sabato 28 aprile 2012

LA PAGELLA DI ROMA-NAPOLI 2-2. Azzurri dai due volti e beffati nel finale

Un Napoli dai due volti pareggia 2-2 (Marquinho, Zuniga, Cavani, Simplicio) in casa della Roma. Brutto il primo tempo, con una squadra bloccata e troppo disattenta in alcuni suoi uomini; bella la ripresa, con undici leoni azzurri in campo. Un risultato certamente positivo, anche se resta il rammarico di una vittoria svanita nei minuti finali. A tradire gli azzurri sono state due disattenzioni difensive, che hanno visto in entrambe le occasioni protagonista, in negativo, il colombiano Zuniga. Forse c’era un rigore su Lavezzi, ma con gli arbitri quest’anno non va tanto bene al Napoli. Peccato davvero, perché ora l’operazione Champions resta complicata anche se nulla è perso.
LA PAGELLA DI AZZURRISSIMO

DE SANCTIS: pronto nella risposta ad un bolide di Taddei al 25° e ad uno di Bojan al 30°, rischia al 26° di regalare un gol a Gago non trattenendo un tiro di Totti. Non ha alcuna colpa sui due gol incassati. VOTO: 6

FERNANDEZ: se fosse un po’ più veloce andrebbe bene anche mezzodestro. Gara discreta. Va anche vicino al gol all’8° con una girata di destro su calcio d’angolo VOTO: 6

CANNAVARO: pochi errori, molto concentrato. Va’ inizialmente in difficoltà sui movimenti e le giocate di Totti, che poi si spegne. VOTO: 6

ARONICA: nessun problema contro l’evanescente Borini. Avrebbe forse potuto aiutare di più Zuniga nella prima frazione di gara. VOTO: 6

MAGGIO: anche per lui gara dai due volti. Con Bojan che si allarga spesso dalle sue parti, nel primo tempo è costretto ad andare in affanno; nella ripresa trova molti più spazi per fondassi in avanti. Al 65° si divora un gol solo davanti a Lobont. Ormai è vicino al top della condizione. VOTO: 6.5

GARGANO: motorino inesauribile, qualche errore in meno rispetto al solito nei disimpegni. VOTO: 6.5

INLER: da’ a volte l’impressione di passeggiare sul prato dell’Olimpico invece di affannarsi a verticalizzare il gioco e a coprire la difesa, ma spreca pochi palloni e ogni tanto sfodera la sciabola. Bella una sua conclusione neutralizzata, a metà ripresa, dal portiere giallorosso. Nella fase finale si abbassa quasi come un difensore aggiunto, sbrogliando un paio di situazioni difficili. VOTO: 6.5

DZEMAILI: un po’ troppo compassato, bada a tenere la posizione ma da’ poco contributo sotto il profilo della corsa e del dinamismo. Statistiche alla mano, sbaglia una media di quasi 4 passaggi su 10. VOTO: 5 (dal 52°PANDEV: da solo ha regalato al Napoli un assist vincente per il Matador e tre cartellini gialli sugli avversari. Classe allo stato puro. VOTO: 7.5)

ZUNIGA: quasi nel pallone nel primo tempo contro Rosi che lo scavalca a ripetizione, come dimostrato anche dall’azione del gol di Marquinho; fenomenale nella ripresa, e non solo per lo splendido gol che riapre la gara. Nel finale si macchia di un errore grave, consentendo a Simplicio di battere in porta la palla del 2-2. In fase difensiva proprio non va. VOTO: 5.5

HAMSIK: buona partita non solo sul piano della tecnica ma anche per quanto riguarda la partecipazione attiva nel cuore del gioco. Si rende pericoloso al 19° provando a finalizzare un contropiede orchestrato con Cavani.VOTO: 6.5

CAVANI: molto generoso nei ripiegamenti in difesa, svaria parecchio sul fronte d’attacco, senza eccellere fino al momento in cui tira fuori dal cilindro un pezzo d’autore: bellissimo il tiro a girare che s’insacca alle spalle di Lobont. VOTO: 7 (dal 73° LAVEZZI: nemmeno un avversario saltato palla al piede. Forse non è ancora prontissimo. VOTO: 5.5)

All. MAZZARRI: dopo un primo tempo davvero scadente scuote la squadra e manda in campo nella ripresa undici leoni. Indovinati i cambi, a cominciare da quello di Pandev. Avrebbe bisogno, per il prossimo campionato, di alternative migliori ad alcuni titolarissimi. VOTO: 6.5

Antonello e Luca Perillo

venerdì 27 aprile 2012

Antonello Perillo a Radio Marte: “Bravo Mazzarri a ridare equilibrio alla squadra. Lavezzi può essere determinante a Roma”

“La Coppa Italia adesso deve passare in secondo piano, tutte le forze devono essere concentrate per raggiungere l’obiettivo Champions. Alzare il trofeo sarebbe fantastico ma la sola idea di poter rivedere il nostro Napoli in Champions mi entusiasma. Il 3-5-1-1 sta funzionando bene e questo potrebbe creare un problema per Mazzarri. L’intera squadra, soprattutto Inler, sembra rinata con questo modulo. Con il ritorno di Lavezzi e Pandev contro la Roma però potrebbe esserci un ritorno al passato. A questo punto ci sarebbe un ballottaggio tra Dzemaili e Hamsik, con il secondo favorito”. (fonte Calcionapoli24.it)
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Il giornalista Rai e curatore del blog azzurrissimo, Antonello Perillo, parla a radio marte:
“Sarebbe bello vincere la coppa Italia a fine stagione, ma in questo momento conta soprattutto la lotta champions. Giocare di nuovo una competizione così importante sarebbe bellissimo. Lavezzi se sta bene può essere determinante, ma queste due vittorie senza di lui faranno di sicuro nascere qualche dubbio in Mazzarri: in momento in cui la squadra e la difesan sbandavano, un centrocampista in più ha reso la squadra più compatta ed equilibrata. Magari il mister potrebbe decidere di mettere il Pocho in campo e lasciare fuori Hamsik o più probabilmente Dzemaili per continuare con il centrocampo a cinque. L’esplosione di Cavani? Merito dell’allenatore che lo ha voluto fortemente e che ha capito come sfruttare le sue potenzialità.” (fonte Pensiero Azzurro)

mercoledì 25 aprile 2012

LECCE-NAPOLI 0-2: LA PAGELLA DI AZZURRISSIMO. Azzurri solidi, cinici e vincenti!

Un Napoli solido e concreto riesce ad imporsi sul temuto campo di Lecce e, grazie anche all’inattesa sconfitta della Lazio a Novara, si ritrova ora di nuovo in pienissima corsa per un posto in Champions. Davvero positiva la prestazione degli azzurri per quanto riguarda grinta e concentrazione; confortanti anche i segnali intravisti sul piano del gioco, poco brillante ma efficace. Ora servirebbe anche un’impresa all’Olimpico contro la Roma. Gli azzurri, che dovrebbero recuperare anche Lavezzi, possono farcela: l’Europa -quella con la E maiuscola- è di nuovo a portata di mano.
LA PAGELLA DI AZZURRISSIMO

DE SANCTIS: da brividi in un paio di uscite. Ha perso in sicurezza, e di riflesso ne fa perdere all’intera difesa.VOTO: 5.5

CAMPAGNARO: brutto cliente lo sgusciante e fantasioso Muriel, ma lui lo ferma. Esce per infortunio. VOTO: 6.5 (dal 60° FERNANDEZ: si fa tutto sommato trovare pronto, anche se rischia un doppio giallo. VOTO: 6)

CANNAVARO: il capitano prova a ridare compattezza alla difesa e si segnala con il perfetto assist vincente per Cavani che gli vale mezzo voto in più in pagella. VOTO: 7

ARONICA: s’incrocia spesso con Di Michele, ingaggiando duelli all’insegna del mestiere. bene nel primo tempo, meno nella ripresa, quando Di Michele lo semina in un paio di circostanze. VOTO: 6

MAGGIO: buona corsa e qualche incursione degna della sua fama. Al 23° non riesce a finalizzare davanti al portiere avversario. VOTO: 6.5

GARGANO: il Mota corre per due ed è più che mai utile nelle chiusure, raddoppiando davanti alla difesa. VOTO: 7

INLER: discrete le sue geometrie, buoni o il senso della posizione che gli consente di sopperire alla scarsa corsa. VOTO: 6.5

DZEMAILI: va spesso a pressare sui portatori di palla avversari. Nel finale del primo tempo va vicinissimo al gol con una botta dal limite. VOTO: 7

ZUNIGA: deve vedersela col suo temutissimo connazionale Cuadrado, al quale prende subito le misure. Ottima prestazione. VOTO: 7

HAMSIK: un gol fantastico dopo appena 5 minuti. Non entra sempre nel vivo del gioco, ma raramente sbaglia un passaggio. VOTO: 7 (dal 69° VARGAS: si muove benino ma gli manca sempre qualcosa per lasciare il segno. VOTO: 6)

CAVANI: si libera al tiro al 22°, sballando la conclusione. Si riscatta a inizio ripresa siglando da grande bomber il gol del raddoppio. VOTO: 6.5

All. MAZZARRI: privo di Lavezzi, ripropone il 3-5-1-1 visto contro il Novara. La squadra sembra aver ritrovato il filo del gioco e soprattutto della concentrazione. In pochi sarebbero riusciti a vincere su un campo difficile come quello di Lecce. VOTO: 7

martedì 24 aprile 2012

De Laurentiis a Radio Marte: “Cavani rimarrà, Lavezzi potrebbe esercitare la clausola. Bigon e’ squisito e preparato, Fassone se ne va, Lo Monaco non verra’ a Napoli”

Aurelio De Laurentiis è l’ospite speciale di Notte Azzurra. Il presidente del Napoli interviene dalla Cina: “Ieri notte c’è stata l’apertura del secondo festival di Pechino. E’ stato bello incontrare i registi più importanti della Cina. Questo paese mi ha molto sorpreso. Pechino è incredibile, è una realtà proiettata nel futuro, i cinesi si sono superati. Sono andato allo stadio di Pechino, ho visto lo stadio della Supercoppa, speriamo di esserci. Sto mettendo in piedi un torneo estivo per affrontare il Real Madrid, il Manchester United e forse il Paris Saint Germain. Vorrei organizzare delle partite in Cina”.

De Laurentiis ha visto Napoli-Novara dalla Cina: “Ho usato il computer, non è stato facile. Non ero in diretta, ero in ritardo di mezz’ora. Abbiamo passato la notte in bianco con grande piacere. Ora stiamo tranquilli, ha ragione Mazzarri. Non possiamo esaltarci e deprimerci nel giro di poco. Stiamo vicino al Napoli. Faremo grandi cose nel tempo, abbiamo dimostrato il nostro amore e il nostro impegno e continueremo a farlo. Le due trasferte consecutive? Non sono facili, ma c’è chi sta peggio di noi. E’ un campionato che dimostra grande agonismo, il calcio sta cambiando e lo faremo. Questo prodotto non funziona. Per quanto riguarda il Napoli, stiamo seminando. Lo faremo quest’estate con il mercato e poi continueremo, l’obiettivo è una squadra vincente e competitiva nel rispetto del fair play”.

Commento sulle dichiarazioni di Cavani: “Sono tutti ‘uaglioni’. Cavani è un bravissimo ragazzo e rimarrà a Napoli come tutti quelli che vogliono restare. Poi magari c’è qualcuno che vuole andare via e vedremo se ci sono le condizioni. Dobbiamo anche preparare il terreno per le new entry. Hamsik, invece, ha rinnovato: avevamo rinnovato su un pezzettino di carta a novembre, poi abbiamo fatto decantare quella firma per scrivere il contratto regolato. L’altro giorno abbiamo annunciato un matrimonio che già esisteva. Dico ai tifosi di stare tranquilli. Avremo un futuro sempre più radioso. Lavezzi? La clausola rescissoria esiste nel contratto inserite per volontà di chi si fa acquistare. Se l’ha voluta a suo tempo, prima o poi la eserciterà: bisogna capire se ci saranno club disposti a investire quei soldi. Se lui accetterà, vorrà dire che il suo ciclo con il Napoli è finito. Noi non tratterremo nessuno, il Pocho sta nel mio cuore, però se lui crede che questa non sia la sua casa, lo lasceremo andare”.

