venerdì 16 settembre 2011
De Laurentiis: "Penso solo alla vittoria. La Champions? Meglio dello scudetto.."
"A
Galliani starebbe bene vincere la Champions e lasciare lo scudetto a
noi? Sognare non costa nulla, noi dobbiamo puntare a essere tra i primi 5
e poi, con un pizzico di suspence, sarebbe bello non conoscere fino
all'ultimo il finale. Personalmente comunque dico che e' meglio la
Champions che lo scudetto". Aurelio De Laurentiis, a due giorni dalla
supersfida del San Paolo tra Napoli e Milan, replica cosi' alla
suddivisione 'proposta' dall'ad rossonero. "Da tifoso penso solo alla
vittoria - continua riferendosi al posticipo di domenica, ospite di Sky
Sport 24 - da produttore cinematografico mi godo la partita e la sua
evoluzione anche se per me e' sempre complicato al San Paolo, perche' da
quella postazione in tribuna autorita' non si vede nulla,
fortunatamente ho i replay sugli schermi che mi sono montato". Nel Milan
mancheranno Ibrahimovic e Ambrosini e quasi certamente Boateng "ma e'
una grande squadra e ha a disposizione 22 giocatori. Hanno vinto anche
senza Ibra, Pato col Barcellona e' stato straordinario. E poi vincere
perche' all'avversario mancano i pezzi da 90 non serve a nessuno,
perche' il Napoli ha bisogno di vincere o perdere e se vince e' perche'
ha espresso veramente i suoi valori". Con Mazzarri il rapporto "e'
buonissimo, come con i registi. Ma se nel cinema mi sono formato e posso
dire la mia con una certa competenza, nel calcio non mi posso mettere a
discutere di moduli o utizzabilita' dei giocatori. Non ho la
presunzione di fare l'allenatore come non ho mai avuto la presunzione di
fare il regista. Come nel cinema il film si prepara a tavolino, ognuno
fa il proprio lavoro e si cambiano le scene se sono venute male, cosi'
nel calcio si parte e se c'e' qualcosa che non ha funzionato abbiamo gli
esami di riparazione, cioe' il mercato di gennaio". Col tecnico,
insomma, tutto risolto. "Con Mazzarri bisogna essere chiari, e' un
toscano", sorride De Laurentiis, che in estate aveva pensato, in caso di
divorzio, di puntare su Gasperini, ora in bilico all'Inter. "E'
fortissimo, ha il suo gioco, il suo 3-4-3 e lo avevo considerato perche'
il Napoli e' abituato a difendere a tre e per la sua conoscenza dei
giovani", confessa il massimo dirigente dei partenopei, che ammette
anche che "la sovraesposizione mi ha sempre dato fastidio ma nel calcio,
non avendone mai capito nulla, bisogna metterci il cuore, il cervello e
la faccia. In tutte le imprese uno deve essere responsabile di quello
che fa ed essendo il rappresentante del Napoli, che si vinca o si perda,
la faccia devo mettercela, anche perche' il Napoli vuole avere il ruolo
che gli spetta di diritto visto che la sua tifoseria e' tra le piu'
importanti al mondo". Una battuta sulla Champions e sul girone di ferro
che a De Laurentiis continua a non dispiacere. "Giocare in un girone
debole non ci avrebbe permesso di capire quanto e' importante il valore
del nostro gruppo e quanto giusto fosse stato il lavoro di Mazzarri in
estate - sottolinea- Giocare contro tre squadre forti mi da' il
termometro di quello che siamo". (AGI)
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