mercoledì 8 dicembre 2010

«È il mio Napoli più bello Perfetti contro il Palermo»

CASTELVOLTURNO, 8 dicembre -Chi cerca trova: e in que­st’anno alla Mazzarri, tra imprese, agganci e rimon­te spettacolari, la clip che si staglia dinnanzi agli oc­chi è l’ultima: «Il mio Na­poli più bello» . Il Napoli che vince al 95’, all’ultimo respiro, come ha dimo­strato di saper fare a più riprese; il Napoli che tra­sforma il tormento per una serie di errori sotto porta nel­l’estasi di chi s’accor­ge ch’è an­cora al terzo posto, al fianco della Juventus, a tre punti dalla Lazio, a sei dal Mi­lan, e quindi è zona- Ue­fa. « E’ un piacere ve­der giocare una squa­dra così » . Il piacere che viene dalla pancia di una notte interminabile è in quell’ora e mezza di cal­cio- spettacolo che prima stupisce il Palermo e poi lo soffoca mentre intorno c’è il delirio d’uno stadio che s’interroga, andando a scavare nelle imprese di questi ultimi quattordici mesi.

ALTA FEDELTA’ -Là dove s’è spinto solamente Nick Hornby, ora è costretto Walter Mazzarri che, din­nanzi alla sequenza di im­magini da classificare, può soltanto gonfiare il petto e tracciare la perso­nalissima top five: con il Milan, stagione scorsa, lo 0- 2 al 90' diventa 2- 2; a Torino, casa Juventus, da 2-0 al 13' della ripresa al 2- 3 per la storia; e que­st’anno, prima del Paler­mo, 3-0 per lo Steaua, tra­sformato in 3-3, ma anche 1-0 Sampdoria, a Marassi, che nel finale si capovolge nell’1-2:«Ecco, se proprio mi chiamate a scegliere allora vi dico che la vitto­ria a Marassi resta quella più imponente della mia gestione, perché matura­ta proprio nel finale, in pochi giri di lancette. Ma il successo sul Palermo, che è una grande squa­dra, che è allenata da un grande allenatore, viene al termine della rappre­sentazionepiù bella del mio Napoli».

CHE NUMERI -I numeri non mentono e ciò che espelle l’archivio è una sequenza di diavolerie che si riassu­mono a fatica: ventinove reti nell’ultimo quarto d’ora, venti negli ultimi dieci minuti dell’era Maz­zarri; e, ancora, esclusiva­mente per quest’annata, il colpaccio a Marassi, quel­lo a Cagliari e l’altra sera con il Palermo, due pa­reggi e una sconfitta che ­ come se in campo fosse comparso Re Mida ­ diventano nove punti e consentono di tenere il passo delle star del campionato, diventando­ne una di esse.« Mi sono diver­tito, vederequesta squadra giocare così è un piacere». Napoli-Pa­lermo rappresenta la sin­tesi d’una filosofia che da ottobre 2009 a dicembre 2010 ha avuto picchi ele­vatissimi di intensità: la rabbia, l’orgoglio, la fero­cia, la determinazione, però anche l’organizzazio­ne con le sue variabili tat­tiche, scorrono via in quel solco tracciato già con il Bologna, nella prima di Mazzarri (da 0-1 a 2-1 con rete di Maggio quasi sul triplice fischio finale) e testimoniano il cambia­mento di pelle d’un grup­po che non si arrende mai. «Siamo stati praticamen­te perfetti, bravi nel con­tenere un avversario di assoluto spessore e bra­vissimi nel crederci sino all’ultimo secondo. Dal punto di vista del gioco, non riesco a trovare difet­ti nella nostra ultima pre­stazione ».

CHAMPAGNE -Il Palermo, nella cena di fine anno ci finisce di diritto: ma, pri­ma di rivedere quei 95’ da batticuore, con Maggio che finisce in porta e poi s’inchina, c’è pure il tem­po, per De Laurentiis, di incontrare Gaetano Fede­le, il procuratore di Paolo Cannavaro, e registrare sensibili passi avanti per il rinnovo del capitano. Buon Natale anticipato.

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