venerdì 31 dicembre 2010

Lavezzi: "Sono felice a Napoli. Querela? Sono tranquillo, ho fatto da paciere"

E mentre i motori già rombano sulla pi­sta, l’Italia si sta riavvicinando; e mentre il sole pic­chia forte e un po’ immalinconisce lasciarlo lì, a Baires, Napoli ricompare, prepotentemente, nei lampi abbaglianti di quello scugnizzo che infiam­ma. E mentre a Castelvolturno giun­ge l’eco del mercato, le soffiate su Inler e su una chiacchierata esplo­rativa per uno scambio con Pazien­za (in comproprietà) e un pacco di euro (12 milioni) per Inler, rispunta la vocina diLavezzi"Io sono felice a Napoli". Tutto il mondo è paese e l’Argentina che va incontro al san Silvestro, prima di tuffarsi nel nuo­vo anno, vuole pillole di pocho senza veli che - su Espn107,9.fm - servono a mezzodì. "Io a Napoli sto bene e sono felice. Devo dire la verità: al­l’inizio, quando sono arrivato, mi ha aiutato molto el pampa Sosa. Ora, però, parlo la lingua discretamente bene, conosco qualche parolina in dialetto, ascolto musica e canto, ap­prezzo i cori per me".
IO & LO SCUDETTO - La festa è finita ma, per lanciar­si incontro all’Inter e alla Juventus, il buen retiro con mammà s’è consumato tra ripetute ed esercizi vari, consigliati sin dentro casa dal dottor D’An­drea, in un tour de force stronca luoghi comuni, con la voglia matta di ricominciare, e bene. "Stiamo fa­cendo uno splendido campionato, perché ritrovar­si a tre punti dal Milan capolista è un risultato se­rio. Il torneo è equilibrato, le differenze si sono as­sottigliate e noi intendiamo continuare a vivere questo momento di grazia. Stiamo facendo bene e non vogliamo fermarci. Ci siamo resi conto, da un po’, che contro il Napoli è difficile giocare e che, chiunque, viene a sfidarci con cautela. Ci temono e dunque organizzano molto la loro fase difensiva".
IO & DIEGO - L’epicentro dei pensieri è l’aeropor­to di Ezeiza e nell’etere - inevitabilmente - spun­tano i paragoni, i confronti, e, manco a dirlo, l’ombra di Diego, che il pocho allontana da sé con indiscutibile umiltà: "Io sono amato a Napoli e di questo sono grato alla gente. E’ vero, è anche dif­ficile uscire, perché l’affetto è enorme. Ma non posso che essere soddisfatto di tutte le attenzio­ni cui mi fanno cenno. Però, one­stamente, è impossibile fare com­parazioni con Maradona. Lui è tanto, è troppo. Non regge alcun ti­po di raffronto" .
IO & IL GOSSIP - E’ ( ormai) l’ultimo del 2010 e dall’aereo si può lancia­re qualsiasi cosa, inutile o dannosa che sia: l’anno del Napoli, l’anno del pocho, quella mistura magica che fa secondo posto ed Europa League, comprende, però, anche il gossip, e una denuncia per rissa ri­mediata proprio prima di rientrare in Patria: "Tempo fa sono apparse in giro delle foto con signorine po­co vestite, ma erano fotomontaggi. E per quanto riguarda la vicenda della querela, sono tranquillo: un mio amico sta­va litigando, dopo un incidente, io sono interve­nuto per far da paciere. Non è successo nulla, non c’è da temere. Anche la società è al corrente"
IO & DE LAURENTIS - Natale in Europa Leaugue, Na­tale in zona Champions, Natale che profuma di scudetto: a Natale, stavolta, sono tutti più buoni, e la pace con De Laurentiis, siglata con il rinno­vo proprio un anno fa, rappresenta il collante per una unione solida: "I miei rapporti con il presi­dente sono ottimi. Se un giorno dovessi andare via? Io sogno solo di fare tanti gol con il Napoli e di vincere. E’ chiaro che ognuno spera sempre in una grandissima: se dovesse accadere, vivrei tut­to con professionalità. Ma io qui sto bene" .

giovedì 30 dicembre 2010

E' un Napoli record, mai cosi in alto da 20 anni!

Un anno così a Napoli non lo si vedeva da tempo. Da tanto tempo. Precisamente da 20 anni dall’anno di grazia 1990, quello del secondo scudetto e dell’ultimo campionato maradoniano. Il rendimento di Cavani è compagni in questo anno solare è stato superlativo: 1,711 punti a partita. Solo negli anni di Maradona, calcolando i tre punti a partita, la media azzurra negli anni solari è stata migliore (anche se si giocavano meno partite). Record naturalmente nel 1987, anno dello scudetto, con 2,069 punti a partita. Anche l’anno dopo (1,897) e quello prima (1,893) alla grande. Anche se tutti gli anni di Maradona furono sopra l’1.8 punti a partita (1,844 nell’85, 1,85 nell’89 e appunto 1,806 nel 1990). Ci sono poi gli anni di C1 e B, i primi di De Laurentiis, in cui c’è stata una media ragguardevole (2,079 nel 2005 e 1,829 nel 2006). Ma, appunto, non era serie A. Nel 2009 un calo negativo, 1,132, dopo un buon 2008, con 1,5 punti netti conquistati a gara. Magari sono numeri buoni solo per gli amanti delle statistiche, però autorizzano sogni da grande per il Napoli targato Mazzarri. Chi è stato in campo in quegli anni non vede grosse analogie tra le due squadre, naturalmente. Ma è pronto a scommettere su questo Napoli, sull’assalto al vertice che sarà dato nello spazio di tre giorni, da giovedì a domenica sera. «Altri tempi, c’erano Diego e altri fuoriclasse. Però questo Napoli non mi dispiace». Nando De Napoli era la sostanza di quella squadra. Tifa per gli azzurri di Mazzarri. Anzi, è sicuro di un risultato positivo contro Inter e Juve. «La verità? - ride - Secondo me dopo le feste questo Napoli si presenterà preparatissimo in campo. Noi invece al rientro dopo le vacanze soffrivamo un po’». Insomma, le vacanze erano vacanze negli anni ’80. «Oggi invece c’è Mazzarri che guida benissimo questo gruppo. Ho visto le ultime partite del Napoli. Si vede subito che i giocatori seguono quello che dice l’allenatore. Sono convinto che il Napoli si preparerà alla perfezione per queste due partite. E spero proprio che faccia risultato, perché la città, l’ambiente, la squadra se lo meritano proprio». Allora c’erano grandi campioni in squadra, adesso chi può essere l’idolo della folla azzurra? «Troppo facile dire Cavani. Così come Lavezzi e Hamsik sono grandi calciatori. Io personalmente trovo migliorato, ma tanto, Paolo Cannavaro». Certo, un Nando De Napoli, insieme a Bagni, o anche ad Alemao e Fusi, avrebbe fatto la gioia di Mazzarri, che punta su quantità e corsa in campo. «No, il calcio è cambiato e poi a essere onesti il Napoli attuale mi piace tanto. Anche a centrocampo». Anche Salvatore Bagni è d’accordo sul tenere distinte squadra attuale e quella degli anni ’80. «Diego era unico e quelle squadre giocavano un calcio strepitoso con dei giocatori di un tasso elevatissimo». Il Napoli di De Laurentiis invece «è costruito in sordina, tranquillo e sereno, che fa delle giocate e ha un gruppo importante con giocatori determinanti. Non parlo solo di Cavani». L’ottimo 2010 quindi, secondo Bagni, è merito soprattutto del gruppo e dell’allenatore. «Mazzarri sta facendo un lavoro fantastico, perchè la squadra non ha mai cali di tensione e non credo che possa avere un calo da qui alla fine del campionato». Fondamentale, ovviamente, nel cammino azzurro la doppia sfida di inizio gennaio. «Si, penso - dice l’ex guerriero, con passato anche in nerazzurro - che quella del Meazza il 6 gennaio sarà la partita più difficile dell'anno. L’Inter ha cambiato allenatore, avrà nuovi stimoli e vorrà fare bella figura, inoltre gioca in casa e se dovesse vincere potrebbe rientrare in un discorso scudetto»

martedì 28 dicembre 2010

L'obiettivo di De Laurentiis «Napoli stile Barcellona»

ROMA, 28 dicembre - Un Napoli «in stile Barcellona». E' quello che spera di costruire nel prossimo futuro Aurelio De Laurentiis, presidente del club azzurro, che ha parlato in un'intervista che andrà in onda questa sera alle 23.30 su Sky Sport 1 HD.

