggiunto?
«Mazzarri è sicuramente tra i migliori allenatori d’Europa, lo dicono i fatti, sono dodici anni che allena e non ha mai subito un esonero ed è sempre riuscito a centrare gli obiettivi prefissati».

Resterà a Napoli?
«Ha detto più volte che ha un contratto e vuole rispettarlo. È stata una stagione durissima, stressante, con cinquantuno partite, ci si è preso qualche giorno di riposo per recuperare proprio da un punto di vista fisico. Lavoriamo gomito a gomito da tanti anni e c’è alla base una grande stima professionale, oltre che dal punto di vista umano. S’incontrerà con il presidente».

Possono arrivare anche top player?
«Sono possibili tutte le soluzioni rispettando quelli che sono i parametri del nostro progetto. L’obiettivo è restare competitivi negli anni, restare ad alti livelli per dieci anni. Non ha senso vincere lo scudetto e poi sprofondare al quindicesimo posto l’anno successivo».

Kolarov e Flamini?
«È possibile tutto e niente. Dipende».

Il presidente ha parlato di maxi rosa, di giovani e giocatori intercambiabili…
«Il presidente parla a livello generale. E’ un grande innovatore, per certi versi anche un provocatore, gli piace guardare avanti e punta sulle innovazioni. Tante sue idee sono state poi confermate dai fatti».

Quale è il programma per la prossima stagione?
«Andremo a inserire qualche tassello in un gruppo già formato da 15-16 giocatori importanti. Non ci sono da fare rivoluzioni, ma bisogna dare continuità. Servono pochi tasselli per migliorare l’organico e renderlo ancora più competitivo. Anche l’anno scorso sono stati quattro-cinque gli innesti veri, il numero è stato considerato più ampio tenendo presenti i giovani e le esigenze nate in corso d’opera».

Quanti elementi formeranno la rosa?
«Ventiquattro, venticinque. Copriremo ogni ruolo con due elementi e ci sarà qualcuno in più. Quando si parla di 32-35 giocatori si dimentica che molti finiscono fuori rosa e altri sono giovani aggregati alla prima squadra».

La rosa dell’anno scorso si è rivelata esigua in determinati momenti della stagione?
«Colpa degli infortuni in momenti topici della stagione. Un fatto che non ha riguardato solo il Napoli, basti pensare al Milan e alle altre. Donadel era rientrato per la coppa Italia con il Cesena, ha giocato e ha avuto una ricaduta e siamo rimasti numericamente uno in meno a centrocampo. Nel calcio succede»

Su quali reparti interverrà?
«Faccio un discorso generale e soprattutto ribadisco che il gruppo è solo da rifinire. Nel Napoli ci sono titolari fortissimi».

Per Lavezzi sono arrivate offerte?
«Ci sono diversi discorsi aperti, di concreto ancora nulla, tutto può ancora succedere. Non è arrivata nessuna offerta, è un nostro giocatore ambito, come ce ne sono altri».

Preferite soldi o contropartite tecniche per il Pocho?
«Dipende dall’offerta, potrebbe andare bene sia una soluzione che un’altra. Dovremo fare le nostre valutazioni».

Vargas?
«Va lasciato tranquillo, tutti lo volevano e tutti me lo chiedono. Ha un grande talento e lo tirerà fuori».

Insigne?
«Vedi Vargas, calma e gesso. In Italia c’è fretta di vincere e così si bruciano i giovani e si resta indietro rispetto agli altri paesi europei».

L’Europa League, un onore o un peso?
«Un onore, il Napoli in tre anni ha scalato cinquecento posizioni nel ranking internazionale. L’affronteremo per cercare di andare più in alto possibile, come faremo nelle altre competizioni».

In campionato si riparte dal quinto posto, ci sarà un altro scatto?
«La concorrenza è di altissimo livello, vincere è difficilissimo e ci riesce una soltanto. Juve, Milan, Inter e Roma partono più avanti. Poi ci sono Lazio e Udinese e bisogna vedere la Fiorentina. Il Napoli riparte dal quinto posto e proverà ad arrivare il più in alto possibile».

venerdì 25 maggio 2012

Il Psg offre 26 milioni per Lavezzi

Il futuro di Lavezzi si deciderà la settimana prossima, almeno questi sono i segnali attuali. Che danno il Paris Saint-Germain sempre in vantaggio per l’argentino. Una proposta, i cui contorni sono emersi nelle ultime ore; circa 26 milioni di euro per il Napoli e 4,5 milioni al giocatore, più diversi benefit per Lavezzi. Il presidente De Laurentiis, per adesso, temporeggia. Il sì dal numero uno azzurro non è ancora arrivato, prima il Napoli intende capire se durante la settimana prossima possono arrivare rilanci da parte dell’Inter o del Chelsea. Accetterà De Laurentiis di cedere Lavezzi per una cifra leggermente più bassa rispetto alla clausola? Intanto, ieri a Milano, il ds Bigon ha incontrato il Parma per un punto della situazione sui vari giocatori a disposizione: nulla di concreto, al momento, soprattutto relativamente a Giovinco. Non ci sono infatti conferme sull’interessamento azzurro per l’attaccante a metà tra Juve e Parma. Evidentemente, per sostituire Lavezzi, il Napoli si rivolgerà altrove… (Gianlucadimarzio.com)

mercoledì 23 maggio 2012

Antonello Perillo: “E’ inutile che la Juve insista per Cavani. De Laurentiis va a caccia di giovani talenti e punta forte su Vargas e Insigne, al quale garantirà un contratto migliore”

