Antonello Perillo.
mercoledì 11 aprile 2012
Antonello Perillo: “Pierpaolo Marino va accolto con un grande applauso dalla tifoseria napoletana”
Pierpaolo Marino è senza ombra di dubbio uno dei più bravi dirigenti calcistici italiani. Finanche i suoi detrattori, pochi rispetto alla maggioranza degli addetti ai lavori, non possono non riconoscerne le capacità. La frase tipica che sento dire, quando parlo di lui, non lascia interpretazioni: “E’ uno che capisce di calcio”. Per Marino parlano i risultati: dovunque sia andato ha centrato gli obiettivi. Quanto ha fatto in carriera già fa parte della storia del calcio nazionale: con il Napoli di Ferlaino (uno scudetto da giovanissimo direttore sportivo), con la Roma di Viola (un ottimo terzo posto), con l’Avellino (di cui è stato finanche presidente), con il Pescara, con l’Udinese (un terzo posto e la storica qualificazione in Europa), con il Napoli di De Laurentiis e ora con l’Atalanta dei miracoli. Ai più giovani ricordo quanto sanno quelli dalla mia generazione in su: il Napoli di Maradona, magnificamente costruito dal leggendario Italo Allodi, cominciò a volare quando un certo Pierpaolo Marino portò, a campionato già iniziato, un semisconosciuto Ciccio Romano dalla Triestina: quel ragazzo ventiseienne venuto dalla Serie B prese in mano la squadra trasformandola in un meccanismo perfetto. A tutti ricordo che Lavezzi, Hamsik e Gargano sono stati acquistati in un botto solo tra l’incredulità generale: il loro valore oggi è almeno dieci volte superiore rispetto a quanto De Laurentiis investì nell’estate del 2007. Potremmo poi parlare dei portieri Iezzo e De Sanctis, di un Campagnaro che fino allo scorso Natale era un autentico toro, di un Maggio che quando non c’è mette in crisi il Napoli, finanche di un Cigarini e di un Denis che forse non erano poi così scarsi… E’ vero, ci sono stati anche i Rinaudo e gli Hoffer, solo per fare due esempi: ma Marino ha dovuto fare una corsa contro il tempo per aiutare la società a ripartire dalla Serie C; ci sta fare qualche errore, presi dalla fretta e dalla voglia di arricchire l’organico. Mi fa piacere rivederlo mercoledì sera al San Paolo. Senza togliere nulla al suo bravo successore Bigon, penso che i tifosi napoletani debbano riservargli un grandissimo applauso. Se siamo arrivati a sfidare Bayern, City e Chelsea è anche merito di questo nostro amico irpino dal grande cuore azzurro.
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