Dozzine di pensieri, una Roma che da Roma appioppa alla Juventus un
mezzo passo falso, nato da Vidal ubriaco che chiaramente il martedì è
abituato al liscio; una Lazio vincente contro i suoi meriti, capace di
somigliare sempre più al nostro vecchio spirito partenopeo; un collier
d’oro bianco che regalerei alla mia donna in piena recessione e invece
mi tocca puntare al simil-argento pacchiano; al Lavezzi piè veloce che
sfida l’evoluzione correndo a piedi scalzi; alla frase più detta sul
territorio campano: “nun se piglia na ‘bbullett”.
Ma in questa settimana ogni pensiero rivolto alle scommesse, ai regali
natalizi, a compleanni, ad un campionato minore è accantonato dal
sorteggio delle fantastiche sei di venerdì.
L’impresa di Vila Real non mi ha fatto dormire, continuo ad aspettare il
sorteggio e sono certo che dopo sarà anche peggio. Il sedici dicembre
si avvicina. Un’ansia che ha il sapore della voglia di giocarcela e
questo è sensazionale.
Mi godo Yahoo answer e la sua domanda: “Quanti punti farà il Napoli in
un così assurdo girone di Champions?”, andate a leggervi le risposte.
Che bello il calcio e quanto i tifosi riescono a diventare piccoli
quando scrivono offensive dichiarazioni dementi.
Sei di otto sfide, sei ottavi, come cantava il giovane Rino Gaetano e io
l’ascolto e rivedo me bimbo sognante mentre una donna canta.
Le possibilità sono solo sei, Apoel Nicosia, Arsenal, FC Barcelona,
Benfica, Chelsea Football Club, Real Madrid. Difficile scegliere. Ancora
un bel po’ d’ore, poi sapremo se il fato riuscirà a essere un po’
clemente, almeno questa volta. Non siamo molto fortunati coi sorteggi da
queste parti. Aspettiamo, tremiamo, aspettiamo tornando a tremare. Il
tempo di organizzare una “Michel franco-debacle” e tutti sapremo il
prossimo turno.
Nell’attesa non resta che analizzare tutte e sei possibili avversarie e
cercare di comprendere quanto siano adatte al calcio Napoli.
Apoel Nicosia
Cipro costa molto come trasferta, tuonerebbe il classico
tifoso che seguirebbe la sua squadra anche a Capo Horn; nessuno ha il
coraggio di dire che è una squadra modesta rispetto alle altre, ma molti
la sognano come avversaria. Nulla di più falso.
Il Napoli ha perso contro squadre che fanno un calcio molto simile;
l’Apoel è capace di variare continuamente veste tattica, con una
importante esperienza internazionale accumulata negli ultimi tre anni di
gavetta e un allenatore stile inglese che segue ogni cosa, dal
carattere del quotidiano, ai nuovi acquisti. Il resto lo fa la folta
comunità portoghese.
Impressionante Urko Rafael Pardo Goas, un portiere partito panchinaro,
cresciuto nella cantera del Barqa, capace di stupire in pochi minuti.
Hélio José Ribielo Pinto e Constantinos Charalambidis, giocatori capaci
di fare la differenza, che forse non hanno ancora dato tutto.
Aílton José Almeida attaccante d’esperienza, è invece l’ennesimo
brasiliano che a Cipro non ti aspetti, un gran bel giocatore. L’anima
realizzativa e la follia di questa squadra.
L’Apoel potrebbe stupire ancora, soprattutto in casa. A tratti
impressionante, a tratti davvero scarsa. La eviterei, ma è nettamente
inferiore al Napoli.
Arsenal
Quest’estate ho visto l’Udinese crollare contro questa
corazzata di giovani. Una società costruita quasi bene come quella
friulana, che ha però un progetto di bilancio decisamente diverso e una
produttività meno indirizzata al guadagno. Il risultato vide l’Arsenal
passare il turno, fu del tutto immeritato.
E’ una giovane squadra cinica, che ha accumulato punti nel girone grazie
a partite vinte anche al limite dei suoi meriti. Arsène Venger è un
ottimo allenatore, ma qualche piccolo problema difensivo ogni tanto
viene fuori. I reparti tendono a disunirsi.
Ad ogni modo è una squadra completa, che forse dalle nostre parti con la sua panchina e un Mazzarri, sfascerebbe un campionato.
In campo europeo ha grande esperienza, eppure intravedo una forte
compatibilità con il Napoli, lascia spazi al contropiede e spesso ha
delle immense amnesie tattiche. E’ forse la mia preferita, potremmo
farcela, ma sudando molto.