La Gazzetta dello Sport torna sull’ipotesi di un corteggiamento della Juve a Cavani. Secondo la “rosea” il dg bianconero Marotta dopo aver proposto al Napoli Matri e 15 milioni di euro per il cartellino del Matador sarebbe ora pronta a rilanciare con una nuova offerta. Ricordiamo che secondo un altro quotidiano sportivo, Tuttosport, la Juve sarebbe disposta ad inserire anche Giovinco. Ieri De Laurentiis ha ribadito per la milionesima volta che Cavani potrebbe eventualmente essere ceduto solo di fronte ad un’offerta folle: regola che vale da sempre per tutti, in tutte le squadre del mondo. Se uno sceicco si presentasse a Barcellona con 300 milioni per Messi… Con Lavezzi destinato ad andarsene, fronte Psg, mi sembra molto difficile che il patron azzurro possa aprire trattative per la cessione del suo fuoriclasse assoluto. De Laurentiis, al contrario, sarà impegnato a fare operazioni in entrata, cominciando dal ritorno di Insigne (al quale garantirà un robusto adeguamento del contratto) per poi passare ad altre trattative riguardanti giovanissimi talenti come Ogbonna,Capuano, Verratti e Gabbiadini. Il Napoli, inoltre, sembra deciso a puntare su un difensore e un esterno sinistro di sicuro spessore: tre o quattro i nomi sul taccuino di Bigon, pronto a sferrare gli opportuni attacchi sul mercato dopo il decisivo incontro tra De Laurentiis e Mazzarri fissato per martedì prossimo. Il tecnico dovrebbe restare, a meno che non rifiuti i piani tecnici del club. E’ noto che Mazzarri prediliga lavorare con giocatori di esperienza. Tra le richieste che gli avanzerà De Laurentiis c’e’ anche quella di valorizzare Vargas, costato 11 milioni e ritenuto un fenomeno dagli osservatori azzurri che lo avevano a lungo seguito in Sudamerica.

Antonello Perillo

martedì 22 maggio 2012

Antonello Perillo: “Insisto nel dire che De Laurentiis vuole Insigne e Verratti subito in azzurro”

Ribadisco quanto ho già scritto: il Napoli sta provando ad acquistare Verratti, così come altri giovani talenti, tra i quali, in cima alla lista, ci sono Ogbonna, Capuano e Gabbiadini. Il desiderio del presidente De Laurentiis è di “portare una ventata fresca”, aggiungendo stelle ventenni ad un organico che già ha dimostrato di essere in grado di lottare ad alti livelli. Il patron vorrebbe portare sia Insigne che Verratti subito in azzurro. Il nome di Verratti, dopo essere stato anticipato da Azzurrissimo, da oggi circola anche sui principali quotidiani dopo essere stato dato quasi per ufficiale alla Juve. La Gazzetta, ad esempio, parla di un inserimento del Napoli, che sarebbe pronto a lasciare sia Verratti che Insigne un altro anno a Pescara. Quella di non portare subito i due giocatori del Pescara in azzurro, per quanto ne so, sarebbe l’ipotesi B, ovvero quella alla quale il Napoli proverebbe a ricorrere solo se si dovesse decidere di modificare i piani di mercato. De Laurentiis è ovviamente anche pronto ad investire per l’acquisto di almeno un difensore e un esterno sinistro di spessore: i nomi più graditi sono quelli dei due napoletani in Russia, Bocchetti e Criscito. Molto dipenderà dal confronto con Mazzarri, in programma nelle prossime ore, per fare il punto sulle nuove strategie di mercato. Se le idee del mister dovessero collimare con quelle di De Laurentiis potremmo anche avere notizia di un rinnovo del contratto del tecnico. In caso contrario non si può escludere qualche novità clamorosa. Alla fine credo che sarà sempre il tecnico di San Vincenzo a guidare gli azzurri verso nuovi successi.

Antonello Perillo
========= ECCO QUANTO PUBBLICA OGGI LA GAZZETTA DELLO SPORT

Anche il Napoli s’è fiondato su Verratti. Il presidente De Laurentis, proprietario di Insigne, ha chiesto al collega Sebastiani, il play della mediana di Zeman. Nel prossimo Cda del Pescara, la questione mercato occuperà uno spazio importante. La proposta del Napoli apre nuovi scenari: De Laurentiis è disposto a pagare la metà di Verratti 5 milioni, ponendosi in concorrenza con la Juventus. Lo lascerebbe un anno in prestito sull’Adriatico e stesso trattamento riserverebbe al suo Insigne che avrebbe, così, tempo e modo di vivere il debutto in A nella bambagia della provincia. Nell’operazione, il Napoli ha chiesto anche Capuano ed è pronto a prestare a Zeman quei giocatori di sua proprietà utili a completare i tasselli del club abruzzese. Il cileno Vargas è in pole position.

Idea. Da Pescara confermano, in toto. «Col Napoli abbiamo parlato, anche di varie altre soluzioni. Di fronte ad una maggiore offerta in denaro non potremmo che tenerne conto. Potete giurarci che, con De Laurentiis, qualche giocatore ce lo scambieremo» scommette Sebastiani. L’idea è intrigante, accontenterebbe tutti: Insigne, che preferirebbe rimanere un anno ancora dov’è. Verratti, che non ha nemmeno avuto il tempo di fare il primo salto di gioia, a Genova, dopo aver conquistato la A che è subito corso dal presidente a chiedergli un regalo: «La prego, mi faccia rimanere nella mia città, almeno un anno ancora». Zeman, così, non vedrebbe il suo ultimo capolavoro stravolto dalle «intemperie» delle trattative: ipotesi che non gli dispiacerebbe proprio. Ma le insidie non mancano: l’Inter, per esempio, s’è fatta avanti insieme al Genoa, per prendere il gioiellino in tandem. E ci riproverà.

La Juventus. Ma, per tutti, c’è da superare lo scoglio più duro: l’intesa che la Juventus ha già col manager di Verratti e la voglia del giocatore, anche se ieri ha un po’ frenato, di preferire il club bianconero in caso di cessione. La Juve è pronta a due mosse: offrire al Pescara la stessa cifra che il Napoli ha paventato e, in più, permettere a Zeman di avere ancora un torneo ai suoi ordini Immobile come punta centrale (il club di Torino ne è comproprietario col Genoa).