Lo Monaco ha lasciato il Catania: “Bigon fa parte del progetto e lo farà ancora finché non si comporterà in maniera non gradita al sottoscritto. E’ una persona squisita e preparata. Stimo moltissimo Lo Monaco, è simpatico, ha esperienza, ha lasciato il Catania perché aveva un’altra destinazione. E’ stata un’ipotesi dei media un passaggio al Napoli. L’unica persona che lascerà il Napoli è Marco Fassone: tornerà nella sua casa di Torino, credo che abbia già un’altra destinazione. Con l’arrivo di Saracino nei mesi scorsi, non ho bisogno di un direttore generale. Mi interessano i direttori di sezione, è fondamentale suddividere il lavoro. Ognuno deve avere il proprio ambito. I fatti di Marassi? Non ho vissuto la situazione, quindi non saprei cosa dire. Mi dispiace per il Genoa: le nostre tifoserie sono gemellate. Auguro a Preziosi di risolvere al più presto questo momento di crisi”. (fonte Tuttonapoli)

lunedì 23 aprile 2012

LE 7 NOTE AZZURRISSIME, Libertino: ‘Questo calcio è una farsa’!

DOveri apre con la lussazione, Cannavaro chiude con il piedone. Il Napoli risale dalle sabbie mobili, battendo il modesto e quasi retrocesso Novara con la ventesima ‘apparizione’ di Gesù Cavani ed il piedone di capitan Cannavaro. Sabato, non era necessaria una gara spumeggiante ma prendere i 3 punti dopo i 2, nelle ultime cinque partite. Lavezzi e Pandev non c’erano, Dzemaili ha dominato il centrocampo, Zuniga ha definitivamente oscurato Dossena e Maggio, senza dubbio, è stato il migliore in campo. Il Napoli non può prescindere dall’esterno veneto. Ha un passo superiore a tutti i laterali in Serie A e Mazzarri, purtroppo, non può fare a meno di lui. Salta gli avversari come birilli, serve cross al bacio e va due volte vicino al goal. L’infortunio di Londra ha probabilmente cambiato la storia sportiva del Napoli, Ramires sta ancora crossando indisturbato sulla quella maledetta fascia sinistra a Stamford Bridge. Maggio, un mese decisivo.

RE Cristiano Ronaldo de Madrid. Il suo 42 esimo goal in Liga, regala la vittoria al Madrid dopo 10 tentativi nei confronti dei rivali blaugrana. CR7, decisivo a un quarto d’ora dal termine batte Leo Messi in casa sua, addirittura lo supera in classifica capocannonieri di una rete. Quel simpaticone di José Mourinho, alla decima riesce a fare bottino pieno a Barcellona. Le sue mosse hanno imbrigliato gli avversari : Coentrao, ha annullato Dani Alves, Khedira ha firmato una rete pesantissima, Sergio Ramos e Pepe, vere e proprie colonne della difesa hanno chiuso tutti i varchi. Il professore Guardiola, dal canto suo, non ha convinto. Ma perché Pep vuole fare il professore? Capisco ed apprezzo la storia dei giovani alla riscossa, ma in una gara simile poteva evitare, infatti Thiago Alcantara e Tello non hanno inciso e Sanchez, non puoi non metterlo dal primo minuto in campo. Morale della favola: Madrid campeon incontenstable

MI sembrava Italia – Serbia di due anni fa, lo stadio è quello, la partita purtroppo un’altra, i fatti sono simili o meglio quello che si vede sugli spalti. Al posto di Ivan il terribile, 60 delinquenti che bloccano una partita di Serie A per circa 45 minuti. E’ il giorno più nero per il gioco più bello del mondo. Guardavo allibito i fatti del Ferraris. Il calcio italiano ha scritto una pagina vergognosa a Genova. Brienza ne fa due, Destro e Giorgi uno a testa, il grifone è sotto di quattro reti e si scatena il putiferio sugli spalti. Per prima cosa i tribunari rossoblu sono invitati a lasciare il posto a sedere, Jankovic non credeva ai suoi occhi, poi, la furia di questi avanzi di galera che si arrampicano minacciosamente sulle recinzioni. Qualcuno si sistema sul tunnel che dovrebbe portare le squadre negli spogliatoi ed invita la squadra a consegnare le magliette, un vero e proprio atto criminoso. Il capitano Marco Rossi, tenta di dialogare con i propri tifosi. In campo c’è anche Preziosi, ma la sua presenza non serve per riportare serenitá, forse, è la sua presenza che alimenta il tutto. Molti giocatori del Genoa si sfilano le maglie e le consegnano a Rossi, Mesto ha una crisi di nervi e scoppia a piangere. A placare l’ira di una sparuta parte di pubblico, ci pensa lui, Giuseppe Sculli, l’ala destra del Genoa non ha paura di nessuno, non vuole sfilare la maglia ed affronta ad uno ad uno, come un vero boss, i tifosi impazziti. Forse, le notizie dell’appartenenza allo Zio Giuseppe Morabito, detto ‘u tiradrittu, affiliato della ‘ndrangheta arrestato dopo un lungo periodo di latitanza, non sono del tutto false. Uno scenario al limite del pensabile, perfetto se al posto della maglietta e dei calzoni, alcuni, avessero indossato gessati degni di Al Capone. Chi ha visto tutte le immagini, con un po’ di fantasia, sa che non si era tanto lontani da quel cambio abiti. Vergogna e galera. L’effetto Morosini è durato molto poco !

FAcciamo 5 punti nelle ultime 5 partite e la zona Champions è a 4 punti, incredibile ma vero. Questa è la corsa al terzo posto, tutto può succedere ogni domenica. Hanadanovic salva l’Udinese parando il rigore su Thereau, Julio Cesar para quello di Ljajic, Bojinov ferma la Lazio, la Rometta crolla a Torino. Cinque squadre in 6 punti, dai 55 della Lazio ai 49 dell’Inter. Il Napoli non ha un calendario facile. Andrà tre volte fuori: Lecce, Roma, Bologna; due le gare al San Paolo: Palermo e Siena. Nessuno vuole andare in Champions, viene fuori questo ad un mese dalla fine del campionato. La Lazio non è continua, l’ Udinese ha pagato assenze importanti, il Napoli ha poca benzina, il progetto Roma non esiste, l’ Inter è a fine ciclo. Giallorossi di Lecce e giallorossi di Roma saranno i colori che possono regalarci il Paradiso o l’ Inferno. Tutto in 7 giorni, tutto in 180 minuti. Non molliamo quell’obiettivo!

SOLo la Juve, a questo punto, dopo i due passi falsi del Milan casalinghi, potrà perdere lo scudetto. Dopo la sconfitta interna con la Fiorentina ed il pari con il Bologna ed i 6 punti della Juve con le romane, il campionato sembra davvero indirizzato a lasciare Milano e raggiungere Torino. La Juve è una macchina da guerra, trascinata da una difesa impenetrabile, da Vidal goleador ( quello che si aspettava da Inler ndr), e da una cabina regia con dietro le telecamere Pirlo e Vucinic che disegnano calcio. A completare l’opera, una condizione fisica incredibile, sorprende che un campionato intero non ha mai visto un calo per gli uomini di Conte, ci si mette anche il crollo rossonero mixato a sfortuna ed errori arbitrarli, il goal di Muntari peserà, forse. Dopo 7 scudetti a Milano, 5 all’Inter e due al Milan, la Signora bianconera, a meno di grosse sorprese, si ricucirà lo scudetto sulla maglia. Intanto, vi anticipo i fatti del 13 maggio sera, avverrà il caos per la stellina sulla maglia, la terza stellina. Saran 28 scudetti, saran 30? Mi godrò la notte grottesca dello Stadium con i 29 scudetti, già affissi da tempo,nel tunnel dell’impianto torinese.



LA Rometta di GiggiEnrico si guadagna ancora una volta una Nota. La Juve domina la Roma per 4-0, Gigi perde la tredicesima partita in campionato,la sua squadra ha subito 46 goal. A Torino non c’è stata partita a Torino sotto l’aspetto fisico, tecnico e tattico. Dopo 25 minuti la Roma è già sotto di tre gol e con un uomo in meno. Forse è eccessiva l’espulsione a Stekelenburg, davvero una regolaccia. Il progetto Luis vacilla, anche lui fa il professore come Guardiola, sarà l’effetto spagnolo ma l’allenatore della Roma, è stato capace di far fuori Totti in una gara così importante ed inserire l’usurato Perrotta. Chi li capisce questi Spagnoli! Ciliegina sulla torta, in questo caso, è Lamela a completare il progetto americano. Fa discutere l’episodio in cui Lichsteiner mima il 4-0 a Lamela che risponde con uno sputo indirizzato verso il braccio del difensore. Negli spogliatoi chi prendeva le parti di uno, chi dell’altro. Lo sputo, a mio avviso, è indifendibile, meglio uno spintone. Osvaldo infine, chiude attaccando l’arbitro Bergonzi: ‘L’arbitro ha indirizzato la partita, gli parlavo e mi rideva in faccia’. Roma piange nel suo 2765° anno di vita.

SI amo una nazione INCIVILE ed IMBROGLIONA ! Una nazione dove i politici si mascherano da pupazzi e va avanti l’antipolitica in mano a pericolosi apprendisti stregoni, dove le donne vengono oltraggiate ed infamate tutti i giorni, dove gli onesti sono una categoria in via di estinzione. Siamo un Paese sulla bocca di tutti, nel senso peggiore del termine, s’intende. “Sei Italiano?” e, implicito parte il risolino sarcastico di chi associa la tua nazionalità ai pensieri peggiori. Siamo un Paese dove gli spalti degli stadi si trasformano in teatri di inciviltà, dove i calciatori si sputano addosso e tutti stanno a guardare. Siamo, purtroppo, oramai così. E viene spontaneo pensare ad un passato illustre e glorioso, a fatti e individui che furono e non sono più, anzi, sembrano lontani anni luce, dei veri extraterrestri. Un passato decisamente remoto.

Giuseppe Libertino

Mercoledì 25 Aprile, dalle ore 17 alle 19, vi aspetto On Air, su Radio Crc (100,5 Mhz) per commentare il Napoli e le 7 Note! Diretta Telefonica 081.5711969, Sms 338.2222777. Dalle 17.30, Sorrisi e Palloni in Tv, fino alle ore 19, il programma sarà in diretta anche su TeleCapri Event, Ch. 271 del digitale terrestre. Viviamo insieme Lecce – Napoli, con: Giuseppe Libertino, Bruno Gaipa e Barbara Carere.

sabato 21 aprile 2012

NAPOLI-NOVARA 2-0. Una vittoria salutare per l’intero ambiente azzurro – LA PAGELLA DI AZZURRISSIMO

Il Napoli regola senza problemi un modestissimo Novara, che aiuta gli azzurri anche con due clamorosi errori difensivi sfruttati alla perfezione da Cavani e Cannavaro. Psicologicamente non era una gara facile per i ragazzi di Mazzarri, reduci da tre sconfitte consecutive, da cinque partite di seguito senza vittorie e da un mare di polemiche. Sul piano del gioco non è stato un Napoli brillante, ma serviva una vittoria che spegnesse le critiche e rilanciasse le ambizioni degli azzurri. Migliore in campo Dzemaili, apparso molto ispirato e a proprio agio come mezzo sinistra con licenza di uccidere nella linea mediana a tre studiata da Mazzarri. Due i punti guadagnati sull’Udinese, fermata sul pari dal Chievo. Ora, in ottica Champions, bisogna sperare nei passi falsi di Lazio e Roma.
LA PAGELLA DI AZZURRISSIMO

DE SANCTIS: nelle uscite regala un paio di brividi; per il resto, serata tranquilla. VOTO: 6

CAMPAGNARO: limita le giocate di Mascara inseguendo spesso l’avversario anche a metà campo. VOTO: 6.5

CANNAVARO: segna un gol da consumato centravanti, sfondando la porta con un potente tiro dopo un perfetto aggancio col destro. Ingaggia qualche corpo a corpo con Caracciolo, senza arretrare di un centimetro. VOTO: 7

ARONICA: dalle sue parti non arrivano azioni pericolose. Davvero una serata senza problemi. VOTO: 6

MAGGIO: parte molto bene, con un assist non sfruttato da Cavani e con un poderoso colpo di testa neutralizzato sulla linea da Gemiti. Poi la sua azione si limita ad un controllo della fascia, anche perché al rientro dopo l’infortunio. VOTO: 6.5

GARGANO: gran lavoro in fase di corsa e interdizione. Suo il lancio per Cavani che da’ il via all’azione del 2-0. Meno impreciso del solito. VOTO: 6.5

INLER: detta i tempi, senza provare mai a strafare. VOTO: 6 (dal 75° VARGAS: agisce come seconda punta ma non ha il tempo per mettersi in mostra. Tocca comunque bene tre o quattro palloni che gli capitano tra i piedi.S.V.)

ZUNIGA: insieme a Dzemaili è l’uomo che prova a volte a creare superiorità numerica saltando l’avversario. Prestazione generosa anche se non esaltante sotto il profilo della qualità. VOTO: 6.5 (dall’89° DOSSENA: S.V.)

HAMSIK: nessun acuto, ma prova onesta e all’insegna della consueta intelligenza tattica che tutti gli riconoscono. VOTO: 6 (dal 92° AMMENDOLA: in bocca al lupo, ragazzo! Ha esordito in Serie A. S.V.)

DZEMAILI: trova subito la posizione come mezzo sinistro con la rassicurante presenza di Inler al centro. Bravo e generoso nel regalare a Cavani la palla dell’1-0. Le sue incursioni mettono spesso in allarme il lato centro-destro della difesa piemontese. VOTO: 7.5

CAVANI: all’8° spreca una buona occasione, con l’attenuante di essere arrivato al tiro sbilanciato per la pressione di un avversario, per poi riscattarsi col gol segnato a porta vuota su perfetto assist di Dzemaili. Cerca più volte la conclusione personale, ma senza fortuna. VOTO: 6.5

All. MAZZARRI: reduce da tre sconfitte consecutive aveva definito quella contro il modestissimo Novara come “la sfida più importante” della sua gestione azzurra. Presenta un Napoli compatto e con uno Dzemaili ben ispirato. Il vero banco di prova, però, per capire se la crisi è finita sarà quello della trasferta di Lecce. VOTO: 6.5

Antonello e Luca Perillo

Antonello Perillo: “C’è qualcosa che non va…”

Le scuole di pedagogia di tutto il mondo spiegano che i buoni maestri sono quelli che sanno tirare fuori il meglio dai propri allievi. E allora, con tutto il rispetto per Mazzarri e per il suo validissimo staff, mi chiedo come sia possibile che… Edu Vargas da quattro mesi a questa parte non sia stato ancora messo in condizione di giocare una partita da titolare… Federico Fernandez da 9 mesi sia in grado di giocare solo una volta sì e quattro no…Ignacio Fideleff, anche lui giunto la scorsa estate, sia ridotto a fare l’abbonato non pagante in tribuna… l’attempato Santana sia stato spedito via… l’attempatissimo Lucarelli faccia il preparatore… l’indispensabile Britos (poverino, ha recuperato dall’infortunio da soli 3 mesi) stia quasi sempre in panchina… il misterioso Chavez sia stato rispedito via… il talentuoso Dezi sia letteralmente scomparso… un certo Ruiz, forse il miglior difensore della Liga spagnola, sia stato ceduto al Valencia… C’è qualcosa che non va. Mi spiace dirlo, ma ne sono convinto. C’è qualcosa che non funziona nel rapporto tra Mazzarri, Bigon e lo stesso De Laurentiis. Non ci prendano per stupidi. Tutti gli acquisti sono stati smentiti dal mister, se escludiamo Inler (che pure non rende come dovrebbe) e Dzemaili (che pure è ridotto a riserva di lusso). E la stessa cosa accadde l’anno precedente: a parte Ruiz, vogliamo parlare di José Ernesto Sosa, di Yebda (che pur non demeritando non è stato riscattato), del ridicolo Cribari, del fenomeno Dumitru e dello stesso Mascara? Cavani, lo sanno le pietre, è stato acquistato personalmente dal presidente De Laurentiis: una sua geniale intuizione. Da tempo sostengo che De Laurentiis debba convocare l’allenatore e il direttore sportivo e chiarire meriti e responsabilità, per farne tesoro in vista della prossima stagione.Io al posto del patron starei incavolato come una bestia, soprattutto dopo le ultime dichiarazioni del mister. Arriviamo alla 33esima giornata di campionato e Vargas non gioca neppure contro il già retrocesso Novara, per giunta al San Paolo, per giunta senza l’infortunato Lavezzi e lo squalificato Pandev? Ma come deve sentirsi questo ragazzo cileno, che in casa sua era un idolo, che è arrivato secondo al Pallone d’Oro Sudamericano dietro a un certo Neymar e davanti a un certo Ganso, che è stato corteggiato e contattato dagli osservatori di Chelsea, City e Inter e che è arrivato a Napoli lo scorso Natale accolto come un eroe?!? Ma davvero è così ciuccio che in quattro mesi non è stato capace di intendere il complicatissimo calcio mazzarriano? E come dovrebbe sentirsi De Laurentiis? Forse gli hanno fatto il pacco? E allora licenzi Bigon e i suoi osservatori, il tanto celebrato Micheli in testa, che gli hanno fatto investire 11 milioni di euro per uno che evidentemente non vale un fico secco. Mazzarri oggi ha detto per la milionesima volta che “ai giovani va dato tempo e che non possono essere bruciati”… Vargas non è un ragazzino di primo pelo, così come non lo è lo stesso Pandev che al 99% se ne andrà, perché, consapevole di non essere secondo a nessuno nel Napoli in quanto a classe e tecnica, si è stufato di accontentarsi di un ruolo secondario nel progetto del tecnico.Io al posto del patron starei incavolato come una bestia, soprattutto dopo le ultime dichiarazioni del mister. Arriviamo alla 33esima giornata di campionato e Vargas non gioca neppure contro il già retrocesso Novara, per giunta al San Paolo, per giunta senza l’infortunato Lavezzi e lo squalificato Pandev? Ma come deve sentirsi questo ragazzo cileno, che in casa sua era un idolo, che è arrivato secondo al Pallone d’Oro Sudamericano dietro a un certo Neymar e davanti a un certo Ganso, che è stato corteggiato e contattato dagli osservatori di Chelsea, City e Inter e che è arrivato a Napoli lo scorso Natale accolto come un eroe?!? Ma davvero è così ciuccio che in quattro mesi non è stato capace di intendere il complicatissimo calcio mazzarriano? E come dovrebbe sentirsi De Laurentiis? Forse gli hanno fatto il pacco? E allora licenzi Bigon e i suoi osservatori, il tanto celebrato Micheli in testa, che gli hanno fatto investire 11 milioni di euro per uno che evidentemente non vale un fico secco. Mazzarri oggi ha detto per la milionesima volta che “ai giovani va dato tempo e che non possono essere bruciati”… Vargas non è un ragazzino di primo pelo, così come non lo è lo stesso Pandev che al 99% se ne andrà, perché, consapevole di non essere secondo a nessuno nel Napoli in quanto a classe e tecnica, si è stufato di accontentarsi di un ruolo secondario nel progetto del tecnico.

giovedì 19 aprile 2012

Per la difesa circola di nuovo il nome di Facundo Roncaglia

Nonostante sino a questo momento gli esperimenti difensivi sudamericani del Napoli non sembrano aver funzionato a dovere (Fideleff non ha convinto per niente, suscita qualche perplessità anche Fernandez) la società partenopea sta continuando nella ricerca in Sudamerica di qualche centrale in grado di poter dare maggiore qualità al reparto. Tra i papabili c’è il difensore del Boca Juniors, 25 anni, Facundo Roncaglia, a giugno in scadenza di contratto con la società argentina. Ai microfoni di Napolitoday.it però il suo procuratore ha smentito la presenza, almeno per il momento, di contatti con l’ambiente napoletano. “Stiamo cercando un accordo con il Boca, se non dovesse arrivare è chiaro che prenderemo in considerazione le offerte dei club esteri che arriveranno, anche di quelli italiani. Conosco molti dirigenti del Napoli, ma non ho mai parlato di Facundo con loro. Di certo l’ipotesi italiana e quella del Napoli gli piace, lo renderebbe entusiasta”. Roncaglia, secondo indiscrezioni di mercato, sarebbe anche uno degli obiettivi del Catania. Il direttore sportivo Lo Monaco, come si sa, è attento e molto ‘dentro’ le cose del mercato sudamericano, argentino in particolar modo. (fonta Goal.com)

martedì 17 aprile 2012

TRADITI DA GIANELLO. Cannavaro e Grava rifiutarono di “combinare” Samp-Napoli. Rischiano, pero’, per “omessa denuncia”

Ha retto quasi un anno il segreto della Procura di Napoli, del pool «reati da stadio» coordinato dall’aggiunto Giovanni Melillo, ma come tutti i segreti alla fine eccolo svelato: per Sampdoria-Napoli (1-0) del 16 maggio 2010 ci fu un tentativo di combine. A raccontarlo è Matteo Gianello, ex portiere del Napoli, indagato dalla Procura insieme ai fratelli Michele e Federico Cossato e a Silvio Giusti, tutti ex calciatori. Gianello lo racconta ai pm napoletani (oltre a Melillo, i sostituti Antonello Ardituro, Danilo De Simone e Vincenzo Ranieri). In verità per farlo ci mette oltre cinque «sofferte» ore perché all’inizio dell’interrogatorio— tratto anche in errore dal nome del pool che lo aveva convocato—riferisce di una serie di biglietti regalati a una persona di Afragola che ne avrebbe fatto commercio. «Questo per noi è irrilevante. Non è questo il motivo della convocazione», così i pm gelano Gianello al quale spiegano poi che è indagato perché con altre persone ha tentato di combinare della partite per poterci scommettere.

Lecce-Napoli – I magistrati iniziano le contestazioni dalla partita della stagione 2010-2011 Lecce-Napoli (2-1), disputatasi domenica 8 maggio 2011. Interrogato sulle richieste di informazioni fattegli da Giusti e Michele Cossato, Gianello riferisce di aver sempre detto che l’impegno del Napoli sarebbe stato massimo. Ma poi, dopo che gli vengono fatte ascoltare le prime telefonate, deve ammettere: «Prendo atto che il significato delle conversazioni intercettate appare del tutto contrario a quello da me riferito». Il Napoli perse e De Laurentiis si arrabbiò.

Le altre partite – Si va avanti così, tra contestazioni, affermazioni categoriche («Sono a conoscenza che l’ordinamento sportivo vieta ai tesserati di effettuare scommesse su eventi sportivi, ma voglio precisare che non ho mai nemmeno partecipato ai giochi noti a tutti come “gratta e vinci”») e successivi marcia indietro appena le contestazioni dei magistrati vengono accompagnate dall’ascolto delle intercettazioni telefoniche. Si arriva alla richiesta di informazioni su Brescia-Catania fatta da Silvio Giusti che vuole notizie attraverso «dentino», l’ex compagno di squadra di Gianello, Giuseppe Mascara, ma anche su Bologna Parma. Altra salve di intercettazioni e si parla di «9 e 11 fighe». Gianello spiega: «Per mia personale valutazione ritenevo che a nove giocatori su undici delle due squadre potesse andare bene il pareggio». Ma fino a questo punto, e sono passate già tre ore, nessuna ammissione di scommesse.

Sampdoria-Napoli – E qui si arriva alla sagra del «prendo atto» e del «riflettendo». I pm incalzano Gianello sulla partita. Si parte dall’ammissione che Giusti chiese informazioni sulla gara, si arriva altrove, quando finalmente la memoria e le intercettazioni corrono in aiuto di Gianello: «Ricordo che Giusti mi prospettò la possibilità di ricompensare i compagni che avessero aderito alla richiesta (di rendere maggiormente sicuro il risultato della partita a favore della Sampdoria) con somme di denaro». Poi parla di quattro o cinque compagni presenti nello spogliatoio, ma non ricorda i nomi, ma poi riflettendo…

Cannavaro e Grava – «Mi rivolsi a Paolo Cannavaro e a Grava e a nessun altro». Esclude infatti la presenza di Santacroce, De Sanctis o di averne parlato con Quagliarella, ma specifica: «Cannavaro e Grava diedero immediatamente e con estrema decisione una risposta negativa». Ed erano pure contrariati, secondo Gianello. Ma a nessuno di loro è venuto in mente di avvisare la Procura federale: per questo rischiano almeno l’omessa denuncia, e il Napoli la responsabilità oggettiva per diverse partite anche se al momento solo in quella con la Sampdoria sarebbe provata la tentata combine. E Gianello? Forse a lui converrà rispondere senza esitazioni o dimenticanze almeno alla Procura federale.

Le scommesse – Si deve arrivare a fine verbale per avere qualche ulteriore ammissione: «Preciso che quei discorsi su scommesse, quote, puntate on line in Inghilterra o Austria cominciarono ad essermi fatti con l’inizio dello scorso campionato di calcio (2009-2010, ndr)». Poi una curiosità: «I riferimenti alla camera a 5 stelle e a 10 stelle erano relative a somme di denaro di 5.000 e 10.000 euro da scommettere». (fonte Gazzetta)

sabato 14 aprile 2012

Calcio in lutto per la tragedia di Morosini: stop ai campionati

PESCARA – Tragedia a Pescara: è morto all’ospedale civile il giocatore del Livorno Piermario Morosini che si era sentito male in campo durante la partita di serie B allo stadio Adriatico.

IL CALCIO SI FERMA – Stop a tutti i campionati di calcio nel fine settimana, dopo la tragica morte di Piermario Morosini. Lo ha deciso la Federcalcio. La sospensione delle competizioni, ha annunciato il direttore generale della Figc Antonello Valentini, è immediatamente in vigore a partire da Milan-Genoa prevista al Meazza alle 18.00.

