sabato 18 settembre 2010
Mazzarri: "Nella squadra c'è troppa tensione. Potrei aggregare Bucchi"
Walter Mazzarri parla alla vigilia della sfida con la Sampdoria. Il tecnico non la considera una sfida sparti-acque: "Mi sembra prematuro, purtroppo il calcio è cambiato in tutto, non c'è più equilibrio. Mi viene da sorridere, un interrogativo del genere non me lo pongo. Siamo all'inizio di un nuovo ciclo da parte nostra e stiamo già facendo bene. Sono rimasto a Napoli dopo l'annata scorsa perché sono convinto che posso aprire un ciclo in un posto dove non è facile fare calcio. Per me è un motivo di soddisfazione e d'orgoglio e già non ci accorgiamo di quello che già abbiamo fatto, ovvero delle cose stratosferiche. In Europe League il bilancio è positivo: due vittorie e un pareggio, in campionato potevamo vincere a Firenze e con il Bari. Ma c'è già un fiume di critiche, evidentemente abbiamo creato grandi aspettative". Mazzarri, dunque, respinge le accuse: "Sembra che il Napoli improvvisamente stia deludendo perché non è in cima alla classifica. Nessuno della società ha parlato di obiettivi importanti, dato che la partecipazione all'Europe League può portare una certa fatica. L'avevamo detto all'inizio e nonostante questo abbiamo conquistato buoni risultati. La mia squadra sta facendo bene, noi non ci accontentiamo mai". La prestazione con l'Utrecht - però - è stata negativa: "Dobbiamo sempre creare una decina di palle gol perché siamo diventati la squadra più forte d'Europa - ragiona con un paradosso - quindi forse c'è pressione nei miei giocatori. Non si tiene conto neanche che i nuovi sono appena arrivati. Sono convinto che Sosa dimostrerà il suo valore. Ripeto, siamo all'inizio di un progetto di tre anni e dobbiamo crescere. L'anno scorso abbiamo fatto un intervento d'urgenza, è stata fatta una campagna acquisti con un dispendio economico esagerato e abbiamo dovuto fare delle scelte quest'anno, la società ha voluto cambiare totalmente indirizzo". Mazzarri è molto carico: "Era più facile andar via dopo il sesto posto, ma le sfide mi piacciono. La sinergia con i tifosi è totale. Per me, è un momento eccezionale. Nella mia gestione, abbiamo espresso un grande calcio quasi sempre. Certo, non mi è piaciuta la prestazione con l'Utrecht e sono stato io a dirlo, sono il primo tifoso e mi sono fischiato da solo. La gente deve essere euforica e sostenere una squadra che dà sempre l'anima. Sono tesi e io sto lavorando per aumentare la tranquillità. Noi non abbiamo alimentato tutte queste aspettative, oramai sembriamo diventati il Real Napoli e dobbiamo vincere dopo 10 minuti tutte le gare. Questpo è un calcio diverso rispetto all'epoca degli scudetti, è cambiato tutto. Le parole di De Laurentiis? Giusto che crei entusiasmo, è il suo ruolo e deve stimolare tutti. Comunque, a modo suo, ha sempre predicato equilibrio, parlando di un range dal quinto al decimo posto. Anche le altre stanno avendo difficoltà, parlo del Palermo e io stimo tantissimo Delio Rossi. Noi in Europa siamo imbattuti. Noi abbiamo già raggiunto un obiettivo raggiungendo i gironi e noi faremo il massimo per superare il turno. Se non dovessimo riuscirci, non sarebbe una tragedia. Poi ci sono anche il campionato e la Coppa Italia. Questa è una stagione di grande costruzione, noi vogliamo arrivare il più avanti in possibile, ma non dimentichiamoci la griglia di partenza. C'è un grande equilibrio e tante piccole componenti faranno la differenza". Comunque c'è da migliorare sulla fase difensiva: "Non è un problema di reparto, ma di tutta la squadra. Ne abbiamo già parlato, si sta creando un pizzico di apprensione, poi gli attaccanti non sono in grande condizione e hanno collaborato un po' meno in fase di pressing". Solo qualche accorgimento, insomma: "Non cambio modulo, c'è solo qualche differenza nell'interpretazione. Nessuno s'accorge, ad esempio, che Aronica faceva l'esterno l'anno scorso e ha perso un po' l'abitudine a giocare da difensore". Il Napoli sembra diventato prevedibile: "Questo significa che c'è un grande livellamento pure in Euro, gli avversari ci studiano di più e stanno attenti al particolare e si fa fatica". Ieri, intanto, si è fermato Cristiano Lucarelli: "Ecco perché ho parlato di coperta corta. Devo valutare tanti aspetti, parlare con i giocatori e capire lo stato di forma solo con l'intuizione. Quelli che hanno riposato, saranno freschi, poi sceglierò in base all'allenamento di oggi. Sono ancora in alto mare. Ho parlato con Lucarelli, volevo incitarlo, ma è carico, farà la riabilitazione con i compagni e cercherà di anticipare i tempi. Gli piace lo staff medico, per me è una bella notizia. Cosa succederà? Per ora vorrei valutare Dumitru che è un talento e sarà più coinvolto. Bucchi? L'ho conosciuto, può stare bene nel gruppo, è serio e intelligente. Vorrei parlarci e poi decidere se riportarlo qui. Gli svincolati? Non ne vedo tanto in giro, quindi potremmo aspettare così gennaio". Domani la partita sarà difficile: "Mi aspetto il mio Napoli. Non deve mollare mai, andiamo in un vero e proprio fortino, la Samp si esalta in casa. Sarà un test da brividi e voglio una risposta importante contro una grande squadra. Voglio attenzione totale in fase attiva e passiva: serve un pizzico di rispetto in più degli avversari e una tranquillità mentale".
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