Verratti docet. Strategie, intese, trame e trattative, non tolgono certo il sorriso ai tre gioiellini del Pescara. Ieri, appena svegli dopo una notte di baldoria, si sono ritrovati nella sede della finanziaria del presidente Sebastiani. Verratti parla chiaro. «Già sogno la prima giornata della prossima A con la maglia del Pescara, vorrei il torneo iniziasse domani. La Juventus mi vorrebbe subito, vice Pirlo? Tanta stima da uno dei migliori club al mondo mi fa capire che ho fatto bene fino ad adesso, quanto all’eredità di Andrea sarei felice di vincere la metà. Devo migliorare molto: in fase difensiva, devo tirare più da fuori area e altre cose. Tra Napoli e Juventus? Vorrei rimanere a Pescara per crescere ancora, nelle grandi città sono esigenti e il debutto in A diventa difficile. Un esempio? lessi, tempo fa, di critiche a Inler che comunque ha fatto una grande stagione. Si chiede tutto e subito, a Pescara invece ho la fiducia della società e di Zeman». Insigne esprime stesso concetto, non è un «core ‘ngrato». «Amo il Napoli da sempre, ma se devo tornare e avere la strada sbarrata da due giocatori fortissimi, più esperti e forti, perderei la possibilità di giocarmi le mie carte e un debutto in A graduale, continuo. Sono cambiato mentalmente, fisicamente e professionalmente dal ragazzo che fece il ritiro a Folgaria nel 2010. E la prima esperienza lontano casa mi ha fatto crescere, oltre ai metodi di Zeman. Nessuno come lui ti insegna i segreti dell’attacco». Immobile, invece, è disincantato su un suo futuro alla Juventus. «Se dovessi andare via, valutando le scelte fatte sul mio cartellino e la loro politica dei top player, mi sentirei di scommettere su un futuro genoano. Ma la prossima maglia che indosserò sarà quella dell’Under 21: non mi dispiacerebbe fare bene anche lì, dopo l’annata col Pescara». (fonte Gazzetta)

lunedì 21 maggio 2012

Capodanno a Napoli il 20 maggio


La crisi si fa sentire. Dal barbiere di Vidal dormiente a metà; dalla terna arbitrale ubriaca; dal monosopracciglio di Agnelli lettore; dalla faziosità delle pubblicità garibaldine; da una finale che diventa un addio a Del Piero; ma anche dalle lezioni di calcio di Goran Pandev. Il Napoli impara ad addormentare le partite stagionalmente troppo tardi. Forse l'ingresso del mediocre, accidioso e volgare Quagliarella, non è quella di Drogba. Ma Conte non è Di Matteo. Qui comincia la storia del Napoli, termina la carriera culturale di questo piccolo ragazzo che mai ha chiarito il perchè della sua fuga. La strada conosce la verità... Tantissimo da recriminare per una stagione giocata divinamente. Con qualche passo falso perdonabile. Il gesto di Maggio e di Dossena, che a fine partita non attaccano, ma corrono verso la bandierina, insegnano cosa sia il calcio; ma soprattutto quanto sia cresciuta questa squadra.

Spero solo che quelle lacrime non mi facciano troppo male. Quel mezzo scugnizzo; quell'argentino insulso sotto porta; con la sua accelerazione ha deciso la coppa. Non riesco ad immaginare un Napoli senza di lui, proprio non riesco. E provo a credere che sia solo un gioco per un aumento di contratto; ma tutti sappiamo che non è così. Resta, se proprio puoi, resta Pocho...
Domenico Serra

LA COPPA ITALIA E’ SEMPLICEMENTE… NOSTRA!!!

Un Napoli dal cuore immenso gioca una splendida partita e regala ai tifosi la quarta Coppa Italia della storia azzurra. Di Cavani, su un rigore conquistato da Lavezzi, e di Hamsik, su contropiede orchestrato da Pandev, i gol del trionfo azzurro. Meritatissimo questo primo trofeo dell’era De Laurentiis.
LA PAGELLA DI AZZURRISSIMO

DE SANCTIS: salva d’istinto al 17° su tiro maligno di Marchisio dal limite e al 45° su insidiosa punizione di Del Piero. Grande risposta su Bonucci al 70°. VOTO: 7

CAMPAGNARO: parte con una grande percussione sulla destra non sfruttata da Zuniga. Si inventa spesso ala destra. In difesa fa valere la propria prestanza fisica. VOTO: 7

CANNAVARO: il capitano si paizza al centro e bada al sodo. VOTO: 6.5

ARONICA: si affida al mestiere per fermare gli attaccanti bianconeri con le buone o con le cattive. VOTO: 6.5

MAGGIO: buona corsa ma poca brillantezza. Un possibile rigore su di lui non fischiato per fallo di Caceres al 55°. VOTO: 6

DZEMAILI: tiene bene la posizione, ma questa volta corre molto e morde le caviglie avversarie. Ottima partita.VOTO: 7.5

INLER: ricuce la manovra giocando una partita molto giudiziosa. Una delle migliori partite dello svizzero in questa stagione. VOTO: 7.5

ZUNIGA: va vicinissimo al gol dopo appena un minuto; ma poteva e doveva concludere meglio. Molto volitivo, si propone spesso, con alterne fortune, sulla corsia mancina. Fa troppa confusione, come sempre. VOTO: 6.5

HAMSIK: costretto ad andare in prima battuta su Pirlo appare frenato ed entra poco nel vivo del gioco. Il compito di marcatura lo snatura palesemente. Come sempre sbaglia pochi appoggi. E poi, che gol! VOTO: 7

LAVEZZI: doveva trasformare i fischi in applausi e…. Si fa vivo al 10°, con un’azione personale conclusa di poco a lato, poi prova qualche spunto fino a quando tira fuori dal cilindro il guizzo che vale il rigore per gli azzurri.VOTO: 6.5 (dal 71° PANDEV: entra per tenere palla e rilanciare l’azione del Napoli nel momento di massima pressione della Juventus. Suo il perfetto assist . VOTO: 6.5 )

