lunedì 31 gennaio 2011
De Laurentiis: “Nostro mercato aperto sempre. Mascara inaspettato, Ruiz soffiato a grandi club"
A pochi minuti dalla chiusura del mercato Aurelio De Laurentiis è intervenuto ai microfoni di Marte Sport Live, ecco quanto evidenziato da TuttoNapoli: “Il colpo Mascara non era previsto, si è materializzato in queste ultimissime ore di mercato, noi avevamo in programma il difensore mancino (Ruiz) e qualche colpo minore. Siamo entusiasti anche di quest’ultimo acquisto. Per noi il mercato è aperto 12 mesi all’anno, anche se in teroia apre solo a gennaio o nel periodo estivo. Noi siamo a lavoro tutto l’anno, monitoriamo le situazioni poi quando possibile concretizziamo, così come è stato per Ruiz. Lo abbiamo 'soffiato' a club molto prestigiosi, sia italiani che europei proprio perchè abbiamo iniziato a lavorarci in anticipo, un discorso che si portava avanti da nove mesi.”. Cavani? “E’ un grande campione, mi aspettavo che facesse quello che sta facendo altrimenti non avrei ceduto Quagliarella. Con tutto il rispetto per Fabio, sono felice che lui alla Juve abbia fatto bene e che si sia ambientato ma Cavani era proprio quello che serviva al Napoli. Per giugno siamo già a lavoro (Fernandez) e stiamo monitorando diverse possibilità che potrebbero concretizzarsi soprattutto in vista di quello che il Napoli sta facendo in campionato. La strada è lunga e gli impegni sono molti, ci attrezzeremo adeguatamente”. Conclude con un 'inaspettato' FORZA NAPOLI!!!! a cui tutti noi ci uniamo...
domenica 30 gennaio 2011
Mazzarri: "Mi piace questo nostro tipo di fare calcio. Cavani era il mio pallino. Santacroce mi è sempre piaciuto"
Ecco quanto ha dichiarato dopo la partita Walter Mazzarri, nella sintesi a cura di"Napoli Magazine": "Il 4-0 sulla Sampdoria? Sono soddisfatto. Non guardo mai alla classifica. Quest'anno abbiamo messo delle basi solide. Lo zoccolo duro della passata stagione e' rimasto. Cavani come Ibrahimovic? Sono due grandi giocatori, non voglio fare questo confronto. Non poniamo limiti a Cavani, che ha una grande voglia ed e' un professionista vero. Ibrahimovic ha vinto tutto. Edi e' giovane, ha 23 anni, il futuro e' suo. Chi ha voluto comprare Cavani? Quand'ero alla Sampdoria persi in casa col Palermo, mi impressiono' in un modo incredibile. Io ho solo detto: "Prendetemi Cavani". E lo avrei fatto in qualsiasi squadra. Noi abbiamo due esterni che spingono. Con Cavani, Hamsik e Lavezzi riusciamo a creare varchi sugli esterni. Mi piace questo tipo di calcio. Rosa corta rispetto a Milan, Inter e Roma? Ormai le squadre di calcio sono aziende. La nostra squadra non e' da confrontare con le altre. Noi pero' ce la giocheremo fino alla fine. Il campo era pesante. Il Chievo, da sempre, e' una squadra ostica. Non e' una trasferta facile. Zuniga, Yebda e Santacroce mi hanno dato l'ennesima conferma che il lavoro paga. Se abbiamo questa classifica è perche' tutta la squadra gira bene. Tutto il gruppo sta crescendo. La Sampdoria e' partita forte. Abbiamo sofferto un po', senza concedere grandi palle gol ai blucerchiati. Sono contento di tutti, soprattutto di chi e' stato impiegato meno. Yebda gioca quasi sempre. Si e' integrato benissimo. Santacroce, finora, e' stato penalizzato dai suoi infortuni. Mi piaceva gia' quando ero alla Sampdoria. Se continuera' a rendere, come sta facendo, sara' impiegato sempre di piu'. Santacroce ha giocato per scelta, non per necessita'. Come sostituiro' Lavezzi a Verona col Chievo? Aspettiamo un po'. Devo capire cos'e' piu' conveniente fare, perche' il Chievo sa mettere in difficolta' una squadra come la nostra. Mi ha fatto piacere rivedere Lucarelli, piu' sciolto. Samp alla deriva senza Pazzini e Cassano? Non sono d'accordo, ci sono elementi come Poli, Palombo, Tissone, Guberti e Maccarone che sono ottimi calciatori. La Sampdoria e' una buona squadra, mancavano anche Gastaldello e Lucchini. Quando il Napoli gioca bene e' difficile fronteggiarlo. In Coppa Italia abbiamo messo in difficolta' l'Inter: ho rivisto la partita, Castellazzi ha negato un gol a tu per tu con Lavezzi. Gargano? Se sbaglia un passaggio lo si critica. La piazza e' abituata a vedere Maradona. Ci puo' stare un errore tecnico, non bisogna rumoreggiare. Recupera tantissimi palloni, e' uno dei migliori".
sabato 29 gennaio 2011
Mazzarri: "Mi aspetto una grande prestazione da Lavezzi. Ruiz? Aspettiamolo"
venerdì 28 gennaio 2011
Mercato ecco cosa ne pensano gli (esperti).
Nel corso di Radio Goal, il programma d’informazione sportiva di Radio Kiss Kiss Napoli, è intervenuto Michele Criscitiello, direttore di TuttoMercatoWeb. Ecco quanto evidenziato da Tutto Napoli.net: “Il Napoli si sta sistemando alla grande. Victor Ruiz è stato soffiato all’Inter e se Bigon e De Laurentiis continuano così la squadra si rinforzerà sicuramente. Barreto non arriva se l’Atalanta non trova un sostituto. La squadra nerazzurra vorrebbe Blasi come contropartita tecnica, ma il procuratore del giocatore, Davide Lippi, ha precisato che il suo assistito vorrebbe fino all’ultimo cercare una squadra di Serie A. Mascara? Pietro Lo Monaco è in difficoltà, perché il calciatore vuole il Napoli. La moglie del giocatore è di Benevento e il calciatore del Catania verrebbe di corsa in Campania”.
Raffaele Auriemma, giornalista de "Il Roma" ha rilasciato alcune considerazioni ai microfoni della trasmissione radiofonica "Si gonfia la rete" in onda su Radio Crc. Ecco quanto evidenziato daTuttoNapoli.net: "Sono sicuro che dopo l'acquisto di Victor Ruiz, il Napoli troverà gli altri due elementi promessi dal presidente De Laurentiis al tecnico Mazzarri. Mi risulta che Mascara è prossimo all'azzurro, Lo Monaco ormai è sicuro di perdere l'attaccante ma cerca di monetizzare quanto più su questa operazione. Sulla partita di domenica, ho delle buonissime sensazioni. Credo giochi Yebda a centrocampo e Zuniga sulla fascia sinistra, per far rifiatare Andrea Dossena".
Raffaele Auriemma, giornalista de "Il Roma" ha rilasciato alcune considerazioni ai microfoni della trasmissione radiofonica "Si gonfia la rete" in onda su Radio Crc. Ecco quanto evidenziato daTuttoNapoli.net: "Sono sicuro che dopo l'acquisto di Victor Ruiz, il Napoli troverà gli altri due elementi promessi dal presidente De Laurentiis al tecnico Mazzarri. Mi risulta che Mascara è prossimo all'azzurro, Lo Monaco ormai è sicuro di perdere l'attaccante ma cerca di monetizzare quanto più su questa operazione. Sulla partita di domenica, ho delle buonissime sensazioni. Credo giochi Yebda a centrocampo e Zuniga sulla fascia sinistra, per far rifiatare Andrea Dossena".
giovedì 27 gennaio 2011
De Laurentis sono soddisfatto di questa squadra.
Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, intervenuto ai microfoni di “Marte Sport Live” su Radio Marte, ha rilasciato alcune dichiarazioni. Ecco quanto evidenziato da Tutto Napoli: “Devo ringraziare tutti i miei giocatori. Negli spogliatoi, sul finire della partita, li ho visti un po’ tristi, quasi delusi. Non mi è andata giù questa cosa. I ragazzi devono essere fieri di quanto fatto. Si è lottato contro i campioni del mondo. Non ci siamo mica misurati con Cetto La Qualunque. Metà dell’incasso, la parte che spettava a me, l’ho regalata a loro a riprova di quanto sia soddisfatto dalla prestazione. I tifosi poi sono fantastici. Un forte grazie al nostro pubblico".
Il discorso cade sul mercato: "Sono un tipo coerente. Non faccio il prestigiatore di professione. Io lavoro per la nostra gente. Non ci sono show. Avevo promesso di rinforzare la difesa ed è quanto sta accadendo. Anzi, ho anche anticipato un po’ i tempi (riferimento a Fernandez, ndr.). La mia filosofia la si conosce. Finora, non ci ha mai traditi. Basti guardare il rendimento della squadra. Non ragioniamo sulla basi di traguardi colossali. Quelli stanno lì. Meglio giocarci ogni partita come fosse una finale. Quanto a ieri, non mi pronuncio sull’operato arbitrale. E’ molto difficile giudicare certi episodi. I due club hanno messo in campo sangue e cuore. Lo spettacolo è stato di quelli maschi”.
Ha una parola per il pocho?: “Gli ho già detto di non farsene un cruccio. Nella vita si vince e si perde. Deve solo restare tranquillo. Ha dato tutto in campo ed io non gli chiedo altro. Davanti a noi c’è l’Europa League adesso. Pensate cosa significherebbe superare il turno”.
Si parla (non parlandone) di Victor Ruiz: "E' il migliore mancino che c'è sul mercato. Non aggiungo altro. Potevamo prenderne altri, ma a quel punto ci saremmo soltanto accontentati. Voglio puntare forte sui giovani, alla Cavani e Lavezzi per intenderci".
Il discorso cade sul mercato: "Sono un tipo coerente. Non faccio il prestigiatore di professione. Io lavoro per la nostra gente. Non ci sono show. Avevo promesso di rinforzare la difesa ed è quanto sta accadendo. Anzi, ho anche anticipato un po’ i tempi (riferimento a Fernandez, ndr.). La mia filosofia la si conosce. Finora, non ci ha mai traditi. Basti guardare il rendimento della squadra. Non ragioniamo sulla basi di traguardi colossali. Quelli stanno lì. Meglio giocarci ogni partita come fosse una finale. Quanto a ieri, non mi pronuncio sull’operato arbitrale. E’ molto difficile giudicare certi episodi. I due club hanno messo in campo sangue e cuore. Lo spettacolo è stato di quelli maschi”.
Ha una parola per il pocho?: “Gli ho già detto di non farsene un cruccio. Nella vita si vince e si perde. Deve solo restare tranquillo. Ha dato tutto in campo ed io non gli chiedo altro. Davanti a noi c’è l’Europa League adesso. Pensate cosa significherebbe superare il turno”.
Si parla (non parlandone) di Victor Ruiz: "E' il migliore mancino che c'è sul mercato. Non aggiungo altro. Potevamo prenderne altri, ma a quel punto ci saremmo soltanto accontentati. Voglio puntare forte sui giovani, alla Cavani e Lavezzi per intenderci".
arzio: "Ruiz è ormai del Napoli". Ma la Fiorentina aveva provato a soffiarlo
Secondo quanto riporta l'edizione odierna del quotidiano iberico As la Fiorentina avrebbe proposto a VictorRuiz il doppio dell'ingaggio pattuito con il club partenopeo. Una cifra che non ha fatto per niente vacillare il nuovo difensore partenopeo. La volontà del giocatore di vestirà la maglia azzurra è stata, quindi, decisiva (fonte calcionapoli24).
Gianluca Di Marzio, nel corso dello speciale Calciomercato di Sky, ha dato per ufficiale il trasferimento di Victor Ruiz al Napoli: "L'affare è ormai fatto, mancava l'accordo di Datolo col club spagnolo, ma anche questa pratica è stata risolta e il calciatore è da considerarsi a tutti gli effetti azzurro" (fonte pianetanapoli).
Gianluca Di Marzio, nel corso dello speciale Calciomercato di Sky, ha dato per ufficiale il trasferimento di Victor Ruiz al Napoli: "L'affare è ormai fatto, mancava l'accordo di Datolo col club spagnolo, ma anche questa pratica è stata risolta e il calciatore è da considerarsi a tutti gli effetti azzurro" (fonte pianetanapoli).
mercoledì 26 gennaio 2011
Venerato: "Ruiz è questione di ore. Il City offrì 12mln a dicembre"
Ciro Venerato, giornalista Rai ed esperto di calciomercato ha rilasciato alcune considerazioni ai microfoni di "Si gonfia la rete" in onda su Radio Crc. Ecco quanto evidenziato da TuttoNapoli.net: " Ruiz al Napoli è veramente questione di ore, i legali stanno riscrivendo il contratto in spagnolo, ed a questo è dovuto il ritardo della chiusura della trattativa. Ruiz è comunque del Napoli al mille per mille, credo verrà convocato da Mazzarri per la sfida intrasettimanale col Chievo Verona, per poi inserirlo gradualmente in squadra. Ogbonna potrà tornare nei piani azzurro credo a giugno non ora, per Britos la situazione è complicata credo sarà difficile un affare dell'ultim'ora. La Lazio ha offerto al Napoli Stendardo in prestito, ma Bigon ha rifiutato la proposta. Smentisco l'interessamento per Legrottaglie, il difensore andrà al Bari. Il Napoli cerca di convincere inoltre Galliani a cedere Papastathopoulos per rimpiazzare l'eventuale partenza di Fabiano Santacroce. L'Atalanta ha chiesto una cifra spropositata per Barreto, si parla di 10 milioni di euro ed il Napoli in questo momento non è intenzionato a spendere tanto per il centrocampista orobico. Credo comunque che la società partenopea abbia per giugno una prelazione per l'acquisto di Inler. Sulla trattativa Ruiz inoltre va fatto un plauso al mediatore Filippo Fusco, a dicembre il Napoli ha rischiato di perdere il nazionale iberico per mano del Manchester City. La squadra inglese formulò un' offerta all'Espanyol di 12 milioni di euro, ma Fusco ha fatto di tutto affinchè la giovane promessa approdasse in maglia azzurra.
Ruiz passerà al Napoli in cambio di 6 milioni e del 100% di Datolo. Al giocatore contratto quinquennale con base di 1 milione
Il Napoli e l'Espanyol hanno raggiunto l'accordo sulla base delle seguenti condizioni: Ruiz passerà alla corte di Mazzarri in cambio di sei milioni di euro cash e dell'intero cartellino di Jesus Datolo. Si attende che gli agenti del centrocampista argentino trovino l'intesa col club iberico sul contratto del giocatore, poi Ruiz potrà effettuare le visite mediche e l'operazione sarà ufficialmente formalizzata. L'Espanyol aveva giocato al rialzo chiedendo 7 milioni (qualcuno dice anche 8) più metà Datolo. Alla fine Bigon ha convinto il presidente Sanchez Llibre a rinunciare ai soldi in più, in cambio del trasferimento definitivo del giocatore sudamericano. Si parla anche di una clausola che prevederebbe una percentuale del 20 per cento a favore del Napoli del ricavato di una eventuale cessione di Datolo da parte dell'Espanyol nella prossima sessione estiva del mercato. L'intera operazione dovrebbe essere annunciata oggi, prima della sfida serale di Coppa Italia tra Napoli ed Inter. A Ruiz è stato garantito un contratto quinquennale, con ingaggio fissato il primo anno ad una quota vicina al milione di euro e con la garanzia di alcuni "adeguamenti" per le prossime stagioni, legati al rendimento della squadra. Nessun problema sui cosidetti diritti d'immagine, ai quali il giocatore avrebbe di fatto rinunciato, riservandosi di ridiscuterli solo per quanto riguarda eventuali offerte pubblicitarie limitate alla Spagna.
