mercoledì 31 agosto 2011

De Laurentiis smentisce il rinnovo di Gargano: "Glielo pagherà qualcun altro!"

Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, è intervenuto a Marte Sport Live su Radio Marte: "Il rinnovo di Gargano? Non ne so niente. Forse glielo pagherà qualcun altro. Vorrà dire che nel nuovo contratto stabiliremo che i giocatori non possono avere un proprio sito ufficiale. Si tratta di essere rispettosi ognuno dei propri ruoli. Sono appena sceso da un aereo, non ho più sentito e visto i miei collaboratori da un paio d'ore. Non so cosa sia succeso in queste ultime due ore. Il presidente Petrucci lo conosco da tantissimi anni, ogni volta abbiamo condiviso i pensieri che però difficilmente abbiamo potuto applicare. Faccio dei ragionamenti da imprenditore dato che il calcio è un'impresa. Le mie sono logiche imprenditoriali che vorrebbero portare più entrate al tavolo per poter competere a livello internazionale. Mediaset e Sky sono fattori condizionanti che svalutano il calcio e il calcio vale, o quantomeno deve valere, il giusto. Nel nostro Paese prevalgono le raccomandazioni, non c'è meritocrazia: ecco perché questo Paese è alla rovina. Lippi può venire quando vuole a Napoli, ho grande stima di lui, mi è simpatico e per certi aspetti ci corrispondiamo. Lo aspetto a braccia aperte. La Primavera? Ci saranno grosse novità strutturali. Vorrei far giocare un Napoli Bis in serie cadetta, in modo tale di non prestare i nostri calciatori ad altre squadre. Basterebbe bloccare la promozione eventuale in serie A, come si fa in Spagna, ma Abete non mi vuole stare a sentire. Il campionato sarà avvincente, ancora più equilibrato di quello dell'anno scorso. Il calcio italiano ha cambiato regime, sta andando verso la direzione giusta e sta seminando quel che deve per riguadaganare le posizioni di vertice che gli competono in Europa. Il problema del contratto collettivo è una questione importante, ma non per la necessità di far partire il campionato. Il signor Abete non si chiede mai perche' i conti non tornano o perche' le società sono quasi tutte indebitate...".
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"Alle 15 ha firmato Fideleff. E' stato un acquisto complicato, sono estremamente contento e soddisfatto. Eravamo partiti sul brasiliano Juan, ma non mi ha trasmesso una corretta energia. E poi siamo sicuri che i brasiliani funzionino con gli argentini? Ne abbiamo già tanti di argentini e ho pensato fosse meglio prenderne un altro. Ho detto a Bigon di non pensarci due volte". De Laurentiis chiarisce pure le voci su Gargano: "Non ha affatto rinnovato il contratto, non capisco chi mette in giro certe voci. Sul suo sito? Davvero non so che dire, sono io che decido queste cose e non abbiamo fatto nulla. La Fiorentina? Ci siamo sentiti con Corvino, volevano il nostro regista Cigarini che poi è finito all'Atalanta. Non mi ha mai chiesto Gargano".

martedì 30 agosto 2011

Napoli, sempre più in crescita !

Per capire il Napoli bisogna visitare il suo cantiere. Guardare che succede dentro. Come lo stanno ricostruendo. La chiave per entrare è un nome: Pandev. È l'acquisto che certifica i nuovi rapporti tra presidente e allenatore, il chiarimento tra i due dopo la penosa sconfitta di Barcellona. Ma aiuta a leggere anche il futuro: un solo giocatore consente tutte varianti tattiche finora impossibili per la modesta qualità dei ricambi. Mazzarri non avrà più alibi per insistere sugli stessi attaccanti e sullo stesso modulo, peraltro risaputo in Italia e demolito da Allegri, Leonardo, Guidolin, Reja e Pioli. Come sedere al tavolo verde con quattro carte utili, non più una. È questo lo scatto di qualità del Napoli, con un solo acquisto. Se dovesse mantenere le promesse, Goran Pandev sarebbe l'affare del mercato.

Pandev rivela la nuova strategia del presidente. Predica un Napoli diverso da quello che sta nascendo. Si è invaghito del Barcellona, è rimasto dopo il trofeo Gamper non certo per passeggiare tra le opere di Gaudì al Paseo de gracia. Ha studiato vivaio e stile del primo club al mondo. Il Barcellona seleziona giovani di talento, li alleva, li istruisce, li lancia, addirittura offre loro la panchina, come a Pep Guardiola. Il Napoli ha una politica opposta. Mazzarri non costruisce squadre, vuol guidarle. Chiede professionisti pronti. Addio progetto, De Laurentiis cambia. Volentieri si contraddice. Lo fa per seguire la linea Mazzarri. Accoglie giocatori in età matura, a parametro zero, Donadel e Santana. Quindi, Pandev, 28 anni, mica tanti, uscito da una stagione buia, 27 gare e 2 gol. Uno da riciclare. Un'opportunità, comunque. Prestito secco per un anno, ingaggio a metà con l'Inter che deve ridurre la sua rosa (30 elementi, di questi 10 centrocampisti) e cercare un attaccante di grido. In controtendenza, esce il giovane Victor Ruiz, definito «uno dei migliori tre nel suo ruolo in Spagna» dal ct Del Bosque ma nel Napoli solo terzo, dopo Britos e Aronica. Proprio Ruiz fu al centro di polemiche tra presidente e allenatore: uno lo raccomandava, l'altro lo bocciava. De Laurentiis asseconda Mazzarri anche stavolta. Gli dà fiducia, intanto lo carica di responsabilità. Non è un caso se ascolta Carlo Pallavicino, il regista dell'affare. È agente di Pandev, di Lucarelli, ma anche consigliere e amico di Mazzarri, secondo le voci di contatti con la Juve nella scorsa primavera.

Il legame è solo un caso, ma Pandev conviene: se è ancora fresco come i 28 anni fanno pensare, se è disponibile come promette.

Mazzarri ha non una, ma quattro soluzioni in attacco.

1) Pandev può sostituire Cavani, Lavezzi e Hamsik. Un jolly. Ci provava Zuniga, non lo erano Mascara e Sosa.

2) Nella ripresa per rendere più offensivo l'impianto, basta una mossa: Hamsik in mediana accanto a Inler, con gli esterni ai loro posti, Lavezzi a destra e Pandev a sinistra, Cavani prima punta.

3) Alternativa alla difesa a tre. Un 4-3-3. Campagnaro, Fernandez, Cannavaro e Dossena in linea, quindi Maggio, Inler e Gargano al centro. In avanti, tre da scegliere fra Pandev, Hamsik, Lavezzi e Cavani. Basta eliminare il più affaticato.

4) Due punte: Cavani e Pandev larghi in avanti, Hamsik o Lavezzi tra le linee, Garganoe Inler mediani, Maggio e Dossena esterni, solita difesa a tre. È la soluzione più prudente che consente anche una pausa a Lavezzi o Hamsik.

Mancino puro, non veloce, non dà quindi profondità, ma ha rapidità di pensiero e cerca spazi esterni interessanti per invertire il gioco. Se considera questo l'anno della sua rivincita, se ha gambe e orgoglio, Pandev è una bella scommessa a basso costo. L'ideale per le finanze di De Laurentiis e le fortune di Mazzarri.