CAVANI: nel primo tempo il suo nome finisce sul taccuino del cronista solo per un fallo nel finale su PIrlo, dopo 45 minuti anonimi e con un paio di disimpegni sbagliati; nella ripresa segna il rigore con grande freddezza.VOTO: 6.5

All. MAZZARRI: il suo Napoli trionfa in Coppa Italia battendo la Juve, che mai aveva perso in tutta la stagione.VOTO: 8

Antonello e Luca Perillo

venerdì 18 maggio 2012

Calcioscommesse "Conte disse: accordo sul pari col Novara"


Passata la festa, cominciano i dolori.Antonio Conte,l’allenatore della Juventus, finisce rovinosamente nelle carte della procura federale della Figc nell’inchiesta sul calcioscommesse. A tirarlo in ballo è Filippo Carobbio, ex Albinoleffe, Bari, Grosseto e soprattutto Siena, attualmente in forza allo Spezia, uno dei grandi pentiti del procedimento sportivo avviato dal procuratore Palazzi.

Che scomoda Conte in relazione alla partita del  30 aprile 2011 allorché il mister siedeva su un’altra panchina bianconera, quella del Siena del presidente Mezzaroma, società già da tempo nel mirino degli inquirenti sia sportivi che penali di Cremona e Bari.

«È TUTTO CONCORDATO...»
«In Novara-Siena - racconta - ci fu un accordo per far finire la gara in parità, in effetti ne parlammo anche durante la riunione tecnica e quindi eravamo tutti consapevoli delrisultatoconcordato, soprattutto al fine di comportarsi di conseguenza durante la gara: lo stesso allenatore, Antonio Conte, ci rappresentò che potevamo star tranquilli in quanto avevamo raggiunto l’accordo con il Novara per il pareggio. Non sono certo - continua Carobbio - chi per primo si accordò, comunque Drascek (Davide, ex Novara, ndr) venne nel nostro albergo in ritiro, parlò con Vitiello (Roberto, difensore del Siena, ndr). Credo che quello sia stato il primo contatto, ma poi l’accordo è stato comunicato a tutti visto che, come precisato, se ne parlò anche durante la riunione tecnica con l’allenatore. Ricordo che oltre a parlarne con l'intera squadra durante la riunione tecnica, ne parlai, singolarmente al campo, con Bertani e Gheller del Novara prima della partita ». Finì effettivamente in pareggio: 2-2, andò in vantaggio il Novara, due gol li fece in sequenza il Siena, e poi fu il pareggio. Come da accordo.

IL VICE DEL MISTER
Ma non è tutto. Carobbio coinvolgepesantementeanchel’attuale assistente di Conte alla Juventus, Cristian Stellini, un ex giocatore del Bari che si trasferì a Siena dove divenne assistente tecnico di Conte, che poi se lo portò dietro alla Juventus dove ricopre l’incarico dicollaboratoredicampo. Lapartita incriminata non è quella con il Novara. Cambia. Le trattative partono dopo il novantesimo di Siena- Albinoleffe, l’8 gennaio 2011. «Al termine della partita, l’allenatore in seconda, Stellini, chiese a me e a Terzi di contattare qualcuno dell’Albinoleffe per prendere accordi sulla partita di ritorno, in modo da lasciare i punti a chi ne avesse acuto maggiormente bisogno. Ne parlai con Garlini, un senatore dell’Albinoleffe e Terzi parlò con Bombardini, entrambi mostrarono la loro disponibilità». Passano un po’ di mesi, e l’accordo si perfeziona. «Nel tardo pomeriggio, o in serata, del giorno prima della gara Albinoleffe Siena del 29 maggio 2011, ci fu un ulteriore incontro...».

LA FARSA E LA FIRMA A TORINO
L’appuntamento è fuori l’albergo del Siena, al Park hotel di Stezzano( Bergamo) «dovevenneroLuigi Sala (ex Milan poi Albinoleffe, ndr) Dario Passoni (Albinoleffe, ndr) e Mirko Poloni (vice allenatore Albinoleffe, ndr)». Quest’ultimo collaboratore tecnico dell’Albinoleffe, «che si incontrarono con me, Nando Coppola (ex portiere del Siena, ora al Torino, ndr) e un altro calciatore che ora non ricordo e in quell’occasioneciaccordammodiconcedere i punti all’Albinoleffe che neavevabisognoperandarematematicamente ai play out, ma chiedemmo di limitare la vittoria a un solo gol di scarto, possibilmente 1-0, sia per cercare di mantenere la miglior difesa, sia per evitare clamori sui risultati troppo eclatanti ». La partita effettivamente finì com’era previsto che finisse. Ma la cosa clamorosa è che il giorno dopo il match, Conte va a Torino e firma con la Juve, portandosi dietro pure Stellini.

«LA SOCIETÀ SAPEVA TUTTO»
Ancora guai per Conte: «Preciso che in settimana- prosegue Carobbio- si parlò molto in società tra calciatori, allenatore (Conte,ndr)e società dell’accordo raggiunto con l’Albinoleffe, in quanto alcuni avrebbero voluto tentare di vincere nella speranza di arrivare primi e conseguire il premio “primo posto“ (qualora l’Atalanta non avesse vinto) poi alla fine tutti d’accordo, squadra e allenatore, di lasciare il risultato all’Albinoleffe (...). Alla riunione tecnica partecipavano l’allenatore (Conte, ndr), il vice allenatore (Stellini, ndr), il preparatore dei portieri e il collaboratore tecnico».IlcentrocampistadelSiena regala agli organi federali altre «dritte»su combine alle quali asserisce di non aver partecipato: Siena- Piacenza («Gervasoni mi riferì che era stata combinata con il coinvolgimento suo, di Catinali e di Cassano ») e Atalanta-Piacenza che gli zingari nell’ultimo incontro con Carobbio raccontarono «che si apprestavano a combinare».LA COMBINE AL PALIO
Carobbio parla anche del Bari e di Iacovelli, il factotum della squadra pugliese coinvolto nel «sistema- Masiello» dal nome del difensore barese noto per l’autogol nel derby venduto col Lecce. Anche qui scomoda il vice di Conte alla Juve, Stellini. «La settimana prima di Bari-Samp andai con Stellini a prendere Iacovelli all’aeroporto di Firenze, nel tragitto Iacovelli ci comunicò che il Bari era disposto a perdere la partita con la Samp (...). pensai quindi di dargli il numero di Gegic». Dice poi di non sapere nulla della combine per Palermo-Bari (quella saltata per l’errore di Miccoli dal dischetto) ma aggiunge che «mentre stavo festeggiando con i compagni a piazza del Campo la promozione in A del Siena, sui televisori proiettavano Palermo- Bari e in quell’occasione Stellinimi riferì che era una partita combinata ». Chiosa finale in coda al verbale: «Parlo per denunciare una prassi sportiva consolidata che conferma come gli episodi di illecito sportivo si sviluppano su una prassi di accordi anche di società ».
Fonte: Il Giornale

