domenica 21 agosto 2011

Lavezzi: "E' un Napoli da scudetto. Messi vuole vedere Napoli. Chavez? Dimostrerà che è bravo"

Ezequiel Lavezzi a tutto campo nell'intervista rilasciata al Corriere dello Sport. Tanti i temi affrontati dal pocho come la sfida del Camp Nou, la lotta scudetto limitata a quattro squadre, la curiosità del suo amico Messi verso Napoli, la delusione per la Coppa America e la voglia di ripagare l'affetto incredibile dei tifosi partenopei nei suoi confronti.
Sulla gara con il Barcellona: "Ci servirà per capire a che punto della prepa­razione siamo arrivati, per vedere come siamo messi atleticamente, nulla di più. Un'amichevole importante sotto quel profilo perché vorremmo ar­rivare bene alla prima di campionato. Di sicuro nessuno di noi vuole fare figuracce. Sarà sicuramente una bella esperienza, ma con il Barcellona mi piacerebbe giocare in Champions, non in amichevole".
La prima sfida a Messi: "Sì, ma ci conosciamo da picco­li. Siamo della stessa città. Ci conoscemmo nel mondiale U.20 vinto dall'Argentina. E da lì è nato un rapporto di amicizia sincero, un bel rapporto che poi è proseguito in nazionale. Del Napoli, no ma della città di Napoli diverse volte. Lionel vorrebbe visitarla un giorno. E' intri­gato. Per giocare a Napoli? Non credo. Credo che voglia chiudere la carrie­ra lì dove l'ha iniziata: nel Barcellona. E poi: non lo vedrei in un'altra squadra".
Messi o Maradona? "Impossibile fare un raffronto. Sono diversi. Anche per personalità. Di sicuro Leo è quello che gli si avvicina di più. Il calcio di adesso è di­verso da quello di prima, difficile fare parago­ni. Maradona però ha fatto cose uniche con squadre che erano inferiori al Barcellona di og­gi. Diego è stato unico e lo sarà sempre, Messi è un altro giocatore. Sono epoche diverse e gio­catori diversi. Due fenomeni in epoche diver­se".
Chavez? Ci ho giocato insieme. Dico solo che è un bravo ragazzo. Poi sarà lui a dimostrare di es­sere anche un bravo calciatore".
Coppa America: "E' difficile dimenticare. E' stata una frustra­zione ma ci servirà di lezione per il futuro. Tutto serve per non sbagliare più".
Perchè i tifosi ti amano? "Perché cerco di fare le cose che so fare e forse perché sono rimasto sempre me stesso. Essendo anche io argentino, qualcuno farà anche degli ac­costamenti con Diego che ha giocato qui, chissà. Ma io sono contento dell'affetto dei tifosi e sono a loro grato di questo. Spero di ripagarli sul campo un giorno tutto questo affetto. Magari quando va­do in Nazionale questo non accade".
Campionato? "Molto bello e combattuto. Ci sono tante squadre che si sono rinforzate. Noi abbiamo la fortuna di avere un gruppo consolidato, questo è molto impor­tante. Dobbiamo partire con il piede giusto, potrebbe essere la chiave di volta per la stagione. Tecnicamente siamo cresciu­ti, sono arrivati giocatori forti che adesso si stanno inserendo in gruppo. Questo è un fat­to positivo: facilitare l'ambientamento dei nuovi è fondamentale. Secondo me, quattro o cinque squadre ed una di queste è sicuramente il Napoli. La La­zio può essere la sorpresa, poi ci sono le milanesi, la Juve che pure si è rinforzata molto e la Roma che lotterà fino alla fine. Se dovesse capitare di trovarci nelle stesse posi­zioni dello scorso anno, stavolta saremo più maturi e potremo fare ancora meglio".
Pochi gol? "Proverò a farne di più. E' una questio­ne di fiducia. Ma mi riprometto di fare qualche gol in più nel prossimo campionato e di tira­re più in porta".

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