Antonio Corbo La Repubblica.

domenica 28 agosto 2011

IL PUNTO DI ANTONELLO PERILLO: "Non è detto che il Napoli acquisti subito un nuovo difensore"

Ormai è caccia aperta al difensore mancino. Dopo le ultime dichiarazioni del presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, che ha confermato l'imminente cessione di Ruiz al Valencia, è scattato un autentico "toto difensore" tra stampa e tifosi. Ma siamo sicuri che il Napoli ne acquisterà uno entro il 31 agosto? Andiamo per ordine. Dalla Russia Salvatore Bocchetti continua a proporsi: "Sarei feli­cissimo di giocare nel Napoli, ci manche­rebbe. E’ la squadra della mia città, è la squadra per cui tifo, è un club in grandis­sima espansione. Io sono qua ed aspetto". A fine maggio aveva detto le stesse cose in esclusiva a noi di Azzurrissimo, che lo incontrammo a Mergellina durante un suo periodo di vacanza. Molti giornali parlano di un interessamento per Davide Astori. Voci seccamente smentite dal procuratore  Renzo Contratto, che ai microfoni di Tuttocagliari.net ha detto: "Con il Napoli non c'è stato alcun contatto nelle ultime settimane. In passato la dirigenza azzurra aveva chiesto informazioni, ma il Cagliari era stato irremovibile nel voler trattenere Davide. Mi sento di poter affermare con tranquillità che il mio assistito resterà anche in questo frangente in Sardegna''. Il Corriere dello Sport oggi lancia un nome del tutto nuovo: quello del ventenne brasiliano Juan dell'Internacional, che sarebbe stato segnalato dall'osservatore Micheli. Molti ieri ipotizzavano un altro brasiliano: Rafael Toloi del Goias. C'è anche chi pensa che l'obiettivo di Bigon possa essere il nazionale under 20 argentino Leonel Galeano dell'Independiente (gran bel giocatore, come ha evidenziato ieri il nostro amico Nilo Di Stefano, alia LaRadice, ormai capo scout di Azzurrissimo). Teoricamente non si può escludere anche un ritorno su Ogbonna. E' vero che De Laurentiis ha detto di non voler più trattare con Cairo, ma spesso il presidente usa frasi forti per depistare la concorrenza. Non va esclusa, però, neppure l'ipotesi che alla fine il Napoli resti in difesa così com'è... Mazzarri ha molta fiducia in Aronica e comunque c'è Campagnaro che all'occorrenza può essere impiegato come mezzo sinistro. Tutto sommato, se ci ragioniamo, Britos a fine ottobre dovrebbe tornare disponibile e per il suo cartellino il Napoli ha fatto, un mese fa, un investimento importante, di circa 8 milioni di euro. Proprio De Laurentiis, d'altronde, ieri sera ha dichiarato: "La partenza di Ruiz è ben compensata da chi c'è già nel gruppo. Stiamo valutando da tempo ulteriori entrate, può darsi che nelle prossime 24/48 ore ci sarà un nuovo annuncio, oppure può darsi che annunceremo un acquisto che fino a gennaio rimarrà li dov'è". Insomma, il patron ha lasciato intendere che si potrebbe anche andare avanti così, per vedere a gennaio, quando Britos avrà raggiunto il massimo della condizione, se davvero servirà un nuovo sforzo per arricchire ulteriormente l'organico azzurro.

Antonello Perillo

NAPOLI-PALERMO 3-1. Azzurri trascinati da super- Maggio

Il Napoli ha battuto 3-1 il Palermo in amichevole al San Paolo, dopo aver presentato la squadra al pubblico con il presidente De Laurentiis, il Cardinale Sepe, il sindaco de Magistris e il comico Alessandro Siani. Fuochi d'artificio per gli azzurri presentati uno alla volta. Al match non ha preso parte il neo acquisto Pandev, che pero' ha gia' salutato il pubblico con la maglia numero 29. Le reti sono state siglate da Hamsik (N) al 19° p.t., Maggio (N) al 29° p.t. e al 21° s.t. e Migliaccio (P) al 43° p.t. Per lo slovacco piccola botta al ginocchio destro.

IL TABELLINO CON LE PAGELLE DI NAPOLI MAGAZINE

NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis 6 (Colombo 6, dal 20° s.t.); Campagnaro 6.5 (Grava 6, dal 28° s.t.), Cannavaro 6.5 (Fernandez 6, dal 20° s.t.), Aronica 6.5; Maggio 7.5 (Bogliacino 6, dal 28° s.t.), Inler 7 (Gargano 6.5, dal 20° s.t.), Dzemaili 6 (Donadel 6.5, dal 1° s.t.), Dossena 7 (Zuniga 7, dal 1° s.t.); Hamsik 7.5 (Santana 6.5, dal 36° p.t.), Lavezzi 7 (Mascara 6, dal 20° s.t.); Cavani 7 (Lucarelli 6, dal 28° s.t.).

Panchina: Rosati, Dezi, Chavez. All. Mazzarri 6.5

PALERMO (4-4-2): Benussi 6 (Brichetto 6, dal 1° s.t.); Mantovani 6, Silvestre 5.5 (Munoz 6, dal 34° s.t.), Pisano 5.5 (Lores 6, dal 34° s.t.), Balzaretti 6 (Cetto 6, dal 20° s.t.); Migliaccio 6.5 (Acquah 6, dal 20° s.t.), Zahavi 5.5 (Bertolo 6, dal 34° s.t.), Nocerino 6, Bacinovic 6 (Gonzalez 6, dal 34° s.t.); Ilicic 6 (Miccoli 6, dal 1° s.t.), Hernandez 6 (Aguirregaray 6, dal 34° s.t.).

Panchina: Di Matteo. All. Pioli

ARBITRO Baratta di Salerno (Argento-Fiorito). 6

Note - Spettatori: 60mila circa. Ammoniti: Pisano (P) al 7° s.t., Aronica (N) al 43° s.t. Espulsi: Nessuno. Reti: Hamsik (N) al 19° p.t., Maggio (N) al 29° p.t. e al 21° s.t. e Migliaccio (P) al 43° p.t. Angoli: 4-3. Fuorigioco: 1-1. Falli commessi: 16-13. Recupero: 0 e 1.

sabato 27 agosto 2011

IL PUNTO DI ANTONELLO PERILLO: "Pandev grandissimo colpo. E per il suo stipendio studiato uno stratagemma"

Sono contentissimo dell'arrivo di Goran Pandev. Mi vien da esclamare: finalmente!!! Finalmente il presidente De Laurentiis ci ha regalato il tanto atteso e sospirato "quarto tenore". E che tenore... Pandev è calciatore con la C maiuscola. Tecnicamente ha pochi rivali e tatticamente è molto duttile. Con la cura Mazzarri potrà tornare a splendere come ai tempi, recenti, della Lazio. Ne sono straconvinto. Una piccola considerazione a margine: per quale motivo il presidente riempì di insulti il malcapitato cronista di Radio Marte che col consueto garbo osò chiedergli, a fine luglio, se fosse in programma proprio l'acquisto di un attaccante? "Mi avete rotto i coglioni, non sapete fare il vostro mestiere, fate delle domande del cazzo", urlò come un invasato il patron, lasciando annichiliti i radioascoltatori. Alla fine l'acquisto è puntualmente arrivato... Lo sottolineo non solo per difendere la mia categoria, ma soprattutto perché davvero non comprendo il motivo per cui sia quasi sempre la stessa dirigenza azzurra ad accendere polemiche inutili e spesso anche dannose per l'intero ambiente. Al presidente, sia ben chiaro, va fatto un monumento a prescindere: se il nostro Napoli è super lo dobbiamo soprattutto alla sua lungimiranza. Detto questo, mi sembra interessante -anche in chiave futura- evidenziare che di fatto il Napoli ha sfondato il tetto ingaggi. Con uno stratagemma De Laurentiis e Bigon hanno fatto credere, grazie ai buoni rapporti con Moratti, di non aver superato il monte-stipendi. Il macedone guadagnava all'Inter poco meno di 3 milioni e 500 mila euro e il Napoli di fatto glieli ha garantiti: quasi 2 milioni glieli versa direttamente, l'altro milione e mezzo ( o poco più; le cifre non sono state ufficializzate) lo passa all'Inter che a sua volta... lo rigira al macedone. Non ho mai visto in vita mia un prestito oneroso compensato dal pagamento, da parte di chi cede un giocatore, di una fetta dello stipendio del giocatore in questione. Cerco di essere più chiaro.. L'Inter non incassa nulla! E il Napoli, per un anno di Pandev, a conti fatti investe 3 milioni e mezzo tondi tondi. Bene, benissimo. Perché per competere con i grandi club europei non si può più stare sotto certe cifre. 

