Il giorno dei giorni. Una partita che può valere una vita. Vivere o morire, bere o affogare, come preferite: non c'è metafora che possa rendere al meglio le emozioni che la partita di stasera racchiude. Napoli secondo, Inter settima. Quattro punti reali di distacco, dieci virtuali, ma tant'è. Lavezzi e compagni arrivano a San Siro con il piglio di chi sa di essersi meritato questa sfida. Non più per l'onore, non più per la gloria superflua di una vittoria di Pirro, piuttosto con la consapevolezza che da questa partita possono nascere - davvero - sogni insperati fino a poco tempo fa.
LE STELLE - San Siro, degno palcoscenico per queste gare, è pronto a raccogliere il guanto di sfida. Campioni d'Italia, d'Europa, del Mondo: ma il Napoli non tremerà. Lo farà forse guardando i trofei che verranno esposti a centrocampo prima del match, immaginando quanto sarebbe bello regalare a un popolo martoriato gioie simili. Ma è proprio dalla visione di quelle coppe che gli azzurri dovranno tirare fuori la forza necessaria per combattere. "Le pressioni non ci spaventano, noi non vogliamo accontentarci e quindi non firmerei per un pareggio": le parole di Mazzarri lanciano un segnale chiaro. Questo Napoli ha ancora tanta voglia di stupire, a cominciare proprio da stasera, su un campo spesso nemico, contro un avversario ferito ma non morto, e per questo ancora più feroce. Ma il pericolo sembra essere diventato il mestiere degli azzurri. Filibustieri e intraprendenti, accerchiano la preda per poi assalirla all'ultimo ruggito. Scene viste e riviste, mandate a memoria e collaudate in maniera perfetta. Quella perfezione che stasera sarà presupposto necessario per qualsiasi velleità.
VOGLIA DI SOGNARE - “Servirà un'impresa perché quella nerazzurra è una squadra di fenomeni, con giocatori che da soli possono risolvere le partite in ogni momento.. Quel che è certo, però, è che stavolta il Napoli può finalmente provare, tanti anni dopo, a tornare da Milano con un risultato positivo”. Il concetto espresso da Mazzarri è eloquente che più non si potrebbe. Lì dove anche gli dei molto spesso hanno fallito (vero Diego?), gli azzurri hanno una possibilità. Un urlo da esternare, un colpo da infierire. Un dovere morale - e non solo - di provarci. Forti delle loro qualità, sospinti dall'amore di un'intero popolo. Non è notte per i pavidi di cuore. Luci a San Siro, è notte di stelle e guerrieri.
Fonte:TuttoNapoli
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