mercoledì 14 dicembre 2011

Come gestire l’attesa del prossimo avversario

Dozzine di pensieri, una Roma che da Roma appioppa alla Juventus un mezzo passo falso, nato da Vidal ubriaco che chiaramente il martedì è abituato al liscio; una Lazio vincente contro i suoi meriti, capace di somigliare sempre più al nostro vecchio spirito partenopeo; un collier d’oro bianco che regalerei alla mia donna in piena recessione e invece mi tocca puntare al simil-argento pacchiano; al Lavezzi piè veloce che sfida l’evoluzione correndo a piedi scalzi; alla frase più detta sul territorio campano: “nun se piglia na ‘bbullett”.
Ma in questa settimana ogni pensiero rivolto alle scommesse, ai regali natalizi, a compleanni, ad un campionato minore è accantonato dal sorteggio delle fantastiche sei di venerdì.
L’impresa di Vila Real non mi ha fatto dormire, continuo ad aspettare il sorteggio e sono certo che dopo sarà anche peggio. Il sedici dicembre si avvicina. Un’ansia che ha il sapore della voglia di giocarcela e questo è sensazionale.
Mi godo Yahoo answer e la sua domanda: “Quanti punti farà il Napoli in un così assurdo girone di Champions?”, andate a leggervi le risposte. Che bello il calcio e quanto i tifosi riescono a diventare piccoli quando scrivono offensive dichiarazioni dementi.
Sei di otto sfide, sei ottavi, come cantava il giovane Rino Gaetano e io l’ascolto e rivedo me bimbo sognante mentre una donna canta.
Le possibilità sono solo sei, Apoel Nicosia, Arsenal, FC Barcelona, Benfica, Chelsea Football Club, Real Madrid. Difficile scegliere. Ancora un bel po’ d’ore, poi sapremo se il fato riuscirà a essere un po’ clemente, almeno questa volta. Non siamo molto fortunati coi sorteggi da queste parti. Aspettiamo, tremiamo, aspettiamo tornando a tremare. Il tempo di organizzare una “Michel franco-debacle” e tutti sapremo il prossimo turno.
Nell’attesa non resta che analizzare tutte e sei possibili avversarie e cercare di comprendere quanto siano adatte al calcio Napoli.
Apoel Nicosia
Cipro costa molto come trasferta, tuonerebbe il classico tifoso che seguirebbe la sua squadra anche a Capo Horn; nessuno ha il coraggio di dire che è una squadra modesta rispetto alle altre, ma molti la sognano come avversaria. Nulla di più falso.
Il Napoli ha perso contro squadre che fanno un calcio molto simile; l’Apoel è capace di variare continuamente veste tattica, con una importante esperienza internazionale accumulata negli ultimi tre anni di gavetta e un allenatore stile inglese che segue ogni cosa, dal carattere del quotidiano, ai nuovi acquisti. Il resto lo fa la folta comunità portoghese.
Impressionante Urko Rafael Pardo Goas, un portiere partito panchinaro, cresciuto nella cantera del Barqa, capace di stupire in pochi minuti.
Hélio José Ribielo Pinto e Constantinos Charalambidis, giocatori capaci di fare la differenza, che forse non hanno ancora dato tutto.
Aílton José Almeida attaccante d’esperienza, è invece l’ennesimo brasiliano che a Cipro non ti aspetti, un gran bel giocatore. L’anima realizzativa e la follia di questa squadra.
L’Apoel potrebbe stupire ancora, soprattutto in casa. A tratti impressionante, a tratti davvero scarsa. La eviterei, ma è nettamente inferiore al Napoli.
Arsenal
Quest’estate ho visto l’Udinese crollare contro questa corazzata di giovani. Una società costruita quasi bene come quella friulana, che ha però un progetto di bilancio decisamente diverso e una produttività meno indirizzata al guadagno. Il risultato vide l’Arsenal passare il turno, fu del tutto immeritato.
E’ una giovane squadra cinica, che ha accumulato punti nel girone grazie a partite vinte anche al limite dei suoi meriti. Arsène Venger è un ottimo allenatore, ma qualche piccolo problema difensivo ogni tanto viene fuori. I reparti tendono a disunirsi.
Ad ogni modo è una squadra completa, che forse dalle nostre parti con la sua panchina e un Mazzarri, sfascerebbe un campionato.
In campo europeo ha grande esperienza, eppure intravedo una forte compatibilità con il Napoli, lascia spazi al contropiede e spesso ha delle immense amnesie tattiche. E’ forse la mia preferita, potremmo farcela, ma sudando molto.
