giovedì 10 novembre 2011

Aurelio a tutto tondo: “Volevo giocare con la Juve: paura di nessuno. Il Napoli di Maradona non esiste più. Hamsik presto firmerà”

Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha rilasciato un’intervista a “Napoli Magazine” in occasione della presentazione della stagione invernale del Trentino nella sala Puccini C dell’Hotel Vesuvio, alla presenza del sindaco di Dimaro, Romedio Menghini: ” Quest’estate siamo stati molto uniti. Molte cose hanno funzionato e qualche cosa no. Ne abbiamo preso entrambi coscienza, facendo delle valutazioni. Il nostro contratto nuovo ci vede uniti per un certo numero di anni. Puntiamo ad un successo comune. Il Trentino e’ una realta’ estremamente importante. Se provate ad andare in altre regioni non trovate una Spa come la loro. C’e’ anche l’intenzione di fare un campus estivo, a Dimaro e dintorni, nel periodo post scolastico, per far divertire i ragazzi con delle scuole di pallone, seguiti o non seguiti dalle proprie famiglie.
IL RINVIO DI NAPOLI – JUVE – “Le polemiche sterili per il rinvio della partita con la Juventus? Io non mi debbo confortare perchè siamo andati in una situazione di guardia. L’Italia, dal 1200, è pervasa dalla mentalita’ dei Comuni. L’Italia e’ ancora troppo giovane per considerarsi uno Stato. Io non sono sceso in campo con delle controbattute a chi, in maniera campanilisticamente calcistica, voleva addossare agli amministratori della citta’ la volonta’ di aver quasi truccato le carte. Premesso che abbiamo affrontato il Bayern, non c’erano problemi ad affrontare la Juventus. Il Napoli non ha paura di giocare con nessuno e non e’ abituato a fare il gioco delle tre carte. Plaudo al lavoro di Andrea Agnelli e di Conte. Se uno fa delle affermazioni e non conosce la situazione geografica di piazzale Tecchio… Ricordo che c’era il buon Pierpaolo Marino a spalare la melma con gli stivali allo stadio. Le precipitazioni avvenute hanno sconvolto un Paese intero. Mi sembra che la Liguria abbiamo chiesto un milione di euro allo Stato. Io sono contro lo strillo e l’urlo. La dobbiamo finire. Sembriamo un Paese di spie, col gusto della denuncia, quando dovremmo conoscere di piu’ la cultura del rispetto. Si e’ perso di vista un concetto di cultura civica. Il rispetto della salute e’ prioritaria in qualunque parte del mondo. Abbiamo gia’ una struttura obsoleta, che con la sua fatiscenza non corrisponde ai canoni moderni di sicurezza. E’ una struttura che abbiamo dovuto anche limitare nei posti. C’e’ stato un morto a Pozzuoli. Credo che sia intollerabile pensare che una partita di calcio si debba giocare ugualmente laddove non ci sono i presupposti per farlo. Un giornalista, tra l’altro anche napoletano, che parla senza sapere la melma che ci siamo ritrovati negli anni. Domenica ero a Napoli, stavo per ricevere delle persone. Quando mi hanno telefonato non sono stato a dire che si doveva giocare per forza perche’ di fronte ad una decisione del genere ne abbiamo preso atto. Anche io volevo giocare, ma non e’ stato possibile. Qui si fa sempre dietrologia. Poi arrivera’ un momento in cui la mia faccia non la vedrete piu’. Non potendo fare il tuttologo, c’e’ qualche altro Paese che ci aspetta. Se sono per il Tricolore? Sono tutti per il Tricolore. L’unica ricchezza del Paese puo’ ripartire dal Sud. Gli stipendi per gli impiegati comunali sono bassissimi. Non vogliono andare alle elezioni perche’ se la legislatura finisce se ne vanno in pensione con 3mila euro al mese, altrimenti salta. La Borsa ha raggiunto un livello di guardia.
CALCIOPOLI – La sentenza di Calciopoli? Non conosco le carte. Ricordo che facevo le conferenze dal Quisisana di Capri dove mi accorsi che qualcosa non funzionava. Ora leggo sui giornali che Calciopoli non e’ finita e che c’e’ ancora il calcioscommesse. Facciamo gli assist a Mediaset regalando centinaia di milioni all’anno e poi non ci muniamo di stadi attrezzati. Non si puo’ parlare in questo Paese, perche’ ci sono equilibri che si sono formati sulle sabbie mobili. Per questo temo per questo Paese. Questo e’ un Paese per vecchi. Vi faccio una minaccia (scherza De Laurentiis, ndr). Se non leggero’ pezzi sul Trentino non faro’ piu’ una conferenza stampa. Ovviamente in base alla lunghezza degli articoli poi avrete settimane bianche in omaggio (ribatte il presidente azzurro sempre in tono ironico, ndr)” (fonte Napoli Magazine)
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MARADONA. Noi siamo giovani, siamo nati 7 anni fa. Mettiamo che il Napoli non esisteva piu’ e avessi chiamato la squadra “Partenope” saremmo arrivati agli stessi traguardi. Per carita’, non ho mai pensato di chiamarla “Partenope”, pero’ quelli che fanno salotto in tv parlano sempre del Napoli di Maradona. Quel Napoli e’ fallito, non c’e’ più. Bisogna dare il tempo al tempo. Fra 20 anni, se saro’ ancora vivo e me lo auguro, ne riparleremo. Io sono orgoglioso di essere italiano quando sono all’estero. Il Tricolore che pensa il Napoli? Siete vecchi. I biglietti online? Io farei tutto online. Abbiamo venduto 500 biglietti online, non c’e’ ancora la cultura dell’online. Siamo noi che dobbiamo investire in comunicazione. Passeremo progressivamente all’online, altrimenti rischieremo di restare con lo stadio vuoto.
HAMSIK. Il rinnovo di Hamsik? Firmera’ presto, prima del ritiro in Trentino. Hamsik assente nelle ultime 5 gare? Assolutamente no, sta facendo un lavoro sporco a centrocampo che voi non notate. Hamsik e’ un grandissimo elemento, di grande spessore umano, di grandissima maturita’ ed ha una grande capacita’ atletica, e’ un grandissimo giocatore. Ha una qualita’ unica, che e’ l’educazione, che nella vita ha un valore immenso. Il film di Natale con Prandelli? Ci ho messo un secondo a convincerlo. Ci sono 3 storie che si intrecciano, dove i nostri protagonisti incontrano personaggi reali del mondo dello sport, dello politica e della televisione.
DUBAI CON FABIO CANNAVARO? Dove sara’ il Napoli durante le vacanze? E’ una domanda che faccio sempre a Fassone. Piu’ che Dubai, mi intrigano Doha ed Abu Dhabi. Questa mattina ho parlato con Fabio Cannavaro: mi ha chiamato perche’ lo avevo sollecitato nei giorni scorsi. Ho chiesto a Fabio Cannavaro di farci da ambasciatore negli Emirati Arabi. Poi ne parlero’ con Mazzarri, Bigon e la squadra. Dovremo vedere quanto sara’ utile andare li’ a passare 4 giorni con i calciatori e le loro famiglie. Vedremo anche se sara’ possibile trovare un competitor di livello. Gli inglesi continuano a giocare a calcio. Ho detto a Fabio che Paolo doveva fare la sua strada nel Napoli e gli ho chiesto perdono se non ho potuto accoglierlo, ma tra napoletani possiamo fare un discorso diverso ora per il bene del Napoli”.

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