martedì 15 novembre 2011

Dov’è finita la voglia di vincere al novantesimo?

E’ un continuo viaggio nell’apparente abulica stagione realizzativa di Edinson Cavani, tornato sui suoi livelli, delizioso ma stanco, azzoppato da critiche e piccoli acciacchi fisici.
Il Napoli non ha le qualità per vincere lo scudetto, non ha gli strumenti, la struttura societaria, la solidità emotiva, la forza mentale, il numero giusto per sopperire agli infortuni. Ma io lo sogno spesso, solo che sono codardo e ho paura di dirlo.
Non è il crollo dei muscoli di Donadel, gli errori di posizionamento di Inler, il mistero di Hamsik e della teoria che lui abbia un gemello scarso, il piede sfasciato di Britos, le follie di Fideleff o la coppia offensiva di Pallavicino: questo Napoli non ha la forza di un anno fa, sia per gli impegni di Champions, sia perché Mazzarri l’ha capito.
Cavani ha superato un importante calo, ma lo scorso campionato è irripetibile; mancano le reti di Hamsik, ma arriveranno subito dopo il rinnovo. Come parlare invece di Lavezzi. Segna chinato, per restare al livello degli altri, per limiti colmabili solo con due anni in Cantera. Superiore in tutto. Due goal i suoi, sono certo arriverà in doppia cifra.
Un anno fa questo Napoli ha distrutto il novantesimo con un assetto tattico folle, all’arrembaggio, con una sete di vittoria capace di trasformare un campo regolamentare in un campetto di calcetto.
A Monaco ho rivisto, non dico il respiro, ma l’alito di quello spirito, ora abbiamo bisogno di coesione, del miglior Pandev, di distruggere il City dominatore della Premier, di abbracciare Reja e mandarlo a casa con fiori da spedire a Lotito e zero punti.
Abbiamo bisogno di recuperare punti, ora che la stampa è distratta da chi ha in classifica un mezzo punto in più, e ci ritiene fuori anche dalla zona Europa League. Questi sono momenti per macinare vittorie, sperando solo che nella notte del petrolio di Fuorigrotta, non compaia l’incubo di una distruttiva Europa League. Mi sentirei un dodicenne risvegliato da un sogno, con un brusco gavettone d’acqua, come faceva la cara Nonna.
Domenico Serra

Fonte:Tifonapoli 

2 commenti:

AntonioMarano ha detto...

Domenico, il Napoli non a caso è squadra che segna spesso a ridosso del novantesimo, vista la gestione dei due tempi di gioco in maniera completamente diversa.
A differenza di competizione ed interlocutore, ogni partita ha una storia ma qualsiasi squadra che incontra il Napoli difficilmente non sta in ansia fino al novantesimo.
Questo è dovuto dal fatto che Mazzarri gestisce la forza fisica dei ragazzi, che rappresenta l'arma fondametale del suo modulo, su tutti i 90 minuti.
Molto spesso sembra che il Napoli lasci sfogare l'avversario per poi sfiancarlo definitivamente nella ripresa.
Certo, questo spesso porta a non vincere certe partite perchè la fortuna non ti assiste; non vincere con risultati eclatanti (spesso si è vinto di un gol di scarto); la dea bendata ti sorride negli ultimi minuti.
Hamsik non ha mai brillato di questi tempi ma insisto col dire che il ragazzo quest'anno ha un ruolo diverso. Cavani ha bisogno di più tranquillità psicologica, e il Pocho è questo, credo sia già abbastanza visto che vale mezzo Napoli.

Domenico Serra ha detto...

Antonio sei sempre preciso e incommentabile. Complimenti. per la tua analisi.

Hamsik è costretto a ripiegare per gli errori di Inler. Ha avanti meno spazio. I movimenti tattici di Pazienza li stiamo ancora rimpiangendo. Sperimo per poco.