martedì 10 aprile 2012

FUORIONDA. Gianfranco Coppola: “Possibile che il Napoli non possa mandare due-giocatori-due a firmare un po’ di autografi ai tifosi? Il calcio non è solo una sporca faccenda di gol e contratti”

A tg notte ormai “cucinato”, una carrellata sui siti. E leggo su TuttoNapoli.net: Nonostante la brutta sconfitta con la Lazio, entusiasmo a mille a Castel Volturno. Complice anche il giorno di festa centinaia di tifosi erano presenti all’ingresso del centro sportivo per cercare di strappare una foto o un autografo ai giocatori azzurri. Quasi tutti, però, rimasti delusi. I calciatori del Napoli sono stati costretti ad uscire da un varco secondario, dribblando così le tante persone e i tanti bambini accorsi.

Nel giorno in cui la Napoli col lungomare liberato ha festeggiato la riscoperta della città (la crisi avrà anche indotto molti ad evitare spese non fondamentali, l’incertezza del tempo avrà consigliato a chi ha case sulle costiere o nelle isole del golfo ad avitare di andarci per fare i servizi tra polvere e tasso di umidità ma è stato bello vedere turisti e cittadini assieme senza l’assillo della strombazzata e della caccia al parcheggio in tripla fila) una notizia che mette al centro della vicenda non solo sportiva il rapporto tra la tifoseria e il Napoli.

Insomma, c’è chi ha pensato di passeggiare intorno alla pineta dell’Holyday Inn magari coi figli sulle spalle per fargli vedere i calciatori. Accadde già al ritorno dal lungo ritiro estivo: migliaia sotto il sole a perpendicolo e steward (incolpevoli, sia chiaro) inflessibili. Non si passa. Dentro, nella hall dell’albergo, i dirigenti di ieri come quelli di oggi (è cambiato qualcosa, ma impercettibilmente) duri come statue di marmo. Chi scrive, ha dovuto insistere su una cosa che è poi accaduta ma non certo per merito mio, sia chiaro: un allenamento al San Paolo. Ricordo/ricordiamo quelli a Soccavo quando gli schemi di Bianchi o Bigon non erano di sicuro meno importanti di quelli di Mazzarri, ma sugli spalti c’erano centinaia di persone. Tutti spioni? E i giornalisti? C’era chi tornava al lavoro col passaggio di un calciatore. A me, capitava con Careca col quale parlavo di samba e gol brasiliani. E non a caso, mi volle sul palco con lui per un saluto per il suo addio al calcio al San Paolo. Oggi ad un tifoso seguire il Napoli costa soldi, ma mai si sono registrati vuoti in casa e fuori, tra campionato, Coppa Italia, Champion’s e persino precampionato con le amichevoli di presentazione.

Quel giorno d’agosto al rientro dal ritiro nessuno pensò di andare a spiegare che per urgenti lavori all’impianto non si poteva consentire l’ingresso ad alcuno. Telecamere e fotografi hanno stazionato lontano dal campo d’allenamento finchè non è intervenuta la Uefa che ha obbligato i sacerdoti ad aprire il tempio per le esigenze della Champion’s. Ieri, Pasquetta, la stessa cosa. Era impossibile mandare duegiocatoridue a firmare un po’ di autografi, a stringere mani, a mettersi in posa per un clic d’amore? Il Napoli gronda di manager (da Fassone uomo esperto di stadi e cose di Lega ma messo in condizione – o no? – di essere impalpabile a Formisano che è tra i pochi manager d’Italia ad avere la fila fuori dalla porta e non invece viceversa essere costretto a chiedere uno sponsor) fino al settore comunicazione arricchitosi con l’arrivo del direttore Lombardo nato a Napoli, che pure avendo svolto una eccellente carriera nella capitale italiana del business e della comunicazione di sicuro ne capisce di promozione e marketing mediatico. Ricordate su you tube Hamsik che giocava coi bambini a pallone ed esultava per un gol? Non può far nulla neppure Lombardo? Sono ormai in età per sapere che gli equilibri di una società di calcio e di una squadra sono complicatissimi, ci sono da sincronizzare 40 teste ed è scomodo. Ma c’è una testa che conta più di tutte. E’ più che mai il momento di Aurelio de Laurentiis: il futuro del Napoli si coniuga da oggi. Se ha intenzione di rinnovare tecnicamente, per migliorare, fa benissimo a farlo con riservatezza ma anche a lanciare segnali risoluti. Al socio della Filmmaster (K-Events) che ha dato prova della sua abilità e grande professionalità (farà anche la cerimonia di Rio 2016) che impressione fa sapere che i tifosi faccia caldissimo o ci sia un vento di tramontana gelido ma sono lì coi figlioletti fuori dall’albergo-fortino di Castelvolturno sono trattati come incursori? Il calcio non è solo una sporca faccenda di gol e contratti. Almeno, ad occhi aperti ci auguriamo sia così.

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