Walter
Mazzarri non potrebbe stare meglio. Il suo Napoli va bene in Italia ed
in Europa. E, finalmente, anche i più scettici si sono ricreduti su di
lui e stanno cominciando a considerarlo un allenatore top in Italia ed
in Europa. Dalle pagine del Corriere dello Sport il tecnico partenopeo
ha parlato della sua carriera, degli obiettivi del Napoli e della lotta
in campionato.
"Sono stato per molto tempo sottovalutato, ora mi fa piacere e mi
imbarazza sentire tutti questi complimenti. Ma il successo di un
allenatore dipende anche dai giocatori e dalla società. Io comunque
credo di avere oramai l'esperienza per gestire qualunque panchina. Sono
all'ottavo anno in Italia, prima o poi mi piacerebbe un'esperienza
all'estero. Questa estate ho avuto molte richieste, ma non ho mai preso
seriamente in considerazione l'idea di lasciare il Napoli".
Fa piacere il fatto che adesso si parli del Napoli come di una big e che
anche le squadre 'storiche' della A abbiano paura di affrontare la
squadra di Mazzarri: "E' bello che adesso oltre che delle big si parli
anche del Napoli; la partita di San Siro dimostra che siamo cresciuti
molto, ma dobbiamo riuscire a giocare con lo stesso spirito combattivo
anche con le altre squadre. L'arbitro? L'ammonizione di Obi non c'era,
ma prima c'era un fallo da rigore su Pandev ed un altro fallo netto su
Maggio che non è stato fischiato. Abbiamo comunque avuto il pallino dal
punto di vista del gioco. La Champions? Metterò sempre in campo la
squadra migliore, è normale che in campionato qualcosa si potrà
risentire. Non abbiamo 22 giocatori che sono allo stesso livello, la
coperta è un po' corta. Insigne, di proprietà partenopea si sta mettendo
in mostra? E' un campioncino, lasciamolo crescere".
Ma allora qual è la griglia di questo campionato? "La Champions porta
via al campionato 8-10 punti. Buffon dice che il Napoli è forte ma fa la
Champions, ha ragione. Occhio anche alla Roma, ma considero la Juventus
la favorita per lo scudetto. La griglia per me è questa: Juve, Milan,
Inter, Roma, Lazio, noi, la Fiorentina, sì anche la Fiorentina. L’ho
guardata, è forte".
La conclusione è dedicata alla mancata convocazione di Campagnaro e
Cannavaro in nazionale: "Stimo Prandelli, ha sicuramente le sue ragioni
quando fa determinate scelte. Ma posso dire che Cannavaro ha giocato
anche a quattro in difesa e che Campagnaro può anche giocare come
terzino". (fonte Goal.com)
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