venerdì 11 novembre 2011

IL DOMENICO SPORTIVO. Serra: “Il 5 Moggi rischia di minare la credibilità del calcio”

Ei fu. Quell’inizio manzoniano pubblicato da una Gazzetta qualche “spicciolo” di anni fa, quando non era nato nemmeno il calcio, mi incantò sia sui libri di scuola e sia oggi dinanzi al più meschino dei tradimenti. Il 5 Moggi non è solo un’allegoria, segna il giorno della fine di ogni speranza di un calcio pulito.
Avrei voluto che si tornasse a rispettare la classe arbitrale, che a fine partita gli allenatori, i giocatori e la quaterna, avessero rivisionato le azioni, commentandole senza alcuna frustrazione e dubbio legale. Avrei voluto che la moviola in campo fosse un’idea inapplicabile, perché rispetto e cultura sportiva della sconfitta, restassero il succo del senso del gioco, che vincessero su tutto, anche sull’eventuale microchip nascosto in un pallone. E poi ci sarebbe sempre stata occasione per sospettare, per immaginare un megacomplotto interplanetario, un favore tra squadre, uno scambio di giocatore, una bustarella, un orologio, come un capriccio tra Bari e Genova per distruggere l’Olimpo Doriano; o come una marionetta sulla quale dipingere una nuova testa, per poi essere manovrata da fili spessi come capitoni sfuggenti.
E’ il momento della verità, di intercettazioni sui giornali, di un arbitro che motiva un fallo davanti ai microfoni, di giurare prima di arbitrare una partita. E ci sarà sempre qualcuno pronto a dire: “è uno schifo, qualcuno ha pilotato le nostre delusioni e le nostre esultanze”. Non è questa la sede per elencare i condannati in primo grado, il seguito del processo o come finirà; nè è la sede opportuna per immaginare un paese costruito su un sistema legislativo soddisfacente (certo nemmeno al Parlamento Europeo ci si aspettava Roberto); ma è la sede per confidare quanto io mi senta un idiota complottatore da bar. Ad ogni contrasto, rigore, fuorigioco millimetrico giudicato a trenta metri, mi inventerò congetture, soprusi, brogli e menzogne, di uno sport che ormai è infetto, nei commentatori, negli allenatori, quanto nei tifosi.
Vorrei tornare a sognare delusioni ed esultanze completamente legate alla forza sportiva e alla sorte, ma la strada scritta dalla storia di Calciopoli, le intercettazioni, le storie extra-calcistiche dei nostri tempi, hanno distrutto la credibilità in uno sport che amo. Solo Napoli e il Napoli, mi possono salvare. Questa storia non mi sembra giunta ancora al termine, ma nemmeno l’immensa voglia di vincere della mia meravigliosa città.

Domenico Serra.
Azzurrissimo

4 commenti:

VitaAzzurra ha detto...

Veramente bravo!! Solo Napoli e il Napoli,mi possono salvare.! Complimenti..

Domenico Serra ha detto...

Grazie davvero.

Antonello Perillo ha detto...

Ciao Armi!

Unknown ha detto...

Ciao Antonello e grazie mille della visita onorato.