Che voto darebbe al suo Napoli?
«Non posso dare dei voti. Credo che nel Napoli funzioni la formula di una società che è vicina ai calciatori e al proprio allenatore con grande rispetto e democraticità. Con il nostro allenatore abbiamo fatto un programma. Avevo un contratto di due anni con Mazzarri ma mi sono trovato talmente bene dopo alcuni mesi di lavoro con lui che, pur avendo ancora un altro anno di contratto, gli ho proposto di prolungarlo per altri due anni per farne diventare in tutto quattro, in modo tale da poter creare insieme qualcosa di importante. Ho sempre detto che il mio secondo quinquennio sarà quello della creazione del vero Napoli, un Napoli in stile Barcellona dove si parte da talenti molto giovani. Quando mi domandano se punto allo Scudetto o alla Champions rispondo sempre che punto soltanto a migliorare la squadra, poi si vedrà. Dove si arriverà, si arriverà. Nel calcio si vuole tutto e subito. Io, invece, voglio costruire qualcosa di duraturo. Credo che non si debba pretendere da questo Napoli che vinca tutto e subito, anche perché non mi va di sfasciare il giocattolo».

Perché Mazzarri è l’allenatore giusto? «Nel mio primo anno in Serie A, pregai Pierpaolo Marino di contattarlo. Poi ci fu un misunderstanding, mi arrivò una richiesta che poi nel tempo ho verificato non essere veritiera. Io l’ho giudicata esagerata e ho pensato per un attimo che quell’allenatore volesse venire da noi solo per soldi, cosa che non era vera o forse in quel momento era affezionato alla Sampdoria e non si sarebbe mosso. Non sono andato a fondo in questa storia. Sta di fatto che io sono rimasto con Edoardo Reja. Con Donadoni, purtroppo, non è andata come sarebbe dovuta andare e il resto è storia. Abbiamo cambiato un po’ tutto quanto nel Napoli: l’organizzazione, finalmente è arrivato Mazzarri, ho un Direttore Sportivo, ho organizzato il reparto della ricerca su tutti i territori esteri dei nuovi giocatori, tutta la parte del settore giovanile e continuiamo ad organizzare sempre di più. E’ arrivato il nuovo Direttore Generale e voglio ancora vedere cosa si può fare per migliorarlo questo Napoli. E’ chiaro che mirerei non a sfasciare tutto ma a cambiare tutto perché vedo che tutti si lamentano, o meglio nessuno vorrebbe farlo, di fatto si lamentano ma le reazioni sono leggere. Tutti i club si lamentano perché i conti non tornano, il mercato è in continua trasformazione, lo stadio reale sta sempre più lasciando il passo a quello virtuale. Penso che il mondo del calcio sia estremamente vecchio».

Cavani è tra gli acquisti più fortunati della sua gestione?
«Ho avuto la fortuna di trovare Cavani a 23 anni. Di solito si aveva in passato l’abitudine a prendere giocatori già formati, di 25-26 anni che potessero dare il massimo. Oggi la tendenza è quella di prendere giocatori di 18-19-20 anni. Bisogna stare attenti, perché questa tendenza sta abituando a definire subito un giocatore un campionissimo, ma perché uno sia un campione bisogna testarne non soltanto le qualità fisiche e di gioco, ma anche il suo carattere, la sua cultura, la compatibilità con il tipo di location, di allenatore e con gli altri componenti della squadra».

Come si può migliorare la situazione degli stadi in Italia? «C’è tanta gente che per una questione anagrafica, di disponibilità temporale, di costi non si può più permettere di andare allo stadio. Anche Napoli, che era la roccaforte dello spettatore calcistico sugli spalti, sta cominciando a perdere spettatori perché ovviamente è più comodo e meno costoso stare in pantofole a casa a vedere la partita con un amico o con i propri familiari. E’ chiaro che i nostri stadi non contribuiscono a favorire l’amore per venire allo stadio perché sono obsoleti e non all’altezza, però l’evoluzione dello stadio virtuale porterà anche paesi come la Germania e l’Inghilterra, dove gli stadi sono concepiti con criteri modernissimi, a perdere degli spettatori. Bisogna perciò convivere con un’idea diversa: creare uno stadio molto spettacolarizzato dove si vive l’evento in un altro modo, stadi che abbiano pochi posti e comodi. Gli stadi da 70-80 mila persone hanno fatto il loro tempo. Se mi chiedessero come vedrei uno stadio futuro per il Napoli, lo saprei dire solo tra quattro anni, perché nel giro di quattro anni avremo le idee chiarissime. Io di progetti ne ho fatti vari, ci abbiamo lavorato moltissimo negli ultimi due anni. Napoli, però, ha altre proprietà, ha una situazione urbanistica da mettere a posto, c’è una giunta comunale che cambierà tutta nei prossimi mesi, chi arriverà non è detto che possa immediatamente fare, disporre, creare ciò che sarebbe giusto fare. Tra il progettare e il realizzare passano sempre quei mesi e quei anni in cui il mercato mondiale del calcio si modifica. Non dobbiamo sempre pensare solo al calcio italiano, dobbiamo ragionare in termini mondiali. Noi dobbiamo giocare un campionato italiano ma anche un campionato internazionale. Che senso ha fare l’Europa League e la Champions League?»

Ci sono stati degli sviluppi dopo il suo incontro con Platini?
«Platini è una persona adorabile, molto civile, è una persona per bene però ha chiaramente una sua visione che è una visione del passato perché lui è stato un grandissimo calciatore della Juventus, ma sono passati tanti anni! Noi da un lato vogliamo fare squadre con giocatori di 18-19 anni ma poi continuiamo a ragionare come si faceva negli anni 50-60. Il calcio oggi è una vera industria». Come concepirebbe una nuova competizione europea? «Cancellerei cinque nazioni (Italia, Spagna, Francia, Germania, Inghilterra) dalla Champions League e dall’Europa League e le farei partecipare ad una nuova competizione con le prime otto dei rispettivi campionati nazionali. Avremmo 5 nazioni con 40 squadre e verrebbe una competizione straordinaria, dove ci sarebbe una maggiore logica per il fair play, per gli stipendi che io trovo sempre illogici e altissimi. In America non si paga un attore 20-30 milioni di dollari se il film non fa un fatturato di 200-300 milioni di dollari. Sarebbe pura follia. Nel calcio deve essere la stessa identica cosa. Se noi ci accontentiamo delle briciole, se prestiamo i nostri giocatori per le Nazionali e qualcuno si fa male, se io presto Cavani, lui si rompe e non può giocare per otto mesi, io dovrei avere 50 milioni di indennizzo, perché c’è il danno emergente e il lucro cessante. Anche i calendari, ce li dobbiamo amministrare noi. Non vorrei che il campionato in Italia cominciasse prima del 1° ottobre. Si parla di stadi vuoti. A fine agosto, quando la gente è ancora al mare, chi va allo stadio? Il prodotto bisogna saperlo vendere, far desiderare, al di là della qualità degli stadi o meno. Noi non abbiamo gli stadi, facciamo dei calendari che sono un non-senso, ci pestiamo i piedi tra di noi e ce li facciamo pestare dagli altri. C’è S.Gennaro che ci protegge perché dovremmo essere tutti quanti fuori dal giro».

Che idea si è fatta della situazione all’Inter? 
«Non è semplice vincere tutto e ripartire in quarta come se non si dovesse considerare che i giocatori devono recuperare una condizione fisica, psicologica e che c’è un cambio di allenatore. Non c’è stato il tempo, perciò prima dicevo che bisognerebbe cominciare il campionato non prima di ottobre».

Le piace Leonardo come allenatore? «Lo conosco poco, mi sembra una persona estremamente educata, garbata, sufficientemente dolce e sufficientemente serio e professionale per poter usare il bastone e la carota».