Forza Napoli, sempre e comunque!

Antonello Perillo

venerdì 26 agosto 2011

Napoli è fatta per Pandev !!!

Manca solo l’ufficilità che potrebbe arrivare a minuti, ma Goran Pandev è un nuovo calciatore del Napoli, l’attaccante macedone, arriverà con la formula del prestito secco oneroso, è stata una trattativa abbastanza veloce, che porta al Napoli quel quarto tenore che tutti aspettavano da giorni, capace di sostituire sia Caveni che Lavezzi, e di fare anche un discreto numero di gol,Pandev è nato il 27 luglio del 1983 nato a Strumica in Macedonia, e porta con se un buon bagaglio d’esperienza che serviranno sicuramente alla squadra azzurra.

Carratelli: "Girone proibitivo. Bisogna sfruttare il fattore campo

Delle tre squadre italiane in lizza nella prossima Champions League, il Napoli esce maggiormente penalizzato dal sorteggio di Montecarlo per la composizione degli otto gironi di qualificazione. E’ Lothar Mattheus ad estrarre a prima botta la formazione azzurra fra quelle di quarta fascia e Paul Breitner la “condanna” al girone A capeggiato dal Bayern Monaco e che include Villarreal e Manchester City. E’ uno dei gruppi più duri. I favori del pronostico vanno a Bayern e Manchester City, la super-formazione di Roberto Mancini. Proibitiva la lotta per il secondo posto che assicura l’accesso alla fase ad eliminazione diretta (passano le prime due dei gironi e le terze si qualificano per i sedicesimi dell’Europa League). Il Napoli vede la strada sbarrata non solo da Bayern e Manchester City, ma dallo stesso Villarreal.

Il Napoli di Maradona, nella Coppa Uefa vinta nel 1989, eliminò il Bayern in semifinale (2-0 e 2-2). Il Napoli di Mazzarri, nell’Europa League dell’anno scorso, è stato eliminato nei sedicesimi dal Villarreal (0-0 e 1-2). La stangata nel Grimaldi Forum di Montecarlo arriva pesante per gli azzurri alla terza partecipazione al massimo torneo continentale. Il Napoli di Maradona venne eliminato al primo turno dal Real Madrid (0-2 e 1-1) nella Coppa campioni 87-88. Nell’edizione 90-91, il Napoli fu eliminato agli ottavi dallo Spartak Mosca (0-0 e 3-5 ai rigori) dopo avere superato nei sedicesimi l’Ujpest (3-0 e 2-0).

Il terzo posto del girone vale comunque il proseguimento sulla scena europea con la qualificazione ai sedicesimi dell’Europa League (eliminazione diretta). Potrebbe essere questo l’obiettivo del Napoli e sarebbe un grosso traguardo vista la forza delle altre tre concorrenti del gruppo A. Per arrivare a tanto, il Napoli dovrà mettere a frutto il fattore-campo che, l’anno scorso, mancò in Europa League. Al San Paolo gli azzurri vinsero una sola partita (1-0 allo Steaua di Bucarest) e ne pareggiarono tre, tutte per 0-0, contro Liverpool, Utrecht e Villarreal.

Il dado (maledetto) del sorteggio è comunque tratto e il Napoli si è visto incastrato in un girone proibitivo. Farà tesoro di tre incassi e dei bonus Uefa per la partecipazione alla Champions più i premi per gli eventuali risultati positivi. Inutile piangersi addosso. La batosta sul campo del Barcellona per il Trofeo Gamper è un “precedente” che aumenta il pessimismo per il cammino degli azzurri nella Champions. Il Napoli non è ancora all’altezza dei maggiori club europei e nemmeno di quelli medi. Il campionato, poi, assorbirà molte energie. Comunque, tutto sta a vedere in quali condizioni fisiche e di forma saranno gli avversari negli appuntamenti della Champions. Perché escludere qualche sorpresa?

Ostacoli alti, altissimi. Il Bayern con Schweinsteiger, Robben, Ribery, Muller. Il Manchester City rafforzatissimo con Aguero e Nasri, già forte con Yaya Touré, Silva, Dzeko, Balotelli. Il Villarreal di Giuseppe Rossi l’abbiamo appena conosciuto. E’ squadra compatta, ambiziosa, con molti giocatori in evidenza da Marcos Senna a Nilmar, Cani, Borja Valero, centrocampo robusto e creativo, Pepito Rossi puntuale sotto rete. E’ andata così. Speriamo di divertirci. L’importante è stare in piedi in tutte le gare senza cedere al primo rovescio.

Mimmo Carratelli (Napoli.com)

giovedì 25 agosto 2011

CHAMPIONS LEAGUE. Il Napoli nel girone di Bayern, Villarreal e Manchester City, Girone di Ferro!!

Il Napoli in Champions League giocherà nel girone di Bayern, Villarreal e Manchester City.


ECCO LA COMPOSIZIONE DEI GIRONI

GRUPPO A: Bayern Monaco, Villarreal, Manchester City, NAPOLI

GRUPPO B: Inter, Cska Mosca, Lille, Trabzonspor

GRUPPO C: Manchester United, Benfica, Basilea, Otelul Galati

GRUPPO D: Real Madrid, Lione, Ajax, Dinamo Zagabria

GRUPPO E: Chelsea, Valencia, Bayer Leverkusen, Genk

GRUPPO F: Arsenal, Marsiglia, Olympiakos

GRUPPO G: Porto, Shakhtar Donetsk, Zenit San Pietroburgo, Apoel Tel Aviv

GRUPPO H: Barcellona, Milan, Bate Borisov, Viktoria Plzen



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Certo, abbiamo evitato Real Madrid, Barcellona, Manchester United e Chelsea che ci avrebbero polverizzato. Ma questo girone è tosto, terribilmente tosto. Ad ogni modo ce la giocheremo partita dopo partita come fosse una finale. Come critica e come tifosi non possiamo che fare una cosa: stare vicini sempre e comunque alla società e alla squadra, che ci hanno riportato nel gotha del calcio europeo.

Antonello Perillo

Oggi i sorteggi Champions

Terminati tutti gli incontri relativi all’ultimo turno preliminare, il quadro delle 32 partecipanti alla prossima edizione della Champion’s League è completo. Vediamo come le 32 squadre sono state raggruppate nelle fasce per il sorteggio dei gironi:
Teste di serie: Barcellona, Manchester United, Chelsea, Bayern Monaco, Arsenal, Real Madrid, Porto, Inter.
Seconda fascia: Milan, Lione, Shakhtar, Valencia, Benfica, Villarreal, CSKA Mosca, Marsiglia.
Terza fascia: Zenit, Ajax, Bayer Leverkusen, Olympiakos, Manchester City, Lille, Basilea, Bate Borisov.
Quarta fascia: Borussia Dortmund, Napoli, Dinamo Zagabria, Genk, Apoel Nicosia, Trabzonspor, Viktoria Plzen, Otelul Galati.

mercoledì 24 agosto 2011

Hamsik: "Barça migliore squadra al mondo. Dobbiamo dimenticare la sconfitta, ora inizia il campionato!"

Attraverso il suo sito ufficiale, il centrocampista del Napoli Marek Hamsik è tornato sulla sconfitta al Camp Nou contro il Barcellona. Queste le sue parole: "E' stato un onore per noi giocare al Camp Nou. Il Barcellona ha dimostrato di giocare bene al calcio, credo sia la migliore squadra al mondo".
Ora però, a due giorni dalla sfida in terra catalana, è giunto il momento di guardare avanti: "Bisogna dimenticare questa sconfitta perché nel fine settimana abbiamo la prima partita di campionato".

lunedì 22 agosto 2011

De Laurentiis: Scugnizzeria Napoli modello Barcellona

ROMA, 22 agosto - C'è il 'modello Barcellona' nella mente di Aurelio De Laurentiis, soprattutto per quel che riguarda il settore giovanile. A spiegarlo è lo stesso numero uno del Napoli, a poche ore dalla prestigiosa sfida contro il club catalano, valida per il Trofeo Gamper.

