Il direttore generale del Napoli, Marco Fassone, ha rilasciato alcune dichiarazioni nel corso di “Marte Sport Live” su Radio Marte. Ecco quanto evidenziato da Tutto Napoli: “Ci tengo a fare chiarezza sulla vicenda. Oggi, com'era opportuno fare, s'è dato luogo a verifiche interne ed esterne e siamo arrivati alla conclusione che l’episodio c’è stato, ma va certamente ridimensionato nei contenuti rispetto a quanto è emerso. Ho sentito parlare di notti brave, ma non è così. Voglio sottolineare che si è trattato del primo episodio del genere da un anno a questa parte. C'è comunque da dire che, all’anti-vigilia di una partita importante, si è assunto un comportamento non ammissibile. I provvedimenti adottati dalla società sono stati accettati di buon grado dai calciatori. Mi è un po’ spiaciuto che sia venuto fuori tutto questo all’indomani di una sconfitta bruciante come quella di Udine".
In Olanda vi attende un clima rigido alquanto. Proverete voi a riscaldare l’ambiente?: “La temperatura sarà ancora più gelida di quella che abbiamo trovato al Friuli. A tutte e due le squadre servono i tre punti e questo sarà garanzia di una gara giocata ad altissimi livelli. Dal canto nostro, daremo fondo a tutto il nostro impegno. L’Utrecht è un organico che sa il fatto suo, ma noi scenderemo in campo con l’entusiasmo di chi si riaffaccia dopo tanto, troppo tempo ad una vetrina di prestigio. I ragazzi sono carichi. Oggi in allenamento s’è visto chiaramente”.
Quanto allo sciopero proclamato dall'Aic: “L’abbiamo appreso nel pomeriggio ed è una notizia che dispiace. Con un po’ di buona volontà la situazione si sarebbe potuta risolvere prima. Saranno i tifosi a rimetterci. La Lega dovrà ridisegnare il calendario
martedì 30 novembre 2010
Utrecht-Napoli, i convocati di Mazzarri: non c'è Sosa
Gli azzurri preparano il match di Utrecht di giovedì alle ore 19,00 per la quinta giornata del Girone K di Europa League. Allenamento tecnico tattico ed esercitazioni atletiche col pallone. Domani mattina partenza per l'Olanda.
I convocati: De Sanctis, Iezzo, Sepe, Aronica, Cannavaro, Campagnaro, Cribari, Blasi, Dossena, Grava, Santacroce, Gargano, Hamsik, Maggio, Vitale, Zuniga, Yebda, Cavani, Dumitru, Lavezzi, Maiello.
I convocati: De Sanctis, Iezzo, Sepe, Aronica, Cannavaro, Campagnaro, Cribari, Blasi, Dossena, Grava, Santacroce, Gargano, Hamsik, Maggio, Vitale, Zuniga, Yebda, Cavani, Dumitru, Lavezzi, Maiello.
lunedì 29 novembre 2010
Alvino: “L’Udinese non ha dominato il Napoli”
Il giornalista Carlo Alvino è intervenuto nel corso della trasmissione Goal Show su Canale 9 rilasciando alcune dichiarazioni. Ecco quanto evidenziato da Tuttonapoli.net: “Non è vero che l’Udinese ha dominato ieri la partita. Specialmente nel secondo tempo gli azzurri hanno fatto molti più tiri in porta dei friulani, se Hamsik non avesse fallito quel rigore la partita avrebbe preso un’altra piega. Utrecht? Attenzione c’è un’agenzia di viaggio di Ponticelli che vende i biglietti per il match, ma è inutile acquistarli perché chi non ha i biglietti per il settore ospiti non potrà entrare. Cannavaro? I segnali vanno tutti nella direzione di un non rinnovo. Mi dispiace moltissimo, evidentemente il Napoli ha puntato un difensore più forte di Paolo sulla carta, anche se ho i miei dubbi. Solo in quel caso credo potremmo farcene una ragione”.
Bigon: "A gennaio faremo una o due operazioni"
"A gennaio faremo una o due operazioni di mercato ma non è il caso di drammatizzare per questa sconfitta di Udine. Momenti di emergenza pos sono capitare a chiunque, per fortuna al Napoli stiamo gestendo la situazio ne al meglio. E’ logico che se si prefe risce risparmiare Yebda e Sosa per la gara con l’Utrecht, si debba poi ricorre re a dei giovani quali Maiello e Dumitru. Ma qui bisogna mettersi d’accordo: ai giovani bisogna dare fiducia o no?",
RUIZ E INLER - " Noi abbiamo scelto una linea e non intendiamo discostarci da quella. Sta volta qualcuno dei nostri ha pagato la poca lucidità ma può starci»,aggiunge. A gennaio, il Napoli intende intervenire sul mercato ma solo per assortire al meglio la rosa. Manca un’alternativa ad Aronica ( pronto peraltro per Utrecht) e forse un altro elemento a centrocampo o in attacco, questo non si è ancora ben individuato. Intanto ieri a Udine, in tribuna erano presenti l’agente Fifa Pastorello e Gino Pozzo, figlio del patron dell’Udinese, che van ta ingerenze anche all’Espanyol di Barcellona. Che si sia parlato di Ruiz? Probabile. Il Napoli aspetta che calino le pretese del club catalano per assicu rarsi le prestazione del centrale difen sivo corteggiato già dall’estate scorsa, nonchè titolare dell’Under 21 spagno la. Ma Bigon tra una chiacchierata e l’al tra ha avuto modo di informarsi anche sul futuro di Inler. Lo svizzero piace a Mazzarri e se Pozzo dovesse mitigare le pretese già a gennaio De Laurentiis potrebbe tornare alla carica.
EUROPA LEAGUE - Intanto il Napoli è concentrato sulla gara con l’Utrecht di giovedì. Anche gli olandesi hanno perso ieri in campiona to. Ed alcuni loro osservatori erano presenti a Udine. Mazzarri ha previsto un allenamento per stamattina. Aroni ca e Yebda sono pienamente recupera ti. Restano da monitorare le condizioni di Sosa (distorsione al ginocchio) e do po la sostituzione di ieri anche quelle di Pazienza. Intanto Andrea Carnevale, responsabile del settore giovanile del l’Udinese, ha fatto notare: «Il Napoli è una bella squadra ma forse avrebbe bi sogno di rivedere qualcosa in difesa » .
RUIZ E INLER - " Noi abbiamo scelto una linea e non intendiamo discostarci da quella. Sta volta qualcuno dei nostri ha pagato la poca lucidità ma può starci»,aggiunge. A gennaio, il Napoli intende intervenire sul mercato ma solo per assortire al meglio la rosa. Manca un’alternativa ad Aronica ( pronto peraltro per Utrecht) e forse un altro elemento a centrocampo o in attacco, questo non si è ancora ben individuato. Intanto ieri a Udine, in tribuna erano presenti l’agente Fifa Pastorello e Gino Pozzo, figlio del patron dell’Udinese, che van ta ingerenze anche all’Espanyol di Barcellona. Che si sia parlato di Ruiz? Probabile. Il Napoli aspetta che calino le pretese del club catalano per assicu rarsi le prestazione del centrale difen sivo corteggiato già dall’estate scorsa, nonchè titolare dell’Under 21 spagno la. Ma Bigon tra una chiacchierata e l’al tra ha avuto modo di informarsi anche sul futuro di Inler. Lo svizzero piace a Mazzarri e se Pozzo dovesse mitigare le pretese già a gennaio De Laurentiis potrebbe tornare alla carica.
EUROPA LEAGUE - Intanto il Napoli è concentrato sulla gara con l’Utrecht di giovedì. Anche gli olandesi hanno perso ieri in campiona to. Ed alcuni loro osservatori erano presenti a Udine. Mazzarri ha previsto un allenamento per stamattina. Aroni ca e Yebda sono pienamente recupera ti. Restano da monitorare le condizioni di Sosa (distorsione al ginocchio) e do po la sostituzione di ieri anche quelle di Pazienza. Intanto Andrea Carnevale, responsabile del settore giovanile del l’Udinese, ha fatto notare: «Il Napoli è una bella squadra ma forse avrebbe bi sogno di rivedere qualcosa in difesa » .
domenica 28 novembre 2010
De Sanctis: "Sanchez è un simulatore, si allunga palla e cerca il contatto"
Morgan De Sanctis, portiere del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni al termine della partita. Ecco quanto evidenziato da Tutto Napoli.net: "Non era rigore, ho chiuso lo speccho della porta a Sanchez. Lui quando ha capito che lo specchio della porta era chiuso, si allunga la palla con la gamba sinistra e con la destra cerca il contatto. Sanchez è protagonista spesso di questi episodi, gli arbitri dovrebbero conoscerlo. Il terzo gol di Di Natale? Hamsik è stato sfortunato, era convinto di calciare con il sinistro e non ci è riuscito. Poi ha segnato, ma purtroppo ha sbagliato il rigore che avrebbe riaperto la gara. Ci resta il rammarico: avremmo potuto avere una classifica interessante visti gli altri risultati. La reazione dopo i gol subiti è importante, ma dobbiamo migliorare su questo aspetto e cominciare subito a giocare con ritmo"
Fonte:TuttoNapoli
Fonte:TuttoNapoli
Mazzarri: "Al primo cazzotto ci siamo disuniti. La palla proprio non entrava"
Il tecnico del napoli, Walter Mazzarri, intervenuto ai microfoni di Mediaset Premium, ha rilasciato alcune dichiarazioni al termine della gara. Ecco quanto evidenziato da Tutto Napoli: "Oggi non era giornata. A volte si vince per episodi, a volte si perde. Volendo analizzare la partita, il 3-1 può essere inteso come un risultato casuale. Paradossalmente, nei primi 5 minuti eravamo partiti anche molto bene, ma poi, al loro primo contropiede, siamo andati sotto di un gol. Da quel momento abbiamo cominciato a disunirci. L'Udinese ha protetto bene il vantaggio chiudendosi in difesa. Il terreno di gioco così scivoloso non ci ha aiutato. Lavezzi, in particolar modo, non riusciva a divincolarsi. Tutto sommato, non la vedo poi così brutta. Ci può anche stare di perdere ad Udine. Siamo riusciti a costruire 3, 4 palle-gol nitidissime, ma oggi la sfera proprio non voleva saperne di entrare. La squadra è giovane ed ha ancora bisogno di crescere. La nostra testa è già a giovedì. Faremo di tutto per provare a superare l'Utrecht".
Fonte: Tuttonapoli
Fonte: Tuttonapoli
Udinese - Napoli, le pagelle
De Sanctis: 5-. Ne prende tre dal napoletano Di Natale. Il fallo da rigore su Sanchez è dubbio, il secondo gol è una perla, anche se lui è leggermente fuori posizione, il terzo è quasi un autogol di Hamsik.
Santacroce: 4,5. Di Natale e Sanchez gli rubano sempre il tempo sia in velocità che nell’uno contro uno. Indisciplinato e impreciso quando bisogna far ripartire il gioco. Dal 74’ Dumitru: 6. Impiegato ancora una volta in una situazione di punteggio disperata, si destreggia con personalità e mettendo in mostra buoni numeri. Sarebbe bello vederlo con più minuti a disposizione.
Cannavaro: 5-. Ritarda la chiusura in seconda su Sanchez che (forse) viene atterrato da De Sanctis. Poco brillante la regia difensiva, inefficace nel gioco aereo.
Campagnaro: 5. E’ ormai una forzatura l’impiego a sinistra nei tre centrali. Lascia Di Natale libero di tirare nell’azione del raddoppio. Non gioca benissimo pur se è encomiabile la solita generosità in fase di spinta e sul piede perno innaturale.
Maggio: 5-. Un passo indietro rispetto a quanto di buono fatto vedere col Bologna. Armero lo sovrasta sia sull’impatto fisico che in velocità.
Pazienza: 5. Affaticato e infreddolito, scherma debolmente la difesa. Il filtro della ripartenza è occluso dal ghiaccio e dal pressing asfissiante dei centrocampisti avversari. Dal 66’ Maiello: 6. Diligente, ordinato, non perde un pallone e sfodera una notevole proprietà di palleggio. Puntare su di lui si può.
Gargano: 5. Arrugginito l’uncinetto delle trame in mediana, poco pulito il movimento in anticipo che, di solito, gli consente di spezzare i fraseggi avversari.
Dossena: 4. Appannato, evanescente, nascono spesso sul suo lato i maggiori pericoli difensivi. Il fondo per lui è un miraggio ed anche il ripiegamento lo vede spesso in affanno. Dal 52’ Vitale: 6. Vivo, dinamico, lucido. Copre e spinge con equilibrio: meriterebbe qualche chance in più con un Dossena così.
Hamsik: 4,5. Quanti palloni sbagliati. Forse la peggiore prestazione da quando è a Napoli, e il gol che realizza è l’immagine di una contraddizione: il talento c’è, ma spesso gioca a nascondino. Aiuta Di Natale a chiudere il match con un saltello beffardo sulla linea di porta. Un fendente all’incrocio lo rianima, ma è solo un’illusione: i guantoni di Handanovic fermano il penalty che poteva valere la rimonta possibile e una doppietta generosa in una giornata molto grigia.
Lavezzi: 5. Polveri bagnate dal gelo friulano. Benatia non lo molla un istante e lui prova ad arretrare per accelerare da lontano, ma esagera in azioni troppo individuali. Serve un buon pallone per la testa di Cavani, però è oggettivamente un po’ poco. Una flessione è naturale e ci può stare.
Cavani: 5-. Conquista un calcio di rigore, ma divora due ghiottissime occasioni da gol, di testa e di destro di prima intenzione. Non aveva nelle gambe la benzina per svolgere il notorio encomiabile lavoro a tutto campo.
Mazzarri: 5-. Un rigore dubbio, il gol della domenica e la peggiore esibizione di Hamsik: episodi, certo, ma il Napoli non trova quasi mai il passo e le geometrie. La difesa soffre troppo i giocatori rapidi lanciati in velocità e l’attacco non ha alternative quando il trio maravilla vive momenti bui. Urgono contromosse, anche sul mercato se necessario. Vitale meriterebbe più spazio con un Dossena così mentre Dumitru è un giovanotto talentuoso, non è il santo dei miracoli cui votarsi in situazioni disperate.
Santacroce: 4,5. Di Natale e Sanchez gli rubano sempre il tempo sia in velocità che nell’uno contro uno. Indisciplinato e impreciso quando bisogna far ripartire il gioco. Dal 74’ Dumitru: 6. Impiegato ancora una volta in una situazione di punteggio disperata, si destreggia con personalità e mettendo in mostra buoni numeri. Sarebbe bello vederlo con più minuti a disposizione.
Cannavaro: 5-. Ritarda la chiusura in seconda su Sanchez che (forse) viene atterrato da De Sanctis. Poco brillante la regia difensiva, inefficace nel gioco aereo.
Campagnaro: 5. E’ ormai una forzatura l’impiego a sinistra nei tre centrali. Lascia Di Natale libero di tirare nell’azione del raddoppio. Non gioca benissimo pur se è encomiabile la solita generosità in fase di spinta e sul piede perno innaturale.
Maggio: 5-. Un passo indietro rispetto a quanto di buono fatto vedere col Bologna. Armero lo sovrasta sia sull’impatto fisico che in velocità.
Pazienza: 5. Affaticato e infreddolito, scherma debolmente la difesa. Il filtro della ripartenza è occluso dal ghiaccio e dal pressing asfissiante dei centrocampisti avversari. Dal 66’ Maiello: 6. Diligente, ordinato, non perde un pallone e sfodera una notevole proprietà di palleggio. Puntare su di lui si può.
Gargano: 5. Arrugginito l’uncinetto delle trame in mediana, poco pulito il movimento in anticipo che, di solito, gli consente di spezzare i fraseggi avversari.