Fonte: Azzurrissimo.it
Fonte: Azzurrissimo.it
martedì 25 gennaio 2011
Mazzarri: "Domani sera in campo gli undici che hanno perso a San Siro"
Walter Mazzarri ha parlato quest'oggi in conferenza stampa a Castel Volturno. La partita di Coppa Italia contro l'Inter il tema centrale, ma anche la crescita della squadra che, con la vittoria di Bari, ha dimostrato di aver acquisito una nuova mentalità.
- Quali insidie nasconde un'eventuale sconfitta? E dove può arrivare il Napoli se arrivasse una vittoria invece?
"Questa squadra si è sempre rialzata dopo ogni sconfitta. Sono sicuro che in entrambi i casi la squadra farebbe una grande partita dontro la Sampdoria, per riscattarsi, se dovessimo purtroppo essere eliminati, o sulle ali dell'entusiasmo, se dovessimo passare il turno"
- L'Inter fa paura, ma questo Napoli può far paura all'Inter?
"Ormai nessuna squadra viene al San Paolo sottovalutandoci. Sarebbe bello, ma ormai tutti conoscono la forza della mia squadra. Sono convinto che faremo una prestazione all'altezza, poi il risultato può essere determinato da tante cose"
- Percepisce l'entusiasmo dei tifosi? Può essere deleterio?
"Lo percepisco, ed è tutta benzina per la squadra. Io li sento parlare, e i loro ragionamenti sono sempre molto equilibrati. E' un entusiasmo giusto, i miei calciatori devono tramutarlo in energia positiva"
- A che punto è Lavezzi? Coppia perfetta con Cavani?
"Il pocho come ha fatto a Bari deve essere molto concreto, giocare nelle zone dove io gli dico di giocare. Se lui fa questo sempre è destinato a migliorare ancora tantissimo. Con Cavani si integra a meraviglia, hanno segnato già 19 gol senza dimenticare gli assist e soprattutto considerando anche la presenza di Hamsik, che con 7 gol e il suo modo di giocare diventa imprenscindibile"
- Quanto è cresciuto il Napoli, soprattutto dal punto di vista del gioco?
"Tanto. Si è visto che ormai abbiamo la stessa mentalità, lo stesso tipo di gioco, sia in casa che in trasferta. Insieme al Milan abbiamo fatto sei vittorie fuori casa, una dimostrazione lampante di questa realtà"
- Dimostrazione di maturità a Bari?
"Sono d'accordo, anche se dobbiamo essere ancora più cinici, più cattivi. Abbiamo dato al Bari l'occasione di tornare in partita, e questo non va bene. Ogni tanto ci capita di sottovalutare le insidie di una partita che è già sul binario giusto"
- Oggi è il compleanno di Ruiz, gli farebbe gli auguri? E che regalo eventualmente?
"Non sono abituato a fare gli auguri, a volte sono i ragazzi che me lo ricordano. La maglia azzurra come regalo? Se verrà, significa che è degno di stare in questo gruppo"
- Il Napoli ha pareggiato il livello di gioco delle grandi, a livello mediatico dove si pone?
"Noto ancora delle differenze, ma spero che alla fine possano essere minime. Se la squadra gioca in un certo modo, qualcuno dovrà prendere coscienza che il Napoli va considerato come le altre. Il campionato è molto livellato, credo verso l'alto. E ad oggi il Napoli ha fatto vedere molta continuità"
- Ci sarà turn over?
"Dovrò verificare qualcosa, anche dal punto di vista influenzale. Abbiamo ancora Dossena che non sappiamo se ha recuperato. Altri giocatori la notte dopo Bari non sono stati benissimo, anche se grazie alla bravura dei medici siamo riusciti a tamponare questo stato influenzale. Questa è una squadra orgogliosa, abbiamo perso poco tempo fa 3-1 con l'Inter, e il Napoli non ha fatto una partita in linea con quelle giocate contro la Roma, ad esempio, o altre squadre che abbiamo battuto. Proprio per questa questione di orgoglio, manderò in campo la stessa squadra di San Siro, se non ci saranno problemi"
- In chiave personale, quanta voglia ha Mazzarri di arrivare fino in fondo in Coppa Italia?
"Vorrei sempre vincere, ogni sconfitta per me è una pugnalata al cuore. Ma sono sempre stato coerente. Ho detto più volte che questa squadra deve crescere in mentalità, non essendo abituata a lottare su tre fronti. Siamo andati avanti in Europa, in campionato siamo secondi. A me interessa onorare tutte le partite al massimo, proprio per crescere e per far maturare i ragazzi. I risultati raggiunti fino ad ora sono un bagaglio di esperienza anche per gli anni a venire. Come abbiamo sempre fatto guardiamo partita dopo partita. Come ha detto Cavano: non ci poniamo limiti"
- La partita di domani può servire a capire il ruolo del Napoli in campionato?
"Ogni partita fa storia a sè, sappiamo di affrontare una squadra che è molto forte, e tra l'altro viene da una sconfitta. Dobbiamo cercare di fare una partita perfetta per cercare di superare il turno"
lunedì 24 gennaio 2011
Corbo: "Napoli maturo ma servono ricambi. Mazzarri ora più umile. Ma Gargano chi si crede di essere?"
Come la neve questo inverno, da anni non si vedeva un campionato così. Incerto. Pazzo. Avvincente. Le quote delle scommesse cambiano ogni settimana. Per lo scudetto sono ancora tutte da rifare, altro che duello Milan-Inter. Il Napoli è la novità costante: da oggi che cosa può o deve aspettarsi?
Sembra tutto normale, invece la partita di ieri è da ricordare. Se la classifica eccita i tifosi, la dodicesima vittoria in 21 gare rischia di essere sottovalutata. Perché il Bari è sembrato un cantiere dismesso, già ultimo in classifica, con l'allenatore Ventura pietrificato da 13 sconfitte e incapace di riorganizzare la squadra. Niente di più falso. I tre punti sono stati agilmente raccolti perché il Napoli ha mostrato nella domenica dei tranelli il meglio di sé. Maturità, astuzia, capacità di attesa, dominio del gioco. È la vittoria di una squadra che stende l'avversario con i suoi colpi migliori, ma li sferra senza affanno, con il lucido cinismo della sua superiorità. Come veder crescere i figli. I genitori sono gli ultimi a scoprirlo. Neanche i tifosi più attenti hanno forse colto i segnali di una maturità progressiva e quasi compiuta. Li hanno offerti proprio le due partite più banali, le due vittorie più comode, le ultime due. In Coppa Italia il Napoli ha schierato 10 su 11 assenti nella formazione iniziale della partita con la Fiorentina. Il Napoli che sbandava al primo cenno di turnover martedì sembrava nei ritmi e nei meccanismi la prima squadra. Una fisionomia per nulla alterata. È un pregio tecnico interessante. A Bari ha trovato poi una squadra difficile da battere per la sua eccentrica ed isterica concezione del calcio: non cerca punti, ma gloria. Non ha sostanza, ma vanità. Gioca ogni partita per convertirla in una impresa storia. Nel Bari visto ieri non c'è niente di normale per una squadra in lotta per la salvezza. Schiera due strane coppie di esterni: Raggi e Andrea Masiello (due terzini uno dietro l'altro) a destra, il fumoso Parisi e un insidioso Alvarez a sinistra. Il Napoli risponde al primo tandem con Zuniga, il solito giulivo ballerino, affiancato a turno da Cavani e Lavezzi. Sulla fascia destra, il Napoli oppone Maggio ormai rifiorito e assistito da Hamsik ben disposto alla fatica oscura sul centrodestra. Difensori modesti (Alvares unica eccezione su 4) battono contro giocatori di buon contrasto ma con migliore tecnica. È qui che il Bari pensava di vincere la partita, e qui invece l'ha persa. Al centro, Pulzetti e Gazzi contro il collaudato Pazienza e il sempre più indisciplinato Gargano. Ventura ha lasciato fuori i più affidabili Rivas sulla fascia e Almiron al centro. Non si sa perché, se sono apparsi con dignità nella ripresa.