Cosa si aspetta dai suoi giocatori il 6 e il 9 gennaio contro Inter e Juventus? 
«I miei giocatori devono stare tranquilli, sereni, pensare partita per partita giocando al massimo della forma e seguendo le indicazioni dell’allenatore. Confido in loro, abbiamo sempre fatto bene sia con la Juventus che con l’Inter e spero di continuare a fare anche in queste due partite una bellissima figura»

Bigon: "Onorato del premio. Operiamo sul mercato in silenzio. Santacroce? Vedremo cosa accadrà"

La città di Napoli non vive di certo uno dei suoi momenti migliori. Lo sport, ed in particolare il calcio, sembra però poter fare da sprone per un riscatto immediato. L'augurio è che le vittorie conquistate sul terreno di gioco possano espandersi anche in altri settori. Riccardo Bigon, direttore sportivo del Napoli, ha ritirato con enorme piacere e soddisfazioni il premio "Miglior club dell'anno" ritirato presso la sede del Coni provinciale. Ecco quanto evidenziato da Tuttonapoli.net: "Ho il piacere e l'onore di ricevere un premio che rappresenta la nostra città. Anche il presidente De Laurentiis è entusiasta e si associa ai ringraziamenti. E' sempre Napoli e la Campania il cuore pulsante di questa maglia azzurra, nonostante siamo alal ribalta nazionale ed europea. Non sono napoletano ma la mia famiglia è molto legata a questa città e di riflesso lo sono anche io. E' passato un anno da quando ho incominciato a lavorare in questa società e sono molto soddisfatto per i traguardi raggiunti. Fernandez è un giocatore che farà parte dalla prossima stagione della nostra squadra. Lucarelli ha lavorato tanto e credo proprio che a gennaio sarà uno degli acquisti, l'arma in più. Mi fa sempre strano parlare di acquisti come di prodotti da supermercato. Il comprare giusto per farlo non fa parte della nostra politica e strategia. Sapete come abbiamo sempre operato. Per chiudere una trattativa è sempre meglio farlo in sordina e senza tanta pubblicità. Le pressioni mediatiche non fanno bene, quindi meglio agire nell'ombra per lavorare al meglio. Nelle campagne acquisti passate, abbiamo dimostrato di essere aperti verso chi non era più intenzionato a rimanere per vari motivi. Nel caso di Santacroce vedremo cosa offrirà il mercato. Vogliamo tenere solo persone che abbiano gli stimoli giusti".

Il Napoli premiato dal Coni "Miglior club dell'anno"

 Un anno da ricordare e che rimarrà impresso nella memoria dei tifosi azzurri. Il secondo posto in classifica è frutto di una programmazione mirata che ha portato il Napoli vertici del calcio italiano e ai sedicesimi di finale di Europa League. La società partenopea verrà premiata oggi alle 11 nella sala conferenze dello Stadio San Paolo come migliore dell’anno per i risultati conseguiti. A ritirare premio, indetto dal Coni provinciale di Napoli, ci sarà il direttore sportivo Riccardo Bigon. Il Napoli è la quarta squadra dell’anno. Nell’anno solare ha conquistato 65 punti, alla pari della Sampdoria dietro alla Roma (81 punti), Milan (72) e Inter (66). E davanti alla Juventus (56). La Roma ha il record di vittorie (24) e vanta anche il primato delle minor sconfitte (5). Per formazione di Mazzarri, invece, 18 successi e nove sconfitte. La squadra partenopea ha conquistato 33 punti in casa e 32 in trasferta, dimostrando nell’anno solare di avere un certo equilibrio anche se in questo campionato ha già raccolto cinque successi lontano dal San Paolo (Sampdoria, Cesena, Brescia, Cagliari, Genoa).
Un bottino cospicuo, un marchio di fabbrica della squadra azzurra. Il cannoniere del Napoli nel 2010 e Marek Hamsik, con 11 reti. Lo slovacco, che ha sempre un feeling con il gol, si può considerare senza dubbio il giocatore più continuo. Segue il neo arrivato Edinson Cavani, il capocannoniere di questo campionato, con 10 gol, al pari di Ezequiel Lavezzi. La formazione partenopea ha conquistato dieci punti in più rispetto al primo anno di serie A di De Laurentiis alla diciassettesima giornata e sei punti in più rispetto all’anno scorso. Diverso, invece, il bottino conquistato in casa: 16 punti, due in meno dell’anno scorso, dodici in meno di due stagioni fa. Nel 2008-2009 e nel 2009-2010, dopo 17 giornate, il Napoli aveva il campo imbattuto (due sconfitte quest’anno). I punti conquistati lontano dal San Paolo è più che raddoppiato (17 punti, come il Milan; 9 punti l’anno scorso, 8 punti l’anno prima). Da rilevare, inoltre, che è migliorato il reparto difensivo: 17 gol incassati, rispetto ai 24 del campionato scorso, mentre i gol segnati si mantiene allo stesso livelli da quando gli azzurri sono tornati in serie A: 25/26. A dominare la scena è sempre il trio d’attacco: i 21 gol dei 26 totali (10 Cavani, Hamsik e 4 Lavezzi).
L’anno scorso 15 dei 26 totali (8 Hamsik, 4 Quagliarella, 3 Lavezzi). Lo stesso era nella stagione 2008-2009 con 18 sui 25 totali: Denis, 7 Hamsik e 4 Lavezzi. Il Napoli può sorridere solo con la Juventus con la quale ha un bilancio più che attivo: 4 vittorie, un pareggio e tre sconfitte. Male con Milan e Roma: una vittoria, tre pareggi e tre sconfitte. Durante l’anno, il Napoli è la squadra che ha raccolto più punti fuori casa (32) appena dopo la Roma (33), un punto più della Lazio, quattro più dell’Inter del Milan, cinque più della Juventus. Alla ripresa, c’è l’Inter a Milano per confermare il trend positivo e per sfatare un altro tabu. Gli azzurri non battono gli interisti dal 1994 (autorete di Jonk e gol di Cruz 11 dicembre). Il Napoli di Mazzarri, infatti, è riuscito a imporsi su campi dove non si riusciva vincere da molti anni. E ora ci riprova anche a Milano sponda Inter.

sabato 25 dicembre 2010

Auguri Di Buon Natale a tutti i tifosi del mondo

Buon Natale a tutti voi che ogni domenica con la vostra passione ed il vostro amore riempite gli stadi auguri a tutte le persone del mondo e che questo Natale possa portare tanta gioia e felicità a tutti,  e come dico sempre un augurio piu forte va alle persone che tanto buone non sono ma che sono sempre in tempo per cambiare auguri amici tifosi del Napoli dal mio piccolo blog a tutti voi.

giovedì 23 dicembre 2010

Mazzarri: "Lo scudetto? Noi ci crediamo. Napoli è la piazza più importante del mondo"

