Masiello collabora con i pm. Riconosce il “mister X” del Lecce. Sarebbe un emissario di uno sponsor del club. Fatti altri nomi di giocatori e dirigenti. Nuove partite nel mirino: ci sono anche Milan-Bari e Bari-Roma. Spunta anche il nome di Antonio Conte. Prima di Siena-Sassuolo, Bellavista cercò di contattarlo per truccare la partita. I tifosi pugliesi sapevano tutto. Soldi sui conti correnti di Giacobbe e Carella dopo le combine. Lo sfogo di Rossi: “Lì sono tutti coinvolti con la mafia, gli imprenditori”. Pronto uno tsunami sulle classifiche. Oggi nuovo interrogatorio, poi forse la scarcerazione.
LA CRONACA
CHIESTA LA SCARCERAZIONE DI MASIELLO – È stata depositata stamani l’ istanza di scarcerazione dell’ex difensore del Bari, Andrea Masiello, ora all’Atalanta, detenuto da domenica sera nell’ambito dell’inchiesta barese sul calcioscommesse. La richiesta è stata depositata dall’avv.Francesco Rotunno. Questi – a quanto si apprende – ha chiesto al gip Giovanni Abbattista di rimettere in libertà il suo assistito a fronte delle lunghe dichiarazioni rilasciate ieri agli inquirenti baresi, durante le quali avrebbe dimostrato di voler collaborare alle indagini.
SALTA FUORI ANCHE CONTE – La Procura è convinta di aver scovato un’altra partita “certamente truccata”. E’ Siena-Sassuolo 4-0, serie B 2010/2011. E tra le carte, dopo il suo assistente Stellini, viene fuori anche il nome dell’allenatore della Juventus Antonio Conte. L’organizzazione che ha alterato decine di partite, infatti, avrebbe provato ad agganciare anche Conte quando era allenatore del Siena. In un’intecettazione telefonica l’ex giocatore del Bari Antonio Bellavista contatta un certo Raimondo pochi giorni prima della partita tra la squadra toscana e il Sassuolo, club di proprietà del presidente di Confindustria Squinzi, e gli chiede se “può contattare Conte, per sapere se sia ‘contrattabile’ per la partita. Raimondo dice che proverà a chiamarlo e gli farà sapere”. Raimondo, un giornalista pugliese, venti minuti più tardi gli fa sapere “di non essere riuscito a contattare Conte, e di avergli inviato un sms. Bellavista chiede di provare con Giorgio, ma Raimondo dice di no e consiglia e di provare con Faggiano. Bellavista dice di provare”. Il Giorgio in questione è Perinetti e Faggiano si chiama Daniele ed è il direttore sportivo del Siena. Gli inquirenti vogliono vederci chiaro su questa vicenda. Se venisse confermata la combine, anche il Siena sarebbe nei guai. Non c’è nessun riscontro su Conte e ovviamente non è indagato, ma potrebbe essere ascoltato come testimone.
