venerdì 16 marzo 2012

Il Napoli eliminato da una buca sul prato di Fuorigrotta

Ho pianto come dopo Villareal, ma le emozioni del mio volto sono state sicuramente diverse. Mi sono nascosto, ho atteso che i miei amici andassero via. Il calcio è così mi ripeto. E mentre Vladimir acquista una rielezione, ascolto i buffoni che sparano fuochi d'artificio nella mia Napoli. Quant'è sporco il calcio. Quanto è difficile unirsi contro una corazzata che gestisce il macropotere economico di interi continenti. Noi pensiamo al calcio...
E mentre gli elogi a Di Matteo dominano la scena, affondo in quelli rivolti ad un ragazzino vestito da arbitro, che ha saputo gestire una partita accompagnando il Napoli per mano in una fila di scuola. Doppia personalità. L'anziano Chelsea vince, ma non andrà lontano. Gli occhi di Walter sono inghiottiti di lacrime come i miei. E sono sinceri. Ne ho visti pochi stasera, soprattutto tra coloro che parlano ai microfoni. Il Napoli è una squadra folle. Riesce a perdere una partita che poteva demolire. Alla parola inesperienza di Paolo Rossi, De Laurentis reagisce con una rabbia meridionale che mi riempie d'orgoglio. Ma la verità è che siamo fuori. Avrei voluto non esultare al goal di Inler, cercare di contenere le mie emozioni fino alla fine.
Finisco col tornare a pensare ad un arbitro instabile; poi la mente torna a Fuorigrotta, ad una buca che ci ha buttato fuori. Quel maledetto falso rimbalzo... Questa è una di quelle delusioni che ti porta quasi a stracciare gli avversari in campionato, a concentrarti, ad avere una cattiveria che prima non avevi. Il Napoli ne esce alla grande e io, io vado a Capodichino come se avessimo vinto. Ma diciamocelo onestamente, il Chelsea ha avuto anche un gran c...

Domenico Serra

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