Alla gente piace. Quel suo modo di essere scaramantico, di non arrendersi mai, ha tanto di napoletano. E Napoli è l’orgoglio di Walter Mazzarri, che è stato in grado di rilanciare l’immagine del club come nessuno aveva fatto prima. Il degrado cittadino fa a pugni con le soddisfazioni che sta regalando ad un popolo stretto nella morsa della criminalità e sommerso da tonnellate d’immondizia, col suo Napoli secondo in classifica. «Magari riuscissimo attraverso il calcio a risolvere le questioni sociali! È davvero penoso vedere come una città così bella debba essere violentata tutti i giorni da una società che non l’aiuta certo a risollevarsi» , dice. Ad alleviare queste sofferenze, oggi, c’è il Napoli: il secondo posto evidenzia la bontà del suo lavoro e della società. In sincerità, Mazzarri, è azzardato parlare di scudetto? «L’occasione è straordinaria, l’ammetto. Ma credo che ci siano 4 squadre che hanno troppo di più rispetto al Napoli e alla Lazio. Inter, Milan, Juve e Roma hanno valori superiori. Però…» . Però il Napoli sta ottenendo risultati incredibili: conviene? «Infatti. Non si vincono per caso 5 partite in trasferta e, per giunta, due volte a Marassi contro Genoa e Sampdoria. Adesso, siamo in serie positiva: 4 vittorie consecutive» . Successi ottenuti negli ultimi secondi di gioco, però: è una squadra fortunata la sua… «Non è casuale se spesso riusciamo a sbloccare il risultato pochi istanti prima del fischio finale. Sento parlare di zona Mazzarri, ma non è così. Direi che questa è una squadra che ha un grande carattere oltre ad una buona condizione atletica. Succede pure che, frequentemente, creiamo tanto e facciamo fatica a segnare. In quel caso, mi attacco a tutto» . Anche alla scaramanzia? «Certo, quando vedo che la questione è complicata, mi tolgo la giacca e resto in camicia, tassativamente bianca, però» . E se le dicessero di rinunciare ad un qualcosa che al momento ritiene indispensabile in cambio dello scudetto? «Immagino che ci si riferisca alle sigarette. Ebbene, se dovessi arrivare primo, smetterò di fumare. Ma anche un posto in Champions varrebbe una rinuncia» . Di lei si dice che sia particolarmente antipatico… «Non saprei. Di sicuro sono molto diffidente. Sono partito dal basso e conosco come va questo mondo. Sono diffidente perché non sono fesso, ho il pelo sullo stomaco che mi aiuta a selezionare le amicizie» . Il suo concitt adino, Allegri, è primo in classifica, mentre lei lo segue: è una sfida tra due livornesi e, peraltro, giovani… «Per la verità, io sono di San Vincenzo, della provincia, e ci tengo a mantenere le mie origini. Probabilmente, noi livornesi abbiamo una marcia in più in panchina, abbiamo la dialettica giusta che serve per gestire lo spogliatoio. Grazie per il giovane, ma non lo sono. Alle spalle ho già 7 campionati di A ed un torneo di B vinto proprio a Livorno: di gavetta ne ho fatta parecchia» . Ritiene, Mazzarri, di disporre del miglior tridente del campionato? Lavezzi, Hamsik e Cavani glieli invidiano tutti. «In questo momento sì, credo che non abbiano rivali. Però, sono giovani, possono migliorare ancora tanto. Il loro talento ci consentirà di lottare sempre per traguardi ambiziosi» . Sono 22 i gol che hanno realizzato i 3 fino ad oggi. Le statistiche raccontano che con lei in panchina gli attaccanti (Bianchi, Amoruso, Pazzini) si esaltano: qual è il segreto? «La mia idea di gioco esalta l’attacco. Non mi piace difendere, per cui lavoro molto alla fase offensiva. Bianchi e Amoruso, per esempio, a Reggio Calabria realizzarono 35 reti in due. Già allora ero un temerario» . L’attualitàdice che il suo Napoli avrebbe bisogno di qualche rinforzo per tenere testa alle grandi fino al termine della stagione: arriverà qualcuno? «La qualità dei giocatori in organico e più che sufficiente. Cerchiamo un difensore mancino, ma ciò non significa che se dovesse arrivare andrebbe in panchina Aronica. Per la prossima stagione, comunque, c’è un programma di rafforzamento abbastanza chiaro: il presidente e Bigon sanno già cosa fare» . A proposito di De Laurentiis: com’è il vostro rapporto? «Sincero. Tra noi c’è sempre stata chiarezza in tutte le cose. Come sul mercato, dove condivido l’idea di non fare follie inutili. Basti vedere cosa ha fatto il Real Madrid nella passata stagione: ha speso centinaia di milioni e non ha vinto nulla» . Alla ripresa del campionato andrete a Milano per sfidare l’Inter e 4 giorni dopo ospiterete la Juve al San Paolo: si aspetta conferme? «Aspetterei un attimo per capire cosa succederà con Benitez. Un nuovo tecnico aprirebbe ad ulteriori incognite dal punto di vista tattico: le novità danno una carica positiva» . Se le dicessero che Mourinho è pronto a stringerle la mano dopo quanto accaduto lo scorso anno, cosa direbbe? «Lasciamo stare. Quello che pensavo l’ho detto a suo tempo. Il lavoro degli allenatori andrebbe valutat o in base agli investimenti, al tetto degli ingaggi, allora si potrebbe essere più equi nei giudizi. È facile allenare 22 grandi giocatori» . Il Milan ora avrà un Cassano in più: lo ritiene un affare per la capolista? «Nei due anni che l’ho avuto alla Sampdoria l’ho gestito al meglio con i miei collaboratori, tant’è che non è mai accaduto nulla sotto il profilo disciplinare. Ha un carattere particolare, è vero, bisogna saperlo prendere. Ma col talento che ha può far bene ovunque. Con lui, il Milan farà un ulteriore salto di qualità e resterà la più quotata per lo scudetto» . In conclusione, Mazzarri: si sente pronto per allenare una grande? «Per me, Napoli e la piazza più importante del mondo. Qui, il calcio si vive 24 ore al giorno. Chi ha allenato il Napoli potrà allenare ovunque» .

mercoledì 22 dicembre 2010

Ernesto, 20 anni: "Lavezzi mi ha colpito con pugni e schiaffi". La Procura apre inchiesta

In questo articolo di Repubblica le carte della querela presentata da un giovane automobilista nei confronti dell'asso argentino del Napoli.

IL POCHO picchiava il ragazzo. E gli amici della vittima, che avevano riconosciuto «il loro indiscusso idolo, lo chiamavano per nome, implorando di smetterla». Ma il calciatore e l’amico, «evidentemente fuori di senno, continuavano a colpire con rabbia implacabile e francamente incomprensibile». 

Via Nevio, notte fra il 14 e il 15 dicembre, immediata vigilia di Napoli-Steaua Bucarest di Europa League. Le 2.30 sono passate da un pezzo. Questa è la scena descritta da Ernesto, un ragazzo di 20 anni, impiegato presso un cantiere, che sostiene di essere stato aggredito e picchiato al culmine di una lite per viabilità da due persone: «Un uomo molto robusto, con la testa rasata e spiccato accento napoletano» che non ha saputo identificare. E un altro che sarebbe stato impossibile non riconoscere: Ezequiel Lavezzi, il beniamino dei tifosi napoletani, il campione argentino che da quattro anni infiamma il San Paolo con le sue giocate. Il calciatore, rientrato in Argentina venerdì scorso, non era stato convocato per Napoli-Steaua perché infortunato alla caviglia.

La querela è stata depositata ieri in Procura dal legale di Ernesto, l’avvocato Giorgio Balsamo, che non commenta: «Le indagini faranno il loro corso». Nei giorni scorsi, dopo la pubblicazione della notizia, l’entourage di Lavezzi ha fornito una ricostruzione completamente diversa, sottolineando che l’atleta si era limitato a fare da paciere, ma senza in alcun modo alzare le mani, vedendo l’amico attorniato da un gruppo di ragazzi e dunque ritenendolo in pericolo. Ernesto indica i nomi di sei ragazzi come testimoni oculari e il referto dell’ospedale Fatebenefratelli dove gli sono state riscontrate ferite alla faccia, cranio e spalla sinistra giudicate guaribili in 7 giorni.

L’uomo che si trovava con Lavezzi ha a sua volta sporto denuncia contro ignoti all’indomani dell’accaduto. Tocca adesso ai magistrati mettere a confronto le diverse versioni per accertare la dinamica dei fatti e verificare la fondatezza delle accuse contenute nella querela, dove sono ipotizzati i reati di lesioni e violenza privata. Riavvolgiamo il nastro, dunque. Prima della lite la comitiva di ragazzi viene controllata, intorno alle 2.30 del mattino, da una volante del commissariato di polizia Posillipo in piazza San Luigi. Gli agenti non riscontrano irregolarità e il gruppo si divide per fare ritorno a casa. Poco dopo Ernesto viene contattato sul cellulare da un amico che gli chiede di raggiungerlo in via Nevio perché la sua auto era stata tamponata, nella zona del Parco Carelli da una Mercedes in retromarcia. L’auto non si era fermata subito, al punto che aveva dovuto rincorrerla lampeggiando più volte, e ne era poi scesa una persona che si rifiutava di comunicare gli estremi dell’assicurazione. Ernesto arriva in via Nevio dove, sostiene, l’uomo non identificato gli avrebbe risposto con frasi del tipo «Piglia il numero di targa e vattene» oppure «levati dalle scatole».

Ma quando il giovane estrae il cellulare per chiamare la polizia, l’energumeno lo aggredisce «con violenza assolutamente inattesa - si legge - tentando di strapparmi il cellulare e colpendomi con calci e pugni». A quel punto Ernesto dice che i suoi amici sarebbero intervenuti per aiutarlo «se non fosse accaduto ciò che tuttora appare incredibile: mentre il primo continuava a colpirmi, si apriva la porta del lato guida della Mercedes e, tra lo stupore generale, scendeva il calciatore Lavezzi, che fino a quel momento era rimasto chiuso in auto. Questi, senza un attimo di esitazione, si univa all’amico e iniziava anche lui a colpirmi con pugni e schiaffi». Gli altri ragazzi riconoscono il campione, gli chiedono di non insistere promettendo che avrebbero pensato loro a convincere Ernesto a disinteressarsi dei dati dell’assicurazione. Tutto inutile, perché il Pocho avrebbe continuato a colpire prima di allontanarsi «evidentemente appagato», seguito dall’amico. 