6 ORE DI INTERROGATORIO E TANTI NOMI – Andrea Masiello all’interrogatorio ha parlato, altroché. In realtà gli interrogatori sono stati due. Primo round dalle 11 alle 14 e 30, il secondo dalle 16 e 30 alle 19 circa. I verbali sono stati secretati ma il calciatore ha fatto più di un’ammissione, intervallate dalle lacrime. Masiello sa che nel mondo del calcio fare nomi di altri giocatori o dirigenti comporta gravi conseguenze su una carriera. E di nomi Masiello ne ha fatti eccome. Ai pm l’ex capitano del Bari ha detto di aver avuto la complicità di colleghi che si sarebbero prestati a sbagliare tiri o a far fare gol agli avversari. Le sue rivelazioni inguaiano sempre di più il Bari, ma anche altre società. Innannzitutto il Lecce. Infatti Masiello ha riconosciuto l’uomo che gli ha dato i 300 mila euro di ricompensa per la sconfitta subita nel derby pugliese. Si tratterebbe di un uomo molto legato alla società salentina, anche se non di un dirigente o di qualcuno presente nell’organigramma del club. Pare infatti che si tratti dell’emissario di uno sponsor della squadra giallorossa. Ma tremano anche altri club, in particolare la Sampdoria. E’ stato accertato che gli zingari fossero presenti nell’hotel della squadra prima della partita Bar-Samp, finita 0 a 1. Ma anche altre società di Serie A sono più o meno direttamente coinvolte nelle confessioni di Masiello: si tratta di Bologna (Bologna-Bari 0-4), Genoa (Bari-Genoa 3-0 del 2009/2010), Cesena (Cesena-Bari 1-0), Chievo (Bari-Chievo 0-1), Palermo (Palermo-Bari 2-1) e Parma (Parma-Bari 1-2). Per queste ultime due partite si parla di combine fallite. Palermo-Bari è la partita ormai famosa nella quale Miccoli sbagliò il rigore del 3-1. In Parma-Bari, invece, ci fu una rissa finale dopo l’inattesa, e imprevista, vittoria dei pugliesi. Ma emergono anche altre due partite: si tratta di Bari-Roma 2-3 e Milan-Bari 1-1. Insomma, nello scandalo è coinvolta, a vario titolo, praticamente più di mezza serie A, anche perché non ci si bisogna scordare che tra le partite nel mirino degli investigatori ci sono anche Udinese-Bari e Novara-Siena.
TERREMOTO SULLA CLASSIFICA – Considerando che tra pochi giorni ci saranno sviluppi anche dalla Procura di Cremona, che sta stringendo il cerchio sulle due partite della Lazio contro Genoa e Lazio, ecco allora che le classifiche di Serie A e Serie B potrebbero essere devastate. La più inguaiata della A, come detto, è il Lecce, che rischia addirittura la retrocessione diretta all’ultimo posto. Tutte le altre rischiano penalizzazioni più o meno consistenti, ma tutto dipende dai prossimi sviluppi dell’indagine, che in alcuni casi potrebbe coinvolgere dirigenti trasformando dunque la responsabilità da oggettiva a diretta. Sarà in questo senso fondamentale capire anche i tempi del processo sportivo. Se davvero, come dice Abete, si vuole chiudere tutto entro aprile, allora c’è il rischio che per il momento qualcuno possa farla franca.
I SOLDI SUI CONTI IN BANCA DEGLI AMICI DI MASIELLO – Qualche giorno dopo le partite del Bari truccate, sui conti correnti degli indagati sono stati versati quasi 40mila euro in contanti: è quanto hanno accertato i carabinieri nell’ambito dell’indagine che ha portato in carcere l’ex giocatore del Bari Andrea Masiello e i suoi due amici Fabio Giacobbe e Giovanni Carella. L’analisi dei conti correnti è contenuta nell’informativa del 21 febbraio scorso, allegata gli atti dell’inchiesta. I carabinieri hanno così scoperto che cinque giorni dopo Udinese-Bari (una delle partite “sicuramente falsate” secondo la procura), il 14 maggio del 2010, Giacobbe ha versato 6.200 euro in contanti sul suo conto. Stesso importo, sempre in contanti, viene versato in un’altra banca lo stesso giorno dal suo ‘sociò Carella. Giacobbe versa anche 9.230 euro, sempre in contanti, il 19 aprile del 2011, due giorni dopo Cesena-Bari e 17.150 euro il 30 maggio, otto giorni dopo Bologna-Bari.
I TIFOSI SAPEVANO TUTTO – Viene alla luce sempre di più il “sistema Bari”. Un sistema dove anche i tifosi svolgevano un ruolo di primo piano. La Procura ha sempre più prove che membri della curva barese fossero al corrente delle partite vendute, tanto da intervenire in prima persona, chiedendo la sconfitta contro Sampdoria e Cesena per farci anche loro su dei soldi. In questo senso è simbolico uno striscione esposto dalla curva barese esattamente un anno fa, in occasione di Bari-Roma: “Noi in un mare di guai/ voi con i soldi della Snai/ mercenari pezzi di merda”.
