mercoledì 5 gennaio 2011

Mazzarri: Il Napoli fa paura I fucili sono puntati contro

NAPOLI, 5 gennaio - Walter Mazzarri parla alla vigilia della sfida con l’Inter: «Abbiamo già dimostrato che questa squadra è cresciuta tanto a livello di mentalità. Tanti gli ostacoli superati anche il turno in Europa League. Al di là di quello che succederà con Inter e Juventus, il processo di crescita c’è stato. Se poi riuscissimo a chiudere il girone d’andata con qualcosa d’importante, saremmo ancora più avanti rispetto a quello che ci eravamo prefissati. Io penso soprattutto alle prestazioni».

IL COLLEGA - Sulla panchina dell’Inter debutta Leonardo: «Ho avuto il piacere di conoscerlo e ho apprezzato l’intelligenza dell’uomo. E’ un giovane, lo stimo tanto, sta in quest’ambiente al meglio e si fa apprezzare da tutti. I giocatori lo hanno accolto nel migliore dei modi. La spinta psicologica è importante e non dimentichiamo che l’Inter ha appena vinto il Mondiale per Club. L’ostacolo sarà difficilissimo, hanno recuperato giocatori importanti».

LE SORPRESE - C’è un’incognita in più: «Vedremo cosa proporrà Leonardo. I meccanismi difensivi per noi sono fondamentali per la nostra manovra offensiva. Non sappiamo cosa farà, sicuramente avrà introdotto qualche novità. Vedremo se stravolgerà tutto oppure se farà un compromesso rispetto al passato. Sono convinto che si farà consigliare anche un po’ dai senatori per trovare l’assetto giusto. L’Inter ha una rosa di fenomeni, i giocatori possono risolvere sempre la partita da soli. La nostra identità è abbastanza precisa».

LA PARTITA - Il Napoli è pronto: «Siamo una squadra in salute, felice e contenta di quello che ha fatto. L’unica variabile è la sosta lunga e magari tutti gli elogi possono inconsciamente creare problemi. Noi non dobbiamo mai perdere la nostra umiltà, io e i miei collaboratori lavoriamo su questo aspetto». Lavezzi dovrebbe partire titolare: «Dovrebbe giocare dall’inizio. Non lo tengo in panchina, lo verifico anche oggi. Siamo abbastanza camaleontici, lui e Cavani possono scambiarsi la posizione di prima punta. Dobbiamo essere coscienti della nostra forza e fare sempre il nostro gioco quando siamo in possesso palla. Sono sedici anni che non facciamo un risultato positivo con l’Inter, essere qui per giocarsela è già un grande traguardo». Possibile la conferma di Grava in difesa: «E’ un co-titolarissimo, con il Lecce è stato decisivo, ha salvato un gol prima della prodezza di Cavani. Voglio fare un elogio perché se lo merita. Non ho ancora deciso, è uno dei dubbi che ho nel reparto arretrato. Ho l’imbarazzo della scelta e questo aspetto mi piace molto».

IL MERCATO - Gennaio è anche il mese del mercato: «Non credo che le partite con Inter e Juve siano decisive per il mercato. Non cambia molto lo scenario, sono sempre sei punti in palio e questo campionato ha dimostrato che si possono sempre recuperare. Abbiamo già 33 punti e siamo oltre le migliori aspettative di inizio stagione». I tifosi hanno entusiasmo: «Ma sono anche molto intelligenti, hanno capito che stiamo facendo qualcosa di straordinario, noi ovviamente non ci accontentiamo mai e speriamo di fare di più. Siamo una bella realtà e abbiamo bruciato le tappe. Il pareggio? Non firmo mai per un pari alla vigilia della partita, dobbiamo giocarcela con tutti e spero di ritrovare l’atteggiamento della mia squadra».

CONSIDERAZIONI - Arbitrerà Rocchi: «Ho fiducia in lui, mi auguro che applichi il regolamento senza alcun tipo di problema. Comunque è una garanzia». Chiusura sulle dichiarazioni di Donadoni che ha criticato fortemente Mazzarri: «E’ un mondo dove gravitano tante persone. Ci sono professionisti di spessore. Dico che questo Napoli comincia ad essere temuto, i nemici sono venuti allo scoperto. Non conosco personalmente Donadoni e possiamo valutarci solo da un punto di vista professionale. Sono state dette tante menzogne: quando sono arrivato, ho pensato al lavoro della mia squadra. Non ho mai criticato il suo operato. Ma a livello personale, non prendo lezioni da nessuno e non mi sento inferiore – a livello di spessore umano – a nessuno, figuriamoci a Donadoni. Io più esperto di Guardiola? Ho grande rispetto del professionista. L’esperienza – però - è un dato di fatto e sono da tanto nel mondo del calcio. Ho detto solo questo. L’importante è non strumentalizzare certe cose per colpire il Napoli. Evidentemente facciamo paura e io sono soddisfatto. Il difficile viene adesso, i fucili sono puntati da tutte le parti, a me fa piacere, io mi sto divertendo e spero che la squadra capisca questo spirito». Parole che fanno rima con Mourinho: «Ho detto che non voglio somigliare nessuno. L’allenatore è un artista che studia il suo progetto tattico».

Nessun commento: