mercoledì 2 novembre 2011

Bayern-Napoli: che vinca chi ha voglia di fare la storia

Questa volta non ci sarà Fernando de Napoli, uno di quei grandi gregari innamorati della maglia, che scelse d’essere barattato, sponda Milan, per rientrare probabilmente nel progetto: io ti do uno scudetto a te, tu mi dai un pezzo di Milano2 a me.
Mancherà il suo gesto che nel calcio non ho più visto: uscire dal campo dopo un infortunio per accelerare la ripresa del gioco; mancheranno soprattutto Nachtweih e Flick e le loro goliardiche azioni difensive; mancherà un preciso allenamento di ogni giocatore del Napoli e il contemporaneo e indisciplinato ballo di Diego.
Questa volta a Monaco possiamo sfiorare le stelle, come accarezzando un sogno troppe volte frantumato, prima da un’aula giudiziaria, poi da Avellino, Villareal e Udinese; tanto per citarne qualcuno.
Sarebbe bello vincere all’Allianz Arena, osservare napoletani dispersi in ogni settore dello stadio, immaginare quanti di loro abbiano perfino dimenticato l’italiano. Molti vivono ormai da generazioni in una terra dove tutto funziona, tranne il clima; ma resta gente che non ha dimenticato né l’Italia, né i racconti di Dachau, né il vernacolo partenopeo.
Eppure immagino lo stadio pieno di puffi blu infiltrati ovunque, immagino di vederli saltellare come bimbi con biberon d’aglianico d.o.p., in uno stadio incredulo contagiato dalla lavezzite, fermo e immobile ad accettare l’impresa; immagino le strade colonizzate da un OktoberNapoli senza birra e abiti bavaresi, ma di un Napoli sudamericano.
La Baviera dà lavoro a circa 70000 italiani, mentre amici, conoscenti e tifosi arrivano da ogni parte del mondo,
molti di questi tiferanno Napoli, pur essendo italo-tedeschi.
Mia zia è tedesca, annuncia un risultato tennistico, certo che per valori in campo potrebbe tranquillamente accadere, ma io proprio non ci credo. E infatti lei la partita non la guarderà, invece tantissimi napoletani saranno in quello splendido stadio, che di notte è veramente un’opera meravigliosa: ma di giorno, Herzog & de Meuron non me ne
vogliano, quest’opera meravigliosa, a me sembra un immenso rotolo di carta igienica. Nessuna metafora ovviamente, né offesa per gli svizzeri, anche perché il nostro destino è nei loro piedi; io preferisco lo “sgarrupato” San Paolo di Napoli.
Che vinca chi ha voglia di fare la storia.
Fonte:Tifonapoli.it
Domenico Serra

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