COMBINE ANCHE NELLA STAGIONE IN CORSO? SOSPETTI SU CHIEVO-SIENA – Intanto ci sono sospetti anche su una partita dell’attuale campionato. Si tratta di Chievo-Siena dello scorso 25 marzo, quindi si parla di una partita di dieci giorni fa. A lanciare la segnalazione è stato Skyport 365, un broker austriaco, che ha segnalato un anomalo flusso di puntate, tutte dirette sul punteggio di 1-1. Le scommesse sono state tolte dal carnet, e non solo da Skyport 35, ma anche da molti altri bookmakers. La partita si è poi in effetti conclusa 1-1.
“LI’ A BARI SONO TUTTI INGUAIATI” – Un’altra telefonata quantomeno curiosa è quella dell’ex giocatore del Bari Marco Esposito, l’interlocutore di Cristian Stellini, l’assistente di Conte, nell’intercettazione pubblicata ieri da Affaritaliani.it. Stavolta Esposito parla con la sua fidanzata e dice che i giocatori del Bari “sono già inguaiati, nella testa sono già inguaiati…ma è giusto così…bastardi”.
GILLET AI PM: “MASIELLO FACEVA IL PALADINO PER DEPISTARE” – Nell’informativa dei carabinieri viene ricostruito un presunto litigio, finito persino a ceffoni, tra Masiello e Gillet. I due ebbero il diverbio dopo alcune critiche pubbliche del terzino nei confronti di Gillet e Sergio Almiron. Il litigio sarebbe avvenuto prima di Cagliari-Bari, mentre la squadra era impegnata in un allenamento: “Stavamo facendo le salite”, ricorda il portiere. In quel periodo i calciatori erano contestati dai tifosi, l’aria era tesa e, secondo il capitano, le dichiarazioni rilasciate alla stampa da Masiello gli servivano solo “per pararsi il culo, cioè farsi dire: ‘Eh va beh è l’unico che ha le palle di parlare’”.
LO SFOGO DI ROSSI CON LA MADRE: “SONO TUTTI COINVOLTI CON LA MAFIA” – Tra le carte c’è anche uno sfogo telefonico del difensore Marco Rossi con la madre: “Per la partita contro il Palermo mi hanno messo in mezzo. Ma io sono… sono un cretino… che non c’entra un c… A Bari sta un casino della Madonna, perché sono coinvolti tutti la mafia, gli imprenditori, difatti mi hanno fatto un sacco di nomi che nemmeno conosco… sono tutti nomi di ristoratori (…) andavano a scommettere non so dove. (…) Adesso sicuramente mi daranno una squalifica e se a Masiello daranno un anno, a me daranno un anno o sei mesi di squalifica o quello che è. Purtroppo sarà così. Adesso fino a giugno giocherò”. E la conversazione si chiude con il pianto del giocatore.
SEMERARO “IL LECCE E’ ESTRANEO ALLE COMBINE” – “Il Lecce è completamente estraneo a tutto quello che è emerso dalle dichiarazioni – parte delle quali anche confuse e contraddittorie – dei protagonisti di questa vicenda, ed è sicuramente vittima di una ingiustificata presunzione di colpevolezza mediatica”. Giovanni Semeraro, attraverso una nota pubblicata sul sito della società, ribadisce l’estraneità del club salentino allo scandalo del calcioscommesse. “A tre giorni dalle notizie che hanno creato un vero e proprio terremoto nella societa’ del Lecce e nella mia famiglia, che ha sconvolto i tifosi e la città intera, e dopo un esame attento delle dichiarazioni e degli estratti dei verbali riportati dalla stampa sulla presunta combine del derby dello scorso maggio, sento il bisogno di interrompere la gogna mediatica alla quale siamo stati esposti e che ha comportato un autentico massacro della nostra immagine”, lo sfogo di Semeraro. Per Semeraro: “Il risultato del derby – fino a prova contraria – è stato conquistato sul campo, e se circostanze estranee avessero concorso a determinarlo, non sono certamente riconducibili alla nostra società. Ritengo che il gruppo da me rappresentato goda di una credibilità personale e societaria – costruita in cinquant’anni di impegno e serietà in campo finanziario, imprenditoriale e sportivo – che sarebbe stato da folli mettere a repentaglio per una partita di calcio. Ribadisco, ovviamente, che tutti noi siamo a completa disposizione della magistratura ordinaria e sportiva per ogni possibile chiarimento, anche al fine di concorrere all’accertamento della verita’”.