LA 'SCUGNIZZERIA' - "Visiterò e studierò le strutture organizzative del Barcellona -spiega De Laurentiis ai microfoni di 'Radio Marte'-. Voglio capire, con grande umiltà, come lavorano e come gestiscono la loro cantera. Dobbiamo imparare ad imitare i modelli che adatteremo alla nostra scugnizzeria. Il Barcellona e l'Ajax sono all'avanguardia".

ORGOGLIO - De Laurentiis sottolinea poi con orgoglio i 'conti in regola' del 'suo' Napoli: "Voglio, inoltre, ricordare che la nostra è una società sana, paghiamo regolarmente gli stipendi. Siamo il quarto club al mondo con i conti in regola. In Spagna, invece, c'è il caos, le società non pagano i dipendenti. Sono felice e fiero di essere alla guida del Napoli, ringrazio Dio per avermi fatto entrare in questo mondo".

domenica 21 agosto 2011

Lavezzi: "E' un Napoli da scudetto. Messi vuole vedere Napoli. Chavez? Dimostrerà che è bravo"

Ezequiel Lavezzi a tutto campo nell'intervista rilasciata al Corriere dello Sport. Tanti i temi affrontati dal pocho come la sfida del Camp Nou, la lotta scudetto limitata a quattro squadre, la curiosità del suo amico Messi verso Napoli, la delusione per la Coppa America e la voglia di ripagare l'affetto incredibile dei tifosi partenopei nei suoi confronti.
Sulla gara con il Barcellona: "Ci servirà per capire a che punto della prepa­razione siamo arrivati, per vedere come siamo messi atleticamente, nulla di più. Un'amichevole importante sotto quel profilo perché vorremmo ar­rivare bene alla prima di campionato. Di sicuro nessuno di noi vuole fare figuracce. Sarà sicuramente una bella esperienza, ma con il Barcellona mi piacerebbe giocare in Champions, non in amichevole".
La prima sfida a Messi: "Sì, ma ci conosciamo da picco­li. Siamo della stessa città. Ci conoscemmo nel mondiale U.20 vinto dall'Argentina. E da lì è nato un rapporto di amicizia sincero, un bel rapporto che poi è proseguito in nazionale. Del Napoli, no ma della città di Napoli diverse volte. Lionel vorrebbe visitarla un giorno. E' intri­gato. Per giocare a Napoli? Non credo. Credo che voglia chiudere la carrie­ra lì dove l'ha iniziata: nel Barcellona. E poi: non lo vedrei in un'altra squadra".
Messi o Maradona? "Impossibile fare un raffronto. Sono diversi. Anche per personalità. Di sicuro Leo è quello che gli si avvicina di più. Il calcio di adesso è di­verso da quello di prima, difficile fare parago­ni. Maradona però ha fatto cose uniche con squadre che erano inferiori al Barcellona di og­gi. Diego è stato unico e lo sarà sempre, Messi è un altro giocatore. Sono epoche diverse e gio­catori diversi. Due fenomeni in epoche diver­se".
Chavez? Ci ho giocato insieme. Dico solo che è un bravo ragazzo. Poi sarà lui a dimostrare di es­sere anche un bravo calciatore".
Coppa America: "E' difficile dimenticare. E' stata una frustra­zione ma ci servirà di lezione per il futuro. Tutto serve per non sbagliare più".
Perchè i tifosi ti amano? "Perché cerco di fare le cose che so fare e forse perché sono rimasto sempre me stesso. Essendo anche io argentino, qualcuno farà anche degli ac­costamenti con Diego che ha giocato qui, chissà. Ma io sono contento dell'affetto dei tifosi e sono a loro grato di questo. Spero di ripagarli sul campo un giorno tutto questo affetto. Magari quando va­do in Nazionale questo non accade".
Campionato? "Molto bello e combattuto. Ci sono tante squadre che si sono rinforzate. Noi abbiamo la fortuna di avere un gruppo consolidato, questo è molto impor­tante. Dobbiamo partire con il piede giusto, potrebbe essere la chiave di volta per la stagione. Tecnicamente siamo cresciu­ti, sono arrivati giocatori forti che adesso si stanno inserendo in gruppo. Questo è un fat­to positivo: facilitare l'ambientamento dei nuovi è fondamentale. Secondo me, quattro o cinque squadre ed una di queste è sicuramente il Napoli. La La­zio può essere la sorpresa, poi ci sono le milanesi, la Juve che pure si è rinforzata molto e la Roma che lotterà fino alla fine. Se dovesse capitare di trovarci nelle stesse posi­zioni dello scorso anno, stavolta saremo più maturi e potremo fare ancora meglio".
Pochi gol? "Proverò a farne di più. E' una questio­ne di fiducia. Ma mi riprometto di fare qualche gol in più nel prossimo campionato e di tira­re più in porta".

sabato 20 agosto 2011

Ferlaino: "Maradona al Napoli, che impresa. Il Barça non voleva cederlo, ci etichettarono 'pezzenti'. Poi tirarono in ballo la Camorra"

La Barcellona di Corrado Ferlaino, il presidente degli scudetti del Napoli, è quella di Joan Gaspart, il vicepresidente azulgrana che nel 1984 non voleva cedere Maradona. Ma anche quella delle ramblas di cui ebbe paura nel suo primo viaggio a 18 anni. E quella della grande festa che diede nel 1982. Sulla sua barca, all’ancora nel porto catalano, spaghettata per tutti i dirigenti italiani, da Sordillo a De Gaudio, per celebrare il trionfo azzurro nel mundial. Ingegner Ferlaino, ci racconta Barcellona? «A 18 anni la ritenni un po’ provinciale. Venivo da Napoli, la città più bella del mondo, avevo un po’ la puzza sotto il naso e quella Barcellona faceva anche paura. Poi ha avuto una trasformazione radicale. Hanno distrutto Barceloneta, un quartiere storico e caratteristico, come se noi radessimo al suolo Santa Lucia». Real o Barça? «Non ho dubbi, Real. I catalani sono antipatici. Tra le due squadre tifo sempre per il Madrid. Loro sono aperti e cordiali, ci fecero anche sponda quando facemmo credere al Barcellona che Maradona non ci interessava più. E poi non si può paragonare Napoli e Barcellona. Quella è una città ricca, come Milano». Da quando nasce l’antipatia? «Direi da sempre, però nei periodi della trattativa di Maradona furono insopportabili. Più che una trattativa fu uno scontro. Celentano, Juliano ed io andavamo avanti e indietro con l’aereo per convincerli. Pensavano che non avessimo i soldi per comprarlo, che fossero quelli della camorra. E invece alle spalle avevamo un cda del Napoli fortissimo e un governo intero visti i tanti ministri partenopei. Tutti capirono che l’ingaggio di Diego sarebbe stato un modo per rilanciare la città». Cosa diceva Maradona di loro? «Che erano antipatici e il suo clan faceva di tutto per indispettirli». Così da lasciarlo partire. «Lui voleva fortemente Napoli. Era una trattativa riuscita prima ancora di cominciare. Portavamo qui il più forte giocatore del mondo. Pensi un po’, è come se Messi oggi dicesse voglio lasciare Barcellona per venire a Napoli». Che effetto le hanno fatto i trentamila che giovedì erano al San Paolo? «Napoli ama il Napoli, anche quando ero presidente io in queste occasioni c’era tanta gente. Era una grande festa». I cori per Lavezzi innanzitutto. Ma davvero è paragonabile a Maradona? «Non bestemmiamo. Però...» Però? «Il dribbling secco, quelle serpentine, gli slalom. Saltare l’uomo è un po’ come irriderlo, prendersi gioco di lui e in questo Lavezzi è molto scugnizzo. Uno dei motivi per il quale i tifosi si affezionano così tanto». E la maglia numero dieci? «Sono cose che non mi riguardano, competono alla società e al giocatore». Dribbling secco, alla Maradona. Ultima domanda. Vedrà la partita lunedì? «Certo, e le assicuro che gli scongiuri non mancheranno».

