Dopo Corvino e Lo Monaco, i tmw Awards hanno incoronato
Pierpaolo Marino come Direttore Sportivo piu’ amato tra serie A e torneo
cadetto. Una vittoria in bilico sino all’ultimo, grazie
all’appassionato testa a testa con Bigon, ma che alla fine ha arriso al
DT orobico che è ripartito da Bergamo in grande stile, portando
l’Atalanta in zone della classifiche molto lusinghiere.
La nostra redazione lo ha contattato in esclusiva per una lunga
chiacchierata che ha toccato svariati temi. “Dedico questo successo al
Presidente Percassi e ai tifosi dell’Atalanta che mi hanno votato con
tanto affetto – esordisce Marino – ai dipendenti di Percassi per il loro
sostegno e alla città di Bergamo tutta che mi ha accolto veramente
molto bene”.
Visto che Insigne ha vinto la categoria under 21 e Gabbiadini è
arrivato terzo, si può dire che il suo successo sia stato doppio…
“Non scherziamo (ride, ndr), altrimenti sembra che mi voglio prendere
meriti altrui, a ciascuno va riconosciuto il suo. Sono molto felice, è
una grande soddisfazione per me che sono stato editorialista di questa
testata, lo ritengo un premio della seconda giovinezza. I tmw Awards
sono il mio terzo Guerin d’oro, il primo l’ho ottenuto come DS ad
Avellino nel 1984, il secondo a Napoli nel 1987, e sono ancora piu’
contento perchè capita in un bellissimo momento per l’Atalanta”
Quanto è stato difficile fare mercato in una squadra che non conosceva il proprio destino?
“E’ stata una bella impresa, dovevamo temporeggiare perchè la situazione
non era ancora chiara, abbiamo saputo modulare grazie all’esperienza
dello staff che mi ha messo in condizione di operare con serenità, del
resto non sono nuovo a queste cose, nel 1980 con l’Avellino siamo
partiti da -5 quando la vittoria fruttava due punti e le squadre erano
solo 16, ma alla fine abbiamo ottenuto la salvezza”
Quale è il giocatore che l’ha soddisfatta maggiormente sino ad ora?
“Dico l’allenatore. Colantuono è una figura nevralgica, il suo impatto
con questa situazione difficile è stato straordinario, ha garantito una
collaborazione totale per metter su una squadra con una propria logica e
senza sperperare denaro”
I tifosi devono temere che a gennaio parta qualche elemento importante?
“I nostri gioielli non si toccano, anzi se ci fosse bisogno di qualcosa
in entrata non ci tireremmo indietro, anche se speriamo non se ne
presenti la necessità e che tutto sia andato bene. Il mio cellulare è in
ebollizione perchè mi stanno arrivando richieste per Gabbiadini,
Schelotto e Bonaventura, ma non andranno via. Anzi la nostra attività di
scouting rimane sempre attiva e in Sudamerica abbiamo una figura molto
competente come Beppe Corti”
Ovviamente non le strapperemo nemmeno il nome di uno di questi club interessati
“Il Palermo questa estate ha chiesto la comproprietà di Gabbiadini e
continuano ad arrivare richieste, ma per adesso posso solo dire che si
tratta di squadre di una certa importanza”
Tesserati dell’Atalanta esclusi, vuole fare il nome di un under 21 che le sta particolarmente a cuore?
“Insigne l’ho visto crescere e posso dire che ha vinto il concorso
meritatamente. Ma personalmente El Shaarawy mi fa impazzire, inventa
calcio come piace a me, sulla scia di Hamsik”.
Esiste il rischio che per Insigne si facciano gli stessi discorsi
ascoltati per Giovinco, cioè che venga riproposto un problema di
fisicità?
“Non credo, come per Moralez, sono giocatori piccoli, ma appuntiti, è difficile che le loro capacità non vengano fuori”
Anche il fratellino di Insigne, Roberto, durante il concorso ha ricevuto un discreto consenso
“L’ho visto giocare una volta al Torneo di Gradisca e mi ha fatto una
grande impressione. Lo ritengo ai livelli del fratello, gioca come
esterno alto nel 4-4-2, tutto sinistro e buon fisico. Il bacino
di Napoli eccelle per tecnica e fantasia, c’è una tendenza naturale per
il calcio. Non mi meraviglia che escano giocatori validi, noi nel 2004
siamo ripartiti dopo il fallimento e abbiamo vinto subito il torneo
Berretti”
Uno dei suoi pupilli, Giuseppe Iuliano, ha avuto un rallentamento nella crescita
“Iuliano è stato precocissimo, a 13-14 anni faceva già quello che fa
oggi, forse adesso sta avendo un momento di stasi proprio perchè molto
precoce in passato, oltre che per il cambiamento di ruolo che da
trequartista l’ha arretrato a centrocampo. Ma essendo un ’93 ha ancora
tutto il tempo per tornare ai suoi livelli”
In riferimento alla Primavera dell’Atalanta, quale ragazzo l’ha colpita di piu’?
“Ce ne sono diversi bravi. Magnaghi è un attaccante di sfondamento,
Varano un trequartista (classe 1995, ndr), senza dimenticare Consigli,
da molto tempo in prima squadra, che annovero tra i primi cinque
portieri in Italia. Minotti? Mi ricorda molto nelle movenze il primo
Dino Baggio, è un centrocampista su cui si può tranquillamente puntare”
Atalanta a parte, quale è la squadra che l’ha maggiormente impressionata sinora?
“La Lazio perchè ha questa strana coppia davanti che non sai come
affrontare, Klose e Cissè, per la bravura nell’acrobazia e nei tempi di
inserimento, ed una mediana di tecnica e tattica con Hernanes e Ledesma,
la Lazio dalla cintola in sù è molto forte”
Quella che invece l’ha piu’ delusa?
“Sicuramente l’Inter, nessuno avrebbe potuto immaginarla così in basso in classifica”
E del suo Napoli cosa può dirmi?
“De Laurentiis ha fatto tanto per la squadra, prendendo tanti giocatori,
ma purtroppo sono sempre i soliti 11 titolari che offrono competitività
ai massimi livelli, come contro il Manchester ed il Bayern Monaco.
Il Napolipotrà elevare il rendimento quando le riserve sapranno rendere
al meglio”
Continua a seguire gli azzurri con affetto?
“Senz’altro, pensi che ho realizzato un record europeo. Sono l’unico
dirigente ad aver collezionato titoli con la stessa squadra in tre
categorie diverse. Con il Napoli ho vinto lo scudetto, la Coppa Italia,
la serie B e l’allora serie C. Speriamo di essere anche l’ultimo a
stabilire questo primato a Napoli, perchè altrimenti significherebbe che
il club è retrocesso”. Tmw.
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