LA CRONACA
CHIESTA LA SCARCERAZIONE DI MASIELLO – È stata depositata stamani l’ istanza di scarcerazione dell’ex difensore del Bari, Andrea Masiello, ora all’Atalanta, detenuto da domenica sera nell’ambito dell’inchiesta barese sul calcioscommesse. La richiesta è stata depositata dall’avv.Francesco Rotunno. Questi – a quanto si apprende – ha chiesto al gip Giovanni Abbattista di rimettere in libertà il suo assistito a fronte delle lunghe dichiarazioni rilasciate ieri agli inquirenti baresi, durante le quali avrebbe dimostrato di voler collaborare alle indagini.
SALTA FUORI ANCHE CONTE – La Procura è convinta di aver scovato un’altra partita “certamente truccata”. E’ Siena-Sassuolo 4-0, serie B 2010/2011. E tra le carte, dopo il suo assistente Stellini, viene fuori anche il nome dell’allenatore della Juventus Antonio Conte. L’organizzazione che ha alterato decine di partite, infatti, avrebbe provato ad agganciare anche Conte quando era allenatore del Siena. In un’intecettazione telefonica l’ex giocatore del Bari Antonio Bellavista contatta un certo Raimondo pochi giorni prima della partita tra la squadra toscana e il Sassuolo, club di proprietà del presidente di Confindustria Squinzi, e gli chiede se “può contattare Conte, per sapere se sia ‘contrattabile’ per la partita. Raimondo dice che proverà a chiamarlo e gli farà sapere”. Raimondo, un giornalista pugliese, venti minuti più tardi gli fa sapere “di non essere riuscito a contattare Conte, e di avergli inviato un sms. Bellavista chiede di provare con Giorgio, ma Raimondo dice di no e consiglia e di provare con Faggiano. Bellavista dice di provare”. Il Giorgio in questione è Perinetti e Faggiano si chiama Daniele ed è il direttore sportivo del Siena. Gli inquirenti vogliono vederci chiaro su questa vicenda. Se venisse confermata la combine, anche il Siena sarebbe nei guai. Non c’è nessun riscontro su Conte e ovviamente non è indagato, ma potrebbe essere ascoltato come testimone.
6 ORE DI INTERROGATORIO E TANTI NOMI – Andrea Masiello all’interrogatorio ha parlato, altroché. In realtà gli interrogatori sono stati due. Primo round dalle 11 alle 14 e 30, il secondo dalle 16 e 30 alle 19 circa. I verbali sono stati secretati ma il calciatore ha fatto più di un’ammissione, intervallate dalle lacrime. Masiello sa che nel mondo del calcio fare nomi di altri giocatori o dirigenti comporta gravi conseguenze su una carriera. E di nomi Masiello ne ha fatti eccome. Ai pm l’ex capitano del Bari ha detto di aver avuto la complicità di colleghi che si sarebbero prestati a sbagliare tiri o a far fare gol agli avversari. Le sue rivelazioni inguaiano sempre di più il Bari, ma anche altre società. Innannzitutto il Lecce. Infatti Masiello ha riconosciuto l’uomo che gli ha dato i 300 mila euro di ricompensa per la sconfitta subita nel derby pugliese. Si tratterebbe di un uomo molto legato alla società salentina, anche se non di un dirigente o di qualcuno presente nell’organigramma del club. Pare infatti che si tratti dell’emissario di uno sponsor della squadra giallorossa. Ma tremano anche altri club, in particolare la Sampdoria. E’ stato accertato che gli zingari fossero presenti nell’hotel della squadra prima della partita Bar-Samp, finita 0 a 1. Ma anche altre società di Serie A sono più o meno direttamente coinvolte nelle confessioni di Masiello: si tratta di Bologna (Bologna-Bari 0-4), Genoa (Bari-Genoa 3-0 del 2009/2010), Cesena (Cesena-Bari 1-0), Chievo (Bari-Chievo 0-1), Palermo (Palermo-Bari 2-1) e Parma (Parma-Bari 1-2). Per queste ultime due partite si parla di combine fallite. Palermo-Bari è la partita ormai famosa nella quale Miccoli sbagliò il rigore del 3-1. In Parma-Bari, invece, ci fu una rissa finale dopo l’inattesa, e imprevista, vittoria dei pugliesi. Ma emergono anche altre due partite: si tratta di Bari-Roma 2-3 e Milan-Bari 1-1. Insomma, nello scandalo è coinvolta, a vario titolo, praticamente più di mezza serie A, anche perché non ci si bisogna scordare che tra le partite nel mirino degli investigatori ci sono anche Udinese-Bari e Novara-Siena.