Finte: Il Mattino.

venerdì 19 agosto 2011

Gargano: "Mai pensato di andar via. Dette cose assurde su di me"

Di lui s'è parlato per un'estate intera: «Gargano lascia», «Gargano è sul mercato», «Gargano pretende la garanzia di un posto da titolare». Ieri il centrocampista del Napoli, nazionale uruguagio, ha ripreso a parlare, confes­sandosi a trecentosessanta gradi e senza lasciare il mini­mo dubbio sul suo futuro im­mediato. Anzi, il «Mota», ma­rito della sorella di Hamsik, Michaela, e papà del piccolo Matias, rivela di voler vince­re qualcosa anche con il Na­poli dopo aver vinto due scu­detti con il Danubio (2004 e 2007), l'ultima Coppa Ameri­ca ed essere arrivato quarto al Mondiale.
Gargano, è vero che è sta­to sul punto di lasciare il Na­poli?
«Mai».
Ed allora perchè circola­vano tante voci su una sua presunta partenza?
«Non lo so, o meglio lo posso immaginare. Per quanto mi riguarda non ho mai pensato di andar via, tantomeno la so­cietà mi aveva informato di una possibilità del genere. Ho un contratto che scade nel 2015 ed intendo rispettar­lo».
Si può sapere cosa ha im­maginato?
«Che a Napoli esistono delle persone che non mi vedono di buon occhio e che hanno detto di tutto sul mio conto pur di farmi andar via».
Cioè?
«Addirittura che avevo un'al­tra famiglia, che avevo avuto un bambino da una relazio­ne, che non andavo d'accor­do con mia moglie. Delle as­surdità. Davvero non capisco come si possa arrivare a tan­to. Per fortuna la maggioran­za dei tifosi non ha creduto a queste dicerie che però a me hanno procurato solo dispia­cere».
Come si sente adesso?
«Più tranquillo, sereno, ho capito che si trattava di pette­golezzi messi in giro ad arte. Sto bene a Napoli ed in questi giorni sono solo preoccupato per Matias che ha preso la varicella ma passerà».
E della storia del posto da titolare garantito?
«Un'altra invenzione messa in giro da chi non mi vede con simpatia. Possono chie­dere a Tabarez se ho mai creato problemi in uno spo­gliatoio. Io sono uno che tira per il gruppo. Se merito di giocare, gioco. Se devo resta­re in panchina, rispetto le de­cisioni dell'allenatore. Ma m'impegno sempre per di­mostrare chi è Gargano e per conquistare un posto da tito­lare».
Intanto lo scorso campio­nato non ha reso secondo le aspettative e nel finale Maz­zarri le ha preferito un altro.
«Anche i fenomeni possono avere un calo di rendimento nella loro carriera. Non sia­mo delle macchine. Lo so an­che io di avere avuto alti e bassi. Eppure penso di aver offerto il mio contributo per la Champions (36 presenze, ndr)».
Come si sente dopo la vit­toria della Coppa America?
«Felice. Dopo i due scudetti con il Danubio, il quarto po­sto ai Mondiali e la Coppa America mi manca di vince­re qualcosa in Europa con il Napoli. Speriamo che accada prima possibile».
Allude ad uno scudetto?
«Perché no? Ma sappiamo che è difficile, ci sono altre squa­dre più attrezzate di noi. Di sicuro noi punteremo a fare meglio dello scorso campio­nato. La mentalità è quella di migliorare di anno in anno. Ora la rosa è più attrezzata, è cresciuta la qualità comples­siva del gruppo».
Intanto anche con la Cele­ste era partito dalle retrovie e poi ha trovato spazio in pri­ma squadra.
«Ed ho partecipato proprio alla semifinale con l'Argen­tina. A fine partita andai a sa­lutare Lavezzi nello spoglia­toio ma era troppo amareg­giato e me ne guardai bene dal fare battute. Ancora oggi non scherzo su quella elimi­nazione, il Pocho non l'ha di­gerita».
Quanto è stato importante per il Napoli aver trattenuto suo cognato Hamsik e La­vezzi, nonché il nucleo stori­co?
«Molto importante. Mi sa­rebbe dispiaciuto separarmi da loro. Per me Marek ed il Pocho, ed anche Cavani, so­no come delle bandiere per questa squadra. Ma bisogna anche rispettare le ambizioni di un calciatore, se si presen­ta un'occasione irrinunciabi­le non lo si può trattenere con la forza».
Non mi ha ancora parlato di Mazzarri.
«Con il mister sono andato sempre d'accordo. Si parla tanto di calcio tra di noi. Giocherei ovunque lui do­vesse chiedermi di giocare: a destra, a sinistra, al cen­tro. So che lo farebbe per il bene del Napoli ed io volen­tieri mi metterò a sua di­sposizione facendo di tutto per conquistarmi un posto da titolare».
Quando parla di qualità migliorata nello spogliatoio allude ad Inler?
Sicu­ramente saremo più compe­titivi di prima».
Dopo la sfida in Coppa America ci sarà un nuovo faccia a faccia con Messi tra pochi giorni.
«Non so se giocherò a Bar­cellona ma il Napoli può solo puntare a fare bella figura contro quei campioni».
Cosa direbbe ai suoi deni­gratori?
«Di giudicare senza preven­zione e di non scherzare con gli affetti familiari altrui per­ché si gioca con il fuoco».
(fonte Corriere dello Sport)

giovedì 18 agosto 2011

NAPOLI A-NAPOLI B: 4-2. Un gol a testa per Cavani e Lavezzi. Maggio sugli scudi

Il Napoli A ha battuto il Napoli 4-2 in amichevole al San Paolo. Reti di Maggio (2), Lavezzi e Cavani per il Napoli A; Mascara ed autogol di Britos per il Napoli B. Il Napoli ha quindi abbracciato i suoi tifosi. La Società ha aperto il settore Distinti per consentire ai sostenitori azzurri di seguire l'incontro. Ingresso gratuito, con i cancelli che sono stati aperti dalle ore 15.30. Trentamila i presenti sugli spalti: per la grande affluenza di pubblico, oltre al settore Distinti completamente pieno, è stata aperta successivamente anche tutta la curva A, che in 10 minuti si e' totalmente colmata. Il Napoli A ha indossato la casacca arancione mentre il Napoli B la casacca bianca. (fonte Antonio Petrazzuolo/NM)


COSI' I GOL

Napoli A-Napoli B 0-1, 24° minuto: Azione di Aronica, tocco di Zuniga, palla a Lucarelli che serve MASCARA, che di destro non sbaglia!

Napoli A-Napoli B 1-1, 37° minuto: MAGGIO ubriaca di finte Aronica e Ruiz poi segna con un bel diagonale rasoterra, che entra in rete dopo aver toccato il palo!

Napoli A-Napoli B 2-1, 40° minuto: LAVEZZI sfugge centralmente a 3 avversari, salta anche Rosati e scaraventa la palla in rete di sinistro! Boato del pubblico!

Napoli A-Napoli B 3-1, 45° minuto: Ancora Maggio, si accentra e segna con un gran destro da fuori area!

Napoli A-Napoli B 4-1, 9° minuto: Diagonale di Hamsik in area, devia Colombo, segna di destro CAVANI!

Napoli A-Napoli B 4-2, 11° minuto: Cross di Zuniga, AUTOGOL DI BRITOS di testa!

IL TABELLINO CON LE PAGELLE DI NAPOLI MAGAZINE

NAPOLI A (3-4-2-1): De Sanctis 6; Campagnaro 6.5, Cannavaro 6.5, Britos 6; Maggio 7.5 (Dezi 6, dal 1° s.t.), Inler 7, Dzemaili 6.5, Dossena 6; Hamsik 6.5, Lavezzi 7 (Romano 6, dal 20° s.t.), Cavani 6.5.