Due atalantini nel mirino di Bigon: Peluso e Gabbiadini

Lavezzi, un mondo a parte. Un mercato a parte che De Laurentiis in persona risolverà a stretto giro. E poi? Beh, poi c’è anche altro. C’è il futuro, il progetto da limare e perfezionare partendo da una serie di necessità. Di urgenze chiamate giocatori, necessità appunto, ruoli da migliorare e vuoti da colmare. Giovani su cui investire come Manolo Gabbiadini: sì, perchè il Napoli è tornato prepotentemente sull’attaccante dell’Atalanta. E vuole chiudere l’affare anche piuttosto presto.

ACCOPPIATA – E allora, sotto con il giovanotto che quest’anno ha esordito in serie A con la maglia del club di Pierpaolo Marino. L’ex dg azzurro che, come detto da De Laurentiis stesso alla vigilia della sfida con i nerazzurri al San Paolo, potrebbe intessere addirittura una serie di trattative con il suo antico amore azzurro. Gabbiadini (21), certo, ma non solo: nel mirino del Napoli è tornato con prepotenza anche Federico Peluso (28), mancino, uomo di fascia che a Mazzarri piace molto e che insieme a Pablo Armero (25) dell’Udinese, obiettivo primario, formerebbe una coppia di maratoneti di tutto rispetto. Degna del Maggio-Zuniga della fascia destra. Con ordine.

IL VIZIO – In primis, Gabbiadini. Che del diesse Bigon è un chiodo fisso: gli piace da morire; gli piace davvero e a giusta ragione, considerandone le qualità: attaccante completo, ben strutturato fisicamente (81 chilogrammi distribuiti su 186 centimetri), duttile e dotato di un sinistro preciso e potente. Cittadella e poi Atalanta, nel suo curriculum, con 23 presenze e un gol: pochino? Già, ma quando ha avuto continuità e fiducia ha dimostrato con maggiore incisività il suo enorme potenziale. Le cifre da azzurrino, please: i 10 gol realizzati nelle 14 partite giocate con la maglia dell’Under 21, lo hanno catapultato sul palco dei migliori giovani in circolazione. Il gol, del resto, è un vizio di famiglia: sua sorella Melania, infatti, è attaccante del Bardolino e della Nazionale femminile.

LA CHIAVE – Bigon lo ha chiesto ancora, Gabbiadini. E poi ha chiesto ancora anche Peluso: lo aveva già fatto, sottoforma di sondaggio, e di recente s’è ripresentato alla porta dell’Atalanta con argomenti ancora più interessanti. Romano di estrazione (calcistica) laziale, trafila in B e poi il salto nell’Atalanta, Peluso è capace di adattarsi sia in una difesa a tre, sia a quattro. Ha gamba e fiato, ed è anche un uomo assist di tutto rispetto: sa crossare e non disdegna la conclusione. La chiave per la doppia trattativa? Cigarini, che rientra dal prestito e che il Napoli potrebbe girare all’Atalanta con formula diversa.

ARGENTINI – Due italiani, bene. E poi due argentini: Gabriel Paletta (26), difensore centrale del Parma destinato a diventare oggetto di un’asta; e Rodrigo Palacio (30), il genio con il codino e il cuore Boca, che ha trascinato il Genoa alla salvezza a suon di gol (19, in totale). Contatti in corso sia con Ghirardi, sia con Preziosi.

(fonte Corriere dello Sport)

mercoledì 16 maggio 2012

De Laurentiis alla squadra: “Vi ringrazio, è stata una stagione esaltante”. E rivolto al Pocho: “Viva Ezequiel!”

Durante la cena il Presidente De Laurentiis ha ringraziato la squadra: “Ringrazio tutti voi per questa stagione, a cominciare dal mister che è una persona straordinaria con la quale è sempre bello e piacevole arrivare al traguardo. Mazzarri ci ha traghettato verso obiettivi importanti, perchè io reputo importante questa stagione, anzi la definirei esaltante” “Per il prossimo anno ci stiamo già muovendo, stiamo organizzando amichevoli prestigiose e poi avremo la Supercoppa in Cina. Parteciperemo all’Europa League e dimostreremo di saper dare importanza anche a questa manifestazione e non ci sentiremo certo sminuiti nel disputarla”. Poi un augurio per la finale di domenica: “Mi auguro che la serata dell’Olimpico possa dare a voi ragazzi quel successo che vi spetta e che meritate, per chiudere al meglio questa bella stagione”. Il Presidente ha poi salutato la squadra con una sentita esortazione dedicata a Lavezzi: “Viva Ezequiel!” Dopo l’applauso che ha suggellato il discorso di De Laurentiis, è intervenuto Morgan De Sanctis che ha parlato a nome del gruppo: “C’eravamo lasciati l’anno scorso in questo contesto festeggiando l’ingresso in Champions, ci ritroviamo adesso qui ed ha ragione il Presidente nel dire che dobbiamo essere contenti di questa stagione, perchè anche questa è stata una annata straordinaria. Abbiamo conquistato l’Europa per il terzo anno consecutivo e questo è un motivo d’orgoglio per tutti noi”. Poi Morgan ha rinnovato il suo rito beneaugurante prendendo il microfono ed intonando la canzone portafortuna “Non succederà più”, coinvolgendo tutta la squadra in un balletto divertente. (fonte Sscnapoli)

