martedì 21 settembre 2010

Mazzarri: "Siamo stati quasi perfetti ma ora chiedo continuità. Bucchi? Farà da maestro a Dumitru"


Che si prova a pensare alla partita di Genova con la Samp?

"Grande piacere. Sappiamo di essere stati quasi perfetti. La squadra ha giocato con un'anima come l'avevo vista varie volte lo scorso anno. Abbiamo imposto il nostro gioco in uno stadio difficile e contro un grande avversario. Il risultato a volte è figlio di coincidenze, ma se noi facciamo il nostro gioco alla lunga i risultati dovranno per forza essere positivi".

Domani è subito Chievo. Che messaggio lanci allo spogliatoio?
"Una squadra che vuole crescere deve avere continuità di rendimento. Non bisogna pensare all'ultima partita, ma alla prossima. Abbiamo davanti una partita importante. Chievo e Cesena in questo momento sono le squadre più difficili da affrontare. Attraversano un momento di forma importante e la classifica lo conferma".

Qual è stato l'elemento che ha permesso di vincere a Genova?
"Innanzitutto la capacità di reagire, che significa che mi hanno ascoltato. Poi non hanno perso tempo nel protestare e hanno pensato solo a vincere la partita. Il primo tempo è stato perfetto. Gli attaccanti hanno dato una mano ai difensori e se noi riusciamo a giocare sempre così allora possiamo fare davvero bene".

Rimanendo sugli attaccanti, però, mancano le alternative.
"L'importante è che quelli che adesso sono in fase di rodaggio facciano presto a inserirsi. Contro la Samp i due nuovi in panchina, più Dumitru, parlavano spesso con me. Gli ho fatto vedere i movimenti da fare. Devono capire l'anima della squadra. Questo è l'importante. Ricordo che lo scorso anno senza attaccanti vincemmo 2 - 0 in casa del Livorno. Poi è chiaro che i migliori giocatori sono sempre i migliori, ma non credo che il Barcellona senza Messi non gioca più".

Turn-over contro il Chievo?
"Vorrei mandare in campo gli stessi giocatori della sfida contro la Samp. Almeno in attacco vorrei continuare così, perchè si trovano bene insieme Hamsik, Lavezzi e Cavani".

Come conciliare la voglia di fare di Lavezzi con la necessità di conservarlo a livello atletico?
"Negli scorsi anni sbagliava a tornare a prendere il pallone a metà campo. Ora non lo fa più. E' più giusto, invece, che lo faccia Hamsik. Ogni allenatore interpreta il 3-4-3 in un modo".
Cavani: cinque gol in cinque partite. Era l'attaccante che voleva?
"A me non piace l'attaccante statico. Non voglio dare punti di riferimento agli avversari. Contro la Samp la prima punta la facevano a turno Lavezzi e Cavani. Hamsik difficilmente resterà prima punta, ma tra Lavezzi e Cavani questi cambi continui si possono fare. Questi due devono essere determinanti dalla trequarti in avanti, ma anche in fase di ripiego".

La punizione da cui è nato il gol di Hamsik è uno schema provato in allenamento?
"L'avevamo provata in modo leggermente diverso. Sono stati bravi loro".

Ha parlato con Bucchi?
"Sì. E' un ragazzo intelligente e questo già lo sapevo. Gli ho detto perchè l'ho richiamato e quale sarà il suo ruolo in rosa. Deve fare da maestro a Dumitru e se lo riterrò opportuno sarà convocato. Deve rimettersi in forma".

Qual è la cosa più importante per questo Napoli?
"L'equilibrio e la mentalità. Se diamo l'anima non meritiamo mai i fischi, ma se si vede disfattismo allora i tifosi fanno bene a fischiare. Oggi nel calcio moderno il blasone non esiste più. Le piccole squadre si esaltano nei grandi stadi. Il Chievo ha giocatori di grande valore e se ci distraiamo un attimo saranno dolori. Se stiamo attenti e i ragazzi mi ascoltano, invece, il valore del Napoli verrà fuori". (fonte Napolipress)

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