La buona tecnica ha favorito il Napoli nel controllo degli spazi e del ritmo basso. Ecco perché non ha mai brillato, ma non ha mai perso il dominio del gioco. Una quieta vittoria da grande squadra. Ed ora? Mazzarri convince adesso, ha superato quella crisi di identità lo portò ad azzardare confronti con Mourinho ed altri. Evita di citarsi, di ricordare le sue virtù come premessa di ogni risposta. È felicemente rientrato nel personaggio che gli si addice: umiltà, un filo di simpatia, rara applicazione nel dirigere gli allenamenti. La plateale severità di Mazzarri dopo la giusta sostituzione di Gargano brucia come un colpo di frusta: lo aiuterà. È utile finché corre. È dannoso se parla troppo nello spogliatoio, se si sente leader del gruppo di sudamericani quindi di tutto il Napoli, se accumula multe per puerili ritardi anche nel rientrare in campo. Ma Gargano chi crede di essere e che pensa di fare da grande? Mercoledì l'Inter per la Coppa Italia al San Paolo. Una partita secca per le semifinali, vittoria o addio. Ma il tema ormai è un altro: il campionato. Così pazzo da spingere il Napoli a indovinare ricambi di qualità per non avere rimorsi alle fine. Ha per ora un secondo posto da difendere. Lodevole il silenzio sullo scudetto: parlarne è il modo migliore per non vincere.
Sembra tutto normale, invece la partita di ieri è da ricordare. Se la classifica eccita i tifosi, la dodicesima vittoria in 21 gare rischia di essere sottovalutata. Perché il Bari è sembrato un cantiere dismesso, già ultimo in classifica, con l'allenatore Ventura pietrificato da 13 sconfitte e incapace di riorganizzare la squadra. Niente di più falso. I tre punti sono stati agilmente raccolti perché il Napoli ha mostrato nella domenica dei tranelli il meglio di sé. Maturità, astuzia, capacità di attesa, dominio del gioco. È la vittoria di una squadra che stende l'avversario con i suoi colpi migliori, ma li sferra senza affanno, con il lucido cinismo della sua superiorità. Come veder crescere i figli. I genitori sono gli ultimi a scoprirlo. Neanche i tifosi più attenti hanno forse colto i segnali di una maturità progressiva e quasi compiuta. Li hanno offerti proprio le due partite più banali, le due vittorie più comode, le ultime due. In Coppa Italia il Napoli ha schierato 10 su 11 assenti nella formazione iniziale della partita con la Fiorentina. Il Napoli che sbandava al primo cenno di turnover martedì sembrava nei ritmi e nei meccanismi la prima squadra. Una fisionomia per nulla alterata. È un pregio tecnico interessante. A Bari ha trovato poi una squadra difficile da battere per la sua eccentrica ed isterica concezione del calcio: non cerca punti, ma gloria. Non ha sostanza, ma vanità. Gioca ogni partita per convertirla in una impresa storia. Nel Bari visto ieri non c'è niente di normale per una squadra in lotta per la salvezza. Schiera due strane coppie di esterni: Raggi e Andrea Masiello (due terzini uno dietro l'altro) a destra, il fumoso Parisi e un insidioso Alvarez a sinistra. Il Napoli risponde al primo tandem con Zuniga, il solito giulivo ballerino, affiancato a turno da Cavani e Lavezzi. Sulla fascia destra, il Napoli oppone Maggio ormai rifiorito e assistito da Hamsik ben disposto alla fatica oscura sul centrodestra. Difensori modesti (Alvares unica eccezione su 4) battono contro giocatori di buon contrasto ma con migliore tecnica. È qui che il Bari pensava di vincere la partita, e qui invece l'ha persa. Al centro, Pulzetti e Gazzi contro il collaudato Pazienza e il sempre più indisciplinato Gargano. Ventura ha lasciato fuori i più affidabili Rivas sulla fascia e Almiron al centro. Non si sa perché, se sono apparsi con dignità nella ripresa.
La buona tecnica ha favorito il Napoli nel controllo degli spazi e del ritmo basso. Ecco perché non ha mai brillato, ma non ha mai perso il dominio del gioco. Una quieta vittoria da grande squadra. Ed ora? Mazzarri convince adesso, ha superato quella crisi di identità lo portò ad azzardare confronti con Mourinho ed altri. Evita di citarsi, di ricordare le sue virtù come premessa di ogni risposta. È felicemente rientrato nel personaggio che gli si addice: umiltà, un filo di simpatia, rara applicazione nel dirigere gli allenamenti. La plateale severità di Mazzarri dopo la giusta sostituzione di Gargano brucia come un colpo di frusta: lo aiuterà. È utile finché corre. È dannoso se parla troppo nello spogliatoio, se si sente leader del gruppo di sudamericani quindi di tutto il Napoli, se accumula multe per puerili ritardi anche nel rientrare in campo. Ma Gargano chi crede di essere e che pensa di fare da grande? Mercoledì l'Inter per la Coppa Italia al San Paolo. Una partita secca per le semifinali, vittoria o addio. Ma il tema ormai è un altro: il campionato. Così pazzo da spingere il Napoli a indovinare ricambi di qualità per non avere rimorsi alle fine. Ha per ora un secondo posto da difendere. Lodevole il silenzio sullo scudetto: parlarne è il modo migliore per non vincere.
domenica 23 gennaio 2011
Mazzarri: "Gara delicata, non era affatto facile. Gargano è un guerriero. Con lui nessun problema"
Il tecnico del Napoli, Walter Mazzarri, intervenuto ai microfoni di Radio Marte, ha rilasciato alcune dichiarazioni al termine della gara. Ecco quanto evidenziato da Tutto Napoli: “Ottima la nostra prova. Venire a giocare in trasferta a Bari non era facile. Continuiamo a maturare partita dopo partita. C'è sempre da crescere. Oggi per esempio, in dieci contro undici, avremmo dovuto spingere il piede sull’acceleratore ed invece, paradossalmente, qualcosa abbiam rischiato. In alcune circostanze siamo apparsi un po’ leziosi, ma gli automatismi sono ormai nostro appannaggio”.
E sullo screzio con Gargano: “A me garbano i guerrieri. E’ uno che non molla mai. Non ha gradito il cambio, avrebbe voluto giocare ancora. In preda alla trance agonistica s’è fatto prendere un po’ dal nervosismo e dalla smania”.
Sesta vittoria fuori casa, secondi in classifica e in corsa su tre fronti: “La giornata in cui la palla proprio non entra può anche starci. Con Inter e Fiorentina si è trattato di episodi; ci è girata male. Oggi abbiamo dato un forte segnale di maturità, riuscendo a disinnescare la manovra dei biancorossi, gli stessi che sette giorni fa diedero filo da torcere alla Juventus”.
E sullo screzio con Gargano: “A me garbano i guerrieri. E’ uno che non molla mai. Non ha gradito il cambio, avrebbe voluto giocare ancora. In preda alla trance agonistica s’è fatto prendere un po’ dal nervosismo e dalla smania”.
