Ezequiel Lavezzi a tutto campo nell'intervista rilasciata al Corriere dello Sport. Tanti i temi affrontati dal pocho
come la sfida del Camp Nou, la lotta scudetto limitata a quattro
squadre, la curiosità del suo amico Messi verso Napoli, la delusione per
la Coppa America e la voglia di ripagare l'affetto incredibile dei
tifosi partenopei nei suoi confronti.
Sulla gara con il Barcellona: "Ci servirà
per capire a che punto della preparazione siamo arrivati, per vedere
come siamo messi atleticamente, nulla di più. Un'amichevole importante
sotto quel profilo perché vorremmo arrivare bene alla prima di
campionato. Di sicuro nessuno di noi vuole fare figuracce. Sarà sicuramente una bella esperienza, ma con il Barcellona mi piacerebbe giocare in Champions, non in amichevole".
La prima sfida a Messi: "Sì, ma ci
conosciamo da piccoli. Siamo della stessa città. Ci conoscemmo nel
mondiale U.20 vinto dall'Argentina. E da lì è nato un rapporto di
amicizia sincero, un bel rapporto che poi è proseguito in nazionale. Del Napoli, no ma della città di Napoli diverse volte. Lionel vorrebbe visitarla un giorno. E' intrigato. Per giocare a Napoli? Non
credo. Credo che voglia chiudere la carriera lì dove l'ha iniziata:
nel Barcellona. E poi: non lo vedrei in un'altra squadra".
Messi o Maradona? "Impossibile fare un
raffronto. Sono diversi. Anche per personalità. Di sicuro Leo è quello
che gli si avvicina di più. Il calcio di adesso è diverso da quello di
prima, difficile fare paragoni. Maradona però ha fatto cose uniche con
squadre che erano inferiori al Barcellona di oggi. Diego è stato unico e
lo sarà sempre, Messi è un altro giocatore. Sono epoche diverse e
giocatori diversi. Due fenomeni in epoche diverse".
Chavez? Ci ho giocato insieme. Dico solo che è un bravo ragazzo. Poi sarà lui a dimostrare di essere anche un bravo calciatore".
Coppa America: "E' difficile dimenticare. E' stata una frustrazione ma ci servirà di lezione per il futuro. Tutto serve per non sbagliare più".
Perchè i tifosi ti amano? "Perché cerco
di fare le cose che so fare e forse perché sono rimasto sempre me
stesso. Essendo anche io argentino, qualcuno farà anche degli
accostamenti con Diego che ha giocato qui, chissà. Ma io sono contento
dell'affetto dei tifosi e sono a loro grato di questo. Spero di
ripagarli sul campo un giorno tutto questo affetto. Magari quando vado
in Nazionale questo non accade".
Campionato? "Molto bello e combattuto. Ci
sono tante squadre che si sono rinforzate. Noi abbiamo la fortuna di
avere un gruppo consolidato, questo è molto importante. Dobbiamo
partire con il piede giusto, potrebbe essere la chiave di volta per la
stagione. Tecnicamente siamo cresciuti, sono arrivati giocatori forti
che adesso si stanno inserendo in gruppo. Questo è un fatto positivo:
facilitare l'ambientamento dei nuovi è fondamentale. Secondo
me, quattro o cinque squadre ed una di queste è sicuramente il Napoli.
La Lazio può essere la sorpresa, poi ci sono le milanesi, la Juve che
pure si è rinforzata molto e la Roma che lotterà fino alla fine. Se
dovesse capitare di trovarci nelle stesse posizioni dello scorso anno,
stavolta saremo più maturi e potremo fare ancora meglio".
Pochi gol? "Proverò a farne di più. E'
una questione di fiducia. Ma mi riprometto di fare qualche gol in più
nel prossimo campionato e di tirare più in porta".
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