NAPOLI B (3-4-2-1): Rosati 6 (Colombo 6, dal 1° s.t.); Grava 6.5, Fernandez 6.5, Ruiz 6; Gargano 6, Donadel 6, Bogliacino 6, Aronica 6 (Santana 6, dal 1° s.t.); Mascara 6.5, Zuniga 6 (Esperimento 6, dal 26° s.t.), Lucarelli 6 (Lavezzi 7, dal 20° s.t.).

MARCATORI: Mascara (N) al 24° p.t., Maggio (N) al 37° p.t., Lavezzi (N) al 40° p.t., Maggio (N) al 45° s.t., Cavani (N) al 9° s.t., autogol di Britos all'11° s.t. Falli commessi: 5-6. Angoli: 3-2. 
 
Fonte: Azzurrissimo.

mercoledì 17 agosto 2011

Lavezzi, l'agente: "Sta benissimo a Napoli. Chàvez? Un campione in prospettiva"

Alejandro Mazzoni, agente di Lavezzi ha rilasciato alcune considerazioni ai microfoni di Marte Sport Live, in merito alla situazione del suo assistito. Ecco quanto evidenziato da TuttoNapoli.net: "Ezequiel si è iscritto a Twitter per avere un contatto diretto coi suoi tifosi, è carino che la gente si renda partecipe anche della vita privata del calciatore. Il Pocho sta benissimo in tutti i sensi, non è stato tre mesi in vacanza, si è allenato molto anche durante la Coppa America con la Nazionale. L'incontro con De Laurentiis? Non è un problema, il presidente potrà parlare col ragazzo quando vuole. Contratto? Si può fare tutto, la clausola potrà essere eliminata, dipende tutto dalla società partenopea. Futuro? Ribadisco che sta bene a Napoli, al momento non c'è nulla. Poi se qualcuno dovesse chiederlo, bisognerebbe discuterne col club. Chàvez? E' un calciatore molto interessante, lo conosco benissimo, sono anch'io procuratore del ragazzo. E' una scommessa per gli azzurri, un campione in prospettiva. Ha le caratteristiche tecniche per affermarsi nel calcio che conta. Vangioni? Il Napoli lo sta seguendo, ha giocato poche partite lo scorso anno, ma non credo interessi più di tanto. Trofeo Gamper a Barcellona? Pocho sarebbe entusiasta di giocare al Camp Nou, però, spetterà al mister la scelta".

martedì 16 agosto 2011

PERILLO: "Un plauso a De Laurentiis per l'amichevole Napoli A-Napoli B aperta al pubblico del San Paolo"

Giovedì prossimo il Napoli disputerà al San Paolo una partita amichevole tra Squadra A e Squadra B. La sfida sarà aperta al pubblico. Una bellissima iniziativa, che tra i primi lanciammo dalle pagine di Azzurrissimo con un intervento del collega Gianfranco Coppola. Un plauso alla dirigenza azzurra e in particolare al presidente De Laurentiis che avrebbe spinto per questa idea. Ai tempi di Maradona spesso gli allenamenti erano aperti al pubblico, sia al centro Paradiso di Soccavo che, in talune occasioni, al San Paolo. I tifosi azzurri meritano di stare il più possibile vicino ai propri beniamini. E i ragazzi azzurri sarebbero stimolati a dare il meglio e ad impegnarsi a più non posso, con gli allenamenti a volte aperti al pubblico.

giovedì 11 agosto 2011

Calcio: Napoli, tre opzioni per Rossi, che strizza l'occhio al San Paolo

NAPOLI - Secondo quanto riferisce il noto quotidiano iberico Marca, il Napoli sarebbe tornato alla carica per Giuseppe Rossi. Il presidente Aurelio De Laurentiis sarebbe disposto a pagare la clausola di rescissione dell'attaccante al Villarreal e di offrire tre opzioni alla dirigenza del club spagnolo: lasciarlo ancora lì, prenderlo a gennaio, oppure a giugno prossimo.
Antonio Petrazzuolo, dir. di "Napoli Magazine", il 16 febbraio scorso rivolse una domanda proprio a Giuseppe Rossi, durante la sua conferenza pre Napoli-Villarreal, cercando di aggirare il veto posto dall'ufficio stampa spagnolo che vieto' la possibilita' di porre domande in chiave calciomercato. Giocare al San Paolo, nello stadio di Maradona, e' un sogno che realizza seppur da avversario? Avrebbe potuto indossare la maglia azzurra... "Non era proprio un sogno, ma qualcosa che mi avrebbe fatto piacere fare. Sono contento di giocare nello stadio del Pibe de Oro; tutti sanno quello che ha fatto Maradona per la squadra e per la gente di Napoli. Non vedo l'ora di scendere in campo, sara' una bella emozione". Tra le righe un mezzo apprezzamento per quello che potrebbe essere il suo prossimo stadio. Dopo il recente affondo di De Laurentiis ("Voglio Giuseppe Rossi, L'ho chiamato. Un mese fa aveva l'ambizione di andare al Real o al Barcellona, è normale, non mi ha detto no ma questo accadeva circa quattro settimane fa. Ho parlato con il Villarreal. Loro non mi hanno più chiamato, ora li cercherò di nuovo. Sono disposto anche a prenderlo quest'anno e lasciarlo un altro anno in Spagna. Comunque se si farà un acquisto sarà per l'anno prossimo. L'ho trovato un ragazzo molto pacato, meravigliato della mia telefonata, siamo stati dieci minuti al telefono, mi ha ringraziato, si è dichiarato onorato della mia attenzione. Io tornerò alla carica, vado a Barcellona il 22, mi tratterrò il 23 e il 24 per vedere come è organizzato il Barcellona, per poterlo poi ricreare. Vedremo stando in Spagna quello che succederà", ndr) sono poi arrivate proprio le parole di Pepito dal ritiro di Coverciano: "Sono felice per le parole di De Laurentiis, non possono che farmi piacere. Giocare in una piazza come quella partenopea sarebbe il massimo, ma per il momento sto bene al Villarreal. In futuro chissà...".

martedì 9 agosto 2011

Incredibile De Laurentiis: "Voglio Giuseppe Rossi ma dal prossimo anno. Il signor Mazzarri ha chiuso questo mercato. Vucinic mi ha detto no"

De Laurentiis scopre le carte. L'obiettivo per infiammare il San Paolo è Giuseppe Rossi, e il presidente si sta muovendo di persona. "L'ho chiamato - confessa a Sky e Radio Marte -. Un mese fa aveva l'ambizione di andare al Real Madrid o al Barcellona, è normale, non mi ha detto no ma questo accadeva circa quattro settimane fa. Ho parlato con il Villarreal. Loro non mi hanno più chiamato, ora li cercherò di nuovo. Sono disposto anche a prenderlo quest'anno e lasciarlo un altro anno in Spagna. Comunque se si farà un acquisto sarà per l'anno prossimo". Ecco il piano per tornare alla carica: "L'ho trovato un ragazzo molto pacato, meravigliato della mia telefonata, siamo stati dieci minuti al telefono, mi ha ringraziato, si è dichiarato onorato della mia attenzione. Io tornerò alla carica, vado a Barcellona il 22, mi tratterrò il 23 e il 24 per vedere come è organizzato il Barcellona, per poterlo poi ricreare. Vedremo stando in Spagna quello che succederà".

CALCIOMERCATO - Il calciomercato per quest'estate è chiuso, ma per le occasioni o i grandi colpi De Laurentiis non chiude mai: "È finito il calciomercato per la stagione del signor Mazzarri, fermo restando che c'è sempre il mercato di riparazione. Ma io sono un uomo coerente. Ho detto e ripeto che per il Napoli il mercato è sempre aperto".

VUCINIC - De Laurentiis rivela anche che ha cercato di prendere Vucinic: "Ho parlato con Vucinic, mi ha detto 'non voglio rimanere in Italia per miei problemi personali, voglio andare in Inghilterra'. Avevo offerto più della Juve, prima della Juve. Io ho cominciato a parlare personalmente con i calciatori. Non voleva venire, avevo parlato con lui e con la Roma, ma non devo convincere una persona a venire a Napoli. Uno che sceglie Torino va benissimo lo stesso, è andato in un grandissimo club".