FC Barcelona
Un immenso modello calcistico, il calcio attuale, l’idea
del calcetto, la capacità di fare possesso palla distruggendo
l’avversario e di colpirlo appena prova a pensare di anticipare. E’ un
calcio con dei limiti strutturali difensivi, il campo può non essere
perfettamente coperto, ma solo un pazzo si sognerebbe di scriverlo. E io
sono completamente pazzo. Un sogno, una resa, ma partiremmo con una
rovesciata di vantaggio. Il Gamper insegna molto.
Citare giocatori non avrebbe senso, sono giorni che provo a pensare ad
uno scarso e sono giorni che ricordo quanto avrei voluto Sanchez a
Napoli.
Chiaramente è un incontro da sognare in tempi successivi, ma se
arrivasse, sapremmo demonizzarli al San Paolo e nel loro stadio. Non
temiamo più nessuno. E’ la r.e.m del sogno più lungo, ma nei sogni siamo
noi stessi a decidere il risultato (un po’ come fa Rocchi).
Benfica
Un sogno stracciato in una notte di calcio malgestita al
San Paolo e il ritorno fu devastante. A casa di amici, nella mia
crescente immaturità, emanai il mio editto che il Napoli avrebbe segnato
il suo tracollo dopo quel punto massimo raggiunto. Aurelio mi smentì a
fine partita. Sorridente, felice, ottimista, disegnò un nuovo percorso
che ci ha portato fino a qui. Proprio ora, mentre leggiamo del nostro
possibile futuro.
E’ cresciuta, ma non quanto il Napoli e poi ha in Óscar René Cardozo
Marin quell’uomo d’area che a me proprio non è mai piaciuto. In effetti
lo detesto.
Bruno Cesar è invece uno di quei giocatori rapidi che negli inserimenti
potrebbe farci male, come del resto il meno efficace Pablo César Aimar
Giordano. Con tanta fortuna hanno partecipato col Basilea
all’eliminazione dell’altra parte di Manchester, ma noi di fortuna ne
abbiamo avuta poca.
Giocano in contropiede e bene, ma il Napoli sogna questa rivincita. E allora rivincita sia? Sogno realizzabile.
Chelsea Football Club
Riparte da un calcio portoghese che non funziona
perfettamente in terra inglese, ma il vice Mou ha il diavolo dentro. E’
feroce e aggressivo, conosce il calcio e mi ricorda Walter il mago, ma
dovrebbe capire che non si può giocare con una difesa così alta in certe
competizioni.
Perforabile e credo affetta dal processo di invecchiamento che ha
colpito l’Inter di Ranieri, tranne per Romelu Lukaku, l’immensità del
futuro.
Resta una squadra dal potenziale immenso, che ti lascia giocare anche se
per poco, che corre ma non come qualche anno fa, che ha comprato tutto e
poi si è piegata alla rivoluzione del gioco di potere su altri
orizzonti. A me piace Andrè Villas-Boas, è un ragazzino simpatico, ma il
Chelsea lo vedo un grande ostacolo arginabile. Ci faremo trovare
pronti.
Real Madrid
E’ la squadra della costruzione delle stelle in giro per
il mondo, della spesa senza senso come se al tuo fantacalcio solo tu
fossi dotato di denaro illimitato.
Mourinho non ha mai parlato bene di Mazzarri, ma è un uomo che ha valori e gioca con le parole, lo sa fare molto bene.
Non mi stupirei, nel caso fosse il Real, di una dichiarazione di gioco
di potere in italiano. Mou è uno che ha studiato tecniche di
comunicazione, gioca le partite prima e dopo i novanta.
In campo sarebbe una sfida difficile, ma umana. Sarebbe una rivincita
che a Diego dovremmo concedere, lottando e ripartendo, come solo noi
sappiamo fare.
E permettetemi di dire che Cristiano Ronaldo è l’espressione del calcio
moderno, insano, sprovveduto, immenso, mercenario e buffone. Preferisco
sognare con i miei.
Quale delle sei? Ho capito che non mi importa, qualunque avversaria farà
fatica, tremerà, avrà timore, soffrirà dal primo all’ultimo minuto. E i
tifosi avranno la cacarella come Borja Valero.
E questa è la più bella delle sfide, non saremo noi a tremare di chi
uscirà da quell’urna, sarà quel logo azzurro, quella lettera del nostro
nome, quella rinascita educata e lenta, a dominare la percezione di una
forte tensione sui volti dei nostri avversari.
E ho smesso di tremare, sono felice. Siatelo anche voi è solo una delle sei…
Domenico Serra
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