Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha rilasciato
un’intervista a “Napoli Magazine” in occasione della presentazione della
stagione invernale del Trentino nella sala Puccini C dell’Hotel
Vesuvio, alla presenza del sindaco di Dimaro, Romedio Menghini: ”
Quest’estate siamo stati molto uniti. Molte cose hanno funzionato e
qualche cosa no. Ne abbiamo preso entrambi coscienza, facendo delle
valutazioni. Il nostro contratto nuovo ci vede uniti per un certo numero
di anni. Puntiamo ad un successo comune. Il Trentino e’ una realta’
estremamente importante. Se provate ad andare in altre regioni non
trovate una Spa come la loro. C’e’ anche l’intenzione di fare un campus
estivo, a Dimaro e dintorni, nel periodo post scolastico, per far
divertire i ragazzi con delle scuole di pallone, seguiti o non seguiti
dalle proprie famiglie.
IL RINVIO DI NAPOLI – JUVE – “Le polemiche sterili per il rinvio
della partita con la Juventus? Io non mi debbo confortare perchè siamo
andati in una situazione di guardia. L’Italia, dal 1200, è pervasa dalla
mentalita’ dei Comuni. L’Italia e’ ancora troppo giovane per
considerarsi uno Stato. Io non sono sceso in campo con delle
controbattute a chi, in maniera campanilisticamente calcistica, voleva
addossare agli amministratori della citta’ la volonta’ di aver quasi
truccato le carte. Premesso che abbiamo affrontato il Bayern, non
c’erano problemi ad affrontare la Juventus. Il Napoli non ha paura di
giocare con nessuno e non e’ abituato a fare il gioco delle tre carte.
Plaudo al lavoro di Andrea Agnelli e di Conte. Se uno fa delle
affermazioni e non conosce la situazione geografica di piazzale Tecchio…
Ricordo che c’era il buon Pierpaolo Marino a spalare la melma con gli
stivali allo stadio. Le precipitazioni avvenute hanno sconvolto un Paese
intero. Mi sembra che la Liguria abbiamo chiesto un milione di euro
allo Stato. Io sono contro lo strillo e l’urlo. La dobbiamo finire.
Sembriamo un Paese di spie, col gusto della denuncia, quando dovremmo
conoscere di piu’ la cultura del rispetto. Si e’ perso di vista un
concetto di cultura civica. Il rispetto della salute e’ prioritaria in
qualunque parte del mondo. Abbiamo gia’ una struttura obsoleta, che con
la sua fatiscenza non corrisponde ai canoni moderni di sicurezza. E’ una
struttura che abbiamo dovuto anche limitare nei posti. C’e’ stato un
morto a Pozzuoli. Credo che sia intollerabile pensare che una partita di
calcio si debba giocare ugualmente laddove non ci sono i presupposti
per farlo. Un giornalista, tra l’altro anche napoletano, che parla senza
sapere la melma che ci siamo ritrovati negli anni. Domenica ero a
Napoli, stavo per ricevere delle persone. Quando mi hanno telefonato non
sono stato a dire che si doveva giocare per forza perche’ di fronte ad
una decisione del genere ne abbiamo preso atto. Anche io volevo giocare,
ma non e’ stato possibile. Qui si fa sempre dietrologia. Poi arrivera’
un momento in cui la mia faccia non la vedrete piu’. Non potendo fare il
tuttologo, c’e’ qualche altro Paese che ci aspetta. Se sono per il
Tricolore? Sono tutti per il Tricolore. L’unica ricchezza del Paese puo’
ripartire dal Sud. Gli stipendi per gli impiegati comunali sono
bassissimi. Non vogliono andare alle elezioni perche’ se la legislatura
finisce se ne vanno in pensione con 3mila euro al mese, altrimenti
salta. La Borsa ha raggiunto un livello di guardia.
CALCIOPOLI – La sentenza di Calciopoli? Non conosco le carte. Ricordo
che facevo le conferenze dal Quisisana di Capri dove mi accorsi che
qualcosa non funzionava. Ora leggo sui giornali che Calciopoli non e’
finita e che c’e’ ancora il calcioscommesse. Facciamo gli assist a
Mediaset regalando centinaia di milioni all’anno e poi non ci muniamo di
stadi attrezzati. Non si puo’ parlare in questo Paese, perche’ ci sono
equilibri che si sono formati sulle sabbie mobili. Per questo temo per
questo Paese. Questo e’ un Paese per vecchi. Vi faccio una minaccia
(scherza De Laurentiis, ndr). Se non leggero’ pezzi sul Trentino non
faro’ piu’ una conferenza stampa. Ovviamente in base alla lunghezza
degli articoli poi avrete settimane bianche in omaggio (ribatte il
presidente azzurro sempre in tono ironico, ndr)” (fonte Napoli Magazine)
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MARADONA. Noi siamo giovani, siamo nati 7 anni fa. Mettiamo che il
Napoli non esisteva piu’ e avessi chiamato la squadra “Partenope”
saremmo arrivati agli stessi traguardi. Per carita’, non ho mai pensato
di chiamarla “Partenope”, pero’ quelli che fanno salotto in tv parlano
sempre del Napoli di Maradona. Quel Napoli e’ fallito, non c’e’ più.
Bisogna dare il tempo al tempo. Fra 20 anni, se saro’ ancora vivo e me
lo auguro, ne riparleremo. Io sono orgoglioso di essere italiano quando
sono all’estero. Il Tricolore che pensa il Napoli? Siete vecchi. I
biglietti online? Io farei tutto online. Abbiamo venduto 500 biglietti
online, non c’e’ ancora la cultura dell’online. Siamo noi che dobbiamo
investire in comunicazione. Passeremo progressivamente all’online,
altrimenti rischieremo di restare con lo stadio vuoto.
HAMSIK. Il rinnovo di Hamsik? Firmera’ presto, prima del ritiro in
Trentino. Hamsik assente nelle ultime 5 gare? Assolutamente no, sta
facendo un lavoro sporco a centrocampo che voi non notate. Hamsik e’ un
grandissimo elemento, di grande spessore umano, di grandissima maturita’
ed ha una grande capacita’ atletica, e’ un grandissimo giocatore. Ha
una qualita’ unica, che e’ l’educazione, che nella vita ha un valore
immenso. Il film di Natale con Prandelli? Ci ho messo un secondo a
convincerlo. Ci sono 3 storie che si intrecciano, dove i nostri
protagonisti incontrano personaggi reali del mondo dello sport, dello
politica e della televisione.
DUBAI CON FABIO CANNAVARO? Dove sara’ il Napoli durante le vacanze?
E’ una domanda che faccio sempre a Fassone. Piu’ che Dubai, mi intrigano
Doha ed Abu Dhabi. Questa mattina ho parlato con Fabio Cannavaro: mi ha
chiamato perche’ lo avevo sollecitato nei giorni scorsi. Ho chiesto a
Fabio Cannavaro di farci da ambasciatore negli Emirati Arabi. Poi ne
parlero’ con Mazzarri, Bigon e la squadra. Dovremo vedere quanto sara’
utile andare li’ a passare 4 giorni con i calciatori e le loro famiglie.
Vedremo anche se sara’ possibile trovare un competitor di livello. Gli
inglesi continuano a giocare a calcio. Ho detto a Fabio che Paolo doveva
fare la sua strada nel Napoli e gli ho chiesto perdono se non ho potuto
accoglierlo, ma tra napoletani possiamo fare un discorso diverso ora
per il bene del Napoli”.
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