giovedì 3 novembre 2011

Bayern Monaco – Napoli 3 – 3

Tabellini: 17′, 23′ e 42′ Gómez (B), 45′ e 34′ st Fernández (N), 94′ st De Sanctis (N).

Avrei voluto vederli vincere a Monaco per poi schierare il Napoli primavera contro la Juventus.
Monaco ha stravolto la mia considerazione sulle qualità tattiche di Walter Mazzarri. E’ stato perfetto.
La difesa a quattro, la posizione di Cavani, quella di Lavezzi, la sostituzione di Aronica, i compiti dei nuovi centrocampisti. Forse
giocare cinque minuti in dieci è stato un assurdo, la lentezza nelle sostituzioni è un handicap pagato a caro prezzo.
Il problema nasce in campo, un anno fa Pazienza e Yebda coprivano porzioni di campo superiori rispetto a quello che fanno Inler e
Dzemaili, che per caratura tecnica sono irraggiungibili, sia chiaro; ma i movimenti orizzonatali proprio non li hanno mai fatti.
Alcuni errori arbitrali ci condannano, certo non lapalissiani come all’andata, ma comunque determinanti.
Poi è impensabile che nel 2011 il calcio venga strumentalizzato dai guardalinee, dai giudici di linea che sembrano steward impauriti,
ma soprattutto da ritardatari racchettapalle. Il tempo attivo di una partita è condizionato da dei ragazzini delle giovanili della
squadra in casa. Ma per voi non è uno schifo? Mettiamoci gli operai in cassa integrazione! Quando giocavamo sui campi d’asfalto, tra
siringhe, sporcizia, e auto abbandonate, le ragazzine attorno che ci guardavano o gli scarsi scartati, restituivano il pallone
immeditamente, al di là del tifo, interessi o altro.
Le statistiche di fine partita segnano Hamsik a 12000 metri percorsi, Inler 11780. Gargano avrebbe fatto almeno un chilometro in più e
nel calcio conta veramente tanto.
Un po’, ma solo un po’, mi manca Michele Pazienza.
Meno male che De Sanctis ha segnato all’ultimo minuto, l’Allianz di simil carta Foxy, è diventato azzurro. Che goal assurdo, mi ha
ricordato il goal di Grava col Lecce un anno fa… Sarebbe stato meglio perdere, tanto col City, dobbiamo vincere comunque.
E ora tutti al San Paolo, io spero a bordo campo per donare a Gianluigi Buffon, un bel libro sulla storia del Regno delle due Sicilie,
uno di quelli comprensibili anche per chi non ha un diploma regolare…
Ci sono tante cose comprabili, un esercito, una Alena, un diploma, uno stadio, un Quagliarella, ma non la fede sportiva…
Ci siamo…
Domenico Serra