MINUTO DI SILENZIO – Il Presidente del Coni, Giovanni Petrucci, ha invitato le Federazioni Sportive Nazionali, le Discipline Sportive Associate e gli Enti di Promozione Sportiva a far osservare un minuto di silenzio in occasione di tutte le manifestazioni sportive, che si disputeranno in Italia da questo momento e per tutto il weekend, in memoria del calciatore Piermario Morosini, colpito da un attacco cardiaco oggi durante Pescara-Livorno e successivamente scomparso all’ospedale di Pescara

LA CORSA IN OSPEDALE – Morosini si è accasciato a terra durante la partita è stato soccorso dai sanitari presenti allo stadio che gli hanno praticando un massaggio cardiaco. Il giocatore è stato portato in ospedale in ambulanza, mentre i compagni erano in lacrime. Durante il trasporto in ambulanza verso l’ospedale Morosini era in arresto cardiaco. Secondo una prima diagnosi il giocatore sarebbe stato colpito da una crisi cardiaca con successivo arresto cardiocircolatorio ed è poi stato messo in coma farmacologico per permettergli di applicare uno stimolatore esterno. Il calciatore del Livorno è arrivato al pronto soccorso in fibrillazione ventricolare, cioè in uno stato di anomalia degli impulsi elettrici cardiaci.

IL MALORE – Un’azione offensiva del Pescara, la corsa lontano dal pallone, e poi improvviso il crollo a terra sul vertice della propria area: è la terribile scena di cui è stato protagonista al 31′ Piermario Morosini, centrocampista del Livorno. Il giocatore è caduto in avanti, faccia a terra, apparrentemente in preda a convulsioni, e immediatamente le due panchine e il guardalinee hanno attirato l’attenzione dell’arbitro Baratta che ha fermato il gioco. I medici hanno soccorso Morosini, ed è stato usato un defibrillatore.

SOSPESA LA PARTITA – Allo Stadio Adriatico è stata definitivamente sospesa la gara fra Pescara e Livorno. I giocatori toscani, con le mani fra i capelli sono infatti rientrati nel tunnel degli spogliatoi. La partita di serie B fermata alla mezzora per l’improvviso malore del livornese Piermario Morosini, crollato in campo quando il pallone era lontano. Mentre il centrocampista veniva soccorso con un defibrillatore e i suoi compagni scoppiavano in lacrime, il pubblico ha cominciato a chiedere a gran voce di sospendere la partita. Sugli spalti un tifoso ha avuto un malore, ed è stato soccorso. Le due squadre sono tornate negli spogliatoi, unico a rimanere in campo Zeman.

POLEMICHE SUI SOCCORSI – Piermario Morosini era cosciente quando è stato sollevato in barella dentro l’ambulanza, sul campo dello stadio del Pescara. “Mi ha guardato negli occhi quando è entrato nella vettura – ha raccontato a Sky l’ad del Pescara, Danilo Iannascoli – Stiamo vivendo un dramma. L’ambulanza in ritardo? Non so, ma so che l’ingresso in campo era ostruito da una vettura”. “Morosini – ha raccontato il dirigente – è caduto, ha provato a rialzarsi ma è ricaduto. Il nostro massaggiatore si è reso conto del dramma”.

DISPERAZIONE – Urla e pianti dirotti dei compagni di Piermario Morosini, dall’interno del pronto soccorso dove il giocatore del Livorno è arrivato in arresto cardiaco. I calciatori toscani sono arrivati all’ospedale, e quando al loro ingresso sono esplosi in lacrime la polizia ha fatto allontanare i giornalisti fuori dal pronto soccorso.

Mazzarri: “Sono l’allenatore più esperto in Italia. A Lecce voglio solidità. Cavani e’ stanco, non so se lo faro’ giocare”

- Cosa ha lasciato alla squadra la visita di De Laurentiis a Castel Volturno?
“E’ stata molto bella ed opportuna. Quando siamo vincenti salgono tutti sul carro dei vincitori, mentre quando perdi resti solo. Lo abbiamo visto. Mi ha fatto piacere perche’ il presidente ha fatto capire ai giocatori di essergli vicino. I ragazzi sono stati rasserenati dalla persona piu’ importante del club. Dal 520° posto del ranking mondiale, tre anni fa, al 20° è una soddisfazione. Un dato che ci offre convinzione. Ci sta un momento cosi’. Quando si e’ sotto scacco e’ giusto restare in silenzio. Dobbiamo lavorare con dedizione ed attenzione. E’ stato un percorso straordinario finora”.

- E’ un allenatore che deve fare esperienza?
“Quando sento dire queste eresie mi viene da sorridere. Ci sono dei dati che parlano. Credo di essere l’allenatore piu’ esperto sia a livello nazionale che internazionale. Tre anni di Europa League, con 32 presenze tra Champions ed Europa League, con squadre che non erano abituate a disputare queste competizioni da anni, ho battuto il record di Boskov, restano 9 partite per arrivare a 300 presenze in serie A. Per questo credo di essere l’allenatore piu’ esperto in serie A”.

- Se ci crede l’Inter al terzo posto, ci deve credere anche il Napoli…
“Daremo il massimo in ogni partita. Pur ragionando così, in alcuni casi abbiamo fatto delle prestazioni non al top. Dobbiamo riaggrapparci alle nostre certezze”.

- Che importanza ha la gara di Lecce?
“Deve servire, anche se non siamo al top, per ritornare ad essere una squadra solida. Poi ci aggiorneremo dopo la partita, fermo restando che se non eravamo in forma tre giorni fa non e’ possibile stravolgere tutto in poche ore”.

- Cannavaro ha seguito da spettatore, perche’ squalificato, la sconfitta con l’Atalanta, ma ha detto che il Napoli non e’ scoppiato…
“Quando arriva a Napoli promisi ai tifosi che la squadra avrebbe avuto un’anima. Io sono il garante. Se vedo che qualcuno non e’ in grado di dare il massimo sono il primo a metterlo da parte, ma finora si sono impegnati tutti. Vivo dei risultati che mi hanno portato i giocatori. La squadra merita di essere incoraggiata fino all’ultimo minuto. Se non si riesce a dare il 120% bisogna stare vicino alla squadra”.

- Squalificato Pandev, ritrova Zuniga. E’ possibile rivedere Britos con Aronica a riposo?
“E’ una delle possibilita’. A sei giornate dalla fine devo valutare anche le condizioni di Maggio. Cerchero’ di mettere la migliore formazione in campo”.

- Ci sono alcuni giocatori del Napoli, che hanno superato i 3mila minuti, Pandev ha giocato 1600 minuti…
“Qui si e’ alzata troppo l’asticella. Raggiunto un picco se ne punta ad un altro senza logica”.

- Non c’e’ stato un pizzico di ottimismo durante il mercato di gennaio?
“Qui si parla di crescita. Abbiamo fatto bene sin dal primo anno. All’inizio si diceva che i titolarissimi erano 11, mentre ora ne sono 14. Si dice spesso che Fernandez non e’ stato utilizzato, che ha raggiunto lo stesso numero di presenze di Quagliarella nella Juventus. E’ un’annata altamente positiva e lo dico nel picco piu’ basso dell’anno. Mi ha fatto piacere che il presidente e’ venuto a confermare questo tipo di fiducia”.

- A caldo Hamsik scrisse sul suo sito che la Champions era stata persa…
“A caldo si pensa una cosa, poi a freddo si capisce che bisogna ripartire. Ci siamo fischiati da soli. Abbiamo l’obbligo di ripartire. Non posso sapere cosa accadra’ a Lecce, ma daremo il massimo compreso Marek. Anche un cretino, perdendo in casa con l’Atalanta, avrebbe detto che si sarebbe persa una possibilita’ di raggiungere un obiettivo mai sbandierato come la Champions. Per arrivare al primo o al secondo posto bisognerebbe essere matti nel dire che sono raggiungibili, per le altre posizioni ci proveremo fino alla fine”.

- A Lecce sta pensando di solidificare la difesa o di aggiungere un centrocampista in più?
“Dobbiamo ripartire dalle certezze. Non reggiamo un certo atteggiamento tattico. Rispetteremo l’equilibrio tattico”.

- C’e’ il rischio che questo finale di campionato possa sporcare due anni e mezzo fantastici?
“Ho perso 3 partite di seguito solo quando la Reggina era gia’ salva. Mi brucia, nella mia carriera non mi era mai successo. Dobbiamo andare alla ricerca del risultato con logica. Non dobbiamo dimenticarci l’equilibrio. I giocatori piu’ rappresentativi sono appannati. Se non sara’ col Lecce sara’ per la partita dopo. Non sara’ un finale di campionato a scendere. Saranno tutte finali al di la’ della finalissima di Coppa Italia”.

- Cavani potrebbe riposare? De Laurentiis ha parlato con lei? Si e’ parlato del rinnovo?
“Non ho mai parlato di scadenze. Mi è piaciuto tanto il presidente perche’ si e’ parlato delle sei partite e della finale di Coppa Italia, ha capito il mio pensiero. Il nostro imperativo, mio e del presidente, e’ stato di far capire ai giocatori che il calcio e’ fatto di una singola gara alla volta. Cavani e’ uno di quei giocatori stanchi, potrebbe essere presa in considerazione una staffetta, un part time per evitargli il rischio infortunio. Ad oggi non lo so, decidero’ in extremis”.

- I fischi del San Paolo cosa possono aver provocato?
“E’ facile a salire sul carro dei vincitori. Se si dovesse verificare ce lo ricorderemo. Il giocatore deve essere tranquillo e al tempo stesso carico. I fischi vanno fatti alla fine, non durante. Per un giocatore e’ brutto. E’ un messaggio che lancio ai tifosi in previsione del Novara”.

- Vede qualche parallelismo con la seconda stagione alla Sampdoria, dove arrivo’ con diversi uomini logori alla finale di Coppa Italia?
“No, sono situazioni diversi. Marotta metteva la Samp in un range dal 10° al 5° posto. Non furono fatti acquisti per tenere testa alle due competizioni. Stava sfuggendo il campionato e ci concentrammo sulla serie A. La finale la perdemmo per un rigore. Solo per l’impegno paragonerei le due stagioni, per il resto no”.

venerdì 13 aprile 2012

Dimenticare Londra

Londra come origine di tutti i mali. L’ambiente del tifo – e non solo – del Napoli ritiene che lo stress dell’eliminazione dalla Champions League ad opera del Chelsea, soprattutto per come la sconfitta allo Stamford Bridge e’ maturata, abbia tagliato letteralmente le gambe agli azzurri. Il male oscuro che attanaglia i partenopei da almeno tre turni, caratterizzati da altrettante sconfitte, avrebbe dunque origini psicologiche piu’ che fisiche. D’altronde Walter Mazzarri lo va ripetendo da tempo, anche se il tecnico livornese si riferisce all’ insieme di stress e di stanchezza fisica dei suoi uomini che sarebbe stato determinato dagli eccessivi sforzi che hanno caratterizzato l’intera stagione, in cui un ruolo determinante ha avuto, appunto, la Champions. Ma la disanima che viene fatta negli ambienti del tifo calcistico napoletano va un po’ al di la’ di questa verita’, per cosi’ dire psicologica, che molti ritengono essere soltanto una parte del problema. E’ impossibile – si ritiene – che il Napoli possa aver subito un tracollo mentale cosi’ profondo da aver reso tanto molli le gambe dei giocatori. Ieri gli avversari dell’Atalanta sembravano viaggiare su un bolide di Formula 1 e gli azzurri arrancare a bordo di una utilitaria. Qualcuno ricorda che nel mese di aprile dello scorso anno il Napoli di Mazzarri subi’ due sconfitte consecutive, al San Paolo con l’Udinese e, la settimana successiva, alla Favorita con il Palermo. Anche quelli furono segnali di un malessere fisico e non certo psicologico sul quale andrebbe fatta una riflessione. Mazzarri, comunque, non demorde. Non fa proclami e probabilmente in cuor suo ha capito che per la qualificazione alla Champions League non c’e’ piu’ nulla da fare. Ma, come e’ giusto che sia, chiede una reazione immediata ai suoi ragazzi “a partire dall’impegno di domenica prossima a Lecce”. Quel che probabilmente il tecnico ha in testa sin da ora, nonostante che manchi piu’ di un mese all’appuntamento, e’ la finale di Coppa Italia con la Juventus. Il Napoli, infatti, ha ancora la possibilita’ di dare un senso a questa stagione per alcuni versi esaltante e per altri deludente. E questo traguardo non puo’ che essere, appunto, la conquista della coppa Italia. E’ possibile che Mazzarri ed il preparatore atletico Pondrelli stiano gia’ studiando una ‘coda’ di preparazione atletica ad hoc per questa partita. Non e’ da escludere che nelle prossime gare di campionato ci possano essere sorprese, anche clamorose, in formazione: qualche turno di riposo, anche a ‘titolarissimi’ quasi sempre impegnati fino ad oggi, e l’utilizzazione di alcune riserve. Sarebbe un modo per far conservare ai giocatori piu’ importante qualche briciolo di energia in piu’ da mettere in campo il 20 maggio in occasione della partitissima dell’Olimpico di Roma contro la Juve. Molti ne hanno davvero bisogno, come ad esempio i sudamericani che giocano quasi ininterrottamente da due stagioni, se si considerano anche gli impegni in Coppa America della scorsa estate. (ANSA).

mercoledì 11 aprile 2012

NAPOLI-ATALANTA 1-3. Un Napoli spento e sconclusionato da’ l’addio al sogno Champions. LA PAGELLA DI AZZURRISSIMO

Un Napoli spento e tatticamente caotico affonda anche al San Paolo contro l’Atalanta dando ormai definitivamente l’addio al sogno di un nuovo piazzamento Champions. Senza carica, senza corsa e senza idee la squadra ha steccato in tutti i reparti: difesa svagata, centrocampo molle e impreciso, attaccanti senza smalto. Appena 2 i punti conquistati nelle ultime 5 giornate. Mazzarri sembra aver perso il filo. In campo ha schierato giocatori fuori ruolo e fuori condizione. Le assenze degli squalificati Cannavaro e Zuniga e dello squalificato Maggio non giustificano tutto questo sconquasso.

