CASTELVOLTURNO, 8 dicembre -Chi cerca trova: e in quest’anno alla Mazzarri, tra imprese, agganci e rimonte spettacolari, la clip che si staglia dinnanzi agli occhi è l’ultima: «Il mio Napoli più bello» . Il Napoli che vince al 95’, all’ultimo respiro, come ha dimostrato di saper fare a più riprese; il Napoli che trasforma il tormento per una serie di errori sotto porta nell’estasi di chi s’accorge ch’è ancora al terzo posto, al fianco della Juventus, a tre punti dalla Lazio, a sei dal Milan, e quindi è zona- Uefa. « E’ un piacere veder giocare una squadra così » . Il piacere che viene dalla pancia di una notte interminabile è in quell’ora e mezza di calcio- spettacolo che prima stupisce il Palermo e poi lo soffoca mentre intorno c’è il delirio d’uno stadio che s’interroga, andando a scavare nelle imprese di questi ultimi quattordici mesi.
ALTA FEDELTA’ -Là dove s’è spinto solamente Nick Hornby, ora è costretto Walter Mazzarri che, dinnanzi alla sequenza di immagini da classificare, può soltanto gonfiare il petto e tracciare la personalissima top five: con il Milan, stagione scorsa, lo 0- 2 al 90' diventa 2- 2; a Torino, casa Juventus, da 2-0 al 13' della ripresa al 2- 3 per la storia; e quest’anno, prima del Palermo, 3-0 per lo Steaua, trasformato in 3-3, ma anche 1-0 Sampdoria, a Marassi, che nel finale si capovolge nell’1-2:«Ecco, se proprio mi chiamate a scegliere allora vi dico che la vittoria a Marassi resta quella più imponente della mia gestione, perché maturata proprio nel finale, in pochi giri di lancette. Ma il successo sul Palermo, che è una grande squadra, che è allenata da un grande allenatore, viene al termine della rappresentazionepiù bella del mio Napoli».
CHE NUMERI -I numeri non mentono e ciò che espelle l’archivio è una sequenza di diavolerie che si riassumono a fatica: ventinove reti nell’ultimo quarto d’ora, venti negli ultimi dieci minuti dell’era Mazzarri; e, ancora, esclusivamente per quest’annata, il colpaccio a Marassi, quello a Cagliari e l’altra sera con il Palermo, due pareggi e una sconfitta che come se in campo fosse comparso Re Mida diventano nove punti e consentono di tenere il passo delle star del campionato, diventandone una di esse.« Mi sono divertito, vederequesta squadra giocare così è un piacere». Napoli-Palermo rappresenta la sintesi d’una filosofia che da ottobre 2009 a dicembre 2010 ha avuto picchi elevatissimi di intensità: la rabbia, l’orgoglio, la ferocia, la determinazione, però anche l’organizzazione con le sue variabili tattiche, scorrono via in quel solco tracciato già con il Bologna, nella prima di Mazzarri (da 0-1 a 2-1 con rete di Maggio quasi sul triplice fischio finale) e testimoniano il cambiamento di pelle d’un gruppo che non si arrende mai. «Siamo stati praticamente perfetti, bravi nel contenere un avversario di assoluto spessore e bravissimi nel crederci sino all’ultimo secondo. Dal punto di vista del gioco, non riesco a trovare difetti nella nostra ultima prestazione ».
CHAMPAGNE -Il Palermo, nella cena di fine anno ci finisce di diritto: ma, prima di rivedere quei 95’ da batticuore, con Maggio che finisce in porta e poi s’inchina, c’è pure il tempo, per De Laurentiis, di incontrare Gaetano Fedele, il procuratore di Paolo Cannavaro, e registrare sensibili passi avanti per il rinnovo del capitano. Buon Natale anticipato.
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