Lui, friulano di Sevegliano, è il proprietario del Palermo da nove anni. "Più all'estremo di me, dal Nord al Sud, non c'è nessuno". Maurizio Zamparini ha deciso di diventare il capo di una Lega, quella del Centro-Sud, e di dividere questo onore-onere con De Laurentiis, il presidente del Napoli. "Questa idea è venuta a me ed Aurelio", racconta. nove club, dalla Fiorentina al Catania, potrebbero essere coinvolti nel progetto.
Zamparini, perché pensa a questa larga alleanza?
"Bisogna reagire allo strapotere di Milan, Inter e Juve. Vogliono decidere tutto, dai diritti televisivi alle regole del calcio, e imporre una sorta di potentato. Così non va ed è ora che i club del Centro-Sud da Firenze in giù, si facciano sentire. A questo puntiamo io e De Laurentiis".
Quando è nata l'idea?
"Una settimana fa ne ho parlato con il presidente del Napoli e nei prossimi giorni cominceremo a contattare le società di questa area: occorre gettare le basi per attuare il progetto. Se centreremo l'obiettivo, sarà un bene per lo sport".
Perché?
"Perché riporteremo i valori sportivi al centro dei discorsi anteponendoli a quelli economici. Che sono importanti, ma vanno affrontati in un altro modo. Quelle tre società hanno creato un trust: vogliono prendersi il 70 per cento dei ricavi dei diritti televisivi, tentando di creare un clima di sudditanza psicologica. E' qualcosa che non si può accettare. Bisogna fare blocco e imporre una linea. Non miriamo a posizioni di potere, semplicemente non intendiamo essere sottomessi".
Da dove ripartire?
"Mi considero un uomo pratico, quindi il primo importante punto riguarda il merchandising perché dobbiamo far conoscere e vendere bene il nostro prodotto. Sapete qual è il Paese dove il calcio italiano è più popolare? La Cina, sono interessatissimi alle nostre partite e ai nostri giocatori. Eppure, svendiamo per due lire i diritti internazionali. Questo non è più accettabile".
In Lega c'è il caos per la distribuzione di 200 milioni, tranche dei diritti televisivi relativi ai bacini d'utenza.
"Tutti contro tutti, disorganizzazione totale... C'è una mancanza di valori nel calcio come nella vita. Ognuno pensa soltanto a sè stesso ed ecco perché proverò con i presidenti del Napoli, della Fiorentina, delle romane e degli altri club meridionali di fare qualcosa: non si può lasciare il pallino nelle mani di quelle tre".
Ultima domanda, la solita: Pastore a chi lo vende e a quanto?
"Voglio 50 milioni per lui. Perché non dovrebbe valerne tanti? A Palermo lui guadagna 600mila euro all'anno, altrove potrebbe prendere quattro milioni. A chi lo cedo? Siamo al lavoro, aspetto l'offerta buona e sicuramente arriverà".
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