Solo per qualche istante, però. Perché, afferma ancora Ernesto, subito dopo sarebbe tornato sui suoi passi e «pervaso da rinnovata furia» avrebbe colpito il ragazzo «con altri due pugni». 

martedì 21 dicembre 2010

Maggio: "Stiamo diventando grandi. La città è ferita, ma saprà rialzarsi. E io voglio vincere qui"

Zona Napoli, Zona Mazzarri, chiamatela come volete. Ma un dato è certo: fu Christian Maggio ad inaugurare le vittorie del Napoli nei minuti di recupero. "Il mio gol al Bologna al 91', come non dimenticare. Era la prima partita del nuovo corso". Quasi un anno e mezzo fa, e da allora di acqua ne è passata sotto i ponti. Ma l'abnegazione del Napoli è rimasta sempre uguale: cercare la vittoria anche ben oltre il 90' minuto di gioco."Abbiamo preso alla lettera Mazzarri- spiega Maggio in un'intervista concessa a Il Mattino - che il primo giorno ci disse: voglio che lottiate e crediate nella vittoria fino al 95'. E nei mesi successivi questa mentalità è cresciuta, si è rinforzata. E forse non è una cosa normale, ma di sicuro non si tratta solo di buona sorte"
IL SEGRETO - "Magari lo conoscessi. Abbiamo sicuramente tanto cuore, e siamo sorretti da una grande condizione fisica. Se non fosse così, mai avremmo potuto pensare di affrontare tanti impegni a distanza così ravvicinata, riuscendo a far bene quasi sempre. Il secondo posto? Sono sincero, non me l'aspettavo. Non per i valori tecnici, ma anche e soprattutto per l'Europa League, che toglie davvero tante energie. Ora siamo l'unica squadra italiana ad aver superato il turno e ci godiamo questo secondo posto: i meriti sono da dividere con tutti, staff medico e staff tecnico compresi; è grazie al loro ottimo lavoro che non ci sono stati infortuni seri"
LO SPOGLIATOIO - "E' la vera forza del gruppo, ancora più marcata in questo campionato. Italiani e sudamericani hanno una mentalità diversa, ma questo è scontato. Conviviamo bene e in campo ci cerchiamo sapendo di avere un'intesa totale. Cavani poi. Lo avevo conosciuto da avversario, ma non pensavo fosse così forte, mi ha stupito sul serio. E' stato bravo ad integrarsi in questo gruppo e a diventarne elemento importante"
SOGNI - "Dobbiamo rimanere calmi e avere i piedi saldi a terra. Il Milan è a soli tre punti da noi, ma sono convinto che oltre la Roma, anche l'Inter risalirà. E non sarà semplice conservare questa posizione. Al di là di questo però, il Napoli sta diventando una grande squadra. In Italia giochiamo ormai alla pari con tutti, in Europa stiamo lavorando per riuscirci. Ci sono giocatori in questa squadra che assicurano un presente e un futuro molto floridi. C'è la possibilità di rimanere ad alti livelli in maniera stabile".
MAZZARRI - "Avere un tecnico che ti dà fiducia è uno stimolo forte e aiuta a superare i momenti difficili, come quello passato da me ad inizio stagione. Dopo i Mondiali avevo riposato solo dieci giorni, ho avuto qualche problema fisico di troppo. Ma ora è tutto passato. Con Mazzarri ci siamo conosciuti a Genova e ritrovati a Napoli. Per lui conta moltissimo l'aspetto psicologico. Durante la settimana ci dà tranquillità, non ci carica di eccessive tensioni, consentendoci di arrivare alla partita in maniera serena e consapevoli della nostra forza. Prandelli? Accetto le sue decisioni, lavorerò ancor di più se possibile per farmi trovare pronto ovemai ritenesse di convocarmi"
NAPOLI FERITA - "Vivo a Posillipo, vedo il golfo e il Vesuvio da casa mia. I cumuli di spazzatura mi feriscono, Napoli non merita queste cose, ma sono sicuro che saprà superare anche questo momento. Andar via? Neanche per sogno, io sto benissimo qui, in una squadra e una città fantastiche: non dimentico il sostegno ricevuto nei momenti difficili dopo l'operazione al ginocchio. Resto qui per vincere"

lunedì 20 dicembre 2010

De Laurentiis: "Una gioia immensa, auguri a tutti i tifosi. Attivi sul mercato. Fernandez in arrivo"

Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha rilasciato alcune dichiarazioni al termine della partita con il Lecce. Ecco quanto evidenziato da Tutto Napoli.net: "Non ci sono campioni in questo Napoli. Il campione vero è il collettivo. Cavani ha fatto un grandissimo gol ma il successo di oggi è merito anche di De Sanctis e Grava che hanno salvato due gol fatti. Io non mi aspetto il Napoli così in alto - riporta Il Corriere dello Sport - io spero sempre di portare a casa i risultati. Noi dobbiamo guardare partita per partita cercando di lavorare in serenità. Stiamo mettendo a punto un acquisto per l'anno prossimo (Fernandez n.d.r), stiamo ratificando in queste ore l'accordo. Stiamo cercando di sistemare la difesa, anche se contro il Lecce la nostra retroguardia ha fatto benissimo. Intanto faccio gli auguri ai tifosi del Napoli che ci hanno seguito nonostante il freddo gelido di questi giorni".
Altre dichiarazioni rilasciate da De Laurentiis: "Cavani o Ibrahimovic? Mi tengo stretto Cavani, è pure più giovane".

sabato 18 dicembre 2010

Mazzarri: "Con il Lecce dimostriamo di essere una grande: dobbiamo vincere"

Walter Mazzarri parla alla vigilia della sfida con il Lecce: “Mi fido di tutti i componenti della rosa, lo abbiamo già dimostrato quando ho fatto il turnover. Da quando si sono adattati, i nuovi hanno sempre fatto bene. E’ una partita che può riservare mille insidie, credo possa essere definita una gara trappola. Arriva alla fine di un ciclo importante contro squadre blasonate e inconsciamente si può pensare che è più facile di altre. So come la stanno preparando a Lecce, ci considerano una grande ed è giusto che sia così. Vengono a giocarsela senza troppi problemi. Sono reduci da una vittoria, hanno buoni schemi offensivi e mostrano un buon calcio. E’ l’ultima partita prima delle vacanze, farò di tutto affinché i giocatori siano superconcentrati. Vorrei che si capisse questo e mi auguro che dagli spalti ci sia un incitamento fino al termine della partita”. Mancheranno cinque titolari. “Se avessimo di fronte una super blasonata come il Milan, sarei più contento, voglio capire se il salto di qualità si è fatto completamente. Queste sono partite in cui si palpa lo stato di maturità di una squadra. Sono partite chiave e non si possono sbagliare. Credo che questo Napoli se affronta la gara come ha fatto con il Palermo, possiamo ripeterci nonostante le assenze. Ma senza le componenti di concentrazione, grinta, approccio, si rischia. Noi dobbiamo pensare di vincere con chiunque e per quelli che giocano meno è una possibilità importante per dimostrare il loro valore e far capire che stanno bene nella rosa del Napoli”. Il Pocho sarà ancora assente: “Come logica, se Sosa fosse stato benissimo, il sostituto ideale di Lavezzi sarebbe stato lui. E’ reduce da un infortunio e ha ancora delle remore. Oggi valuterò se è il caso che inizi lui. Ma non dimentico che a volte sono più importanti quelli che entrano. Uno dei due giocherà titolare, Zuniga – comunque – ha delle doti tali che quando sta bene può saltare l’uomo. Se l’ho scelto, vuol dire che per me ha fatto bene. Contro lo Steaua, ha creato scompiglio. Sosa ha un giocatore di qualità, ma nelle partite bloccate ha più fatica a saltare l’uomo con il dribbling. Sono orgoglioso anche di Vitale, è entrato con il piglio del giocatore importante. Ora lo considero uno che sempre un rendimento di livello. Sono davvero soddisfatto, è giovane e sta dimostrando di essere uno di cui mi fido”. L’emergenza sarà in difesa: “Sanno quello che devono fare, è quasi matematico. Siamo pronti a cambiare tre atteggiamenti tattici in base a quello che proporrà il Lecce. Grava, poi, ha quasi sempre giocato, lo considero un co-titolarissimo. Santacroce è stato impiegato meno per problemi fisici, Cribari – invece – ha davanti un certo Cannavaro. Ha avuto qualche sfortunato incidente di percorso, ma ha sempre fatto la sua parte. Sono fiducioso, ci vuole anche un pizzico di fortuna. Della fase passiva non sono preoccupato, ho provato Santacroce sul centro-sinistra, Grava ci ha già giocato, quindi dipenderà dalle contrapposizioni. Lo sapete che serve un altro mancino dietro, ne abbiamo solo uno che è Aronica e la rosa si può sempre migliorare. Rullo verrà in panchina”. Il Napoli ha il vento in poppa: “In questo momento, il campo ha detto che siamo vicinissimi alle grandi e se continuiamo così, possiamo fare un pensierino di insidiare le big di questo campionato. Anche con il Milan non meritavamo di perdere. Poi dipenderà da tanti fattori, comunque sarà difficile per tutti batterci. Siamo più consapevoli delle nostre possibilità e domani sono curioso di valutare la crescita totale della rosa e capire se l’organico è all’altezza. Noi domani dobbiamo vincere”. Magari ancora una volta nel recupero: “Vuol dire che non molliamo mai, quando gli avversari pensano di avercela fatta, noi colpiamo ancora. Siamo nati per soffrire, altre squadre sono più ciniche e raccolgono prima. La delusione di Yebda dopo il cambio? Non me n’ero neanche accorto, è normale che un giocatore non sia contento dopo una sostituzione, poi ha esultato per la vittoria. Vuol dire che il gruppo vale più dei singoli. Chi non ha accettato questa filosofia in passato, è andato via. Succederà anche a gennaio, chi resta deve rimanere con entusiasmo e sposare la causa al 200%, se qualcuno non sta in questa logica, è giusto che vada altrove. La nostra filosofia è questa”. Il Napoli ha quasi preso Fernandez: “Non c’è l’ufficialità, non ne parlo. Lo vedremo quando è nella rosa, credo sia un bell’investimento. E’ un giovane, è ovvio che un giocatore con esperienza in Champions dà subito affidabilità, quindi acquisti del genere vanno inseriti in un contesto come il nostro e poi verificati, ma questo è normale”.

