“Il calcio è fonte divina di destabilizzazione emotiva, a me addirittura
sale la febbre a trentotto, comincio a tremare, sono colto da sudore e
xerostomia, non posso, proprio non riesco a vedere un avvenimento di
novanta minuti da solo, per avere una spalla sulla quale piangere o un
amico da abbracciare”.
Immagino Paul McCartney fare il
playback de “O ‘surdato ‘nnammurato” in tribuna al San Paolo di Napoli,
mimando l’opera di Aniello Califano e di Enrico Cannio al fianco di
Aurelio e Gigino trasportato da sessantamila tifosi; dimenticando quella
splendida e umana “Yellow submarine” rubata dal comune valenciano di
Villareal per farne un mito calcistico illogico e insensato.
Il
San Paolo è un luogo di miracoli inadatto all’europea competizione
della Champions league: è un teatro superato di tifosi mai silenziosi
che di cori partecipano plasmando il risultato; è un’arena dove si
sfidano fazioni greche di spettatori sudamericani; è uno stadio
strutturalmente superato e troppo pieno di ricordi; d’europeo vedo
pochissimo.
E’ stato un Napoli cinico e coraggioso, fortunato a
reggere una condizione fisica di un mese in ritardo rispetto al
Villareal; è stato un po' il Napoli di Reja, di Gargano e Marino, che
ha approfittato di una immensa voglia di vincere e di un calcio spagnolo
che io proprio alle volte non digerisco.
E’ un passo molto
lungo verso la quasi matematica Europa league, ma è presto per spiarsi
nell’immagine di uno specchio dove ci si sogna campioni, perché come
dice il mago Walter, questa è una squadra unita dove l’esigenza del
singolo è sempre messa da parte per restare uniti e dare tutto.
Il calcio tedesco, di Monaco di Baviera, ci aspetta con sete di
rivincita di una semifinale Uefa, così lontana nei cuori dei giovani ma
così solida necessità di riscatto.La corazzata Bayern ha una qualità
superiore rispetto ad un Villareal quattordicesimo in campionato e di un
Manchester City che vive di singole giocate prive di armonia e piene di
grandi campioni inamalgamati. Bisogna restare concentrati.
Per
ora milioni di tifosi si godono questa vittoria, dedicandola a
discutibili opinionisti Sky anti-Napoli; al signor Allegri e al suo
decantare l'inesperienza partenopea in Champions come se lui
partecipasse a questa competizione da quindici anni; a Domenico Criscito
e alla sua bellissima San Pietroburgo e a tutti quelli che da Paolo
Rossi hanno rifiutato Napoli; al Fabio Quagliarella e a Leandro Rinaudo e
alle loro sirene juventine; alla sudditanza arbitrale italiana; a
Silvio e ai preferenziali diritti mediaset premium; alla voglia di
calcio pulito e alla sete di una città che ha voglia di turismo,
rispetto, riscatto e cultura anche extra-calcistica. Tifiamo per il
Napoli e difendiamo la nostra Napoli, aspettando che “O surdato
'nnammurato”, conquisti anche Milano.
Domenico Serra
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