mercoledì 23 novembre 2011

Antonello Perillo: “Una pianta, i bigliettini, il posto libero per l’auto: così stiamo adottando il nuovo vicino di casa Edinson Cavani”

Edinson Cavani è tornato a brillare, come solo un gioiello puro può fare. La doppietta contro il Manchester City resterà scolpita per sempre nella storia del calcio napoletano. Due gol che lanciano il Napoli sempre più nell’elité del football europeo e che segnano la rinascita del Matador, dopo alcune settimane sotto tono. Ragazzo d’oro e di buoni sentimenti, l’uruguaiano non era sembrato più lui dopo il furto subito in casa. Un evidente periodo di appannamento dovuto senz’altro anche allo stress da troppi impegni calcistici, ma soprattutto alle tossine accumulate per le preoccupazioni legate alla sicurezza dei suoi familiari, dopo lo choc per il colpo dei “soliti ignoti” nel suo ormai vecchio appartamento di Lucrino. Visto che da tre settimane è venuto ad abitare nella mia stessa palazzina, posso rivelare che lo abbiamo letteralmente adottato per fargli ritrovare la serenità perduta. Nel mio parco, sulla collina posillipina, un po’ tutti ci siamo adoperati per accogliere con discrezione e gentilezza il nuovo ospite, la sua simpatica consorte e il loro bellissimo bambino. Nessuno gli rompe le scatole, nessuno lo assedia con richieste di maglie, biglietti e cose del genere. Dalle guardie giurate a tutti i vicini, nessuno gli fa domande sul Napoli. Quando lo si incrocia sotto casa, c’è chi gli fa l’occhiolino, chi un sorriso, chi si limita a salutarlo con un semplice “ciao Matador”. Addirittura spesso, cominciando dal sottoscritto, ci si preoccupa di lasciargli un posto libero per l’auto. Lui tutte queste cose non le sa nemmeno, ma forse le avrà già capite da solo. E sicuramente le avrà gradite. Come spero avrà apprezzato i biglietti che alcuni ragazzini gli hanno lasciato fuori il cancello e la pianta che la Perillo’s family, a nome di tutti gli amici di Azzurrissimo, gli ha donato dopo la splendida, indimenticabile doppietta di ieri. Non c’è nulla di meglio, per far rendere al massimo un campione, che concedergli un po’ di tranquillità tra le mura domestiche.

Antonello Perillo

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