Dossena: 4. Appannato, evanescente, nascono spesso sul suo lato i maggiori pericoli difensivi. Il fondo per lui è un miraggio ed anche il ripiegamento lo vede spesso in affanno. Dal 52’ Vitale: 6. Vivo, dinamico, lucido. Copre e spinge con equilibrio: meriterebbe qualche chance in più con un Dossena così.
Hamsik: 4,5. Quanti palloni sbagliati. Forse la peggiore prestazione da quando è a Napoli, e il gol che realizza è l’immagine di una contraddizione: il talento c’è, ma spesso gioca a nascondino. Aiuta Di Natale a chiudere il match con un saltello beffardo sulla linea di porta. Un fendente all’incrocio lo rianima, ma è solo un’illusione: i guantoni di Handanovic fermano il penalty che poteva valere la rimonta possibile e una doppietta generosa in una giornata molto grigia.
Lavezzi: 5. Polveri bagnate dal gelo friulano. Benatia non lo molla un istante e lui prova ad arretrare per accelerare da lontano, ma esagera in azioni troppo individuali. Serve un buon pallone per la testa di Cavani, però è oggettivamente un po’ poco. Una flessione è naturale e ci può stare.
Cavani: 5-. Conquista un calcio di rigore, ma divora due ghiottissime occasioni da gol, di testa e di destro di prima intenzione. Non aveva nelle gambe la benzina per svolgere il notorio encomiabile lavoro a tutto campo.
Mazzarri: 5-. Un rigore dubbio, il gol della domenica e la peggiore esibizione di Hamsik: episodi, certo, ma il Napoli non trova quasi mai il passo e le geometrie. La difesa soffre troppo i giocatori rapidi lanciati in velocità e l’attacco non ha alternative quando il trio maravilla vive momenti bui. Urgono contromosse, anche sul mercato se necessario. Vitale meriterebbe più spazio con un Dossena così mentre Dumitru è un giovanotto talentuoso, non è il santo dei miracoli cui votarsi in situazioni disperate.
sabato 27 novembre 2010
Mazzarri: «A Udine voglio vedere un Napoli tosto»
NAPOLI, 27 novembre - Walter Mazzarri non ha nessuna intenzione di fermarsi. Il suo Napoli viene da una grande prestazione contro il Bologna, domani serve un'altra grande partita per battere l'Udinese: «Affrontiamo un’altra finale e dobbiamo dare il meglio di noi stessi. Questa è un’altra tappa. Ogni tanto fuori casa si può anche perdere. Dipende pure dagli episodi. L’anno scorso al Friuli siamo stati condizionati da tanti episodi. Domani voglio il Napoli solito, quello vero, quello tosto che limita il gioco dell’Udinese e la mette in difficoltà. Se facciamo così, usciremo dal campo a testa alta».
L'AVVERSARIO - Guai a sottovalutare l'Udinese: «Stanno facendo bene dopo una brutta partenza. E’ una rosa di qualità. Davanti ha soltanto l’imbarazzo della scelta: Sanchez è molto pericoloso, Di Natale non lo scopro io, Denis è un ottimo giocatore, poi ci sono Floro Flores e Corradi. Stimo molto Guidolin che ci ha sempre messo in difficoltà. Sono stato anche un suo collaboratore a Bologna per un piccolo periodo. Lo stimo, è sulla breccia da tanti anni. Fa sempre bene, è un grande allenatore. Non si sa come gioca, è camaleontico e noi cercheremo di essere pronti a tutto».
LA GESTIONE - Il Napoli è ricoperto di elogi, a Mazzarri il compito di mantenere tutti con i piedi per terra: «La vera crescita è somatizzare i momenti buoni e i momenti cattivi in poco tempo. Non ci dobbiamo mai far condizionare in modo da arrivare al top alla partita successiva. E’ un salto di qualità che abbiamo già fatto. Dobbiamo mantenere un rendimento costante. A Udine dobbiamo mostrare maturità». La squadra corre e pressa per tutta la partita... «Ho un preparatore da undici anni, ci capiamo a memoria, le nostre squadre non hanno mai avuto cali grossi. C’è una buona sinergia e il discorso va allargato agli altri collaboratori. Poi c’è grande organizzazione tattica che è fondamentale: se i meccanismi funzionano, il dispendio d’energia rispetto agli avversari è minore».
HAMSIK E MAGGIO - Nell'ultima partita si sono rivisti i veri Hamsik e Maggio: «Per me contano i fatti e trasmetto la mentalità ai miei giocatori che devono essere sempre sulla corda. Loro sono importanti anche in fase passiva. Quando sono meno brillanti, danno un’affidabilità incredibile. Marek dà l’equilibrio in mediana e poi si butta in zona gol. Tatticamente è forte ed è molto diligente. Con il Bologna ha fatto pure due gol, ma non si può pretendere che lo faccia sempre. Pure Maggio è importante: quando l’ho sostituito con la Lazio, abbiamo subito il 2-0 dal suo lato e magari se era in campo non avremmo beccato la rete di Floccari. Hanno ricevuto critiche e ci sono rimasti un po’ male. Sono due grandi professionisti e ineccepibili dal punto di vista umano. Sono sensibili e ci tengono tanto alla maglia. Li ho rincuorati tanto. Quando Maggio si è sbloccato, sono stato contento, era veramente dispiaciuto».
LA CONDIZIONE - Mazzarri fa il punto sulla situazione infortunati: «Ho avuto tutta la squadra a disposizione questa settimana. Con Pondrelli abbiamo fatto il punto della situazione. Cavani ha riposato più degli altri e c’è stato un lavoro specifico. Stesso discorso per Hamsik. L’unico vero problema muscolare di una certa rilevanza è stato per Aronica, gli altri sono soltanto acciaccati e affaticati. Ma da giovedì dovrebbero essere tutti recuperati, anche Sosa. Affronteremo 6 partite in 22 giorni. Dobbiamo fare una serie di considerazioni per essere al top in tutte le competizioni. Ecco perché chi non sta bene come Yebda non va rischiato, non voglio perderlo per un mese. Bisogna tener presente questo discorso, tanto la rosa numericamente è sufficiente. Cannavaro e Pazienza dovrebbero aver recuperato al 100%, Dumitru prova durante la rifinitura e potrebbe essere a disposizione. Blasi, invece, ha problemi tendinei e non ci sarà»
L'AVVERSARIO - Guai a sottovalutare l'Udinese: «Stanno facendo bene dopo una brutta partenza. E’ una rosa di qualità. Davanti ha soltanto l’imbarazzo della scelta: Sanchez è molto pericoloso, Di Natale non lo scopro io, Denis è un ottimo giocatore, poi ci sono Floro Flores e Corradi. Stimo molto Guidolin che ci ha sempre messo in difficoltà. Sono stato anche un suo collaboratore a Bologna per un piccolo periodo. Lo stimo, è sulla breccia da tanti anni. Fa sempre bene, è un grande allenatore. Non si sa come gioca, è camaleontico e noi cercheremo di essere pronti a tutto».
LA GESTIONE - Il Napoli è ricoperto di elogi, a Mazzarri il compito di mantenere tutti con i piedi per terra: «La vera crescita è somatizzare i momenti buoni e i momenti cattivi in poco tempo. Non ci dobbiamo mai far condizionare in modo da arrivare al top alla partita successiva. E’ un salto di qualità che abbiamo già fatto. Dobbiamo mantenere un rendimento costante. A Udine dobbiamo mostrare maturità». La squadra corre e pressa per tutta la partita... «Ho un preparatore da undici anni, ci capiamo a memoria, le nostre squadre non hanno mai avuto cali grossi. C’è una buona sinergia e il discorso va allargato agli altri collaboratori. Poi c’è grande organizzazione tattica che è fondamentale: se i meccanismi funzionano, il dispendio d’energia rispetto agli avversari è minore».
HAMSIK E MAGGIO - Nell'ultima partita si sono rivisti i veri Hamsik e Maggio: «Per me contano i fatti e trasmetto la mentalità ai miei giocatori che devono essere sempre sulla corda. Loro sono importanti anche in fase passiva. Quando sono meno brillanti, danno un’affidabilità incredibile. Marek dà l’equilibrio in mediana e poi si butta in zona gol. Tatticamente è forte ed è molto diligente. Con il Bologna ha fatto pure due gol, ma non si può pretendere che lo faccia sempre. Pure Maggio è importante: quando l’ho sostituito con la Lazio, abbiamo subito il 2-0 dal suo lato e magari se era in campo non avremmo beccato la rete di Floccari. Hanno ricevuto critiche e ci sono rimasti un po’ male. Sono due grandi professionisti e ineccepibili dal punto di vista umano. Sono sensibili e ci tengono tanto alla maglia. Li ho rincuorati tanto. Quando Maggio si è sbloccato, sono stato contento, era veramente dispiaciuto».
LA CONDIZIONE - Mazzarri fa il punto sulla situazione infortunati: «Ho avuto tutta la squadra a disposizione questa settimana. Con Pondrelli abbiamo fatto il punto della situazione. Cavani ha riposato più degli altri e c’è stato un lavoro specifico. Stesso discorso per Hamsik. L’unico vero problema muscolare di una certa rilevanza è stato per Aronica, gli altri sono soltanto acciaccati e affaticati. Ma da giovedì dovrebbero essere tutti recuperati, anche Sosa. Affronteremo 6 partite in 22 giorni. Dobbiamo fare una serie di considerazioni per essere al top in tutte le competizioni. Ecco perché chi non sta bene come Yebda non va rischiato, non voglio perderlo per un mese. Bisogna tener presente questo discorso, tanto la rosa numericamente è sufficiente. Cannavaro e Pazienza dovrebbero aver recuperato al 100%, Dumitru prova durante la rifinitura e potrebbe essere a disposizione. Blasi, invece, ha problemi tendinei e non ci sarà»
venerdì 26 novembre 2010
UDINESE-NAPOLI, PROBABILI FORMAZIONI
Udinese in cerca di riscatto dopo l'immeritata sconfitta dell'Olimpico contro la Roma. La squadra di Guidolin vuole restare agganciata alle posizioni che portano all'Europa League. Il tecnico, che nell'impegno infrasettimanale di Coppa Italia (2-1 al Lecce) ha risparmiato l'undici titolare ma diversi elementi come Sanchez e Floro Flores si sono ritrovati poi a giocare il secondo tempo più i supplementari. Davanti ad Handanovic linea difensiva con Zapata, Coda e Domizzi. A centrocampo Isla e Armero gli esterni con Asamoah e Inler in mezzo al campo. In attacco el niño maravilla Alexis Sanchez tra le linee alle spalle della coppia tutta napoletana Floro Flores-Di Natale
Azzurri che dopo la grande prova offerta contro il Bologna cercano quella continuità di risultati che porta al definitivo salto di qualità per tenere il terzo posto al sicuro dagli attacchi di Juventus e Roma (impegnate con Fiorentina e Palermo). Settimana tipo per Mazzarri che, però, ha dovuto far fronte ad un'infermeria sempre più affollata. Il tecnico ha recuperato Cannavaro, Pazienza e Yebda ma dovrà fare a meno di Sosa, Aronica e Dumitru oltre a Gianello, Blasi e ovviamente Lucarelli. In difesa spazio a Grava, Cannavaro e Campagnaro. A centrocampo Maggio e Dossena sugli esterni con Gargano e Pazienza al centro. In attacco Hamsik e Lavezzi in supporto a Cavani. In panchina probabile la presenza di Bucchi, ultimo attaccante in rosa.
UDINESE (3-4-1-2): Handanovic, Zapata, Coda, Domizzi; Isla, Inler, Asamoah, Armero; Sanchez; Floro Flores, Di Natale. A disposizione: Belardi, Benatia, Angella, Pinzi, Abdi, Corradi, Denis. All. Guidolin
NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis; Grava, Cannavaro, Campagnaro; Maggio, Gargano, Pazienza, Dossena; Hamsik, Lavezzi; Cavani. A disposizione: Iezzo, Santacroce, Cribari, Zuniga, Yebda, Maiello, Bucchi. All. Mazzarri
ARBITRO: Romeo di Verona
Azzurri che dopo la grande prova offerta contro il Bologna cercano quella continuità di risultati che porta al definitivo salto di qualità per tenere il terzo posto al sicuro dagli attacchi di Juventus e Roma (impegnate con Fiorentina e Palermo). Settimana tipo per Mazzarri che, però, ha dovuto far fronte ad un'infermeria sempre più affollata. Il tecnico ha recuperato Cannavaro, Pazienza e Yebda ma dovrà fare a meno di Sosa, Aronica e Dumitru oltre a Gianello, Blasi e ovviamente Lucarelli. In difesa spazio a Grava, Cannavaro e Campagnaro. A centrocampo Maggio e Dossena sugli esterni con Gargano e Pazienza al centro. In attacco Hamsik e Lavezzi in supporto a Cavani. In panchina probabile la presenza di Bucchi, ultimo attaccante in rosa.
UDINESE (3-4-1-2): Handanovic, Zapata, Coda, Domizzi; Isla, Inler, Asamoah, Armero; Sanchez; Floro Flores, Di Natale. A disposizione: Belardi, Benatia, Angella, Pinzi, Abdi, Corradi, Denis. All. Guidolin
NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis; Grava, Cannavaro, Campagnaro; Maggio, Gargano, Pazienza, Dossena; Hamsik, Lavezzi; Cavani. A disposizione: Iezzo, Santacroce, Cribari, Zuniga, Yebda, Maiello, Bucchi. All. Mazzarri
ARBITRO: Romeo di Verona
Il Mercato: Il pepe del calcio
Cari amici tifosi sta per arrivare il mese di gennaio e come sempre impazza il calciomercato e devo dire una cosa noi tifosi siamo davvero strani ci entusiasma più un grande nome che una grande vittoria a volte mi sembra che la cosa che conta di più nel calcio e quanti soldi spendi se ne spendi pochi tutti pronti a criticare, e pronti a cambiare idea non appena la squadra va bene ci sono grandi sapientoni del calcio che ad agosto fanno pagelle emettono sentenze solo perche una squadra a speso meno di un altra.
ma se una squadra come il Napoli e una delle poche società in Italia senza debiti ed è terza in classifica spendeno in maniera oculata senza sperperare e senza fare follie.
Vedi il Genoa squadra che ad agosto a speso appena 50 milioni e si è concessa il lusso di acquistare Boateng per poi prestarlo al Milan per molti esperti di mercato i grifoni erano da prime 3 in classifica ma i fatti stanno smentendo tutte le teorie fatte e per lo più con un bilancio in rosso e questo non e da poco se si pensa che tra un paio di anni entrerà in vigore il Fair Play finanziario, in quel momento voglio vedere cosa diranno le stesse persone che Hanno elogiato le grandi spese di Preziosi, sono sicuro che come le bandiere andaranno dove il vento tira più forte.
Quindi chiedo a voi amici tifosi del Napoli siete soddisfatti dell'operato della società e se non lo siete quali sono i motivi?
ma se una squadra come il Napoli e una delle poche società in Italia senza debiti ed è terza in classifica spendeno in maniera oculata senza sperperare e senza fare follie.
Vedi il Genoa squadra che ad agosto a speso appena 50 milioni e si è concessa il lusso di acquistare Boateng per poi prestarlo al Milan per molti esperti di mercato i grifoni erano da prime 3 in classifica ma i fatti stanno smentendo tutte le teorie fatte e per lo più con un bilancio in rosso e questo non e da poco se si pensa che tra un paio di anni entrerà in vigore il Fair Play finanziario, in quel momento voglio vedere cosa diranno le stesse persone che Hanno elogiato le grandi spese di Preziosi, sono sicuro che come le bandiere andaranno dove il vento tira più forte.