LAVEZZI - Scambio Lavezzi-Balotelli? De Laurentiis non dice no: "Lavezzi, dal mio punto di vista così come da quello dell'allenatore, è un giocatore su cui puntiamo, ha una clausola rescissoria nota, se qualcuno mette sul piatto questa cifra e qualora il ragazzo volesse quella società saremmo costretti a cederlo e faremmo di tutto per sostituirlo. Balotelli non lo conosco di persona, ma ha una personalità dirompente, che può anche sfasciare tutto e non voglio che lo faccia da noi. Quando avrà dimostrato che sono finiti gli excursus notturni, le spaccature dei parafanghi delle auto da corsa, e le distrazioni che gli impediscono di esprimersi al massimo, saremo noi a farci avanti con Balotelli". Di una cosa è certo De Laurentiis: "Se dovesse partire Lavezzi arriverà un giocatore più forte".

De Laurentiis è tornato a parlare anche di Lavezzi, dopo la breve polemica sulle vacanze del giocatore: «Quanto alle vacanze mi ero arrabbiato perchè nessuno mi aveva informato e me lo hanno comunicato mentre ero in panchina col sindaco. Nascondere certe cose mi sembra una violenza e spero sia stato fatto in buonafede, altrimenti dovrei prendere provvedimenti seri".

CAVANI, CHE COLPO — De Laurentiis rivela che la trattativa di mercato che lo ha più soddisfatto è stata quella per Cavani, oltre a quella di quest'anno per Inler: "Cavani è stata una mia intuizione perchè lo avrei voluto negli anni precedenti e mi era stato sconsigliato, poi con Zamparini in cinque minuti ci siamo messi d'accordo". Per quel che riguarda il nuovo campionato: "È cambiato tutto e ogni anno cambierà di più. Dove colloco il Napoli? Non si possono fare previsioni. C'è sempre il fato che può cambiare tutto. La Champions? Mi piacerebbe incontrare le più grandi, non siamo testa di serie. Sarò a Montecarlo per godere il momento".

IL MOTORINO - L'episodio del motorino? Sono salito sullo scooter di uno sconosciuto, l'ho anche spaventato, poi l'ho ringraziato e gli ho regalato un motorino che il Napoli produce con la Piaggio. Se mi batto in Lega lo faccio per difendere i nostri diritti, non posso guardare inerme certe situazioni, voglio che nessuno ci calpesti.

SORTEGGIO CHAMPIONS - Infine preferenze sul sorteggio Champions: "Da un lato mi piacerebbe incontrare le più grandi per il fascino della sfida, ma dall'altro spero di poter vivere una bella avventura e provare il brivido di questa competizione".

Lavezzi, la verità di Repubblica: teso e provato ha chiesto aiuto a Mazzarri. "Pago io il preparatore, ma ho bisogno di una vacanza-lavoro"

Lavezzi, un nome due storie. Gira in superficie quella del nottambulo irriducibile, che tira l’alba nei locali più famosi e kitsch della Costa Smeralda. Lui che sbarca nell’aeroporto di Olbia che sembra un’astronave, mano nella mano con la bionda Yanina. Lui, che rialza la tensione tra presidente e allenatore proprio sulle sue vacanze, e rischia di essere ceduto. Lui che beve e balla, lontano dai compagni sbucciati dalla fatica sotto il sole di Castel Volturno, poi sviliti da risse e sconfitta con il Siviglia. L’altra storia è stata nascosta. È tenera, peccato. Un padre che torna da un’estate disperata nel freddo australe di Rosario. Separato, in lite astiosa con la moglie Deborah, gli è stato negato di vedere Thomas, magari per un minuto. Thomas è il suo bambino. Storia vera, penosamente diffusa, quanti come Lavezzi? La verità spunta a Porto Cervo, la confida Lavezzi ad un amico incontrato al Billionaire, locale di lusso eccessivo che apre le porte ai petrolieri russi, talvolta anche al cattivo gusto, veline e aspiranti veline, personaggi del Grande Fratello. Una struttura a tre livelli sospesa tra le rocce e il golfo del Pevero. Qui Lavezzi incrocia il giro del “Giannino”, ristorante di Milano, e del “Fresco”, locale napoletano di tendenza a due passi dal Duomo. È scortato da Paolo Chiparo, erede di Lele Mora, nella suo “Star management” da Antonio Zequila a Valerio Merola, da Catrina Davis a Eva Henger a Jennifer Rodriguez, altre stelline in cerca di notorietà. Chiparo lo accompagna. Concede solo due foto: con “Fefè del Grande Fratello”, Fabiano Reffe, a Frosinone turbato da un fastidioso rinvio a giudizio, sfruttamento della prostituzione. La seconda ad un imprenditore della zona vesuviana in Sardegna, Carmine Esposito, “My Love”. È pronto a giurare che «Lavezzi era lucido, educato, felice di ballare in maniera composta con la ragazza bionda e beveva analcolici». Dimentica solo di riferire che con Yanina Screpante sgranava il rosario. Quando si dice, un amico. Il Napoli, filtrando la verità, ha creato un caso. Non aveva informato bene neanche De Laurentiis che il 4 agosto esplode in tv. Lavezzi era arrivato la mattina. Gela l’inviato di Sky. «Doveva venire con noi, con la squadra primavera in Trentino per allenarsi. Dove ci sono tutti i nostri a sua disposizione. Invece». Invece? «Va con il preparatore a Portorotondo». Una pausa. «A Portorotondo? E io, io li ho mandati a cagare» Sembra un no invalicabile. L’indomani si legge qualche titolo a tutta pagina. «Per Lavezzi tensioni tra De Laurentiis e Mazzarri». Seguono silenzi imbarazzati, poi due notizie. Il viaggio di Lavezzi a Porto Cervo, in palese contrasto con la diversa destinazione indicata dal presidente. Quindi le notizie di “Libero” sulla “notte brava di Lavezzi tra gin tonic e ballerine adoranti sui divanetti del Billionaire”. Ma com’era andata? Il 4 agosto Lavezzi torna dall’Argentina. A Castel Volturno si allena. È asciutto, in peso forma. Strano ricordando le spiate della bilancia nelgentina è ormai inverno. Giugno e luglio sono i due mesi più freddi, tra 10 e 15 gradi a Rosario, 300 km a Nord di Buenos Aires, con un porto investito dai venti umidi del fiume Paranà. A Castel Volturno si è allenato nel caldo, 34 gradi. Brusco impatto. «Vorrei andare in un posto di mare a riposarmi, ma anche lavorare. Datemi un preparatore, lo pago io, uno che mi controlli e mi aiuti, due allenamenti al giorno, ma voglio rimettere anche la testa a posto». A Mazzarri sembra molto teso, provato. Gli dice sì. Lavezzi, riferiscono gli amici a Porto Cervo custodi del suo segreto, giura a Mazzarri che non dimenticherà questo favore, che a Barcellona ci sarà, e sarà già in forma. «Ho solo bisogno di respirare ». D’accordo, Lavezzi e Mazzarri si salutano con un abbraccio. L’allenatore in questi casi dice: «Lavezzi va gestito così, bisogna capirlo». Un patto leale tra uomini. C’è tutto questo, soltanto questo, dietro una vicenda che ha scatenato l’ira del presidente, l’imbarazzo di Mazzarri, lo sconcerto dei nuovi compagni, lo sdegno di alcuni tifosi, la difesa eccitata di altri, i rischi di cessione per Lavezzi. Ma non si poteva dire tutto e subito? Gran teatro Napoli: se non ci sono drammi, tacendo li crea. le scorse estati. Lavezzi dopo la doccia parla con Mazzarri, sono presenti il direttore generale Marco Fassone, il collaboratore più fidato di Mazzarri, il direttore sportivo Riccardo Bigon, un’altra persona. È Lavezzi che chiede aiuto. Viene da una estate terribile, dice, ha sofferto in Coppa America come calciatore ma anche come uomo. La moglie non gli ha dato pace. «Non ho potuto vedere Thomas, mai». È stressato. Ha dovuto dividere le ferie, ma quali ferie? Dal 22 maggio con la Juve, ultima gara in Italia, all’8 giugno. In Argentina è ormai inverno. Giugno e luglio sono i due mesi più freddi, tra 10 e 15 gradi a Rosario, 300 km a Nord di Buenos Aires, con un porto investito dai venti umidi del fiume Paranà. A Castel Volturno si è allenato nel caldo, 34 gradi. Brusco impatto. "Vorrei andare in un posto di mare a riposarmi, ma anche lavorare. Datemi un preparatore, lo pago io, uno che mi controlli e mi aiuti, due allenamenti al giorno, ma voglio rimettere anche la testa a posto". A Mazzarri sembra molto teso, provato. Gli dice sì. Lavezzi, riferiscono gli amici a Porto Cervo custodi del suo segreto, giura a Mazzarri che non dimenticherà questo favore, che a Barcellona ci sarà, e sarà già in forma. "Ho solo bisogno di respirare". D'accordo, Lavezzi e Mazzarri si salutano con un abbraccio. L'allenatore in questi casi dice: "Lavezzi va gestito così, bisogna capirlo". Un patto leale tra uomini. C'è tutto questo, soltanto questo, dietro una vicenda che ha scatenato l'ira del presidente, l'imbarazzo di Mazzarri, lo sconcerto dei nuovi compagni, lo sdegno di alcuni tifosi, la difesa eccitata di altri, i rischi di cessione per Lavezzi. Ma non si poteva dire tutto e subito? Gran teatro Napoli: se non ci sono drammi, tacendo li crea.