LA CRONACA

PRIMO TEMPO. Inizio sotto ritmo, ma è l’Atalanta che va in vantaggio dopo soli 10 minuti: Moralez serve in profondità Bonaventura che con una girata di sinistro taglia fuori Fernandez e beffa De Sanctis. Il Napoli ha il merito e la fortuna di rimettersi subito in carreggiata: splendido il tocco di Pandev che con un gioco di prestigio libera Lavezzi: primo tiro respinto, ma sulla ribattuta l’argentino non perdona. 1-1. Al 17° punizione dal limite: Cavani va vicino al gol. Gli risponde (al 22°) l’ex di turno, German Denis: bravo nell’occasione De Sanctis. Il Napoli soffre; l’Atalanta sembra più intraprendente e si fa pericolosa con un tiro di Schelotto.

SECONDO TEMPO. La ripresa inizia con un Napoli ancora più privo di idee e di geometrie. E l’Atalanta approfitta dell’ennesima sbandata difensiva azzurra: è il 58°, palla in area per Bellini, che trafigge in acrobazia l’incolpevole De Sanctis. Il Napoli, che dopo il crollo di Londra è come scomparso, va letteralmente in bambola. Al 68° terzo gol dell’Atalanta, con un gran tiro dalla distanza di Carmona. Un minuto dopo Pandev si fa espellere per uno stupido fallo di reazione. Rimasto in dieci il Napoli non può che salutare i sogni Champions.
LA PAGELLA DI AZZURRISSIMO

DE SANCTIS: non esente da colpe sulla beffarda conclusione a girare di Bonaventura. Bravo su una punizione di Denis al 22°. Non ha responsabilità sulle reti di Bellini e Carmona. VOTO: 5.5

GRAVA: suda le proverbiali sette camicie per provare a tenere a freno l’inesauribile furetto Moralez. Il mestiere lo aiuta, ma la condizione è precaria e il risultato è deludente. Nella seconda frazione di gara inverte la posizione con Campagnaro, prima di essere sostituito. VOTO: 5 (dal 75° ARONICA: chissà perché non ha giocato dall’inizio, invece di costringere prima Campagnaro, poi Grava a giocare fuori posizione. Misteri mazzarriani. S.V.)

FERNANDEZ: ingaggia sui calci piazzati sia offensivi che difensivi una lotta corpo a corpo col Tanque Denis. Rischia di farsi buttare fuori a inizio ripresa per una brutta scivolata su Peluso. Meno sicuro e disinvolto rispetto alla gara con il Catania. VOTO: 5.5

CAMPAGNARO: schierato come mezzo-sinistro nel primo tempo e come mezzo-destro nella ripresa, in serata meno negativa rispetto a quanto mostrato nelle scorse settimane. Nel finale si inventa quasi ala destra. VOTO: 6

DMEMAILI: adattato sulla destra non si trova a proprio agio. Non segue Bonaventura consentendogli di battere a rete in occasione del gol atalantino. Sembra avere il passo pesante. VOTO: 5

GARGANO: come sempre troppo impreciso nei passaggi. A tratti inguardabile. VOTO: 4 (dal 69 VARGAS: entra come sempre in una situazione disperata. Fatica a trovare posizione e spazi. Si fa vivo con un buon colpo di testa. VOTO: 5.5)

HAMSIK: come regista non è il massimo, ma almeno gioca spesso di prima senza rallentare la manovra come sovente capita con Inler. Partita molto mediocre, soprattutto sotto il profilo dell’intensità. VOTO: 5 (dal 64°INLER: entra al posto dell’anemico Hamsik per dare più nerbo al centrocampo. VOTO: 5.5)

DOSSENA: impegnarsi si impegna, ma solo nel finale si fa vedere con due cross. VOTO: 5

PANDEV: regala uno splendido assist a Lavezzi in occasione del primo gol azzurro, poi spreca una buona occasione nella ripresa e si fa pure espellere come un dilettante. VOTO: 5

LAVEZZI: si fa trovare pronto sotto porta e rimette subito in carreggiata un Napoli che stava sbandando e che poi comunque affonderà. Non è in forma, nonostante qualche tentativo di sprint. VOTO: 5

CAVANI: vicino al gol su punizione al 17°. Poi, un vagare per il campo. VOTO: 5

All. MAZZARRI: stravolge la squadra con scelte cervellotiche, schierando una difesa inedita e sconclusionata, chiedendo al lento Dzemaili di fare il Maggio, piazzando Hamsik in cabina di regia. Le assenze di Cannavaro, Maggio e Zuniga non giustificano tutto questo caos tattico. Ma soprattutto il mister dovrebbe spiegare perché il Napoli ha raccolto 2 punti nelle ultime 5 partite. VOTO: 4

Antonello e Luca Perillo

Antonello Perillo: “Pierpaolo Marino va accolto con un grande applauso dalla tifoseria napoletana”

Pierpaolo Marino è senza ombra di dubbio uno dei più bravi dirigenti calcistici italiani. Finanche i suoi detrattori, pochi rispetto alla maggioranza degli addetti ai lavori, non possono non riconoscerne le capacità. La frase tipica che sento dire, quando parlo di lui, non lascia interpretazioni: “E’ uno che capisce di calcio”. Per Marino parlano i risultati: dovunque sia andato ha centrato gli obiettivi. Quanto ha fatto in carriera già fa parte della storia del calcio nazionale: con il Napoli di Ferlaino (uno scudetto da giovanissimo direttore sportivo), con la Roma di Viola (un ottimo terzo posto), con l’Avellino (di cui è stato finanche presidente), con il Pescara, con l’Udinese (un terzo posto e la storica qualificazione in Europa), con il Napoli di De Laurentiis e ora con l’Atalanta dei miracoli. Ai più giovani ricordo quanto sanno quelli dalla mia generazione in su: il Napoli di Maradona, magnificamente costruito dal leggendario Italo Allodi, cominciò a volare quando un certo Pierpaolo Marino portò, a campionato già iniziato, un semisconosciuto Ciccio Romano dalla Triestina: quel ragazzo ventiseienne venuto dalla Serie B prese in mano la squadra trasformandola in un meccanismo perfetto. A tutti ricordo che Lavezzi, Hamsik e Gargano sono stati acquistati in un botto solo tra l’incredulità generale: il loro valore oggi è almeno dieci volte superiore rispetto a quanto De Laurentiis investì nell’estate del 2007. Potremmo poi parlare dei portieri Iezzo e De Sanctis, di un Campagnaro che fino allo scorso Natale era un autentico toro, di un Maggio che quando non c’è mette in crisi il Napoli, finanche di un Cigarini e di un Denis che forse non erano poi così scarsi… E’ vero, ci sono stati anche i Rinaudo e gli Hoffer, solo per fare due esempi: ma Marino ha dovuto fare una corsa contro il tempo per aiutare la società a ripartire dalla Serie C; ci sta fare qualche errore, presi dalla fretta e dalla voglia di arricchire l’organico. Mi fa piacere rivederlo mercoledì sera al San Paolo. Senza togliere nulla al suo bravo successore Bigon, penso che i tifosi napoletani debbano riservargli un grandissimo applauso. Se siamo arrivati a sfidare Bayern, City e Chelsea è anche merito di questo nostro amico irpino dal grande cuore azzurro.

Antonello Perillo.

martedì 10 aprile 2012

FUORIONDA. Gianfranco Coppola: “Possibile che il Napoli non possa mandare due-giocatori-due a firmare un po’ di autografi ai tifosi? Il calcio non è solo una sporca faccenda di gol e contratti”

A tg notte ormai “cucinato”, una carrellata sui siti. E leggo su TuttoNapoli.net: Nonostante la brutta sconfitta con la Lazio, entusiasmo a mille a Castel Volturno. Complice anche il giorno di festa centinaia di tifosi erano presenti all’ingresso del centro sportivo per cercare di strappare una foto o un autografo ai giocatori azzurri. Quasi tutti, però, rimasti delusi. I calciatori del Napoli sono stati costretti ad uscire da un varco secondario, dribblando così le tante persone e i tanti bambini accorsi.

Nel giorno in cui la Napoli col lungomare liberato ha festeggiato la riscoperta della città (la crisi avrà anche indotto molti ad evitare spese non fondamentali, l’incertezza del tempo avrà consigliato a chi ha case sulle costiere o nelle isole del golfo ad avitare di andarci per fare i servizi tra polvere e tasso di umidità ma è stato bello vedere turisti e cittadini assieme senza l’assillo della strombazzata e della caccia al parcheggio in tripla fila) una notizia che mette al centro della vicenda non solo sportiva il rapporto tra la tifoseria e il Napoli.

Insomma, c’è chi ha pensato di passeggiare intorno alla pineta dell’Holyday Inn magari coi figli sulle spalle per fargli vedere i calciatori. Accadde già al ritorno dal lungo ritiro estivo: migliaia sotto il sole a perpendicolo e steward (incolpevoli, sia chiaro) inflessibili. Non si passa. Dentro, nella hall dell’albergo, i dirigenti di ieri come quelli di oggi (è cambiato qualcosa, ma impercettibilmente) duri come statue di marmo. Chi scrive, ha dovuto insistere su una cosa che è poi accaduta ma non certo per merito mio, sia chiaro: un allenamento al San Paolo. Ricordo/ricordiamo quelli a Soccavo quando gli schemi di Bianchi o Bigon non erano di sicuro meno importanti di quelli di Mazzarri, ma sugli spalti c’erano centinaia di persone. Tutti spioni? E i giornalisti? C’era chi tornava al lavoro col passaggio di un calciatore. A me, capitava con Careca col quale parlavo di samba e gol brasiliani. E non a caso, mi volle sul palco con lui per un saluto per il suo addio al calcio al San Paolo. Oggi ad un tifoso seguire il Napoli costa soldi, ma mai si sono registrati vuoti in casa e fuori, tra campionato, Coppa Italia, Champion’s e persino precampionato con le amichevoli di presentazione.

Quel giorno d’agosto al rientro dal ritiro nessuno pensò di andare a spiegare che per urgenti lavori all’impianto non si poteva consentire l’ingresso ad alcuno. Telecamere e fotografi hanno stazionato lontano dal campo d’allenamento finchè non è intervenuta la Uefa che ha obbligato i sacerdoti ad aprire il tempio per le esigenze della Champion’s. Ieri, Pasquetta, la stessa cosa. Era impossibile mandare duegiocatoridue a firmare un po’ di autografi, a stringere mani, a mettersi in posa per un clic d’amore? Il Napoli gronda di manager (da Fassone uomo esperto di stadi e cose di Lega ma messo in condizione – o no? – di essere impalpabile a Formisano che è tra i pochi manager d’Italia ad avere la fila fuori dalla porta e non invece viceversa essere costretto a chiedere uno sponsor) fino al settore comunicazione arricchitosi con l’arrivo del direttore Lombardo nato a Napoli, che pure avendo svolto una eccellente carriera nella capitale italiana del business e della comunicazione di sicuro ne capisce di promozione e marketing mediatico. Ricordate su you tube Hamsik che giocava coi bambini a pallone ed esultava per un gol? Non può far nulla neppure Lombardo? Sono ormai in età per sapere che gli equilibri di una società di calcio e di una squadra sono complicatissimi, ci sono da sincronizzare 40 teste ed è scomodo. Ma c’è una testa che conta più di tutte. E’ più che mai il momento di Aurelio de Laurentiis: il futuro del Napoli si coniuga da oggi. Se ha intenzione di rinnovare tecnicamente, per migliorare, fa benissimo a farlo con riservatezza ma anche a lanciare segnali risoluti. Al socio della Filmmaster (K-Events) che ha dato prova della sua abilità e grande professionalità (farà anche la cerimonia di Rio 2016) che impressione fa sapere che i tifosi faccia caldissimo o ci sia un vento di tramontana gelido ma sono lì coi figlioletti fuori dall’albergo-fortino di Castelvolturno sono trattati come incursori? Il calcio non è solo una sporca faccenda di gol e contratti. Almeno, ad occhi aperti ci auguriamo sia così.

domenica 8 aprile 2012

LETTERA DI UN TIFOSO DOC. Pino Sondelli: “Invece dei numeri vanno messi in campo uomini che sputino sangue per i colori azzurri”

Pasqua amara per i tifosi azzurri. Questo il pensiero di un tifoso speciale: Pino Sondelli, apprezzatissimo regista cinematografico e televisivo, autore e direttore di ripresa di numerosi film, documentari, reportage giornalistici ed home video, vincitore di diversi premi, docente e direttore responsabile per “Acting for film” in collaborazione con la New York film Academy.