Quindi chiedo a voi amici tifosi del Napoli siete soddisfatti dell'operato della società e se non lo siete quali sono i motivi?
Napoli, si intensificano le voci su Matavz
Il terzo posto in classifica del Napoli rende orgogliosi i suoi tifosi e soprattutto dà ancor piuù entusiasmo al presidente De Laurentiis. Che ha promesso tre rinforzi nel mercato di gennaio, uno per reparto. E per l'attacco il nome che prende quota è quello di Tim Matavz, attaccante sloveno di 21 anni, alto un metro e 88, considerato una grande promessa del calcio europeo e che potrebbe rivelarsi un investimento per il futuro.
L'attacco napoletano brilla per i gol di Lavezzi e Cavani, ma ha bisogno di rinforzi, visto l'infortunio di Cristiano Lucarelli. Da settembre Matavz è seguito attentamente dagli osservatori del Napoli: gioca in Olanda e sta trascinando il Groningen a suon di gol - 7 in questo avvio di stagione - a un prestigioso terzo posto alle spalle di Psv e Twente. Nonostante la giovane età ha già una notevole esperienza anche in campo internazionale: si è imposto infatti come titolare nella nazionale slovena che a marzo incontrerà gli azzurri nel girone di qualificazione europea. Insomma, un nome poco noto al grande pubblico ma con tutte le carte in regola per continuare a far sognare Napoli
AM
L'attacco napoletano brilla per i gol di Lavezzi e Cavani, ma ha bisogno di rinforzi, visto l'infortunio di Cristiano Lucarelli. Da settembre Matavz è seguito attentamente dagli osservatori del Napoli: gioca in Olanda e sta trascinando il Groningen a suon di gol - 7 in questo avvio di stagione - a un prestigioso terzo posto alle spalle di Psv e Twente. Nonostante la giovane età ha già una notevole esperienza anche in campo internazionale: si è imposto infatti come titolare nella nazionale slovena che a marzo incontrerà gli azzurri nel girone di qualificazione europea. Insomma, un nome poco noto al grande pubblico ma con tutte le carte in regola per continuare a far sognare Napoli
AM
giovedì 25 novembre 2010
Campagnaro: "Quest'anno vogliamo superarci. Rivincita a Udine? Senza dubbio"
Dura qualche minuto in più l’attesa per la conferenza stampa del difensore azzurro Hugo Armando Campagnaro, che dinanzi ai microfoni di Marte sport Live non esita ad esordire: “Ci stiamo preparando questa settimana per fare quanto meglio ad Udine”. Ha trovato un’importante continuità il difensore del Napoli, una pedina fondamentale nella scacchiera di Mazzarri, che spesso ha riempito quel vuoto che la società a gennaio vorrebbe colmare. “Abbiamo Totò Aronica che è l’unico a coprire quella posizione. Io stesso ho giocato li e anche Grava, non mi pare sia andata tanto male, ma se la società vuole rinforzare quel reparto per noi non è un problema, anzi ben venga. Non importa se sono sudamericani. Certo, fa piacere ritrovare le stesse abitudini, ma l'importante è che siano giocatori bravi e pronti a mettersi a disposizione della squadra”.
Volate basso e restate calmi, ma tutti parlano di Champions. "Noi dobbiamo restare calmi e continuare a fare bene come abbiamo fatto fino ad ora. Si vede che nel nostro gioco sono in molti a vedere qualcosa di bello e positivo. Cercheremo di dare il massimo partita per partita. L’anno scorso abbiamo fatto bene e quest’anno vogliamo superarci. Siamo terzi e può nascere qualcosa di bello ed importante".
Domenica contro l’Udinese, o meglio contro Di Natale. Vuoi una rivincita?
"Senza dubbio lo scorso anno Di Natale ha fatto tanti goal, è un grande giocatore. Noi conosciamo le caratteristiche di questi giocatori e faremo di tutto per fermarli".
Nazionale? "No, non ci penso"
Volate basso e restate calmi, ma tutti parlano di Champions. "Noi dobbiamo restare calmi e continuare a fare bene come abbiamo fatto fino ad ora. Si vede che nel nostro gioco sono in molti a vedere qualcosa di bello e positivo. Cercheremo di dare il massimo partita per partita. L’anno scorso abbiamo fatto bene e quest’anno vogliamo superarci. Siamo terzi e può nascere qualcosa di bello ed importante".
Domenica contro l’Udinese, o meglio contro Di Natale. Vuoi una rivincita?
"Senza dubbio lo scorso anno Di Natale ha fatto tanti goal, è un grande giocatore. Noi conosciamo le caratteristiche di questi giocatori e faremo di tutto per fermarli".
Nazionale? "No, non ci penso"
Betancourt sponsorizza Aneff: "Napoli, prendilo subito!"
Pablo Betancourt è un agente di mercato molto abile ed è stato capace di portare in Italia gente del calibro di Cavani, Gargano, Bogliacino, Hernandez e Ramirez. La sua nuova scommessa risponde al nome di Sasha Aneff, 19enne attaccante uruguaiano: "Vorrei che questo ragazzo approdasse al Napoli perchè è una società organizzata, con grandi prospettive nonchè propensa a valorizzare i giovani - ha detto Bentancur, come riporta il 'Corriere dello Sport' -. Sta esplodendo adesso ed è stato finalmente convocato nella nazionale Under 20. Non è molto conosciuto perchè nel Defensor gioca a sprazzi. Davanti a lui ci sono attaccanti più esperti. Se si prende adesso, ha una valutazione accettabile. Tra qualche anno costerà tanto, vedrete".
Betancourt è entusiasta anche dei progressi compiuti da Walter Gargano: "E' maturato tantissimo. Ora è diventato anche papà e si sente più responsabilizzato. Per me resta un elemento fondamentale nell'economia del gioco del Napoli - ha spiegato l'agente -. E conoscendo benissimo anche Cavani sono sicuro che tra i due si è creata un'amicizia forte e genuina. Si tratta di due ottimi ragazzi che ai prossimi mondiali saranno protagonisti nelle fila dell'Uruguay. Ma prima di quella data, porteranno in alto il Napoli, ne sono sicuro".
Betancourt è entusiasta anche dei progressi compiuti da Walter Gargano: "E' maturato tantissimo. Ora è diventato anche papà e si sente più responsabilizzato. Per me resta un elemento fondamentale nell'economia del gioco del Napoli - ha spiegato l'agente -. E conoscendo benissimo anche Cavani sono sicuro che tra i due si è creata un'amicizia forte e genuina. Si tratta di due ottimi ragazzi che ai prossimi mondiali saranno protagonisti nelle fila dell'Uruguay. Ma prima di quella data, porteranno in alto il Napoli, ne sono sicuro".
Napoli, denunciati 58 ultras per associazione a delinquere
Cinquantotto ultras del Napoli, appartenenti alle frange più violente delle curve A e B, sono stati denunciati in stato di libertà al termine di una lunga indagine dagli agenti della Digos. Tra questi vi sono anche diversi capi delle due curve dello stadio San Paolo. La Digos ha lavorato sugli scontri avvenuti a Napoli e in trasferta in un periodo che va dal 23 maggio 2008 fino alla partita del 7 novembre scorso, giocatasi al San Paolo tra Napoli e Parma. Gli indagati sono accusati a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di vari reati come resistenza, oltraggio e lesioni a pubblico ufficiale, detenzione illegale di armi e lesioni personali nei confronti dei tifosi avversari.
Fonte: Tuttonapoli
Fonte: Tuttonapoli
mercoledì 24 novembre 2010
Udinese-Napoli: i precedenti
Udinese e Napoli si sono incrociati 32 volte al "Friuli" tra Serie A, Serie B e Coppa Italia. Nel bilancio, bianconeri in vantaggio con 11 vittorie, poi 5 pareggi e 6 vittorie azzurre. I gol messi a segno dall' Udinese sono 49, mentre 36 dal Napoli.
ULTIMA VITTORIA UDINESE: l'ultima segno 1 sulla schedina di questo match, risale lo scorso campionato, nel mese di febbraio, quando i friulani s' imposero per 3-1, vittoria condizionata da alcune decisioni non del tutto ponderate del direttore di gara Damato, in cui non assegnò un rigore netto per fallo su Maggio da parte di Isla sul momentaneo 1-1; l'arbitro addirittura estrasse la doppia ammonizione, quindi l'espulsione per il giocatore del Napoli. Una decisione che poi sarebbe stata discussa a lungo. I 3 gol dell' Udinese sono stati siglati da Di Natale, mentre l'unico del Napoli da Maggio.
ULTIMO PAREGGIO: l'ultimo pari risale il 21 settembre del 2008: la partita terminò a reti bianche.
ULTIMA VITTORIA NAPOLI: Gli azzurri non sbancano lo Stadio Friuli dal 2 settembre del 2007, quando s'imposero con un pokerissimo, per 5-0 con una doppietta di Zalayeta, poi i gol di Lavezzi, Domizzi e Sosa.
ULTIMA VITTORIA UDINESE: l'ultima segno 1 sulla schedina di questo match, risale lo scorso campionato, nel mese di febbraio, quando i friulani s' imposero per 3-1, vittoria condizionata da alcune decisioni non del tutto ponderate del direttore di gara Damato, in cui non assegnò un rigore netto per fallo su Maggio da parte di Isla sul momentaneo 1-1; l'arbitro addirittura estrasse la doppia ammonizione, quindi l'espulsione per il giocatore del Napoli. Una decisione che poi sarebbe stata discussa a lungo. I 3 gol dell' Udinese sono stati siglati da Di Natale, mentre l'unico del Napoli da Maggio.
ULTIMO PAREGGIO: l'ultimo pari risale il 21 settembre del 2008: la partita terminò a reti bianche.
ULTIMA VITTORIA NAPOLI: Gli azzurri non sbancano lo Stadio Friuli dal 2 settembre del 2007, quando s'imposero con un pokerissimo, per 5-0 con una doppietta di Zalayeta, poi i gol di Lavezzi, Domizzi e Sosa.
martedì 23 novembre 2010
Lavezzi: "Speriamo di restare in alto, vogliamo crescere"
Speriamo di restare in alto". Sul set del backastage relativo al Calendario fotografico azzurro 2011, Ezequiel Lavezzi confida le sue ambizioni e fa il punto sul momento del Napoli.
Pocho protagonista degli scatti del mese di Maggio. Per quella data sarà finito il campionato. Dove sarà il Napoli?
"Io mi auguro che possa restare dovè adesso, ma sappiamo che è molto difficile. Dobbiamo continuare a giocare come stiamo facendo adesso, senza porci obiettivi o tabelle. Il nostro compito è pensare partita dopo partita ed in ogni gara dobbiamo cercare di ripetere ciò che sinora abbiamo fatto di buono"
Dove può arrivare questo Napoli?
"Noi siamo una squadra umile che lavora giorno dopo giorno per regalare cose belle al nostro pubblico, ottenere risultati importanti, cercando di rimanere quanto più in alto sarà possibile. Di certo non vogliamo fermarci qui"
Lavezzi-Hamsik-Cavani: il tridente più bello del campionato?
"Questo non sta a noi dirlo. Non spetta a me o ai miei compagni dare giudizi. Noi vogliamo solo proseguire su questa strada e dare il massimo per il Napoli"
E' il momento più alto della tua carriera?
"Beh spero di no - sorride il Pocho - perchè io vorrei sempre migliorare. Di certo sto bene e voglio dare ancora di più per conquistare qualcosa di bello con questa maglia"
Pocho protagonista degli scatti del mese di Maggio. Per quella data sarà finito il campionato. Dove sarà il Napoli?
"Io mi auguro che possa restare dovè adesso, ma sappiamo che è molto difficile. Dobbiamo continuare a giocare come stiamo facendo adesso, senza porci obiettivi o tabelle. Il nostro compito è pensare partita dopo partita ed in ogni gara dobbiamo cercare di ripetere ciò che sinora abbiamo fatto di buono"
Dove può arrivare questo Napoli?
"Noi siamo una squadra umile che lavora giorno dopo giorno per regalare cose belle al nostro pubblico, ottenere risultati importanti, cercando di rimanere quanto più in alto sarà possibile. Di certo non vogliamo fermarci qui"
Lavezzi-Hamsik-Cavani: il tridente più bello del campionato?
"Questo non sta a noi dirlo. Non spetta a me o ai miei compagni dare giudizi. Noi vogliamo solo proseguire su questa strada e dare il massimo per il Napoli"
E' il momento più alto della tua carriera?
"Beh spero di no - sorride il Pocho - perchè io vorrei sempre migliorare. Di certo sto bene e voglio dare ancora di più per conquistare qualcosa di bello con questa maglia"
Mazzarri: "Stiamo facendo qualcosa di straordinario"
Walter Mazzarri è stato ospite della redazione del Corriere dello Sport, lasciandosi andare ad una interessante chiacchierata sul momento del Napoli e sulle soddisfazioni che sta regalando questo inizio di campionato: “Guardando oggettivamente i dati, anche se il calcio non è una scienza esatta, durante la mia gestione compresa la scorsa stagione, abbiamo sempre fatto ottimi risultati. Lo scorso anno arrivando dopo un avvio difficile è stata una grande soddisfazione aver portato la squadra in Europa. In questa stagione stiamo facendo qualcosa di straordinario considerando le energie che portano via le coppe. La nostra speranza era quella che riconfermando lo zoccolo duro della scorsa stagione potevamo partire bene, ma onestamente nemmeno io mi sarei aspettato questi risultati".
Sugli impegni in europa e sul turn over effettuato in alcune gare il tecnico del Napoli ci tiene fare una precisazione: “Nelle partite di Europa League ho schierato la formazione che pensavo potesse darmi di più. Ho la fortuna di vedere tutta la settimana i miei giocatori ed in quelle occasioni ho creduto che un Cavani o un Lavezzi a 50% potesse rendere meno di una eventuale “riserva”. Ecco quindi perché bisogna in alcune circostanze fare delle scelte, anche perché sfruttare troppo certi calciatori può alla lunga essere controproducente”.
Sugli impegni in europa e sul turn over effettuato in alcune gare il tecnico del Napoli ci tiene fare una precisazione: “Nelle partite di Europa League ho schierato la formazione che pensavo potesse darmi di più. Ho la fortuna di vedere tutta la settimana i miei giocatori ed in quelle occasioni ho creduto che un Cavani o un Lavezzi a 50% potesse rendere meno di una eventuale “riserva”. Ecco quindi perché bisogna in alcune circostanze fare delle scelte, anche perché sfruttare troppo certi calciatori può alla lunga essere controproducente”.
lunedì 22 novembre 2010
Venerato: “ Se non arriva Britos, pronto Criscito”
Ciro Venerato, giornalista “Rai”e esperto di dinamiche di calciomercato, ha rilasciato alcune dichiarazioni durante la trasmissione di “Canale34” “Number Two” . Ecco quanto evidenziato da “Tuttonapoli.net”: “ Il presidente De Laurentis nel post-partita di Napoli-Bologna, ha affermato che tra gennaio e giugno rinforzerà la rosa con tre nuovi innesti. Ecco i movimenti che si potrebbero concludere. Per la difesa il nome più ricorrente è quello di Britos del Bologna. La trattativa con i procuratori, del calciatore uruguaiano,sarebbe ben avvita. Addirittura si sarebbe trovato già l’accordo per l’ingaggio del calciatore, si raddoppierebbero i 400 mila euro che attualmente il difensore percepisce dal club felsineo. Il problema che sta bloccando questa trattativa è la momentanea irreperibilità del presidente del Bologna Porcedda. Se saltasse Britos, il Napoli punterebbe sul difensore del Genoa, Criscito. Ballardini vorrebbe sostituire il calciatore napoletano con Canini del Cagliari , e visti gli attuali problemi contrattuali , il difensore rossoblu potrebbe arrivare sotto il Vesuvio. Saltata definitivamente invece la trattativa per Ruiz dell’Espanyol, il calciatore avrebbe confidato di non essere interessato alla piazza partenopea. Un’altra pedina che potrebbe arrivare a Gennaio, è il difensore del Torino Ogbonna, che piace molto allo staff tecnico azzurro. Sicuramente ci saranno anche dei rinforzi in attacco. Per Gennaio si cerca il sostituto di Lavezzi e Cavani che sia disposto a fare panchina. I nomi sono tre, Pozzi e Marilungo della Sampdoria e Daniele Cacia del Piacenza, ma piace anche molto il giovane talentuoso dell’Empoli Fabbrini. Sempre in attacco , per Giugno è previsto un grande colpo. Vedad Ibisevic dell’Hoffenaim, Pazzini della Sampdoria, Giuseppe Rossi del Villareal e Gilardino della Fiorentina, sarebbero i nomi più papabili per il futuro bomber azzurro per la prossima stagione. A centrocampo, invece, si interverrà direttamente nella sessione estiva di calciomercato, gli occhi sono puntati sempre su Inler e Asamoha dell’Udinese, Sissoko della Juventus e Montolivo della Fiorentina. Si punterà molto su calciatori che giocano già in Europa, per favorire l’integrazione dei vari calciatori in squadra”.
