Ormai non esistono aggettivi per definire la cavalcata
del Napoli vissuta nell’anno che se ne va: straordinaria, sorprendente,
stratosferica. Terzo posto in classifica, ritorno in Champions dopo
ventuno anni, accesso agli Ottavi dopo aver superato un girone
infernale. Ricordi dolci ed indimenticabili. Ci sarebbe tutto da
conservare e di cui crogiolarsi. Ma la parola d’ordine di
De Laurentiis rimane la stessa: «Programmare, continuare a crescere,
guardare avanti». Il 2011 deve rappresentare solo uno splendido ciak di
un sceneggiatura tutta da scrivere, questo il pensiero del patron.
Investimenti sempre più mirati e lungimiranti. Individuato il regista e
trattenuto gli attori migliori, ora si pensa a completare il mosaico.
Senza mai perdere d’occhio quel bilancio che rappresenta il fiore
all’occhiello del club. Vargas, il primo. Ed entro giugno chissà chi
altro ancora. Un tassello per volta; un pezzo pregiato dietro l’altro
per ultimare quel mosaico che già brilla di luce propria.
De Laurentiis non ha fretta anche se le ambizioni sono forti.
Il Napoli nel giro di qualche anno dovrà competere in tutti i sensi con
le più rinomate potenze europee; dovrà attestarsi stabilmente in ambito
internazionale; accrescere il proprio ranking in Italia ed all’estero.
Ne ha le potenzialità. Viaggia con un timoniere illuminato cui non manca
coraggio d’impresa. Si ritrova alle spalle una tifoseria impagabile che
può contare su un seguito di oltre sei milioni di fan sparsi per il
globo. Ecco perché sulla scia di quanto raccolto nell’anno che se ne va
si può strizzare l’occhio al 2012 con giustificato ottimismo. Il gruppo
affidato a Mazzarri ha margini di crescita, può riconquistare posizioni
in campionato ed affrontare senza soggezione il Chelsea.
Il Napoli potrebbe diventare un colossal, se anche il prossimo ciak sarà
radioso come il precedente. Cin cin.
Presidente De Laurentiis, che anno è stato il 2011 per il Napoli?
«Un anno di grande crescita e di eccellenti risultati. Siamo arrivati
terzi in campionato conquistando la partecipazione in Champions. Ciò non
accadeva da ventuno anni. Abbiamo poi vissuto l’emozione di un
sorteggio difficilissimo. Ce la siamo giocata e siamo andati negli
Ottavi di finale contro il Chelsea. Mica male».
Quale il momento più esaltante della stagione?
«Quello dei due gol al Villarreal. L’impresa ritenuta da tutti
impossibile, era riuscita. Il girone della morte era stato superato.
Anche se di momenti belli ce ne sono stati tanti altri, come la rete del
vantaggio diCavani all’Ethiad Stadium o la doppietta nella gare di
ritorno sempre con il City».
Cosa si aspetta dal 2012?
«Mi aspetto di perfezionare sempre di più la squadra con innesti di
giovani di valore come Vargas in modo tale che tutto l’organico possa
crescere sempre di più attraverso un gioco spettacolare e divertente. Ma
anche con un organico che non subisca psicologicamente l’avversario in
modo tale da dominarlo e regalarci eccellenti risultati».
L’acquisto di Vargas presuppone l’apertura di una nuova fase progettuale del club?
«L’acquisto di Vargas non rappresenta nessuna nuova fase progettuale del
club. Ho sempre voluto investire su giocatori capaci di realizzare dei
gol: Lavezzi, Cavani, Pandev, Hamsik. E ora è il momento di Vargas che
quest’anno ha realizzato un bel bottino di gol».
E’ stato complicato soffiarlo alla concorrenza? C’è un segreto da rivelare della trattativa?
«No, perché siamo arrivati per primi: aveva capito che Napoli è una ribalta unica e non se la voleva perdere».
Come giudica il lavoro di Mazzarri? Pensa che gradirà lo sforzo
economico compiuto dalla società per il cileno e l’arricchimento del
parco attaccanti?
«Mazzarri apprezza sempre gli sforzi della società. E’ un fantastico
allenatore che sa valorizzare i calciatori. Con lui, chi non lo è ancora
diventa campione da Champions e i campioni da Champions riescono a
rendere e a brillare più che altrove. E’ un grosso motivatore. Con
Vargas farà benissimo. Ricordate cosa ha fatto con Cavani? Ha più che
raddoppiato il numero di gol. Con lui, Vargas farà numeri straordinari. E
poi, dobbiamo ancora far crescere i Fernandez, i Britos, i Fideleff».
Ritiene possibile recuperare posizioni in campionato? Qual è l’obiettivo finale?
«E’ ancora tutto da vedere. E’ molto lungo e con i tre punti per
vittoria è facile recuperare posizioni. Provare a stare tra i primi
cinque posti, questo il nostro obiettivo ma tutto si capirà verso fine
marzo».
Mercato di gennaio: resterete sempre vigili? Probabile qualche altra operazione?
«Ho sempre detto che il Napoli ha una finestra perennemente aperta sul
mercato e che eventuali acquisti si realizzano anche per utilizzarli
nella prossima stagione. Se esiste un vero affare, lo si fa anche
lasciando il giocatore per il momento lì dov’è».
Alla luce del calcio scommesse, viene avvalorata la sua tesi di rivedere le regole, non crede?
«Sì, le regole vanno riviste. Bisogna creare un tavolo per stabilire ciò
che funziona e ciò che non funziona. E quindi i correttivi da adottare.
Andrebbe aperto subito questo tavolo e invitare anche rappresentanti
del governo in modo da varare entro la fine di maggio una serie di
novità che possano garantire trasparenza e liceità al gioco del calcio».
Quale futuro dobbiamo attenderci dal calcio italiano? Dove ci stiamo dirigendo a livello europeo?
«Anche in Europa dobbiamo cambiare le regole. Tutto sta cambiando e se
non vogliamo affossare il calcio italiano e quello anche di altre
nazioni urgono interventi urgenti. Ci sarà bisogno di cambiamenti
epocali».
Cosa sente di augurare ai tifosi del Napoli? «Che il 2012 possa
portare a tutti i napoletani altri eccellenti risultati sportivi e tanta
serenità».
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