Con il Lecce umiltà e concentrazione come una "grande"

RAGAZZI CHE AVETE RISVEGLIATO UNA CITTA’…NIENTE SCHERZI!
Avremmo potuto scegliere come finire l’anno solare pallonaro per chi avreste optato tra: Roma, Chievo, Udinese e Lecce? Tanto per citare le rispettive avversarie che incontreranno il Milan, la Juve e la Lazio.
Se dobbiamo giocarcela ancora un po’ meglio NON GUASTARE LA FESTA con passi falsi di cui potremmo pentirci. Destino vuole che il Lecce torni alla vittoria dopo tempi infiniti la domenica precedente col Chievo. Ed anche questi(per chi come noi e Voi) segue il pallone con passione sono SEGNALI.
Sarà un Napoli dimezzato nel reparto arretrato (Aronica, Campagnaro e Cannavaro) ma anche con lo Steaua mancava lo spinterogeno Gargano e il motorino Lavezzi…eppure la macchina della vittoria è partita alla grande!
Anche qui “segnali premonitori”, la “vera” (diciamo così) difesa sarà pronta dopo le festività, contro l’Inter che di per sé non dovrebbe avere Eto’ò squalificato. Ma tutto ciò bisogna assolutamente meritarselo.
Se col Lecce il Napoli dovesse distrarsi durante la gara credo che assisteremo all’eruzione di Mazzarri, altro che “zona rossa”!
Non ci sarebbe l’occasione immediata(si ferma il campionato) del riscatto come sempre il Napoli ha saputo fare regalando ai tifosi vittorie incredibili dopo una clamorosa debacle.
La sosta natalizia NON capita a fagiolo ma è ovvio che questa squadra di un po’ di riposo mentale e muscolare ne ha assolutamente bisogno.
Alla ripresa (6 gennaio)gli azzurri potrebbero ritrovare la VERA Inter e forse ci sarà più gusto batterla, poi c’è la Juve che ancora non ha digerito la “doppietta” dello scorso anno e l’amaro digestivo il Napoli non lo dovrà servire neanche stavolta. Ma ci vuole umiltà concentrazione, e poi forse qualche mossa azzeccata sul mercato potranno riaprire nuove prospettive alle ambizioni di una squadra che lentamente si vuole vestire da “grande”.
Ma il vestito buono della Festa va meritato, e come facevano i nostri nonni, tirarlo fuori al momento opportuno in modo che tutti restino a bocca aperta ed esclamino: “Uè Napoli, non ti ho mai visto così”, che classe, che stile, che forza!
Ma che possa accadere tutto questo, bisogna che la classifica non assuma rimpianti imprevedibili.
Finchè sul tavolo verde ci sono le fish giuste bisogna usarle bene, perché questo bellissimo Napoli non diventi un bluff.
Il Lecce ha già precedenti di guastafeste quando una ventina di anni fa tolse lo scudetto alla Roma espugnando l’Olimpico, e non vorremmo vedere ai microfoni SKY o delle private la faccia imbarazzata ma felice dell’amico De Canio che a Napoli ha lasciato bei ricordi, tanti rimpianti e un po’ di rabbia per come fu trattato da quella sciagurata Società che era il Napoli di allora. 

venerdì 17 dicembre 2010

Europa League, Ecco il Villareal


Probabilmente non c’era avversario peggiore che l’urna di Nyon poteva riservare al Napoli per i sedicesimi di finale di Europa League. Il Villareal per tasso tecnico, compattezza ed esperienza è sicuramente l’avversario più temibile. Pensare che dopo la stagione travagliata dello scorso anno il “sottomarino giallo” non doveva nemmeno esserci in Europa con il settimo posto nella Liga 2009/10, una qualificazione raggiunta solo per l’esclusione dalle Coppe del Maiorca. Una stagione da dimenticare quella passata che non rispecchiava il vero valore degli spagnoli che in questa annata stanno esprimendo tutto l’enorme potenziale a disposizione del tecnico Garrido.
 
LIGA – In campionato gli spagnoli sono primi nella classifica degli “umani” alle spalle di Barcellona e Real che sono di altro pianeta. Terzo posto dunque frutto di 30 punti conquistati in 15 giornate. Gli stessi in pratica del Napoli che però ha impiegato 16 gare per toccare quota 30. Di questi 30 punti 19 quelli realizzati al “Madrigal” dove sicuramente gli uomini di Garrido sono più temibili. Ma è la costanza e l’equilibrio la vera forza di questa squadra che anche lontano da casa tiene sempre bene il campo e riesce a sfruttare la velocità nelle ripartenze delle sue punte.

EUROPA LEAGUE – Il Villareal si è qualificato ai sedicesimi prendendosi il primo posto nel gruppo D sul campo del Bruges già estromesso dal discorso qualificazione e guadagnando i primi punti lontano dal Madrigal in Europa dopo le sconfitte con Dinamo Zagabria e Paok. Decisiva una doppietta di Giuseppe Rossi. A fare la differenza però è stata la solidità degli spagnoli tra le mura amiche, con 3 vittorie in altrettante esibizioni.

CONTINUITA’ IN EUROPA – Gli spagnoli negli ultimi hanno sono stati capaci di inanellare sempre risultati positivi in campo internazionale. L’apice della storia europea del sottomarino giallo risale senza dubbio al2005/6 quando guidati in campo da Riquelme ed in panchina da Manuel Pellegrini raggiunsero la semifinale in Champions League, elimando l’Inter ai quarti. Da ricordare la semifinale nella Uefa del 2003/04 ed i quarti dell’anno successivo.
PRECEDENTI – Non esistono precedenti tra Napoli e Villareal, la Spagna però rievoca uno dei più bei ricordi della storia recente degli azzurri: erail 16 settembre 1992, quando il Napoli schiantò il Valencia in Coppa UEFA con una cinquina di Daniel Fonseca.
 

