“Riparto da lì, dalla giornata di ritorno di una sfida sospesa,
su un prato d’erba e di criptica e vigliacca zizzania, dove l’eroe delle
tre categorie si è fermato.
Sembro impazzito o generatore di pronostici. E’ il 15 gennaio
2011, si gioca Napoli – Fiorentina, Gianluca Grava è lì, la lesione al
suo legamento crociato della gamba sinistra separa le strade tra passato
e futuro, collimando un vortice di paura che sembra fiorire
improvvisamente, come se esistesse la Verona – Firenze.
Oggi vorrei che si ripartisse da qui, da quella partita sospesa
per incidente ad un pezzo di stadio, di società, di tifoseria, di senso
civico, di abnegazione; oggi vorrei che si ripartisse da Gianluca
Grava, dalla sua inquantificabile esperienza di plasmabilità di ruolo,
capace di farlo diventare dal nulla di Edy, al genio di Walter.
E sento che lui vacilla, come un uomo che scende in campo senza
un rene, dove sento che ci sono viaggi senza ritorno, ma questo, questo
è fatto per lui. Bentornato Gianluca, anche se non giocherai”.
Torniamo al quotidiano. Vacanze di Natale con le Hogan al piede, due
famiglie dal potere sportivo simile, di storie diverse, di amicizie
velate, di idee calcistiche diverse.
I Della Valle comprarono nel 2002, dal vero rivale della Filmauro,
l’attuale senatore Vittorio Cecchi Gori. Il viaggio dalla Florentia
Viola su campi sterrati, ebbe un percorso antecedente a quello del
Napoli Soccer, costretto ad ingoiare assenza di potere e sfortuna che
oggi santifichiamo.
C’è chi porta una coppa colma d’acqua, lentamente, chi corre per far
prima, ma arriva mezza vuota; c’è chi rammenta Bonomi contro l’Avellino e
un anno in più di Purgatorio in C e chi rammenta squadre seste in serie
B, ma comunque promosse nella massima serie; c’è una calciopoli con
condanne inconfrontabili che speriamo non appartenga al nostro attuale
calcio, almeno lo speriamo.
Andrea e Diego, da una parte, Aurelio dall’altra. Società solide, idee
progettuali simili, ma risultati senza paragoni. I primi sembrano stufi,
incapaci di gestire i casi Montolivo e simili, dilaganze mentali di
ragazzini buffoni e sopravvalutati, seppur in fase di rinascita per un
nuovo ciclo; mentre i secondi nascono col concetto di tifoseria
aziendalista, di marketing e futuro produttivo.
L’evento è secondo me già scritto, il Napoli ha sete, troppa per una
coppa smezzata, la Fiorentina ha scritto tantissime pagine, ma non ha
trovato il Gabriel Omar Batistuta, che Checci Gori, seppe consegnare a
questo torneo. Il magro erede sembra aver fatto un lungo “Salto”
dall’Uruguay, per approdare però ai piedi del monte Somma, e continuare
l’arte cinefila nel calcio.
Che vinca il migliore.
Domenico Serra
Fonte:TifoNapoli
3 commenti:
Tra Napoli e Fiorentina ci sono la bellezza di 5,5 milioni di motivi che pendono a favore degli azzurri e dei suoi progetti. Sono i tifosi sparsi nel Mondo!
Il calcio è legato ai numeri, non a quelli delle scarpe dove i Della Valle sono maestri, quelli del potere di gestione di un'azienda, dove il DeLa sa muoversi bene ed in anticipo.
I Della Valle hanno capito che la Fiore potrebbe aprire una piccola parentesi essendo una Società media, ecco lo "sfastiriamento" dei proprietari, mentre il Napoli, grazie ai suoi numeri e con una oculata gestione, potrebbe scrivere un intero libro.
Il DeLa forse non sarà così pulito come lui si descrive o come lo vediamo in TV, ma da qui a fare le schifezze di tutti quelli che hanno macchiato il calcio italiano, Della Valle compresi, ci può passare l'eternità.
Se diversamente fosse:
non mi preoccupo, sono napoletano; sono uomo del sud; sono abituato a sudare e soffrire; ho le mani coi calli e la cravatta la utilizzo per le cerimonie; gioisco se in giro si parla della pizza e m'intossico ogni qualvolta bevo un caffè lontano dal Vesuvio; sopporto le ingiurie pur comportandomi bene; sopporto l'assenza dello Stato pur pagando tutte le tasse; sopporto i media che utilizzano il mio sangue per ripulire quello dei loro padroni; vivo una vita da meridionale, da chi sta sotto. Chi sta sotto, si, chi sta sotto... evidentemente solo chi porta il peso da' valore alle cose.
Il Napoli è bello perchè è MIO!!!
Bella Antò
Grazie Antonio, il tuo commento è splendido... Vale mille articoli.
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