Sesta vittoria fuori casa, secondi in classifica e in corsa su tre fronti: “La giornata in cui la palla proprio non entra può anche starci. Con Inter e Fiorentina si è trattato di episodi; ci è girata male. Oggi abbiamo dato un forte segnale di maturità, riuscendo a disinnescare la manovra dei biancorossi, gli stessi che sette giorni fa diedero filo da torcere alla Juventus”.
sabato 22 gennaio 2011
Mazzarri: "Bari trasferta delicata. Hamsik importantissimo. Dubbio Dossena-Zuniga"
Walter Mazzarri parla alla vigilia della sfida con il Bari: “Il Napoli sta facendo bene e sta crescendo. Il campionato riserva sempre delle difficoltà, ogni partita in serie A non è mai scontata. Basta fare qualche esempio. Il Bari fa una grande partita con la Juventus, stava pareggiando e meritava addirittura di più, questa la dice lunga sull’equilibrio. Non dobbiamo guardare la classifica. Senza dimenticare che affrontiamo il Bari al San Nicola, è una squadra che da sempre gioca bene e in questi ultimi tempi ha recuperato elementi importanti. Ha preso anche Rudolf che è molto forte. Noi Napoli dobbiamo avere la stessa carica nervosa, gli stessi stimoli per far pendere la bilancia dalla nostra parte. Vale per tutte le partite che dobbiamo affrontare”. Rientra Marek Hamsik: “E’ un giocatore importantissimo, ha intelligenza tattica e dà equilibrio alla squadra. Anche quando non è al 100% per me è fondamentale. Sa stare in campo, in questo calcio conta tanto questo aspetto”. Dossena è in dubbio: “Aveva riposato l’ultima partita che abbiamo fatto in Coppa Italia. Ha saltato un allenamento importante, ieri l’ho visto un po’ frastornato, oggi lo verifico e deciderò tra lui e Zuniga”. La classifica è molto incerta: “Per fare la differenza serve continuità di rendimento e applicazione. Tra le squadre in corsa per qualcosa d’importante, noi siamo ancora in corsa in Europe League a differenza delle altre che sono state eliminate. Questo ci dà qualche incognita in più, abbiamo meno giorni per preparare le partita. Io – però – sono fiducioso sulla tenuta della squadra. Con il Bologna abbiamo cominciato benissimo, è chiaro, ovviamente, che qualche imprevisto può sempre venire. Pochi punti faranno la differenza, lo ripeto il tatticismo regala molto equilibrio in questo campionato. Per come la penso io, è molto bello. Ci sarà battaglia per ogni traguardo. Ovviamente tutto deve filare per il verso giusto, voglio un campionato equo per consentire a tutti di vincere lo scudetto. Ma non aggiungo altro, di arbitri non parlo, quando l'ho fatto, non sono stato capito. Sono tante le squadre ancora in lizza, lo stesso Palermo è a sei punti da noi. Può succedere ancora qualsiasi cosa. Basta un filotto di risultati positivi e negativi per cambiare lo scenario. E’ troppo presto per fare questi discorsi. Questa squadra ha nel dna un certo atteggiamento e questo mi fa ben sperare. Sappiamo oramai come lavorare, abbiamo conservato la rosa dello scorso campionato, è stato molto importante. I meccanismi di squadra hanno sempre funzionato e i nuovi si sono inseriti bene”. Il Napoli sta prendendo giovani sul mercato. Fernandez arriverà a giugno, Ruiz è il prossimo obiettivo: “Il calcio non è più come qualche anno fa. Bisogna far coincidere i risultati con investimenti futuribili. Le ‘cicale’ non hanno continuità. Nel giro di tre anni, si deve crescere. Molti club blasonati hanno puntato sui giovani per conquistare risultati nel tempo. Questa è una piazza importante e bisogna conciliare questi due aspetti. Il pubblico è maturo, sta capendo le nostre intenzioni. Questo è un processo affascinante e viene apprezzato un po’ da tutti”. Il calendario, intanto, è fitto d’impegni: “La risposta è sottintesa, a me piace allenare la squadra, quindi credo molto alla tattica e all’organizzazione. Ma non si può far diversamente”. Gli azzurri secondo Mazzarri non sono ancora al top: “Possiamo sempre migliorare. I nostri attaccanti sono ancora giovani, finora hanno dimostrato di essere alla pari con gli altri grandi giocatori. A loro vantaggio, hanno l’età e possono fare ancora tanto dal punto di vista della continuità”.
venerdì 21 gennaio 2011
Di Marzio: "Ruiz è stato proposto a Galliani. Barreto no tendente al ni"
Gianluca Di Marzio, collega di Sky Sport nonché grande esperto di calciomercato, ha rilasciato alcune dichiarazioni nel corso di “Marte Sport Live” su Radio Marte. Ecco quanto evidenziato da Tutto Napoli: “In questo momento Barreto è un no tendente al ni. Nel calciomercato non è mai detto. L’Atalanta l’ha pagato circa 6 mln. Vero anche che il giocatore ha subito una serie di infortuni, ma gode della stima di Mazzarri”. Di Ruiz: "Nell’operazione ci sono tante parti in causa. Non trascurerei il fattore Datolo. Bisogna che tutto vada ad incastrarsi nel modo giusto. Perché si possa dire che Ruiz è del Napoli, mancano ancora dei piccoli tasselli”. Su Ruiz c’è il Milan alla finestra?: “Si, ci sarebbe, ma per giugno. Mino Raiola l’ha proposto a Galliani. Il Napoli però è talmente deciso che non credo se lo lasci scappare”.Dovesse saltare l’ipotesi Barreto, come si muoverà il Napoli?: “L’atteggiamento che Blasi ha avuto in Coppa Italia è molto piaciuto. Lui vuole restare e la Società potrebbe accontentarlo. Kharja penso sia fuori discussione. Il Napoli va a caccia di un centrocampista superiore. Barreto risponde all’identik giusto. E' a metà tra Pazienza e Gargano. Sul rinnovo di Michele sono ottimista. La volontà del giocatore è palese”
Lucarelli: "Ero emozionato al San Paolo. Per recuperare ho lavorato 7 ore al giorno per 4 mesi"
Accarezza il ginocchio sinistro.«Dopo l’operazione ho pensato soltanto a vincere la sfida. Stabilirò io quando smettere, non deciderà un infortunio per me». I nove minuti in Coppa Italia contro il Bologna hanno restituito il calcio e il sorriso aLucarelli dopo quattro mesi. «So che giocherei soprattutto se il Napoli si trovasse in difficoltà e allora spero di essere utilizzato il meno possibile».
Martedì gli applausi erano per lei o Lavezzi? «Per lui che usciva, credo. Ne avevo ascoltato altri, poi ho visto Cavani alle mie spalle».
Sensazioni? «Sono abbastanza sfrontato e a questa età mi manca soltanto mangiare il fuoco, però al San Paolo ero emozionato. Ora devo recuperare il ritmo e qui non è facile. Quanto corrono, i nostri: sembrano posseduti. Non sono abituato».
Recupero record a 35 anni. «Ho aggredito la riabilitazione. Per quattro mesi mi sono allenato sette ore al giorno con il fisioterapista Rosario D’Onofrio. Appena arrivato, avrei potuto mai fermarmi per un infortunio dopo 48”? Ho vinto la sfida anche perché sono a Napoli».
Cosa ha trovato qui? «Staff medico e tecnico di prim’ordine. Sostegno di compagni e dirigenti: la società non ha cercato un altro attaccante perché la squadra filava. E poi il clima: il caldo aiuta a superare questi infortuni».
A quando il primo gol? «In altre stagioni fissavo l’obiettivo: magari 20 reti. Qui ho un particolare ruolo, accettato per la stima verso Mazzarri».
Alternativa a Lavezzi e Cavani. «Stare dietro a due così non è un insulto. Accettano i miei consigli, da fratello maggiore».
Sono due fenomeni? «Studiano da fenomeni. Cavani ha numeri straordinari, però impari a gestirsi: corre tanto e a volte sotto porta non è lucido. Lavezzi ha forza fisica abbinata a tecnica e corsa: riesce a fare tre progressioni in pochi minuti, io resterei imballato per un mese».
Da del ”tu” al concittadino Mazzarri? «Del ”lei”: rispetto i ruoli».
Mai litigi tra voi? «C’è un rapporto pulito. Ci siamo anche mandati a quel paese, però raramente c’è stata diversità di vedute».
Al primo posto in classifica c’è Allegri, altro livornese. «Massi è stato mio compagno a Padova. Lui allena, io gioco ancora: mi sono fatto vecchio».