lunedì 8 agosto 2011

IL PUNTO DI ANTONELLO PERILLO: "Lavezzi, un caso difficile da gestire"

Fui il primo a ventilare, proprio in queste pagine, l’ipotesi di una cessione di Lavezzi. A Pasqua raccolsi le confidenze di persone molto vicine al presidente De Laurentiis, che mi “girarono” i ripetuti sfoghi del patron, stufo di certi atteggiamenti del Pocho. In quei giorni –era metà aprile- l’argentino, fermato da una squalifica, non seguì i compagni nella (disastrosa) trasferta di Palermo e si presentò, a gara in corso, alla Marina Grande di Capri a bordo del suo mega yacht. Nelle serate che seguirono, Lavezzi tirò fino a tardi in ristoranti e locali alla moda. Erano giorni di vacanza, per carità, ma a De Laurentiis diversi isolani (in particolare baristi e ristoratori) riferirono di qualche sigaretta e qualche super-alcolico di troppo. Magari mezze verità ingigantite dalla popolarità del ragazzo. Oggi si legge di un possibile trasferimento del Pocho all’Atletico Madrid o a qualche club inglese. Qualcuno –come apprendo anche dalla Gazzetta dello Sport- ritiene che la “vacanza supplementare” in Costa Smeralda possa nascondere la volontà del club azzurro di mettere in vendita il forte attaccante sudamericano, magari anche ad un prezzo inferiore rispetto ai 31 milioni della clausola rescissoria. Non so come stiano realmente le cose. Non posso però, dal mio punto di vista, tacere una cosa: a mio avviso il Napoli sta gestendo con molta difficoltà questa situazione, almeno sotto il profilo mediatico. Nell'era della comunicazione se non si è attenti, si rischia di alimentare polemiche e incomprensioni. De Laurentiis non può a distanza di nemmeno 24 ore contraddirsi in modo così netto, passando da un… “Lavezzi in Sardegna? Ma andassero a cagare!” per arrivare ad un… “è giusto che il ragazzo stacchi un po’ la spina. In Argentina faceva freddo (?!?). Anzi, lo invito due giorni pure a Ibiza…”. Il tutto, peraltro, dopo un cazziatone storico, finito su tutti i giornali, con frasi tipo “si alleni di più, non si faccia più squalificare per andare in vacanza a Natale, sia meno argentino (???) e più napoletano”. Contraddizioni fin troppo evidenti. E non mi riferisco solo a quanto sta avvenenddo in questi giorni. Ci sarebbe parecchio da riflettere anche su altre circostanze. Questa storia parte da lontano. Ne butto giù una sola: se De Laurentiis era convinto che certe squalifiche del giocatore fossero "provvidenziali" per consentire al Pocho di anticiparsi le ferie, perchè non si è imposto, obbligando il proprio "dipendente" ad allenarsi in squadra fino all'ultimo giorno previsto dagli impegni contrattuali? Perchè, tornando alla scorsa Pasqua, non si costrinse Lavezzi a seguire i compagni a Palermo, invece di andarsene in giro in barca? L’impressione è che basti davvero poco a far cambiare idea al presidente e che spesso quest'ultimo sbagli la scelta dei tempi dei propri interventi. Ferlaino, che di calcio ne capiva eccome, spesso giocava d'anticipo, risolvendo diversi problemi di gestione di spogliatoio prima che diventassero di dominio pubblico e che danneggiassero del tutto il progetto tecnico e societario del Napoli. Per quanto riguarda Mazzarri, poi, spero che sia riuscito a motivare al meglio all'intero gruppo la decisione di concedere a Lavezzi questa benedetta settimana in più di "vacanza e lavoro". Conoscendo il tecnico, lo avrà sicuramente saputo fare. Spero anche che Mazzarri si convinca della necessità di non ricorrere sempe e solo agli onesti e affidabili Lucarelli e Mascara come alternativa ai nostri big del tridente offensivo. Se fosse arrivato un Maxi Lopez a ricoprire il ruolo di "quarto tenore", forse il Pocho ci avrebbe pensato due volte prima di pretendere la vacanza supplementare. Quando si ha la sicurezza assoluta di essere indispensabili, c'è la possibilità concreta che ci si monti un po' troppo la testa. E se non ci sono regole chiare e precise per tutti, c'è il timore fondato che un gruppo vada disgregandosi. Il rischio è che se domani mattina un Hamsik o un Cavani decidessero di cambiare atteggiamento, magari rinviando di fatto il loro rientro dalle vacanze, non ci sarebbero santi che potrebbero fermarli: perché il Pocho sì e loro no? Si arrabbia il presidente? Fa il pazzo? Tanto, dopo l'ennesima sfuriata, gli passerà…

Antonello Perillo

mercoledì 3 agosto 2011

Mazzarri: "Sono innamorato dei miei ragazzi"

Walter Mazzarri non vede l'ora di ritrovare i tifosi azzurri e, ai microfoni di Radio Marte, parla dell'amichevole col Penarol che gli servirà per avere un quadro più preciso sul lavoro fatto fin qui dai suoi ragazzi. "Sarà una bella emozione riabbracciare il San Paolo. Domani avremo una tappa di avvicinamento alla condizione migliore. Dopo il lavoro in Trentino, mi aspetto una crescita graduale sotto il profilo atletico - spiega Mazzarri -. Certamente sarà la prima bella emozione di quest'anno, ci meritiamo di festeggiare con l'abbraccio del San Paolo il grande traguardo che abbiamo conquistato. In questi anni abbiamo avuto grandissime soddisfazioni, però adesso bisogna guardare avanti, scordarsi di ciò che si è fatto e cercare continuamente di crescere". Il Napoli ha ricevuto anche i complimenti di Lippi e di altri importanti addetti ai lavori. "Mi fa piacere, ringrazio lui e anche Vicini che hanno avuto belle parole. Adesso però voliamo basso e cerchiamo di proseguire sul nostro percorso - continua il tecnico toscano -. La mentalità deve essere quella, concentrarci partita dopo partita per rendere al massimo. La rosa per me è numericamente più che sufficiente e di buona qualità. Nei prossimi giorni arriveranno anche i sudamericani". "Io sono più che soddisfatto - ha proseguito Mazzarri - ed è giusto puntare su questo gruppo che sta facendo cose straordinarie. Sono innamorato dei miei ragazzi".