- Cosa ha lasciato alla squadra la visita di De Laurentiis a Castel Volturno?
“E’ stata molto bella ed opportuna. Quando siamo vincenti salgono tutti sul carro dei vincitori, mentre quando perdi resti solo. Lo abbiamo visto. Mi ha fatto piacere perche’ il presidente ha fatto capire ai giocatori di essergli vicino. I ragazzi sono stati rasserenati dalla persona piu’ importante del club. Dal 520° posto del ranking mondiale, tre anni fa, al 20° è una soddisfazione. Un dato che ci offre convinzione. Ci sta un momento cosi’. Quando si e’ sotto scacco e’ giusto restare in silenzio. Dobbiamo lavorare con dedizione ed attenzione. E’ stato un percorso straordinario finora”.
- E’ un allenatore che deve fare esperienza?
“Quando sento dire queste eresie mi viene da sorridere. Ci sono dei dati che parlano. Credo di essere l’allenatore piu’ esperto sia a livello nazionale che internazionale. Tre anni di Europa League, con 32 presenze tra Champions ed Europa League, con squadre che non erano abituate a disputare queste competizioni da anni, ho battuto il record di Boskov, restano 9 partite per arrivare a 300 presenze in serie A. Per questo credo di essere l’allenatore piu’ esperto in serie A”.
- Se ci crede l’Inter al terzo posto, ci deve credere anche il Napoli…
“Daremo il massimo in ogni partita. Pur ragionando così, in alcuni casi abbiamo fatto delle prestazioni non al top. Dobbiamo riaggrapparci alle nostre certezze”.
- Che importanza ha la gara di Lecce?
“Deve servire, anche se non siamo al top, per ritornare ad essere una squadra solida. Poi ci aggiorneremo dopo la partita, fermo restando che se non eravamo in forma tre giorni fa non e’ possibile stravolgere tutto in poche ore”.
- Cannavaro ha seguito da spettatore, perche’ squalificato, la sconfitta con l’Atalanta, ma ha detto che il Napoli non e’ scoppiato…
“Quando arriva a Napoli promisi ai tifosi che la squadra avrebbe avuto un’anima. Io sono il garante. Se vedo che qualcuno non e’ in grado di dare il massimo sono il primo a metterlo da parte, ma finora si sono impegnati tutti. Vivo dei risultati che mi hanno portato i giocatori. La squadra merita di essere incoraggiata fino all’ultimo minuto. Se non si riesce a dare il 120% bisogna stare vicino alla squadra”.
- Squalificato Pandev, ritrova Zuniga. E’ possibile rivedere Britos con Aronica a riposo?
“E’ una delle possibilita’. A sei giornate dalla fine devo valutare anche le condizioni di Maggio. Cerchero’ di mettere la migliore formazione in campo”.
- Ci sono alcuni giocatori del Napoli, che hanno superato i 3mila minuti, Pandev ha giocato 1600 minuti…
“Qui si e’ alzata troppo l’asticella. Raggiunto un picco se ne punta ad un altro senza logica”.
- Non c’e’ stato un pizzico di ottimismo durante il mercato di gennaio?
“Qui si parla di crescita. Abbiamo fatto bene sin dal primo anno. All’inizio si diceva che i titolarissimi erano 11, mentre ora ne sono 14. Si dice spesso che Fernandez non e’ stato utilizzato, che ha raggiunto lo stesso numero di presenze di Quagliarella nella Juventus. E’ un’annata altamente positiva e lo dico nel picco piu’ basso dell’anno. Mi ha fatto piacere che il presidente e’ venuto a confermare questo tipo di fiducia”.
- A caldo Hamsik scrisse sul suo sito che la Champions era stata persa…
“A caldo si pensa una cosa, poi a freddo si capisce che bisogna ripartire. Ci siamo fischiati da soli. Abbiamo l’obbligo di ripartire. Non posso sapere cosa accadra’ a Lecce, ma daremo il massimo compreso Marek. Anche un cretino, perdendo in casa con l’Atalanta, avrebbe detto che si sarebbe persa una possibilita’ di raggiungere un obiettivo mai sbandierato come la Champions. Per arrivare al primo o al secondo posto bisognerebbe essere matti nel dire che sono raggiungibili, per le altre posizioni ci proveremo fino alla fine”.
- A Lecce sta pensando di solidificare la difesa o di aggiungere un centrocampista in più?
“Dobbiamo ripartire dalle certezze. Non reggiamo un certo atteggiamento tattico. Rispetteremo l’equilibrio tattico”.
- C’e’ il rischio che questo finale di campionato possa sporcare due anni e mezzo fantastici?
“Ho perso 3 partite di seguito solo quando la Reggina era gia’ salva. Mi brucia, nella mia carriera non mi era mai successo. Dobbiamo andare alla ricerca del risultato con logica. Non dobbiamo dimenticarci l’equilibrio. I giocatori piu’ rappresentativi sono appannati. Se non sara’ col Lecce sara’ per la partita dopo. Non sara’ un finale di campionato a scendere. Saranno tutte finali al di la’ della finalissima di Coppa Italia”.
- Cavani potrebbe riposare? De Laurentiis ha parlato con lei? Si e’ parlato del rinnovo?
“Non ho mai parlato di scadenze. Mi è piaciuto tanto il presidente perche’ si e’ parlato delle sei partite e della finale di Coppa Italia, ha capito il mio pensiero. Il nostro imperativo, mio e del presidente, e’ stato di far capire ai giocatori che il calcio e’ fatto di una singola gara alla volta. Cavani e’ uno di quei giocatori stanchi, potrebbe essere presa in considerazione una staffetta, un part time per evitargli il rischio infortunio. Ad oggi non lo so, decidero’ in extremis”.
- I fischi del San Paolo cosa possono aver provocato?
“E’ facile a salire sul carro dei vincitori. Se si dovesse verificare ce lo ricorderemo. Il giocatore deve essere tranquillo e al tempo stesso carico. I fischi vanno fatti alla fine, non durante. Per un giocatore e’ brutto. E’ un messaggio che lancio ai tifosi in previsione del Novara”.
- Vede qualche parallelismo con la seconda stagione alla Sampdoria, dove arrivo’ con diversi uomini logori alla finale di Coppa Italia?
“No, sono situazioni diversi. Marotta metteva la Samp in un range dal 10° al 5° posto. Non furono fatti acquisti per tenere testa alle due competizioni. Stava sfuggendo il campionato e ci concentrammo sulla serie A. La finale la perdemmo per un rigore. Solo per l’impegno paragonerei le due stagioni, per il resto no”.
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