Fonte: Tuttonapoli
Fonte: Tuttonapoli
Mazzarri: "Oggi meno belli ma concreti. Quando siamo al top non ce n'è per nessuno"
Il tecnico del Napoli, Walter Mazzarri, intervenuto ai microfoni di Mediaset Premium, ha rilasciato alcune dichiarazioni al termine della gara. Ecco quanto evidenziato da Tutto Napoli: "Oggi la nostra non è stata una grande prestazione; il risultato è fin troppo rotondo. Così come successo alla Lazio domenica scorsa, gli episodi stasera ci hanno sorriso. Solitamente siamo belli, ma poco concreti; stavolta la medaglia si è rovesciata".
Quanti e di che tipo potrebbero essere i ricambi da incastonare a questa rosa?: "Parlare di mercato non è compito mio. Insieme col presidente, direttore sportivo e direttore generale si deciderà sul da farsi. Riconfermare giovani talenti è di per sè un passo importante. Stiamo pian piano consolidando le basi di un grande progetto".
Allo stato attuale delle cose il Napoli è terzo in classifica. Tra le contendenti, quale squadra crede abbia qualcosina in più rispetto al suo organico?: "E' chiaro che Roma, Juve, Inter e Milan abbiano possibilità diverse. Quanto a prestazione però, quando siamo al top, non siamo stati secondi a nessuno".
Intervenuto poi ai microfoni di Radio Marte, Mazzarri aggiunge: In settimana sono piovute critiche su Hamsik e Maggio: "Maggio macina chilometri su quella fascia. E' un elemento preziosissimo sempre e comunque, quando poi va in rete diventa superlativo. Hamsik è uno che si sacrifica moltissimo per la squadra in fase di non possesso. Riesce ad essere decisivo che sia o meno in condizione".
Quanti e di che tipo potrebbero essere i ricambi da incastonare a questa rosa?: "Parlare di mercato non è compito mio. Insieme col presidente, direttore sportivo e direttore generale si deciderà sul da farsi. Riconfermare giovani talenti è di per sè un passo importante. Stiamo pian piano consolidando le basi di un grande progetto".
Allo stato attuale delle cose il Napoli è terzo in classifica. Tra le contendenti, quale squadra crede abbia qualcosina in più rispetto al suo organico?: "E' chiaro che Roma, Juve, Inter e Milan abbiano possibilità diverse. Quanto a prestazione però, quando siamo al top, non siamo stati secondi a nessuno".
Intervenuto poi ai microfoni di Radio Marte, Mazzarri aggiunge: In settimana sono piovute critiche su Hamsik e Maggio: "Maggio macina chilometri su quella fascia. E' un elemento preziosissimo sempre e comunque, quando poi va in rete diventa superlativo. Hamsik è uno che si sacrifica moltissimo per la squadra in fase di non possesso. Riesce ad essere decisivo che sia o meno in condizione".
domenica 21 novembre 2010
Bigon: "Vittoria importante. Peccato per l'infortunio di Cannavaro..."
Riccardo Bigon, direttore sportivo del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio Marte. Ecco quanto evidenziato da Tutto Napoli.net: "Il risultato dice un po’ troppo forse, perché non abbiamo avuto vita facile. Il Bologna ci ha messo in difficoltà, mentre noi abbiamo avuto negli episodi anche un pizzico di sorte. Questa è una vittoria importante, alla luce dei risultati delle altre squadre. L'infortunio di Cannavaro non ci voleva: domani ci saranno ulteriori accertamenti, anche se non dovrebbe essere nulla di grave. In settimana anche Zuniga ha accusato qualche problema. Speriamo di recuperare tutti in vista di un nuovo ciclo intenso di partite"
De Laurentiis: "Contento per Maggio e Sosa. Rinforzi? Tre acquisti tra gennaio e giugno"
Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha rilasciato alcune dichiarazioni al termine della gara.
"In tutte le squadre serve tempo per inserire i nuovi. Sono contento per il contributo che ha dato Sosa che sta dando sempre il suo contributo, gara dopo gara. Ci voleva il gol per Maggio che nell'ultimo periodo era abbastanza depresso, a lui si chiede sempre tanto perchè ci ha abituato bene e viveva un periodo un pò così".
RINFORZI - "Noi dobbiamo seguire le regole del fair play finanziario. Non bisogna fare tutto in fretta e in un solo colpo. Ingozzarsi può essere bello ma può portarti anche a strozzarti. Non ci dobbiamo far prendere dalla fretta, abbiamo fatto un programma di dieci anni e dopo cinque abbiamo raggiunto alcuni obiettivi e altri saranno raggiunti. Dobbiamo migliorare nel rapporto con l'estero, l'Europa League porta una crescita per la squadra perchè si può affrontare un Liverpool in un momento di crisi, con un cambio di proprietà, ma resta pur sempre il Liverpool. Acquisti a gennaio? Abbiamo bisogno di tre colpi tra gennaio e giugno Uno per reparto? Io parlo di acquisti in prospettiva, ma comunque potrebbero essere anche due in un reparto e uno in un altro settore".
SOCIETA' - "Ho investito molto sotto l'aspetto della ricerca dei giocatori e quindi a breve ci saranno anche risultati sotto questo punto di vista. La società monitora praticamente tutto il mondo e ci saranno delle acquisizioni in prospettiva. E' normale, però, che tutti possono sbagliare ma si cercherà di fare il massimo".
Fonte: TuttoNapoli
"In tutte le squadre serve tempo per inserire i nuovi. Sono contento per il contributo che ha dato Sosa che sta dando sempre il suo contributo, gara dopo gara. Ci voleva il gol per Maggio che nell'ultimo periodo era abbastanza depresso, a lui si chiede sempre tanto perchè ci ha abituato bene e viveva un periodo un pò così".
RINFORZI - "Noi dobbiamo seguire le regole del fair play finanziario. Non bisogna fare tutto in fretta e in un solo colpo. Ingozzarsi può essere bello ma può portarti anche a strozzarti. Non ci dobbiamo far prendere dalla fretta, abbiamo fatto un programma di dieci anni e dopo cinque abbiamo raggiunto alcuni obiettivi e altri saranno raggiunti. Dobbiamo migliorare nel rapporto con l'estero, l'Europa League porta una crescita per la squadra perchè si può affrontare un Liverpool in un momento di crisi, con un cambio di proprietà, ma resta pur sempre il Liverpool. Acquisti a gennaio? Abbiamo bisogno di tre colpi tra gennaio e giugno Uno per reparto? Io parlo di acquisti in prospettiva, ma comunque potrebbero essere anche due in un reparto e uno in un altro settore".
SOCIETA' - "Ho investito molto sotto l'aspetto della ricerca dei giocatori e quindi a breve ci saranno anche risultati sotto questo punto di vista. La società monitora praticamente tutto il mondo e ci saranno delle acquisizioni in prospettiva. E' normale, però, che tutti possono sbagliare ma si cercherà di fare il massimo".
Fonte: TuttoNapoli
venerdì 19 novembre 2010
Pazienza: "Pensavo di dover lasciare Napoli, ma Mazzarri mi ha rigenerato"
Michele Pazienza, centrocampista del Napoli, è il protagonista del salottino di “Marte Sport Live” in diretta sulle frequenze di Radio Marte. Ecco quanto evidenziato da Tutto Napoli: Cosa ne pensi della convocazione in nazionale degli oriundi?: “Se le regole lo permettono e se il cittì ritiene opportuno chiamarli, penso sia libero di farlo senza remore. Conosco bene il mister, so quanto sia preparato, così come lui sa cosa potrei dargli. Evidentemente per quelle che sono le sue idee di gioco, al momento, nel Napoli, non ci sono i giocatori che cerca. Io continuo a sperarci, mi piacerebbe almeno per una volta indossare la maglia della nazionale”.
Pesa avere così tanti nazionali in rosa?: “Certo. A tutti è noto con quanta minuzia di dettagli il mister prepari ogni gara. Le assenze un po’ pesano".
Il Napoli occupa attualmente la terza posizione in classifica. Quanto ancora può migliorare questa squadra?: “Io dico tanto. Così non fosse saremmo tutti preoccupati. Le critiche prese in verso e misura giusta sono motivo di crescita per noi. Le sconfitte, come le vittorie, una volta passate, vanno dimenticate. Quest’anno abbiamo dimostrato grande carattere anche giocando ogni tre giorni”.
Di Yebda che ci dici?: “Su di lui mi ero già espresso un mesetto fa, quando erano in tanti a criticarlo. Il compagno si è inserito completamente. Lo stesso vale per Sosa che, tra l'altro, è un grande uomo spogliatoio. Sono entrambi ingranaggi base del nostro organico”.
Adesso e non da poco ormai, Michele Pazienza è un elemento fondamentale per questo Napoli. Quello che Mazzarri definirebbe un"titolarissimo": "C’è stato solo un momento in cui pensavo che la mia avventura al Napoli fosse finita, esattamente all’inizio della scorsa stagione, quando non rientravo nei piani di Donadoni. Per me non c’era mercato visto che fino ad allora non ero riuscito a fare bene, al contrario di Blasi che andò via. Sono poi successe un paio di cose e la medaglia si è rovesciata. Mazzarri mi ha completamente rigenerato. Il mister sfrutta quelle che sono le mie caratteristiche nel migliore dei modi; tra l’altro il nostro rapporto è ottimo”.
Il Napoli vanta un gruppo affiatato. Obiettivi da tenere in considerazione?: “Ci sono elementi di grande spessore come Hamsik, Cavani e Lavezzi ed altri che, come me, sanno tirare fuori il meglio di sé al momento giusto. Possiamo fare dell’umiltà e dell’unione le nostre armi vincenti. Inutile parlare di obiettivi stagionali. Porseli non farebbe che farci vivere pressioni per niente fruttuose”.
Domenica attendete al San Paolo un Bologna che se la passa tutt’altro che bene…: “Non stiamo a preoccuparci dei loro problemi societari. Ci concentreremo soltanto su quelli che sono i nostri doveri. Le assenze di Mudingayi e Perez potrebbero tornarci utili, ma non credo gli avversari verranno qui a regalarci i tre punti. Dovremo conquistarli come sempre”.
E’ tempo di gol. Quando pensi ci regalerai questa gioia?: “In effetti coi tempi ci siamo. Spero di andare presto a segno”.
Pesa avere così tanti nazionali in rosa?: “Certo. A tutti è noto con quanta minuzia di dettagli il mister prepari ogni gara. Le assenze un po’ pesano".
Il Napoli occupa attualmente la terza posizione in classifica. Quanto ancora può migliorare questa squadra?: “Io dico tanto. Così non fosse saremmo tutti preoccupati. Le critiche prese in verso e misura giusta sono motivo di crescita per noi. Le sconfitte, come le vittorie, una volta passate, vanno dimenticate. Quest’anno abbiamo dimostrato grande carattere anche giocando ogni tre giorni”.
Di Yebda che ci dici?: “Su di lui mi ero già espresso un mesetto fa, quando erano in tanti a criticarlo. Il compagno si è inserito completamente. Lo stesso vale per Sosa che, tra l'altro, è un grande uomo spogliatoio. Sono entrambi ingranaggi base del nostro organico”.
Adesso e non da poco ormai, Michele Pazienza è un elemento fondamentale per questo Napoli. Quello che Mazzarri definirebbe un"titolarissimo": "C’è stato solo un momento in cui pensavo che la mia avventura al Napoli fosse finita, esattamente all’inizio della scorsa stagione, quando non rientravo nei piani di Donadoni. Per me non c’era mercato visto che fino ad allora non ero riuscito a fare bene, al contrario di Blasi che andò via. Sono poi successe un paio di cose e la medaglia si è rovesciata. Mazzarri mi ha completamente rigenerato. Il mister sfrutta quelle che sono le mie caratteristiche nel migliore dei modi; tra l’altro il nostro rapporto è ottimo”.
Il Napoli vanta un gruppo affiatato. Obiettivi da tenere in considerazione?: “Ci sono elementi di grande spessore come Hamsik, Cavani e Lavezzi ed altri che, come me, sanno tirare fuori il meglio di sé al momento giusto. Possiamo fare dell’umiltà e dell’unione le nostre armi vincenti. Inutile parlare di obiettivi stagionali. Porseli non farebbe che farci vivere pressioni per niente fruttuose”.
Domenica attendete al San Paolo un Bologna che se la passa tutt’altro che bene…: “Non stiamo a preoccuparci dei loro problemi societari. Ci concentreremo soltanto su quelli che sono i nostri doveri. Le assenze di Mudingayi e Perez potrebbero tornarci utili, ma non credo gli avversari verranno qui a regalarci i tre punti. Dovremo conquistarli come sempre”.
E’ tempo di gol. Quando pensi ci regalerai questa gioia?: “In effetti coi tempi ci siamo. Spero di andare presto a segno”.
Pastore: "Napoli club storico. Il pocho è un grande"
Per una volta intervistato dai suoi fans, il talento del Palermo, Javier Pastore, ha parlato a ruota libera delle sue aspettative, dei suoi sogni e di come vive il presente. La redazione di Mediagol.it riporta l’intervista rilasciata dal campione argentino.
Come ti sei sentito quando Maradona ti ha definito un maleducato del calcio?
“E’ stata una cosa incredibile essere chiamato così da una persona come Maradona. Sono molto felice che lui confidi in me”.
Ti piacerebbe giocare nel Napoli che fu di Maradona e che oggi è di Lavezzi, oppure nel Milan?
“E’ un grande club che ha molta storia nel calco italiano e poi il Pocho Lavezzi è un gran giocatore non mi dispiacerebbe poter giocare con lui. Anche il Milan è un altro club con tantissima storia, vedremo”.
Che ti manca dell’Argentina?
“Molto. E’ chiaro che è il paese dove sono nato e cresciuto e dove ho passato tutta la mia infanzia. Mi manca tutto del mio paese: la mia famiglia e miei amici. Ma in Italia sto bene”.
Come ti sei sentito quando Maradona ti ha definito un maleducato del calcio?
“E’ stata una cosa incredibile essere chiamato così da una persona come Maradona. Sono molto felice che lui confidi in me”.
Ti piacerebbe giocare nel Napoli che fu di Maradona e che oggi è di Lavezzi, oppure nel Milan?
“E’ un grande club che ha molta storia nel calco italiano e poi il Pocho Lavezzi è un gran giocatore non mi dispiacerebbe poter giocare con lui. Anche il Milan è un altro club con tantissima storia, vedremo”.
