mercoledì 14 marzo 2012

Napoli e Londra un viaggio solo nei sogni

“chi l’avrebbe detto prima che io
un giorno sarei andato dietro a te
come quando un uomo cerca dio
questa corsa
non ha senso
se il senso l’ho gia’ perso
dietro te.” [Londra brucia cit. Negramaro]

Non sappiamo quanto brucerà l’animo dei londinesi, ma questa canzone nelle mie cuffie bluetooth sotto casco, in una giornata di sano vento in quel di via Caracciolo, sembra un presagio positivo.
Proseguo dopo il semaforo rosso, maestro d’ispirazione. Il sole costringe alla mia vista di aguzzare pur di ammirare il Castel dell’Ovo.
E’ una di quelle visioni che qualsiasi visitatore, passante, residente, cittadino, è costretto ad ammirare come se fosse la prima volta. E’ sempre la prima volta quando l’osservi.
Chissà il tempo a Londra… Sotto il mio abito classico si nasconde la maglia giallo-borbonica, con alle spalle il numero due di Gianluca Grava. Nessuno può vederla. Ma c’è.
Il vento non nasconde un sano sole primaverile fuori stagione, tantomeno la paura fottuta percepita in ogni angolo partenopeo.
Molti sono pronti per la partenza. Londra aspetta almeno cinquemila tifosi.
La misteriosa procedura per acquistare onestamente un biglietto per assistere alla sfida col Chelsea, risulta meno credibile, del ritrovare l’uovo che sostiene le fondamenta del nostro famoso castello.
Chissà com’è cresciuto in oltre duemila anni quell’uovo. Oggi potrebbe assomigliare ad un pallone, dico forse… Eufemismo in piena Quaresima, forse da evitare.
Il Chelsea è troppo forte per noi, eppure molti hanno esultato quando due urne si sono combinate plasmando il destino. Potremmo divenire una delle otto squadre più forti di mezzo mondo.
E’ solo una partita di calcio? E’ il sogno che può destabilizzare il concetto di potere mediatico sportivo argentino su Napoli. E’ una strada molto lunga. Ma fatta di classe e cuore. Percorriamola…

Domenico Serra

Nessun commento: