Se la vendetta è un piatto che va servito freddo, allora Ezequiel  Lavezzi deve proprio essere un gran vendicativo! Ha atteso infatti  l’ultimo minuto di recupero, anzi oltre per servire il suo personale  conto al Cagliari ed ad uno stadio che per il Napoli, i suoi tifosi e lo  stesso argentino stava quasi diventando una maledizione. Riesumare la  triste querelle con il presidente Cellino è quasi superfluo. Di fatto  dal ritorno in A gli azzurri non avevano mai battuto gli isolani ed in  quello stadio avevano dovuto subire l’incredibile rimonta del 27 gennaio  2008 quando avanti di un gol il Napoli subì 2 reti nel recupero con la  rete decisiva sul campo di Conti al 95’ ed i noti insulti di Cellino  dagli spalti. Già da allora covava il suo desiderio di rivincita il  Pocho, per degli episodi che offendevano un popolo, quello napoletano,  che iniziava a sentire suo. Ha dovuto attendere quasi 3 anni per  completare il suo piano dopo che lo scorso anno aveva assaporato il  sapore per poi rischiare di buttare giù un altro boccone amaro. Nella  sfida del 12 dicembre 2009 il Pocho la sua rete, splendida, l’aveva  segnata ma non bastò per violare il campo cagliaritano. La rocambolesca  gara costò anche un cartellino rosso a Lavezzi, che innervosito  dall’ennesimo “piano” andato all’aria scagliò una pallonata all’allora  tecnico isolano Allegri. E’ fatto così Lavezzi, bravo ragazzo dal cuore  d’oro ma…toccategli tutto ma non Napoli ed i napoletani. Quasi un anno  dopo si ripresenta con il progetto di rivincita, diabolico, al  Sant’Elia. Battere il Cagliari in modo ancora più bruciante. Non  all’ultimo minuto di recupero. Troppo banale. OLTRE. Un contropiede  fulmineo, una rabbia in quello scatto a testimoniare che quella non era  una gara come tutte le altre. Lo ha confessato capitan Cannavaro. E per  un gol che vale più dei 3 punti, l’argentino ha riesumato uno dei suo  marchi di fabbrica. L’esultanza con tuffo nei cartelloni. Esultanza  proposta per la prima volta in Argentina, quando giocava con la maglia  del San Lorenzo, dopo aver segnato una splendida rete al Boca Juniors. I  rivali di molti quando giochi in Argentina in una squadra diversa dal  Boca. Quell’esultanza aveva fu uno dei motivi del soprannome di “Loco”.  Il pazzo. Quell’esultanza l’ aveva riproposta anche lo scorso anno  all’Olimpico contro la Roma nel momentaneo ed illusorio vantaggio  partenopeo. Evidentemente i tifosi gli avevano trasmesso la forte  rivalità con i giallorossi. Nella magica notte del Sant’Elia rieccolo,  per pochi secondi, il Pocho Loco. Quella corsa rabbiosa, quel destro  potente e quel tuffo liberatorio nei cartelloni. Vendetta è fatta.  Sportiva si intende. Grazie Lavezzi.
Complimenti ad Arturo Minervini per questo bellissimo articolo pubblicato su tuttonapoli e con un pocho così e giusto continuare a sognare.
Fonte: Tuttonapoli

3 commenti:
Si Armilocho, la vendetta è un piatto che si serve freddo. Ricordi lo scorso Campionato quando l'Allegri fece lo stro... e Lavezzi con la rabbia in corpo lo cannoneggiò a pallonate? ricorda che il Napoli stava perdendo ingiustamente quando per giustizia divina alla fine il grande Bogliacino fece giustizia per quei sardi maledetti? Si ieri il Pocho è stato superlativo e dopo il goal si è catapultato sul quel tabellone pubblicitario come a dire vi sbatto i piedi in faccia. Quel goal se l'è conservato fino alla fine in modo che il mazzo di turno come l'ex Jeda dello scorso Campionato non avrebbe fatto effetto.
Nunzio io ricordo pure 2 anni fa vincevamo fino al 90 1 0 poi nei minuti finali prendemmo 2 gol ingenuamente ed io tra lrsi pure una bolletta di 900 euro e questa vittoria mi vendica anche di quello grande Napoli e grande pocho
Si Armilocho, come potrei dimenticare. Non l'ho menzionato apposta troppa era l'amarezza di quelle beffe. Il Casteddu fece entrare il napoletano Foggia e Gianello a farfalle nei due goal e perdemmo la partita. Che beffa finale...
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