Che ti manca dell’Argentina?
“Molto. E’ chiaro che è il paese dove sono nato e cresciuto e dove ho passato tutta la mia infanzia. Mi manca tutto del mio paese: la mia famiglia e miei amici. Ma in Italia sto bene”.
giovedì 18 novembre 2010
Napoli-Bologna, i precedenti.Arbitra Gervasoni
LE 61 SFIDE
54 in campionato e 7 in Coppa Italia
29 vittorie del Napoli
22 pareggi
10 vittorie del Bologna
90 gol del Napoli
64 gol del Bologna
L’ultima vittoria del Napoli:
2-1 il 18 ottobre 2009
15’ p.t. Adailton (B), 27’ s.t. Quagliarella, 46’ s.t. Maggio (N)
L’ultimo pareggio:
1-1 il 14 febbraio 2009
20’ p.t. Maggio (N), 23’ p.t. Di Vaio (B)
L’ultima vittoria del Bologna:
1-5 il 22 ottobre 2000
4’ p.t. Wome (B), 24’ p.t. Baldini (N) (autogol), 7’ s.t. Signori (B), 18’ s.t. Moriero (N), 31’ s.t. Signori (B), 49’ s.t. Cruz (B)
- L'ARBITRO -
Andrea Gervasoni di Mantova, 35 anni, è alla quinta stagione nella Can di A e B.
L’esordio in serie A in Livorno-Torino 1-1 del 23 dicembre 2006.
Vanta 51 presenze in serie A e 37 in B
DODICI I PRECEDENTI CON IL NAPOLI
6 in serie A, 1 in serie B, 4 in serie C1 e 1 in coppa Italia
Quattro vittorie
l’ultima: Napoli-Salernitana 3-0 il 16 agosto 2009 (coppa Italia)
Sei pareggi
l’ultimo: Fiorentina-Napoli 1-1 il 29 agosto 2010
Due sconfitte
l’ultima: Genoa-Napoli 2-0 il 27 febbraio 2008
COSI' IN CARRIERA:
88 presenze (51 in A e 37 in B)
43 vittorie interne (il 48,9%)
31 pareggi (il 35,2%)
14 vittorie esterne (il 15,9%)
446 ammonizioni (circa 5 a partita)
35 espulsioni (quasi una ogni 2 partite)
31 rigori (circa uno ogni 3 partite)
2.942 falli fischiati (circa 33 a partita)
54 in campionato e 7 in Coppa Italia
29 vittorie del Napoli
22 pareggi
10 vittorie del Bologna
90 gol del Napoli
64 gol del Bologna
L’ultima vittoria del Napoli:
2-1 il 18 ottobre 2009
15’ p.t. Adailton (B), 27’ s.t. Quagliarella, 46’ s.t. Maggio (N)
L’ultimo pareggio:
1-1 il 14 febbraio 2009
20’ p.t. Maggio (N), 23’ p.t. Di Vaio (B)
L’ultima vittoria del Bologna:
1-5 il 22 ottobre 2000
4’ p.t. Wome (B), 24’ p.t. Baldini (N) (autogol), 7’ s.t. Signori (B), 18’ s.t. Moriero (N), 31’ s.t. Signori (B), 49’ s.t. Cruz (B)
- L'ARBITRO -
Andrea Gervasoni di Mantova, 35 anni, è alla quinta stagione nella Can di A e B.
L’esordio in serie A in Livorno-Torino 1-1 del 23 dicembre 2006.
Vanta 51 presenze in serie A e 37 in B
DODICI I PRECEDENTI CON IL NAPOLI
6 in serie A, 1 in serie B, 4 in serie C1 e 1 in coppa Italia
Quattro vittorie
l’ultima: Napoli-Salernitana 3-0 il 16 agosto 2009 (coppa Italia)
Sei pareggi
l’ultimo: Fiorentina-Napoli 1-1 il 29 agosto 2010
Due sconfitte
l’ultima: Genoa-Napoli 2-0 il 27 febbraio 2008
COSI' IN CARRIERA:
88 presenze (51 in A e 37 in B)
43 vittorie interne (il 48,9%)
31 pareggi (il 35,2%)
14 vittorie esterne (il 15,9%)
446 ammonizioni (circa 5 a partita)
35 espulsioni (quasi una ogni 2 partite)
31 rigori (circa uno ogni 3 partite)
2.942 falli fischiati (circa 33 a partita)
mercoledì 17 novembre 2010
De Sanctis va a Losanna per avere uno sconto sull'art 17
Morgan De Sanctis contro il suo passato. Ieri a Losanna il portiere del Napoli ha esposto le sue ragioni al Tas nel giudizio in cui l'Udinese reclama un risarcimento di circa 10 milioni di euro. Nel 2007 De Sanctis risolse in via unilaterale il contratto (grazie all'art 17 regolamento Fifa) dopo 7 stagioni in bianconero e si liberò per andare al Siviglia. In primo gradi la Fifa ha fissato in 3,9 milioni di euro l'indennizzo da liquidare al club friulano che era partito da una richiesta di 23 milioni di euro.
Le due linee
Il portiere (difeso dall'avvocato Vittorio Rigo e da Josè Maria Cruz) sostiene di dover restituire solo gli stipendi mancanti per un ammontare di 2 milioni (come era accaduto nel caso Webster). L'Udinese, invece, rappresentata da Franco Collavino e dai legali Jorge Ibarrola e Juan Crespo invoca l'opzione Mtuzalem, condannato a pagare 11 milioni perchè la Corte ha considerato il valore di mercato del centrocampista ora alla Lazio.
Prospettive
La questione suscita esteremo interesse proprio per capire l'interpretazione di una norma nata nel 2001 su ispirazione dell'Unione Europea, desiderosa di vedere applicati anche nel calcio i diritti di mobilità da tempo prassi nel mondo del lavoro. Occorre pazienza, però, per il verdetto previsto per l'anno nuovo.
Caso Pescara
Intanto la commissione vertenze ha stabilito che la Delfino Pescara 1936 deve restituire al Napoli 12 mila euro: cioè il contributo di solidarietà riconosciuto al momento del passaggio di De Sanctis dal Sivlglia al Napoli. Al club partenopeo, assistito dall'avvocato Mattia Grassani, è stato riconosciuto che il club in cui aveva giocato il portierec3rail Pescara Calcio, nel frattempo fallito. Quindi la società di De Cecco non ha diritti in materia.
Le due linee
Il portiere (difeso dall'avvocato Vittorio Rigo e da Josè Maria Cruz) sostiene di dover restituire solo gli stipendi mancanti per un ammontare di 2 milioni (come era accaduto nel caso Webster). L'Udinese, invece, rappresentata da Franco Collavino e dai legali Jorge Ibarrola e Juan Crespo invoca l'opzione Mtuzalem, condannato a pagare 11 milioni perchè la Corte ha considerato il valore di mercato del centrocampista ora alla Lazio.
Prospettive
La questione suscita esteremo interesse proprio per capire l'interpretazione di una norma nata nel 2001 su ispirazione dell'Unione Europea, desiderosa di vedere applicati anche nel calcio i diritti di mobilità da tempo prassi nel mondo del lavoro. Occorre pazienza, però, per il verdetto previsto per l'anno nuovo.
Caso Pescara
Intanto la commissione vertenze ha stabilito che la Delfino Pescara 1936 deve restituire al Napoli 12 mila euro: cioè il contributo di solidarietà riconosciuto al momento del passaggio di De Sanctis dal Sivlglia al Napoli. Al club partenopeo, assistito dall'avvocato Mattia Grassani, è stato riconosciuto che il club in cui aveva giocato il portierec3rail Pescara Calcio, nel frattempo fallito. Quindi la società di De Cecco non ha diritti in materia.
martedì 16 novembre 2010
Fassone: "A gennaio operazione di mercato. Faremo sentire la nostra voce in caso di errori arbitrali"
Marco Fassone, dg del Napoli è intervenuto nel corso di Marte Sport Live ed ha parlato del momento del Napoli. Il dirigente si è dimostrato perplesso riguardo la possibilità dello sciopero ed ha avuto anche da ridire sulle convocazioni di Cavani e Gargano per un' amichevole considerata di poco conto. Ecco quanto evidenziato da Tuttonapoli.net: "Sono fiducioso nel buon senso per quanto riguarda lo sciopero perchè credo che ci siano tutti i margini per trovare un'intesa. C'è stato un atteggiamento ostruzionistico nei nostri confronti e spero che venga fatta marcia indietro. Abbiamo più volte proposto a Campana di sederci ad un tavolo e di discutere. Capiamo che il grande pubblico non possa comprendere le ragioni di un eventuale sciopero. Hamsik deve andare a giocare una partita ufficiale che per la Slovacchia può avere un senso. Gli uruguaiani invece devono affrontare un lungo viaggio e saranno restituiti solo due giorni prima della gara. Ci saremmo aspettati da Tabarez un comportamento più amichevole. Evidentemente Gargano e Cavani sono così' importanti che non se ne possono privare neppure per le amichevoli. Fatto sta che avremo due giocatori stanchi con un forte fuso orario sulle spalle. Essere terzi è un grande risultato ma i primi bilanci vanno fatti a fine girone, abbiamo ancora da affrontare Inter e Juventus per capire realmente la situazione. Le nostre strategie dovrebbero essere apprezzate dai tifosi visto che reinvestiamo le risorse che la società mette a disposizione. Uno dei miei incarichi è quello di portare più ricavi possibile. Significa che a gennaio metteremo a segno un buon colpo ed a giugno ricorreremo sul mercato in maniera più efficacie con un altro innesto importante. Avremo la possibilità di poter rinforzare i vari reparti. Ho trovato strumentale la polemica della Juventus dopo la partita contro la Roma. Ho visto l' arbitraggio di Rizzoli e credo sia stato di alto livello, se proprio vogliamo dirla tutta, avevano da recriminare di più i giallorossi. Domenica c'è stato un episodio a nostro sfavore ma a Cagliari ci è andata bene. In alcune partite siamo stati avvantaggiati ed in altre no. Non mancheremo di far sentire la nostra voce in caso di episodi clamorosi".
Finito il ciclo terribile. Bilancio positivo, tra tante luci e qualche ombra
Dopo la bella vittoria di Cagliari, e la sconfitta di Roma con la Lazio, si può fare un primo resoconto della stagione, alla fine di questo ciclo conclusosi domenica con l’ottava partita in ventinove giorni. Tante le note positive, alcune e da non sottovalutare quelle negative.
Ben inteso che agli azzurri non si chiede di vincere lo scudetto, il terzo posto attuale è oro colato, soprattutto se conservato dopo una sconfitta. A voler considerare i freddi, ma pur sempre veritieri numeri, tra le squadre impegnate in Europa solo il Milan con 25 punti ha fatto meglio del Napoli. Che dunque, nonostante la doppia competizione, fino ad ora ha mantenuto fede al processo di crescita programmato dalla società: basti pensare che la squadra viaggia attualmente con tre punti in più rispetto alla classifica dell’anno scorso registrata alla stessa giornata. Fin qui tutto bene. C’è da chiedersi però se si riuscirà a mantenere questo rendimento fino a maggio; soprattutto se il Napoli si ritroverà a gennaio a giocare ancora in Europa. A quel punto, la società dovrà intervenire per migliorare una rosa forte e all’altezza negli undici titolari; migliorata sotto il profilo della quantità rispetto all’anno scorso, ma ancora carente in quanto a qualità nei cosiddetti rincalzi. Yebda sta venendo fuori, Sosa inizia a far intravedere le sue peculiarità: oltre loro due però, e a causa anche dell’infortunio di Lucarelli, Mazzarri non sembra fidarsi di altri uomini. Soprattutto in difesa, dove si annidano i problemi maggiori del Napoli di quest’anno.
CAVANI E LAVEZZI - Tra le belle novità ci sono sicuramente loro due. L’attaccante uruguaiano si sta confermando acquisto importantissimo, funzionale al gioco dell’allenatore, risolutivo della carenza di prolificità che l’anno scorso attanagliava la squadra. Lavezzi merita invece un discorso a parte. Le sue qualità non sono mai state in discussione, ma quest’anno è cambiato soprattutto l’atteggiamento. Più convinzione, maggiore responsabilità, il pocho sembra essere mentalmente maturato; e questa maturazione lo sta portando anche ad essere più incisivo sotto rete, qualità che gli mancava per essere considerato giocatore importante. In alcune partite si è caricato la squadra sulle spalle, regalando spunti da campione (con il Milan) e gol da cecchino (con il Cagliari). Anche domenica, pur non essendo al meglio, è stata sua l’unica vera occasione creata dal Napoli. E se quel pallone stampato sulla traversa fosse entrato, la partita avrebbe assunto una piega diversa.
LA DIFESA - E’ il reparto che fino ad ora ha destato le maggiori perplessità. De Sanctis si sta riconfermando ai livelli dell’anno scorso, ma è davanti a lui che le cose sembrano non funzionare al meglio. Cannavaro sta tenendo un rendimento poco costante (anche a causa delle numerose partite che è “costretto” a giocare), Campagnaro non infonde la solita sicurezza, Aronica e Grava sembrano aver perso smalto. Cribari viene impiegato pochissimo, e poi c’è il caso Santacroce. Considerato da molti un nuovo acquisto dopo gli infortuni patiti la scorsa stagione, il leoncino di Bahia pare non avere ancora la fiducia totale del tecnico: il Napoli dovrà decidere cosa fare, se puntare ciecamente sulla sua crescita, che rimane un interrogativo al momento senza risposta, oppure cederlo, magari inserendolo in qualche gustosa trattativa nel prossimo mercato. Mazzarri avrà il suo bel da fare per registrare il reparto su cui si fonda qualsiasi ambizione. E se necessario dovrà chiedere alla società uno sforzo importante a gennaio, per puntellare quello che al momento sembra l’anello più debole della rosa.
Fonte: Vincenzo Balzano Tuttonapoli.net
Ben inteso che agli azzurri non si chiede di vincere lo scudetto, il terzo posto attuale è oro colato, soprattutto se conservato dopo una sconfitta. A voler considerare i freddi, ma pur sempre veritieri numeri, tra le squadre impegnate in Europa solo il Milan con 25 punti ha fatto meglio del Napoli. Che dunque, nonostante la doppia competizione, fino ad ora ha mantenuto fede al processo di crescita programmato dalla società: basti pensare che la squadra viaggia attualmente con tre punti in più rispetto alla classifica dell’anno scorso registrata alla stessa giornata. Fin qui tutto bene. C’è da chiedersi però se si riuscirà a mantenere questo rendimento fino a maggio; soprattutto se il Napoli si ritroverà a gennaio a giocare ancora in Europa. A quel punto, la società dovrà intervenire per migliorare una rosa forte e all’altezza negli undici titolari; migliorata sotto il profilo della quantità rispetto all’anno scorso, ma ancora carente in quanto a qualità nei cosiddetti rincalzi. Yebda sta venendo fuori, Sosa inizia a far intravedere le sue peculiarità: oltre loro due però, e a causa anche dell’infortunio di Lucarelli, Mazzarri non sembra fidarsi di altri uomini. Soprattutto in difesa, dove si annidano i problemi maggiori del Napoli di quest’anno.
CAVANI E LAVEZZI - Tra le belle novità ci sono sicuramente loro due. L’attaccante uruguaiano si sta confermando acquisto importantissimo, funzionale al gioco dell’allenatore, risolutivo della carenza di prolificità che l’anno scorso attanagliava la squadra. Lavezzi merita invece un discorso a parte. Le sue qualità non sono mai state in discussione, ma quest’anno è cambiato soprattutto l’atteggiamento. Più convinzione, maggiore responsabilità, il pocho sembra essere mentalmente maturato; e questa maturazione lo sta portando anche ad essere più incisivo sotto rete, qualità che gli mancava per essere considerato giocatore importante. In alcune partite si è caricato la squadra sulle spalle, regalando spunti da campione (con il Milan) e gol da cecchino (con il Cagliari). Anche domenica, pur non essendo al meglio, è stata sua l’unica vera occasione creata dal Napoli. E se quel pallone stampato sulla traversa fosse entrato, la partita avrebbe assunto una piega diversa.