lunedì 14 maggio 2012

Quei fischi ingrati, e incomprensibili della curva A

Loro erano a Gela, io no. Loro hanno fatto tutte le trasferte del mondo, in
stadi di periferia, impegnandosi anche le mutande per seguire la loro squadra
del cuore, io no. Loro sono quelli che dicono che bisogna sostenere la squadra
sempre, che il Napoli deve vincere per onorare una città, che chi non salta
juventino è (anche quando non si gioca contro la Juve), io no. Erano fischi d’amore? Sarà, ma se l’uomo che amo mi lascia per una che pensa gli dia di più io
non mi volto di schiena come una bambina, ma mi comporto da femmina e cerco di
riconquistarlo con tutta la forza che ho, urlando, puntando i piedi a terra e
mettendoci tutta l’anima che posso. Soprattutto, aspetto di vedere se davvero
se ne sta andando o se cercano solo di farmi credere sia così. Insomma, loro
avranno anche riempito in diecimila uno stadio che in complesso ne contiene
4000, settore ospiti compreso, ma stasera si sono dimostrati talmente piccoli
da sembrare degli gnomi. L’ottusità di una parte della nostra tifoseria non mi
stupisce per niente, conferma solo la povertà immensa di una parte della nostra
città. La nota positiva è che la Tribuna, stavolta, ha intonato un coro a
favore del Pocho che è stato un urlo di ribellione a chi pretende di dirti
anche cosa e quando cantare, e che hanno urlato anche i non pochani come me. E
se, di risposta, ci dicono che siamo un “pubblico di merda”, dico che
preferisco il nostro odore a quello dei loro fumogeni puzzolenti e finti.
Sarebbe bastato aspettare il novantesimo, evitare di farsi harakiri come nei
fumetti giapponesi, smettere di fare le caricature di se stessi, semplicemente
crescere. Sarebbe bastato ricordarsi che Hamsik, l’anno scorso, di questi
tempi, era già quotato in rossonero e che per guadagnarsi di nuovo l’appoggio
dei tifosi fu costretto a trasformarsi in saltimbanco e, appunto, saltare di
fronte a tutti. Alla fine Hamsik è rimasto e pure il Pocho probabilmente
resterà qua. E allora? A loro cosa resterà? L’averlo acclamato in maglia numero
10 ed esserselo scordato lungo il cammino. Se questo è amore, preferisco di
gran lunga il calesse, il mio. E Forza Napoli. Sempre.

Ps stasera, in Tribuna, è tornato Luca, il curvarolo, quello che quest’anno se
le è viste quasi tutte in Posillipo. Ha inveito tutto il tempo contro i fischi
al Pocho, secondo dopo secondo, ha urlato “chist’ so’ sciem” e li ha mandati a
fanculo ripetutamente. Poi ha capito che i fischi provenivano dalla curva A e
non solo da una parte dei Distinti, come credeva lui. Glie l’ha fatto notare un
compagno curvarolo. Ma Luca no, non è riuscito ad ammetterlo. Aveva la morte
nel cuore e la tristezza negli occhi ma ha continuato a dire che non era così.
Quando gli abbiamo detto di stare zitto e fermarsi solo ad ascoltare ha
continuato a ripetere che no, non era possibile. E allora ho capito: Luca si
sarebbe venduto pure la mamma pur di non rinnegare la curva. Di fronte a tutto
questo, o alzi le mani o le meni, non c’è altro da fare. Gli ho offerto una
sigaretta, mi ha fatto tenerezza.
di Ilaria Puglia

venerdì 11 maggio 2012

Antonello Perillo: “Se Lavezzi andrà via sarà solo per sua scelta. Ho fiducia in De Laurentiis che sa già cosa fare”

Visto che non si parla d’altro e che in tanti mi sollecitano su questo argomento, non mi sottraggo a commentare il cosiddetto “caso Lavezzi”. Credo che questa volta il Pocho sia davvero ad un passo dall’addio. Troppi segnali me lo fanno intendere. certe sue vecchie e ricorrenti frasi, la sua recente esclusione per far posto a Pandev, i rumours che mi erano giunti ad entrambe le orecchie ben prima di vederli pubblicati su siti e giornali. E si tratterebbe di un addio che sa tanto di “studiato”. Credo che l’argentino, evidentemente mal consigliato da qualcuno a lui molto vicino, abbia già da tempo preparato il terreno alla sua possibile partenza. Ricordate certe dichiarazioni? Eccone alcune: “mi sento prigioniero in casa mia”, “non posso uscire per andare a fare una pizza”, “amo i napoletani ma vorrei essere lasciato un po’ più libero”. Prima della finalissima di Coppa Italia non avremo svolte di alcun tipo. De Laurentiis sa già che cosa fare. Il presidente osserva, rilascia caute interviste ma al momento opportuno interverrà sul caso Lavezzi, così come su scelte importanti di altro genere, che potrebbero non risparmiare nessuno. Il patron si è innamorato del suo “giocattolo”, come dimostrano i tanti soldi investiti nelle ultime sessioni di mercato (basti pensare che Inler e Vargas, da soli, sono costati 30 milioni cash). Non escludo che il patron possa provare a trattenere Lavezzi, magari con un ragionevole ritocco del contratto, ma non credo che abbia in cuor suo tanta voglia di farlo. Non si può ogni anno sottoscrivere contratti per poi rimangiarseli. Ad ogni modo, qualora le strade del Pocho e del Napoli dovessero separarsi, sono sicurissimo che arriverà un top player per il reparto offensivo, oltre a due o tre rinforzi seri per difesa e fascia sinistra. Potrebbe esserci anche il ritorno di Insigne, anticipandolo di un anno rispetto ai programmi. Ma molto dipende anche dalla permanenza a Napoli di Mazzarri o dalla ripartenza del progetto con un nuovo tecnico. Credo che il tecnico toscano, bravo ma poco propenso a valorizzare i giovani messigli a disposizione (Vargas, Fernandez, Fideleff, e prima ancora Ruiz), resterà assieme a Bigon. Ma meglio aspettare il 20 maggio.