Il Napoli riuscirà a sorpassare il Milan? «Scudetto? Difficile. Sogniamo a fare spenti».
La squadra è da primo posto? «Siamo 23 soldati pronti a tutto. C’è una grande compattezza che spesso ci consente di vincere nei minuti finali. Dal punto di vista tecnico non siamo così inferiori alle big: solo nel Milan, quando esce un attaccante, entra Cassano».
Da fratello maggiore, dia un consiglio ai compagni. «L’ho dato qualche giorno fa: dobbiamo saper vincere e mettere da parte la vittoria. Bisogna aver sempre fame, come Paolo Maldini: vinceva in Champions e voleva subito vincere in campionato. È un salto mentale, è la differenza tra una buona squadra e un’ottima squadra».
Il calcio le piace come vent’anni fa? «In campo sì, certo. Fuori un po’ meno: troppe telecamere, la partita è diventata il Grande fratello».
Solo a 35 anni in una grande piazza: perché? «I miei gol dicono che avrei potuto ambire prima al grande traguardo, ma non piace a tutti chi dice quello che pensa e così si sceglie il ”soldatino”. Ma è meglio il calciatore lobotomizzato e quello con cervello?»
Per il Livorno rinunciò a un miliardo di lire del Torino: lo rifarebbe? «Ho ricevuto applausi per i 120 gol in cinque anni più che per il gesto».
A Livorno è stato sequestrato l’alloggio popolare di sua madre e ha chiuso il «Corriere di Livorno», il suo giornale. «Mia madre, con due figli calciatori in serie A, ha continuato ad abitare in una casa popolare: prima, sembrava un merito. Quanto al giornale, non ero editore: finanziatore fino al 2008, quando sono uscito dalla cooperativa per le eccessive perdite».
Ha capito cos’è il Napoli per Napoli? «I tifosi ci fanno capire cos’è: una forma di riscatto. La città è straordinaria. Penso a quanta solidarietà vi sia qui. Se cadi per terra, ti aiutano a risollevarti; in città del nord c’è chi magari guarda dall’altra parte».
Suo figlio Mattia, 12 anni, gioca nel Posillipo: diventerà calciatore? «Studi anzitutto. Io mi sono fermato alla terza media, la conosco bene perché l’ho fatta due volte. Sono autodidatta».
Lei che farà a fine carriera? «Ho il 12,5 per cento della Carrarese in Seconda divisione. Secondo qualche presidente potrei fare il dirigente, però Mazzarri mi ha fatto innamorare del mestiere di allenatore».
La prima cosa che farebbe in panchina? «Prenderei i due giocatori di una squadra retrocessa. Io vengo dal Livorno, ad esempio».
Allegri, Mazzarri e Lucarelli: tre livornesi avversari un giorno per lo scudetto?«Sarebbe divertente. Però Mazzarri è di San Vincenzo, livornese un po’ annacquato»
giovedì 20 gennaio 2011
El Mundo Deportivo - Ruiz al Napoli: sabato giorno decisivo
Piovono conferme dalla Spagna. A rivelarlo è il noto quotidiano iberico, "El Mundo Deportivo". Secondo il giornale, la trattativa per il trasferimento del difensore Victor Ruiz al Napoli sarebbe agli sgoccioli. Sabato il giorno decisivo. Il presidente dell'Espanyol, Sánchez Llibre, al momento in Cile per altre negoziazioni, pare fare ritorno in patria proprio in quella data.
L'agente del calciatore, Javier 'Mágico' Diaz, si è così espresso in merito: "Stiamo trattando con il club partenopeo. Chiaramente Victor sarebbe entusiasta di indossare la maglia del Napoli".
L'agente del calciatore, Javier 'Mágico' Diaz, si è così espresso in merito: "Stiamo trattando con il club partenopeo. Chiaramente Victor sarebbe entusiasta di indossare la maglia del Napoli".
martedì 18 gennaio 2011
De Laurentiis su Ogbonna: "Non partecipo ad aste, possiamo prenderlo in qualsiasi momento"
Non vuole farsi dettare i tempi e non vuole spendere 10 milioni di euro, ma il Napoli vuole avere Ogbonna dal Toro e fino all'ultimo tratterà con Cairo per garantirsi il difensore. Ieri Aurelio De Laurentiis ha confermato il pressing sui granata: «Non partecipo ad aste e Ogbonna possiamo prenderlo in qualsiasi istante, anche alla fine del mercato», ha commentato il presidente col suo entourage durante la visita all'Unione Industriale di Napoli. L'emergenza difensiva degli azzurri, però, costringe il ds Bigon a dover accelerare e scendere a patti col Torino. Ieri c'è stato un nuovo contatto tra i due club e soprattutto una nuova offerta da parte del Napoli: 7 milioni di euro «cash» per avere tutto il cartellino del giocatore. Nei giorni scorsi si parlava di 4 milioni più Santacroce (già promesso al Lecce) per arrivare a Ogbonna, ma l'infortunio a Grava (rottura del crociato) ha bloccato la partenza di Santacroce. «Il ragazzo ha bisogno di giocarsi le sue carte - ha commentato Andrea D'Amico, procuratore dell'ex giocatore del Brescia - e le alternative ai salentini non mancano. Capisco anche la scelta di Bigon di bloccare la cessione visto l'infortunio di Grava: si attendono sviluppi». Identica filosofia anima il Toro che continua a trattare la cessione del proprio talento, ma non vuole concedere sconti. Cairo chiede 10 milioni di euro e quelli vuole ottenere: propositi che ha ribadito anche al tecnico Lerda, prima della partita col Varese, per far capire che non si svende Ogbonna e che nell'eventualità sarebbe sostituito con un giocatore all'altezza. Il Toro valuta con positività la possibilità di avere Santacroce come contropartita tecnica, mentre il Napoli potrebbe rilanciare inserendo Cribari (ex Lazio e ai margini con Mazzarri) nella trattativa. Entrambi i difensori del Napoli giocheranno stasera titolari al San Paolo contro il Bologna in Coppa Italia, ma Cairo dalla cessione di Ogbonna vuole soprattutto soldi.
lunedì 17 gennaio 2011
Ugolini: "Il salto di qualità passa per un colpo in attacco"
Il giornalista Sky Massimo Ugolini, esperto di calciomercato, è intervenuto ai microfoni di Radio Gol, trasmissione radiofonica del palinsesto di Radio Kiss Kiss Napoli. Ugolini ha provato a tracciare l'evoluzione del calciomercato azzurro, fornendo una chiave assolutamente interessante in vista di un ulteriore salto di qualità. Ecco quanto evidenziato da Tuttonapoli.net: "La pista Ruiz non è chiusa, ci sono tre difensori sul taccuino di Bigon; il Napoli si sta muovendo, ma da qui a dire che la trattativa Ruiz è conclusa ce ne vuole. Dopo l'infortunio di Grava bisognerà decidere se puntare su Santacroce o cederlo; finora nelle gerarchie di Mazzarri è stato evidentemente all'ultimo posto, proprio il tecnico dovrà valutare a breve se Fabiano potrà risultare utile al progetto. La società a mio avviso farebbe il salto di qualità soltanto comprando un altro grande attaccante: non credo che Inler sposti chissà quanto ad oggi, ciò che altererebbe gli equilibri in modo sostanziale sarebbe l'arrivo di un grande colpo in avanti. Così si fa una grande squadra, tre attaccanti di assoluto valore per il salto di qualità: Cavani, Lavezzi e... un altro, magari Giuseppe Rossi; a questo punto del mercato è difficile, ma il colpo va fatto in attacco. Una grande società si valuta anche dalla gestione dello spogliatoio: se si desidera compiere il salto di qualità, la gestione di uno spogliatoio più complesso è un indice in questo senso. Non può non arrivare un Rossi, ad esempio, perchè si ha paura di gestirlo. Mazzarri è un grande allenatore, ma deve imparare a gestire un gruppo più completo, con più giocatori forti al suo interno; il progetto di crescita nel tempo è giusto, ottimo, ma occorrono giocatori di alto valore e la capacità di gestire uno spogliatoio con più "spine". Ingiusto condannare Sosa, non facciamo processi, è un giocatore di qualità, attendiamo che si inserisca al meglio e che trovi il passo giusto, le colpe del pareggio con la Fiorentina non sono attribuibili a lui"
domenica 16 gennaio 2011
Napoli, domani Grava a Villa Stuart dal Professor Mariani
Gianluca Grava andrà domani mattina alla Clinica Villa Stuart di Roma dal Professor Mariani. Il difensore azzurro, accompagnato dal Dottor D'Andrea, si sottoporrà ad una visita dopo l'infortunio al ginocchio sinistro (probabile lesione del crociato anteriore del ginocchio sinistro n.d.r). Se Mariani lo riterrà opportuno, Grava sarà operato stesso nella giornata di domani. Lo riferisce il sito ufficiale del Calcio Napoli.