TERREMOTO SULLA CLASSIFICA – Considerando che tra pochi giorni ci saranno sviluppi anche dalla Procura di Cremona, che sta stringendo il cerchio sulle due partite della Lazio contro Genoa e Lazio, ecco allora che le classifiche di Serie A e Serie B potrebbero essere devastate. La più inguaiata della A, come detto, è il Lecce, che rischia addirittura la retrocessione diretta all’ultimo posto. Tutte le altre rischiano penalizzazioni più o meno consistenti, ma tutto dipende dai prossimi sviluppi dell’indagine, che in alcuni casi potrebbe coinvolgere dirigenti trasformando dunque la responsabilità da oggettiva a diretta. Sarà in questo senso fondamentale capire anche i tempi del processo sportivo. Se davvero, come dice Abete, si vuole chiudere tutto entro aprile, allora c’è il rischio che per il momento qualcuno possa farla franca.
I SOLDI SUI CONTI IN BANCA DEGLI AMICI DI MASIELLO – Qualche giorno dopo le partite del Bari truccate, sui conti correnti degli indagati sono stati versati quasi 40mila euro in contanti: è quanto hanno accertato i carabinieri nell’ambito dell’indagine che ha portato in carcere l’ex giocatore del Bari Andrea Masiello e i suoi due amici Fabio Giacobbe e Giovanni Carella. L’analisi dei conti correnti è contenuta nell’informativa del 21 febbraio scorso, allegata gli atti dell’inchiesta. I carabinieri hanno così scoperto che cinque giorni dopo Udinese-Bari (una delle partite “sicuramente falsate” secondo la procura), il 14 maggio del 2010, Giacobbe ha versato 6.200 euro in contanti sul suo conto. Stesso importo, sempre in contanti, viene versato in un’altra banca lo stesso giorno dal suo ‘sociò Carella. Giacobbe versa anche 9.230 euro, sempre in contanti, il 19 aprile del 2011, due giorni dopo Cesena-Bari e 17.150 euro il 30 maggio, otto giorni dopo Bologna-Bari.
I TIFOSI SAPEVANO TUTTO – Viene alla luce sempre di più il “sistema Bari”. Un sistema dove anche i tifosi svolgevano un ruolo di primo piano. La Procura ha sempre più prove che membri della curva barese fossero al corrente delle partite vendute, tanto da intervenire in prima persona, chiedendo la sconfitta contro Sampdoria e Cesena per farci anche loro su dei soldi. In questo senso è simbolico uno striscione esposto dalla curva barese esattamente un anno fa, in occasione di Bari-Roma: “Noi in un mare di guai/ voi con i soldi della Snai/ mercenari pezzi di merda”.
COMBINE ANCHE NELLA STAGIONE IN CORSO? SOSPETTI SU CHIEVO-SIENA – Intanto ci sono sospetti anche su una partita dell’attuale campionato. Si tratta di Chievo-Siena dello scorso 25 marzo, quindi si parla di una partita di dieci giorni fa. A lanciare la segnalazione è stato Skyport 365, un broker austriaco, che ha segnalato un anomalo flusso di puntate, tutte dirette sul punteggio di 1-1. Le scommesse sono state tolte dal carnet, e non solo da Skyport 35, ma anche da molti altri bookmakers. La partita si è poi in effetti conclusa 1-1.