Forza Napoli!

Antonello Perillo

martedì 8 maggio 2012

Per l'amico Pocho o ex amico fate un pò voi

Ma tu alla fine ci hai scocciato. Ogni fine campionato sempre la stessa storia. E pensare che
abbiamo sopportato di tutto. Cartellini gialli gestiti con metodica in modo tale anticipare le vacanze Natalizie per tre anni. Le stesse vacanze anche prolungate. Infortuni guariti in spiaggia. Irriverenza e immaturità. Il tuo procuratore accontentato in tutto e per tutto con acquisti inutili. E mo' vuoi l'Inter...perchè Yanninell adda' fa' a modell, qui ti sei diventato un'idolo (cattiva abitudine) è vero tutto l'affetto ti avrà anche potuto soffocare...per me è Napoli che ti ha fatto "quasi" uomo , ma avrai tutte questi privilegi dal signor Moratti...? No... avrai piu' soldi...heheheheheheh...fatti un'altra risata....

Rino Cuomo

domenica 6 maggio 2012

Il Napoli in Sud America a caccia di un vice-Cavani

Si chiama Rodrigo Pastorini, è il centravanti del Racing e nel campionato uruguaiano ha segnato sette gol in sei partite. È finito sul taccuino degli osservatori del Napoli, da sempre attenti a quanto accade sul mercato sudamericano: nello scorso dicembre il capo-osservatori Micheli e l’agente Fifa Mazzoni, procuratore di Lavezzi, perfezionarono l’acquisto del cileno Vargas, costato 11 milioni e quasi mai utilizzato da Mazzarri.
Pastorini ha 22 anni ed è nato a Florida, a circa 100 chilometri da Montevideo. Cresciuto nel Danubio, è passato recentemente al Racing dopo essere stato corteggiato dagli spagnoli del Siviglia. Lo hanno seguito anche club italiani: due anni fa, quando stava per scadere il contratto con il Danubio, era stato corteggiato dal Chievo Verona.
Rodrigo è una prima punta, tuttavia svaria anche a destra e sinistra. Un po’ come Cavani, il superbomber acquistato dal Napoli nel 2010 dopo il quarto posto ai Mondiali in Sudafrica. A completare la colonia uruguaiana vi sono il centrocampista Gargano, uno dei primi giocatori ingaggiati da De Laurentiis dopo il ritorno in serie A cinque anni fa, e il difensore Britos, acquistato nell’estate 2011 dal Bologna per 8 milioni e utilizzato con il contagocce da Mazzarri per problemi fisici. (fonte Il Mattino)
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Secondo il quotidiano torinese Tuttosport, il Napoli sarebbe interessato a Gonzalo Mastriani, attaccante del Cerro e della nazionali uruguaiana under 23, Mastriani, classe ’93, è seguito anche da Torino, Roma, Parma ed Udinese. (fonte Tuttosport)

Antonello Perillo: “Ora dobbiamo solo pensare al Bologna ma il baby Insigne mi fa sognare per il futuro

Ora è il momento di pensare solo ed esclusivamente al Bologna. Il Napoli è davvero ad un passo da una meritatissima qualificazione Champions. Nessuno come gli azzurri -tra Lazio, Inter e Udinese- ha avuto impegni massacranti, nel corso della stagione, contro squadroni come Manchester City, Bayern Monaco e Chelsea; eppure gli azzurri sono lì, ad un passo dal tagliare il traguardo del terzo posto. Mazzarri fa benissimo a ridare fiducia a Pandev. Mi spiace per Lavezzi, ma deve giocare chi è più in forma. Quante volte il sottoscritto si è permesso, a tal proposito, di criticare il tecnico nel corso della stagione? I gradi di “titolarissimi” vanno conquistati partita dopo partita, battaglia dopo battaglia, non “per grazia ricevuta”. Non so quale sarà il futuro del Pocho. Credo che mai come questa volta l’argentino sia vicino all’addio, ma se De Laurentiis vorrà trattenerlo vedrete che riuscirà a trovare il modo. Ci sarà tempo, dopo la finale di Coppa Italia, per parlare in tutta tranquillità dell’eventuale successore di Lavezzi. Una sola cosa voglia dirla già adesso: questo Insigne, che anche oggi a Grosseto si è messo in mostra con un gran gol, ha le stimate del fuoriclasse. Chissà… Magari potrebbe già essere pronto per la Serie A, come fu per un giovanissimo Paolo Rossi dopo una grandissima stagione in B con la maglia del Vicenza.