LA DIFESA - E’ il reparto che fino ad ora ha destato le maggiori perplessità. De Sanctis si sta riconfermando ai livelli dell’anno scorso, ma è davanti a lui che le cose sembrano non funzionare al meglio. Cannavaro sta tenendo un rendimento poco costante (anche a causa delle numerose partite che è “costretto” a giocare), Campagnaro non infonde la solita sicurezza, Aronica e Grava sembrano aver perso smalto. Cribari viene impiegato pochissimo, e poi c’è il caso Santacroce. Considerato da molti un nuovo acquisto dopo gli infortuni patiti la scorsa stagione, il leoncino di Bahia pare non avere ancora la fiducia totale del tecnico: il Napoli dovrà decidere cosa fare, se puntare ciecamente sulla sua crescita, che rimane un interrogativo al momento senza risposta, oppure cederlo, magari inserendolo in qualche gustosa trattativa nel prossimo mercato. Mazzarri avrà il suo bel da fare per registrare il reparto su cui si fonda qualsiasi ambizione. E se necessario dovrà chiedere alla società uno sforzo importante a gennaio, per puntellare quello che al momento sembra l’anello più debole della rosa.
Fonte: Vincenzo Balzano Tuttonapoli.net
lunedì 15 novembre 2010
Nedved incorona Hamisk: "E' forte quanto me, anzi di più..."
Nedved incorona Hamsik. L'ex centrocampista ceco, oggi dirigente della Juve, ha partecipato oggi a Bratislava alla presentazione del libro sulla vita e sulla carriera dello slovacco, "Il più giovane capitano Marek Hamsik", e ha avuto parole di elogio per il talento del Napoli: «Ci sono tutti i presupposti perché su Marek vengano scritti ancora altri libri. Alla sua età Marek è molto meglio di me e sono sicuro che potrà confermarsi nei prossimi anni».
LA SPERANZA DI HAMSIK - Il libro, che è stato presentato anche davanti al ct slovacco Weiss, sarà stampato in 5000 copie e all'inizio del prossimo anno sarà tradotto anche in italiano: «Spero che i giovani lettori di questo libro - ha detto Hamsik - possano vedere nel calcio una fonte di speranza».
LA SPERANZA DI HAMSIK - Il libro, che è stato presentato anche davanti al ct slovacco Weiss, sarà stampato in 5000 copie e all'inizio del prossimo anno sarà tradotto anche in italiano: «Spero che i giovani lettori di questo libro - ha detto Hamsik - possano vedere nel calcio una fonte di speranza».
domenica 14 novembre 2010
Mazzarri: "Gli episodi hanno deciso la gara. Erano più freschi di noi"
Il tecnico del Napoli, Walter Mazzarri, ha rilasciato alcune dichiarazioni al termine della gara. L'intervista è stata trasmessa in diretta su Radio Marte. Ecco quanto evidenziato da Tutto Napoli: “I ragazzi sono stremati. Con la partita di oggi si chiude un ciclo di ben otto gare disputate in soli 29 giorni. E’ chiaro non poter rendere al massimo quando si gioca così tanto. Se anche ci fosse toccato il posticipo, sono sicuro che qualcosina in più saremmo riusciti a dare. Gli episodi ci sono stati fatali. La Lazio è una signora squadra che riesce a fare da padrona nel proprio campo. Sono stati bravi a trovare il gol alla prima occasione e a difendere il vantaggio fino all’ultimo, riuscendo anche a raddoppiare in contropiede. Sulla prima rete c’è stata la sensazione che Zarate avesse toccato la palla col braccio. Se l’arbitro avesse fischiato, magari l’andazzo della partita avrebbe preso un’altra piega. Il calcio è anche questo. Oggi è andata bene alla Lazio. Direi che la situazione è da ritenersi naturale. Tra i club che partecipano alle coppe, siamo tra quelli che meglio sta figurando. Inevitabilmente si parla di mercato ...: "Numericamente la rosa c'è. Non si possono avere disponibili 50 giocatori. Vitale si è mosso molto bene; a mio avviso uno dei migliori oggi. Ribadisco, quando si gioca ogni 3 giorni, perdere qualche punto è da mettere in conto".
Fonte:Tuttonapoli
Fonte:Tuttonapoli
Mazzarri: "Abbiamo qualche infortunio. Grande rispetto per Reja"
Walter Mazzarri parla alla vigilia della sfida con la Lazio: “E’ una vigilia come tutte le altre. E’ la settima partita su dodici che giochiamo fuori casa, è importante chiudere bene questo ciclo. Sarà l’ottava partita in ventinove giorni. La partita è in un orario particolare, ci arriviamo un pochino in emergenza. Ci sono capitati diversi infortuni tutti insieme. Mi sarebbe piaciuto sfidare la Lazio con la formazione al completo”. Aronica e Dossena sono out, Pazienza, Campagnaro e Cavani non sono al meglio: “Vedremo su chi contare domani. Faranno un test, le alternative ci sono. Chi ha giocato meno, è all’altezza e l’ha dimostrato”. In città c’è grande entusiasmo: “La gente deve saper sognare, siamo contenti di aver restituito questa passione. La squadra gioca un bel calcio e piace ai nostri tifosi. Noi dobbiamo isolarci da tutto questo, per noi è importante come si lavora. Dobbiamo continuare a fare quello che stiamo facendo bene”. Anche perché la serie A è un campionato incerto: “Credo che ci sia grande equilibrio e non penso che il livellamento sia verso il basso. L’ha detto anche Chiellini, se i valori tecnici non sono al servizio della squadra si fa fatica. E se chi ne ha meno, adotta accorgimenti importanti, può mettere in difficoltà chiunque. Mi piace questa incertezza, è un campionato avvincente. Forse c’è maggiore differenza tra la prima e la seconda parte della classifica”. Petrucci ha definito questa sfida il derby tra società virtuose: “Fanno piacere queste parole. Il presidente del Coni ha elogiato il nostro comportamento anche per quanto riguarda il fair play finanziario. Lo ringrazio, sono complimenti stimolanti”. La Lazio è reduce da due sconfitte consecutive: “Ma noi siamo un pochino più stanchi di loro, hanno fatto riposare alcuni giocatori a Cesena. E’ una squadra viva, ha una rosa ampia che non avrebbe meritato di perdere. Reja è un allenatore serio ed esperto, lo dice anche la classifica. E’ un avversario da prendere con le molle. Non credo saranno remissivi. Rispetto tanto Reja. La Lazio rispecchia la sua mentalità e sta conquistando risultati importanti, Noi dovremo rischiare il meno possibile, non dobbiamo abbassarci troppo e poi esprimiamo il nostro gioco”. Il Napoli si affida a Lavezzi: “E’ in grande momento, ma il collettivo è sempre importante. Esprime il suo talento perché c’è una squadra intera che lo sostiene”. Reja è il grande ex: quattro anni sulla panchina azzurra. “Mi piacerebbe rimanere così a lungo, questa è la mia piazza ideale, è adatta al mio carattere. Ho bisogno di stimoli continui, spero di rimanere davvero tanto”. Il Napoli ha un gruppo collaudato: “Questo è sicuramente un vantaggio rispetto all’anno scorso. L’unica problema era gestire l’Europe League. Pensavo avessimo avuto maggiori difficoltà in campionato, invece no. E’ merito della crescita veloce dei nuovi che sono migliorati in maniera vertiginosa. Il turnover l’ha dimostrato. Era difficile prevedere il nostro terzo posto, stiamo crescendo”. Con una propensione al gol nei minuti finali: “Non è un calcolo matematico, ovviamente. E’ nel dna di questa squadra, ci crediamo sempre fino al novantacinquesimo. Abbiamo una mentalità che porta sempre al gol e quando la partita sta per finire, gli avversari credono di averla fatta franca, e noi riusciamo a centrare il risultato pieno. C’è anche una componente casuale, questo è ovvio, ma è una questione di atteggiamento”. Domani si gioca alle 12.30: “E’ difficile mangiare alle 9.15. Bisogna svegliarsi prima e cambiare un po’ le abitudini. A Cesena l’esperimento è andato bene, vedremo come andrà all’Olimpico. Il calcio è fatto di verifiche continue, la certezza assoluta non c’è mai”. Il Napoli si sta esprimendo bene in trasferta: “E’ una questione di mentalità. Dobbiamo giocare allo stesso modo, questo è il nostro segreto. Nella fase passiva, abbiamo dei nostri meccanismi per contrapporci agli avversari. Questo è fondamentale per essere protagonisti quando attacchiamo. Se giochiamo alti, riusciamo a mettere in difficoltà qualsiasi avversario. Vorrei chiudere bene domani questo ciclo, poi l’effetto San Paolo tornerà ad essere determinante”. E’ importante l’aspetto mentale: “Se siamo sgombri di testa, siamo sempre protagonisti. A Cagliari abbiamo dato la sensazione di sapere quello che volevamo. C’era il piglio giusto, la manovra era avvolgente e continua. Dobbiamo essere solo più concreti e cattivi, magari qualche volta possiamo trovare anche un gol da fuori area”. Benitez, Allegri e Del Neri dovranno preoccuparsi anche del Napoli: “Quando ci affrontano, avranno rispetto e considerazione. Ci considerano una grande squadra. Questo mi interessa”.
venerdì 12 novembre 2010
Lazio-Napoli, Lotito rilancia Zarate: tornerà, è un patrimonio della società .
Il caso Zarate non ha motivo di esistere, e se lo dice il patron, c’è da stare tranquilli.
Dopo la sostituzione in Cesena-Lazio e la panchina nel derby, in casa capitolina s’è creato un autentico caso Zarate, dovuto all’insubordinazione dell’argentino nei confronti del tecnico Reja, ignorato all’uscita dal campo nel match del Manuzzi.
Tutti avevano previsto una punizione per Mauro Zarate, ma Lotito preferisce adoperare il profilo del buon senso, difendendo a spada tratta il suo pupillo: «È importante che Zarate, come tutti, impari a ragionare col ‘noì e non con l”io’. Ma mister Reja sa bene cosa deve fare all’interno dello spogliatoio. Mauro è giovane e si riprenderà».
Il patron della Lazio non vuole intromettersi in affari di spogliatoio, specificando che è prematuro parlare di voci di mercato riguardanti Zarate: «Una squadra è composta da tanti giocatori, ognuno ha un profilo e un carattere diverso dagli altri, ma è importante che tutti capiscano che bisogna ragionare con il ‘noI’ e non con l”io’. Nel momento in cui tutti faranno questo, i risultati saranno migliori. Non voglio alimentare polemiche su Zarate, i problemi si affrontano internamente e poi sono questioni che competono a mister Reja. Siamo a novembre, non è un problema attuale perché il mercato apre a gennaio, quindi ne riparleremo. Purtroppo tutti i giocatori hanno alti e bassi, ma sono convinto che lui abbia grandi potenzialità e potrà riaffermarlo sul campo. Si tratta solo di trovare la miscela giusta. Il problema è la pressione esterna, è un ragazzo giovane al quale non fanno bene tutte queste pressioni. Io ho sempre detto che la squadra è composta da tanti giocatori. Zàrate ha grandi potenzialità, è in grado di dare il suo apporto, si tratta solo di trovare le condizioni per far si che possa essere un valore aggiunto».
Dopo la sostituzione in Cesena-Lazio e la panchina nel derby, in casa capitolina s’è creato un autentico caso Zarate, dovuto all’insubordinazione dell’argentino nei confronti del tecnico Reja, ignorato all’uscita dal campo nel match del Manuzzi.
Tutti avevano previsto una punizione per Mauro Zarate, ma Lotito preferisce adoperare il profilo del buon senso, difendendo a spada tratta il suo pupillo: «È importante che Zarate, come tutti, impari a ragionare col ‘noì e non con l”io’. Ma mister Reja sa bene cosa deve fare all’interno dello spogliatoio. Mauro è giovane e si riprenderà».
Il patron della Lazio non vuole intromettersi in affari di spogliatoio, specificando che è prematuro parlare di voci di mercato riguardanti Zarate: «Una squadra è composta da tanti giocatori, ognuno ha un profilo e un carattere diverso dagli altri, ma è importante che tutti capiscano che bisogna ragionare con il ‘noI’ e non con l”io’. Nel momento in cui tutti faranno questo, i risultati saranno migliori. Non voglio alimentare polemiche su Zarate, i problemi si affrontano internamente e poi sono questioni che competono a mister Reja. Siamo a novembre, non è un problema attuale perché il mercato apre a gennaio, quindi ne riparleremo. Purtroppo tutti i giocatori hanno alti e bassi, ma sono convinto che lui abbia grandi potenzialità e potrà riaffermarlo sul campo. Si tratta solo di trovare la miscela giusta. Il problema è la pressione esterna, è un ragazzo giovane al quale non fanno bene tutte queste pressioni. Io ho sempre detto che la squadra è composta da tanti giocatori. Zàrate ha grandi potenzialità, è in grado di dare il suo apporto, si tratta solo di trovare le condizioni per far si che possa essere un valore aggiunto».
Intervisa Del corriere del mezzogiorno a Gargano.
Amato o odiato. Applaudito o fischiato, di lui si parla sempre e comunque. Walter Gargano è il polmone d’acciaio del centrocampo del Napoli, la pulce fastidiosa. La mente e la forza del suo spogliatoio. Chi l’avrebbe mai detto che quel piccoletto dalla corsa folle e la testa dura fosse un concentrato di così tanta devozione? Capace addirittura di pronosticare e azzecare pronostici mondiali per la sua Nazionale uruguaiana? Lo confermano oggi i suoi compagni, lo ammette anche il suo allenatore. Che pure quando sbaglia (e a volte succede) ha sempre un motivo validissimo per continuare a stimarlo. Possibile? Sì, chè Gargano non si ferma, nè si arrende. Mai. Piaccia o no, anche lui è indispensabile. La partita più bella, mercoledì a Cagliari. La notizia più brutta, la squalifica per somma di ammonizioni (salterà la Lazio). Non ne fa un dramma. Il calcio è la sua vita, ma vivaddio, ci sono anche altre priorità. «Scusa, ma sto cucinando. Ci sentiamo tra un po’». L’esordio mette assai curiosità, perché poi non parla spesso con i giornalisti. E quando lo fa non è mai banale, men che meno prevedibile.
Gargano ai fornelli. L’altra passione?
«No, no. Lo faccio di tanto in tanto. Quando sono particolarmente ispirato. Poi a casa ci sono mio padre Walter e mio fratello Tadeo. Asado per tutti».
Ma non è una specialità argentina?
(ride) «Basta con questa Argentina, anche l’Uruguay ha una sua tradizione di carni. E anche molto buone. Posso insegnare, io».
Caspita. Lezioni anche di calcio?
«Macché, devo farne di strada. Ma da quando sono arrivato a Napoli credo di essere maturato, cresciuto. Insomma, sbaglio molto molto meno».
Beh, prof di calcio no. Ma in mezzo al campo la sua voce si fa sentire. Cosa fa durante le gare, il vice di Mazzarri?
«Non ci penso proprio, ma sono un lottatore. Vorrei che la mia squadra fosse concentrata fino all’ultimo secondo dell’ultimo minuto. A volte urlo per tenere alta l’attenzione, sia in difesa che con i miei amici attaccanti. Così… se qualcuno si distrae, penso io a svegliarlo».
I tifosi, la settimana scorsa al San Paolo, hanno fischiato quando lei è uscito dal campo. Si è arrabbiato?