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BUONA PASQUA A TE E FAMIGLIA CARO ANTONELLO e UN AFFETTUOSI…SSIMA BUONA PASQUA anche a tutti voi AZZURRISSIMI NESSUNO ESCLUSO.

Come tutti voi non ho trascorso un sabato (sportivo) molto spiacevole, non solo per la sconfitta ma per tanti contorni che si sono “plasmati” dietro la batosta contro la Lazio. Dico e con convinzione che in tantissimi, su questo blog, siamo in grado di parlare, di commentare ed eventualmente criticare sia l’operato del nostro allenatore, sia quello dei calciatori che compongono la formazione che scende in campo.

Io personalmente, dopo avervi letto, preferisco non parlare di numeri tipo: 3421- 433- o tante altre…” formule algebriche” ax+bx+cx.. come quelle che è capace di fare il nostro allenatore…tutto risulterà 0….se invece di numeri non si è in grado di mettere in campo CALCIATORI GIUSTI nel RUOLO GIUSTO…DZEMAILI non poteva essere e neanche personificare MAGGIO..( uno e uno solo dei tanti errori commessi in questi anni). Preferisco fermarmi qui perchè credo che se continuassi a parlare di calcio da “incompetente” quale sono, potrei dire e suggerire anche io come tanti di voi troppe “STUPIDAGGINI” a coloro che continuamente fanno soffrire quei TIFOSI pieni di FEDE E PASSIONE come quelli NAPOLETANI..

E NOI NAPOLETANI VOGLIAMO CHE MAI PIU’ ALTRI TIFOSI di ALTRE SQUADRE POSSANO CANTARE UN CORO CHE OFFENDE LA NOSTRA IMMENSA STORIA che POSSA “SPORCARE” LA NOSTRA DIGNITA’…CAPITO SIGNOR MAZZARRI…CAPITO SIGNORI CALCIATORI… VOI SIETE NOSTRI IDOLI NON PER I SOLDI CHE GUADAGNATE POCHI O TANTI CHE SIANO, NON PERCHE’ non riuscite a camminare liberi per le strade perchè soffrite la “Sidrome della Passione”…Voi MAZZARRI E CALCIATORI SIETE NOSTRI IDOLI perchè lasciamo anche nelle vostre mani..(nei vostri piedi) l’arma per difendere una CITTA’ un POPOLO che è UNICO AL MONDO…Il mio lavoro mi ha permesso di girare tre quarti di mondo ho conosciuto tanti popoli tante razze e vi assicuro, caro Mazzarri e cari calciatori, che quando tutti imparano a conoscere più in profondità il NAPOLETANO e non quello che molti MASS MEDIA, principalmente per invidia, vergognosamente tentano di raccontare con false immagini, non per quelle notizie drammatiche che quei gruppi chiamati camorra tentano e vorrebbero rappresentarci, NO!! Quando, con onestà intellettuale si parla e si “pratica” un NAPOLETANO alla fine ci si rende conto che siamo UN POPOLO DA AMMIRARE…DA RISPETTARE… che tutti poi non vorrebbero mai “lasciare”.

Ecco cosa chiedo dopo l’ultima OFFESA ricevuta dalla “gente” anche all’Olimpico…anche se almeno a differenza di quella senza storia e senza gloria che è la gente torinese juventina, quella romana ha una Storia ma una metà e dico anche troppo rispetto a quella di 3000 ANNI che con FIEREZZA VANTIAMO NOI NAPOLETANI!!! CARI NOSTRI IDOLI, NOI SUI CAMPI anche se solo campi di calcio VOGLIAMO ESSERE RISPETTATI…E chiediamo già da mercoledì di dimostrare di essere degni per essere stati prescelti come “ARALDI” di noi NAPOLETANI… Non ci servono i numeri 3,4,5, 18, 21, 71…. ci servono solo UOMINI CHE SPUTANO SANGUE PER DIFENDERE I COLORI AZZURRI quelli di una NAPOLI chiamata: STORIA….Non giudicheremo più per una sconfitta con tanti gol se in campo darete tutto per sentirvi parte della nostra Storia…Non è vero… GRAVATAR!!??

Permettetemi di dire a qualcuno di voi che nel caso non si sente in grado di scendere in campo perché sa di aver dato tanto…che abbia il coraggio di mettersi da parte ed essere lui stesso a discuterne con il proprio allenatore e cedere il posto a chi può ancora dare un pò di cuore e l’anima per 90 minuti.

Lasciatemi raccontare una storiella: Un uomo chiede al proprio “padrone”: “Signore so di aver lavorato con dedizione e con onestà affinchè il tuo raccolto rendesse al meglio, ma, adesso ho bisogno di riposare e voglio farlo perché sono sicuro che dopo un pò di riposo sarò in grado di dare ancora di più…fino alla fine del mio “lavoro”. Il signore si arrabbia e con voce alta risponde.” Non dire eresie nessuno può sostituirti nessuno è in grado di rendere al meglio il tuo operato…Ti ho scelto perché sei il migliore e da te voglio avere tutto, sfrutterò le tue forze fino alla fine anche a rischio di vederti “morto”. Improvvisamente si apre al porta ed entra un ragazzo che prima guarda l’uomo negli occhi leggendo nel suo viso una forte sofferenza, poi si rivolge al signore:” Chiedo perdono “padrone” se mi sono permesso di origliare di ascoltare le tue parole, ma vorrei chiederti di far riposare quest’uomo…ha già dato tanto!! Signore ti chiedo umilmente di mettermi alla prova e lasciarmi lavorare…IO sono pronto, ho la forza e la volontà di dare il massimo di rendere il tuo raccolto sempre il migliore…se poi la mia volontà e inferiore alle capacità che tu chiedi, almeno sarò sicuro di essere giudicato per essere inadeguato al “tipo” di lavoro e non per una scelta negativa nei miei confronti senza mai avermi messo alla prova.”

Passarono giorni e giorni fino al giorno in cui l’uomo, a cui era stato negato di riposare, improvvisamente si ritrovò steso senza più forze, quelle forza che giorno dopo giorno venivano sempre meno fino al punto che; il raccolto diventò più povero e poco commerciabile. Il signore fu così costretto a mandare nei campi quel ragazzo che umilmente si era offerto in un periodo ancora utile a lavorare per un raccolto sicuramente meno pieno ma sicuramente da non buttare dopo un anno di duro lavoro…”CHI TROPPO VUOLE NULLA stringe… OTTIENE.”

Ancora BUONA PASQUETTA a tutti voi azzurrissimi nessuno escluso.

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Buona Fortuna.

sabato 7 aprile 2012

LAZIO-NAPOLI 3-1. Azzurri traditi dagli errori dei singoli e forse anche da qualche scelta di mercato

Non basta il nuovo vestito tattico: il Napoli perde anche all’Olimpico contro la Lazio e ora rischia quasi di dire addio alla Champions League. Il 4-3-3 studiato da Mazzarri è stato inutile, perché vanificato da tre errori individuali: quello di De Sanctis in occasione del gol di Mauri (palla sotto l’addome), di Britos nell’azione del raddoppio di Mauri (marcatura larga e mancato intervento di testa) e della coppia Inler-Britos nella circostanza del rigore guadagnato da Rocchi. Va detto che gli azzurri, che avevano ritrovato il temporaneo pareggio con Pandev, si sono visti negare un penalty sull’1-1 grosso come una casa per un fallo sul macedone. Nomn è il momento dei processi, ma pesano come un macigno i punti persi a inizio stagione e anche certe scelte di mercato: Britos, ad esempio, ho sempre detto che non fosse da Napoli.
LA PAGELLA DI AZZURRISSIMO

DE SANCTIS: si fa passare la palla sotto la pancia in occasione del gol di Candreva. Provvidenziale la sua manina sullo stesso Candreva al 52°. Incerto in almeno due interventi. Nulla può sulla strepitosa rete di Mauri.VOTO: 5

CAMPAGNARO: da settimane non è in condizioni fisiche ottimali e lo conferma quando è costretto a giocare sulla velocità. Già diffidiato, salterà la prossima per un cartellino rimediato dopo un fallo, inutile, su Rocchi a centrocampo. Reja lo capisce e lo fa spesso infilare da Candreva, non a caso spostato dopo pochi minuti sul lato dell’argentino. VOTO: 5

CANNAVARO: nella linea a 4 la sua presenza è meno “invadente”, nel senso che bada più alla copertura che a costruire la manovra da dietro. Già diffidato, si fa ammonire stupidamente e salterà l’Atalanta. VOTO: 6

BRITOS: attento e concentrato, fino al gol di Mauri: la spettacolare sforbiciata del laziale è stata favorita da un mancato intervento di testa del difensore uruguaiano, che peraltro aveva lasciato troppo spazio in marcatura al diretto avversario. Suo il fallo da rigore su Rocchi, causato dalla innata lentezza nel passo. VOTO: 4

ARONICA: se la cava come esterno sinistro. Meglio in fase difensiva, ovviamente, che nell’appoggio della manovra. VOTO: 6 (dal 71° DOSSENA: entra per regalare profondità sulla fascia mancina. Non ci riesce.VOTO: 5.5

DZEMAILI: primo tempo in difficoltà, sembra quasi non trovare la giusta posizione. Leggermente meglio nella ripresa, ma difetta nel portare troppo palla. VOTO: 5

INLER: gioca finalmente in una linea a tre, proprio come gli capitava ad Udine. Gioca con ordine senza sprecare palloni. Poi lo stupido errore che provoca il rigore del 3-1. Alla sua età ancora non ha capito che non si giochicchia col pallone davanti alla difesa? VOTO: 5

HAMSIK: assume compiti quasi da regista, mostrando personalità. Gran destro dal limite al 10′ fuori di poco. Da dilettante l’errore -passaggio orizzontale in difesa- che manda quasi in gol Candreva. Vorremmo vedere un Lampard e un Gerrard, e non più un incompiuto. VOTO: 5.5

PANDEV: un assist al bacio non sfruttato da Cavani al 9′, poi al 34° il gol dell’1-1 segnato con freddezza. Guadagnerebbe anche un rigore, al 41°, ma l’arbitro glielo nega. A inizio secondo tempo non arriva di un soffio su una palla servita dal Pocho. VOTO: 6.5 (dall’81° VARGAS: come sempre costretto a giocare pochissimi minuti e in situazione disperata. S.V.)

CAVANI: al 9′ tira addosso a Marchetti in uscita, sprecando una clamorosa occasione. Solita generosità che si confonde con un disperato vagare per il campo. Non ce la fa più. VOTO: 5

LAVEZZI: inizio in sordina, poi si sveglia regalando l’assist vincente a Pandev: splendido e geniale il colpo di tacco che libera il macedone. Spettacolare una sua fuga sulla sinistra a inizio ripresa. Vorrebbe a tratti spaccare il mondo, ma non è al top. VOTO: 6.5

All. MAZZARRI: costretto dalle assenze di esterni di ruolo a modificare lo schema base, parte con un 4-3-3 costruito con molta intelligenza e con buona distribuzione dei compiti. Il Napoli è poi tradito da errori dei singoli. Le colpe del tecnico, semmai, sono legate ad altre partite che potevano portare al Napoli punti che ora sarebbe stati un’autentica manna. VOTO: 6

Antonello e Luca Perillo

Poesia per l'amico juventino !

