Walter Mazzarri parla alla vigilia della sfida con il Cesena: “Quella con il Chievo è stata una brutta prestazione e ho fatto riflettere i miei giocatori su questo. Non è stata in linea con il Napoli visto in questi mesi. Come allenatore, ho avuto l’ennesima conferma che se non siamo fisicamente e mentalmente al massimo, si fa sempre fatica. Se pensiamo di poter vincere come riescono a fare il Milan, l’Inter o la Roma, ci sbagliamo. Noi abbiamo una strada sola, interpretare alla perfezione i nostri movimenti e il nostro gioco. Se non ci riusciamo, i conti non tornano. Dobbiamo avere un rendimento al 100%-110%. Può succedere che in una partita diversi giocatori possano rendere al 60-70% e questo non basta per vincere. Dobbiamo essere sempre umili e bisogna fare più degli altri se vogliamo competere con le squadre che ci sono superiori dal punto di vista tecnico e dell’organico. Non so se questo rappresenta un limite, la nostra strada è il gioco. Non abbiamo l’esperienza delle big, i nostri calciatori stanno disputando adesso le coppe europee. Ci stiamo abituando e stiamo facendo tante cose proprio per questo processo di crescita”. Domani ci sarà turnover: “Avrei dovuto farlo anche con il Chievo, scegliendo chi era stato impiegato poco. Probabilmente lo farò con il Cesena, in un allenamento devo preparare la partita e sceglierò la migliore formazione possibile. Dei cambi ci saranno. Tutti mi diranno che stanno bene, ma devo valutare la lucidità. Tra la Samp e il Chievo sono passati tre giorni, non abbiamo perso la forma, c’è bisogno – però – del giusto tempo per rigenerarsi dal punto di vista fisico e mentale. A volte si deve rischiare su un giocatore che è meno titolare di un altro, ma sta meglio. Yebda? Ha lavorato senza problemi”.
I nuovi si stanno allenando da qualche giorno, Mascara forse è più pronto: “Bisogna differenziare l’innesto da un giocatore che viene dall’Italia e un giovane straniero. Il difensore – in un reparto collaudato – deve avere più pazienza perché deve conoscere i movimenti alla perfezione, un attaccante – nel nostro tipo di gioco – ha meno problemi. Se fa un errore, capita alla trequarti, poi ha delle doti particolari che può sfruttare. Ruiz ha doti di alto livello e sarà inserito se non ci sarà un’urgenza come è già successo. Forse domani verrà in panchina, ma non è sicuro. Lo conosco bene, mi piace tanto ma lo inserirò nel modo migliore possibile. Non abbiamo fatto un allenamento specifico, purtroppo la prossima settimana partirà con la nazionale e questo mi dispiace. Lavoro tanto sul reparto arretrato, lo sapete bene. Mascara è molto intelligente e sa di essere un’alternativa a questi tre giocatori. Lui è contento e darà il massimo quando viene impiegato. Non creerà mai un problema, dovrebbe venire in panchina. Non partirà dall’inizio, davanti ci sono Lavezzi, Cavani e Hamsik. Poi c’è anche Lucarelli che è in crescita”.
Cassano ha definito Mazzarri un grande allenatore: “Mi fa davvero piacere, l’ho avuto due anni e parla ancora bene di me. Vuol dire che qualcosa ho trasmesso, ma i complimenti non cambiano la mia indole. Lunedì ritirerà un premio, sarà una gratificazione ai miei sacrifici. Sono contento e credo di meritarmelo per il tanto lavoro che faccio, ma io vado sempre avanti per la mia strada. Stiamo sempre attento ai fatti, così si capisce quanto un allenatore può incidere in una squadra. Io – in base agli obiettivi e la forza della squadra – ho vissuto undici anni di carriera eccezionali. Se me lo riconoscono anche, mi fa piacere. Lo dico con serenità e senza presunzione. Ho la convinzione di quello che faccio. Io antipatico? Lo sono con le persone che non stimo. Sul lavoro sono un rompiscatole, quando stacco, sono simpatico. La nostra annata è sorprendente, ad inizio stagione nessuno poteva preventivare questo campionato, vuol dire che ci siamo posti all’attenzione con il nostro gioco, al di là dell’incidente di Verona che mi ha dato molto fastidio. Mi piace che il Napoli sia definito la sorpresa del campionato, ma teniamo presente questo fatto quando le cose non vanno per il verso giusto. Noi – comunque – non abbiamo un obiettivo prefissato, dobbiamo soltanto migliorare. La parola crescita dice tutto, dobbiamo continuare a confrontarci e finora abbiamo fatto grandi risultati. I conti – però – bisogna farli al termine della stagione. Siamo contenti, ma non ci fermiamo mai. Non ci poniamo limiti e cercheremo di fare cose sempre sorprendenti. Una mezza frenata non deve diventare una delusione”.
Il Cesena è un avversario tosto: “Lo dice il campionato, non esistono squadre facile. Ho visto Bari-Inter, i pugliesi hanno messo in difficoltà i nerazzurri quando il risultato era sullo 0-0, la Roma ha avuto problemi con il Brescia. Con il Cesena faremo bene soltanto se facciamo il massimo. Siamo padroni del nostro destino, dipende dalla forza che riusciamo ad esprimere. Dobbiamo essere perfetti tatticamente e adrenalinici. Il Cesena ha fatto bene sia con il Milan che con l’Inter, è stato condannato da episodi. Domani non diamo nulla per scontato, sarà una gara difficile. L’aiuto del pubblico sarà fondamentale. Sarà fondamentale superare questo scoglio, poi avremo una settimana tipo e potremmo dedicarci al reparto difensivo che ha sempre bisogno di attenzione. Contro il Chievo, abbiamo preso due gol balordi. Non dobbiamo sbandare dietro e se succede manca la copertura del centrocampo. Non vedo l’ora di superare il Cesena per lavorare con Pondrelli. Le risposte della rosa comunque ci sono state. Mi riferisco alle partite con il Parma e con il Lecce. Sono state fondamentali per il cambio di marcia e hanno fatto la differenza. Chi è stato impiegato, ha risposto presente. Il turnover è stato fondamentale pure a Cesena nella gara d’andata”. Il Napoli finora ha sempre reagito: “Vedremo cosa succederà domani. Mi auguro che la risposta ci sia, il Pocho è fresco e dovrebbe essere riposato. Oramai tutti ci affrontano al massimo, siamo una squadra che fa paura. Non dobbiamo abbassare la guardia. Siamo considerati una grande, il Chievo ha addirittura cambiato modulo. Lavezzi può rompere l’equilibrio perché salta l’uomo e crea la superiorità numerica. Il nostro limite – a volte – è quello di non sbloccare la partita. Con la Samp e il Bologna ci siamo riusciti, con l’Inter no”.
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