«Intimamente sì, ero proprio incazzato. Ma sono fatto così, e so che devo stare un po’ più calmo. Poi dopo li ho capiti, non avevo giocato bene. Ma anche loro devono capire che non siamo macchine. Può capitare di fare errori, anche perché giochiamo tanto. L’importante è sudare la maglia per la squadra. Io lo faccio sempre. E poi (ride ancora) perché se sbagliano Pocho, Edi o Marek nessuno li fischia?».
Ma quello è il tridente delle meraviglie.
«Certo, è vero. Ma senza il lavoro di tutti noi, probabilmente quel tridente funzionerebbe molto meno. Lavoriamo per un Napoli che sia il gruppo e non i singoli. La forza è proprio questa».
Più corsa o più tecnica?
«Che domande? La corsa».
Ma le punizioni le vuole battere sempre lei.
«Scherziamo in allenamento, prendo in giro Pocho. Poi in campo non dico mai: vado io. È giusto che vada al tiro chi se la sente».
Ha vinto lo scudetto col Danubio, pensa di poterlo vincere anche col Napoli?
«Sicuramente mi piacerebbe. C’era anche Cavani quando vincemmo col Danubio e anche suo fratello. Con Edi potremmo ripeterci qui».
Oracolo Gargano: prima dei Mondiali, pronosticò l’Uruguay tra le prime quattro squadre. Azzeccò e nello spogliatoio fu festa per lei. La palla di vetro le ha suggerito anche cosa farà il Napoli quest’anno?
«Di sicuro miglioriamo l’obiettivo dell’anno scorso».
Che era sesto posto. Quindi?
«Beh, vedo il Napoli terzo o quarto. Bisogna mettercela tutta».
Reja, Donadoni e Mazzarri. Un aggettivo per i tre tecnici che ha conosciuto a Napoli.
«Reja: positivo. Donadoni: sfortunato. Mazzarri: grintoso. Tutti e tre grandi persone».
Un pregio e un difetto di Mazzarri.
«È un grandissimo motivatore. I difetti sono due: fuma troppo ed è spesso scontento».
Scontento?
«Sì, lui ci vorrebbe perfetti, lavora per questo. E dà tutto se stesso. Ma anche a lui dico: mister, ma non siamo macchine».
Sudamericani e napoletani: amici o nemici?
«Amici. Lo ripeto, siamo un gruppo molto unito. Magari noi sudamericani abbiamo abitudini particolari e può sembrare che qualche volta facciamo gruppo. Ma invitiamo sempre tutti».
Secondo lei, perché Quagliarella è andato via?
«Mah. Quando l’ho saputo mi è dispiaciuto. Lui è un grande calciatore. E anche adesso ci avrebbe fatto comodo. Peccato».
Nessuna frizione nello spogliatoio? Lui fa trapelare qualcosa del genere.
«Non lo so cosa dice. Lui pensava che noi parlassimo male di lui. Non è vero, posso garantirlo. Credo piuttosto che da napoletano sia arrivato a Napoli credendo di poter essere subito il primo e non uno uguale agli altri. Forse si è sentito tradito anche un po’ dalla gente perché non era il numero uno. Comunque, davvero mi dispiace. Lui è forte».
Il suo asado si sta raffreddando?
«Un po’ sì. C’è mia moglie Miska che prova a tenerlo in caldo».
Sua moglie?
«Sì, lo sarà il 23 dicembre. Ci sposiamo in Uruguay, nostro figlio Matias sarà felice».
Quadretto di famiglia ideale.
«Meraviglioso. La mia vita con loro due è cambiata. Miska è bellissima, la amo ogni giorno di più. Ho una famiglia speciale».
Un cognato speciale, Hamsik. Ma Uruguay e Slovacchia cosa hanno in comune?
«Niente e quindi tutto. Un confronto ogni giorno più interessante».
Monica Scozzafava
Corriere del Mezzogiorno
Ringrazio l'amico Nisida che e sempre attento a tutte le notizie che riguardano il calcio Napoli sei un grande
Gargano ai fornelli. L’altra passione?
«No, no. Lo faccio di tanto in tanto. Quando sono particolarmente ispirato. Poi a casa ci sono mio padre Walter e mio fratello Tadeo. Asado per tutti».
Ma non è una specialità argentina?
(ride) «Basta con questa Argentina, anche l’Uruguay ha una sua tradizione di carni. E anche molto buone. Posso insegnare, io».
Caspita. Lezioni anche di calcio?
«Macché, devo farne di strada. Ma da quando sono arrivato a Napoli credo di essere maturato, cresciuto. Insomma, sbaglio molto molto meno».
Beh, prof di calcio no. Ma in mezzo al campo la sua voce si fa sentire. Cosa fa durante le gare, il vice di Mazzarri?
«Non ci penso proprio, ma sono un lottatore. Vorrei che la mia squadra fosse concentrata fino all’ultimo secondo dell’ultimo minuto. A volte urlo per tenere alta l’attenzione, sia in difesa che con i miei amici attaccanti. Così… se qualcuno si distrae, penso io a svegliarlo».
I tifosi, la settimana scorsa al San Paolo, hanno fischiato quando lei è uscito dal campo. Si è arrabbiato?
«Intimamente sì, ero proprio incazzato. Ma sono fatto così, e so che devo stare un po’ più calmo. Poi dopo li ho capiti, non avevo giocato bene. Ma anche loro devono capire che non siamo macchine. Può capitare di fare errori, anche perché giochiamo tanto. L’importante è sudare la maglia per la squadra. Io lo faccio sempre. E poi (ride ancora) perché se sbagliano Pocho, Edi o Marek nessuno li fischia?».
Ma quello è il tridente delle meraviglie.
«Certo, è vero. Ma senza il lavoro di tutti noi, probabilmente quel tridente funzionerebbe molto meno. Lavoriamo per un Napoli che sia il gruppo e non i singoli. La forza è proprio questa».
Più corsa o più tecnica?
«Che domande? La corsa».
Ma le punizioni le vuole battere sempre lei.
«Scherziamo in allenamento, prendo in giro Pocho. Poi in campo non dico mai: vado io. È giusto che vada al tiro chi se la sente».
Ha vinto lo scudetto col Danubio, pensa di poterlo vincere anche col Napoli?
«Sicuramente mi piacerebbe. C’era anche Cavani quando vincemmo col Danubio e anche suo fratello. Con Edi potremmo ripeterci qui».
Oracolo Gargano: prima dei Mondiali, pronosticò l’Uruguay tra le prime quattro squadre. Azzeccò e nello spogliatoio fu festa per lei. La palla di vetro le ha suggerito anche cosa farà il Napoli quest’anno?
«Di sicuro miglioriamo l’obiettivo dell’anno scorso».
Che era sesto posto. Quindi?
«Beh, vedo il Napoli terzo o quarto. Bisogna mettercela tutta».
Reja, Donadoni e Mazzarri. Un aggettivo per i tre tecnici che ha conosciuto a Napoli.
«Reja: positivo. Donadoni: sfortunato. Mazzarri: grintoso. Tutti e tre grandi persone».
Un pregio e un difetto di Mazzarri.
«È un grandissimo motivatore. I difetti sono due: fuma troppo ed è spesso scontento».
Scontento?
«Sì, lui ci vorrebbe perfetti, lavora per questo. E dà tutto se stesso. Ma anche a lui dico: mister, ma non siamo macchine».
Sudamericani e napoletani: amici o nemici?
«Amici. Lo ripeto, siamo un gruppo molto unito. Magari noi sudamericani abbiamo abitudini particolari e può sembrare che qualche volta facciamo gruppo. Ma invitiamo sempre tutti».
Secondo lei, perché Quagliarella è andato via?
«Mah. Quando l’ho saputo mi è dispiaciuto. Lui è un grande calciatore. E anche adesso ci avrebbe fatto comodo. Peccato».
Nessuna frizione nello spogliatoio? Lui fa trapelare qualcosa del genere.
«Non lo so cosa dice. Lui pensava che noi parlassimo male di lui. Non è vero, posso garantirlo. Credo piuttosto che da napoletano sia arrivato a Napoli credendo di poter essere subito il primo e non uno uguale agli altri. Forse si è sentito tradito anche un po’ dalla gente perché non era il numero uno. Comunque, davvero mi dispiace. Lui è forte».
Il suo asado si sta raffreddando?
«Un po’ sì. C’è mia moglie Miska che prova a tenerlo in caldo».
Sua moglie?
«Sì, lo sarà il 23 dicembre. Ci sposiamo in Uruguay, nostro figlio Matias sarà felice».
Quadretto di famiglia ideale.
«Meraviglioso. La mia vita con loro due è cambiata. Miska è bellissima, la amo ogni giorno di più. Ho una famiglia speciale».
Un cognato speciale, Hamsik. Ma Uruguay e Slovacchia cosa hanno in comune?
«Niente e quindi tutto. Un confronto ogni giorno più interessante».
Monica Scozzafava
Corriere del Mezzogiorno
Ringrazio l'amico Nisida che e sempre attento a tutte le notizie che riguardano il calcio Napoli sei un grande
giovedì 11 novembre 2010
E' morto Dino De Laurentiis, zio di Aurelio
Lutto in casa Napoli. Nella notte è morto a Los Angeles Dino De Laurentiis, zio del presidente azzurro Aurelio. Tra i migliori produttori cinematografici della storia, Dino De Laurentiis era originario di Torre Annunziata, dove era nato nel 1919. Considerato uno dei padri fondatori del cinema italiano, De Laurentiis si era trasferito negli Stati Uniti ad inizio anni '70: in America la consacrazione definitiva, con il riconoscimento di essere giudice dell'Academy of Motion Picture Arts and Sciences, per il Premio Oscar. Dino de Laurentiis ha prodotto alcuni tra i film più celebri del cinema italiano, da Riso Amaro (1948) di Giuseppe De Santis a Napoli milionaria (1950) di Eduardo De Filippo, da Dov'é la libertà? (1954) di Roberto Rossellini a Miseria e nobiltà (1954) di Mario Mattoli e La grande guerra (1959) di Mario Monicelli, con Alberto Sordi e Vittorio Gassman, Leone d'Oro a Venezia. Nel 1948 con Carlo Ponti ha costituito la Ponti-De Laurentis e ha realizzato il primo film italiano a colori, Totò a colori (1952) per la regia di Steno. Con Federico Fellini sono arrivati poi La strada e Le notti di Cabiria, ambedue premi Oscar per il miglior film straniero. Nel 1957 ha sposato l'attrice Silvana Mangano, morta nel 1989. Ha anche realizzato gli studi di Dinocittà vicino Roma e anche in America ha prodotto pellicole di grande successo, come I tre giorni del Condor di Sidney Lumet, Il giustiziere della notte di Michael Winner (1974, con Charles Bronson), i remake di King Kong di John Guillermin (1976) e di Il Bounty di Roger Donaldson (1984, con Mel Gibson) oltre all'Anno del dragone di Michael Cimino. Tra le pellicole più recenti, Hannibal di Ridley Scott.
Condoglianze da parte di tutto lo blog AMOREAZZURRO riposa in pace grande Dino De Laurentis
Condoglianze da parte di tutto lo blog AMOREAZZURRO riposa in pace grande Dino De Laurentis
Il Pocho torna "Loco" per una notte e serve la sua vendetta "freddissima"
Se la vendetta è un piatto che va servito freddo, allora Ezequiel Lavezzi deve proprio essere un gran vendicativo! Ha atteso infatti l’ultimo minuto di recupero, anzi oltre per servire il suo personale conto al Cagliari ed ad uno stadio che per il Napoli, i suoi tifosi e lo stesso argentino stava quasi diventando una maledizione. Riesumare la triste querelle con il presidente Cellino è quasi superfluo. Di fatto dal ritorno in A gli azzurri non avevano mai battuto gli isolani ed in quello stadio avevano dovuto subire l’incredibile rimonta del 27 gennaio 2008 quando avanti di un gol il Napoli subì 2 reti nel recupero con la rete decisiva sul campo di Conti al 95’ ed i noti insulti di Cellino dagli spalti. Già da allora covava il suo desiderio di rivincita il Pocho, per degli episodi che offendevano un popolo, quello napoletano, che iniziava a sentire suo. Ha dovuto attendere quasi 3 anni per completare il suo piano dopo che lo scorso anno aveva assaporato il sapore per poi rischiare di buttare giù un altro boccone amaro. Nella sfida del 12 dicembre 2009 il Pocho la sua rete, splendida, l’aveva segnata ma non bastò per violare il campo cagliaritano. La rocambolesca gara costò anche un cartellino rosso a Lavezzi, che innervosito dall’ennesimo “piano” andato all’aria scagliò una pallonata all’allora tecnico isolano Allegri. E’ fatto così Lavezzi, bravo ragazzo dal cuore d’oro ma…toccategli tutto ma non Napoli ed i napoletani. Quasi un anno dopo si ripresenta con il progetto di rivincita, diabolico, al Sant’Elia. Battere il Cagliari in modo ancora più bruciante. Non all’ultimo minuto di recupero. Troppo banale. OLTRE. Un contropiede fulmineo, una rabbia in quello scatto a testimoniare che quella non era una gara come tutte le altre. Lo ha confessato capitan Cannavaro. E per un gol che vale più dei 3 punti, l’argentino ha riesumato uno dei suo marchi di fabbrica. L’esultanza con tuffo nei cartelloni. Esultanza proposta per la prima volta in Argentina, quando giocava con la maglia del San Lorenzo, dopo aver segnato una splendida rete al Boca Juniors. I rivali di molti quando giochi in Argentina in una squadra diversa dal Boca. Quell’esultanza aveva fu uno dei motivi del soprannome di “Loco”. Il pazzo. Quell’esultanza l’ aveva riproposta anche lo scorso anno all’Olimpico contro la Roma nel momentaneo ed illusorio vantaggio partenopeo. Evidentemente i tifosi gli avevano trasmesso la forte rivalità con i giallorossi. Nella magica notte del Sant’Elia rieccolo, per pochi secondi, il Pocho Loco. Quella corsa rabbiosa, quel destro potente e quel tuffo liberatorio nei cartelloni. Vendetta è fatta. Sportiva si intende. Grazie Lavezzi.
Complimenti ad Arturo Minervini per questo bellissimo articolo pubblicato su tuttonapoli e con un pocho così e giusto continuare a sognare.
Fonte: Tuttonapoli
Complimenti ad Arturo Minervini per questo bellissimo articolo pubblicato su tuttonapoli e con un pocho così e giusto continuare a sognare.
Fonte: Tuttonapoli
mercoledì 10 novembre 2010
Cannavaro: "Abbiamo vendicato i nostri tifosi dopo gli episodi di 3 anni fa"
E’ raggiante il capitano Paolo Cannavaro al termine dell’incredibile vittoria del suo Napoli sul campo del Cagliari. Una vittoria che ha un sapore particolare per tutti i tifosi azzurri: “Oggi abbiamo dato un grande segnale al campionato e regalato una grande rivincita ai napoletani dopo quello che era accaduto 3 anni fa (Cannavaro si riferisce evidentemente agli insulti di Cellino ed alle violenze subite da alcuni giornalisti al termine di quel Cagliari-Napoli 2-1 ndr) . Per dirlo in napoletano “Ci siamo tolti gli schiaffi da faccia”. Tutti sanno a cosa mi riferisco, oggi più che la per la classifica sono felice per la vittoria su questo campo, un regalo che volevamo fare ai nostri tifosi”. Sul momento magico degli azzurri: “Tutti stanno dando il loro contributo, anche quelli che avevano giocato di meno all’inizio della stagione. Gli attaccanti in queste partite si stanno sacrificando molto e ci danno una mano in fase difensive”. Ancora una volta una squadra letale in trasferta: “Al San Paolo incontriamo squadre che rinunciano a giocare e lasciano pochi spazi. In trasferta le nostre punte hanno maggiore possibilità di esprimere il loro potenziale Ora l’entusiamo è alle stelle, ma dobbiamo restare concentrati per preparare al meglio la difficile partita con la Lazio”.
