La tripletta del Matador contro il Milan resterà scolpita nella storia del Napoli.
La freddezza e la precisione dell'uruguaiano nelle conclusioni non
hanno eguali nel nostro campionato. Siamo di fronte ad un campione
assoluto. C'era chi riteneva che quello dello scorso anno (33 gol in 50
partite tra Serie A, Europa League e Coppa Italia) fosse un exploit a sé
stante: "Cavani non potrà mai ripetersi a questi livelli", hanno detto in tanti. Lo stesso De Laurentiis,
per stimando tantissimo il suo giocatore, nel corso dell'estate ha un
paio di volte avanzato dubbi: "Ma siamo certi che chi ha segnato tanto
nello scorso campionato riuscirà a fare lo stesso nel prossimo?". Dubbi
legittimi, ma spazzati via nelle due super-sfide contro Manchester City e diavoli rossoneri. Se ancora non si vede all'orizzonte un nuovo Maradona (ci vorrebbe un miracolo di San Gennaro), possiamo ben dire che il Napoli ha trovato il nuovo Careca.
Il
brasiliano, con le sue 95 reti in 221 partite con la maglia azzurra, fu
fondamentale quasi quanto Dieguito per la conquista del secondo scudetto
e della Coppa Uefa. Il Matador è sulle sue orme; anzi, media gol alla
mano, è ancora più prolifico in fase realizzatia del fuoriclasse
carioca. Careca era il vertice avanzato della Ma-Gi-Ca (Maradona-Giordano-Careca) che tanti successi ha regalato ai colori partenopei; Cavani è il vertice avanzato di un tridente (quello con Hamsik e Lavezzi) che può portare il Napoli e i suoi tifosi a raggiungere obiettivi che sembravano impossibili.
Antonello Perillo
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