sabato 7 aprile 2012

LAZIO-NAPOLI 3-1. Azzurri traditi dagli errori dei singoli e forse anche da qualche scelta di mercato

Non basta il nuovo vestito tattico: il Napoli perde anche all’Olimpico contro la Lazio e ora rischia quasi di dire addio alla Champions League. Il 4-3-3 studiato da Mazzarri è stato inutile, perché vanificato da tre errori individuali: quello di De Sanctis in occasione del gol di Mauri (palla sotto l’addome), di Britos nell’azione del raddoppio di Mauri (marcatura larga e mancato intervento di testa) e della coppia Inler-Britos nella circostanza del rigore guadagnato da Rocchi. Va detto che gli azzurri, che avevano ritrovato il temporaneo pareggio con Pandev, si sono visti negare un penalty sull’1-1 grosso come una casa per un fallo sul macedone. Nomn è il momento dei processi, ma pesano come un macigno i punti persi a inizio stagione e anche certe scelte di mercato: Britos, ad esempio, ho sempre detto che non fosse da Napoli.
LA PAGELLA DI AZZURRISSIMO

DE SANCTIS: si fa passare la palla sotto la pancia in occasione del gol di Candreva. Provvidenziale la sua manina sullo stesso Candreva al 52°. Incerto in almeno due interventi. Nulla può sulla strepitosa rete di Mauri.VOTO: 5

CAMPAGNARO: da settimane non è in condizioni fisiche ottimali e lo conferma quando è costretto a giocare sulla velocità. Già diffidiato, salterà la prossima per un cartellino rimediato dopo un fallo, inutile, su Rocchi a centrocampo. Reja lo capisce e lo fa spesso infilare da Candreva, non a caso spostato dopo pochi minuti sul lato dell’argentino. VOTO: 5

CANNAVARO: nella linea a 4 la sua presenza è meno “invadente”, nel senso che bada più alla copertura che a costruire la manovra da dietro. Già diffidato, si fa ammonire stupidamente e salterà l’Atalanta. VOTO: 6

BRITOS: attento e concentrato, fino al gol di Mauri: la spettacolare sforbiciata del laziale è stata favorita da un mancato intervento di testa del difensore uruguaiano, che peraltro aveva lasciato troppo spazio in marcatura al diretto avversario. Suo il fallo da rigore su Rocchi, causato dalla innata lentezza nel passo. VOTO: 4

ARONICA: se la cava come esterno sinistro. Meglio in fase difensiva, ovviamente, che nell’appoggio della manovra. VOTO: 6 (dal 71° DOSSENA: entra per regalare profondità sulla fascia mancina. Non ci riesce.VOTO: 5.5

DZEMAILI: primo tempo in difficoltà, sembra quasi non trovare la giusta posizione. Leggermente meglio nella ripresa, ma difetta nel portare troppo palla. VOTO: 5

INLER: gioca finalmente in una linea a tre, proprio come gli capitava ad Udine. Gioca con ordine senza sprecare palloni. Poi lo stupido errore che provoca il rigore del 3-1. Alla sua età ancora non ha capito che non si giochicchia col pallone davanti alla difesa? VOTO: 5

HAMSIK: assume compiti quasi da regista, mostrando personalità. Gran destro dal limite al 10′ fuori di poco. Da dilettante l’errore -passaggio orizzontale in difesa- che manda quasi in gol Candreva. Vorremmo vedere un Lampard e un Gerrard, e non più un incompiuto. VOTO: 5.5

PANDEV: un assist al bacio non sfruttato da Cavani al 9′, poi al 34° il gol dell’1-1 segnato con freddezza. Guadagnerebbe anche un rigore, al 41°, ma l’arbitro glielo nega. A inizio secondo tempo non arriva di un soffio su una palla servita dal Pocho. VOTO: 6.5 (dall’81° VARGAS: come sempre costretto a giocare pochissimi minuti e in situazione disperata. S.V.)

CAVANI: al 9′ tira addosso a Marchetti in uscita, sprecando una clamorosa occasione. Solita generosità che si confonde con un disperato vagare per il campo. Non ce la fa più. VOTO: 5

LAVEZZI: inizio in sordina, poi si sveglia regalando l’assist vincente a Pandev: splendido e geniale il colpo di tacco che libera il macedone. Spettacolare una sua fuga sulla sinistra a inizio ripresa. Vorrebbe a tratti spaccare il mondo, ma non è al top. VOTO: 6.5

All. MAZZARRI: costretto dalle assenze di esterni di ruolo a modificare lo schema base, parte con un 4-3-3 costruito con molta intelligenza e con buona distribuzione dei compiti. Il Napoli è poi tradito da errori dei singoli. Le colpe del tecnico, semmai, sono legate ad altre partite che potevano portare al Napoli punti che ora sarebbe stati un’autentica manna. VOTO: 6

Antonello e Luca Perillo

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