Grande capitano noi tifosi napoletani vi vogliamo sempre così grande Napoli che emozione al vostro GOL vi AMO
Grande capitano noi tifosi napoletani vi vogliamo sempre così grande Napoli che emozione al vostro GOL vi AMO
CAGLIARI-NAPOLI, PROBABILI FORMAZION
Il Cagliari dopo il pareggio di Udine vuole sfruttare il doppio turno casalingo per migliorare la propria posizione di classifica che attualmente è leggermente deludente rispetto alle ultime due stagioni. Bisoli deve fare a meno di Pisano, Lazzari, Ragatzu e Sivakov infortunati. Rosa di buon livello e molto equilibrata in tutti i reparti ma che non consente, come normale che sia per una squadra non impegnata nelle coppe, un turnover per il turno infrasettimanale. In difesa Canini e Astori al centro, Perico e Agostini sugli esterni. A centrocampo Conti, Biondini e Nainggolan mentre in attacco Cossu agirà da rifinitore alle spalle di Matri e Nenè.
Mazzarri dovrebbe continuare a far ruotare la rosa a disposizione per dosare le energie dei titolari. In difesa un turno di riposo a Campagnaro mentre rientrano dal primo minuto Cannavaro e Aronica. Grava si gioca la maglia da titolare con Santacroce. A centrocampo verso la riconferma da titolare Yebda che questa farà coppia con Gargano visto che Pazienza è rimasto a casa per problemi muscolari. Sugli esterni Maggio e Dossena potrebbero riprendersi una maglia da titolare dopo un turno di riposo. In attacco rientra Lavezzi dal primo minuto e Sosa questa volta potrebbe far rifiatare Cavani.
CAGLIARI (4-3-1-2): Agazzi; Perico, Canini, Astori, Agostini; Conti, Biondini, Nainggolan; Cossu; Matri, Nenè. A disposizione. Pelizzoli, Biasi, Ariaudo, Giorico, Pinardi, Laner, Acquafresca. All. Bisoli
NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis; Grava, Cannavaro, Aronica; Maggio, Yebda, Gargano, Dossena; Hamsik, Sosa; Lavezzi. A disposizione: Iezzo, Santacroce, Cribari, Blasi, Zuniga, Dumitru, Cavani. All. Mazzarri.
ARBITRO: Rocchi di Firenze (Papi-Niccolai, quarto uomo: Gallione)
Diretta Tv su Sky Sport 3 (canale 203) e Sky Calcio 6 (canale 256) e Mediaset Premium. Diretta radiofonica su Radio Marte. Diretta testuale con ampio pre e post-partita su Tutto Napoli.net
STATISTICHE - L’ultimo gol subito in gare interne ufficiali dal Cagliari risale al 17 ottobre scorso quando, in serie A, venne sconfitto per 0-1 dall’Inter. L’autore del gol nerazzurro fu Eto’o al 39’: da allora si contano i restanti 51’ di quel match, più le partite vinte contro Piacenza (3-0 in coppa Italia) e Bologna (2-0 in campionato), per un totale di 231’ di inviolabilità casalinga.
Il Cagliari è una delle 6 squadre della serie A 2010/11, assieme a Bologna, Brescia, Chievo Verona, Juventus e Lecce, ad aver effettuato tutte le 30 possibili sostituzioni nei primi 10 turni di campionato.
Il Cagliari va in gol nelle gare casalinghe contro il Napoli da 8 partite di fila, per un totale di 14 marcature. Ultimo stop il 28 maggio 1995, giorno dell’ultima vittoria partenopea in Sardegna, 1-0 in A con rete al 16’ di Pecchia. Mai nella storia dei precedenti Cagliari-Napoli in terra sarda i rossoblu avevano segnato con tanta frequenza.
Il Napoli ha sempre segnato almeno un gol in ciascuna delle 10 partite disputate nella serie A 2010/11, per un totale di 17 reti all’attivo, unica tra le 20 squadre a detenere questo primato. L’ultimo digiuno campano in campionato risale al 16 maggio scorso quando venne superato per 0-2 in casa della Sampdoria.
Il Napoli ha perduto solo una delle ultime 10 trasferte disputate in serie A: è accaduto lo scorso 16 maggio quando venne superato per 0-1 in casa della Sampdoria. Nelle altre 9 partite prese in esame lo score esterno campano è di 5 successi e 4 pareggi (tutti per 1-1). Nella serie A 2010/11 il bilancio esterno dei campani è di 3 vittorie e 2 pareggi, una delle due squadre ancora imbattute fuori casa, accanto alla Sampdoria.
Il Napoli è la squadra della serie A 2010/11 ad aver finora segnato il maggior numero di gol nel quarto d’ora finale di gara: dal 76’ al 90’, recuperi inclusi, sono stati 10 sui 17 totali (58,8% del totale).
martedì 9 novembre 2010
Cannavaro si confessa: "Napoli, aspetto ancora. Perchè se fosse stata un'altra squadra..."
"La squadra c'è, i calciatori sono validi. Sarà difficile, e noi cercheremo in tutti i modi di qualificarci per l'Europa League. Ma se dovesse arrivare la Champions sarebbe ancora meglio". Le parole di un capitano. Quelle che Paolo Cannavaro ha affidato in un'intervista esclusiva al Roma: "La doppia competizione ci toglie tante energie, sia fisiche che soprattutto mentali. Siamo sempre in campo, la settimana tipo fatta solo di allenamenti è un ricordo dell'anno scorso. Riposare a volte può essere un toccasana, per me lo è stato con il Parma. Con questi ritmi, diventa rischioso giocare sempre: ci sono così tante partite che saltarne qualcuna non è assolutamente un problema"
NAZIONALE - "Lavezzi ha detto che meriterei la convocazione? Io ci spero sempre, anche se Prandelli gioca con un modulo diverso dal nostro. Magari più avanti ci sarà spazio anche per noi. Per dimostrare che anche noi sappiamo giocare così..."
LIVERPOOL - "Rimane un'esperienza da ricordare. Il colpaccio lì sarebbe stato storico, ma la lezione è stata utile per la nostra crescita. Abbiamo capito la differenza tra un giocatore bravo ed un campione: Gerrard lo è. Oltre i tre gol, ho visto un calciatore affamato, voglioso di spaccare tutto, e alla fine ci è riuscito. Questa mentalità dobbiamo fare nostra per crescere ancora. Rimane l'emozione di essere sceso in campo ad Anfield; all'inizio ero un pò contratto. Per uno che è venuto a Napoli in serie B, quella partita nello stadio perfetto ha rappresentato il top. Gli striscioni offensivi? Da napoletano ho provato tanta rabbia. Siamo stati presi in giro anche lì. Prima sulla spazzatura il concetto era che a sbagliare fossero stati i politici che ci amministrano. Ora inizio a pensare che sia anche colpa della nostra mentalità. Sarebbe bello rivincere lo scudetto certo, ma soprattutto quello della civiltà. Io vivrò sempre a Napoli, ma ho avuto la fortuna di capire fuori le cose come funzionano. Tutti dovrebbero farlo, in modo da capire come si vive meglio altrove, mentre nella nostra città così solare non è possibile"
QUAGLIARELLA - "Abbiamo saputo che andava via quando eravamo in albergo a Boras. E' stata una doccia fredda, giustamente il napoletano ci è rimasto male. Non ho avuto modo di confrontarmi con lui, è andata così e non mi va di commentare. Clan nello spogliatoio? Non in senso negativo. E' ovvio che giocatori che vengono da uno stesso paese o da paesi con tradizioni simili possano trascorrere più tempo insieme. E' ciò che farebbe chiunque di noi se andasse a giocare all'estero. Possono esserci divergenze sulla musica, la cumbia magari non può piacere a tutti, ma devo dire che la loro allegria è contagiosa. Anche dopo una sconfitta: loro pensano subito a come riscattarsi, noi invece rimiriamo troppo e viviamo il calcio in maniera sbagliata. Anche sugli acquisti per esempio. E' un vizio tutto italiano quello di dare giudizi affrettati. Yebda e Sosa hanno giocato in grandi squadre, hanno bisogno di tempo e già stanno dimostrando il loro valore. Cavani invece non lo scopriamo certo noi. Insieme ad Hamsik e Lavezzi può farci fare il salto di qualità, ma dietro c'è una squadra che lavora per loro, così come fanno a loro volta quando rientrano per darci una mano. Paragoni? Preferisco non farne, per non caricarli di eccessive responsabilità".
LA NUMERO 10 - "Sono troppo affezionato a Diego, per me quella rimarrà sempre la sua maglia. Lavezzi è maturato tantissimo, in campo sta dimostrando di poter fare il capitano per gli atteggiamenti che ha. Ha sbagliato in passato è vero, ma tutti abbiamo avuto vent'anni...anche se io a quell'età avevo già una famiglia"
UN COGNOME CHE PESA - "Ho dovuto lavorare il triplo, è vero. Ora sto raccogliendo qualche risultato, anche se non basta mai, perchè il paragone con mio fratello esce puntualmente fuori. Ho dovuto soffrire, è stata dura, nessuno può capirlo. Sono arrivato come il fratello di Fabio e oggi sono Paolo Cannavaro. Me ne accorgo in giro, per me come persona è stata una bella conquista. Con Fabio ci sentiamo sempre, anche se ora un pò di meno, per via del fuso orario. Mi dice che sta bene a Dubai, sta prendendo una giusta ricompensa per i tanti anni di sacrifici. Verrà a vedere qualche partita? Per ora no, ma quando tornerà a vivere a Napoli sarà ogni domenica allo stadio"
MAZZARRI - "Il suo segreto sta nell'aver motivato a dovere quei calciatori che per tanti motivi erano stati messi da parte da altri allenatori. Sa trasmetterti una carica importantissima, e sa valorizzare al massimo la rosa che ha a disposizione. Cagliari e Lazio? Vanno bene sei punti...Meglio non fare calcoli, saranno due partite dure"
IL PUBBLICO - "E' difficile giocare al San Paolo quando si sentono i mugugni della gente se non si sblocca la partita. E' una questione di mentalità, anche in questo caso: bisognerebbe essere più ragionevoli".
IL CONTRATTO - "Per ora tutto tace, si cerca di trovare l'accordo. Se fossi stato altrove, la rottura già ci sarebbe stata. Ma qui parliamo del Napoli, e io ho sempre la speranza che ci si possa venire incontro. Ci siamo già visti parecchie volte da gennaio ad oggi, ma non è un problema, purchè ci sia la volontà e il piacere di andare entrambi avanti nel progetto"
Fonte: tuttonapoli
NAZIONALE - "Lavezzi ha detto che meriterei la convocazione? Io ci spero sempre, anche se Prandelli gioca con un modulo diverso dal nostro. Magari più avanti ci sarà spazio anche per noi. Per dimostrare che anche noi sappiamo giocare così..."
LIVERPOOL - "Rimane un'esperienza da ricordare. Il colpaccio lì sarebbe stato storico, ma la lezione è stata utile per la nostra crescita. Abbiamo capito la differenza tra un giocatore bravo ed un campione: Gerrard lo è. Oltre i tre gol, ho visto un calciatore affamato, voglioso di spaccare tutto, e alla fine ci è riuscito. Questa mentalità dobbiamo fare nostra per crescere ancora. Rimane l'emozione di essere sceso in campo ad Anfield; all'inizio ero un pò contratto. Per uno che è venuto a Napoli in serie B, quella partita nello stadio perfetto ha rappresentato il top. Gli striscioni offensivi? Da napoletano ho provato tanta rabbia. Siamo stati presi in giro anche lì. Prima sulla spazzatura il concetto era che a sbagliare fossero stati i politici che ci amministrano. Ora inizio a pensare che sia anche colpa della nostra mentalità. Sarebbe bello rivincere lo scudetto certo, ma soprattutto quello della civiltà. Io vivrò sempre a Napoli, ma ho avuto la fortuna di capire fuori le cose come funzionano. Tutti dovrebbero farlo, in modo da capire come si vive meglio altrove, mentre nella nostra città così solare non è possibile"
QUAGLIARELLA - "Abbiamo saputo che andava via quando eravamo in albergo a Boras. E' stata una doccia fredda, giustamente il napoletano ci è rimasto male. Non ho avuto modo di confrontarmi con lui, è andata così e non mi va di commentare. Clan nello spogliatoio? Non in senso negativo. E' ovvio che giocatori che vengono da uno stesso paese o da paesi con tradizioni simili possano trascorrere più tempo insieme. E' ciò che farebbe chiunque di noi se andasse a giocare all'estero. Possono esserci divergenze sulla musica, la cumbia magari non può piacere a tutti, ma devo dire che la loro allegria è contagiosa. Anche dopo una sconfitta: loro pensano subito a come riscattarsi, noi invece rimiriamo troppo e viviamo il calcio in maniera sbagliata. Anche sugli acquisti per esempio. E' un vizio tutto italiano quello di dare giudizi affrettati. Yebda e Sosa hanno giocato in grandi squadre, hanno bisogno di tempo e già stanno dimostrando il loro valore. Cavani invece non lo scopriamo certo noi. Insieme ad Hamsik e Lavezzi può farci fare il salto di qualità, ma dietro c'è una squadra che lavora per loro, così come fanno a loro volta quando rientrano per darci una mano. Paragoni? Preferisco non farne, per non caricarli di eccessive responsabilità".
LA NUMERO 10 - "Sono troppo affezionato a Diego, per me quella rimarrà sempre la sua maglia. Lavezzi è maturato tantissimo, in campo sta dimostrando di poter fare il capitano per gli atteggiamenti che ha. Ha sbagliato in passato è vero, ma tutti abbiamo avuto vent'anni...anche se io a quell'età avevo già una famiglia"
UN COGNOME CHE PESA - "Ho dovuto lavorare il triplo, è vero. Ora sto raccogliendo qualche risultato, anche se non basta mai, perchè il paragone con mio fratello esce puntualmente fuori. Ho dovuto soffrire, è stata dura, nessuno può capirlo. Sono arrivato come il fratello di Fabio e oggi sono Paolo Cannavaro. Me ne accorgo in giro, per me come persona è stata una bella conquista. Con Fabio ci sentiamo sempre, anche se ora un pò di meno, per via del fuso orario. Mi dice che sta bene a Dubai, sta prendendo una giusta ricompensa per i tanti anni di sacrifici. Verrà a vedere qualche partita? Per ora no, ma quando tornerà a vivere a Napoli sarà ogni domenica allo stadio"
MAZZARRI - "Il suo segreto sta nell'aver motivato a dovere quei calciatori che per tanti motivi erano stati messi da parte da altri allenatori. Sa trasmetterti una carica importantissima, e sa valorizzare al massimo la rosa che ha a disposizione. Cagliari e Lazio? Vanno bene sei punti...Meglio non fare calcoli, saranno due partite dure"
IL PUBBLICO - "E' difficile giocare al San Paolo quando si sentono i mugugni della gente se non si sblocca la partita. E' una questione di mentalità, anche in questo caso: bisognerebbe essere più ragionevoli".
IL CONTRATTO - "Per ora tutto tace, si cerca di trovare l'accordo. Se fossi stato altrove, la rottura già ci sarebbe stata. Ma qui parliamo del Napoli, e io ho sempre la speranza che ci si possa venire incontro. Ci siamo già visti parecchie volte da gennaio ad oggi, ma non è un problema, purchè ci sia la volontà e il piacere di andare entrambi avanti nel progetto"
Fonte: tuttonapoli
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