venerdì 22 luglio 2011

Il campione senza guanti

Cos'è un campione, questione inesigibile. L'irriverente cresta è l'argomento quotidiano. E' presente tra i sorsi di caffè al bar, a pranzo in un ristorante con colleghi e cameriere ormai mutati in ferrati opinionisti, dal mio calvo barbiere esperto di un nuovo taglio richiesto da tutti i bimbi, nei discorsi tra liberi professionisti in genere riservati, così come tra gli operai che sostituiscono l'insegna di un ristorante fallito dopo tre mesi di attività. Perché c'è la crisi. Siamo nelle mani di puttanieri mediatici, aimè, incompetenti e impegnati ad imitare Caronte per sguazzare nell'oro della loro ignoranza alla Paperon de Paperoni. Ringraziamo Mino per aver donato Marek al Brescia e chiudiamo questa inutile parentesi.
Cos'è veramente un campione, mi chiedo. E' un uomo che crea equilibrio dinanzi a se, nello spogliatoio, nelle dichiarazioni ufficiali e alla sua solida difesa. E' colui che riesce a gestire offese irriverenti senza fuggire ad Udine, non come i suoi ex compagni di reparto così propensi ad esultanze rabbiose nei "derby" personali contro le loro ex squadre..
Un campione è uno che lascia Cagliari all'epinicio della sua carriera, per galleggiare su pozzanghere e buche rattoppate di campi senza un filo d'erba, nel baratro di una serie C stomachevole.
Un campione costruisce, non distrugge, nemmeno dalle sue slovacche mura domestiche.
Un campione, se può, calcia le punizioni e quando è il momento di ritirarsi lo fa a testa bassa, da una piccola porticina di servizio, come Antonio Careca, quasi per non recare fastidio, senza fare rumore. E' uno che accetta la panchina anche nei suoi migliori momenti o quando arriva un sostituto che d'impatto non sembra all'altezza, di impatto...
"Un guanto precipitò da una mano desiderata, a toccare il pavimento del mondo in una pista affollata", comincia a cantare un certo De Gregori. L'altro forse è nelle mani del buon Rosati. Grazie a Gennaro Iezzo, un talentuoso campione di Castellammare e da quelle parti, ne abbiamo visti pochi.

Domenico Serra.

4 commenti:

AntonioMarano ha detto...

Bravo Domenico!
Mi piace il passaggio, credo su Domizzi, visto che l'articolo è dedicato al nostro ex portierone Iezzo. L'hai fatto apposta?
Belle parole per un uomo che merita tutto il nostro rispetto e spero, un giorno, un ruolo importante in Società.

Domenico Serra ha detto...

Grazie Antonio, hai compreso pienamente il passaggio. Sono felice che ti sia piaciuto. Saluti.

Unknown ha detto...

Domenico, Antonio e un grande, da lui molte volte prendo ispirazione, su gli articoli che scrivo, ne capisce di calcio e non solo!!

AntonioMarano ha detto...

Grazie Armilocho, troppo buono!