In un pomeriggio di un sabato qualsiasi nel negozio sportivo di un centro commerciale un tipo si avvicina ad una delle casse e consegna alla commessa la maglia della Juventus che ha appena deciso di comprare.
La commessa passa la maglia sull'apposita piastra demagnetizzante per l'antitaccheggio, digita l'importo e lo comunica al cliente che paga e riceve resto e scontrino. Imbustata la maglia, il... tale s'incammina verso l'uscita ma la barriera antitaccheggio suona mettendosi a lampeggiare.
Interviene la commessa dicendo cortesemente al cliente, imbarazzatissimo, di passare all'interno della barriera solo la busta con gli acquisti. Questi esegue e la barriera suona ancora.
Interviene l'addetto alla sicurezza che si fa consegnare la busta dal tipo, guarda la merce presente nella busta, estrae la maglia della Juve e prontamente suggerisce:
Provi a togliere lo scudetto !

giovedì 5 aprile 2012

E mo’ chi me da’ e sord’ aret’ pe’ bullett’ perz’?

Masiello collabora con i pm. Riconosce il “mister X” del Lecce. Sarebbe un emissario di uno sponsor del club. Fatti altri nomi di giocatori e dirigenti. Nuove partite nel mirino: ci sono anche Milan-Bari e Bari-Roma. Spunta anche il nome di Antonio Conte. Prima di Siena-Sassuolo, Bellavista cercò di contattarlo per truccare la partita. I tifosi pugliesi sapevano tutto. Soldi sui conti correnti di Giacobbe e Carella dopo le combine. Lo sfogo di Rossi: “Lì sono tutti coinvolti con la mafia, gli imprenditori”. Pronto uno tsunami sulle classifiche. Oggi nuovo interrogatorio, poi forse la scarcerazione.

LA CRONACA

CHIESTA LA SCARCERAZIONE DI MASIELLO – È stata depositata stamani l’ istanza di scarcerazione dell’ex difensore del Bari, Andrea Masiello, ora all’Atalanta, detenuto da domenica sera nell’ambito dell’inchiesta barese sul calcioscommesse. La richiesta è stata depositata dall’avv.Francesco Rotunno. Questi – a quanto si apprende – ha chiesto al gip Giovanni Abbattista di rimettere in libertà il suo assistito a fronte delle lunghe dichiarazioni rilasciate ieri agli inquirenti baresi, durante le quali avrebbe dimostrato di voler collaborare alle indagini.

SALTA FUORI ANCHE CONTE – La Procura è convinta di aver scovato un’altra partita “certamente truccata”. E’ Siena-Sassuolo 4-0, serie B 2010/2011. E tra le carte, dopo il suo assistente Stellini, viene fuori anche il nome dell’allenatore della Juventus Antonio Conte. L’organizzazione che ha alterato decine di partite, infatti, avrebbe provato ad agganciare anche Conte quando era allenatore del Siena. In un’intecettazione telefonica l’ex giocatore del Bari Antonio Bellavista contatta un certo Raimondo pochi giorni prima della partita tra la squadra toscana e il Sassuolo, club di proprietà del presidente di Confindustria Squinzi, e gli chiede se “può contattare Conte, per sapere se sia ‘contrattabile’ per la partita. Raimondo dice che proverà a chiamarlo e gli farà sapere”. Raimondo, un giornalista pugliese, venti minuti più tardi gli fa sapere “di non essere riuscito a contattare Conte, e di avergli inviato un sms. Bellavista chiede di provare con Giorgio, ma Raimondo dice di no e consiglia e di provare con Faggiano. Bellavista dice di provare”. Il Giorgio in questione è Perinetti e Faggiano si chiama Daniele ed è il direttore sportivo del Siena. Gli inquirenti vogliono vederci chiaro su questa vicenda. Se venisse confermata la combine, anche il Siena sarebbe nei guai. Non c’è nessun riscontro su Conte e ovviamente non è indagato, ma potrebbe essere ascoltato come testimone.

6 ORE DI INTERROGATORIO E TANTI NOMI – Andrea Masiello all’interrogatorio ha parlato, altroché. In realtà gli interrogatori sono stati due. Primo round dalle 11 alle 14 e 30, il secondo dalle 16 e 30 alle 19 circa. I verbali sono stati secretati ma il calciatore ha fatto più di un’ammissione, intervallate dalle lacrime. Masiello sa che nel mondo del calcio fare nomi di altri giocatori o dirigenti comporta gravi conseguenze su una carriera. E di nomi Masiello ne ha fatti eccome. Ai pm l’ex capitano del Bari ha detto di aver avuto la complicità di colleghi che si sarebbero prestati a sbagliare tiri o a far fare gol agli avversari. Le sue rivelazioni inguaiano sempre di più il Bari, ma anche altre società. Innannzitutto il Lecce. Infatti Masiello ha riconosciuto l’uomo che gli ha dato i 300 mila euro di ricompensa per la sconfitta subita nel derby pugliese. Si tratterebbe di un uomo molto legato alla società salentina, anche se non di un dirigente o di qualcuno presente nell’organigramma del club. Pare infatti che si tratti dell’emissario di uno sponsor della squadra giallorossa. Ma tremano anche altri club, in particolare la Sampdoria. E’ stato accertato che gli zingari fossero presenti nell’hotel della squadra prima della partita Bar-Samp, finita 0 a 1. Ma anche altre società di Serie A sono più o meno direttamente coinvolte nelle confessioni di Masiello: si tratta di Bologna (Bologna-Bari 0-4), Genoa (Bari-Genoa 3-0 del 2009/2010), Cesena (Cesena-Bari 1-0), Chievo (Bari-Chievo 0-1), Palermo (Palermo-Bari 2-1) e Parma (Parma-Bari 1-2). Per queste ultime due partite si parla di combine fallite. Palermo-Bari è la partita ormai famosa nella quale Miccoli sbagliò il rigore del 3-1. In Parma-Bari, invece, ci fu una rissa finale dopo l’inattesa, e imprevista, vittoria dei pugliesi. Ma emergono anche altre due partite: si tratta di Bari-Roma 2-3 e Milan-Bari 1-1. Insomma, nello scandalo è coinvolta, a vario titolo, praticamente più di mezza serie A, anche perché non ci si bisogna scordare che tra le partite nel mirino degli investigatori ci sono anche Udinese-Bari e Novara-Siena.

TERREMOTO SULLA CLASSIFICA – Considerando che tra pochi giorni ci saranno sviluppi anche dalla Procura di Cremona, che sta stringendo il cerchio sulle due partite della Lazio contro Genoa e Lazio, ecco allora che le classifiche di Serie A e Serie B potrebbero essere devastate. La più inguaiata della A, come detto, è il Lecce, che rischia addirittura la retrocessione diretta all’ultimo posto. Tutte le altre rischiano penalizzazioni più o meno consistenti, ma tutto dipende dai prossimi sviluppi dell’indagine, che in alcuni casi potrebbe coinvolgere dirigenti trasformando dunque la responsabilità da oggettiva a diretta. Sarà in questo senso fondamentale capire anche i tempi del processo sportivo. Se davvero, come dice Abete, si vuole chiudere tutto entro aprile, allora c’è il rischio che per il momento qualcuno possa farla franca.

I SOLDI SUI CONTI IN BANCA DEGLI AMICI DI MASIELLO – Qualche giorno dopo le partite del Bari truccate, sui conti correnti degli indagati sono stati versati quasi 40mila euro in contanti: è quanto hanno accertato i carabinieri nell’ambito dell’indagine che ha portato in carcere l’ex giocatore del Bari Andrea Masiello e i suoi due amici Fabio Giacobbe e Giovanni Carella. L’analisi dei conti correnti è contenuta nell’informativa del 21 febbraio scorso, allegata gli atti dell’inchiesta. I carabinieri hanno così scoperto che cinque giorni dopo Udinese-Bari (una delle partite “sicuramente falsate” secondo la procura), il 14 maggio del 2010, Giacobbe ha versato 6.200 euro in contanti sul suo conto. Stesso importo, sempre in contanti, viene versato in un’altra banca lo stesso giorno dal suo ‘sociò Carella. Giacobbe versa anche 9.230 euro, sempre in contanti, il 19 aprile del 2011, due giorni dopo Cesena-Bari e 17.150 euro il 30 maggio, otto giorni dopo Bologna-Bari.

I TIFOSI SAPEVANO TUTTO – Viene alla luce sempre di più il “sistema Bari”. Un sistema dove anche i tifosi svolgevano un ruolo di primo piano. La Procura ha sempre più prove che membri della curva barese fossero al corrente delle partite vendute, tanto da intervenire in prima persona, chiedendo la sconfitta contro Sampdoria e Cesena per farci anche loro su dei soldi. In questo senso è simbolico uno striscione esposto dalla curva barese esattamente un anno fa, in occasione di Bari-Roma: “Noi in un mare di guai/ voi con i soldi della Snai/ mercenari pezzi di merda”.

COMBINE ANCHE NELLA STAGIONE IN CORSO? SOSPETTI SU CHIEVO-SIENA – Intanto ci sono sospetti anche su una partita dell’attuale campionato. Si tratta di Chievo-Siena dello scorso 25 marzo, quindi si parla di una partita di dieci giorni fa. A lanciare la segnalazione è stato Skyport 365, un broker austriaco, che ha segnalato un anomalo flusso di puntate, tutte dirette sul punteggio di 1-1. Le scommesse sono state tolte dal carnet, e non solo da Skyport 35, ma anche da molti altri bookmakers. La partita si è poi in effetti conclusa 1-1.

“LI’ A BARI SONO TUTTI INGUAIATI” – Un’altra telefonata quantomeno curiosa è quella dell’ex giocatore del Bari Marco Esposito, l’interlocutore di Cristian Stellini, l’assistente di Conte, nell’intercettazione pubblicata ieri da Affaritaliani.it. Stavolta Esposito parla con la sua fidanzata e dice che i giocatori del Bari “sono già inguaiati, nella testa sono già inguaiati…ma è giusto così…bastardi”.

GILLET AI PM: “MASIELLO FACEVA IL PALADINO PER DEPISTARE” – Nell’informativa dei carabinieri viene ricostruito un presunto litigio, finito persino a ceffoni, tra Masiello e Gillet. I due ebbero il diverbio dopo alcune critiche pubbliche del terzino nei confronti di Gillet e Sergio Almiron. Il litigio sarebbe avvenuto prima di Cagliari-Bari, mentre la squadra era impegnata in un allenamento: “Stavamo facendo le salite”, ricorda il portiere. In quel periodo i calciatori erano contestati dai tifosi, l’aria era tesa e, secondo il capitano, le dichiarazioni rilasciate alla stampa da Masiello gli servivano solo “per pararsi il culo, cioè farsi dire: ‘Eh va beh è l’unico che ha le palle di parlare’”.

LO SFOGO DI ROSSI CON LA MADRE: “SONO TUTTI COINVOLTI CON LA MAFIA” – Tra le carte c’è anche uno sfogo telefonico del difensore Marco Rossi con la madre: “Per la partita contro il Palermo mi hanno messo in mezzo. Ma io sono… sono un cretino… che non c’entra un c… A Bari sta un casino della Madonna, perché sono coinvolti tutti la mafia, gli imprenditori, difatti mi hanno fatto un sacco di nomi che nemmeno conosco… sono tutti nomi di ristoratori (…) andavano a scommettere non so dove. (…) Adesso sicuramente mi daranno una squalifica e se a Masiello daranno un anno, a me daranno un anno o sei mesi di squalifica o quello che è. Purtroppo sarà così. Adesso fino a giugno giocherò”. E la conversazione si chiude con il pianto del giocatore.

SEMERARO “IL LECCE E’ ESTRANEO ALLE COMBINE” – “Il Lecce è completamente estraneo a tutto quello che è emerso dalle dichiarazioni – parte delle quali anche confuse e contraddittorie – dei protagonisti di questa vicenda, ed è sicuramente vittima di una ingiustificata presunzione di colpevolezza mediatica”. Giovanni Semeraro, attraverso una nota pubblicata sul sito della società, ribadisce l’estraneità del club salentino allo scandalo del calcioscommesse. “A tre giorni dalle notizie che hanno creato un vero e proprio terremoto nella societa’ del Lecce e nella mia famiglia, che ha sconvolto i tifosi e la città intera, e dopo un esame attento delle dichiarazioni e degli estratti dei verbali riportati dalla stampa sulla presunta combine del derby dello scorso maggio, sento il bisogno di interrompere la gogna mediatica alla quale siamo stati esposti e che ha comportato un autentico massacro della nostra immagine”, lo sfogo di Semeraro. Per Semeraro: “Il risultato del derby – fino a prova contraria – è stato conquistato sul campo, e se circostanze estranee avessero concorso a determinarlo, non sono certamente riconducibili alla nostra società. Ritengo che il gruppo da me rappresentato goda di una credibilità personale e societaria – costruita in cinquant’anni di impegno e serietà in campo finanziario, imprenditoriale e sportivo – che sarebbe stato da folli mettere a repentaglio per una partita di calcio. Ribadisco, ovviamente, che tutti noi siamo a completa disposizione della magistratura ordinaria e sportiva per ogni possibile chiarimento, anche al fine di concorrere all’accertamento della verita’”.

