lunedì 23 gennaio 2012

Antonello Perillo: “Le dichiarazioni di Mazzarri mi lasciano molto perplesso e mi sembrano ingenerose nei confronti di De Laurentiis e della stessa squadra”


A metà campionato la classifica parla chiaro. Il Napoli è venuto clamorosamente meno nelle sfide con le piccole. Contro Chievo, Parma, Catania, Novara, Bologna e Siena la squadra di Mazzarri ha raccolto la miseria di 3 punti sui 18 a disposizione. Avessero quanto meno rispettato la media inglese, vincendo i due confronti casalinghi e pareggiando i quattro esterni, gli azzurri ora avrebbero 7 punti in più in classifica e si ritroverebbero quarti, a due sole lunghezze dalla zona Champions e a cinque dalla capolista Juventus: insomma sarebbero in corsa finanche per lo scudetto.
I FESSI. Mazzarri ha detto che sono i fessi a ragionare con i “se” e con i “ma”. Magari sarò il principe dei fessi, ma a me i conti proprio non tornano. Come si possono regalare 15 punti su 18 a sei squadre così mediocri? E come si possono giustificare risultati tanto deludenti con la storia della sfortuna e con la strampalata questione del budget degli stipendi? Caro Mazzarri, io la stimo tantissimo, ma le faccio notare che il suo ragionamento non regge e può rivelarsi finanche controproducente per l’intero ambiente azzurro. Prima osservazione: affermare che il settimo posto di questa stagione sia frutto solo della sfortuna equivale a dire che l’eccellente terzo posto della stagione scorso sarà stato figlio solo di una fortuna sfacciata e non dei meriti suoi e dei ragazzi. Seconda considerazione: se fosse vero che la classifica rispecchi sempre il monte stipendi delle squadre, ci spiega perché i milionari giocatori del Napoli hanno raccolto solo figuracce contro i colleghi di squadre dai budget ridottissimi, come Chievo, Novara, Siena, etcetera etcetera? Conti correnti alla mano, li avremmo dovuto seppellire di gol.
DE LAURENTIIS. Trovo oltremodo ingenerose nei confronti di De Laurentiis e degli stessi atleti azzurri, le dichiarazioni rilasciate dal mister dopo il pareggino in Toscana. Il presidente ha cacciato bei quattrini la scorsa estate per rifare il centrocampo. Tra Inler e Dzemaili il patron ha investito più di 25 milioni. E’ colpa sua se i due svizzeri stanno giocando molto, ma molto, al di sotto delle aspettative? Lo sa Mazzarri che l’acquisto di Inler è stato il più costoso dell’intera scorsa sessione di calciomercato? Non è stato forse lui a volerlo? E non va riconosciuto a De Laurentiis il merito di essere stato abilissimo a trattenere con stipendi ragionevoli tre crac del mercato cercati da tutti i grandi club del pianeta, come Hamsik, Lavezzi e Cavani? Vuoi vedere che per colmare il gap con la Juve, le milanesi e le romane, il presidente avrebbe dovuto anche… raddoppiare gli stipendi ai tre tenori? Mi chiedo, poi, alla luce di quanto detto da Mazzarri, come si sentiranno adesso i giocatori azzurri. Saranno felici di essere stati considerati degni di lottare per un sesto-settimo posto? E’ davvero questo il modo migliore per motivarli al meglio in vista di una bella rimonta in classifica, auspicata pochi giorni fa dallo stesso De Laurentiis? O gli si sta fornendo, ai calciatori, un alibi perfetto in caso di fallimento?
EQUIVOCI TATTICI. Il mister ha tanti meriti, e glieli ho riconosciuti anche nei momenti più burrascosi, la scorsa primavera, del suo rapporto col Napoli, ma dovrebbe essere molto più attento nelle sue esternazioni e concentrarsi, invece, sui veri nodi da sciogliere. Primo nodo: la difesa sta attraversando un periodo di forma imbarazzante. Sono 8 partite consecutive che il Napoli incassa gol. Campagnaro, Cannavaro e Aronica saranno sempre inamovibili, tutti a tre sempre assieme? E l’idea di una linea a quattro è sempre tutta da scartare? Secondo nodo: il centrocampo non fa filtro come nella scorsa stagione. Inler ha forse problemi di personalità? Pazienza, che costruisce con minor qualità ma era un’iradiddio in fase di filtro e di intensità agonistica, andava a forza buttato via come un ferro vecchio, o poteva invece servire in caso di necessità? E Dzemaili è stato pagato 8 milioni più metà Santacroce solo per fare panchina? Altro nodo: si può provare seriamente qualcosa di nuovo sotto il profilo tattico? Si può evitare di andare in affanno quando le altre squadre giocano “a specchio” e bloccano le fasce? Si può chiedere a Cannavaro, generosissimo, di non scavalcare sempre il centrocampo con una decina di lanci a partita?
UN MERCATO SCONFESSATO. Britos e Donadel quanti mesi ancora dovranno lavorare per indossare la maglia azzurra? Vargas a che punto sta con l’apprendistato? E Fernandez, Fideleff e l’amico del Pocho, Chavez, sono stati acquistati per fare un dispetto a qualcuno? C’è la speranza che non facciano tutti a fine di Ruiz? Possibile che a giocare siano sempre gli stessi, anche quando sono palesemente fuori forma? Considerando, poi, il ruolo marginale di Dzemaili e l’ormai imminente cessione di Santana, mi sembra lecito interrogarmi sulle scorse scelte di mercato: a parte quella legata al deludente Inler, Mazzarri le ha finora sconfessate tutte. Non sarebbe meglio ripartire proprio da qui? Non si potrebbe provare a dare spazio a qualche volto nuovo, quanto meno per far rifiatare qualche esausto titolarissimo?
RIPARTIRE DALLA COPPA ITALIA. Il Napoli deve subito ricompattarsi. Non c’è più tempo da perdere: dopo domani è atteso da una sfida importantissima in Coppa Italia. Battere l’Inter significherebbe, vista la composizione del tabellone, avere ottime possibilità di volare verso la finale e aggiudicarsi, anche in caso di mancata vittoria del trofeo, un piazzamento in Europa League. Meglio di niente, visto il rischio concreto di restare fuori il prossimo anno dalla massima competizione continentale. Se poi dovesse anche passare gli ottavi di Champions contro il Chelsea, la squadra azzurra avrebbe dato un senso compiuto alla propria stagione. Il terzo posto in classifica? E’ Mazzarri a dire di non crederci più. Forse il mister preferisce concentrarsi solo sulle coppe. Ma i tifosi, che sognavano di poter finalmente lottare per lo scudetto, quanto apprezzeranno? Sarò un fesso, ma ci credevo anche io.


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