Forza Gianluca siamo tutti con te e ti rivogliamo più forte di prima sei e sarai l'anima di questo Napoli.
Forza Gianluca siamo tutti con te e ti rivogliamo più forte di prima sei e sarai l'anima di questo Napoli.
Lega pro, Foggia-Lanciano 5-2: tripletta del baby azzurro Insigne!
Il Foggia si vendica del 3-5 dell’andata e affonda il Lanciano con 5 reti. Partita spettacolare, protagonista assoluto il baby azzurro Insigne, autore di una tripletta; in gol anche il bomber Sau ed il neo acquisto Farias.
e che dire cresci bene Insigne che al Napoli ti aspettano a braccia aperte e con tanta euforia.
e che dire cresci bene Insigne che al Napoli ti aspettano a braccia aperte e con tanta euforia.
venerdì 14 gennaio 2011
Mazzarri: "Dimentichiamo la Juve. Tifosi devono spingerci come con le big. Sosa avrà una chance"
Il tecnico del Napoli, Walter Mazzarri, ha rilasciato alcune dichiarazioni nel corso della conferenza stampa tenutasi alla vigilia di Napoli-Fiorentina. L'intervista è stata trasmessa da Radio Marte. Ecco quanto evidenziato da Tutto Napoli: “Al di la delle fatalità negative che ci possono stare e ci sono, dico che adesso stiamo lavorando minuziosamente. I nostri attaccanti aiutano difesa e centrocampo in maniera feroce. E’ questo il significato del nostro cambiamento di rotta. La squadra deve riuscire ad esprimersi al 120 %, proprio come successo contro la Juventus. La spinta del San Paolo ci darà la carica per provare a spuntarla e così dovrà essere fino alla fine del campionato. La classifica della Fiorentina è bugiarda. I viola meriterebbero una posizione molto più alta per il valore tecnico complessivo. Vorranno sicuramente ripetere l’impresa compiuta sul Brescia. Sarà una finalissima. Cavani e Lavezzi dovranno dare una grossa mano in fase passiva. E’ questa la chiave di lettura del match. Misurarsi con le grandi ed esaltarsi è cosa assai facile. In una stagione tanto livellata non bisogna mai abbassare la guardia. Abbiamo i fari puntati addosso e dovremo essere all’altezza. Quando stiamo bene ci avviciniamo quasi alla perfezione, anche se per un allenatore questa parola non esiste. Pensate che mi sono subito messo a lavoro per correggere gli errori palesatesi durante la partita con la Juve”.
Contro i viola potrebbe essere impiegato Sosa dal primo minuto: “Non sono affatto deluso da lui. Il ragazzo è stato sfortunato. L’infortunio al ginocchio è arrivato nel suo miglior momento. Adesso che è completamente recuperato, potrà rifarsi. L’argentino è il più indicato per sostituire Hamsik. Certo è che l’assenza dello slovacco la si avvertirà. E’ una vera garanzia. Marek riesce sempre ad incidere”.
Il Napoli sta dando continui segni di maturità: “La nostra forza è pensare a prepararci al meglio partita dopo partita. L’agonismo non deve mai mancare, anche quando ci ritroviamo di fronte piccole squadre (non è il caso della Fiorentina, ndr.). Se non avessimo vinto contro Parma e Lecce, non saremmo lì al secondo posto”.
Giocare in anticipo vi crea problemi?: “Non mi piace giocare prima, ma non ci distrarremo. La concentrazione dovrà essere totale e così sarà”.
Il clamore è piovuto addosso a Cavani, reduce da una straordinaria tripletta contro la Juventus: “La cosa non lo condizionerà. E’ un ragazzo molto maturo e sa come affrontare la situazione. Parlerò con lui e Lavezzi. Domani dovranno dare tutto”.
Contro i viola potrebbe essere impiegato Sosa dal primo minuto: “Non sono affatto deluso da lui. Il ragazzo è stato sfortunato. L’infortunio al ginocchio è arrivato nel suo miglior momento. Adesso che è completamente recuperato, potrà rifarsi. L’argentino è il più indicato per sostituire Hamsik. Certo è che l’assenza dello slovacco la si avvertirà. E’ una vera garanzia. Marek riesce sempre ad incidere”.
Il Napoli sta dando continui segni di maturità: “La nostra forza è pensare a prepararci al meglio partita dopo partita. L’agonismo non deve mai mancare, anche quando ci ritroviamo di fronte piccole squadre (non è il caso della Fiorentina, ndr.). Se non avessimo vinto contro Parma e Lecce, non saremmo lì al secondo posto”.
Giocare in anticipo vi crea problemi?: “Non mi piace giocare prima, ma non ci distrarremo. La concentrazione dovrà essere totale e così sarà”.
Il clamore è piovuto addosso a Cavani, reduce da una straordinaria tripletta contro la Juventus: “La cosa non lo condizionerà. E’ un ragazzo molto maturo e sa come affrontare la situazione. Parlerò con lui e Lavezzi. Domani dovranno dare tutto”.