FC Barcelona
Un immenso modello calcistico, il calcio attuale, l’idea del calcetto, la capacità di fare possesso palla distruggendo l’avversario e di colpirlo appena prova a pensare di anticipare. E’ un calcio con dei limiti strutturali difensivi, il campo può non essere perfettamente coperto, ma solo un pazzo si sognerebbe di scriverlo. E io sono completamente pazzo. Un sogno, una resa, ma partiremmo con una rovesciata di vantaggio. Il Gamper insegna molto.
Citare giocatori non avrebbe senso, sono giorni che provo a pensare ad uno scarso e sono giorni che ricordo quanto avrei voluto Sanchez a Napoli.
Chiaramente è un incontro da sognare in tempi successivi, ma se arrivasse, sapremmo demonizzarli al San Paolo e nel loro stadio. Non temiamo più nessuno. E’ la r.e.m del sogno più lungo, ma nei sogni siamo noi stessi a decidere il risultato (un po’ come fa Rocchi).
Benfica
Un sogno stracciato in una notte di calcio malgestita al San Paolo e il ritorno fu devastante. A casa di amici, nella mia crescente immaturità, emanai il mio editto che il Napoli avrebbe segnato il suo tracollo dopo quel punto massimo raggiunto. Aurelio mi smentì a fine partita. Sorridente, felice, ottimista, disegnò un nuovo percorso che ci ha portato fino a qui. Proprio ora, mentre leggiamo del nostro possibile futuro.
E’ cresciuta, ma non quanto il Napoli e poi ha in Óscar René Cardozo Marin quell’uomo d’area che a me proprio non è mai piaciuto. In effetti lo detesto.
Bruno Cesar è invece uno di quei giocatori rapidi che negli inserimenti potrebbe farci male, come del resto il meno efficace Pablo César Aimar Giordano. Con tanta fortuna hanno partecipato col Basilea all’eliminazione dell’altra parte di Manchester, ma noi di fortuna ne abbiamo avuta poca.
Giocano in contropiede e bene, ma il Napoli sogna questa rivincita. E allora rivincita sia? Sogno realizzabile.
Chelsea Football Club
Riparte da un calcio portoghese che non funziona perfettamente in terra inglese, ma il vice Mou ha il diavolo dentro. E’ feroce e aggressivo, conosce il calcio e mi ricorda Walter il mago, ma dovrebbe capire che non si può giocare con una difesa così alta in certe competizioni.
Perforabile e credo affetta dal processo di invecchiamento che ha colpito l’Inter di Ranieri, tranne per Romelu Lukaku, l’immensità del futuro.
Resta una squadra dal potenziale immenso, che ti lascia giocare anche se per poco, che corre ma non come qualche anno fa, che ha comprato tutto e poi si è piegata alla rivoluzione del gioco di potere su altri orizzonti. A me piace Andrè Villas-Boas, è un ragazzino simpatico, ma il Chelsea lo vedo un grande ostacolo arginabile. Ci faremo trovare pronti.
Real Madrid
E’ la squadra della costruzione delle stelle in giro per il mondo, della spesa senza senso come se al tuo fantacalcio solo tu fossi dotato di denaro illimitato.
Mourinho non ha mai parlato bene di Mazzarri, ma è un uomo che ha valori e gioca con le parole, lo sa fare molto bene.
Non mi stupirei, nel caso fosse il Real, di una dichiarazione di gioco di potere in italiano. Mou è uno che ha studiato tecniche di comunicazione, gioca le partite prima e dopo i novanta.
In campo sarebbe una sfida difficile, ma umana. Sarebbe una rivincita che a Diego dovremmo concedere, lottando e ripartendo, come solo noi sappiamo fare.
E permettetemi di dire che Cristiano Ronaldo è l’espressione del calcio moderno, insano, sprovveduto, immenso, mercenario e buffone. Preferisco sognare con i miei.
Quale delle sei? Ho capito che non mi importa, qualunque avversaria farà fatica, tremerà, avrà timore, soffrirà dal primo all’ultimo minuto. E i tifosi avranno la cacarella come Borja Valero.
E questa è la più bella delle sfide, non saremo noi a tremare di chi uscirà da quell’urna, sarà quel logo azzurro, quella lettera del nostro nome, quella rinascita educata e lenta, a dominare la percezione di una forte tensione sui volti dei nostri avversari.
E ho smesso di tremare, sono felice. Siatelo anche voi è solo una delle sei…
Domenico Serra

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