Corbo: "Napoli lodevole, ma è Lavezzi dipendente"

Antonio Corbo, editorialista de "La Repubblica di Napoli", ha riportato, tra le righe del suo giornale, alcune considerazioni: "Gli assalti finali del Napoli sono molto emozionanti. Ma occorre comprendere perché la squadra si sia qualificata ai sedicesimi di Europa League solo negli ultimi minuti dell’ultima partita utile. Mazzarri insiste nel definire “imprese” queste vittorie e invita a non discuterle, quasi fossero dei dogmi. Il tema è invece tecnico, e molto interessante. Il Napoli è lodevole quando vince negli ultimi minuti perché dimostra orgoglio, spiccato agonismo, potenza fisica. Complimenti ai giocatori e al preparatore atletico, quindi. Non va trascurata però la lunga attesa: il Napoli stenta se non ha spazi per capovolgere il gioco, se gli avversari si chiudono. Il Napoli non ha schemi offensivi, ma si affida a Lavezzi. Le sue serpentine squarciano anche le maglie difensive più strette. Creano superiorità numerica e scompensi tra gli avversari. Ma l’estro e il dribbling di un fantasista non sono uno schema. Poi: se non c’è Lavezzi? Mercoledì Edinson Cavani ha avuto solo quattro palle da giocare: un palo, un gol e due tiri. Va servito meglio, non isolato".

giovedì 16 dicembre 2010

Diario Hoy - Fernandez e il suo entourage in viaggio per l'Italia, accordo vicinissimo

Secondo quanto riporta l'edizione odierna del quotidiano argentino DiarioHoy di La Plata ,mancherebbe soltato la firma per il passaggio di Federico Fernandez dall'Estudiantes al Napoli.  Confermata, dunque, l'anteprima del portale CalcioNapoli24.it. Il costo del cartellino dovrebbe aggirarsi intorno ai 3 milioni di euro. Il giocatore, insieme al suo entourage, potrebbe sbarcare già nelle prossime ore in Campania per conoscere i suoi nuovi compagni. Il club campione d'Argentina avrebbe chiesto al Napoli di liberare il giocatore soltanto a giugno poichè l'impegno in Coppa Libertadores è ormai alle porte. Il ds azzurro, Riccardo Bigon, pare abbia accettato questo tipo di formula, ma non sono da escludere colpi di scena.

De Laurentiis: "Contento per i ragazzi, grande spirito di sacrificio"

Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha rilasciato alcune dichiarazionial termine della gara. Ecco quanto evidenziato da Tutto Napoli.net: "Sono contento soprattutto per i nostri ragazzi. Il primo tempo non riuscivamo a trovare varchi, poi nel secondo tempo ci siamo scatenati. Speriamo di poter andare ancora più avanti, lo meritano questi ragazzi che hanno grande spirito di sacrificio. Certo, adesso sarà sempre più difficile perchè scendono in Europa League anche le squadre eliminate dalla Champions League, una cosa che sapete proprio non capisco. Noi inoltre non saremo testa di serie essendo arrivati secondi nel girone. Rivincita con il Benfica? Preferirei evitarla".
MERCATO - "Se Platini ha messo il fair play finanziario un motivo ci sarà. Noi siamo un club virtuoso e devo attenermi a questa mia filosofia che presto dovrà diventare di tutti. Io non devo bruciare le tappe e rovinare tutto quello che ho costruito".
SAN PAOLO "Così come nel cinema anche nel calcio sono partito dal basso facendo esperienza, non dimentico gli anni di C. Questa tifoseria già in quella categoria aveva raggiunto il top come presenze allo stadio. E' una tifoseria che ti fa vivere grandi emozioni".
CAVANI - "La forza del Napoli è nel gruppo, il mio ringraziamento è rivolto a tutti. Un grande acquisto è anche Mazzarri che ha creato qualcosa di importante, anche oggi ha cambiato modulo in corsa dando la marcia in più alla squadra. Oggi anche Aronica ha fatto una partita esemplare.Ogni settimana c'è una sorpresa, poi è ovvio che l'esperienza può causarti qualche problema e ti porta ad avere un rosso all'ultimo minuto ma ci può stare".
LECCE - "Dopo questo passaggio del turno dobbiamo restare concentrati. E' una partita molto delicata che dobbiamo affrontare nel migliore dei modi".

mercoledì 15 dicembre 2010

Cavani: "La vittoria del cuore. Voglio dare tutto per questa città"

Edinson Cavani, attaccante del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni al termine della partita. Ecco quanto evidenziato da AmoreAzzurro: "Abbiamo lottato fino alle fine, meritando ampiamente il passaggio del turno. Siamo felicissimi. Era difficile, c'erano pochi spazi. Oggi abbiamo dimostrato che possiamo andare avanti, con il cuore e con la voglia. Sostituire Maradona nel cuore dei napoletani? Impossibile. Diego è stato un personaggio molto importante per questa città, l'unica cosa che voglio fare è dare tutto per questa città"


GRAZIE MATADOR con te il nostro sogno si può avverare sei un campione dentro e fuori dal campo.

Napoli, Cavani rincuora Lavezzi: "Ci penso io..."


Cavani e Stancu. Quattordici gol 23 gare stagionali tra campionato e coppa, il primo. Sedici reti in 28 gare, l’altro. La notte di Napoli-Steaua -stasera al San Paolo davanti a cinquantamila spettatori -è anche la sfida tra attaccanti più prolifici nei rispettivi campionati. E’ la notte dell’Europa, quella del «dentro o fuori» , la notte in cui il Napoli di Mazzarri. obbligato a vincere. E, questa volta, senza Lavezzi. Ancora alle prese con la distorsione alla caviglia sinistra, preservato da qualsiasi rischio da Mazzarri, su consiglio dello staff medico.
Ci è rimasto male, il Pocho. Convinto fino a giorni fa di poter recuperare, di partecipare alla notte più importante. Quella che potrebbe regalare agli azzurri l’accesso ai sedicesimi finale di Europa League. Umore sotto i tacchi, Lavezzi è stato rincuorato nello spogliatoio dai compagni. Cavani, in particolare, lo ha tranquillizzato: ci penso io. Lui, intanto, aveva pensato in mattinata a regalare un sorriso ai piccoli pazienti del Pausillipon. All’Europa dovranno penseranno tutti gli azzurri che stasera giocheranno in un San Paolo gremito, nonostante la gara sia trasmessa in chiaro su Retequattro.

Napoli, Cassano al Brescia libera Caracciolo al Napoli?

Metà dicembre e si pensa al mercato, non soltanto quello di gennaio. Il Napoli, con ogni probabilità, durante la finestra "riparatrice" di metà campionato acquisterà solo un difensore di cui tutti sanno ormai le caratteristiche. Per il Napoli che verrà, De Laurentiis ha promesso altri tre acquisti tutti nella zona centrale del campo: dunque un difensore centrale, un centrocampista ed una punta.
A proposito del centravanti c'è un'indiscrezione riportata ieri già daBresciaoggi.it e ribattuta oggi, con alcune novità, da Bresciaonline.com. Secondo i due siti lombardi il Napoli ha puntato, ormai da diverso tempo, l'attaccante del Brescia. "L'airone" ha una valutazione importante, il presidente Corioni chiede 10 milioni di euro. Il Napoli, con ogni probabilità, seppur avesse intenzione di acquistareAndrea Caracciolo non è intenzionato a spendere una cifra simile. A questo proposito le parole del patron bresciano: "A gennaio potrebbe arrivare un nuovo centrocampista...alla Pirlo" fanno ipotizzare che qualora il Napoli dovesse seriamente pensare di prendere Caracciolo, potrebbe inserire nella trattativa Luca Cigarini, valutato 2,5 milioni (a quanto riportano le fonti bresciane) che però arriverebbe sin da subito in Lombardia. Con i successivi soldi incassati dalla cessione di Caracciolo il presidente Corioni sta pensando alla suggestiva ipotesi di portare anche Antonio Cassano a Brescia, un pò come fece con Roberto Baggio non moltissimi anni fa. Tutto ciò, sotto diversi punti di vista, sembra davvero difficile da credere, ma si sa il calcio(mercato) è imprevedibile.
Per quanto riguarda il reparto arretrato del Napoli, secondo l'edizione odierna de "Il Secolo XIX", Emiliano Moretti sarebbe vicino al trasferimento a Napoli. L'arrivo del difensore, ex Valencia, potrebbe liberare Fabiano Santacroce richiestissimo dal Lecce, come riportano Tuttosport La Gazzetta dello Sport.

