Il suo dente pronunciato viene da Caltagirone, da un Catania che lui ha
messo da parte per il grande Napoli; portandoci per mano in Champions
si è ritagliato pochi preziosi minuti di gioco e goal determinanti.
Giuseppe Mascara non è nato a Banskà Bystrica nella vecchia
Cecoslovacchia, il suo procuratore è Lorenzo Marronaro gestore di
Palombo, Diamanti, non ha mai fatto il pasticciere.
Ratatouille,
come direbbe Auriemma, non ha mai amato Milano, non ha mai decantato
pubblicamente di sognare per il suo futuro calcistico la città della
moda. Meno male che i tifosi dimenticano.
Stasera c’è Inter vs
Napoli, la maglia di Mascara non è più del Catania e non c’è nessun
numero 10 alle sue spalle, il suo miracoloso goal fu un gesto tecnico
che eclissò perfino il risultato: stop, palleggio, tiro parabolico
arcuato che Bergomi ridimensionò descrivendo come banale cross
sbagliato. Fu una rete superlativa, un miracolo balistico che forse
chiese il permesso alla legge di gravità per evaderla un paio di
istanti.
Queste cose mancano a Napoli dai tempi di Consonni ,
Trotta, Dalla Bona. Siamo una grande squadra, lottiamo per lo scudetto,
siamo fortissimi in campo internazionale. E i calci di punizione?
Restiamo umili, perché abbiamo limiti che l’agonismo mediatico è bravo a
camuffare.
Sogno Mascara risolutore dell’ultima mezzora, una sua
follia da metà campo, una punizione, un cucchiaio come quello a Catania
ad una Inter incredula e mortificata; sogno una vittoria che reputo
impossibile considerando la faziosità delle designazioni arbitrali;
sogno e chi se ne fotte se gioca Pazzini, l’importante è che non giochi
Milito e che Grava entri e faccia diventare la folta chioma bionda di
Forlan in quella “moderata” di Attilio Lombardo…
Ci sono follie che
ti trasformano in eroe e cambiano i ruoli di potere: allora Giuseppe,
stoppa il pallone, palleggia, e conquista di nuovo San Siro con una di
quelle follie che ti incoronerebbero numero dieci per una notte, quel
numero che qui a Napoli non si può più scrivere dietro le maglie nemmeno
nei sogni.
Domenico Serra
2 commenti:
Anche io temo di più la presenza in campo di Milito che quella di Pazzini. Molto più facile marcare il Pazzo che il più mobile argentino, per il nostro capitano.
Mascara, mi dispiace dirlo, è notevolmente in fase calante. Il piedino non è più caldo e svelto come quello di qualche anno fa e le sue cifre lo confermano. Acquistato a titolo definitivo per la metà di Fideleff.
Romane comunque il mio preferito nel sostituire Hamsik.
Le punizioni?
Non rappresentano un vantaggio per gli azzurri. Troppi "capuzzielli" e pochi piedi capaci.
Complimenti Domenico..bellissimo articolo
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