Lorenzo Lamperti

Calciomercato, Napoli su Chivu e Raffael dell'Herta Berlino, ma non solo: c'è anche Armero

Riccardo Bigon, Milano, mercato. E un nome su tutti, tornato prepotentemente sul palcoscenico del futuro: quello di Christian Chivu. Già presente nella lista dei rinforzi chiesti da Mazzarri all’alba del mercato estivo della stagione precedente ma ora ancora più allettante: a partire da giugno, infatti, sarà svincolato. Il ds azzurro è a Milano da ieri, e a quanto pare la trattativa, che è già molto avanzata, potrebbe anche trovare l’input decisivo nei prossimi giorni. Magari dopo un altro incontro con il manager del difensore dell’Inter, Becali.

IL RINNOVO - E allora, la strategia di Bigon. Che è a Milano da ieri e che a Milano resterà almeno per un altro giorno: un indizio che non fa una prova, ma comunque un indizio indicativo in vista della programmazione della costruzione del Napoli che verrà. Futuro sul piatto, dunque. Che in un certo qual modo conferma anche un’altra situazione: cioè che la storia tra il Napoli e il ds figlio d’arte è destinata a continuare. In attesa dell’ufficialità del rinnovo – discusso a Roma nel corso di un altro, recentissimo incontro con De Laurentiis – gli antipasti di mercato.

IL VIAGGIO - Tavola imbandita a Milano. Che, come dicevamo, da ieri è la scena di Bigon e del suo braccio destro Micheli. La sponda milanese nerazzurra è quella su cui è adagiato Chivu in attesa di conoscere il proprio destino: che sia un elemento gradito da un bel po’ è una storia nota, ma nelle ultime settimane la sua candidatura, per dare soprattutto esperienza alla difesa del Napoli, è tornata alla ribalta. Una valida teoria di mercato darebbe addirittura per imminente l’accordo con il mancino, ma per ora è meglio soffermarsi sullo stato dei fatti: ovvero che le parti parlano, si piacciono, ammiccano. E che l’intenzione del club azzurro sarebbe trovare rapidamente l’accordo sull’ingaggio, unico parametro da definire considerando che Chivu è in scadenza, così da bruciare la concorrenza.

IL TALENTO - Parola che calza a pennello anche per un’altra operazione, per ora una pista che il Napoli sta seguendo: Raffael Caetano de Araujo, in arte Raffael. O Raffa. Talento brasiliano richiestissimo dell’Hertha Berlino, un fantasista tutto delizia di tocchi, assist, intuizioni e gol, di cui in Germania si parla con insistenza da una settimana. E che il Napoli sta osservando da molto di più.

AMICI SUOI - Nato e cresciuto a Fortaleza, 27 anni a maggio, figlio dell’ex gloria del Fortaleza, Caetano senior, Raffael ha giocato anche in Svizzera, a Zurigo, insieme con Inler e Dzemaili: i tre hanno conquistato anche lo scudetto elvetico. Amici, loro. Il suo manager, tra l’altro, è il medesimo di Gokhan: Dino Lamberti. Sposato con Jamilly, due figli, il genietto brasiliano (167 centimetri di tecnica e talento purissimi) è richiesto anche in patria dal Palmeiras; in Germania dal Borussia Moenchengladbach; in Russia dall’Anzhi e dallo Zenit. Il web è inondato dai video delle sue giocate con la maglia dell’Hertha: a Berlino, dove gioca anche suo fratello Ronny, è l’idolo incontrastato. Un po’ come Lavezzi a Napoli.

IL MANCINO - Ma non finisce qui. L’altro nome caldo è quello di Pablo Armero, l’esplosivo mancino dell’Udinese che risolverebbe un po’ di grane azzurre: Maggio a destra e lui a sinistra, frecce velenose per il gioco di Mazzarri. Gli ottimi rapporti con il club di Pozzo, tra l’altro, sono la base di partenza più ottimistica per la trattativa.

Fonte: CorriereDelloSport

mercoledì 4 aprile 2012

Antonello Perillo: “Mazzarri grande allenatore ma non vede i giovani. Sabato non giocherei con Aronica centrale e Cannavaro sul centrodestra”

Antonello Perillo, giornalista della Rai, è intervenuto ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli durante il programma Radio Goal. Ecco quanto sottolineato da IamNaples.it:
“Mazzarri criticato? Fa parte della legge del calcio, si è sempre detto che gli italiani sono tutti commissari tecnici. Ultimamente, forse, Mazzarri si è un po’ intestardito in alcune scelte. Domenica mi sono chiesto perché non siano stati schierati in campo Fernandez, Dzemaili e Pandev che erano stati i migliori contro il Catania. E’ un limite del nostro allenatore, che ha fatto grandi cose e continuerà a farle. Lui i giovani non li vede e non ha il coraggio di lanciarli. La cosa singolare è che c’è una politica societaria orientata ai giovani e un tecnico che la smentisce. Ruiz è dovuto tornare in Spagna dove sta giocando ad altissimi livelli, Fernandez ha giocato un partitone con il Catania poi e’ tornato in panchina, Fideleff è stato sfortunato anche se forse non è pronto per un’esperienza italiana, Vargas è arrivato secondo al Pallone d’Oro sudamericano: capisco che debba essere inserito gradualmente, ma se gioca solo in situazioni disperate non lo si valorizza adeguatamente. Non so se Pandev resterà perché ha un ingaggio oneroso e non so se accetterà di restare dato che non parte mai titolare, quindi Vargas potrebbe essere la quarta scelta in attacco. Per questo va provato in questo finale di stagione. A fine stagione, comunque andranno le cose, bisogna fare un sano ragionamento societario per non fallire in fase di mercato”.
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Il vice caporedattore della RAI di Napoli, Antonello Perillo, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Marte Sport Live in onda su Radio Marte. Ecco quanto evidenziato da AreaNapoli.it: “Contro la Lazio proverei a schierare la difesa a 4, darei fiducia a Fernandez, che contro il Catania ha fatto un partitone. Non mi convince per nulla l’ipotesi difensiva con Aronica centrale e Cannavaro sul centrodestra”.

martedì 3 aprile 2012

Scatta il toto-difensori: Rolando, Astori, Benatia…

Il Napoli è alla caccia disperata di difensori: è l’obiettivo numero uno sembra ora essere il centrale del Porto Rolando Jorge Pires da Fonseca, 27 anni ad agosto, più semplicemente Rolando. Nato a Capo Verde, il suo cartellino non costa poco (almeno 9 milioni) ma l’ingaggio è nel tetto fissato. Il punto è che fare affari all’estero è più conveniente che in Italia.
Prendete Davide Astori, il talento del Cagliari per cui Cellino chiede quasi 15 milioni. E il Napoli non spenderà mai una somma del genere per un difensore. Le operazioni avviate in questi giorni, comunque, sono del tutto indipendenti dalla conquista del terzo posto perché, Champions o no, il reparto arretrato va rimpolpato: al solito c’è Capuano del Pescara nel mirino degli azzurri oltre ai due talenti dell’Udinese da tempo sotto osservazione, ovvero Benatia e Armero. De Laurentiis valuta anche la posizione di Sebastian Prodl, difensore nazionale austriaco di 24 anni: un eventuale ricambio in una squadra con poche alternative.
A centrocampo il nome nuovo è quello di Raffael Caetano: ha 27 anni e gioca nell’Hertha.
Ma intanto De Laurentiis segue con attenzione la crisi del Villarreal. Senza Champions, l’ex club delle meraviglie della Liga rischia la smobilitazione: oltre a Giuseppe Rossi, sul mercato finiranno il difensore 21enne Musacchio e il vecchio pupillo di Mazzarri, il centrocampista Borja Valero. Nomi caldi, come quello di Pepito: chi lo prende ora, prima del probabile ritorno negli Europei, deve staccare un assegno di poco superiore ai 20 milioni (lo scorso anno Fernando Roig disse di no ai 32 milioni del Barcellona). L’ingaggio dell’italo-americano si aggira intorno ai 3,5 milioni di euro, quasi il doppio rispetto a quanto guadagna, per esempio, Cavani. Il suo approdo farebbe avanzare ai tenori azzurri molte richieste di aumento dello stipendio. Un problema. Ma il tesoretto che arriva quest’anno da Champions e Coppa Italia (quasi 39 milioni di euro) potrebbe essere usato per accontentare le richieste economiche dei big azzurri. A cominciare proprio da Lavezzi: l’argentino è corteggiatissimo e ha una clausola alla portata di tutti i grandi club d’Europa. E il suo manager Mazzoni potrebbe avere più di una tentazione a portarlo via da Napoli. (fonte Il Mattino)

lunedì 2 aprile 2012

Ripartire dopo una notte di delusione.....


Sensazioni viscerali. Incubi notturni. Strani presagi. Ricordi, frammenti di battaglie perse in un passato nemmeno troppo remoto. Notte insonne o quasi. Stamattina cerco di evitare di leggere i titoli dei giornali. Faccio di tutto ma l'occhio cade sulle prime pagine. Non ho ancora digerito la cena di ieri. Mi è rimasta sullo stomaco come una putrella che serve a mantenere un balcone abusivo. Ma di abusivo c'è solo il mio malumore. Non sono tipo da scoraggiarsi facilmente e il sole del "giorno dopo" per me è sempre stato sinonimo di rinascita. Simbolo di nuova vita. Di risveglio e fiducia nel domani. Dopo ogni sconfitta, dopo ogni batosta, ho sempre gonfiato il petto come un leone e ho sfidato la sorte gridandogli che non avevo alcun timore dei suoi tiri mancini e che se era quello tutto ciò che aveva in serbo per abbattermi allora era meglio che s'impegnasse a far i meglio. Nella mia vita - di cui il calcio è sempre metafora - ho vissuto e sopportato, come immagino chiunque, situazioni gravi, prove difficili. Mi hanno insegnato a combattere sempre con dignità. Con coraggio. Con fiducia nei miei mezzi e nelle mie possibilità senza mai partire sconfitto. Mi hanno insegnato a perdere e di conseguenza ho imparato anche a vincere. Non ho mai cercato alibi né giustificazioni nelle mie sconfitte e in quelle dei colori in cui credo e nei cui vessilli mi fregio appartenere.
Ma ieri sera mi sono sentito umiliato. Ho capito cosa significa sentirsi impotente. Inferiore. Ero solo io in mezzo a tanti, troppi juventini entusiasti e festanti. Il mio sguardo vagava smarrito, incredulo per lo spettacolo che si stava manifestando dinanzi ai miei occhi gonfi di tristezza. Dopo la partita col Chelsea ero deluso ma anche orgoglioso perché avevo visto i miei beneamini reagire. Combattere. E perdere, con l'onore delle armi. Ieri ho visto qualcosa che mi ha portato alla mente incubi mai sopiti di anni bui. Mi ha riportato alla mente il 3-0 dell'anno della retrocessione del 2000. Quando la squadra per mentalità e incapacità entrava in campo già sconfitta quando doveva giocare con le squadre più forti. Mi sono sentito impotente. E dopo una notte insonne come quella dopo che la tua fidanzata di ha lasciato oppure quella dopo che ti è morto un parente lontano, il sole di oggi non mi incita a sfidare il destino e a dirgli: coraggio, combatti, io sono di nuovo pronto e non ho paura. No, la sensazione è quella di chi al destino vuol chiedere un attimo di tregua, una piccola indulgenza. Un favore, una concessione. Che sai il destino non ti darà. E allora lo so. Devo fare uno sforzo più forte e trovate nelle profondità del mio cuore la forza per crederci. Per trasformare queta delusione in esperienza. Cazzo non sono un bambino che hanno sempre fatto vincere e che ora è deluso e smarrito e non sa come affrontare le prossime sfide della vita. Mi avete fatto piangere per questi colori. Mi avete esposto alla gogna e al pubblico ludibrio dei tanti, troppi juventini apolidi presenti intorno a me. Non posso farci niente se non continuare a sostenervi e a farvi capire che essere napoletani per noi significa tante cose. Che i colori che rappresentate vanno difesi a prescindere. Che ci sono nemici da battere sempre. E allora ci credo un po' di più. E penso che in fin dei conti anche domani il cielo sarà sempre blu. Come i miei sogni. Forse non vedo la realta. Forse sono cieco. Ma... meglio essere ciechi e sognare a colori e sapere ancora commuoversi per un trionfo, che vederci e vivere un'intera ita in bianco e nero, senza più capacità di stupirsi per niente perché chi non sa perdere non saprà mai vincere. FORZA NAPOLI. IO - CI - CREDOOOO!

Ettore Buonincontri