La sfida Decisiva

Quella di stasera per il Napoli di Mazzarri e più di una semplice gara di calcio è motivo d'orgoglio di una città intera che ci tiene a dimostrare a tutta l'Italia e non solo il valore di questa squadra ed il valore di tutta una città,
dopo le dichiarazioni fatte dai media romeni descrivendo quella campana una città violenta e sconsigliando ad i tifosi dello Steaua di venire a Napoli dimenticandosi di quanto è avvenuto nella partita d'andata dove i tifosi del Napoli sono stati trattati male e ci sono stati parecchi tafferugli.
E' anche la partita dell'orgoglio italiano visto che il Napoli e l'unica squadra italiana ancora in corsa in Europa League, è la partita dei tifosi che tengono a questa competizione in maniera particolare e vogliono passare questo turno a tutti i costi anche perchè una tifoseria come quella azzurra merita la vittoria perchè ci hanno sempre creduto dall'inizio quindi stasera in campo vogliamo 11 leoni FORZA NAPOLI siamo tutti con voi.

martedì 14 dicembre 2010

Maggio: "Testa, gambe e cuore. Faremo il massimo per superare il turno"

Gara di estrema importanza anche per Christian Maggio che crede nel passaggio di turno. L'Europa League rimane uno degli obiettivi principali della stagione per portare alto il nome dell'Italia anche in campo europeo. Ecco quanto evidenziato da Tuttonapoli. net: "Testa, gambe e cuore. Grazie a questi elementi abbiamo vinto ed abbiamo fatto partite incredibili recuperando gare in maniera straordinaria, e mi riferisco soprattutto alla gara disputata in Romania. Bisogna continuare su questa strada perché abbiamo la possibilità di arrivare in alto, spinti dall’entusiasmo dei tifosi. E’ lecito sognare. L’apice della mia carriera l’ho raggiunta lo scorso anno affrontando i mondiali. Ho 28 anni e vorrei giocare sempre in Europa. Non sempre succede ma adesso ho l'occasione di farlo ed ho intenzione di fare bene e di dare il massimo.In questo periodo siamo fortunati e non potevamo chiedere più di così. Se passiamo il turno, è normale che faremo il massimo per arrivare fino in fondo".

lunedì 13 dicembre 2010

De Laurentis fino a giugno 4 acquisti!


Il patron azzurro Aurelio De Laurentiis ha parlato a margine della presentazione del film "Natale in Sudafrica" a Napoli. Ecco quanto evidenziato da Napoli Magazine


"Mazzarri mi ha detto che, per il campionato, non occorrono più di 17 giocatori. Bigon e’ stato bravo a sfoltire la rosa. Molti di quei calciatori torneranno a giugno dopo il prestito. Si ha sempre il vizio di dover precorrere i tempi. Ringrazio tutti gli esperti di calcio, ma noi dobbiamo trovare un difensore sinistro. Ne abbiamo verificati dieci. Non è che a gennaio trovi l’esterno sinistro risolutivo, che va meglio di Aronica.

Dossena ha dovuto fare un lavoro di recupero, l’anno prossimo sara’ piu’ forte. Non è vero che a gennaio c’e’ una possibilita’ che non dobbiamo perdere perche’ gli altri sono piu’ scarsi. Il campionato e’ vivo e vivace. Il mercato di gennaio e’ un mercato riparatore per non retrocedere, ma non per eccellere. Gli altri non sono cosi’ fessi che si tolgono i calciatori a gennaio.

Da quando sono arrivato, aspetto che cambi il calcio. La Uefa e la Champions hanno fatto il loro tempo, così come le organizzazioni di calcio internazionale. I club devono avere più autonomia. Dobbiamo fare marketing a livello internazionale. Quando sono arrivato a Napoli, come ranking, eravamo al 300° posto, mentre ora siamo al 67° posto. Abbiamo lavorato bene e dobbiamo continuare così. Questo non significa che dobbiamo sfasciare tutto perche’ si deve vincere il campionato.

Paolo Cannavaro? Gli ho offerto anche il quarto anno di contratto, ora deve fare un atto d’amore nei confronti del Napoli ed accettare soltanto. L’ingaggio e’ stato migliorato e l’offerta e’ stata gradita dal rappresentante di Cannavaro, in un incontro avuto in un salotto la settimana scorsa con Bigon e Fassone. So che servono un centrocampista e un attaccante, ma se ne parla a giugno.

Dumitru ce lo invidiano in tanti, dimostrera’ il suo valore. Yebda è un grande giocatore, mentre Sosa deve ancora dimostrare. Considero questi signori come delle Ferrari. La squadra ha avuto finora un grande cuore, una grande coscienza ed un grande spogliatoio. Nel loro dna è entrato il Napoli: vogliono dimostrare che il Calcio Napoli funziona, anche se la citta’ ha problemi. A un certo punto si e’ parlato di camorra: non succedono solo a Napoli certe cose.

Non si deve creare il deragliamento dell’opinione pubblica. La criminalita’ organizzata esiste ovunque. Per me Napoli e’ una Eldorado. C’e’ del petrolio non utilizzato. Bisogna scavalcare la politica. La rinascita di questa citta’ parte dalla borghesia e dagli industriali. Le regole non vanno seguite, ormai non c’e’ tempo. Non è un’utopia. Esiste il partito del fare.

Napoli-Steaua? Io sono sempre un lottatore di natura. E’ uno stimolo importantissimo, vogliamo arrivare in fondo essendo l’unica squadra italiana in gioco in Europa League. Ce la metteremo tutta. Non mi piacciono le voci di corridoio che arrivano dalla Romania. Dobbiamo dire alle Forze dell’ordine di vigilare. I nostri tifosi hanno la responsabilita’ della facciata e dell’onorabilita’ di Napoli e del Napoli.

Vanno evitati atti in citta’ e allo stadio. Sugli inni, i petardi e i fuochi vi ricordo che l’Uefa vieta tutto cio’: significherebbe farsi un autogol. Il far naufragare quest’impegno sarebbe gravissimo. A Napoli si puo’ venire e si possono far crescere i bambini. Non e’ affatto vero che qualcuno si e’ rifiutato di venire a Napoli per la monnezza: questa e’ una fregnaccia.

Un club senza tifosi e’ un club senza vita. Il Napoli secondo? Mi aspettavo un Napoli forte. Volevo Mazzarri da 2 anni, perche’ e’ uno che soffre la partita e la scelta nello spogliatoio. Non metto mai bocca nelle scelte di Mazzarri, che deve poter crescere attraverso una serie di esperienze. Noi serviamo piu’ di 5 milioni di fans sul territorio”.
Fonte: Azzurrissimo

Napoli-Steaua, comunicato SSC Napoli

Mercoledì 15 dicembre, in occasione di Napoli-Steaua bucarest, sarà una grande serata di festa al San Paolo per la quale la ssc napoli ha disposto una serie di accorgimenti che potranno rendere ancor più godibile l’evento. Considerata la portata del match si invita i tifosi azzurri a recarsi allo stadio in anticipo, visto che l’accesso ai Settori Tribuna avverrà esclusivamente attraverso il prefiltraggio di Via Claudio adiacente all’Università di ingegneria.
Il passaggio dal lato della Mostra d’Oltremare, ovvero dalla Stazione di Campi Flegrei, sarà invece riservato ai tifosi rumeni. Il tutto per agevolare un lineare e sereno afflusso alla partita.
I Varchi saranno aperti alle ore 17.30. Il Varco di accesso per i tifosi rumeni è il Gate 33 situato in Largo Matteucci. A tal proposito, sarà messa in attività un servizio staffetta con autobus che partirà dalla stazione Marittima (Molo Pisacane) e che sarà a disposizione dei tifosi ospiti per il trasporto allo stadio a partire dalle ore 17.00.
Il Napoli è ad un passo dalla qualificazione del Girone K e potrebbe accedere agli scontri diretti della fase successiva. E’ una serata di vetrina internazionale in cui bisogna dar lustro ai colori azzurri evitando di incorrere in penalizzazioni che potrebbero compromettere altri eventi di grande levatura internazionale al San Paolo. Pertanto si invita il pubblico napoletano a contribuire alla serata di sport evitando tassativamente di far esplodere fuochi d’artificio, di utilizzare laser e di adoperare materiale infiammabile. Così come, nel rispetto del clima sereno e della passione autentica dei tifosi azzurri, sono vietate espisizioni di simboli di discriminazione razziale e slogan che possano ledere ogni sensibilità territoriale.
La SSC Napoli comunica che, per disposizione della Questura di Napoli, in occasione dell’incontro, l’accesso allo stadio, alle seguenti tribune: Tribuna Posillipo, Tribuna autorità, Tribuna d’onore, Tribuna Speciale B e Tribuna Azzurra, Tribuna Nisida, Tribuna Laterale, Tribuna Centrale Inferiore, Tribuna diversamente abili, avverrà esclusivamente attraverso il varco sito in via Claudio, versante lato curva B.