“LI’ A BARI SONO TUTTI INGUAIATI” – Un’altra telefonata quantomeno curiosa è quella dell’ex giocatore del Bari Marco Esposito, l’interlocutore di Cristian Stellini, l’assistente di Conte, nell’intercettazione pubblicata ieri da Affaritaliani.it. Stavolta Esposito parla con la sua fidanzata e dice che i giocatori del Bari “sono già inguaiati, nella testa sono già inguaiati…ma è giusto così…bastardi”.
GILLET AI PM: “MASIELLO FACEVA IL PALADINO PER DEPISTARE” – Nell’informativa dei carabinieri viene ricostruito un presunto litigio, finito persino a ceffoni, tra Masiello e Gillet. I due ebbero il diverbio dopo alcune critiche pubbliche del terzino nei confronti di Gillet e Sergio Almiron. Il litigio sarebbe avvenuto prima di Cagliari-Bari, mentre la squadra era impegnata in un allenamento: “Stavamo facendo le salite”, ricorda il portiere. In quel periodo i calciatori erano contestati dai tifosi, l’aria era tesa e, secondo il capitano, le dichiarazioni rilasciate alla stampa da Masiello gli servivano solo “per pararsi il culo, cioè farsi dire: ‘Eh va beh è l’unico che ha le palle di parlare’”.
LO SFOGO DI ROSSI CON LA MADRE: “SONO TUTTI COINVOLTI CON LA MAFIA” – Tra le carte c’è anche uno sfogo telefonico del difensore Marco Rossi con la madre: “Per la partita contro il Palermo mi hanno messo in mezzo. Ma io sono… sono un cretino… che non c’entra un c… A Bari sta un casino della Madonna, perché sono coinvolti tutti la mafia, gli imprenditori, difatti mi hanno fatto un sacco di nomi che nemmeno conosco… sono tutti nomi di ristoratori (…) andavano a scommettere non so dove. (…) Adesso sicuramente mi daranno una squalifica e se a Masiello daranno un anno, a me daranno un anno o sei mesi di squalifica o quello che è. Purtroppo sarà così. Adesso fino a giugno giocherò”. E la conversazione si chiude con il pianto del giocatore.
SEMERARO “IL LECCE E’ ESTRANEO ALLE COMBINE” – “Il Lecce è completamente estraneo a tutto quello che è emerso dalle dichiarazioni – parte delle quali anche confuse e contraddittorie – dei protagonisti di questa vicenda, ed è sicuramente vittima di una ingiustificata presunzione di colpevolezza mediatica”. Giovanni Semeraro, attraverso una nota pubblicata sul sito della società, ribadisce l’estraneità del club salentino allo scandalo del calcioscommesse. “A tre giorni dalle notizie che hanno creato un vero e proprio terremoto nella societa’ del Lecce e nella mia famiglia, che ha sconvolto i tifosi e la città intera, e dopo un esame attento delle dichiarazioni e degli estratti dei verbali riportati dalla stampa sulla presunta combine del derby dello scorso maggio, sento il bisogno di interrompere la gogna mediatica alla quale siamo stati esposti e che ha comportato un autentico massacro della nostra immagine”, lo sfogo di Semeraro. Per Semeraro: “Il risultato del derby – fino a prova contraria – è stato conquistato sul campo, e se circostanze estranee avessero concorso a determinarlo, non sono certamente riconducibili alla nostra società. Ritengo che il gruppo da me rappresentato goda di una credibilità personale e societaria – costruita in cinquant’anni di impegno e serietà in campo finanziario, imprenditoriale e sportivo – che sarebbe stato da folli mettere a repentaglio per una partita di calcio. Ribadisco, ovviamente, che tutti noi siamo a completa disposizione della magistratura ordinaria e sportiva per ogni possibile chiarimento, anche al fine di concorrere all’accertamento della verita’”.
Lorenzo Lamperti
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