Antonello Perillo

venerdì 4 maggio 2012

Cavani nettamente in testa al Premio Azzurrissimo

Cavani e’ nettamente in testa nelle votazioni del Premio Azzurrissimo, lanciato dal nostro blog in collaborazione con Radio Marte. Per il campione uruguaiano si tratterebbe della seconda vittoria consecutiva. Al momento in classifica e’ seguito da Maggio e Hamsik.
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Edinson Cavani è l’ospite del salottino di Marte Sport Live: “La stagione è lunghissima e come avevo detto può succedere di tutto. La nostra forza è un gruppo unito sorretto da principi importanti”. Cavani è a quota 32 gol tra campionato, coppa Italia e Champions League: “Sono soddisfatto della mia stagione, ringrazio i compagni che hanno capito il mio modo di giocare. Poi è chiaro che io do una mano alla squadra, il merito – comunque – è dei miei compagni che mi supportano. Sono riuscito a confermare quanto fatto l’anno scorso. Ho sempre lavorato per fare il massimo e migliorare, al di là di quello questa città ci ha accolto molto bene e questo ti fa dare qualcosina in più”. Domenica è in programma una sfida importantissima a Bologna. Cavani era squalificato l’anno scorso: “Mi auguro che i tifosi siano tanti, sono d’accordo con De Laurentiis. Il loro sostegno è fondamentale. Vogliamo fare una grande partita a Bologna per avvicinarci al nostro obiettivo che è il terzo posto. Abbiamo due finali più quella di Coppa Italia contro la Juventus. Le bocce? Ci giocavo da piccolo, mio padre era proprietario di un club a Salto e ogni tanto mi cimentavo quando rientravo da Montevideo, dove vivevo. Qua ho trovato una famiglia che ci ha sempre trattato molto bene, sono i Cavallo di Quarto, e ci sono sempre stati vicino. Siamo diventati una famiglia e siamo andati insieme a giocare a bocce. Mi fanno sentire a casa”.

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martedì 1 maggio 2012

LA PAGELLA DI NAPOLI-PALERMO 2-0. Azzurri da Champions anche senza il Pocho

Nell’anticipo serale del primo maggio il Napoli batte .-. il Palermo e si lancia sempre più verso un piazzamento Champions. Inizio scoppiettante. Apre le danze Inler, che dopo soli 4 minuti colpisce il montante con un sinistro dal limite. Nemmeno sessanta secondi e i rosanero replicano con Ilicic ed Hernandez: De Sanctis si fa trovare pronto. Al 16esimo Napoli in vantaggio per un contestato fallo di mani in area di Milanovic. Implacabile Cavani dal dischetto. 23esimo gol in campionato per il campione uruguaiano. Al 30° è Zuniga a non centrare la porta da buona posizione. Poi un brivido per il Napoli, su uscita sbagliata di De Sanctis. Al 35° lo splendido gol di Hamsik, su perfetto assist di Pandev: 2-0. Nella ripresa è Cavani al 55° a non sfruttare un’ottima occasione in contropiede. Al 70° il Palermo si vede annullare un gol di Hernandez, per fuorigioco. 5 minuti dopo è De Sanctis a dire di no a Zahavi. Poi 15 minuti in campo per Lavezzi, il grande escluso della serata, inseguito da voci che lo danno vicino all’addio. Nell’altro anticipo della 36esima giornata, Chievo-Roma 0-0. Poche emozioni sotto il diluvio, con i giallorossi ormai fuori dall’Europa.
LA PAGELLA DI AZZURRISSIMO

DE SANCTIS: bravissimo nel dire no a Ilicic ed Hernandez dopo appena 5 minuti e a ripetersi su Zahavi al 70°. Da brividi in un’uscita al 30°. E’ un grande portiere, ma sembra aver perso sicurezza. La ritroverà. VOTO: 6.5

FERNANDEZ: riproposto, dopo la deludente prestazione di Roma, come sostituto di Campagnaro, il giovane argentino risponde con una gara molto attenta e concentrata. Si limita all’essenziale. VOTO: 6 (dall’85° BRITOS:S.V.)

CANNAVARO: provvidenziale al 39° un suo intervento, quasi da kamikaze, per proteggere la porta di Mazzarri da un’incursione di Ilicic. Importante anche una chiusura su Hernandez a inizio ripresa. Molto sicuro. VOTO: 6.5

ARONICA: un po’ di confusione in qualche circostanza, ma nel complesso se la sbriga con consueto mestiere.VOTO: 6

MAGGIO: ormai ha ritrovato la piena forma fisica, anche se non brilla come gioco. Utilissimo nei tagli difensivi. Nervoso, meritava il giallo comminatogli dall’arbitro. VOTO: 6.5

GARGANO: corre e lotta su mille palloni. Molto diligente. VOTO: 6.5

INLER: inizia bene, colpendo il montante con un sinistro da fuori area, poi prosegue mantenendo la posizione nel cuore della metà campo e smistando il gioco con discreta precisione ma senza particolare inventiva. VOTO: 6.5

ZUNIGA: forse scosso dai due errori difensivi dell’Olimpico preferisce badare al sodo, concentrandosi molto sui ripiegamenti difensivi. VOTO: 6

HAMSIK: perfetto nel finalizzare la palla d’oro servitagli da Pandev. La sua intelligenza tattica ed una ritrovata corsa lo pongono tra i migliori in campo. VOTO: 7.5 (dall’80° DOSSENA: ormai scivolata tra le riserve, ritrova un minimo di spazio. S.V.)

PANDEV: da incorniciare il suo assist vincente per Hamsik e quello sprecato (stranamente) da Cavani al 55°. Va riconfermato a tutti i costi il prossimo anno. VOTO: 7.5 (dal 75° LAVEZZI: non più protagonista, gli vengono concessi 15 minuti per ritrovare forma e forse anche stimoli. S.V.)

CAVANI: freddezza dal dischetto, caparbietà ed impegno in tutta la partita. Peccato per il tiro sballato in contropiede al 55°. VOTO: 7

All. MAZZARRI: gioca la carta Pandev e i fatti gli danno ragione. Il suo Napoli è ormai pienamente lanciato verso il piazzamento Champions. Avanta così! VOTO: 7

Antonello e Luca Perillo

Zamparini: “Se vuole trattenere Cavani il Napoli dovrà dargli 4 milioni a stagione”

Intervistato da Mediagol.it, il presidente del Palermo Maurizio Zamparini parla di alcuni aspetti legati al Napoli: “Il Napoli adesso forse dovrà dare 4 milioni a Cavani se lo vuol tenere – ha affermato il patron rosanero -. Per chi tifo nello sprint tra Udinese e Napoli per la Champions? Per il Napoli di De Laurentiis, anche se sono friulano, ma ho grande simpatia per lui. Però domani andremo a vincere in casa loro”.