venerdì 27 maggio 2011

Lippi: "Bravo De Laurentiis a mantenere uno come Mazzarri"

A Radio Crc nella trasmissione “Si gonfia la rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Marcello Lippi, ex ct della Nazionale. Ecco quanto evidenziato da Tutto Napoli.net: “Guardo un po’ tutto il calcio che sia italiano o estero ma lo guardo soprattutto in tv. Il rapporto che ho con il Napoli è molto bello perché è inspiegabile, visto che in fin dei conti sono rimasto solo un anno. Un anno che è stato difficile ma che è stato vissuto con molta passione ed emozione a testimonianza che il pubblico napoletano sa apprezzare non solo i grandi campioni, ma anche la dedizione, la determinazione e la voglia che ci mettono i giocatori “normali”. Considerando questo rapporto con il Napoli, mi ha riempito il cuore di gioia nel vedere il cammino che questa squadra sta percorrendo. Perché è vero che quest’anno la squadra di Mazzarri è arrivata in Champions League, ma sono quattro anni che si lavora in una maniera straordinaria. Il Napoli dalla C è arrivato in serie A, e questo è frutto di una programmazione ben orchestrata da una società importante, dalla forte presidenza e da un fantastico staff tecnico.
Sono amico ed estimatore di Mazzarri. Ho fatto i complimenti prima alla società del Napoli che ovviamente determina una crescita di programmazione, e che sceglie gli allenatori, e poi ovviamente a Walter. Ma nel contesto del grande lavoro che è stato fatto con una programmazione giusta, si è inserito anche un grande allenatore che in due anni ha dato quella mentalità e quella convinzione di forza, quella autostima che ha permesso di raggiungere dei risultati straordinari. È stato bravo De Laurentiis a mantenerlo.
Non so se ci siano state dispute tra Mazzarri e De Laurentiis, dobbiamo attenerci a quello che dicono i giornali. Mazzarri voleva parlare alla fine del campionato, finito il quale presidente e allenatore hanno deciso di continuare il cammino insieme.
Le persone che hanno creato questa crescita al punto tale di portare il Napoli in Champions in maniera diretta, hanno un programma ben preciso da seguire. La Champions League si affronta con la mentalità acquisita quest’anno. Ad un certo punto si è pensato che il Napoli potesse vincere lo scudetto, e questo sta a significare che la squadra azzurra ha acquisito la mentalità vincente. Quando la squadra arriva a disputare una competizione, specie la Champions, vuol dire che è pronta. Poi, quello che sarà opportuno per migliorare la squadra lo sanno Mazzarri e la società.
Non si fanno mai nomi per il prossimo mercato, è importante solo evidenziare la bravura della società e di Bigon che è un dirigente molto serio. Mi piace come si muove perché lo fa senza apparire. Lasciateli lavorare tranquilli e sereni, loro sapranno chi comprare per disputare la Champions nel migliore dei modi.
Cavani è un giocatore che ha fatto 26 gol in campionato, e 7 in Europa, ed è stato squalificato anche le ultime due partite, altrimenti chissà quanti ancora ne avrebbe segnati. Quando ci sono questi campioni bisogna togliersi il cappello così come bisognerebbe farlo per Hamsik e Lavezzi ma anche e soprattutto per un portiere come De Sanctis che ha disputato un’annata straordinaria dando sicurezza alla squadra. Poi ci sono giocatori importanti come Campagnaro, Cannavaro, Aronica, Gargano, Pazienza, che sono tutti gioielli.
Alla Juventus mi tolsero Zidane ma prima mi avvertirono, per tutti quei soldi era giusto lasciarlo andare via. Dopo Maradona credo che il più grande calciatore sia stato Zidane. Con quei soldi però comprammo Buffon, Thuram e Nedved. Vendere un campione non significa sfasciare una squadra.
I tifosi napoletani che sono intelligenti e passionali, sanno che questa è stata un’annata straordinaria, ma non bisogna pensare che tra due anni il Napoli vincerà lo scudetto. L’importante è assestarsi nelle prime posizioni ed essere considerata una grande.
Il mio futuro? Mi farebbe piacere allenare una nazionale, però se arrivasse l’offerta di un club importate che magari disputasse anche la Champions League non mi dispiacerebbe, dato che ho disputato quattro finali di Champions. Vedremo cosa succederà.
Nella Nazionale Italiana, comunque fossero andate le cose in Sud Africa, il ciclo sarebbe finito lo stesso perché era necessario un rinnovamento che Prandelli sta attuando in maniera corretta. Mi sembra che si stia ricreando un certo entusiasmo e mi sembra di rivedere la squadra del 2004-2005. Speriamo che sia di buon auspicio”. 

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