giovedì 13 gennaio 2011
Maggio: ”Con la Fiorentina per continuare a sognare"
Ritorna il salotto “live”di Radio Marte, che ai suoi microfoni ha accoltoChristian “Superbike”Maggio. Uno dei protagonisti del Napoli di Mister Mazzarri racconta le emozioni vissute nello spogliatoio e la soddisfazione di guardare il Napoli ai vertici, al secondo posto. “Quello che piace vedere ai tifosi, piace sicuramente anche a me. Lo sapevo, anche quando non ero al top della forma, che questo momento sarebbe arrivato, me lo dicevano tutti che prima o poi sarei uscito dal tunnel, che ci sarei riuscito allenandomi e facendo sempre attenzione a tutto”. Esordisce così l’esterni sinistro azzurro, uno dei“titolarissimi” come dice mister Mazzarri. E’tornato il Maggio che tutti i tifosi accompagnano con il loro boato sulla sua fascia destra. “Fare emozionare la gente è il nostro lavoro e questo Campionato vuol dire molto per noi, abbiamo giocatori importantissimi e questo momento è frutto di sacrificio e lavoro di tutti, prima o poi queste cose pagano. E’ naturale guardare la classifica se se al secondo posto, ma siamo consapevoli che dobbiamo ancora crescere e dimostrare tanto. Affronteremo ogni partita come se fosse una finale e alla fine guarderemo la classifica. Dopo le gare serali, andiamo a mangiare una pizza tutti insieme. E’ una cosa che ci piace fare, stare insieme e magari parlare anche della partita. Siamo uniti, lo sappiamo perché ci sono stati momenti meno felici di questo e siamo rimasti compatti. E’ facile restare uniti quando vai bene, ma lo scorso anno abbiamo avuto momenti difficili, che abbiamo superato stando insieme e lavorando. La squadra è giovane e sappiamo di non essere ancora pronti per titoli importanti, come lo scudetto, ma la società sta lavorando e puntiamo ad obbiettivi importanti. Entro due anni il Napoli potrà sicuramente giocarsela per lo scudetto. Il quarto posto sarebbe un passo avanti rispetto allo scorso anno, ma mancano ancora tante partite, può sempre cambiare tutto ed è per questo che preferiamo rimanere con i piedi per terra. Il momento più bello? Tutte le partite vinte all’ultimo minuto. Quelle ti fanno provare delle gioie incredibili, come quella vinta contro il Lecce. Sembrava quasi impossibile, loro si chiudevano bene, ma poi quel goal di Cavani ti ha dato la spinta ed è lì che capisci che non molliamo mai. I tifosi sono importantissimi. Quando mi inchinai davanti alla curva vuota, fu un gesto spontaneo. Loro non erano lì fisicamente, ma per me c’erano ed è stato un modo per dimostrar loro quanto siano importanti, mancava il dodicesimo uomo in campo. Cavani è senza dubbio un giocatore decisivo, è ovunque, anche quando sembra assente durante la partita, si sveglia e ti fa due o tre goal. La Nazionale? Ci tengo moltissimo, ma a per quei livelli devo ancora migliorare. Lo scorso anno mi sono adattato, ma ero sempre un po’ fuori ruolo. Non sono convocato per delle questioni tattiche, non ho alcun problema con Prandelli, e devo ringraziare anche lui se sono migliorato. I tifosi mi hanno capito e sostenuto anche quando non ero al topo, hanno capito che io non mollo mai. Loro sanno quando in campo dai il massimo ed avere la loro fiducia è fondamentale per noi. Se dovesse arrivare qualcuno sarà ben accetto e dovrà sudarsi la maglia e dare il massimo in campo, come fa chiunque viene chiamato dal mister, anche se non gioca con continuità. La Coppa Italia è una competizione snobbata da tutti, ma poi alla fine tutti vogliono vincerla. Il bello arriva ai quarti e noi ce la giocheremo”. Non si fa mancare nulla Superbike, neanche un siparietto finale, nel quale canta “O’surdato ‘nnammurato” e ricorda lo spettacolo di domenica sera al San Paolo: “Vedere sessantamila tifosi che cantano a squarciagola, è un’emozione fantastica e non mai visto nulla del genere. Sabato tutti al san Paolo per continuare questo bel sogno”
mercoledì 12 gennaio 2011
Fassone: “Il Napoli modello di equilibrio virtuoso per l’Uefa”
Marco Fassone, direttore generale del Napoli, è intervenuto ai microfoni di Marte Sport Live su Radio Marterilasciando alcune dichiarazioni. Ecco quanto evidenziato da Tuttonpoli.net: ”E’ un buon momento del Napoli in generale, l’importante è non cullarsi troppo sugli allori perché il bello deve ancora venire. Il Napoli come modello? Questo lo devono dire gli altri, dai segnali delle istituzioni del mondo del calcio mi pare che la strada tracciata dal nostro presidente sia quella giusta. Il Napoli è la quarta squadra per investimenti fatti con 134,1 milioni spesi, ovviamente tenendo conto che la società veniva da categorie inferiori e necessitava di rifondarsi. Ma al di là del numero, la cosa importante è che tutto ciò è stato fatto tenendo sempre in equilibrio il bilancio. Questo va a tutto merito dell’approccio manageriale seguito dalla società, che ha saputo aggiungere ogni anno dei mattoni alla costruzione senza mai privarsi delle sue stelle. Platinì dice che i giocatori devono guadagnare di meno? Noi siamo una di quelle società più citate dal presidente dell’Uefa come esempio da seguire di equilibrio virtuoso, che può guardare con ottimismo al futuro. Lo stadio? Sul San Paolo stiamo cercando di fare delle riflessioni per ristrutturarlo affinché possa costituire, come già fa, un valore assoluto per la società e per la squadra, anche se temo che i tempi non saranno velocissimi anche per questioni di ricambio istituzionale della città. I tifosi del Napoli valgono moltissimo, forse Juve, Inter e Milan hanno più supporters, ma la qualità della passione dei napoletani è superiore. Solo dal punto di vista del licensing il valore dei prodotti a marchio Napoli è molto superiore rispetto a quelle delle altre grandi. Nuovi calendari? Si sta cercando di andare verso un’armonizzazione dei calendari tra i vari paesi, per esempio si potrebbe cominciare più tardi come auspica il nostro presidente. Dove può arrivare il Napoli? Io ho dei sogni e vorrei tanto si potessero realizzare. Il modello Barcellona? E’ il club che per affinità elettive il presidente ama di più, e in questo senso la cura del settore giovanile è cruciale e al centro dei suoi pensieri”.
martedì 11 gennaio 2011
Fenomeno Cavani, un girone d'andata da Re di Napoli
Giro di boa del campionato italiano 2010-2011, Napoli al secondo posto in ritardo di sole quattro lunghezze dalla capolista Milan. Un torneo abbastanza anomalo, dove non sembra al momento comandare un padrone: spazio ai sogni, ma anche la realtà racconta di un Napoli oltremodo competitivo.
A fronte di ben cinque sconfitte in campionato, il Napoli è seconda in numero di vittorie: già undici, di cui addirittura cinque in trasferta (Sampdoria, Genoa, Brescia, Cagliari, Cesena). Gli uomini di Mazzarri sono al quarto posto nella speciale classifica dei gol realizzati, trenta, godendo dell’eccezionale apporto offensivo offerto dal colpo dell’estate: Edinson Cavani (tredici reti, 43.3% del totale).
Il Matador si è rivelato un attaccante formidabile, il top nel panorama europeo. Segna in tutti i modi, testa, tiro da fuori, di opportunismo, in progressione, spesso realizzando reti altamente spettacolari; svolge movimento continuo, dando profondità alla squadra e non fornendo punti di riferimento agli avversari. E’ l’emblema dell’attaccante moderno, unico nel dar manforte ai compagni nelle fasi di non possesso palla (a proposito di sacrificio, a risultato acquisito contro la Juventus, 3-0, “sbaglia un gol” su assist di Lavezzi e si rialza immediatamente per correre verso il centrocampo a pressare gli avversari, un Fenomeno).
I suoi gol risultano essere tutti decisivi. Il primo dato, quando segna il Matador il Napoli non ha mai perso: rete a Firenze per il pareggio (1-1), in casa con il Bari (2-2), decisivo a Genova contro la Samp (1-2), doppietta a Cesena (1-4) dopo esser subentrato nella ripresa, rete a Catania (1-1), altra doppietta al Parma (2-0), gol al Bologna (4-1), colpo meraviglioso nell’overtime al Lecce (1-0), ed infine la mostruosa tripletta alla Juventus (3-0). La musica non cambia affatto in Europa League: già decisivo ad Elsfborg nel preliminare con una doppietta al suo esordio da titolare, recupera lo svantaggio di tre gol ad Utrecht con una pazzesca tripletta, completa la rimonta allo Steaua con il 3-3 al 97° minuto e sempre nel recupero della partita di ritorno affonda nuovamente i rumeni e regala la qualificazione ai partenopei, unica realtà italiana ancora in corsa nella competizione europea.
I numeri di un campione, la media di 0.77 gol a partita (20 reti in 26 presenze, non tutte dal primo minuto) è un dato da top player dell’intero pianeta. L’aver realizzato alcuni di questi gol nei minuti di recupero certifica l’abnegazione di questo ragazzo, la fame di un campione in evoluzione. Nell’esordio a Palermo, a venti anni appena compiuti contro la Fiorentina, entrò a gara in corso realizzando un gol-capolavoro al volo da fuori area di rigore, in posizione defilata; tutti gridarono al Fenomeno, il merito va alla società ed a Mazzarri di aver creduto concretamente, tre anni dopo, in Edinson Cavani.
L’evoluzione è evidente, il tecnico toscano lo ha schierato da prima punta e non, come le sue guide passate, in altri ruoli poco graditi al Matador, che comunque ha sempre realizzato bottini di tutto rispetto. Il Napoli e Napoli volano sulle sue spalle. Tutti in piedi, standing ovation per Edinson Cavani, ora provate a fermarlo.
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